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   Religioni & Spiritualità
  religione, spirito, e materialismo

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  •  sitchinite
      sitchinite
religione, spirito, e materialismo
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
Messaggi: 3270
Offline
Circa 1 annetto fa scrissi il mio articolo sull' orgine della figura di Jahwe... mentre scrivevo mi é venuta spontanea una riflessione riguardo al rapporto tra il mondo moderno, sempre più materialista e pratico, e l' insorgere delle nuove religioni, il 'barcollare' delle antiche, e la rinnovata spinta che stanno ricevendo le religioni pagane e animiste.
E' sempre nell' ultimo anno che, frequentando una ragazza seguace del candomblè, ho conosciuto questo mondo che prima ignoravo quasi del tutto...
e ovviamente, trovandomi a vedere quanto queste religioni si stanno diffondendo (l' umbanda e il candomblè negli ultimi anni hanno quasi raddoppiato il loro numero di 'seguaci' in italia e hanno superato i 20mila), mi è sorta la osservazione:
sarà mica che questo eccesso di materialismo sta 'destabilizzando' la natura umana?
Nel senso... da che mondo é mondo l' uomo ha avuto bisogno di 2 cose: il pane, e la speranza.
Sono sempre stato convinto che la religione si occupi di questo secondo punto, sia nata per dare 'speranza' (io la chiamo 'deresponsabilizzazione') all' uomo, calato nel suo mondo materiale, pratico, rivolto al faticarsi il 'pane' un giorno dopo l' altro...
ma a quanto pare in questi tempi in cui gli stili di vita e la cultura ci spingono più verso la praticità, sembra che ci sia 'qualcosa' che cerca di bilanciare il conto facendo sorgere questo nuovo interesse verso tutto ciò che é 'anima', 'spirito'. Le religioni monoteiste stanno sgretolandosi, e sempre di più si ritorna ai politeismi. Celtismo, wicca, druidismo, macumba, umbanda, quimbanda, buddhismo, fino al nuovo 'acquarianesimo' di stampo mesopotamico.
Si sta tornando ad 'adorare la natura' sotto forma di diivnità.
Voi che ne pensate?
E' un bisogno? Un 'colmare una lacuna' che viene da un eccesso di praticità?
Una incapacità di vivere senza questa 'speranza' a cui attaccarsi?
Inviato il: 2/12/2009 23:36
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: religione, spirito, e materialismo
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
Da
Messaggi: 3121
Offline
Penso che in massima parte siano solo mode (o attimi di gonzaggine collettiva). Lo strano aumento degli ultimi anni è frutto dell'alienazione; la società ha cambiato i propri spazi e frequentare gli adoratori del cavolfiore per qualcuno può essere l'unica e l'ultima cosa da fare il sabato sera.
Inviato il: 3/12/2009 1:17
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  •  Calvero
      Calvero
Re: religione, spirito, e materialismo
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
Offline
Credo che la speranza non sia un bisogno ma una conseguenza. E il nocciolo credo proprio che verta nella profondità di questa prospettiva. Provo a dire la mia.

Se parliamo di eccesso di materialismo, diciamo una cosa corretta e ciò in un ottica antropologica. Se ci guardiamo attraverso un ottica spirituale, allora e invece - di per sè - il materialismo è già IL problema. Senza eccessi.

Nel senso che un sano pragmatismo, nello stare con i piedi per terra nei confronti (e nelle interazioni) con il prossimo e la natura, non credo che possa sabotare un preciso equilibrio spirituale. Mentre il materialismo (se ho indovinato cosa intendi quando lo nomini), ha già l'indugio della morbosità; dello sbilanciamento del nostro centro di gravità verso l'irrisorio e l'effimero, siamo in un circo di splendente bigiotteria facile da scambiarsi per vera merce preziosa. Che non riguarda, sia chiaro, un surplus delle - e nelle - cose (che può essere possibile contenerlo con semplicità), ma di un aggancio (forse zavorra?) che distorce la possibilità di cimentarci liberamente con il nostro - io -. Quello più dionisiaco.

Premesso quanto sopra e assicurandoci, caro collega, che termini come Spirito, materia, effimero, materialismo, spiritualità ...li prendiamo così - un po' alla buona, altrimenti non ne usciamo vivi, vedo nel percorso umano sempre e comunque una maschera che cambia soltanto colore, per illudere a seconda dei casi e dei momenti storici. Capisci cosa intendo? Se si parlasse a quattrocchi non ci sarebbe così spesso bisogno del beneficio del dubbio nei contraddittori. Proviamo a tenerci un po' elastici, perché è difficile. Quindi
continuo.

Credo che insieme al pane un altro bisogno sia la sicurezza. Che si traduce in preservazione della specie. Nella donna è più insito sotto il profilo della territorialità, del nido, e dell'accoglienza del miglior seme. Nell'uomo nel progresso che attua giocando, da bambino con i soldatini e da grande con altre cose.. sempre e comunque relegato a un inconscia e sempiterna latenza di proteggere il suo futuro con la forza. Poco importa se questa sia un equazione che corrispondi all'intelligenza, alla cultura, alla carriera, alla socialità, alle armi, alla scaltrezza... comunque è un bisogno di sicurezza. Qualcosa, in noi stessi, deve dirci che possiamo farcela, e che - comunque - prevarremo. Anche l'ottica comunista (a queste altezze) è basilarmente ipocrita.. cerca comunque attraverso gli altri uno scudo che mascheri una profonda insicurezza sociale. Cosa che, ovviamente, è stata sfruttata nei secoli; manipolata sulla buona fede.. così come hanno manipolato la più coerente enfasi dell'uomo di destra che pretende uno spunto sugli altri in nome di una data superiorità. Altra ipocrisia. Non importa quale. Questo è il vero dualismo in cui sono insabbiate le genti.
Insieme alle RELIGIONI. Prigioni. E arriviamo a noi ..e alla speranza, a cui ti sei riferito.

Il fatto di adorare la natura sotto forme di divinità è quanto meno, genuinamente, corretto. Questa concezione ci appartiene, appunto, naturalmente. Il fatto che questa ricerca di adorazione, nella nostra ottica "moderna" abbia portato a dei sussulti spirituali di nuova forza, lo vedo meglio come un ritorno alle origini e non come una sorta di palliativo indotto da una società malata. La speranza non credo centri tanto. Il livello comunicativo in tempo reale a cui siamo giunti a livelli macroscopici, ci induce a credere che le cose stiano avvenendo adesso.. più che in altre epoche. Io credo invece che le stiamo "soltanto" vedendo meglio.

Centri il punto quando parli di << deresponsabilizzazione >>, come non essere d'accordo? Quindi non approfondiamo nemmeno, penso ci siamo capiti. Ma la religione non nasce per dare speranza, la religione è nata per tenere gli uomini malati (leggasi - con il centro di gravità spostato), affinché il dottore (leggasi - i preti e le tuniche investite di cariche divine) possa guarirti. Ma non lo farà mai. Ha bisogno dello squilibrio per foraggiare una forma mentis, appunto, deresponsabilizzata. Poco conta la buona fede di uomini che hanno dato anche la vita e fanno del bene in nome di Dio, essi sono parte della forma mentis che deve far percepire il nostro mondo materiale come una cosa di fatto decadente. E non lo è. Decadente invece è farne un nemico, mentre abbracciarlo come un mezzo per la nostra esperienza terrena ci renderebbe semplicemente, al limite, pragmatici.

Ergo: di praticità non potrà mai esserci - eccesso. Di materialismo invece ci si può ammalare in qualsiasi misura. Con eccessi o meno. Poco importa.

Credo che vi sia un processo in atto, che non riguarda uno step che va dal monoteismo al politeismo.. ma vada dalla ricerca di sé stessi attraverso la natura. E' inevitabile. Essa non è un punto fermo.. essa (la natura) è ciò che siamo. Gli stessi atomi ci compongono.

E' la morale invece che si scandalizza. L'uomo moralizzato; educato (nel senso di istruito a parametri); indirizzato; sarà sempre miope o presbite, o astigmatico o daltonico nei confronti della Vita.. si scandalizzerà sempre e si costruirà barriere e nemici. Da solo. Perché non sta bene con sé stesso. E ciò a seconda della religione/dogma/prigione che lo inquina. In questa parabola ci saranno i passaggi contestuali agli ambienti socioculturali in cui esistiamo e se ci sarà data (o ci conquisteremo?) la possibilità di compiere l'ellittica, ogni forma dogmatico/dottrinale si andrà sgretolando man mano in vari passaggi.

Religione - spirito - materialismo ...sono distorsioni prospettiche: moralizzazioni dell'esistenza; ubriacature dell'anima.

Spirtualità - ricerca - esperienza ...sono invece mete che vivono libere in ogni contesto coerente. Cioè la natura. Questa dovrebbe essere la vera trinità.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 3/12/2009 1:42
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  •  redna
      redna
Re: religione, spirito, e materialismo
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
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Citazione:
Si sta tornando ad 'adorare la natura' sotto forma di diivnità.


Dopo che le religioni (quelle occidentali) hanno portato l'uomo a considerare che è il padrone di tutto e che la natura doveva essere sottomessa ad esso (altrimenti si avallava la religione precedente cioè quella politeista in cui si adoravano i fiumi, i monti e luoghi dove stava una divinità) si ritorna - a conti fatti dopo il disastro ecologico incorso in questa cattiva 'pensata' - che la natura deve essere rispettata se vogliamo esistere o, almeno, se vogliamo avere una vita degna di questo nome - in poche parole 'umana'.

Non credo sia una moda ma una necessità. Dopotutto proprio in genesi è scritto che Dio ha creato l'uomo DOPO aver creato tutto attorno quindi - ovviamente - l'uomo è SOGGETTO a tutto il mondo che lo circonda e quindi NON è il padrono di esso. In effetti DEVE sottostare. Allo stesso modo che a un DIO.

Chi governa il sole o gli altri pianeti? in che maniera esiste energia che fa funzionare il continuo girar della terra, del sistema solare e di tutte le galassie ?
Non è certo pagando la bolletta a qualcuno che questo funziona e, miracolo, perchè tutto questo funzioni non dobbiamo pagare alcunchè a nessuno!

Pertanto non è che si stia incominciando ad adorare la natura di per se ma si sta incominciando a capire DOVE esiste la vera energia che nella natura si esprime da tempi immemorabili e dopo aver subito catastrofi di tutti i tipi. Se la natura si è mantenuta intatta si potrebbe dire che è un bene supremo a cui l'uomo dovrebbe tutto il rispetto; evidentemente deve passare attraverso una natura 'severa' per comprendere profondamente tutto questo.

Citazione:
Una incapacità di vivere senza questa 'speranza' a cui attaccarsi?

C'è vivere e vivere....E, attualmente, tutti stanno sopravvivendo e non vivendo.

Citazione:

Spirtualità - ricerca - esperienza ...sono invece mete che vivono libere in ogni contesto coerente. Cioè la natura. Questa dovrebbe essere la vera trinità.


E potrebbe essere stata la VERA trinità prima che qualcuno conducesse gli uomini a pensare diversamente e a portarli al disastro ecologico che ci circonda.
Penso che chi ha corrotto gli uomini perchè pensassero questo non aveva delle 'buone intenzioni'
e i risultati ne sono la riprova.....
....dal frutto riconoscerete l'albero....
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 3/12/2009 12:42
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: religione, spirito, e materialismo
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
Messaggi: 3270
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Citazione:

redna ha scritto:

Non credo sia una moda ma una necessità. Dopotutto proprio in genesi è scritto che Dio ha creato l'uomo DOPO aver creato tutto attorno quindi - ovviamente - l'uomo è SOGGETTO a tutto il mondo che lo circonda e quindi NON è il padrono di esso. In effetti DEVE sottostare. Allo stesso modo che a un DIO.



Però in genesi sta scrito anche:

Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Per il vivere/sopravvivere concordo.
Inviato il: 3/12/2009 18:30
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  •  Santro
      Santro
Re: religione, spirito, e materialismo
#6
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
Messaggi: 748
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Citazione:
Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza,

Quindi abbiamo:
A- l'uomo è un delinquente egoista;
B- l'uomo è fatto ad immagine di Dio;
C- Dio è un delinquente egoista.
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 3/12/2009 19:10
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  •  redna
      redna
Re: religione, spirito, e materialismo
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
Da
Messaggi: 8095
Offline
Citazione:
Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza,

Quindi abbiamo:
A- l'uomo è un delinquente egoista;
B- l'uomo è fatto ad immagine di Dio;
C- Dio è un delinquente egoista.


mtterei anche una D...
D) il delinquente egoista è stato che ha tradotto la bibbia in questo modo e a portato tutti ad una confusione enorme. Senza dubbio non è stato Dio.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 3/12/2009 22:04
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  •  OneTimePad
      OneTimePad
Re: religione, spirito, e materialismo
#8
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 14/11/2008
Da
Messaggi: 189
Offline
Citazione:

Santro ha scritto:
Quindi abbiamo:
A- l'uomo è un delinquente egoista;
B- l'uomo è fatto ad immagine di Dio;
C- Dio è un delinquente egoista.

Inviato il: 3/12/2009 22:44
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