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   Politica Interna & Estera
  Elezioni USA 2008: Compilazione delle risposte di Ron Paul durante 3 dibattiti TV

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Elezioni USA 2008: Compilazione delle risposte di Ron Paul durante 3 dibattiti TV
#1
So tutto
Iscritto il: 9/10/2007
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Chiedo scusa per un italiano a tratti, come direbbe mia madre, bongo bongo, ma vivo da 20 anni all'estero e quindi ho perso un po` di sprint nello scrivere in italiano...


Per altre info su Ron Paul vi prego di visitare il sito italians4ronpaul.blogspot.com






Dibattito del 5 settembre 2007: Le risposte di Ron Paul a New Hampshire

Candidati presenti: John McCain, Rudy Giuliani, Mike Huckabee, Sam Brownback, Mitt Romney, Ron Paul, Duncan Hunter, Tom Tancredo.

Moderatore:
[Fred Thompson] Annuncierà la sua candidatura [alla Presidenza] stasera su Jay Leno [show televisivo famoso negli USA]. I sondaggi lo danno secondo o terzo, a seconda che uno riferisca ai sondaggi nazionali o degli stati singoli. La domanda è dunque questa: Chi è stato più furbo, voialtri che siete quì e che avete già tanta strada alle spalle, o il Senatore Thompson?
Ron Paul:
Sono fiero di compartire il palcoscenico con questi signori perchè siamo in corsa verso la Presidenza e siamo felici d’essere quì. Sono grato dell’opportunità che mi è stata data.
Moderatore:
Deputato Paul, lei si è dato un gran da fare alla ricerca di voti e a ventilare le sue idee continuamente. E guardi dov’è ora [Thompson] e dove siete tutti voi. Lei che ne pensa?
Ron Paul:
Beh, gli dò il benvenuto a questa elezione, perchè diluirà il voto a mio beneficio perchè lui sarà pro-guerra e io sono il candidato anti-guerra che rappresenta la posizione Repubblicana tradizionale.

Moderatore:
Deputato Paul, permettendo, un altra faccenda a proposito delle armi per lei. Lei ha detto che gli attentatori dell’11 settembre avrebbero potuto sentirsi meno sicuri della loro impresa sapendo che alcuni dei passeggeri a bordo avessero avuto delle armi. Abbiamo visto voli dirottati perchè la gente ha sentito parlar Arabo, perchè hanno visto mulsulmani pregare. Cosa penserebbe che succederebbe all’industria del turismo di questo paese se i passeggeri pensassero che altri portano pistole a bordo?
Ron Paul:
Per cominciare, lei mi ha citato erroneamente. Ho detto che la responsabilità della protezione dei passeggieri spetta alla compagnia aerea, ne al governo ne ai passeggeri. La compagnia aerea è responsabile per gli aeroplani ed i passeggeri. Se non avessimo dipeso dal governo federale per provvederci tutte le regole, dunque niente armi e niente resistenza, allora i terroristi avrebbero potuto cambiare idea, perchè le compagnie aeree avrebbero la responsabilità. Invece abbiamo presunto che il governo si sarebbe preso cura di noi. Dopo l’11 settembre, al posto di continuare sulla strada della responsabilità individuale, della proprietà privata e del secondo emendamento [diritto di possedere armi da fuoco], ci siamo mossi nella direzione opposta. Abbiamo delegato tutto al governo federale. E guardate ora il pasticcio che c’è agli aeroporti. Voglio dire, le compagnie aeree, le industrie private, proteggono la loro proprietà continuamente. C’è gente che porta i soldi in giro usando furgoni armati tutto il tempo. Ed ecco quì abbiamo un esempio nel quale il governo federale si è intromesso e ne hanno fatto un casino. Se invece ponessimo la responsabilità nelle mani delle persone giuste e se rispettassimo il secondo emendamento credo sinceramente che ci sarebbe stata molto meno probabilità di un accaduto quale l’11 settembre.

Moderatore:
Deputato Paul, la sua posizione sulla Guerra è semplice: andiamocene. Cosa ne pensa però di cercare di minimizzare il massacro che sicuramente occorrerebbe se lasciassimo il paese in fretta e furia? Cosa dice dei migliaia di iracheni che hanno messo a rischio la proprio vita nel sostenere gli Stati Uniti? Infine, lascerebbe delle truppe nella regione per eliminare qualsiasi campi al-Qaeda che venissero allestiti dopo la nostra partenza?
Ron Paul:
Le persone che dicono che ci sarà un massacro sono le stesse persone che dissero che sarebbe stato [la Guerra] facilissimo e che avremmo ripagato tutto con il petrolio. Perchè crederli? Hanno sbagliato ogni loro affermazione. Allora perchè invece non chiedere alla gente che ci avvisò di non entrare nella regione e di non fare la Guerra? La Guerra è andata malissimo. Si, io mi ritirerei del tutto. Perchè lasciare le truppe nella regione? Il fatto che abbiamo truppe in Arabia Saudita venne dato come una delle tre ragioni per l’attacco dell’11 settembre. Perchè dunque lasciarle nella regione? Non vogliono le nostre truppe sulla Penisola Arabica. Non c’è bisogno di avere truppe sulla Penisola Arabica per la nostra sicurezza nazionale. Ed andare in Iraq ed Afghanistan e minacciare l’Iran è la peggiore cosa che si possa fare per la nostra sicurezza nazionale. Io sono meno sicuro, il popolo Americano è meno sicuro. Questa politica è sbagliata. Movimenti tattici e muovere avanti e indietro contingenti di truppe e aggiungerne 30.000 e ridurre di 5.000... totalmente irrelevante. Abbiamo bisogno di una politica estera che dica che dobbiamo farci gli affari nostri, ritirare le truppe, difendere questo paese, difendere questi confini.

Moderatore:
Deputato Paul, le do 30 secondi per rispondere alla domanda. Lei dunque ci dice che prende i suoi ordini da al-Qaeda? Se ci vogliono fuori dalla Peninsola Arabica ce ne dovremmo andare?
Ron Paul:
NO! Quello che sto dicendo è che dovremmo prendere i nostri ordini dalla Costituzione. Non dovremmo andare in Guerra… Non dovremmo andare in Guerra senza una dichiarazione. Non dovremmo andare in Guerra quando è una guerra offensiva. Questa è un’invasione offensiva. Noi abbiamo commesso l’invasione di questa Guerra ed è illegale sotto la legge internazionale. Ecco da dove prendo i miei ordini, mica da un qualsiasi nemico!

Mike Huckabee:
E su questa faccenda, quando dice che non possiamo abbandonare fino ad avere abbandonato con onore, io sono d’accordo con lui [Ron Paul] al 100% perchè deputato, se avessimo o no dovuto invadere l’Iraq è una discussione per gli storici, ma noi siamo laggiù. Abbiamo una responsabilità verso l’onore di questo paese e l’onore di ogni uomo e donna che ha servito in Iraq ed ha mai servito nel nostro esercito di non lasciarli con niente meno che l’onore che si meritano.
Ron Paul:
Posso rispondere?
Moderatore:
Prego. Lei vuole rispondere? È stato fatto il suo nome durante la risposta, dunque risponda pure.
Ron Paul:
Non è il popolo americano che è andato in Guerra. Alcune consiglieri di questa amministrazione, un numero ristretto di persone chiamati i neoconservatives [Libby, Wolfowitz, Cheney, Rumsveld, Bush ecc.] hanno dirottato la nostra politica estera. Loro sono i responsabili, non il popolo americano. Sono loro i responsabili. Non dovremmo punirli [il popolo]. .
Mike Huckabee:
Deputato, noi siamo UNA nazione. Non possiamo essere divisi. Dobbiamo essere una nazione sotto Dio. Questo significa che quando commettiamo un errore, lo facciamo da paese unico: gli Stati Uniti d’America, non gli Stati Divisi d’America.
Ron Paul:
No. Quando facciamo un errore, è l’obbligo del popolo, tramite i loro rappresentanti, di correggere l’errore, non di continuarlo!
Mike Huckabee:
Ed è questo che facciamo al Senato.
Ron Paul:
No. Ci siamo scavati un fosso non solo per noi ma pure per il nostro partito. Perdiamo elezioni e perderemo pure questa se non cambiamo, ed ha tutto a che fare con la nostra politica estera. È ora di svegliarci di fronte a questo fatto.
Mike Huckabee:
Anche se perdiamo le elezioni, non dovremmo perdere il nostro onore, ed è più importante [inuadibile] del partito Repubblicano.
Ron Paul:
Abbiamo perso più di 5.000 americani laggiù in Afghanistan ed Iraq, più tutti i civili uccisi. Quanti ancora ne vuole perdere? Quanto tempo vuole restare ancora? Cosa dobbiamo fare per salvare la faccia? Tutto quello che facciamo è per salvare la faccia?! È ora di tornare a casa.

Moderatore:
So che un tempo lei voleva abolire l’FBI. Non sono sicuro se lei tutt’ora sostenga questa idea. Ce lo potrebbe dire? Ma se lei abolisce la CIA, e, figuriamo, l’FBI, come riceverebbe intelligence il Presidente Paul? Come farebbe a sapere cosa fanno i nostri nemici, domesticici e stranieri?
Ron Paul:
Beh, potrebbe fare una domanda migliore. Prima dell’11 settembre, spendevamo 40 miliardi all’anno, e l’FBI produceva numerose informazioni su persone addestrate a volare aerei ma non su come atterrarli. Fu totalmente ignorato. È dunque l’inefficenza della burocrazia che costituisce il problema. Aumentando tutto questo con il Department of Homeland Security e spendendo più soldi non ci ha portati alla soluzione del problema. Si, abbiamo ogni diritto del mondo di raccogliere intelligence. Abbiamo però bisogno di persone intelligenti che interpretino queste informazioni. Tentare di esclusivamente aumentare i poteri presidenziali, come viene discusso [dagli altri candidati Repubblicani], mi disturba assai. Fummo ammoniti [dai Founding Fathers] su questa nozione di sacrificare la libertà per la sicurezza. Perchè non ci ricordiamo che quando si sacrifica la libertà per la sicurezza, si perdoni tutti e due? È quello che sta succedendo in questo paese oggigiorno. Abbiamo una carta d’indentità nazionale imminente, sta per essere implementata ora. Abbiamo corti FISA [corti speciali per casi di terrorismo]. Abbiamo perquisizioni senza mandato. Abbiamo perso habeas corpus. Abbiamo avuto prigioni segrete in tutto il mondo e la tortura continua. Questo non è degno dell’America, e dobbiamo usare il potere della Presidenza per rimettere ordine, per poter prenderci cura di noi stessi e per proteggere questo paese e le nostre libertà.

Moderatore:
Il Consiglio di Sicurezza ONU ha imposto alcune sanzioni economiche sull’Iran, ma si è rifiutato di autorizzare l’uso della forza contro il paese. In più, le minacce contro l’Israele sono sempre più taglienti ed estreme. Cosa farebbe?
Ron Paul:
Beh, la cosa che ricorderei chiaramente è che il Presidente non ha l’autorità per dichiarare la Guerra. Deve andare al Congresso. Va in Congresso e cerca di scoprire se effettivamente c’è un rischio per la sicurezza nazionale. Pensando agli anni sessanta, quando ero nell’aeronautica militare durante la Guerra Fredda, i sovietici avevano 40.000 [armi nucleari] e li confrontammo, senza dover arrivare ad un confronto nucleare. Direi dunque che dovremmo essere molto cauti. Dovremmo indietreggiare, dovremmo parlare con l’Iran ora. Non dovremmo cercare l’opportunità per lanciare un attacco. Per ora, secondo l’IAEA [agenzia atomica internazionale], stanno collaborando e alla fine dell’anno dovrebbero svelare tutto quello che stanno facendo. Dunque, invece di essere alla ricerca di uno scenario nel quale l’attacco sarebbe inevitabile, penso che dovremmo parlare di come comportarci con persone che sono pericolose, come i cinesi ed i sovietici e tanti altri. Non dobbiamo ricorre alla Guerra ogni santa volta che c’è un confronto. Non pongono una minaccia all’Israele. L’Israele ha 200 o 300 missili nucleari, sanno prendersi cura di se stessi. Non bisogna dunque assumere che dobbiamo iniziare una Guerra. Sicuramente, non dovremmo farlo senza il consenso del Congresso.


Tradotto da Francesco con commenti in [ ] per chiarire certi aspetti.

Tratto da:
http://www.foxnews.com/story/0,2933,295886,00.html

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Dibattito del 5 giugno 2007: Le risposte di Ron Paul a New Hampshire

Candidati presenti: Sam Brownback, James Gilmore, Rudy Giuliani, Duncan Hunter, Mike Huckabee, John McCain, Ron Paul, Mitt Romney, Tom Tancredo, Tommy Thompson.

Moderatore:
Presentiamo dunque i candidati. Vi chiediamo di non fare opening statement. Vi chiederei tutti di introdurvi al pubblico di New Hampshire tramite una breve frase di circa cinque secondi.
Ron Paul:
Io sono Ron Paul. Sono un deputato dal Texas per la decima volta. Sono il campione della Costituzione.

Moderatore:
Deputato Ron Paul, quanto a lungo gli Stati Uniti dovrebbe restare in Iraq?
Ron Paul:
Prima torniamo meglio è. Se a settembre dichiarano che non c’è progresso dovremmo andarcene. È stato un errore andare, ed è dunque un errore rimanere. Se fai una diagnosi sbagliata, dovresti cambiare la terapia. Le armi non c’erano, e siamo entrati sotto risoluzioni ONU. La nostra sicurezza nazionale non era minacciata. Siamo più minacciati ora che restiamo.

Moderatore:
Deputato Paul, vorrei la sua opinione. Se non mi sbaglio lei votò a favore della rete di 700 miglia lungo la frontiera tra il Messico e degli Stati Uniti. È corretto?
Ron Paul: Si
Moderatore:
E il Canada? C’è bisogno di una simile rete lungo il confine tra il Canada e gli Stati Uniti?
Ron Paul:
No, no, forse la rete fu la mia ragione più debole per farlo. Le altre ragioni però, tipo applicare la legge, è importante, e la sicurezza del confine è importante. Abbiamo anche parlato di amnistia, la quale io oppongo. Una cosa non è stata menzionata della quale penso che sia molto, molto importante. Se si sussidia un cosa, il fenomeno aumenta. Dunque, come per esempio sussidiamo l’immigrazione illegale, premiando la gente con ottenimento facile della cittadinanza tramite il diritto dalla nascita negli USA o tramite amnistia. Allo stesso tempo forziamo i nostri stati e le comunità locali di pagare per la sanità e l’educazione. È ovvio che poi fanno venire la loro famiglia. Per le nostre condizioni economiche abbiamo bisogno di manodopera. Se avessimo veramente una economia di mercato libero, gli immigranti illegali non sarebbero la pecora nera. Ne avremmo bisogno e sarebbe accettabile, ma a causa di condizioni economiche sono stati fatti pecore nere.

Moderatore:
Deputato Paul, lei si candidò alla Presidenza come Libertario [1988]. Cosa ne pensa di questa faccenda di chiesa e stato e altre faccende che emergono ora?
Ron Paul:
Beh, penso che dovremmo leggere il primo amendamento che dice “Il Congresso non deve formulare leggi.” Dovremmo scrivere dunque molto meno leggi a riguardo. Non dovrebbe essere il Presidente o il Congresso. Dovrebbe essere gente del posto, amministratori locali. Lo stato dovrebbe determinare talmente tante di queste cose che non abbiamo proprio bisogno di ulteriori leggi che determinino affari religiosi o preghiere a scuola. Dovremmo permetter di farlo a coloro che lavorano a livello locale. Questo è quello che la Costituzione ci dice. Non abbiamo bisogno di qualcuno a Washington di dirci quello che possiamo fare, perchè non hanno conoscenze perfette in ogni materia. Ed è un aspetto magnifico della nostra Costituzione e della nostra Repubblica: affrontiamo i problemi complessi a livello locale e non abbiamo un modello uniforme. Se invece c’è un decreto della Corte Suprema come Roe versus Wade [caso che legalizzò l’aborto a livello federale], rovina la faccenda per tutto il paese. Ed è per questo che non dovremmo averle a livello centrale.

Moderatore:
Ritorniamo al deputato Paul. Nel 2005 Bush firmò una legge sull’energia che consentì miliardi di dollari in tagli di tassazioni e sussidi alle compagnie petrolifere con lo scopo di spingere l’economia domestica durante un clima di profitti record. Lei crede che queste compagnie abbiano bisogno di una mano dal governo federale?
Ron Paul:
Non penso che la vicenda si aggiri attorno ai profitti. I profitti sono opportuni ammesso che vengano guadagnati legittimamente in un mercato libero. Io mi oppongo a sussidi per grosse multinazionali le quali noi sussidiamo e doniamo soldi per la ricerca. Non penso che dovrebbe essere così. Dovrebbero prendere quei soldi dai fondi che risultano dal loro proprio guadagnano. Comunque, non possiamo discutere l’energia senza parlare della nostra politica estera. Perchè andiamo nel Medio Oriente? Tutti sanno che il petrolio è un aspetto molto importante del Medio Oriente e la ragione per la nostra presenza. Perchè noi, il nostro governo, aiutò a rimuovere Mossadeq [leader eletto dell’Iran] nel 1953? Aveva a che fare con il petrolio. Dunque la nostra politica estera è strutturata in modo tale da proteggere i nostri interessi petroliferi. I profitti, dunque, non costituiscono il problema. Il problema è che cediamo alla tentazione di proteggere i nostri interessi petroliferi tramite l’uso della guerra.

Moderatore:
Deputato Paul, una domanda per lei. La maggior parte dei nostri alleati più leali, inclusi Gran Bretagna ed Israele, consentono ad homosessuali e lesbiche di servire apertamente nell’esercito. È ora di finire la pratica di “Don’t ask, don’t tell” e permettere ad homosessuali uomini e donne di servire apertamente nell’esercito?
Ron Paul:
Penso che l’attuale pratica sia decente. Il problema che risulta quì è che vediamo persone come appartenenti a gruppi e che dunque derivano i loro diritti come elementi di questi gruppi. Non abbiamo diritti perchè siamo gay, donne o minoranze. Riceviamo i nostri diritti dal nostro Creatore come individui. Ogni individuo dunque deve essere trattato nello stesso modo. Se si manifesta un comportamento omosessuale nell’esercito che causa problemi, deve essere affrontato. Ma se si verificano istanti di comportamento eterosessuale problematici, dovrebbero anch’essi essere affrontati. Non è dunque l’omosessualità, è il concetto e la comprensione di diritti individuali. Se capissimo quello, non avremmo bisogno di occuparci di questo problema importante.

Moderatore:
Cynthia, lei vive in Merrimack, New Hampshire. La prego di porre la sua domanda e di alzarsi in piedi. Anche suo marito è con lei.
Cynthia:
Si, Michael ha servito in Iraq. Abbiamo una domanda riguardante il governo iracheno. Tutto dicono che bisogna ritirare le truppe. Beh, considerando che hanno vissuto sotto 30 anni di dittatura, come facciamo ad essere sicuri che abbiano un governo stabile prima di ritirare le nostre truppe ed gli iracheni siano capaci di gestirsi? Sennò li mettiamo in una situazione dove potrebbero accettare un altro leader terrorista.
Ron Paul:
Beh, abbiamo avuto quattro anni e non ha funzionato. Il più grande incentivo che possiamo dare perchè prendano le loro responsabilità è la nostra partenza. Non dobbiamo perdere 100 uomini e donne al mese, più di 1000 all’anno. Se vuoi dunque che lo facciano, che si occupino dei loro affari, dobbiamo stimolarli con un incentivo. Penso dunque che dovremmo immediatamente cessare di pattugliare le strade: è un lavoro da poliziotto, non da militare. Non stiamo combattendo una battaglia militare. Siamo in un altro tipo di guerra ora. Prima ce ne rendiamo conto, prima riusciremo ad essere sicuri che non moriranno altri americani. Abbiamo tanta bontà in questo paese e la dovremmo promuovere, ma mai attraverso l’uso della forza. Dovremmo farlo dando il buon esempio, motivando la gente e far si che ci vogliano emulare. Ma non si può forzare la nostra bontà come lo avvocano i neocons [Wolfowitz, Rumsveld, Bush, Cheney ecc.], cioè tramite l’uso della forza. Non funziona. Woodrow Wilson ci diceva lo stesso per promuovere la democrazia tanto tempo fà. Non funziona, e dobbiamo ammetterlo.

Moderatore:
Deputato Paul, qual’è la questione morale più importante ora negli Stati Uniti?
Ron Paul:
Secondo me è la recente accettazione che promuoviamo guerre preventive. Non penso faccia parte della tradizione Americana. Nel passato abbiamo sempre dichiarato la Guerra in difesa delle nostre libertà o per aiutare qualcuno, ma ora abbiamo accettato il principio di Guerre preventive. Abbiamo rifiutato la teoria della guerra giusta della Cristianità. E ora, stasera, sentiamo dire [dagli altri candidati Repubblicani] che non siamo neppure disposti a rinunciare all’opzione di un attacco nucleare preventivo contro un paese [l’Iran] che non ci ha fatto niente direttamente e non pone una minaccia alla nostra sicurezza nazionale. Intendo dire che dobbiamo fare appello alla ragione sulla questione della Guerra e la prevenzione, ritornando alle tradizioni e la nostra Costituzione e difendendo le nostre libertà ed i nostri diritti. Non penso che possiamo cambiare il mondo tramite la forza e le armi lanciando guerre.

Moderatore:
La domanda è questa: qual’è stato l’errore più grande del Presidente Bush durante gli ultimi anni?
Ron Paul:
Il Presidente fece campagna avvocando una politica estera modesta, senza nation-building, e senza essere il poliziotto del mondo. Ha cambiato queste cose, e ora combattiamo una Guerra e le nostre operazioni all’estero per mantenere il nostro impero stanno ora arrivando ai circa 1.000 miliardi di dollari. È li che vanno i nostri soldi, ed è li che possono essere tagliati per permetterci di occuparci dell’educazione e delle cure mediche che sono necessarie in questo paese.


Tradotto da Francesco con commenti in [ ] per chiarire alcuni aspetti

Tratto da
http://transcripts.cnn.com/TRANSCRIPTS/0706/05/se.01.html


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Dibattito del 3 maggio 2007: Le risposte di Ron Paul in California

Candidati presenti: Sam Brownback, R-Kan.James Gilmore, R-Va.Rudolph Giuliani, R-N.Y.C.Gov. Mike Huckabee, R- Ark.Duncan Hunter, R-Calif.John McCain, R-Ariz.Rep. Ron Paul, R-Texas, Mitt Romney, R- MassTom Tancredo, R-Col.Tommy Thompson, R-Wis.

Moderatore:
In un sondaggio NBC-Wall Street Journal risulta che solo il 22% crede che questo paese stia andando bene. Deputato Paul, lei votò contro la Guerra [in Iraq]. Perchè tutti i suoi colleghi del partito Repubblicano hanno sbagliato?
Ron Paul:
È un’ottima domanda. Potrebbe anche aggiungere: perchè il 70% degli Americani ci vogliono fuori da lì, e perchè i Repubblicani fecero così male l’anno scorso [perdendo la maggioranza del Congresso ai Democratici verso la fine del 2006] ? Io suggerisco dunque di dare un’occhiata alla nostra politca estera. Io sostengo fortemente che dovremmo avere un politica estera di non-intervenzionismo, la politica estera tradizionale americana e Repubblicana. Durante il ventesimo secolo il partito Repubblicano ha beneficiato di una politica estera di non-intervenzionismo. Basti pensare all’elezione di Eisenhower per fermare la Guerra in Corea. Basti pensare all’elezione di Nixon per fermare il caos in Vietnam. Come vincemmo le elezioni nel 2000? Parlammo di una politica estera umile: niente nation-building [ricostruire o rimpiazzare governi stranieri], non esibirci come poliziotti del mondo. Questo è conservatore, è Repubblicano, è pro-americano – segue l’avviso dei founding fathers [Paine, Madison, Washington ecc.]. In più, vuol pure dire seguire la Costituzione. Provai tanto a risolvere questo problema prima che entrassimo in guerra, dicendo “Dichiarate la guerra se volete combatterla. Andate in guerra, combattete e vincete, ma non fatelo per ragioni politiche o in difesa delle sanzioni ONU o facendo finta che gli iracheni siano una minaccia per la nostra sicurezza nazionale.”

Moderatore:
Deputato Paul, Pete da Rochester Hills, Michigan vuole farti la seguente domanda: Se lei fosse Presidente, farebbe lentamente scomparire la IRS [ufficio per le imposte sul guadagno] ?
Paul:
Immediatamente. E lo si può solo fare cambiando le idee su cosa dovrebbe essere il ruolo del governo. Se pensate che il governo debba prenderci cura di noi dalla nascita alla tomba, e se pensate che il nostro governo debba fare il poliziotto del mondo e spendere centinaia di miliardi di dollari per una politica che non siamo capaci a gestire, non riusciremo mai a far fuori l’IRS. D’altro canto, se vuoi tasse basse e vuoi che il governo smetta di stampare banconote per causare un deficit e causare tutta l’inflazione, devi cambiare politica.

Moderatore:
Dunque, Dott. Paul – come concilierebbe lei una leadership morale con il conservatorismo ed i libertari conservatori – il conservatismo di Barry Goldwater che lei rappresenta?
Paul:
Beh, lo fai intendendo quale dovrebbe essere il ruolo del governo. Se lo scopo del governo è di essere il poliziotto del mondo, perdi la libertà. Se lo scopo è di promuovere la libertà, puoi unire tutte le correnti. Il messaggio di libertà ci unisce, non ci divide. Io credo che quando esageriamo nelle nostre aggressioni militari, in effetti indeboliamo la nostra difesa nazionale. Ce la facemmo contro i sovietici che avevano 40.000 armi nucleari. Adesso ci agitiamo giorno e notte per peasi del terzo mondo che non hanno un esercito, né una marina, né una forza aerea, e ci prepariamo alla Guerra. Ma il principio, il principio morale, è quello della difesa della nostra libertà e di minimizzare l’estensione del governo.

Moderatore:
Deputato Paul, Bob Hussay del Minnesota ci scrive che probabilmente la qualità più importante di un buon Presidente è di fare scelte buone ed intelligenti, spesso in situazioni di crisi. Per favore citi un esempio nel quale lei dovette prendere una decisione durante una crisi.
Paul:
Mi chiedo se si riferisca ad una decisione politica come candidarsi alle elezioni... Direi che, essendo dottore, ho preso molte decisioni critiche. Voglio dire, tutto il tempo devi prendere decisioni critiche per salvare vite. Non riesco a ricordarmi un avvenimento particolare nel quale ho preso una decisione che abbia avuto un impatto su tante altre persono. Penso che comunque ogno decisione che prendiamo in politica sia critica. La mia scelta politica più importante, che fu una decisione costituzionale, fu di spingere questo paese per tanti anni di non andare in Guerra contro l’Iraq.

Moderatore:
OK. Ora un girone di “si” o “no”. Lei è a favore di sussidi federali per la ricerca sulle cellule staminali?
Paul:
Per questi tipi di programmi la Costituzione non prevede l’autorizzazione. La difficoltà di questi tipi di tema è che, a Washington, o lo si proibisce o lo si sussidia. Dovrebbe essere il mercato ad occuparsene, e gli stati singoli [non il governo federale].

Moderatore:
OK. Cominciamo con qualcosa di piacevole, va bene? Voglio che ogni candidato ci racconti di una tassazione che eliminerebbe, aldilà dei tagli già effettuati da Bush.
Paul:
Beh, nella prima settimana, avrei già eliminato la tassazione sul reddito. Nella mia seconda settimana, eliminerei la tassa dell’inflazione. È una tassa di cui non parla nessuno. Viviamo aldilà delle nostre capacità, con una politica estera che non ci possiamo permettere, ed un sistema di sussidi sociali che abbiamo incoraggiato. Stampiamo banconote per questo sistema. Il valore del dollaro scende, e la gente povera paga prezzi più alti. È dunque una tassazione. È una trasferta di benessere dalla classe povera e media a Wall Street. Wall Street sta andando piuttosto bene, ma la tassa all’inflazione sta rosicchiando via la classe media di questo paese. Dobbiamo eliminare questa tassazione usando soldi sicuri [non soldi stampati senza controvalore reale].

Moderatore:
Deputato Paul, Carrie dal Connecticut chiede se lei si fida dei conglomerati mediatici.
Paul:
Alcuni di loro. Direi che mi fido molto di più dell’Internet, e confido nella libertà d’espressione. Ed è per questo che non dovremmo mai interferire nell’Internet. Questa è la ragione per la quale non ho mai votato a favore di regolare l’Internet. Anche quando c’è una tendenza di mettere cose malefiche su Internet, la regolazione dell’Internet deve essere fatta diversamente. Comunque, no, ci sono tante ragioni per le quali credo che ci sia abbastanza libertà per credere nella libertà d’espressione in questo paese. Questo è l’aspetto importante. Ritornando alla questione dei media, penso che uno debba scegliere. Alcuni sono più amichevoli, altri lo sono meno.

Moderatore:
Lei è a favore di una carta d’identià nazionale?
Paul:
Sono totalmente opposto alla carta d’indentità [nel formato nella quale viene proposta]. È una contradizione totale di cosa dovrebbe costituire una società libera. Lo scopo del governo è di proteggere la privacy di tutti gli individui, non di proteggere la segretezza del governo. Non abbiamo bisogno di questa ID card.

Moderatore:
I Clinton dovrebbero tornare alla Casa Bianca, specialmente il grande Bill?
Paul:
Mi conoscono per l’adesione ai miei principi. Votai per l’impeachment [specie di mozione di sfiducia], quindi…

Moderatore:
… Ogni Presidente venne eletto per correggere il problema causato dal suo predecessore. Naturalmente correggiamo continuamente in questo paese, questa è la democrazia. In quale aspetto sarebbe diverso da, diciamo, il Presidente George W. Bush?
Paul:
Sicuramente continuerei sul tema di cui parlavo prima, sul fatto che la politica estera debba cambiare. Il signor Repubblicano, Robert Taft, abbiamo una sua statua a Washington, propone la stessa politica estera che vi propongo io. Lavorerei sodo per proteggere la privacy dei cittadini americani, essendo molto, molto cauto con arresti senza mandato. In più, garantirei di non abusare mai l’habeas corpus [garanzia d’accesso al sistema giudiziario].


Tradotto da Francesco con commenti inseriti in [ ] per chiarire alcuni punti

Tratto da:
http://www.msnbc.msn.com/id/18478985/


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Per altre info su Ron Paul vi prego di visitare il sito italians4ronpaul.blogspot.com

Per commenti 'extra-blog', vi invito a mandarmi una mail su maranelloboy@gmail.com
Inviato il: 9/10/2007 15:15
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