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   Scienze Economiche
  La scuola austriaca e le banche centrali

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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#94
Sono certo di non sapere
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@ pikebishop

dai pike, perchè prima di metterti a scrivere insulti, non ti fermi 10 minuti a riflettere ?

dici :
Citazione:
Pero' non sai dire perche'. Invece parti in quarta con farneticazioni....


senza aver capito che sto proprio spiegando il perchè, che tu non riesci a capire con la mente così oscurata dai preconcetti.

se parti dalle due affermazioni di infosauro :
Citazione:
Quindi se io avessi, ad esempio, 10kg di oro quanti soldi posso prestare?
e

Citazione:
Calma, mettiamo che io abbia 10kg di monete d'oro, che valore potrei scriverci sopra (sempre secondo ciò che scriveva pike, che forse non è quello che intendevi tu)?


ti accorgi che la mia ipotesi è l'unica che può rispondere ad entrambe

Citazione:
Che puttanata stai sparando??? La prima cosa e' stabilire cosa cavolo stia garantendo.


appunto che per fare tale operazione si trovi ad operare come una banca e quindi emettere prestiti a fronte di un capitale proprio, detto anche "capitale di garanzia"

ed è quasi quello, che, dopo aver sbertucciato quanto ho scritto io, scrivi poi tu.

evidentemente ormai la mia firma agisce su di te come il drappo rosso davanti agli occhi del toro, ma sei abbastanza intelligente da riuscire a cogliere il significato delle parole, se vuoi, basta che ti calmi.

vedi che quanto ho sostenuto io, descrivendone le caratteristiche, lo sostieni pure tu

Citazione:
NON SI POSSONO PRESTARE SOLDI AVENDO ORO IN GARANZIA, a meno che non si sia la Zecca


a conclusione di tutto il tuo scritto ?

dai sii serio! e smettila di cacciarti in simili situazioni! puoi fare di meglio
_________________
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Inviato il: 9/6/2010 8:59
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#93
Sono certo di non sapere
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Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
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Citazione:
la risposta di pikebishop, è teoricamente corretta

No, e' corretta e basta.

Citazione:
anche se molto ironica

Evidentemente non hai familiarita' col significato della parola ironia.

Citazione:
ma praticamente scorretta

Pero' non sai dire perche'. Invece parti in quarta con farneticazioni e luoghi comuni tipici di chi non solo si e' bevuto tutte le cazzate sparate sul sole anche di notte praticamente da sempre, ma soprattutto di chi non sta mai a sentire cosa cavolo gli stanno cercando di far capire da mesi a questa parte. Del tipo:

Citazione:
io penso che tu faccia riferimento ad un sistema in cui, l'oro che hai, costituisca il "capitale di garanzia" e pertanto la prima cosa da stabilire sarebbe se tale capitale deve coprire il 100% del prestito o soltanto una parte ( vedi depositi frazionati).

Che puttanata stai sparando??? La prima cosa e' stabilire cosa cavolo stia garantendo.

Fino agli anni '30 era molto chiaro che cosa la massa aurea di Fort Knox ed i dollari di carta straccia stavano garantendo.

I Re prima ed i Presidenti dopo, garantivano di avere esattamente il peso in oro nelle casse dello Stato (che potevano essere appaltate ad una Banca Centrale) sufficiente per coprire con una quantita' precisa e stabilita di oro le banconote a corso legale che valevano una precisa quantita' di monete a corso legale, contenenti una precisa quantita' di oro e di altri metalli considerati teoricamente come fossero tutto oro(che venivano introdotti sia per motivi metallurgici che per il famoso "signoraggio"), cosicche' chiunque ne facesse richiesta poteva cambiare le banconote (che erano in pratica assegni al portatore) in esattamente il peso in oro convenuto.

Ad esempio un dollaro di carta valeva un dollaro d'oro, una moneta con un rapporto di oro/rame di 9 a 1, contenente esattamente 0.08437 once di oro puro.

Naturalmente c'era il trucco: pur essendo tutta l'operazione a 100% di riserva in linea teorica, nessuno poteva esattamente contollare quanto diavolo stessero stampando, tanto se veniva imposta la carta straccia la gente avrebbe dovuto usarla obbligatoriamente per pagare tasse, interessi ecc. non potendo utilizzare monete alternative, che furono messe fuori legge. Perche' furono messe fuori legge? Perche' il governo truffava la popolazione e la riserva non era piu', se lo era mai stata al 100% (e questa era appunto la vera ragione dell'uso della banconota). Questo dalle guerre Napoleoniche in poi ando' pero' avanti ovunque fino agli anni '30, quando il sistema capotto'. I governi, abusivamente decisero che la gente era cosi' sottomessa da non avere piu' bisogno di mentire e cominciarono a stampare a iosa, tramite i loro concessionari cosicche' le monete non avevano piu' un cambio in oro, argento o carta per caramelle fisso, ma fluttuante, visto che valevano solo la promessa che domani le si potesse riutilizzare. Se c'erano dei dubbi il valore cadeva ed il Governo, per finanziarsi doveva stampare a piu' non posso, come successe in Germania durante la grande crisi, ma in generale dovunque da quel punto in poi. Se c'era fiducia che le si potesse usare domani, anche se l'unico valore era dato dall'obbligatorieta' del corso legale, la moneta cartacea teneva, se no il Paese falliva.

Ma se ho 10kg di oro, non posso prestare soldi. Posso:

a) prestare oro

b) vendere l'oro per banconote a corso legale e poi prestare quelle, o vendere l'oro per comprare muli e prestare quelli dietro pagamento di interessi anche di altra natura (tipo pane e furmaccio), fermo restante che voglio comunque i miei muli indietro.

Ma cio' non ha niente a che vedere con la truffa delle banconote a corso legale e incredibili confusioni mentali riguardo conversione in oro e coefficienti di conversione della Fatina del Frigo con lo Sportello che non si Chiude cosi' la luce rimane sempre accesa ed il grande mistero del prestare quel che non si ha e restare probi e onestissimi banchieri.

Percio', per concludere

NON SI POSSONO PRESTARE SOLDI AVENDO ORO IN GARANZIA, a meno che non si sia la Zecca (un nome rivelatore quanto pochi altri) che ha alle spalle l'imposizione del Corso Legale: e' comunque storia antica, ovvero la storia di una truffa antica e non c'e' senso neanche a parlarne se non fosse per la confusione mentale di qualcuno che, quando gli si fanno notare cose che capiscono anche i bambini delle elementari con un minimo di capacita' logica ti chiama "A'striaco".

Citazione:
faccio notare che per applicare una leva ovvero prestare più di ciò che hai, devi avere sia un giro di bussiness abbastanza elevato, oltre ad una "credibilità" come prestatore e gestore di risorse.

In Italiano corrente si chiama essere dei truffatori che alcune persone potenti che hanno interessi presso di loro non vogliono che siano smascherati almeno fino a che non recuperano il capitale e gli interessi, e neanche i loro referenti politici, che faranno "regole" di 'sto cazz o moscio garantito dalla violenza di Stato per evitare che alcune delle persone che hanno subodorao la truffa e che hanno capito che resteranno fregati non si diano da fare per impiccarli ai lampioni con le loro stesse budella.
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Inviato il: 9/6/2010 1:14
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#92
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@ infosauro

Citazione:
Quindi se io avessi, ad esempio, 10kg di oro quanti soldi posso prestare?


la risposta di pikebishop, è teoricamente corretta, anche se molto ironica, ma praticamente scorretta.

il discorso è un pò più lungo e complesso e vedo di spiegarmi.
io penso che tu faccia riferimento ad un sistema in cui, l'oro che hai, costituisca il "capitale di garanzia" e pertanto la prima cosa da stabilire sarebbe se tale capitale deve coprire il 100% del prestito o soltanto una parte ( vedi depositi frazionati).
dopo di che includi una seconda variabile ovvero hai oro e vuoi prestare soldi, che sono due cose diverse, e quindi vanno convertite o la seconda nella prima o la prima nella seconda.
dato che il coefficiente di conversione non è fisso, ma risente del mercato (ovvero del prezzo a cui viene scambiato minuto dopo minuto, l'oro, ecco che per rispondere alla tua domanda bisogna assumere uno di tali valori in modo arbitrario, e sperare poi che nel tempo non cambi troppo.
normalmente, e per mettersi al riparo da eventuali perdite, si assume un valore diverso a seconda che si comperi o che si venda.
diversità che presenterà una forbice tanto più ampia quanto il mercato risulti instabile (variabile) e tanto piu alta quanto le quantità scambiate siano basse, e pertanto meno indicative.
ecco allora che stabilite queste due cose come convenzione, potrai fare facilmente il calcolo.
prima il valore da assegnare ai 10Kg. d'oro, e poi la leva da applicare nel fare prestiti.

ps. faccio notare che per applicare una leva ovvero prestare più di ciò che hai, devi avere sia un giro di bussiness abbastanza elevato, oltre ad una "credibilità" come prestatore e gestore di risorse.
il primo scazzacane che comparisse sul mercato presterebbe solo e unicamente i sui 10 kg d'oro o comunque un valore corrispondente ad essi, mentre invece una banca, che già possiede un giro d'affari e una credibilità come prestatore, può moltiplicare tale importo.
il fatto è che se la banca ti rilascia un documento che afferma che quel documento verrà ritirato dalla banca stessa in cambio di una certa cifra, nessuno metterà in discussione tale asserzione, e pertanto chiunque accetterà quel documento in cambio di beni per tale cifra.

spero di aver soddisfatto la tua richiesta
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Inviato il: 8/6/2010 20:43
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#91
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Citazione:
mettiamo che io abbia 10kg di monete d'oro, che valore potrei scriverci sopra

Puoi scriverci sopra il peso, il tuo nome, il nome della tua ministra preferita, puoi anche scriverci "scemo chi legge".
Il loro valore sara' determinato dal mercato e di sicuro sara' diverso ad ogni singola contrattazione.

Ovvero quanti muli valgono 16 cammelli? E chi cazzo lo sa? Dipende da quanto ti servono i muli e quanto servono al fornitore di muli i cammelli.
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  •  infosauro
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#90
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Citazione:

a_mensa ha scritto:
@ infosauro
[...]
se hai 10 kg d'oro al massimo impresti un pò d'oro.
e cazzi di chi lo riceve, convertirlo in denaro o quel che vuole.
[...]


Calma, mettiamo che io abbia 10kg di monete d'oro, che valore potrei scriverci sopra (sempre secondo ciò che scriveva pike, che forse non è quello che intendevi tu)?
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#89
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@ infosauro

eh... eh... non mi prendi in castagna !

se hai 10 kg d'oro al massimo impresti un pò d'oro.
e cazzi di chi lo riceve, convertirlo in denaro o quel che vuole.

altrimenti per prestare denaro dovresti prima monetizzare l'oro, e questa non è una operazione ne semplice ne immediata, ne che puoi fare SOLO tu.
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Inviato il: 7/6/2010 13:47
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#88
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Citazione:

PikeBishop ha scritto:
Questa e' piuttosto facile: non prestare soldi per cui non si abbia copertura ovvero riserva al 100%, [...]


Quindi se io avessi, ad esempio, 10kg di oro quanti soldi posso prestare?
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Inviato il: 7/6/2010 10:02
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#87
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@ Lezik85

Citazione:
La ripetizione e l'abitudine sono le migliori amiche della sottomissione.


pienamente d'accordo, ma vallo a far capire al cane ! (ed è per questo che amo i gatti)
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Inviato il: 4/6/2010 20:12
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#86
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Citazione:
se voglio far felice il mio cane, devo mettergliil guinzaglio, così mi può tirare.


La ripetizione e l'abitudine sono le migliori amiche della sottomissione.
Inviato il: 4/6/2010 16:15
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#85
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@ Lezik85

Citazione:
Il cane ha bisogno del guinzaglio, altrimenti scorrazzerebbe libero e non andrebbe dove và il padrone.


inconsapevolmente hai forse detto una grande verità.
se voglio far felice il mio cane, devo mettergliil guinzaglio, così mi può tirare.

il suo "bisogno" del padrone lo porta a preferire di gran lunga avere un legame di sudditanza con esso, che essere libero.

forse volevi fare dell'ironia, ma stavolta non ti è venuta bene!

ps. per questo suo "bisogno" io preferisco di gran lunga i miei 6 gatti al cane.
loro non hanno "bisogno" di nessuno, e il fatto che ti concedano la loro amicizia, è da prendere come un grande onore.
infatti sono loro a scegliere, nell'ambito della famiglia a chi essere "amico" e a chi no.
il gattone sdraiato tra video e tastiera ha alzato un sopracciglio con aria di disapprovazione.
già, mi sono espresso male.... non sono loro i "miei"gatti, sono io il "loro" umano !!
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Inviato il: 4/6/2010 12:50
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#84
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
...allora possono esserci dei dettati, leggi, regole che rispondono a tali requisiti e altri no. e questa è UNA distinzione.


Il cane ha bisogno del guinzaglio, altrimenti scorrazzerebbe libero e non andrebbe dove và il padrone.
Inviato il: 4/6/2010 12:14
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#83
Sono certo di non sapere
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@ PikeBishop

tutto bene fino a :

Citazione:
perche' non capisci che cio' che dico non e' un definizione e non si assume niente: e' un fatto.


no pike, qui le nostre strade divergono.
per me non è un fatto, è una opinione, tua.

mescolando la causa con l'effetto, fai diventare anche la causa un fatto, che invece non lo è.

lascia perdere(almeno per ora) tutto il resto, che di questo modo di vedere è poi una conseguenza, e concentrati su questo passaggio.

se si accetta che esistano una serie di comportamenti definiti "morali" o "eticamente corretti", e tali comportamenti siano stati definiti tali perchè propedeutici al convivere pacificamente, allora possono esserci dei dettati, leggi, regole che rispondono a tali requisiti e altri no.
e questa è UNA distinzione.
la seconda distinzione, a cascata, relativa SOLO a quelli propedeutici, è sono applicati correttamente oppure no ?

lo scrivere una legge, già sapendo che non ci sono i mezzi per farla rispettare, è al massimo una ipocrisia, perchè per rendere la cosa corretta non dovresti (benchè potresti) cambiare la legge, ma predisporre gli strumenti adatti, che è in sub ordine.

il fatto che potresti risolvere il tutto cambiando la legge, non significa che quella precedente fosse "sbagliata", significa che era stata scritta corretta ma senza i mezzi per attuarla, per cui bastava attivare i mezzi.

questo è ciò che penso io, e mi pare che tu non condivida.
sbaglio ?
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Inviato il: 4/6/2010 5:23
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#82
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Citazione:
tu leggi qualcosa di diverso ?

Si. Leggo (in breve) che tu hai scritto:
Citazione:
come dicevo sopra dato che il maggior inconveniente è proprio quello di poter finanziare un debito molto grande (soprattutto dello stato), un altro modo sarebbe proprio quello di limitare l'ammontare di talew indebitamento.
pretesa utopica perchè vorrebbe dire governanti saggi, responsabili, e soprattutto lungimiranti. Utopia, vero ?

Al che io ho risposto:
Citazione:
Piu' che altro illogica o priva di senso o, al limite ossimorica.
Come dire grassatori onesti, parassiti altruisti o mafiosi brava gente.

E la tua rende evidente il fatto che tu non hai capito (o non vuoi capire) di cosa si sta trattando:
Citazione:
come vedi è una sottile distinzione.
non è il "sistema" criminogeno, ma lo diventa se si assume come unica , incontrovertibile realtà questa definizione dei governanti.

perche' non capisci che cio' che dico non e' un definizione e non si assume niente: e' un fatto.

Ora, ho fatto un errore. Invece di incalzarti su questo sono passato a cercare di farti capire che chi approfitta di leggi che sono inique in quando stabilite da un ente che e' solo uno dei tanti privati sul mercato (lo Stato) e' della sua stessa risma (le Banche):
Citazione:
Se tu approfitti di un regolamento del genere che ti assicura di essere un violentatore pedofilo in maniera totalmente legale (e che i pedofili hanno spinto per fare approvare alla camera ed al senato con continue pressioni e mazzette) cosa sei? E lo sei di meno perche' un Governo di bastardi lo rende legale? Come chiameresti un sistema in cui questo e' possibile?
Diresti che e' colpa del Governo ed esclusivamente del Governo?

Al che tu passi, senza minimamente scomporti, alla solita manfrina tipo le leggi sono leggi etc. che sorvola del tutto il punto precedente:
Citazione:
no direi che è di quella legge!
ma non del fatto che possano esistere leggi !
un coltello non è ne buono ne cattivo.
buono se lo usi a tagliare il salame, cattivo se lo usi per tagliare lagola a qualcuno , no ?
no strumento è una cosa, l'uso che se ne fà, un'altra
il fare leggi non è di per se sballato, lo diventa se fai una legge sballata !

Invece di incalzarti ancora replicando che e' sbagliato fare leggi se non sei Dio, al limite puoi giungere ad accordi, cerchiamo di farti capire che uno dei privati (lo Stato), ha il coltello e lo usa per minacciare gli altri e fargli fare il porco comodo suo e Paxtibi scrive:
Citazione:
Se nella stanza chiusa a_mensa ha un coltello, lo voglio avere anch'io. Poi si comincia a ragionare.

E anche qui non capisci o fai finta di non capire che, come ho detto e' solo un problema di monopolio della violenza, che permette allo Stato di imporre leggi sugli altri e, in genere, di favorire se stesso ed i suoi amichetti con leggi che sono fallate fino dal principio proprio dal fatto che le posizioni tra i vari soggetti sociali non sono assimilabili ed una parte, fingendo di agire in maniera equa, fa unicamente i suoi interessi e quelli dei suoi associati.

Al che tu vai, come sempre accade da quando eravamo bambini, al solito snervante giochetto del "ma se questa galera non ti va bene progettane un'altra" solo che non siamo piu' bambini e di questi giochetti ne abbiamo visti fino alla noia e non ci giochiamo piu'. Il fatto che si DEVE dibattere e' come uscire dalla galera, non come costruirne un'altra. Ed il primo passo e' quello di capire che siamo in galera e di identificare chi vuole che noi si stia in galera, chi e' il direttore, chi sono i secondini, chi i kapo', e chi sono i "cantanti".

Cosa che tu ti rifiuti di accettare.

E cosi' ricadi sempre negli stessi noiosi, banali e datati giochini e lamentazioni.
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Inviato il: 4/6/2010 3:15
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#81
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@ paxtibi

il tuopost è sostanzialmente scorretto.

tutta la diatriba è iniziata con la mia risposta ad infosauro del Inviato il: 30/5/2010 23:02

vatti a rileggere il tutto e vedrai che ho sempre motivato quanto sostenevo,e qui riassumo.

una legge che sostenga "devi violentare una ragazzina almeno una volta al mese"
è una legge criminogena, perchè impone un comportamento umanamente amorale.
una legge che sostenga "non si possono violentare le ragazzine, e chi lo fa va in galera per 10 anni"
è una legge sostanzialmente, moralmente corretta.
se poi, chi dovrebbe vigilare sull'applicazione delle leggi pensa solo ai cazzi suoi, e pur con leggi del secondo tipo, non arresta chi violenta le ragazzine, allora, io sostengo che non è la legge criminogena, ma una sua scorretta applicazione.
si mi dirai, ma se hai nominato tutti vigilanti ciechi, sordi e scemi ?
continua ad essere una legge giusta, una applicazione errata, e chi ha scritto la legge un ipovcrita, che l'ha scritta ben sapendo che nessuno l'avrebbe mai applicata.
questo è tutto ciò che ho sostenuto dall'inizio ed è stato contestato, in vari modi e stadi da te e pike.
che poi il tutto si sia spostato, è un normale effetto delle discussioni, che partono da un punto e poi viaggiano verso altri.

tu leggi qualcosa di diverso ?
ripercorri dal punto indicato, e sappimi dire.
come vedi non scappo proprio per niente, ma ho un limite alla pazienza e alla noia.

come ho giòà scritto
"discutere mi piace, chiarire i malintesi lo ritengo un dovere, polemizzare invece è per me tempo perso."
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Inviato il: 4/6/2010 0:23
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#80
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in proposito diventa solo un po' antipatico trattare con chi le proprie non le riconosce, ma non è un problema. basta smettere di discutere

Sarebbe interessante sapere quali sono queste cose che i tuoi interlocutori ignorano, nel caso specifico.

Sai, perché non si stava trattando di qualche teoria scientifica, ma solo e semplicemente si stava ragionando sulla base della logica. Ovvero, di quale logica legittima il dominio di qualcun altro su di me e sulle mie azioni, e il suo monopolio delle armi e della violenza.

Da parte tua non sei stato in grado di fornire una sola motivazione razionalmente accettabile di questi soprusi, e ora vuoi tirartene fuori insinuando l'ignoranza e la malafede altrui.

Una fuga molto poco dignitosa, non posso fare a meno di notare.
Inviato il: 3/6/2010 19:37
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#79
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@ paxtibi

Citazione:
Mi sto spanciando.


felice di averti divertito. ridere fa buon sangue.


ah, dimenticavo



Citazione:
Ovviamente il fatto che il tuo "gioco" sia in effetti la realtà del sistema in cui siamo ficcati a forza, e che ci sia una fetta di popolazione che per questo motivo da' libero sfogo quotidianamente a queste pulsioni (termine più corretto di spinte... chiedi a tua moglie), è una cosa del tutto secondaria ed estranea al punto in discussione...


questa tua libera interpretazione del "gioco" mi lascia un po' perplesso. non credo che nemmeno Berlusconi abbia i poteri che propongo, ma , ripeto, non ha più importanza, o sicapivano le ragioni del tutto, oppure no.
e a proposito di non capire, se non ho usato il termine corretto "pulsioni" era perchè temevo di non esser capito.

ps. io ignoro un mucchio di cose, ma per fortuna sono consapevole di ciò, per cui non mi offendo assolutamente se qualcuno me lo fa notare.
sono poche le cose che credo di conoscere, pochissime quelle in cui mi ritengo un discreto esperto. tutte le altre le ignoro, per scelta.
per me ignorare qualcosa non è assolutamente un'offesa, ma solo eventualmente una constatazione.
in proposito diventa solo un po' antipatico trattare con chi le proprie non le riconosce, ma non è un problema.
basta smettere di discutere
e guarda, sono talmente buono che ti risparmio la fatica di continuare ad arrampicarti sui vetri, ti do ragione su tutto quello che vuoi , così la pianti.
discutere mi piace, chiarire i malintesi lo ritengo un dovere, polemizzare invece è per me tempo perso.
ciao
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Inviato il: 3/6/2010 18:23
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#78
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forse te ne sei dimenticato ma l'inizio della presa per il culo comincia quando ho proposto:

Ti sbagli, primo perché qua non c'è nessuna presa di culo, ma solo opinioni diverse dalle tue che rifiuti di prendere in considerazione.

e tu e pike avete cominciato a ironizzare sul fatto che si potesse fare un gioco con queste regole.

Veramente più che ironizzare si stava contestando la legittimità di un "gioco" in cui le regole le fa qualcuno unilateralmente e gli altri sono costretti a giocare e pure in posizione di svantaggio.

non sono io ad avere inventato questa definizione. vuoi un po di titoli di libri da leggere per capire ( ci sono almeno 2 scuole che usano tale definizione) ? o preferisci restare nella tua beata "non conoscenza"?

Ovviamente chi non condivide l'opinione tua e di altri quattro sarzignudi è certamente uno che si bea della sua ignoranza. Ma non ti bei forse anche tu della tua, di ignoranza, o mi vuoi forse dire che hai indagato a fondo lo scibile umano nella sua interezza?

il fatto che proponessi un gioco, nel quale è permesso, anzi si simula, una completa asimmetria tra te e gli altri, serve proprio a fare emergere quelle "spinte" (normalmente inconscie) che invece normalmente si reprimono, salvo emergere nei momenti in cui meno è opportuno e meno ce lo si aspetta.

Ovviamente il fatto che il tuo "gioco" sia in effetti la realtà del sistema in cui siamo ficcati a forza, e che ci sia una fetta di popolazione che per questo motivo da' libero sfogo quotidianamente a queste pulsioni (termine più corretto di spinte... chiedi a tua moglie), è una cosa del tutto secondaria ed estranea al punto in discussione...

ma forse era una cosa troppo intelligente, da proporre qui.

Vedi sopra.

occhio che a esagerare con l'ironia a tutti i costi si rischiano anche figure barbine.

Guarda, sono arrossito tutto!

.... e può anche darsi che ad affermazioni cretine si diano risposte intelligenti. il che è il colmo dell'ironia.

Mi sto spanciando.
Inviato il: 3/6/2010 15:31
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#77
Sono certo di non sapere
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@ paxtibi
Citazione:
posso solo proporre un gioco con certe regole. poi ognuno può giocarci o no. Scusa, ma che diavolo stai dicendo?


forse te ne sei dimenticato ma l'inizio della presa per il culo comincia quando ho proposto:
Citazione:
va bene, supponiamo che sia così. adesso metti per ipotesi che ti sia dato potere massimo per un giorno. puoi distruggere tutto ciò che vuoi, puoi creare, cio che vuoi. cosa distruggeresti ? cosa creeresti ? con quali "regole" dai provaci, è un esercizio meno assurdo di quanto può apparire.


e tu e pike avete cominciato a ironizzare sul fatto che si potesse fare un gioco con queste regole.

questo sto dicendo.

Citazione:
io credo, e non sono l'unico a definire tale la vita, che la vita intera sia un gioco, fatto di tanti giochi, in cui si vince, si perde, si guadagna , si paga, e anche salato. Io credo invece che tu ti sia bevuto il cervello.


non sono io ad avere inventato questa definizione. vuoi un po di titoli di libri da leggere per capire ( ci sono almeno 2 scuole che usano tale definizione) ? o preferisci restare nella tua beata "non conoscenza"?

Citazione:
lil lavoro è un gioco, la vita famigliare è un gioco, i nostri impegni, sono giochi, ecc... ecc... A questo punto sarebbe interessante capire cos'è invece un gioco... e un gioco è bello non se NON vi sono regole, ma se vi sono regole note e precise Il gioco è bello se le regole sono uguali per tutti, cosa che a te pare del tutto indifferente.


e chi ha mai sostenuto il contrario.
il fatto che proponessi un gioco, nel quale è permesso, anzi si simula, una completa asimmetria tra te e gli altri, serve proprio a fare emergere quelle "spinte" (normalmente inconscie) che invece normalmente si reprimono, salvo emergere nei momenti in cui meno è opportuno e meno ce lo si aspetta.
ma forse era una cosa troppo intelligente, da proporre qui.

occhio che a esagerare con l'ironia a tutti i costi si rischiano anche figure barbine.
.... e può anche darsi che ad affermazioni cretine si diano risposte intelligenti. il che è il colmo dell'ironia.
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Inviato il: 3/6/2010 15:17
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#76
Sono certo di non sapere
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posso solo proporre un gioco con certe regole. poi ognuno può giocarci o no.

Scusa, ma che diavolo stai dicendo?

mi domando se siete sempre e solo stati bastonati, per essere diventati così sospettosi e irritabili.

Ti fai sempre le domande sbagliate, sarà per quello che lo sono anche le tue risposte.

io credo, e non sono l'unico a definire tale la vita, chela vita intera sia un gioco, fatto di tanti giochi, in cui si vince, si perde, si guadagna , si paga, e anche salato.

Io credo invece che tu ti sia bevuto il cervello.

lil lavoro è un gioco, la vita famigliare è un gioco, i nostri impegni, sono giochi, ecc... ecc...

A questo punto sarebbe interessante capire cos'è invece un gioco...

e un gioco è bello non se NON vi sono regole, ma se vi sono regole note e precise

Il gioco è bello se le regole sono uguali per tutti, cosa che a te pare del tutto indifferente.
Inviato il: 3/6/2010 14:12
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#75
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@ calvero


Citazione:
Tu prima hai detto che non volevi fare il processo alle intenzioni, e perché scusa??


perchè per capire le motivazioni che hanno portato un individuo a fare una certa cosa, dovrei entrare nella sua testa, ragionare con il suo cervello e con i suoi dati, e magari entrare anche nel suo inconscio, perchè sovente sono certi istinti a guidare la nostra mano.
ed io tutto ciò non lo so fare, o non sono sicuro di farlo correttamente, per cui posso giudicare una persona, farmi una idea del suo modo di pensare e di quali siano le esperienze che guidano la sua mano, ma tutto ciò, visto che non ne sarei mai ragionevolmente sicuro, preferisco evitare di usarlo per farne seguire delle conseguenze.
e allora faccio eventualmente solo il processo a ciò che posso constatare in modo incontrovertibile, dimostrabile, o almeno in modo per me sufficentemente sicuro.

non chiedo ad alcuno di pensarla come me, ma questo è ciò che penso io.
posso piacere oppure no,posso entrare in sintonia con altri poppure no, sono tutte situazioni che ho valutato, e quindi per ora la penso così.
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Inviato il: 3/6/2010 0:31
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#74
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@ Paxtibi & PikeBishop & Calvero

dai, non ci voleva molto per capire che la mia era una proposta per permerttervi di esprimere al meglio il vostro pensiero.
mica un ordine... e che potere potrei avere io di dare ordini o stabilire regole?
posso solo proporre un gioco con certe regole.
poi ognuno può giocarci o no.
mi domando se siete sempre e solo stati bastonati, per essere diventati così sospettosi e irritabili.
io credo, e non sono l'unico a definire tale la vita, chela vita intera sia un gioco, fatto di tanti giochi, in cui si vince, si perde, si guadagna , si paga, e anche salato.
se andate alla definizione di gioco, forse rivaluterete laparola, chenon è adatta solo per i bambini dell'asilo.
lil lavoro è un gioco, la vita famigliare è un gioco, i nostri impegni, sono giochi, ecc... ecc...

e un gioco è bello non se NON vi sono regole, ma se vi sono regole note e precise, e le poste in gioco possono essere irrisorie, ed allora un gioco è solo un divertimento, sia che si vinca e sia che si perda, ma vi sono giochi pesanti, dove la posta è la salute, mentale o fisica, e a volte persino la morte.
basta capire quali sono gli elementi per definire un gioco.
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Inviato il: 3/6/2010 0:10
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#73
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"non siete capaci a giocare secondo le regole"

Peggio che all'asilo... che tristezza infinita.
Inviato il: 2/6/2010 10:24
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#72
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Citazione:
"non siete capaci a giocare secondo le regole"

Quando le regole le stabilisci tu, no, non VOGLIO giocare secondo le regole, perche' non si tratta di un gioco.

I giochi sono un modo di morire - ammazzare il tempo, si dice, ed il tempo e' tutto quello che siamo - noi stiamo parlando di come vivere.
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Inviato il: 2/6/2010 6:56
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  •  Calvero
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#71
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Quando si parla di regole si dà per scontato che queste vengano imposte per il bene della collettività.

Più che altro io qui parlerei di schemi e di marketing. Esatto, di Marketing.

Noi siamo un prodotto, nella visione di insieme corretta. Noi stessi siamo il vero denaro. Noi siamo usati dal denaro, e non siamo noi ad usare il denaro. Non è filosofia, è realtà. Al centro della nostra società odierna è il profitto, non l'uomo.

Quindi a un certo punto vorrei capire cosa ci stiamo raccontando a_mensa. Qui non si parla più di comprendere i meccanismi in sé, poiché essi sono soggetti allo sfruttamento dell'uomo e non sono il mezzo per il suo benessere. Tu prima hai detto che non volevi fare il processo alle intenzioni, e perché scusa??

Bisogna farlo invece, eccome anche. Noi, oggigiorno, sempre più siamo processati NELLE intenzioni. Cioè questo si riallaccia alla questione di marketing a cui mi riferivo. Noi siamo sotto esame 24 ore sù 24, così da poter essere spremuti grazie alla fantomatica illusione per cui fanno confondere il Progresso con il Comfort. E allo stesso tempo tenere il cittadino medio sempre con l'acqua alla gola: né sù, né giù. Un eterno precario dell'esistenza.

E tu non vuoi fare un processo alle intenzioni a un meccanismo che è palesemente in mano ad una Oligarchia? e che è strutturato appunto per permettere al sistema economico di funzionare perfettamente, nella logica però di renderci schiavi. Queste sono le regole imposte. Se ora vogliamo comprendere quanto sia utopico rivoluzionare quest'affare, ci sto anche io. Ma non c'è stato un punto di non ritorno: il Progetto è iniziato per far funzionare le cose in questo modo..

Noi siamo arrivati al punto di pagare qualcuno perché ci comandi; accettare l'idea cioè che il Politico possa anche soltanto esistere. Gli operai? il lavoro? ma quale falso MITO è mai questo! Gli operai sono << schiavi salariati >> (come giustamente venne fatto notare) e il lavoro non è più un mezzo, ma un fine.

Noi siamo sempre messi sotto processo (nelle intenzioni) per capire e CARPIRE le nostre tendenze, i nostri umori, a sua volta pilotatati dal lavaggio mediatico. Ma hai visto le nuove generazioni? E chi è che pilota questo sistema mediatico attraverso la politica? ..quelli a cui tu non vuoi fare un processo alle intenzioni
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Inviato il: 2/6/2010 3:13
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#70
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@ PikeBishop & Paxtibi

beh , una cosa l'avete chiarita:
"non siete capaci a giocare secondo le regole"
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Inviato il: 2/6/2010 2:16
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#69
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Io non lo voglio e non so che farmene del potere massimo. Cerco di essere una persona perbene, non un farabutto.

Il solito sovversivo!
Inviato il: 1/6/2010 23:54
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#68
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Citazione:
adesso metti per ipotesi che ti sia dato potere massimo per un giorno.

Va bene, ammettiamo per ipotesi che tu mi possa consegnare il potere supremo.

Citazione:
puoi distruggere tutto ciò che vuoi, puoi creare, cio che vuoi.
cosa distruggeresti ?

Tutto quello che si frapponga al mantenimento del mio potere.

Citazione:
cosa creresti ?

Un modo per non restituire il mio potere a chi e' stato cosi' incauto da mettermelo a disposizione.

Citazione:
con quali "regole"

Quelle che mi facciano permanere al potere.

Ma e' possibile che non si riesca (in this day and age) a capire ancora che se consegni a qualcuno la tua vita quella non te la ridara' piu' indietro? E che se si suppone di essere come loro si diventera' come loro e ci si comportera' come loro? E' l'occasione che fa l'uomo tiranno.

In altre parole, come diceva un tale alcolista genovese:

Si puo' essere cosi' coglioni da non capire che non esistono poteri buoni?

Io non lo voglio e non so che farmene del potere massimo. Cerco di essere una persona perbene, non un farabutto.
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Inviato il: 1/6/2010 23:49
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#67
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ora, il sostenere "lo stato si abbatte e non si cambia", a me va anche bene, ma se non ho capito cosa non andava nel vecchio , chi mi dice che non lo ricreerò nel nuovo ?

Quello che non va nel vecchio è che io non voglio padroni. Non c'è altro da capire.

con cosa vogliamo sostituire ciò che si distrugge ?

In pratica ti chiedi con cosa sostituire la catena al collo. Non so, prova un farfallino.
Inviato il: 1/6/2010 22:27
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#66
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@ PikeBishop

Citazione:
Regole? E' solo propaganda. Le regole vere sono altre.


va bene, supponiamo che sia così.
adesso metti per ipotesi che ti sia dato potere massimo per un giorno.
puoi distruggere tutto ciò che vuoi, puoi creare, cio che vuoi.
cosa distruggeresti ?
cosa creresti ?
con quali "regole"

dai provaci, è un esercizio meno assurdo di quanto può apparire.
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Inviato il: 1/6/2010 22:23
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#65
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Citazione:
le "regole" dello stato, compresa la possibilità di mandare a casa i governanti che fanno leggi sballate, di impugnare le leggi nei confronti della costituzione, ecc... ecc.... non sono così sballate

Regole? E' solo propaganda. Le regole vere sono altre.
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Inviato il: 1/6/2010 21:50
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