Citazione:
A tutto questo aggiungici che Chavez è un ex militare e risulta decisamente normale che il Venezuela si stia armando.
"Lestaat" mi dispiace constatare come la tua capacità di osservazione venga, almeno parzialmente, offuscata dall'opera dei disinformatori antilatinoamericani di professione.
Non è affatto vero che il Venezuela si stia armando, anche se ciò sarebbe logico, naturale e doveroso nei confronti della popolazione.
Il Venezuela, invece, sta mantenendo le proprie capacità militari ai livelli precedentemente raggiunti con nuove acquisizioni per rimpiazzare il materiale posseduto, man mano che diventa obsoleto.
Hai qualche notizia in contrario? Di effettivamente nuovo e peculiare della presidenza Chavez è una ventilata milizia volontaria da affiancare alle forze armate tradizionali, la cui utilità, una volta che fosse costituita e portata a completamento, sarebbe esclusivamente difensiva ed, in particolare, atta a contrastare un'invasione del territorio nazionale da parte di forze armate straniere e/o, semplicemente, di criminali organizzati all'estero. Hai notizie più particolari? Il Venezuela non ha, a quanto mi risulta, e non ha mai avuto forze armate di leva, per cui la quasi totalità della popolazione è totalmente priva di capacità difensive. Il Venezuela ha avuto sempre piccole forze armate, professionalmente addestrate, del tutto insufficienti a contrastare un'invasione in massa dall'esterno del territorio nazionale.
Per far fronte a questa necessità vedo possibili 3 soluzioni, di efficacia e di costo decrescente. La prima è una milizia popolare di tipo svizzero. Ferma obbligatoria per tutti e relativamente breve, ma richiami periodici per tutta la vita. L'arma individuale viene consegnata al cittadino che se la conserva in casa. La seconda è, grosso modo, quello che era l'esercito italiano. Leva obbligatoria estesa a tutti i maschi. Ferma più lunga, ma richiami rarissimi ed episodici. Le armi, comprese quelle individuali, vengono tenute sotto chiave in caserma e/o in deposito. Un terzo modello è quello delle National Guard statunitensi. Un numero limitato di cittadini sceglie volontariamente di addestrarsi part time, esercitando un'attività civile per il proprio mantenimento, ma ricevendo una remunerazione extra. Le armi, comprese quelle individuali, rimangono in caserma. In caso di mobilitazione, l'attività civile deve essere abbandonata ed il coinvolgimento diventa full time.
La presidenza Chavez sembra aver optato per una soluzione simile alla terza. Questo permettere di selezionare gli aderenti con criteri di affidamento patriottico e politico. Non credo che, anche in caso di mobilitazione, questa forza aggiuntiva possa fare gran che di più (anzi, caso mai, di meno) delle forze armate permanenti. L'unica cosa intelligente che potrebbe fare è quella di consegnare le armi agli aderenti e di sciogliersi, passando alla clandestinità. Dovrebbe costituire il nucleo di una forza armata stay behind, capace di colpi di mano, di sabotaggi e di una limitata capacità di guerriglia, da affiancare alla resistenza politica nelle zone abitate ed alla guerriglia vera e propria, condotta dall’esercito regolare nelle zone rurali.
In questo caso il milione di kaltshnikov mi sembrano oltremodo appropriati, ma ci vorrebbero pure gli RPG e, soprattutto, tanto materiale per confezionare gli IED che agli americani fanno tanto, tanto male, specialmente quando tagliano loro le gambe e quanto sta tra di esse nel mezzo.