Credo quindi sia più utile riportare la certezza che beneficenza sia andata in farmaci per indigenti, in borse di studio per figli di immigrati come avviene dalle mie parti piuttosto che rassicurare solo ogni massone sa dove vanno a finire i suoi soldi (detto così potrebbero votare tutti per l'acquisto di un po di coca da tirare alle riunioni).
Molto argutamente esposto, muratore, non si puo' che essere d'accordo.
Fermo resta che uno dei principali problemi della beneficenza e' l'anonimita'. Da una parte si ha la beneficenza/spettacolo del tipo "mi sono rapato a zero per la ricerca sull'alluce vago" o meglio ancora "sono andato in ferie in una isola deserta con Valeria Marini per un anno per aiutare i bambini dei calciatori cocainomani", uno spettacolo indegno, con tanto di assegnone (nome della banca in bell'evidenza) fotografato con politici di turno per i giornali. Dall'altra si hanno persone che fanno beneficenza con molta discrezione e subito si pensa che investano i soldi in coca!
Che fare? Io preferirei che si pensasse male piuttosto che prestarmi a buffonate. E la beneficenza comincia da casa propria, in questo senso e' bene avere il controllo sui soldi spesi.
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