Il meccanismo con cui il campo magnetico terrestre si forma e si mantiene negli anni, non è affatto noto, gli scienziati si limitano ad avanzare delle ipotesi verosimili. Inizialmente si è pensato che il campo magnetico sia provocato da una notevole concentrazione di magnetite all'interno del mantello. Questa ipotesi è stata però confutata da precise considerazioni: la magnetite, un ossido del ferro dalle proprietà magnetiche da cui prende il nome, perde le proprie caratteristiche a temperature superiori a circa 300 gradi. La temperatura presente all'interno del mantello, che supera i 900 gradi, lascia presagire l'impossibilità della presenza di ferro con caratteristiche magnetiche.
Il magnetismo del ferro è infatti causato da un sistema cristallino, ovvero da una ben precisa disposizione stabile delle molecole di ossido di ferro, e quindi da un orientamento particolare delle orbite degli elettroni più esterni, che diviene schiacciato lungo un polo permettendo una leggera polarità elettrica della molecola. L'orientamento delle orbite degli elettroni è comune alla maggior parte delle molecole presenti nel cristallo e ciò produce il campo magnetico che provoca l'attrazione di alcuni metalli come il ferro e il nichel.
Naturalmente, l'agitazione termica, ovvero il riscaldamento, distrugge la particolare conformazione dei cristalli e quindi vanifica rapidamente l'orientamento delle orbite elettroniche.
Esiste però in natura un altro fenomeno che provoca l'effetto di magnetismo. Questo è provocato dal passaggio di corrente elettrica all'interno di un solenoide, ovvero di un rocchetto di filo metallico isolato. Un ottimo esempio dell'utilizzo tecnologico di questo effetto sono le elettrocalamite oppure i relais.
L'ipotesi corrente per la formazione del campo magnetico terrestre è proprio la circolazione di correnti elettriche attorno al nucleo. Il materiale che compone il mantello in vicinanza del nucleo, che si suppone con grande presenza di nichel, possiede le caratteristiche necessarie ad essere un buon conduttore, nonostante la temperatura molto elevata. Inoltre è probabile che nel nucleo esistano delle presenze di materiale radioattivo in decadimento. La concomitanza di questi elementi potrebbe comportare la formazione di due anelli di corrente elettrica attorno al nucleo che potrebbero in tal modo spiegare la presenza del magnetismo terrestre e le sue peculiari caratteristiche.
Ora, è ben noto che la resistenza aumenta con la temperatura, quindi un metallo fuso, alla temperatura di miglaia di gradi in pratica non conduce, non si comprime e se gli capita a tiro roba con un potenziale redox giusto, tipo dello zolfo o dell'ossigeno, bè non perde l'occasione e addio al celibato metallico, condizione socio-entropicamente sfavorevole, come la ruggine dimostra.
Ora, come fa la corrente a fluire nel metallo fuso in maniera tale da creare la sventola del campo magnetico terrestre ? Come fanno gli ioni e gli elettroni a fluire in quelle condizioni in maniera tale da creare un magnetismo che arriva fino a decine e decine di migliaia di chilometri nello spazio profondo ??
Non solo, ma se non erro, si dimostra che un corpo sferico genera un quadrupolo magnetico:
Ora, il campo magentcio terrrestre, se non erro, è di tipo dipolare, come è appunto quello creato da una corrente che gira in una spira circolare ...
Che dire ...
Si scoprono sempre cose nuove in queste storie ...
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert
You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson
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