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   Religioni & Spiritualità
  Eterno ritorno dell'uguale. È dimostrato?

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  •  invisibile
      invisibile
Re: Eterno ritorno dell
#242
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Ippia ha scritto:
invisibile, per restare in metafora:
Un giorno la spia, cioè il combattente infiltrato, si troverà di fronte ad una scelta, cioè se giustiziare un compagno per non far saltare la propria copertura così da poter proseguire la sua vitale missione, oppure non scendere a compromessi e quindi rifiutarsi di uccidere il compagno, rivelando dunque la propria identità ed essere giustiziato per questo.

Per l'uomo libero è così allo stesso modo fra la scelta di legittimare un sistema nocivo per gli ideali e i valori in cui crede, oppure rifiutarsi e -scappare -opporsi, ovvero essere giustiziato

Non é uno sviluppo della metafora che funziona.
Non ci hai riflettuto abbastanza secondo me.
Un Uomo libero, al contrario della spia, é libero.
Può, se lo decide, lasciare tutto in un millisecondo. Proprio tutto. Non deve, come noi, avvisare la moglie, i figli, il capo o chicchessia. Scompare...
"Scusi capo vado a comprare i fiammiferi..."
Conosce il nemico e chiaramente ha sempre un piano B, C, D...
Un Uomo libero non ucciderebbe mai un fratello. Roba da barbari. Piuttosto accetta che ha fallito. Scompare e magari dopo due anni riappare discretamente dall'altra parte del pianeta biondo invece che moro, bello invece che brutto. Magro invece che grasso e invece di chiamarsi Filippo adesso si chiama Sonny...
E' libero. Può fare quello che decide di fare. I suoi limiti sono solo quelli delle leggi universali. Non quelli delle leggi degli uomini.
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 30/1/2013 18:33
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  •  Ippia
      Ippia
Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#241
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2013
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invisibile, per restare in metafora:
Un giorno la spia, cioè il combattente infiltrato, si troverà di fronte ad una scelta, cioè se giustiziare un compagno per non far saltare la propria copertura così da poter proseguire la sua vitale missione, oppure non scendere a compromessi e quindi rifiutarsi di uccidere il compagno, rivelando dunque la propria identità ed essere giustiziato per questo.

Per l'uomo libero è così allo stesso modo fra la scelta di legittimare un sistema nocivo per gli ideali e i valori in cui crede, oppure rifiutarsi e -scappare -opporsi, ovvero essere giustiziato
Inviato il: 30/1/2013 18:13
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  •  invisibile
      invisibile
Re: Eterno ritorno dell
#240
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Ippia ha scritto:

Certo, ma riconoscerai che fra uomo libero in incognito e legittimatore a pieno titolo il passo è breve e il confine spesso confuso.

Assolutamente no.
La confusione é tutta di chi libero non é. E' una delle condizioni proprie dello stato di schiavitù.
Chi é libero e sa cosa vuole fare non conosce confusione.
La confusione é sintomo di aver perso la strada. Qualsiasi strada.

Citazione:

Ippia ha scritto:
Dentro se stesso l'uomo "libero" deve avere una forza interiore formidabile, e ogni volta che formalmente legittima lo status quo deve ripetersi "lo faccio solo perché devo, non perché mi piace", deve godere e disprezzare allo stesso tempo, vivere la vita ma non viverla, amare e non amare, deve essere distaccato come lo Scettico, che vede il mondo disilluso, distaccato (ma vivere così che senso ha??)

Un uomo libero gode dell'appoggio dell'intero universo. Basta come senso e come aiuto?
Come dicevano prima sul parlate alle piante, magari si può parlare con le stelle, i pianeti, le galassie... Chi sa quali sono gli amici di un Uomo libero... Magari Dio é fra questi.
Tornando sulla terra un Uomo libero che decide di vivere dietro le linee nemiche lo fa per gli altri, per compassione verso i suoi fratelli.
E' come domandarsi perché Gesù ha parlato.
Inoltre devi considerare che vivendo da schiavi la maggior parte della nostra energia, volontà, pensiero e tutto di noi viene sprecato e risucchiato nel sistema (che vive proprio grazie a questo).
Chi é libero può dosare se stesso ed avere una volontà inesauribile.

Citazione:
per me è un compito sin troppo difficile per un uomo

Per uno schiavo sicuramente. Impossibile.
Liberandoci, tutto ciò che ci é stato rubato fin dalla nascita torna a noi. Perché é noi.

Citazione:
per questo dico che l'uomo libero non può vivere nel Sistema, troppi compromessi, troppi inganni. Piano piano si farà corrompere, dirà "perché no?", farà crollare la sua integrezza d'animo e fallirà, essendo diventato pedina molto prima di quanto se ne sarebbe potuto rendere conto. Vedi l'eroe orwelliano di 1984: pensava di aver sconfitto il sistema, e invece ne era il burattino sin dall'inizio.

E' successo molte volte. E' successo a Santi e a Uomini liberi.
Ma é sucesso, e sta succedendo, anche il contrario. Gli Uomini liberi sanno leggere Mica sono scemi, imparano da chi é venuto prima, vedi Gesù: si é esposto troppo e l'hanno ammazzato. Ma lui é tra quelli che non hanno ceduto.
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Chuang Tzu
Inviato il: 30/1/2013 17:56
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  •  Ippia
      Ippia
Re: Eterno ritorno dell
#239
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2013
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Citazione:

invisibile ha scritto:
Non si concilia. E' un infiltrato in campo nemico. E' difficile osservarlo, se fai parte del nemico o se sei indeciso da che parte stare, perché si nasconde (spero che lo faccia bene, per il suo bene).
Finge consapevolmente per vivere e per fare quello che ha deciso. Si può rilassare solo con gli amici.
Un uomo libero fa solo quello che sceglie di fare. Pensa solo quello che vuole pensare. E via così.
Se compra la benzina é perché a scelto di fare qualcosa che é più importante al momento. Non é un compromesso interiore. Ma per seguire la sua intenzione deve comprare la benzina. Non legittima, ma avendo scelto di stare in quel mondo per una ragione precisa deve accettare una parte del suo funzionamento. Come farebbe un infiltrato in tempo di guerra.
Se vuoi che ti mostri la sua natura devi farci amicizia e guadagnarti la sua fiducia.
Siccome l'Uomo libero é l'arma vincente in se, si deve tutelare perché é prezioso più di qualsiasi altra cosa.
Siamo in guerra amico mio.


Certo, ma riconoscerai che fra uomo libero in incognito e legittimatore a pieno titolo il passo è breve e il confine spesso confuso. Dentro se stesso l'uomo "libero" deve avere una forza interiore formidabile, e ogni volta che formalmente legittima lo status quo deve ripetersi "lo faccio solo perché devo, non perché mi piace", deve godere e disprezzare allo stesso tempo, vivere la vita ma non viverla, amare e non amare, deve essere distaccato come lo Scettico, che vede il mondo disilluso, distaccato (ma vivere così che senso ha??): per me è un compito sin troppo difficile per un uomo, per questo dico che l'uomo libero non può vivere nel Sistema, troppi compromessi, troppi inganni. Piano piano si farà corrompere, dirà "perché no?", farà crollare la sua integrezza d'animo e fallirà, essendo diventato pedina molto prima di quanto se ne sarebbe potuto rendere conto. Vedi l'eroe orwelliano di 1984: pensava di aver sconfitto il sistema, e invece ne era il burattino sin dall'inizio.

Calvero: setta è il termine più adatto, non vedo sinceramente l'accezione negativa: pensa che gli "adepti" (ed è corretto chiamarli così) si dividevano in adepti degli: -akousmata (le cose che vengono ascoltate), che erano allievi che semplicemente ascoltavano nozioni generali sul mondo, sempre in un rapporto discepolo-maestro; -mathemata, gli oggetti delle sc. matematiche: i numeri, le grandezze, le proporzioni. Solo in pochi potevano arrivare alla vera sapienza, costituita appunto dai mathemata.
E proprio in ambiente pitagorico si sviluppa la concezione dell'infallibilità del Maestro, quell'ipse dixit che tanti danni causa ancora oggi.
Scusa l'excursus scolastico.

Tu dici che c'è questa Verità universale e che noi possiamo coglierla, seppur solo in parte?

Forse, più semplicemente, non c'è niente da cogliere, perché tutto è già dentro di noi.. Basta chiudere gli occhi e mettere fra parentesi la realtà sensibile.

Docnight: Certo, consapevolezza. Non è questione di negare il progresso, è questione di portarlo avanti con la consapevolezza dei fini che si stanno perseguendo.
La fisica ci insegna che ad ogni azione c'è una reazione uguale e contraria, allora perché continuiamo a vivere il progresso come se esso non portasse conseguenze?
Non riusciamo proprio a vedere oltre il nostro naso? Pensaci e potrai applicare questo principio in tutti gli ambiti della vita, dalla medicina all'energia, dai trasporti all'istruzione..
Poi ultimamente oltre alla normale cecità che ci opprime è uscito fuori pure il dogma del profitto per cui se una qualche cosa ti fa guadagnare è buona, altrimenti è male.

Invidio i monaci buddhisti. Forse fottersene è l'unica via..

edit: di Schuré hai letto questo: 1889. Les Grands Initiés. Esquisse de l'histoire secrète des religions. Rama ; Krishna ; Hermès ; Moïse ; Orphée ??
è l'unico che ho trovato attinente con Pitagora per via di Orfeo
Inviato il: 30/1/2013 14:34
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  •  Docnight
      Docnight
Re: Eterno ritorno dell
#238
Ho qualche dubbio
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Io nelle citta' trovo che negli occhi dei barboni ci sia tanta saggezza quanta in quelli di un eremita. Non e' la citta' in se , e' il come la vivi.

Il problema delle citta' e' che stare in tanti in uno spazio ridotto tende ad innervosire, come la forte concentrazione di rumori, di onde elettromagnetiche, di materiali inerti, o di disordine, che in mezzo alla campagna non avresti, e tutte queste interferenze fanno si che si venga piu' facilmente sopraffatti dal sistema e ci si alieni, e' vero, ma come ho detto dipende dalla consapevolezza con la quale vivi. E' una grande prova secondo me riuscire a vincere i trabocchetti di una citta' e imparare a vivere in armonia con il tutto comunque, apprezzare quel che c'e' di buono in una o nell'altra cosa, una volta diciamo che poteva sembrare piu' facile vivere senza le interferenze del progresso ma non si puo' negarlo per avere la vita facile.
Sono le sfide che ci fanno crescere, non l'immobilita'.
Il problema e' sempre lo stesso alla fine, la consapevolezza o educazione spirituale che ci mancava quando vivevamo senza elettricita' e che ci manca tutt'ora . Il salto si fara' solo quando verremmo educati alla spiritualita', tutto il resto e' secondario.
Inviato il: 30/1/2013 14:09
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  •  invisibile
      invisibile
Re: Eterno ritorno dell
#237
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Ippia ha scritto:
Però come si concilia l'uomo libero con la società schiavile? È davvero possibile osservarlo in questo ambiente? e se sì, cosa lo qualifica libero? e, ancora, è davvero possibile definirlo libero seppur stia ancora legittimando l'esistenza di una società schiavile? (basta comprare anche solo un bicchiere di benzina o tenere i soldi in un conto bancario e stai legittimando in piena regola... not in your name? yes, of course.. giusto Calvero?)

Non si concilia. E' un infiltrato in campo nemico. E' difficile osservarlo, se fai parte del nemico o se sei indeciso da che parte stare, perché si nasconde (spero che lo faccia bene, per il suo bene).
Finge consapevolmente per vivere e per fare quello che ha deciso. Si può rilassare solo con gli amici.
Un uomo libero fa solo quello che sceglie di fare. Pensa solo quello che vuole pensare. E via così.
Se compra la benzina é perché a scelto di fare qualcosa che é più importante al momento. Non é un compromesso interiore. Ma per seguire la sua intenzione deve comprare la benzina. Non legittima, ma avendo scelto di stare in quel mondo per una ragione precisa deve accettare una parte del suo funzionamento. Come farebbe un infiltrato in tempo di guerra.
Se vuoi che ti mostri la sua natura devi farci amicizia e guadagnarti la sua fiducia.
Siccome l'Uomo libero é l'arma vincente in se, si deve tutelare perché é prezioso più di qualsiasi altra cosa.
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Chuang Tzu
Inviato il: 30/1/2013 14:08
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  •  Calvero
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Re: Eterno ritorno dell
#236
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Ippia ha scritto:
La setta pitagorica era una scuola basata sull'oralità, non c'è niente di scritto se non da allievi di allievi.. su cosa ti basi per queste riflessioni? mi interesserebbe...


Setta è un concetto denigrante, soprattutto ambiguo.

Citazione:

Anyway, come fai a riconoscere la verità? tutto è verità, basta che ti faccia venire i crampi allo stomaco..


Fatti la stessa domanda per l'eterno ritorno. Come fai?

Citazione:

Volendo si può dire che l'intuito è il criterio di verità su cui ci dobbiamo basare, perché tutto il resto, la ragione stessa, è aleatoria..


Volendo.

Citazione:

Però l'intuito agisce in maniere diversa per ogni persona, quindi abbiamo che della stessa cosa per te è Verità e per me può non esserlo perché il mio intuito non dà l'assenso..


NEIN Non c'è nulla che ti appartiene se è verità. Indi non è intuito, ma ragione sotto mentite spoglie.

Citazione:

Semplicemente la Verità non esiste, perché nessuno mi garantisce che stiamo vedendo versioni differenti della stessa sorgente prima, fonte di ogni verità. Per me possiamo essere tutti in inganno, da pitagora a bruno, senza soluzione di continuità


Ma anche no. L'amore che tutto move .. non è poesia. I risultati della comunione sono incontrovertibilmente equilibrio. TI sei messo in dicotomia col creato. Il punto è un altro:- l'accettazione che la Vita debba essere questa e che piacere e dispiacere sono i veri concetti aleatori.

Citazione:

Può il sistema-vita comprendere se stesso, cioè la Vita?


Non lo so. Stiamo andando oltre quel che ci è permesso. Se tu vai oltre quel che ti è permesso ogni dubbio è lecito, ma semplicemente effimero. Magari il comprendersi se lo tramuti in - funzionare - stiamo dicendo ---> comprendere. Mens sana in corpore sano (si scrive così?) .. è una piccola metafora che ti propongo, se tu funzioni ti stai comprendendo.

Citazione:
La setta pitagorica era una scuola basata sull'oralità, non c'è niente di scritto se non da allievi di allievi.. su cosa ti basi per queste riflessioni? mi interesserebbe...


Di passaggio potresti leggere SCHURÉ
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 30/1/2013 13:15
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#235
Ho qualche dubbio
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La setta pitagorica era una scuola basata sull'oralità, non c'è niente di scritto se non da allievi di allievi.. su cosa ti basi per queste riflessioni? mi interesserebbe...

Anyway, come fai a riconoscere la verità? tutto è verità, basta che ti faccia venire i crampi allo stomaco..
Volendo si può dire che l'intuito è il criterio di verità su cui ci dobbiamo basare, perché tutto il resto, la ragione stessa, è aleatoria..
Però l'intuito agisce in maniere diversa per ogni persona, quindi abbiamo che della stessa cosa per te è Verità e per me può non esserlo perché il mio intuito non dà l'assenso..
Semplicemente la Verità non esiste, perché nessuno mi garantisce che stiamo vedendo versioni differenti della stessa sorgente prima, fonte di ogni verità. Per me possiamo essere tutti in inganno, da pitagora a bruno, senza soluzione di continuità

Può il sistema-vita comprendere se stesso, cioè la Vita?
Inviato il: 30/1/2013 12:33
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  •  Calvero
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Re: Eterno ritorno dell
#234
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I pensieri non hanno paternità. Se sono verità sono figli di Dio, se sono bugia, della paura.
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Inviato il: 30/1/2013 12:28
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  •  Calvero
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Re: Eterno ritorno dell
#233
Sono certo di non sapere
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Citazione:


Devo dire che così ti seguo poco nel discorso.
È vero che Pitagora si rifaceva al culto orfico (probabilmente mutuato dalla cultura egizia) della trasmigrazione delle anime, ed è anche vero che pare fosse importante la mistica del numero, però, però non ho capito come legarlo con il resto del discorso..
qual è "la pantomima che a forza di nominarla è diventata verità"?
Comunque parlava di prigionia dell'anima nel corpo, però al tempo stesso quantificava la realtà con numeri e formule geometriche...



La pantomima [poiché sto rimanendo connesso al discorso "Nicciano"] è un esercito in movimento nel divenire di opinioni, aberrazioni, approssimazioni alla realtà, circoscrizioni di significati mai [mai lo saranno] circoscrivibili, di cose a lungo plasmate, solidificatesi, ingioiellite fino a divenire "verità".

Non c'è verità che non attinga dalla medesima fonte. Non c'è verità che si basi su costrutti che possano definirsi razionali, non c'è ragione nella verità, e non ci sarà ragione che potrà inseguirla, ragionarla.

Cose che a cavallo di un asinello arrivarono a Firenze e dintorni, che arrivarono anche a Bruno. E non c'è verità che possa essere spiegata, non c'è pensiero autorevole che possa averla razionalizzata se non rendendola pronta per orecchie pronte a percepirla. Non c'è razionalizzazione alcuna in Pitagora se non nel Pitagora scolastico ... e lo stesso Pitagora avrebbe bruciato le scuole e tuttora si rigira nella tomba a sapere cos'è oggi - scuola. Non per niente hanno bruciato la sua. E' il continuum che ci sfugge ...

... e si torna sempre lì .. ci diamo al sano epicureismo dei "vertici e precipizi" del protocollo ingegneristico della preservazione della specie o impazziamo nella coscienza infinita?

Essere o non Essere ... questo il problema.
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Inviato il: 30/1/2013 12:18
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  •  etrnlchild
      etrnlchild
Re: Eterno ritorno dell
#232
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Docnight ha scritto:
osservo le persone che mi circondano, e vedo che di energia intorno a me ce ne tantissima

Anch'io osservo! Guardo le persone ma nessuno mi vede.
Per lo piu' noto sguardi spenti o persi nel vuoto.

Nietzsche pero' una cosa giusta l'ha detta: "La vita senza musica sarebbe un errore."
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"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
Inviato il: 30/1/2013 12:10
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  •  Ippia
      Ippia
Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#231
Ho qualche dubbio
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Ok, invisibile, hai ragione.

Però come si concilia l'uomo libero con la società schiavile? È davvero possibile osservarlo in questo ambiente? e se sì, cosa lo qualifica libero? e, ancora, è davvero possibile definirlo libero seppur stia ancora legittimando l'esistenza di una società schiavile? (basta comprare anche solo un bicchiere di benzina o tenere i soldi in un conto bancario e stai legittimando in piena regola... not in your name? yes, of course.. giusto Calvero?)

docnight: avevo capito bene cosa intendevi. È vero che tutto deriva dalla consapevolezza, infatti anche andare in mezzo al bosco può non dirti niente se non sei pronto ad ascoltare.
Resta il fatto che in città siamo come animali allo zoo, solo che noi ce la siamo costruiti da soli la nostra gabbia, fisica e mentale.
Ovvio che io intenda le città mostruose cui siamo abituati, non i piccoli paradisi che congiungono natura e artificio.

Ma un albero in mezzo al cemento di un viale alberato è tanto diverso da un Bonsai? Non sentite la sofferenza che emana per essere lontano dalla Vita e seppellito dalla morte?

Mah, darwiniano Nietzsche? Può esse'.. Ma non sarai mica di quelli che sostengono fosse il padre spirituale del nazionalismo degli anni seguenti?
Nietzsche dice una cosa bellissima e difficilissima da seguire: uccidere Dio. E per Dio sai che intende qualsiasi tipo di Dio, dalla Scienza alla Religione, dall'utopia alla realpolitik, dalla manifestazione in piazza al passivismo al pc. Forse liberarci di Dio è davvero un atto da Oltre-uomo. (per i più pignoli: non sto approvando e facendo mio l'intero corpus nietzscheniano, mi sto limitando a sottolinearne un fattore di elevamento spirituale che condivido, seppur sia lontano dall'averlo raggiunto)

Manfred: Se vuoi entrare nel merito e magari arricchirmi con la tua opinione, invece che limitarti a disprezzare mi faresti davvero, e non sono ironico, un favore.
Però smettila di parlare di induzioni, e piano programmatico, perché ti posso ribadire che son due le cose: o io son stato indotto a pensarla in una certa maniera, oppure tu sei stato indotto a pensare che io lo sia stato (e lo dimostri dicendo che ti sei appena letto le odissee che quindi ti hanno condizionato, INDUCENDOTI a pensare che ci sia un piano oscuro)..
capisci? possiamo mettere da parte questi argomenti farlocchi?
Inviato il: 30/1/2013 12:08
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  •  Docnight
      Docnight
Re: Eterno ritorno dell
#230
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Docnight: no, io intendo proprio che in città non ti accorgi di essere vivo perché non hai il contatto con ciò che è vivo. La città è fatta di cemento e spazzatura, tutta roba morta e quindi alienante. Se vai in un bosco hai intorno a te tutta roba viva, viva come tu stesso sei, e solo in mezzo a ciò che è vivo puoi comprendere cosa significhi realmente vivere.



Ippia non mimero spiegata bene forse, un conto e' sentirsi vivo e di aver vissuto, e questo non dipende da dove ti trovi, ma dipende dalla consapevolezza con la quale vivi ogni cosa.

Un conto e' che il contatto con la natura , che non e' necessariamente che ti fa sentire piu' vivo che stare in una metro, ( per esempio quando vado in metro, cosa che mi piace, magari ascolto la musica e osservo le persone che mi circondano, e vedo che di energia intorno a me ce ne tantissima come in ogni posto della citta') ed un conto e' fare una passeggiata nel bosco o al mare dove anche li "si respira " energia, ma le due cose mi fanno sentire viva allo stesso modo dipende con la consapevolezza con le quali le vivo, quindi quello a cui bisognerebbe tornare non e' la natura ma alla consapevolezza di chi siamo , da dove veniamo e dove stiamo andando,che, forse, e' andata persa, anche se noi uomini moderni non possiamo veramente sapere con quale consapevolezza si viveva una volta. Non so se mi segui... Poi vorrei aggiungere che ci sono citta' e citta'.... per esempio a Milano e' dura respirare anche quel po di energia che ti circonda, perche' e' sommersa dallo smog, mentre ci sono tante altre citta' come Singapore, ma non serve neanche andare troppo lontano, che te lo permettono e ti ispirano.

Mi sono riletta un po di Nietsche, secondo me e' patetico..., un looser direbbero oggi, oltre al fatto che il suo pensiero e' un derivato della teoria Darwiniana che a sua volta per me e' una forzatura, ma e' solo la mia opinione.

Manfred poi secondo me forse e' un po "rude" nell'esprimersi ma non credo abbia tutti i torti, cosi a feeling credo che abbia fatto centro su alcuni punti,ma anche questa e' solo una mia opinione.
Inviato il: 30/1/2013 10:14
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Re: Eterno ritorno dell
#229
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

Ippia ha scritto:
Certo, capisco. Secondo me non siamo così pochi, però.
Forse in Italia, ma nel mondo ti assicuro che ce n'è di gente con voglia di cambiare e di fare qualcosa di nuovo. Certo un movimento trasversale e apolitico fa poco se non ha il potere dalla sua. Ma non ce l'avrà oggi come non ce l'avrà domani.

È che io sento il tempo scorrere inesorabilmente, ed il tempo è nostro nemico.

Infatti l'ho detto che sono ottimista. Vedo la marea montante, disordinata, istintiva, ed é giusto che sia così, ma sembra che finalmente qualcosa si muova davvero.
E' proprio ora che non bisogna dargli forma. Non ricadere nell'errore di sempre per ansia o fretta. L'arroganza del proprio pensiero, che sia "quello giusto" é ciò che ha sempre fatto fallire i tentativi passati.
Ci vuole il tempo che ci vuole. Fare bene le cose, qualsiasi cosa, richiede anche tempo. Non lo puoi levare dal processo.
In un altra discussione Calvero diceva che così come ci sono voluti secoli (io dico millenni) per arrivare a fare dell'uomo uno schiavo, così ci vorranno secoli per liberarsi davvero. Magri c'è un modo per abbreviare i millenni ma non lo sappiamo. Io sento che é così ma con la mente non ci arrivo.
Possiamo solo capire cosa é utile fare ora e farlo.

Citazione:
Quello che dice Calvero sui politici è corretto, ma secondo me va esteso anche a tutti gli altri cittadini. La gente che noi chiamiamo imbelle, stupida ed ignorante lo è perché è in un sistema che non può renderla differente. E tu daresti a loro la speranza che qualcosa cambi? Prima devi tirarli fuori dalle orecchie dal sistema in cui sono, ma se ci son dentro non ti vogliono ascoltare.. A meno che non lo vogliano spontaneamente.

Bisogna far presa su di loro con qualcosa di potente.. ma che cosa? Io ho proposto di curare quei mali che ritengo ontologici nell'uomo.

Tu cosa proponi? Oh, ho capito che tu dici di dare l'esempio vivendo la propria vita al meglio, ma chi è cieco rimarrà cieco.. quindi cosa proponi per curarne la cecità?

Per curare l'eccesso di buio serve la luce.
Come ti ho già detto non si può fare al posto degli altri. Ognuno deve farlo da solo.
Essendo un processo personale che implica una scelta nessuno lo può fare per te o per chiunque altro. Non puoi tirare fuori la gente. Lo devono fare da soli.
Ognuno deve decidere da solo. Ma se chi l'ha fatto mostra i risultati, non isolandosi dagli altri e indica i possibili percorsi, chi decide di fare altrettanto ha indicazioni che lo aiutano. Questo é l'unico aiuto possibile che vedo.
Non serve qualcosa di potente, non nel senso che si attribuisce a questa parola comunemente.
L'Uomo libero é potente. Molti uomini liberi sono inarrestabili. Quando (se) ci saranno molti uomini liberi sarà fatta. Non c'è bisogno di programmare nient'altro al momento. Non ne siamo in grado. Possiamo giocare, fantasticare ma se ci prendiamo sul serio ricadiamo nell'errore di sempre.
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Chuang Tzu
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  •  etrnlchild
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Re: Eterno ritorno dell
#228
Dubito ormai di tutto
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Manfred ha scritto:
Naturalmente le seghe non ti sono bastate!

Ma scherzi? Certo che no! L'edonista doc non molla mai.
Occhio a non usare troppo Internet pero', non vorrai recuperare il tempo perduto tutto insieme eh?.
Anche se devo dire con onesta', a giudicare dalla tua scrittura minimalista, che tu ne fai un'uso assolutamente monastico, al contrario di Calvero che si vede che gode come un pazzo.

Chiedo venia ai convitati ma ad ogni edonista doc piace giocare.
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Inviato il: 30/1/2013 0:55
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno dell
#227
Ho qualche dubbio
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Calvero ha scritto:
Citazione:



Ma Pitagora, il Gran Maestro, è stato il primo a razionalizzare la Natura. Per quanto poetico possa essere il moto armonico dei pianeti, aveva ridotto l'intera esistenza a rapporti fra numeri, espressioni della Tetraktys..

Dovresti combatterlo, non elogiarlo!


Bada che sto portando informazioni. Non c'è elogio. Niente meno, attenzione, stai parlando di quel Pitagora, quello che ha razionalizzato. C'è un percorso che porta a scendere e ad ascendere queste nozioni/equazioni. Nell'inganno vi è appunto il razionale e l'irrazionale ... che non esistono;

.. non è un gioco filosofico, è il percorso per distruggere la pantomima che a forza di nominarla è diventata verità. In seno al concetto di eterno ritorno, non vi è nessuna scatola di matrioske da sondare ... e ogni pensiero ad esso connesso non ha paternità né soglie intellettuali. Indi ti sto parlando dell'abbandono che trascende le nozioni stesse, finché si volesse mettersi in frequenza con simili riflessioni.

Indi hai anche non valutato che essendo Pitagora un Iniziato ai misteri che già partivano dall'Egitto, il suo "mettere in numeri" non era matematica, ma codice dell'Anima. Quell'anima che nei Tre regni pare sia in gioco per addivenirne alla comprensione. Sticazzi .. altro che razionalizzare.

E, ripeto, nessun discorso di parte, per me. Contribuisco al Tema.

Devo dire che così ti seguo poco nel discorso.
È vero che Pitagora si rifaceva al culto orfico (probabilmente mutuato dalla cultura egizia) della trasmigrazione delle anime, ed è anche vero che pare fosse importante la mistica del numero, però, però non ho capito come legarlo con il resto del discorso..
qual è "la pantomima che a forza di nominarla è diventata verità"?
Comunque parlava di prigionia dell'anima nel corpo, però al tempo stesso quantificava la realtà con numeri e formule geometriche...
Inviato il: 30/1/2013 0:18
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno dell
#226
Ho qualche dubbio
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Manfred ha scritto:
Non che l'idea di una catastrofe che elimini un buon 60-70% di umani non sia allettante, ma continuo a preferire l'ipotesi nella quale l'uomo si accorge di dover cambiare e, per una volta nella sua breve storia, lo fa.

La gente che noi chiamiamo imbelle, stupida ed ignorante lo è perché è in un sistema che non può renderla differente. E tu daresti a loro la speranza che qualcosa cambi? Prima devi tirarli fuori dalle orecchie dal sistema in cui sono, ma se ci son dentro non ti vogliono ascoltare.. A meno che non lo vogliano spontaneamente. Bisogna far presa su di loro con qualcosa di potente.. ma che cosa? Io ho proposto di curare quei mali che ritengo ontologici nell'uomo.



Aprili da solo gli occhi.

Occhio che non mi auguro una catastrofe che elimini quel 60-70 % che sotto ritengo imbelle, stupido ed ignorante. Ho scritto che può essere allettante.
E ti riconosco che questo sentimento di immotivata superiorità non può esser parte di un'evoluzione spirituale oltre che morale.

Però c'è anche qualcosa di positivo nelle mie parole, dico chiaramente di preferire che l'umanità si accorga da sola degli sbagli che sta compiendo.

La frase "E tu daresti a loro la speranza che qualcosa cambi?" significa:
Come puoi essere certo che l'umanità si svegli da sola e come puoi solo per questo affidare loro le tue speranze di un mondo migliore?

Tutte le rivoluzioni necessitano di un'idea potente che illumini la via, ma non che assoggetti le menti, cazzo è proprio quello che vorrei combattere. Io dico solo di trovare un principio comune che sia condiviso da tutti e fondare su quello le battaglie future.
Non si tratta di imbonire o coercizzare le coscienze, semplicemente di far capire che la strada che stiamo seguendo è palesemente errata.

E comunque vuoi negare che la maggior parte delle persone della Terra, magari me compreso, siano in grado di formulare pensieri autonomi e di guardarsi dal di fuori, comprendendo intimamente ciò che stanno facendo? E vuoi negare che questa incapacità sia dovuta al sistema stesso, da cui dunque bisogna uscirne per poter comprendere qualcosa?

Edit: magari io stesso, uscendone, capirò di non essere che uno dei tanti imbelli che popolano il pianeta.. resta il fatto, anche se fosse, che la riflessione è corretta
Inviato il: 30/1/2013 0:09
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Eterno ritorno dell
#225
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Inviato il: 30/1/2013 0:08
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  •  etrnlchild
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Re: Eterno ritorno dell
#224
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Manfred ha scritto:
Certamente è un falso egoismo purtroppo da bambino non avevo la televisione in casa. Sono solo le generazioni successive più fortunate ad essere state educate ad un sano edonismo fin dalla nascita.


Beh ogni era ha i suoi mezzi, c'e' chi si faceva le seghe con TeleUniverso e chi con Postalmarket.

Pero' oggi tutti qui su Internet a discettare...
E non ditemi che la tecnologia non unisce...siamo all'Inferno ma tutti uniti appassionatamente.
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Inviato il: 30/1/2013 0:00
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Eterno ritorno dell
#223
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Non che l'idea di una catastrofe che elimini un buon 60-70% di umani non sia allettante, ma continuo a preferire l'ipotesi nella quale l'uomo si accorge di dover cambiare e, per una volta nella sua breve storia, lo fa.

La gente che noi chiamiamo imbelle, stupida ed ignorante lo è perché è in un sistema che non può renderla differente. E tu daresti a loro la speranza che qualcosa cambi? Prima devi tirarli fuori dalle orecchie dal sistema in cui sono, ma se ci son dentro non ti vogliono ascoltare.. A meno che non lo vogliano spontaneamente. Bisogna far presa su di loro con qualcosa di potente.. ma che cosa? Io ho proposto di curare quei mali che ritengo ontologici nell'uomo.



Aprili da solo gli occhi.
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Inviato il: 29/1/2013 23:56
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  •  etrnlchild
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Re: Eterno ritorno dell
#222
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invisibile ha scritto:
Cosa é per te l'egoismo? Chi é egoista?

Azz.. pensavo di averlo espresso chiaramente...
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Inviato il: 29/1/2013 23:48
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  •  Calvero
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Re: Eterno ritorno dell
#221
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Ma Pitagora, il Gran Maestro, è stato il primo a razionalizzare la Natura. Per quanto poetico possa essere il moto armonico dei pianeti, aveva ridotto l'intera esistenza a rapporti fra numeri, espressioni della Tetraktys..

Dovresti combatterlo, non elogiarlo!


Bada che sto portando informazioni. Non c'è elogio. Niente meno, attenzione, stai parlando di quel Pitagora, quello che ha razionalizzato. C'è un percorso che porta a scendere e ad ascendere queste nozioni/equazioni. Nell'inganno vi è appunto il razionale e l'irrazionale ... che non esistono;

.. non è un gioco filosofico, è il percorso per distruggere la pantomima che a forza di nominarla è diventata verità. In seno al concetto di eterno ritorno, non vi è nessuna scatola di matrioske da sondare ... e ogni pensiero ad esso connesso non ha paternità né soglie intellettuali. Indi ti sto parlando dell'abbandono che trascende le nozioni stesse, finché si volesse mettersi in frequenza con simili riflessioni.

Indi hai anche non valutato che essendo Pitagora un Iniziato ai misteri che già partivano dall'Egitto, il suo "mettere in numeri" non era matematica, ma codice dell'Anima. Quell'anima che nei Tre regni pare sia in gioco per addivenirne alla comprensione. Sticazzi .. altro che razionalizzare.

E, ripeto, nessun discorso di parte, per me. Contribuisco al Tema.
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Inviato il: 29/1/2013 23:47
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno dell
#220
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invisibile ha scritto:

Infatti non bisogna cercare risultati collettivi adesso, é prematuro.



Ma questo non basta. Ci hanno già provato, con ottime intenzioni, e non ha funzionato. Il sistema li ha sabotati con tutti i mezzi che aveva. Erano troppo pochi e non avevano capito chi siamo e come fare per diffondere il virus.
E' come la frase che Calvero sta spammando, con mio grande divertimento, sul sito: non é che i politici sono tutti uguali é che sono in un sistema che non può renderli diversi". E io aggiungo: il sistema siamo noi. Ma per farlo appassire é necessario che tanti, tantissimi di noi chiudano i rubunetti. Con pochi non funziona.
Creando un antagonista al sistema non lo abbatti a meno di essere la maggioranza. Per essere la maggioranza bisogna prima cambiare le persone. Siccome cambiare, ognuno può farlo solo con se stesso, é quello che va fatto e poi mostrato. Mostrare che funziona, che si é più felici, in armonia, in salute. Convincerli con la semplice realtà a fare lo stesso.
Quando saremo tanti si potrà iniziare davvero.

Certo, capisco. Secondo me non siamo così pochi, però.
Forse in Italia, ma nel mondo ti assicuro che ce n'è di gente con voglia di cambiare e di fare qualcosa di nuovo. Certo un movimento trasversale e apolitico fa poco se non ha il potere dalla sua. Ma non ce l'avrà oggi come non ce l'avrà domani.

È che io sento il tempo scorrere inesorabilmente, ed il tempo è nostro nemico.

Quello che dice Calvero sui politici è corretto, ma secondo me va esteso anche a tutti gli altri cittadini. La gente che noi chiamiamo imbelle, stupida ed ignorante lo è perché è in un sistema che non può renderla differente. E tu daresti a loro la speranza che qualcosa cambi? Prima devi tirarli fuori dalle orecchie dal sistema in cui sono, ma se ci son dentro non ti vogliono ascoltare.. A meno che non lo vogliano spontaneamente.

Bisogna far presa su di loro con qualcosa di potente.. ma che cosa? Io ho proposto di curare quei mali che ritengo ontologici nell'uomo.

Tu cosa proponi? Oh, ho capito che tu dici di dare l'esempio vivendo la propria vita al meglio, ma chi è cieco rimarrà cieco.. quindi cosa proponi per curarne la cecità?
Inviato il: 29/1/2013 23:19
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno dell
#219
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Ripeto, qui questi discorsi (e non è causa di nessuno) diverrebbero come panni bagnati che si ritirano al Sole, perdendo per strada il loro succo vitale. Ma magari un po di succo possiamo tentare di non sprecarlo ...

Una cosa alla volta e senza esagerare. Intanto Pitagora.

Tenendo conto che Pitagora non è solo quel Pitagora.
Parliamo di lui e quel a cui lui si connesse. Indi in relazione all'eterno ritorno si ragioni in merito a determinati passaggi:

Conosci Te stesso e conoscerai l'Universo e gli Déi.

Il sonno, i Sogni e l'estasi sono le tre porte aperte all'Aldilà, donde ci viene la scienza delle anime e l'arte della Divinazione.

L'Evoluzione è la legge della Vita.
Il numero è la legge dell'Universo.
L'Unità è la legge di Dio.

E in una grandiosa visione Pitagora vide i pianeti muoversi secondo il ritmo e l'armonia dei numeri sacri. Vide l'equilibrio fra terra e cielo, bilanciato dalla libertà dell'uomo, si sorreggono e si determinano reciprocamente rappresentando il dramma cosmico con un duplice moto, ascendente e discendente.


Ma Pitagora, il Gran Maestro, è stato il primo a razionalizzare la Natura. Per quanto poetico possa essere il moto armonico dei pianeti, aveva ridotto l'intera esistenza a rapporti fra numeri, espressioni della Tetraktys..

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Inviato il: 29/1/2013 23:07
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno dell
#218
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Sicuramente indotte.

Ti svelo un segreto: tutto ciò che pensiamo è indotto da altro.

A meno che tu non sia vissuto in una giungla, lontano da 3 millenni di civilizzazione e dai suoi dogmi, dubito che tu sia scevro da ogni tipo di condizionamento.

Per dirne una tu annaspi in questa mania dietrologica che ti rende molto simpatico, ma certo non originale.

Però perché non svelarmi tutte queste idee indotte che io o altri avremmo esposto in questo thread, così potrò prendere le distanze da questo lavaggio del cervello che mi hanno imposto. Aprimi gli occhi.

Te ne prego, liberami da questa schiavitù, che tu con così tanta lucidità hai scoperto.
Inviato il: 29/1/2013 23:03
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  •  Manfred
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Re: Eterno ritorno dell
#217
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Al di là del bene del male sacrificando i più deboli è l'unico sistema che permette anche ai filosofi ( per non parlare degli scienziati) di avere il loro momento di celebrità. E' un sentiero che non ha un cuore e perciò le parole sono solo "fuffa" come si dice ora e più famosi sono e più "fuffa" è.
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Manfred
Inviato il: 29/1/2013 22:41
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  •  Calvero
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Re: Eterno ritorno dell
#216
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Manfred ha scritto:
Calvero

Naturalmente la saga delle "Odissee nello spazio" che unisce le dottrine di Hobbes con il superuomo di Nietzsche in una salsa pre-satanismo di massa con tanto di Giove che si trasforma in secondo sole dal nome Lucifero. Raccolta dallo stile scorrevole e di culto per l'anticipo delle tecnologie poi realizzatesi, certe visioni più o meno di sottofondo aleggiano numerose in questo thread.
Sicuramente indotte.


Ho appena scritto di Pitagora. Per dirne una. Il concetto, e che quel che può riunire filosofi a fantascienza e dottrine, è già di suo una possibile manipolazione. Amen. Il concetto lo si dovrebbe elaborare più a monte, intesa come critica del sospetto, cioè come? ...

... per fare un analogia al volo, se prendi il sentimento archetipico esso può essere indotto al fine che se ne mistifichi il senso fino, che so, a portarlo in un discorso di propaganda per i Supereroi. Chi se ne frega, il punto è cosa si volge al lato oscuro, cosa vogliamo si volga allo squilibrio.

Ma tutto questo non toglie che la nostra ricerca, il nostro sé interiore, la nostra libertà non si riallacci inevitabilmente a ciò che all'universo tutto appartiene. Insomma, inutile stare qui a smenarsi l'uccello sapendo quanto soltanto il concetto di "Bene e Male" [per dirne un'altra] sia stato un cetriolo che tuttora abbiamo su per il culo (insieme a quello della colpa) se poi non siamo capaci di prenderci la responsabilità di respirare cose che Sì, possono essere pericolose, ma viva Dio - riguardano inevitabilmente il percorso della battaglia e i suoi abissi ... ma anche la sua integrità.

.. poi per me, ripeto (come stavo cercando di indicare nel Topic di "Vertici e Precipizi"), possiamo tranquillamente essere trasportati più o meno consapevolmente dal protocollo della preservazione della specie.
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Re: Eterno ritorno dell
#215
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Ippia ha scritto:
Bruno e Pitagora che c'entrano adesso?

"La cosa è più inerente, come si diceva, allo stato di abbandono"

Che cosa?




Ripeto, qui questi discorsi (e non è causa di nessuno) diverrebbero come panni bagnati che si ritirano al Sole, perdendo per strada il loro succo vitale. Ma magari un po di succo possiamo tentare di non sprecarlo ...

Una cosa alla volta e senza esagerare. Intanto Pitagora.

Tenendo conto che Pitagora non è solo quel Pitagora.
Parliamo di lui e quel a cui lui si connesse. Indi in relazione all'eterno ritorno si ragioni in merito a determinati passaggi:

Conosci Te stesso e conoscerai l'Universo e gli Déi.

Il sonno, i Sogni e l'estasi sono le tre porte aperte all'Aldilà, donde ci viene la scienza delle anime e l'arte della Divinazione.

L'Evoluzione è la legge della Vita.
Il numero è la legge dell'Universo.
L'Unità è la legge di Dio.

E in una grandiosa visione Pitagora vide i pianeti muoversi secondo il ritmo e l'armonia dei numeri sacri. Vide l'equilibrio fra terra e cielo, bilanciato dalla libertà dell'uomo, si sorreggono e si determinano reciprocamente rappresentando il dramma cosmico con un duplice moto, ascendente e discendente.
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Eterno ritorno dell
#214
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Quello di Manfred, per me, non e' egoismo. E' un finto egoismo, quello sì che e' stato programmato bene. E infatti siamo ancora qui, a discuterne. Discuterne per modo di dire. Il minimalismo lessicale dovrebbe essere funzionale allo sviluppo di una soluzione (per gli altri e quindi per se stessi), altrimenti, di nuovo, finto egoismo.

Certamente è un falso egoismo purtroppo da bambino non avevo la televisione in casa. Sono solo le generazioni successive più fortunate ad essere state educate ad un sano edonismo fin dalla nascita.
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Manfred
Inviato il: 29/1/2013 21:59
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      Manfred
Re: Eterno ritorno dell
#213
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Calvero

Naturalmente la saga delle "Odissee nello spazio" che unisce le dottrine di Hobbes con il superuomo di Nietzsche in una salsa pre-satanismo di massa con tanto di Giove che si trasforma in secondo sole dal nome Lucifero. Raccolta dallo stile scorrevole e di culto per l'anticipo delle tecnologie poi realizzatesi, certe visioni più o meno di sottofondo aleggiano numerose in questo thread.
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