http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm

Ed ecco l'ennesima porcata corsa al profitto. (art. 23/bis)

E, come al solito, tutto in silenzio, tutto nel torpore dei giornalisti, dell'opposizione, del presidente della Repubblica, delle associazioni di consumatori, di TUTTI.... tutto senza che nessuno dica alcunché.

Prossimo step?

Ci privatizzeranno l'aria?

Dovremo pagare Ciarrapico anche per quella?

Ci venderanno anche "L'Aria Minerale", oltre alla solita "aria fritta" che ci rifilano ad ogni pie' sospinto?

Io mi domando cosa ci voglia, ancora, per risvegliare questo Paese.

5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.

Nulla di nuovo, insomma.

Dici?

Utilizzare criteri del "libero mercato" per i servizi pubblici essenziali non sarebbe nulla di nuovo?

Quindi, se ora non paghi e ti staccano l'acqua, non c'è nulla di diverso da prima?

Se non hai soldi non bevi.

Nulla di nuovo?

Ok.

Non sono i criteri del "libero mercato". Sono i soliti criteri da gestione mafiosa che caratterizzano gli stati moderni, collusi con le solite 4 aziende che dovrebbero rappresentare il mercato.
In sostanza è l'ennesima occasione per il politico di turno di arricchirsi, favorendo la concessione all'azienda nè più virtuosa nè con il progetto migliore, bensì a quella che pagherà meglio il suo silenzio. Peraltro la parte che ho riportato è la conferma che verrà utilizzato il solito sistema: gli acquedotti, proprio come le autostrade, i ponti, le linee telefoniche, vengono costruite coi soldi di tutti noi (senza facoltà di scegliere se finanziarle o meno), per poi distribuirne i guadagni a singoli privati, che operano in regime di monopolio garantito dalla legge e conseguentemente del tutto svantaggioso per il cliente.

Ovviamente la colpa è del libero mercato. Certo finchè rimaniamo in un dibattito su Luogocomune le conseguenze non si notano, ma nel mondo reale questo significa che per risolvere il problema sarà necessario agire proibendo ai privati di trarre profitto dalle sorgenti d'acqua, con il risultato che se domani io in giardino mi trovo una fonte d'acqua, mi vedo espropriare il terreno per la suddetta legge, che poi verrà assegnato agli amici di cui sopra.

Ah, la gente non si incazza per il puro e semplice motivo che dall'età di 6 anni è stata lobotomizzata e convinta che le proprie singole responsabilità, compresa quella della fornitura idrica, debbano essere gestite da un organismo centrale che tutto vede e a tutto provvede. Non ci si può di certo incazzare con gli italiani finchè si legittima un massiccio lavaggio del cervello che dura un paio di lustri.

5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.

Ma cosa si intende esattamente per reti idriche?
Un pozzo in una proprietà privata può essere considerata facente parte delle reti idriche?

Se così fosse la legge dovrebbe essere un tantinello anticostituzionale.
Lo stato che confisca un pozzo privato per darlo in gestione ad un altro privato.
Questo si chiama furto.