Florizel,
grazie per i consigli.
Citazione:
Forse è meglio lasciare spazio,in questo forum alle argomentazioni circa il tema trattato.
Sul quale aspetto la tua "elaborazione".
e anche per il tuo interesse per la mia opinione. Ne sono lusingato
.
Provo ad elaborare:
gli elementi troppo straordinari voglio lasciarli cadere per i motivi che ho già detto.
Cosa resta? un uomo senza scrupoli capace di struprare una ragazza davanti al fidanzato (è orribile) che poi continua a tormentarla al telefono (è idiozia puerile) ma crede di essere un manipolatore della realtà: recita il ruolo dell'innocente (i bambini sono angeli, vorrei morire per non sopportare quest'accusa di aver rapito un bimbo) mentre la moglie gli stringe la mano.
Io vedo in questa situazione una cosa che somiglia al film "i soliti ignoti". C'era Vittorio Gassman che credeva di essere un genio criminale (tutto scientifico, tutto organizzato, tutto calcolato) e mette insieme un gruppo di balordi che non hanno nemmeno l'orologio e la macchina fotografica, e tutto finisce a schifo.
Il ladro Gassman non somiglia ad Alessi perché fa il duro, ma non lo è. Deve rubare le chiavi alla servetta, quella Carla Gravina che dice bugie sui fidanzati e sulle zie e lui se ne innamora.
Alessi è un balordo senza orologio, crede di essere un genio criminale, disegna la cartina, trova un casolare abbandonato, costruisce un armadio dove non ci potrebbe stare nemmeno un gatto senza impazzire... forse immagina che un direttore delle poste abbia uno stipendio da grande manager, forse pensa che un direttore delle poste abbia libero accesso ai depositi.. siamo agli abissi dell'ignoranza e della presunzione, ma lui come Gassman pensa di essere un genio e in questo tocca il fondo dell'abisso.
Sto disegnando il quadro della incredibile "banalità del male".
Ultima considerazione: perché il ladro stupido e presuntuoso dei soliti ignoti è capace di vedere la dolcezza nella servetta sciocca e bugiarda mentre Alessi non vede niente nel bimbo meraviglioso che aveva ben conosciuto e di cui conosceva anche i problemi?
Non sono sicuro della risposta, ma credo che bisogna ragionare su quella che Pasolini chiamava
rivoluzione antropologica: c'è stata una trasformazione profonda dell'uomo, c'è stata una cancellazione di ideali, una brutalizzazione generale. Alessi ha lo stesso cuore vuoto di Accattone.
Oggi si dice che bisogna indagare meglio perché nella storia di questo rapimento ci sono cose che non tornano. A me sembra come voler trovare la logica nel furto dei soliti ignoti: un piatto di minestra.
La differenza tra i soliti ignoti e i rapitori di Tommaso la puoi vedere anche
mettendo a confronto Gianni Agnelli con il suo nipote Lapo. Abbrutimento.
Che cosa ci ha trasformati così? il consumismo? la caduta dei tabù? il tutto è consentito purché dia profitto? i miraggi di facile successo? o anche una progressiva desensibilizzazione attuata attraverso la spettacolizzazione della violenza, che è anche banalizzazione della violenza, scomparsa della sacralità della vita e della morte.