Pier69 ha scritto: Come volevasi dimostrare. Risposta esatta!
Quindi Rigel sta affermando che la densità di materia è inversamente proporzionale alla distanza dal punto di ripresa. Ancora Rigel sta affermando che il volume di ogni singolo sasso è direttamente proporzionale e crescente all'aumentare della distanza dalla camera. Queste sono le uniche condizioni che renderebbero sensata una tale rappresentazione. Ovvero un rarefarsi del materiale in perfetta curva discendente rispetto l'aumentare dell'angolo di ripresa rispetto al piano con contemporaneo aumento dei volumi di ogni oggetto sull'asse Z ed in ogni direzione e da ogni punto di ripresa. Quindi al muoversi del fotografo in diverse zone si ripresenta sempre lo stesso strano fenomeno. La materia dal punto di scatto si rende sempre più rarefatta man mano che ci si allontana dall'obbiettivo e i singoli sassi diventano rocce, massi giganti. Visto che a tale assurdità siamo arrivati, io rispondo che fra la mia teoria e la tua la più probabile rimane la mia. Anzi direi l'unica possibile (fra le due ovviamente). La tua è una bufala grande quanto marte. O scusa la terra...ops!
Saluti.
Pier Paolo
quindi Pier stà affermando che i sassi sul suolo lunare dovrebbero esser disposti a intervalli ordinati e avere tutti la stessa dimensione e forma, che il suolo lunare dovrebbe essere liscio come una tavola
non ho detot che allontanandoci i sassi diventano giganti ho semplicemente detto che allontanandosi gli unici sassi che puoi vedere sono quelli giganti
la densità di sassi è irregolare e il fatto che tu ne veda di meno di quelli che dovrebbero esserci vicino all'orizzonte dipende solo dal fatto che sono tanto lontani che distingui solo i sassi di una certa dimensione
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