A parole il governo è per lo sviluppo e la crescita; nei fatti però tutte le aziende italiane hanno dal 1 gennaio 2007 una indeducibilità al 20% dei costi telefonici di rete fissa nonché di accesso a Internet (comprese le ADSL, che sono oltre 1.500.000 nelle aziende italiane).
Infatti fino al 31 dicembre 2006 i costi di rete fissa e Internet erano deducibili al 100% (come è logico che sia).
Invece ora c'è una nuova tassa del 33% (pari all'aliquota IRES) sul 20% delle spese telefoniche fisse+internet, quindi per ogni 1.000 euro di spese ci sono 66 euro di tassa, pari al 6,6%.
Inoltre anche l’ammortamento e le spese di manutenzione di tutti i beni comprati per telefonare e collegarsi a Internet hanno questa nuova indeducibilità, e ancora non è chiaro se addirittura i computer (che sono ovviamente oramai quasi tutti collegati a Internet) saranno tassati.
Rimane per noi un grande mistero - sia la logica di questa misura (al di la’ di mettere una nuova tassa) - che cosa abbia a che fare con sviluppo, equità e crescita.
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