Premesso che i Protocolli dei Savi di Sion sono un falso acclarato, possiamo leggerne qui alcuni inquietanti estratti che, a parer mio,appaiono di una attualità feroce.
Protocollo dei Savi VII[...]Per giovare al nostro piano mondiale, che si avvicina al termine desiderato, dobbiamo impressionare i governi dei Gentili mediante la cosiddetta pubblica opinione, che in realtà viene dovunque preparata da noi per mezzo di quel massimo fra i poteri che è la stampa, la quale - fatte insignificanti eccezioni di cui non è il caso tener conto - è completamente nelle nostre mani. In breve: per dimostrare che tutti i governi dei Gentili sono nostri schiavi, faremo vedere il nostro potere ad uno di essi per mezzo di atti di violenza, vale a dire, con un regno di terrore […]
La parola libertà, suscettibile di diverse interpretazioni, sarà da noi definita nel modo seguente: "La libertà è il diritto di fare ciò che la legge permette". Tale definizione ci servirà in questo senso, che sarà in nostro arbitrio di dire dove potrà esserci libertà e dove no, per la semplice ragione che la legge permetterà solamente quello che a noi piacerà.
Protocollo dei Savi XII[…] Il nostro atteggiamento verso la stampa sarà il seguente: Che cosa fa la stampa attualmente? Essa serve a suscitare nel popolo passioni furenti, oppure, talvolta, dissensi egoistici di partito; cause entrambe che possono essere necessarie al nostro scopo. La stampa è spesse volte vana, ingiusta e mendace, e la maggior parte della gente non ne capisce affatto le sue vere intenzioni. Noi la barderemo e ne terremo fermamente in pugno le redini. Inoltre dovremo acquistare il controllo di tutte le altre ditte editrici. Non ci servirebbe a nulla il solo controllo dei giornali se restassimo esposti ad attacchi con opuscoli e libri. L'attuale costosa produzione libraria la trasformeremo in una risorsa vantaggiosa per il nostro governo mediante una speciale tassa di bollo ed obbligando gli editori ed i tipografi a versarci un deposito cauzionale, allo scopo di garantire il nostro governo da qualunque forma di attacco da parte della stampa. E qualora questo si produca, imporremo multe a destra ed a sinistra. Da questi mezzi: bolli, cauzioni e multe, il governo ricaverà una larga sorgente di lucro. Naturalmente, i giornali di partito non si daranno pensiero di pagare delle multe forti, ma noi li sopprimeremo senz'altro dopo un secondo loro serio attacco. Nessuno potrà impunemente attentare al prestigio della nostra infallibilità politica. Per sopprimere qualunque pubblicazione prenderemo un pretesto: diremo, per esempio, che eccita l'opinione pubblica senza ragione e senza fondamento. Ma vi prego di tener presente, che fra le pubblicazioni aggressive ve ne saranno anche talune istituite da noi apposta con tale intento. Ma esse attaccheranno solo quei punti della nostra politica, che abbiamo l'intenzione di cambiare. Nessuna informazione giungerà al pubblico senza essere stata prima controllata da noi. Stiamo già raggiungendo questo scopo anche attualmente, per il fatto che tutte le notizie sono ricevute da poche agenzie, nelle quali sono centralizzate da tutte le parti del mondo. Quando giungeremo al potere, queste agenzie ci apparterranno completamente e pubblicheranno solo quelle notizie che noi permetteremo.[...]