Citazione:
apro questa discussione per citare una notizia di cui non ho trovato molte tracce:
La notizia non è certo nuova...
Te ne faccio una breve cronistoria a memoria.
Dopo i casi dei bond Argentini e Parmalat vi erano milioni d risparmiatori che da un giorno all'altro hanno perso somme alle volte ingenti.
Ci fu un grosso polverone soprattutto sui bond parmalat che per legge non potevano essere acquistati da privati ma solo da investitori istituzionali (banche).
A questo punto le pressioni sull'allora governo Berlusconi si fecero forti perché tutelasse i risparmiatori che avevano perso i loro investimenti.
La persona incaricata all'epoca di cercare se esistessero fondi per un eventuale risarcimento da parte dello stato fu ovviamente il ministro dell'economia in carica Tremonti.
Come sempre Tremonti valutò che in cassa non c'era una lira (Euro) e che un nuovo prelievo fiscale alla "Prodi" (vedi tassa per entrare nell'euro) sarebbe stato mal digerito.
Il colpo di genio arrivò quando una trasmissione di inchiesta del momento scoprì uno dei tanti grandi scandali nascosti dalle banche.
Che fine facevano i conti dormienti prima della legge attuale?
La trasmissione televisiva di quel periodo scoprì che i
conti correnti dormienti venivano espropriati dalle banche nel caso non fossero stati movimentati per 30 anni (mi pare 30 ma forse erano anche 20).
Questo fece abbastanza scalpore all'epoca tanto che tutti si chiesero se tale esproprio fosse moralmente giusto o meno. Parlo di moralmente perché legislativamente lo era a tutti gli effetti.
La trasmissione rivelava poi che non si stava parlando di "bruscolini" ma di cifre enormi. Dunque lo scandalo era notevole all'epoca.
Tremonti prese la palla al balzo ed inserì in finanziaria un provvedimento che consentisse al governo, previa notifica, di potersi appropriare dei conti correnti dormienti.
Se pur questo sia moralmente sbagliato va fatto comunque notare che almeno adesso una notifica deve pur venire fatta prima dell'esproprio. Con la legge precedente le banche utilizzavano la clausola del silenzio assenso.
L'indagine originale su che fine facevano i conti correnti prima dell'intervento Tremonti:
http://www.cavenit.com/modules.php?name=News&file=article&sid=1654Citazione:
“Il Parlamento intende disciplinare la materia - commenta ora il legale - ma intanto i soldi rimasti nei conti devono andare alla comunità e non essere incamerati dalle banche”.
MiaEconomia, (25/08/2004)