I simboli o i miti non hanno infatti mai avuto la funzione — come vorrebbe una teoria anche troppo diffusa ai giorni nostri — di rappresentare il movimento degli astri;
Per gran parte falso, per piccola parte vero. Guenon aveva dei "problemi di coscienza", certe volte... Così come Eliade, del resto. Il mito è per definizione una storia trasposta su parametri metafisici, nella ragione per cui anticamente - e ne abbiamo le prove - la metafisica si riferiva al cielo come "oltre", con le "corti celesti" costituite dagli astri. Così era sin da prima dei persiani. Gli ebrei non fanno differenza; possedevano un fortissimo culto astrale extra-biblico che è testimoniato sia da scrittori ebrei che cristiani. Possediamo esempi molto palesi, ad es. col poeta alessandrino Nonno, di come si formavano i miti in base a mozioni astrali; un altro che ce lo spiega è Porfirio, ed anche Sallustio "il gallico", amico di Giuliano l'apostata. Dall'altro lato, non tutti i miti includono riferimenti astrali; come differenziava Sallustio, i miti "psichici" di norma non ne contemplano. E quelli cristiani sono per la maggior parte "psichici". Se puoi, leggi qualcosa in merito del mitico Campbell o di Graves tutt'al più.
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