Amico Pike, hai ragione ho peccato di concettualizzazione, ma altrimenti di cosa avrei mai potuto scrivere?
Se poi anche i Koan non valgono a suggerire, allora non posso far altro che ritirarmi nel silenzio.
Nel silenzio dove bocca, schiena, gambe parlano alla mia presenza; e li ascolto finchè mi accorgo che non sono veramente loro, sono solo ricordi della vista che utilizzo per ricordare che esisto come corpo. E allora tutto diventa magicamente silenzioso e indifferente.