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   Esperienze & Riflessioni
  Libertà.

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  •  a_mensa
      a_mensa
Libertà.
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
Messaggi: 3180
Offline
Ho accennato in un altro topic al fatto che avrei voluto scrivere in proposito, e vorrei chiarire subito a chi pensa che io voglia fare il guru o il santone, che questo stimolo, come il precedente, nasce da un profondo cambiamento che ho in corso.
Cambio di pensieri, percezioni, atteggiamenti verso di me e verso coloro che mi circondano, e che rendono questa mia evoluzione un qualcosa difficilmente confrontabile a chi invece è fermo, nelle proprie consolidate posizioni.
Mi sono trovato, nel precedente a cercare di descrivere l’emozione di guidare un bolide a 300Km. All’ora a chi è seduto in poltrona, e ci sta bene lì, e chiaramente mi risponde “ma io questa cosa non la provo”!
E vorrei ben vedere ….. se fosse così comune, così normale , pensate che avrei voglia di parlarne ?
Ho passato più della metà della mia vita “seduto in poltrona” e non lo considero ne una mancanza ne un difetto.
Per ognuno , le proprie esperienze, le vive quando sa, quando può e quando gli si presenta l’occasione ….. se la sa cogliere.
Il descriverle ha solo una valenza conoscitiva ……. Il far sapere che quella cosa esiste, ed è fatta più o meno in quel modo, per cui, coloro a cui nasce interesse , possono magari cercarla, o farsi più attenti, o addirittura immaginarla.
Vedete voi.

Pertanto inizio con la solita analisi letterale dal mio solito Devoto-Oli.
Libertà = stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico.

Come definizione di un sostantivo femminile, direi che è perfetta, e se mi limitassi al significato letterale della parola il tutto sarebbe finito qui.
Quanto voglio invece approfondire è cosa evoca questa parola.
E per far ciò faccio subito una distinzione per separare una grossa parte che non mi interessa molto, perché mi pare non ci siano molti dubbi.
Libertà fisica, quindi come assenza di vincoli (autonomia) costrizioni, impedimenti.
Facendo una distinzione presa da una bella canzone di Gaber :
“…… libertà non è uno spazio libero ………” perché quello è un deserto.
Lo spazio per essere percorribile in modo interessante, coinvolgente, deve avere anche degli ostacoli, delle direzioni, dei modi più o meno facili per essere superato.
La condizione importante è che gli ostacoli siano noti, non collocati o spostati arbitrariamente da altre forze, perché questo invece è destabilizzante, toglie sicurezze, fiducia nelle proprie possibilità.
Poi qui interviene la condizione primaria della libertà, ovvero la possibilità di scelta.
Quando su ogni manifestazione o attività, abbiamo almeno una possibilità di scegliere anche solo tra due opzioni, abbiamo già un grado di libertà.
E non limitiamoci ai condizionamenti ………. Una possibilità è anche sempre quella di morire, di rinunciare ad una condizione altrimenti insopportabile, estrema senz’altro, ma una possibilità che aumenta almeno a due quelle che invece appaiono “scelte obbligate”.
Ma la percezione che più mi interessa qui, non è quella della libertà fisica, ma intellettuale, mentale.
E parlando di libertà non parlo di qualcosa di assoluto, digitale, si o no, ma di una percezione che ha infinite sfumature dalla libertà completa, la più vasta immaginabile, alla sua mancanza totale, estremi difficilmente da raggiungere comunque.
Ma c’è un altro punto importante.
Il concetto di libertà si applica a tantissimi campi, settori, aspetti dell’esistenza.
Per cui ci si può sentire perfettamente liberi di esplicare le proprie capacità ( leggi lavoro) e sentirsi condizionati nel modo di vestire, liberi di leggere cosa si preferisce, e condizionati nella scelta degli spettacoli a cui assistere.
E tanto più ci è chiaro che quanto cosa facciamo, anche cosa pensiamo, è frutto di una nostra scelta, tanto più ci sentiamo responsabili come esseri che causano e non subiscono quanto ci circonda, ma ci sentiamo anche liberi.
Se scelgo, sono libero, in quanto la decisione è mia, ma a quel punto sono anche causativo, quindi responsabile del risultato. Quindi due sentimenti collegati libertà e responsabilità.
Certo che fino a che parliamo di azioni, i cui effetti sono perfettamente visibili, e non solo da noi, difficilmente si solleveranno obiezioni, ma quando dal fisico si passa al mentale, allora la percezione comincia a farsi meno precisa.
Come possiamo verificare se, su un certo argomento siamo liberi oppure no ? e fino a che punto eventualmente siamo liberi ?
Faccio un esempio, ma ne potrei portare centinaia, perché basta guardare dentro noi stessi, per trovarne a iosa.
Io voglio bene a mia madre ( è una pura ipotesi in quanto nella realtà è morta da anni)
Se ha bisogno l’aiuto, senz’altro.
Se l’aiuto necessario è economico, beh…. Vediamo l’entità.
Se è fisico, magari c’è da cambiarle periodicamente il pannolone ….. beh… meglio che lo faccia una infermiera.
Forse questa sequenza non è valida per tutti, nello stesso modo, ma provatela tra amici e conoscenti e vedrete quanti e quali gradi di percezione c’è per l’amore verso la propria madre.
E chi non arriva fino in fondo, perché rifiuta alcuni passaggi ?
Per condizionamenti che gli impongono che alcune risposte possano essere positive ed altre, no, ch ealcune cose le si possano fare, ed altre no, variabile, da persona a persona, da destinatario a destinatario ……. Magari alla madre si ma alla nonna , no.
Ogni valutazione è conseguenza di esperienze precedenti, proprie, ma sovente, e questa è la cosa tragica, di altri.
La persona che ha paura dei gatti, ma non dei cani, quando persone sbranate da cani si ha notizia ma da gatti mai, deriva dalla percezione che i genitori o l’ambiente ha trasmesso alla persona, per fatti accaduti o immaginari, ma che comunque hanno creato una barriera al poter considerare tali animali per quello che sono effettivamente.
La “educazione”, le credenze, le religioni, la creazione dei “sensi di colpa”, sono tutte fonti di pesanti condizionamenti esterni, ovvero condizionamenti che non nascono da esperienze dirette, ma da percezioni (sovente nemmeno esperienze) di altri, soprattutto se a costoro riconosciamo una autorità nei nostri confronti.
E questo non vuol dire che se la madre dice di non saltare dal balcone io lo debba fare, soprattutto se abito al decimo piano.
Vuol dire invece che invece di credere ciecamente a quanto mi viene detto, io possa provvedere, ad un certo punto della mia vita, a fare una valutazione autonoma sulla base delle mie reali esperienze.
E con questo non sostengo che ognuno di noi debba inventare la ruota, che non si debbano assumere esperienze e considerazioni di altri.
Dico che la libertà consiste nel ritenerci autorizzati, in ogni momento e situazione, ad ammettere dei dubbi, anche sui concetti più scontati, e quindi dalla nascita del dubbio che quello conosciuto sia davvero “il miglior mondo possibile”, alla curiosità di verificare di persona, il passo è brevissimo.
A costo di rimettere in dubbio, di riconsiderare la validità e correttezza dal punto di vista personale, di tutto quanto l’ambiente ci consente di percepire.
E con questo io ho cercato di esprimere la mia percezione, il mio concetto di libertà, felice di rimetterlo in discussione se qualcuno mi mostrerà che c’è di meglio.
In fin dei conti, se lo scopo della nostra vita è perseguire nel modo migliore la nostra felicità, ogni condizionamento superato, ogni barriera demolita, non saranno altro che un passo ulteriore verso lo scopo finale.
_________________
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 27/5/2011 12:19
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Libertà.
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
Messaggi: 3180
Offline
ps.
noto con estremo piacere che più di 50 persone hanno almeno iniziato a leggere questo mio, e nessuna ha avuto nulla da aggiungere , o correggere.
basta non parlare di sesso e cosa ad esso ruota attorno, per non incontrare alcun ostacolo.
teoricamente la libertà piace a tutti, ma soprattutto ognuno si sente il top della libertà, pertanto basta non fare esempi per non dover scoprire che forse, tutta quella libertà poi non c'è.
interessante.
_________________
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 27/5/2011 21:24
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Libertà.
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
Da
Messaggi: 1941
Offline
_________________
la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 27/5/2011 22:16
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  •  redna
      redna
Re: Libertà.
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Il Profeta di Kahlil Gibran La Libertà [...]

E un oratore disse: Parlaci della Libertà.

Ed egli rispose: Alle porte della città e accanto al focolare, io vi ho veduto prosternarvi e adorare la vostra libertà.

Anche gli schiavi si umiliano davanti al tiranno e lo lodano anche quando li ammazza.

Ahimè, nel boschetto del tempio e all'ombra della cittadella ho visto i più liberi tra voi indossare la loro libertà come un giogo ed un ceppo.

E il mio cuore sanguinava: perché non potrete essere liberi finché perfino il desiderio di cercare la libertà non vi sembri una briglia, e non avrete cessato di parlarne come di una meta e un compimento.

Sarete liberi, infatti, non quando i vostri giorni saranno privi di ansie e le notti senza un bisogno o una pena, Ma quando queste cose vi stringeranno come una cintura e saprete innalzarvi al di sopra di esse nudi e sciolti.

Ma come potrete innalzarvi oltre i giorni e le notti se non rompendo le catene che all'alba della vostra comprensione avete stretto intorno all'ora meridiana?

In verità, ciò che chiamate libertà è la più resistente di tali catene, benché i suoi anelli brillino al sole e abbaglino i vostri occhi.

E che cosa volete eliminare per essere liberi se non brandelli di voi stessi?

Se è una legge ingiusta che volete abolire, l'avete scritta sulla fronte con le vostre mani.

Non la potete cancellare, né bruciando i vostri libri di diritto, né lavando le fronti dei giudici, anche versandovi su il mare.

E se è un despota che volete deporre, badate prima a distruggerne il trono eretto in voi.

Perché un tiranno come può governare uomini liberi e orgogliosi se non tiranneggiando la loro libertà e calpestando il loro orgoglio?

E se è una noia che volete scacciare, essa fu scelta da voi più che imposta dagli altri.

E se è un timore che volete fugare, la sua sede è nell'animo vostro, non nella mano di chi temete.

In verità, tutte le cose muovono dentro il vostro essere in un perenne semi abbracciamento, quelle desiderate e le temute, le ripugnanti e le amate, le perseguite e quelle che vorreste evitare.

Esse muovono in voi come ombre e luci in stretto accoppiamento.

E quando l'ombra svanisce e non è più, la luce che indugia diventa un'ombra per un'altra luce.

Così la vostra libertà, appena perde le catene, diventa essa stessa la catena per una maggiore libertà.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 27/5/2011 22:56
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Libertà.
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
Messaggi: 3180
Offline
@ redna

bella citazione... ho letto questo di gibran molti anni fà, e credo di averlo compreso abbastanza bene.
ricordo che allora ho sentito molto mio questo brano.
brava che lo hai riesumato.
_________________
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Inviato il: 27/5/2011 23:59
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Libertà.
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
Messaggi: 3180
Offline
@ benintoche
da "la filosofia della libertà"

Citazione:
E si può sentire che, in parte, l'anima verrebbe meno a quello che deve essere, se non si vedesse posta una volta, con la massima serietà, di fronte al problema delle due possibilità: libertà o necessità del volere.


che in parole non della domenica, se ti poni la scelta tra A e B già non sei libero, perchè la scelta stessa ha già escluso le infinite altre possibilità, ma come dimostra russell nel paradosso, la meta-scelta , ovvero il porsi come necessità quella di dover scegliere, è già a sua volta una caduta, assenza, di libertà, rispetto alle infinite possibilità di infiniti altri pensieri e decisioni possibili.
complicato vero ?
ma nemmeno così tanto se si parte invece da un punto di vista diverso, e basta commutare il verbo, dal "devo" al "posso" e il gioco è fatto . a quel punto nemmeno la scelta diventa una necessità.
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Inviato il: 28/5/2011 0:14
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