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  Think-tank, "servizi" & democrazia...

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Think-tank, "servizi" & democrazia...
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/8/2007
Da perugia
Messaggi: 1802
Offline
Stavo cercando un contenitore dove infilare un articolo appena letto che ho trovato interessante per la conferma di un dubbio che mi venne qualche anno fa dopo che lessi un post sul blog di "panorama" online...

Nel post, un reporter faceva la traversata del Sahara, passando per il Niger, e facendosi passare per un clandestino che chiedeva un passaggio fino in Libia per imbarcarsi sulle "carrette" per l'Italia, descrivendo il territorio come altamente instabile politicamente e in mano al terrorismo islamico...

Mi chiesi se non ci fosse qualcos'altro a fare da contorno oltre allo slogan del terrorismo islamico che completasse meglio lo scenario...

DI MAHDI DARIUS NAZEMROAYA E JULIEN TEIL
www.silviacattori.net
La ripetizione degli sconquassi e del pandemonio creati in Afghanistan è al lavoro nel continente africano. Gli Stati Uniti, con l’aiuto di Gran Bretagna, Pakistan e Arabia Saudita hanno creato i brutali Talebani e alla fine hanno scatenato la guerra contro questi ex alleati. Allo stesso modo gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno creando una nuova serie di nemici futuri da combattere, ma dopo aver inizialmente collaborato con loro o averli usati per seminare i semi del caos in Africa.

Washington sta letteralmente contribuendo a finanziare le insurrezioni e i progetti per i cambi di regime in Africa. I “diritti umani” e la “democratizzazione” vengono usati come cortina di fumo per il colonialismo e la guerra. Le cosiddette organizzazioni umanitarie e per i diritti umani sono ora partner in questo progetto imperialista contro l‘Africa.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9077

Vorrei, se possibile anche da parte degli altri utenti, pubblicare qui tutte quelle notizie che mettono in evidenza operazioni politiche dei "servizi", manifesti programmatici di organizzazioni "think-tank" ecc.

PS
Mi sembra per esempio che fosse riportata sul sito Aurora l'informazione circa la nuova organizzazione dei "servizi" USA in Europa, attraverso l'assunzione nell'organico di personale in pensione delle autorità di Polizia, dell'esercito ecc.
Se lo ritrovo lo pubblico...
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Inviato il: 3/10/2011 23:05
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Re: Think-tank, "servizi" & democrazia...
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/8/2007
Da perugia
Messaggi: 1802
Offline
Le Surveillance Detection Units SIMAS, sono la nuova Gladio in Norvegia?

Le intelligence di USA e NATO hanno dimostrato di possedere capacità straordinarie all’interno della Norvegia, molti delle quali possono operare al di fuori del controllo del governo norvegese. Ai primi del novembre 2010, il canale televisivo TV2 di Oslo aveva portato alla scoperta dell’esistenza di una vasta rete di informatori segreti e di risorse pagate dagli statunitensi, reclutati tra le fila di poliziotti in pensione ed altri funzionari. L’obiettivo apparente di questo programma era la sorveglianza dei norvegesi che stavano prendendo parte a manifestazioni e altre attività, critiche verso gli Stati Uniti e le loro politiche. Uno dei norvegesi reclutati, era l’ex capo della sezione anti-terrorismo della polizia di Oslo. (7) Anche se l’obiettivo era presumibilmente solo la sorveglianza, è possibile immaginare altre attività molto più sinistre, che potrebbero essere svolte da una rete di poliziotti in pensione, compresa l’individuazione e la sovversione di mele marce in servizio attivo nelle forze di polizia. Alcune delle funzionalità di una rete di questo tipo, non sarebbe del tutto estranea al genere di eventi che si sono appena verificati in Norvegia.
Il nome ufficiale del tipo di cellula di spionaggio che gli Stati Uniti stavano creando in Norvegia, è Surveillance Detection Unit (SDU). Le SDU, a loro volta, operano nel quadro del Security Incident Management Analysis System (SIMAS). SIMAS è nota per essere utilizzata per spiare e sorvegliare, per conto dell’ambasciata degli Stati Uniti, non solo nel blocco scandinavo di Norvegia, Danimarca e Svezia, ma in tutto il mondo. Gli eventi terroristici sollevano anche la questione se SIMAS abbia una dimensione operativa. Potrebbe questo apparato rappresenta una versione moderna delle reti stay behind istituite durante la guerra fredda in tutti i paesi della NATO, e meglio conosciute con il nome della filiale italiana, Gladio?
Il governo norvegese ha bisogno di scoprirlo. Finora, i ministri norvegesi hanno affermato che non hanno mai approvato la rete SIMAS delle SDU. “Non abbiamo mai saputo di essa“, hanno affermato il ministro della giustizia norvegese Knut Storberget, e il ministro degli esteri Jonas Gahr Støre, in coro. Hillary Clinton ha dichiarato invece che i norvegesi ne erano stati informati.
Grazie al disvelamento parziale dei documenti da parte del covo controllato dalla CIA, generalmente conosciuto come Wikileaks, un ovvio percorso nell’utilizzo degli attacchi terroristici norvegese come un mezzo razionale per rovesciare l’attuale governo viene già fornito. Veri o manipolati cabli del dipartimento di stato, cortesemente messi a disposizione da Wikileaks, ritraggono il governo norvegese, come una collezione di pasticcioni e disadattati che odiano la NATO, incapaci di prendere misure efficaci nel salvaguardare la sicurezza nazionale del paese.
Alcune di queste tabelle sono state pubblicate a seguito degli attacchi terroristici di Londra dal Daily Telegraph, un giornale notoriamente vicino agli ambienti dell’intelligence della NATO. Secondo questo articolo, mentre si parla di un tentativo da parte del servizio di polizia di sicurezza (PST) per rintracciare una particolare cellula terroristica sospetta di al-Qaida, un cablo scritto dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Norvegia, Barry White, descrive [come le autorità norvegesi] … hanno rifiutato l’aiuto delle autorità del Regno Unito per mettere sotto sorveglianza un sospetto potenziale, e aggiunge: “Non solo non hanno puntato le proprie risorse su di lui … ma hanno anche rifiutato l’offerta di inviare due squadre di sorveglianza di dodici persone da parte del servizio d’intelligence del Regno Unito“. Il cablo continua dicendo che i servizi d’intelligence di Gran Bretagna e Stati Uniti hanno analizzatola conversazione in codice tra sospetti terroristi e hanno deciso di continuare la sorveglianza. Ma, dice il cablo, “PST invece ha trovato il modo di interpretare la stessa conversazione tradotta e codificato in una luce più roseo e meno minacciosa, una interpretazione che ha poco senso per gli Stati Uniti o la Gran Bretagna.” Un catalogo anche dei più recenti fallimenti e fiaschi del FBI e della CIA, nella cosiddetta Guerra Globale al Terrore, potrebbe contribuire a mettere questi giudizi ipocriti nella giusta prospettiva, ma sarebbe anche troppo voluminoso da aggiungere qui.
Un altro particolare dannoso sembra fatto su misura per un tentativo d’incolpare del presunto pasticcio il governo norvegese riguardo l’attentato di Oslo: ‘Il memorandum rivela anche come, nonostante aver apparentemente sorvegliato il sospetto, il PST ha perso le tracce delle attrezzature per fabbricare una bombe, che venivano conservati in un appartamento, dopo che erano state apparentemente rimosse senza che gli investigatori lo notassero’. Il PST, quindi, non è riuscito a seguire le tracce di un sospetto per 14 giorni, perché il ricercatore assegnatogli fu richiamato per un altro lavoro. Il memorandum conclude: “Il PST è fuori di testa … semplicemente non può tenere il passo”.’
Un altro memo del Dipartimento di Stato propinato da Wikileaks, presumibilmente scritto nel 2007, … aggiunge: “Il funzionario di polizia (PST) per la valutazione delle minacce … afferma che le organizzazioni terroristiche internazionali non sono una minaccia diretta contro la Norvegia. Un memo scritto nel 2008, mostra come gli Stati Uniti abbiano ritenuto che la Norvegia non fosse attenta verso la possibilità di un potenziale attacco terroristico”. Nel cablo si legge: “Premiamo ripetutamente sulle autorità norvegesi affinché prendano sul serio il terrorismo. Cercheremo di approfittare di questo slancio per combattere l’ancora diffusa sensazione che il terrorismo accada altrove, non nella tranquilla Norvegia“. E un cablo scritto solo lo scorso anno, aggiunge: “Il PST vede ancora la Danimarca come un obiettivo maggiore che non la Norvegia, per ragioni molto specifiche sulla controversia per le vignette.” (8)
Il governo della Norvegia ha bisogno di passare all’offensiva e chiarire tutta la verità su ciò che è appena accaduto. In caso contrario, è probabile che il governo soccomberà alla campagna internazionale orchestrata cui i documenti di Wikileaks fanno così chiaramente presagire.

http://aurorasito.wordpress.com/2011/07/28/gli-attacchi-terroristici-in-norvegia-una-operazione-false-flag/
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Inviato il: 5/10/2011 12:32
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