-
ivan |
|
Re: La verità e le versioni ufficiali nella storia italiana | #1 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
|
Son passati diversi anni dai tristi fatti del G8 di Genova. Il blog di P.F. esamina uno dei lati piu' oscuri della vicenda, quello dei Black Block. Link : http://paolofranceschetti.blogspot.com/2010/06/i-black-block-al-g8-di-genova-chi-erano.html Citazione:
I Black Block al G8 di Genova. Chi erano e cosa volevano realmente.
E' dai tempi del G8 che mi domando chi erano questi misteriosi "Black Block" detti anche tute nere, che hanno messo a ferro e fuoco la città di Genova.
Ma, andando a caccia di notizie, non ho mai trovato teorie o articoli di un certo rilievo su questo gruppo.
...
I Black Block altro non sono che agenti dei servizi segreti, che avevano il compito di creare il caos al G8.
...
D'altronde questo spiega anche un altro fenomeno curioso; osservando questi Black Block li si vede in forma, muscolosi e atletici; non esiste una foto di un black block un po' rachitico, gobbo, basso, ecc... (osservate la foto all'inizio dell'articolo).
...
Scopo dei Black Block era quello di creare il caos a Genova, per gettare il discredito su chiunque manifestasse contro la globalizzazione.
Nell'immaginario collettivo, infatti, dopo il G8, è rimasta la seguente equazione: No Global = delinquente che incendia, crea caos, distrugge.
La maggioranza dei manifestanti era gente pacifica; era presente all'evento l'Azione Cattolica, l'Arci, movimenti pacifisti, buddisti, cattolici, atei, cittadini che si erano riuniti spontaneamente.
Nella mente della casalinga disinformata, o dell'operaio pantofolaio che vive di luoghi comuni, oggi No Global = delinquente.
Operazione riuscita quindi.
Si crea un problema falso, perché creato dalla élite al potere (il caos del G8), e si allontana in questo modo la gente dal vero problema: cioè che la globalizzazione sta uccidendo le nostre colture, sta affamando le popolazioni del terzo mondo, sta distruggendo la nostra agricoltura lasciandola in mano alle multinazionali.
Perché oggi, chiunque è contro la globalizzazione, è visto con sospetto; è visto come un violento, un agitatore, un debosciato. Mentre la verità è che chi è contro la globalizzazione è, più semplicemente, a favore dei nostri allevatori, coltivatori, produttori e commercianti; è a favore delle popolazioni del terzo mondo.
Uno scenario che turba ed inquieta .
|
|