Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Scienze Economiche
  Il cuore marcio del sistema finanziario

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
  •  Notturno
      Notturno
Il cuore marcio del sistema finanziario
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
Da
Messaggi: 1920
Offline
Tratto da: http://znetitaly.altervista.org/art/6416



di Carl Bloice – 15 luglio 2012

Il capo del governo britannico, il primo ministro David Cameron, del Partito Conservatore, ha condannato “l’attività ciarlatanesca e probabilmente illegale” della Barclays e di altre banche coinvolte nella fissazione dei tassi d’interesse. Il Cancelliere dello Scacchiere, (il segretario al tesoro) George Osborne, ha definito l’affare Barclays “sintomatico di un sistema finanziario che ha elevato l’avidità al di sopra di tutto” e “ha messo in ginocchio l’economia”. Andrew Rawnsley, il commentatore politico capo del giornale Observer ha scritto della “cloaca morale della City” (quella che noi [in USA – n.d.t.] chiamiamo Wall Street) che ha affermato dovrebbe sostenere la causa “di una riforma radicale di come attuiamo il capitalismo”, aggiungendo che i banchieri del paese sono “avidi, sventati e incompetenti” e “svergognati” e che “spogliano i loro clienti” e che “in conseguenza la nostra intera società è stata distorta.” Il direttore aggiunto del Financial Times, John Gapper, ha scritto che il Regno Unito è tormentato da “un insieme di banche d’investimento troppo grandi per fallire in cui il comportamento amorale è radicato profondamente”. Il giornale ha schernito quello che ha definito “il cuore marcio del sistema finanziario” impegnato in “nulla di meno che una lunga truffa praticata ai danni del pubblico per profitto personale e istituzionale”, aggiungendo: “Questa è stata una manipolazione del mercato su scala enorme. E’ difficile immaginare qualcosa di più incriminante, o più corrosivo della reputazione del capitalismo.” I redattori del Guardian hanno tuonato: “La nostra stessa società – e la nostra economia – sono state distorte e corrotte” dal comportamento dei banchieri.

Su questo sfondo il tagliente giornalista economico di Rolling Stone, Matt Taibbi, ha chiesto a gran voce la settimana scorsa: “Perché non c’è nessuno che perde le staffe a proposito dello scandalo bancario del LIBOR?” “Questa vicenda è così oltraggiosa che sconvolge persino gli osservatori più cinici di Wall Street”, ha scritto il 3 luglio.

I principali media statunitensi hanno pressoché ignorato o minimizzato la vicenda che si dispiega ogni sera sulla BBC, la storia che il Segretario britannico al Commercio, Vince Cable, ha detto aver smascherato “una palude morale di proporzioni quasi bibliche.”

Ci sono state poche eccezioni all’elusione generale dell’argomento da parte dei media statunitensi. La reazione da questa parte dello stagno è stata “fondamentalmente un’alzata di spalle”, ha scritto sabato scorso l’editorialista del New York Times Joe Nocera. “Forse stiamo soffrendo di stanchezza di scandali bancari, essendo passati attraverso i vari calvari della Bank of America e le rivelazioni sulla Goldman Sachs e, più di recente, le grandi perdite della JP Morgan nell’attivista di intermediazione. O forse il LIBOR è semplicemente qualcosa di troppo difficile perché uno ci si raccapezzi.”

“Ma questa gli inglesi l’hanno capita bene,” scrive Nocera. “Possono non comprendere meglio di noi le complessità del LIBOR, ma sentono, in modo potente, che le banche ancora una volta hanno trasformato in una farsa il ruolo che la società affida loro.”

“Sì, proprio quando si pensava che Wall Street avesse toccato il fondo, è rivelato un livello ancor più profondo di avidità e corruzione ‘e al diavolo il pubblico’” ha scritto domenica l’economista Robert Reich.

E in un articolo intitolato “Delitto del secolo”, Robert Scheer, direttore di truthdig.com, ha concluso che “dietro l’edificio finanziario mondiale c’è il fetore di fogna di una corruzione senza precedenti.”

I banchieri gangster possono essere incriminati negli Stati Uniti in base alle norme contro le frodi telematiche.

Reich getta acqua sul fuoco dell’idea che questo sia unicamente uno scandalo inglese. “Sinora lo scandalo è stato limitato alla Barclays, una grande banca con sede a Londra che ha appena pagato 453 milioni di dollari alle autorità statunitensi e inglesi, i cui dirigenti di vertice sono stati costretti a dimettersi e le email tra i cui operatori danno un quadro raggelante di quanto facilmente essi hanno indotto i loro colleghi a manipolare i tassi d’interesse per fare un mucchio di soldi”, ha scritto.

“Ma quasi certamente Wall Street è stata implicata nella stessa pratica, compresi i soliti sospetti – JPMorgan Chase, Citigroup e Bank of America – perché tutte le banche principali partecipano alla fissazione del tasso LIBOR e la Barclays non avrebbe potuto manipolarlo senza il loro deliberato coinvolgimento”, ha continuato Reich.

L’Economist ha affermato: “Sembra meno un’operatività disonesta e più invece un cartello.”

In poche parole lo scandalo, ora transatlantico, coinvolge dirigenti bancari che hanno fornito informazioni false all’organismo che fissa il Tasso Interbancario Londinese (LIBOR). Sulla base delle informazioni fornite, il tasso d’interesse è fissato per i prestiti che le banche si scambiano quotidianamente. Taibbi ha descritto la procedura così: “Quanto di tassi LIBOR sono elevati, ciò suggerisce che la fiducia reciproca delle banche è bassa, e tassi LIBOR elevati sono generalmente un indicatore di una salute finanziaria traballante delle banche. Se le banche hanno manipolato il LIBOR lo hanno fatto per farsi apparire più sane, ma ciò ha avuto come conseguenza di influenzare centinaia di trilioni di dollari di prodotti finanziari in tutto il mondo.” Una stima è che ne siano stati influenzati 500 trilioni di dollari, a partire dai mutui per le case a tassi variabili sino ai prestiti agli studenti e a quel che avete in tasca.

Probabilmente sino a 20 banche, comprese alcune grandi, sono sotto indagine per la loro parte nella frode. “Questo poteva accadere solo in una City in cui inganni e raggiri sono diventati istituzionali,” ha scritto Rawnsley.

“A questi ‘ragazzoni’ va insegnato che non sono troppo grandi per il carcere.”

Si dice che numerose altre banche inglesi stiano segretamente negoziando con le autorità cercando di evitare incriminazioni penali grazie al pagamento di sanzioni, come ha fatto la Barclays. Le autorità statunitensi risulterebbero esaminare accordi con diverse grandi banche. Domenica The Independent ha riferito che “Lo scandalo della fissazione del LIBOR è destinato a esplodere nel continente nelle prossime settimane, mentre è emerso che le autorità tedesche hanno avviato un’intensa indagine sulla Deutsche Bank – uno dei più grandi datori di lavoro della City – a proposito della vicenda.”

Chiaramente alcuni dei numeri più grossi, nelle legioni dell’Un-per-Cento, si sono spostati di brutto dal far soldi nel modo tradizionale al saccheggio.

“L’austerità ha ridisegnato i confini,” ha scritto Philip Stephens, direttore associato e capo redattore politico del Financial Times. “Il costo del crollo della finanza è stato sopportato dalle classi che lavorano duramente. Ora vien fuori che le banche che stavano giocando d’azzardo con i soldi dei contribuenti, stavano anche vendendo loro polizze assicurative truffaldine. L’evasione fiscale è ora riconosciuta come un ulteriore fardello imposto a tutti gli altri.”

“Una a una le istituzioni su cui la gente un tempo faceva affidamento – banche. Parlamento, polizia, stampa – sono state denunciate come, se non corrotte in senso legale, quanto meno rese marce dall’avidità”, ha scritto sabato scorso l’editorialista del Guardian, Jonathan Freedland. “I tifosi di calcio stanno apprendendo che nemmeno le loro amate squadre sono immuni. I sostenitori del Manchester United si sono disperati questa settimana nel vedere che il loro club si stava muovendo in direzione di un’offerta di azione alla Borsa di New York nel tentativo di rimborsare una grossa parte di un debito di 423 milioni di sterline che la famiglia Glazer aveva addossato allo United quando lo aveva acquistato sette anni fa.”

“Immergetevi in un qualsiasi programma radiofonico di telefonate del pubblico o nei commenti in rete e potrete constatare la furia che tutto questo sta creando,” ha proseguito Freedland. “E’ facile scartare il sentimento attuale come isterismo, e la rabbia del pubblico non è certamente articolata. Le chiare alternative ideologiche attorno a cui si consolidava la rabbia negli anni ’30, ad esempio, sono ora assenti. Nessuno crede che le masse siano pronte ad assaltare il palazzo. Ma la crisi delle istituzioni è reale.” Chiaramente alcuni dei grossi nomi delle legioni dell’Un-per-Cento si sono dati al saccheggio.

“Il ripristino dell’integrità del sistema bancario non avrà luogo senza cambiamenti delle leggi per introdurre gravi sanzioni penali contro gli operatori venali e i capi grossolanamente negligenti,” ha scritto Rawnsley. Uno dei coinvolti nello scandalo più recente ha scritto a un altro. “Fatto. Solo per te, ragazzone.” La corruzione endemica nelle istituzioni finanziarie continuerà fino a quando non sapranno di essere sotto controllo, che le probabilità di essere presi saranno alte e che le sanzioni per le trasgressioni saranno pesanti. Ai “ragazzoni” va insegnato che non sono troppo grossi per la galera.”

Il leader del Partito Laburista, Ed Milliband, ha sottolineato un punto rilevante l’altro giorno quando ha osservato: “Per quello che è accaduto durante la crisi finanziaria nemmeno uno è andato in galera.” “Com’è che quando si ruba merce in un negozio per un valore di 50 sterline si finisce dritti in prigione, mentre quando si fa carriera nel sistema truffando, mentendo e ingannando, e si arriva a guadagnare così milioni di sterline, uno se la cava con una bacchettata sulle mani, e magari neanche quella?” ha detto.

“Dopo i disordini cittadini dell’estate scorsa, la polizia è stata immaginifica nell’utilizzare la legge per arrestare i coinvolti,” ha commentato Rawnsley. “I tribunali hanno emesso sentenze che volevano essere esemplari contro i saccheggiatori. Uno studente universitario, senza precedenti, è stato incarcerato per sei mei per aver sgraffignato una confezione di bottiglie d’acqua minerale del valore di tre sterline e mezza. E tuttavia ci sono seri motivi per dubitare che sarà possibile processare i banchieri delinquenti che hanno perpetrato un imbroglio enorme in cui sono implicate somme sufficienti per l’acquisto di molti milioni di bottiglie d’acqua.”

Un blogger del settore immobiliare su Washington Post, James Downie, suggerisce che i delinquenti bancari possano essere incriminati in base alle norme federali sui reati telematici. Commentando l’articolo “Lo scandalo bancario temuto da Wall Street” ha sollecitato l’incriminazione delle banche coinvolte “nel modo più totale possibile”. “Gli operatori e i sottoposti implicati direttamente nelle manipolazioni a fini di profitto dovrebbero andare in galera.”

La settimana scorsa un editoriale del New York Times ha sostenuto la possibilità che il Dipartimento della Giustizia statunitense possa incriminare qualcuno della Barclays.

Non tratterrei il respiro nell’attesa.

I principali media statunitensi hanno per lo più ignorato o minimizzato la vicenda del “pantano morale di proporzioni quasi bibliche” inglese.

La settimana scorsa, appena dopo essersi appena dimesso da responsabile esecutivo della Barclays, Bob Diamond – che l’anno scorso ha fatto un bottino di 27,7 milioni di dollari di compensi totali – ha anche rinunciato ad essere ospite di una cena imminente di raccolta fondi a Londra per il candidato alla presidenza USA Mitt Romney. (Biglietto d’ingresso: tra i 25.000 e i 75.000 dollari).

Romney risulta aver incassato 50.000 dollari l’anno scorso di compensi dalla Barclays per conferenze.

“E’ dai tempi di Clement Attlee che non c’è stato un governo di prima nomina con un tale zelo riformista” ha commentato la settimana scorsa il responsabile dei commenti della direzione del Financial Times a proposito del regime di Cameron. “Tuttavia risulta esserci uno scarso senso di quali siano le priorità dei prossimi tre anni.

Ciò dovrebbe dimostrare che il capitalismo può funzionare per i molti e non solo per i pochi.”

Buona fortuna, riguardo a ciò.

Non sono tempi buoni per l’”economia del libero mercato”. La sua capacità di assicurare giustizia e sicurezza economica è in discussione e la sua reputazione è sotto attacco.

“Mentre la Barclays dominava i notiziari, abbiamo a malapena notato che, contemporaneamente, il gigante farmaceutico inglese, GlaxoSmithKline (GSK) era multato per 1,9 miliardi di sterline per pratiche scorrette negli Stati Uniti” ha scritto Andreas Whittam Smith la settimana scorsa sull’Independent. “Sono sei volte la cifra comminata alla Barclays per aver manipolato disonestamente i tassi d’interesse.”

“Questi reati sono reprensibili almeno quanto quelli della Barclays, o forse di più, in quanto la GSK stava mettendo a rischio il benessere fisico delle persone. Dal che possiamo concludere che non siamo di fronte a qualcosa che emerge dalla natura speciale dell’attività bancaria o dalle caratteristiche particolari dell’industria farmaceutica. E’ piuttosto la cultura dell’affarismo contemporaneo a costituire il problema. Prassi corrotte si sono diffuse in lungo e in largo. Si verificano su una scala senza precedenti.”

Tale è lo stato del capitalismo contemporaneo. Sembra andar peggiorando sempre più.

“Il problema affrontato dalle democrazie occidentali è il dubbio sulla capacità del governo di assicurare livelli di vita in miglioramento,” ha scritto McDermott. Ha proseguito citando un’osservazione di Osborne in gennaio: “La mia tesi è che il modo per affrontare questo dubbio dipenderà dal fatto che Cameron riesca a farlo senza commettere errori madornali” ha suggerito Mc Dermott.

“Un tempo il Partito Laburista era dedito alla trasparenza pubblica e al controllo dei vertici al comando dell’economia. Appoggiava la proprietà pubblica delle industrie e dei servizi principali,” ha scritto l’altro giorno Jeremy Corbyn, che è parlamentare laburista di Islington North, sul Morning Star, di sinistra. “Col passar degli anni, particolarmente sotto il Neolaburismo, il partito si è ritirato da ciò e sotto Blair sono state promosse le privatizzazioni.”

“Ora, più che mai, è il momento di sollecitare la proprietà pubblica e il controllo pubblico del sistema bancaria e delle industrie dei servizi finanziari,” ha scritto Corbyn. “Solo in questo modo ci possono essere stabilità nella vita della gente e investimenti nelle industrie produttive e nei servizi vitali.”

Ancora non siamo a questo punto, ma dovremmo esserci.



Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.zcommunications.org/the-financial-systems-rotten-heart-by-carl-bloice

Originale: Black Commentator



traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2012 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

_____________________

Ma voi, amici miei, qui avete ottimi economisti, che vi hanno spiegato e vi spiegheranno che il neo-liberismo è un sistema fantastico!

Anzi, è così fantastico che se non funziona è perché non lo "lasciate lavorare".... (vi ricorda qualcuno???)
_________________
Rende Encomiabili Dire No A
Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 16/7/2012 18:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA