Mi sento vacillare
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- Palin-Mc Cain: una coppia di fatto - a cura di Paolo De Gregorio, 6 settembre 2008
La signora Palin, conosciuta anche col soprannome di “barracuda” o “pitt bull col rossetto”, oltre ad aver deciso che Dio ha voluto la guerra all’Iraq, ha innescato in poche ore un fenomeno di scimmiesca imitazione, dove si osserva il fatto, veramente poco politico, che le donne repubblicane hanno tempestato di ordini la ditta che produce gli occhiali indossati dalla Palin,perché danno un “tono di serietà e sono alla moda” (le lenti hanno il modico prezzo che va dai 375 dollari ai 700). Malgrado l’ortodossia cristiana, di cui è impregnato il popolo repubblicano, contraria a qualsiasi interpretazione di stampo “darwiniano”, il popolo eletto destinato a guidare il mondo (quello americano naturalmente) pare più vicino ai primati che all’“homo sapiens” e questo patetico gesto imitativo di assomigliare al proprio candidato rivela un vuoto e una arretratezza della specie “femmina repubblicana” che fa veramente impressione. Non sono certamente più avanzati gli uomini del partito repubblicano, quelli che hanno votato per Bush, e che ora acclamano come “eroe” un tipo di 72 anni, che assomiglia a un pugile suonato, il cui eroismo consiste nell’essere stato abbattuto con il suo aereo mentre massacrava civili vietnamiti, in una guerra che gli Usa hanno perduto. Sarebbe ora che qualcuno cominciasse a spiegare agli americani, democratici compresi, che le loro lunghissime e dispendiose campagne elettorali, che si basano su sermoni religiosi (yes we can) , emozionalità, spettacolo e ricchi cotillons, non sono espressione di democrazia, semplicemente perché le decisioni vere negli Usa vengono prese in segrete stanze e se un Presidente non si adegua lo stendono. L’immagine del Presidente, con la sua brava famigliola, con l’hamburger in mano e l’obbligo di essere un uomo di fede, è un involucro vuoto che viene consegnato agli americani, e non conta nulla che vinca un democratico o un repubblicano, tanto la politica estera, quella che si basa sulla potenza militare e le guerre, non cambia. Il vero potere sta nelle mani delle grandi “corporation” multinazionali, i cui interessi sono la “linea politica” dell’America, che viene fatta digerire attraverso il controllo monopolistico delle 50 televisioni nazionali, tutte di proprietà delle suddette multinazionali. Se racconti agli americani la semplice verità, cioè che non è stato Dio a volere la guerra all’Iraq ma la lobby dei petrolieri, e che l’autorizzazione ad aggredire questo paese è stata presa da quelle stesse persone che avevano ordinato di fabbricare false prove sul possesso di armi di sterminio da parte irakena, vieni preso per un terrorista che odia la più grande democrazia del mondo. In America la capacità sistematica di falsificare la realtà si può misurare attraverso la produzione cinematografica (in mano agli ebrei), che per decenni ci ha fatto intendere che i veri proprietari dell’America erano dei selvaggi senza Dio che meritavano di essere colonizzati. Ecco così un genocidio colonialista trasformato per la “opinione pubblica” americana e mondiale in un percorso legittimo di civiltà. Non parliamo poi dei film di guerra che, nella nazione paladina della libertà di espressione, possono essere girati solo con la autorizzazione del Pentagono, altrimenti non viene concesso l’uso, per le riprese, dei mezzi bellici, e abbiamo anche qui il trionfo dei buoni contro i perfidi comunisti. Preferisco MILLE VOLTE vedere la coppietta Mc Cain-Palin vincere le elezioni presidenziali, essi sono l’espressione di quella America profonda, ignorante, dogmatica, imperialista, guerrafondaia, che è la cifra vera di quel paese. Sorbirsi le prediche di Obama che ci dovrà poi spiegare che la Russia è nostra nemica e che in fondo le guerre all’Iraq e Afghanistan non sono poi così sbagliate, è troppo per il mio malandato fegato. Paolo De Gregorio
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