Parlando di etica mi viene sempre in mente un discorso per certi versi paradossale: dare degli assoluti etici e degli obiettivi irraggiungibili è il migliore modo per indurre a trasgredirli. Imporre, come vorrebbe la visione evangelica, l'amore universale ne è un esempio. L'amore universale è chiaramente irrealizzabile (io per primo so perfettamente che mi è impossibile amare qualunque persona,spesso è difficile già rispettarle). Imporre come regola vincolante l'amore universale ti obbliga a confrontarti con un obiettivo utopico giorno per giorno. La stragrande maggioranza delle persone è perfettamente consapevole che questo obiettivo è irraggiungibile,quindi ( sopratutto quelli che si proclamano credenti) tende ad abbondonare in partenza l'idea anche di obiettivi più limitati (come il rispetto più ampio possibile,ad esempio). In etica si predicano paradisi e si ottengono inferni. Invece di puntare alle stelle etiche e centrare le stalle,non sarebbemeglio partire da obiettivi più realistici? Ad esempio non l'amore universale ma il "vivi e lascia vivere"?
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