 |
Informazioni sul sito |
 |
|
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
|
|
 |
|
 |
|
 |
American Moon |
 |
|
Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
|
|
 |
|
 |
|
|
|
|
TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE
ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)
|
 |
|
 |
|
Naviga in questo forum:
1 Utenti anonimi
-
padegre |
|
D'Alema, addio?? | #1 |
Mi sento vacillare 
Iscritto il: 28/11/2007
Da
Messaggi: 496
|
- D’Alema, addio? - Fino a ieri scrivevo: “D’Alema, addio!”, oggi, dopo le dichiarazioni di baffo di ferro, mi correggo e dico: “D’Alema arrivederci, presto”. La dichiarazione che: se vince Renzi, io faccio un altro partito, di sinistra, aperto a Sel, spariglia tutte le carte e consegna il PD ad una scissione certa. La cosa dovrebbe far riflettere seriamente sui guasti che la lunga presenza in politica genera nei leader, che si sentono tutti indispensabili e considerano il partito cosa loro. Anzitutto vi è la questione delle regole. D’Alema ha accettato il metodo delle primarie per eleggere il candidato premier e, dire che lui con i suoi seguaci farà un altro partito se vincerà Renzi, è un colpo di mano che consegna il PD alla scissione e alla perdita delle elezioni. Consapevolmente egli consegna a Berlusconi una arma formidabile che B. userà sicuramente, che è quella di mandare a votare il popolo della libertà per Renzi, sapendo che ciò spaccherà il PD, e il discorso delle elezioni si riapre. D’Alema non fa questa mossa per amore del partito di cui è dirigente, ma per ritagliarsi uno spazio politico di leader e avere un futuro, visto che con la vittoria di Renzi il suo ruolo nel partito si scioglierebbe come neve al sole. Tutto questo deriva da una regola sbagliata nello Statuto del PD, che recita che dopo 3 legislature si è ineleggibili, eccetto alcuni casi. Bastava stabilire che dopo 3 legislature TUTTI sono ineleggibili e il caso D’Alema non sarebbe mai esistito. Tra l’altro ammettere eccezioni e ricandidare un certo numero di dirigenti, crea una cupola inamovibile che rafforza il ruolo di vertice e fa assomigliare qualunque partito ad una oligarchia, invece che ad una organizzazione democratica. D’Alema ha fatto molti favori a B., soprattutto non facendo nulla, durante il periodo in cui fu primo ministro, contro il monopolio televisivo del Cavaliere e sul conflitto di interesse, e ora vedere lui, uomo di destra e di apparato, proporsi come leader di una nuova sinistra, è penosamente ridicolo. Paolo De Gregorio
|
|
Non puoi inviare messaggi.
Puoi vedere le discussioni.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.
|
|
|
|
|
 |
|
 |
|