devo ammettere che trovo molto interessante la tua esposizione, anche se in parte, in parte, non mi trova d'accordo, ma questo non è certo un problema.
In fondo la divergenza si riduce in questa tua considerazione:
... si può dire che il processo è l'inverso: prima il simbolo viene a nascere da esigenze astrologiche (strumenti, tecniche, misure, proporzioni, etc.). E solo in seguito l'uomo proietta su di esso i suoi archetipi, trasformandolo. E' una specie di alchimia.
E se le costellazioni stesse non fossero altro che simboli a loro volta?
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