Citazione: “... visto che stai continuamente spostando l'attenzione dall'argomento del thread ad altri più personali...”
L’origine pagana del cristianesimo?... Concordo – grosso modo – con frasi del genere (per altro qui iniziali: FrancescoP, Acharya S, Gerald Massey se ho mal capito e quant’altri):
“Molti hanno indagato su pochi preziosi indizi che riguardano identità e biografia di Gesù.
Il grande pubblico manca di cultura religiosa, congiunta a una generalizzata disinformazione della mitologia... La gente apprende che Gesù è stato un personaggio storico, realmente vissuto... Il problema fondamentale è invece quello di stabilire se sia mai esistito.
Una quantità enorme di scritti tendono a dimostrare che Gesù Cristo è soltanto una figura mitologica: desunta e/o in linea con la mitologia greca, romana, egizia, sumerica, fenicia, indiana, e/o di altri uomini-dio per i quali nessuno dubita si tratti di eroi mitici, e non di figure storiche. Miti ed eroi presenti in tutte le parti del mondo, risalenti a tempi collocabili in un passato estremamente remoto.
Da secoli si sta dimostrando che tale figura – del Cristo – e' pura invenzione!”
C’è anche qualche frase del grande Guido De Ruggero che vorrei ricordare...
“Gesù non è il fondatore di una religione, nel significato comune che si dà a questa parola. Se poniamo mente al cristianesimo nell’atto del suo costituirsi (intorno al IV sec. aggiungo io) esso trae origine meno dall’insegnamento e dalla personalità storica di Gesù, che dalla trasfigurazione dell’uno e dell’altra che si compie attraverso la sua morte: fatto decisivo nella formazione di una coscienza cristiana. Se guardiamo l’insegnamento di Gesù nel suo spirito animatore, nulla ci appare più estraneo dell’intento di riordinare stabilmente la società umana, di darle un codice di norme atte a guidarla nella vita e di accentrare questa normalità in un organo permanente, in una chiesa, che prolunghi sulla terra il ministero divino. Anzi, nel voler ricercare nei precetti di Gesù questo fondamento di vita ecclesiastica, si rischia di trovare tutto l’opposto: cioè un complesso di condizioni il più possibile sfavorevoli ad un assetto normale della società. Il profondo disprezzo delle cose terrene e materiali, l’indifferenza di fronte alle cure con cui l’umanità cerca di procacciarsi oggi la sua tranquillità del domani, la svalutazione della famiglia naturale, il precetto di abbandonar la tunica a chi ha preso il mantello e di porger la guancia sinistra quando si è ricevuto uno schiaffo sulla destra, ed altre numerose... sono precisamente opposte ad ogni esigenza di permanenti rapporti umani.”
Bene!... Mi devo dunque preoccupare se sia più/meno storico o plausibilmente leggendario o immaginativamente mitologico il messaggio messianico (perché tale è e resta quello del Cristo, che sia vissuto realmente o sia inventato di sana pianta)? Cioè di qualche infiammato ‘filososo’ – a suo modo – che s’immedesima a tal punto nella sua problematica esistenziale da riconoscersi per se stesso dio? Quanti ce ne sono stati nella storia dell’Uomo – diciamo da cinque/diecimila anni a questa parte – illuminati e/o folli, bernoccoluti, sapienti, invasati? Chi non ha profetizzato l’Avvento? chi non s’è proclamato Figlio? chi non ha ventilato l’Apocalisse? Si dirà: “E la serietà della ricerca, la certezza del documento, la verità dell’accaduto?... ” Ma va!!!... – ci sono per questo gli storici ‘bucaroli’ – beati loro – a sgrufolare e tossire sui tomi polverosi della nostra storia e delle sue infinite macerie.
(Con questo non voglio dire che un brandello di messianesimo non me lo porti addosso anch’io... Parliamo allora – di messianesimo – nell’attualità e in prospettiva: filosoficamente, psicologicamente, politicamente...) ludfresc