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Davide71 ha scritto:
Ciao Alexandros,
finalmente cominciamo a capirci. Penso che a questo punto le nostre differenze di pensiero siano legate all'importanza che, nei miti, assume la componente astrologica rispetto a quella astronomica.
Non escludo che si possa riscontrare anche dell'astrologia; dipende in quale mito in particolare, e se in fondo c'è davvero. In passato il discrimine tra astrologia e astronomia era molto sottile, sebbene già tra i caldei fossero sorte molte discordie tra astronomi e astrologi, ritenuti dei peracottari.
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A questo punto vorrei da te un parere chiarificatore. Quando nell'epica di Gilgamesh si afferma che egli é uno dei due Gemelli, si vuole affermare che Gilgamesh era nato a giugno (astroNOMIA) oppure che egli fosse il riflesso sulla Terra di un Dio (astroLOGIA) oppure tutti e due?
Il discorso dei Gemelli dipende dal fatto che lui e l'inseparabile amico Enkidu costituissero un'unica cosa, e dal fatto che le prime scene dell'epica sono collegate al settore di aprile-maggio, di modo tale che gli attori fossero le stelle adiacenti di Ariete, Orione e Toro (quelle consecutive). Dall'altro canto (a riprova dei parecchi problemi che gli interpreti riscontrano in questo tipo di miti), Enkidu equivaleva pure al Sagittario (che le tavole astronomiche collegavano pure a Marduk), e Gilgamesh ad Orione, oltrechè Mercurio e Sole. Forse la chiave risiede in fenomeni di spostamento della scena focalizzandola su una costellazione portante nel corso dell'anno. Ma non lo sappiamo; non sappiamo se questi popoli la pensassero così.
E non sappiamo nemmeno se Gilgamesh - quello "storico" - sia nato in giugno; è probabile comunque che, per costruisci sopra un mito del genere, lo si ritenesse un riflesso di archetipi eterni proiettati sulla Terra dal cielo. Capitò lui, e fu fatto. D'altronde, è però improbabile che si sia trattato di un personaggio storico, o forse storico a cui fu cambiato nome, dato che il nome significa "colui dell'albero mesh", ove col mesh si indicava l'asse del mondo. Parrebbe più lecito che fu inventato prima il nome, poi il personaggio del re, che si riscontra nelle liste dei re divini (insiema ad un altro, il compaesano Dumuzi, legato alla storia di Ishthar).
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Un'altra domanda. Perché hai cambiato tre facoltà, se é lecito saperlo? Sono le tesi che esponi qua il "pomo della discordia" che ti ha messo in urto con tanti ambienti accademici?
Tanti motivi. Parecchi dei quali personali.
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Tutti i documenti degli antichi che tu citi, Rig Veda inclusi, sono carichi di contenuti miseriosofici o no? Insomma, secondo te gli antichi erano interessati alla misteriosofia oppure no?
Misteriosofia = "speculazione sui misteri". Questo è un termine recente, per indicare lo "studio" dei misteri del passato, per interpretarli in chiave moderna. il Rig Veda ecc. non contengono misteriosofia, perchè costituiscono appunto questo prodotto diretto - cui coloro i quali sono poco inclini a discernere altre fondamenta, ad es. astronomiche, si adagiano per comodità, facendo "esegesi" superficiale -; sono "mistero" in sè per sè.
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Sta di fatto che tutti i misteriosofi (carino il nome) si basano su tali testi! Se si volessero mettere insieme tutti i loro testi si potrebbe tirare fuori un corso universitario senza nessuna difficoltà!
Può darsi, ma siccome queste spiegazioni sono minoritarie rispetto ad altre che includono sia significati "misterici" che pratici, ciò non ha alcun senso.
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Ma questo non é accettato dal potere! Per questo non esiste una "facoltà di misteriosofia".
Non direi. Andiamoci piano col vedere congiure forzatamente ovunque. Più certamente non è accettato perchè sarebbe aleatorio; per te questo significa una cosa, per un altro un'altra... Lo hai visto dalla mole di opinioni che regnano già su un singolo argomento qui, figurarsi per qualsiasi altro argomento. Sarebbe davvero molto difficile, indire un canone di ricognizione unitario in una "disciplina" assai "personalizzabile" quale potrebbe essere la "misteriosofia"...
E dipende anche da dove si potrebbe studiare cose del genere. Credo che tutt'al più potresti trovare studi del genere in antropologia (in archeologia nemmeno a parlarne; forse a livello personale, di curiosità).
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Insomma la differenza fra i misteriosofi e gli accademici é che i secondi ricevono finanziamenti pubblici, i primi no!
Direi che risiederebbe più che altro nel fatto che i secondi hanno accesso ad una documentazione più sistematica e completa, ed i loro sforzi sono sottoposti a reciproca vidimazione, mentre i primi sono piuttosto dei "loners", dei singoli che agiscono da soli, per vari motivi (non ultimo autoesaltazione o desiderio auto-erotico di imbeversi di conoscenze "proibite"), giungendo a conclusioni spesso esagerate e ben lontane dall'insieme di partenza di ciò che hanno focalizzato.