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  Uno, Coscienza e Singolarità

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Autore Discussione
Uno, Coscienza e Singolarità
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Scusate se rubo questo spazio per introdurre concetti che ben poco appaiono consuetudinari (neologismo?) e razionali e mettono in discussione la comune rappresentazione della realtà di consenso, ma poiché sento e cerco, per mia natura, condivisione butterò questa piccola rete.
Spero che alcuni possano entrare in risonanza condividendo i pesci che hanno già pescato nel mare delle informazioni.

Ci sono delle domande alle quali alcuni di noi stanno cominciando a dare una risposta, domande che riguardano il nostro senso d’esistenza più profondo e il nostro Esserci.
Alcune domande appariranno banali, ma banale è solo la nostra rappresentazione statica della realtà condivisa; si devono usare le domande come momenti di vuoto e sbalordirci come bambini di fronte all’Esserci.

Cosa sappiamo di vero?
Com’è possibile che io esista?
Perché fuggo il dolore?
Cos’è il male e perché lo combatto?
Perché non vivo gli altri e sono da loro separato?
Perché continuo a esistere e il mio cuore si ostina a battere secondo dopo secondo?
Cos’è questo senso di mancanza e chi l’ha innestato?
Perché ho paura se sono nato per la morte? Ma sono in fondo mai morto eccetto ogni notte?
Perché le cose rimangono apparentemente stabili nel tempo?
Da dove vengono le mie mani e i miei piedi?
Cos’è quella forma che vedo riflessa nello specchio?
Cosa vogliamo veramente e perché?

Non mi pare ci siano risposte razionali a queste e mille altre simili domande (che vi invito a condividere) ma queste sono il frutto del miracolo della nostra esistenza e della nostra presenza riflessiva in questa realtà condivisa.
Ma non vi sembra che se pure irrisolvibili esse rappresentino il frutto più alto della nostra intelligenza e il motore ultimo delle nostra ricerca insaziabile di esperienze?
Non so voi, ma di fronte a questi enigmi mi perdo completamente e inizio a ridere come un bambino impazzito dalla gioia della propria ignoranza.
E ridendo penso: “Mi hanno raccontato tante cose, ma non mi hanno detto quelle fondamentali. Le cose che mi hanno raccontato su di me e il mondo sono solo veli sopra l’ignoto. Dunque il mio vero viaggio inizia adesso. Che bello c’è così tanto da scoprire J.”

Così questi universi condivisi che noi creiamo con le nostre menti (sono un po’ piccolini questi universi ma è tipico della scimmia che ha appena iniziato a camminare) sono un grosso mistero e ogni esistenza, ogni colore, ogni suono, ogni odore, ogni tatto, ogni gusto è un miracolo che va assaporato.
Accetto il mio universo e lo amo perché è l’espressione di me stesso con tutte le sue polarità e me al centro a osservare fra ciò che conosco come male e ciò che conosco come bene.
Non possiamo fuggire da noi stessi , dalle nostre polarità. Possiamo solo comprenderle e accettarle per porre fine questa schizofrenia cosmica senza senso che impedisce ai nostri universi di espandersi a un altro livello.

Avrei voluto parlare della Coscienza, dell’Osservatore, dell’Uno, del Cuore, del Tempo, della Singolarità, del 2012.
Ma mi è venuta così. In fondo si parte sempre con le domande o forse no

Comunque un FILMATO vale più di mille parole

Con affetto Massimiliano
_________________
"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 2/8/2007 14:39
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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Avrei voluto parlare della Coscienza, dell’Osservatore, dell’Uno, del Cuore, del Tempo, della Singolarità, del 2012.

Poi hai avuto pietà?
Inviato il: 2/8/2007 20:14
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Linucs, sapevo ti avrei incontrato per primo

Bè si un pò di scrupoli me li ero fatti, ma sai mica devi abboccare all'amo se preferisci altre lenze

Ma tu i tuoi sogni non li racconti mai?

Hai qualcuno che ti vuole bene, a parte tutti quelli che te ne vogliono su questo forum?

QuestaRAPSODIA la dedico a te
_________________
"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 2/8/2007 21:35
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
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Minchia Timor.
Ci vorrebbe un Forum (forse anche un Blog ) per ogni domanda che ti poni...

E' strano ma ad una seconda analisi mi e' parso di rispondere a quasi tutte le tue domande con una sola esaudiente (in un certo senso) risposta, che tu stesso accenni nel 3d:
Citazione:
Perché fuggo il dolore?
Cos’è il male e perché lo combatto?
Perché non vivo gli altri e sono da loro separato?
Perché continuo a esistere e il mio cuore si ostina a battere secondo dopo secondo?
Cos’è questo senso di mancanza e chi l’ha innestato?
Perché ho paura se sono nato per la morte? Ma sono in fondo mai morto eccetto ogni notte?
Perché le cose rimangono apparentemente stabili nel tempo?
Cos’è quella forma che vedo riflessa nello specchio?
Cosa vogliamo veramente e perché?

L'impossibilita' di sapere quel che ci aspetta e' alla base di buona parte di queste questioni.
Per alcuni, il non conoscere il futuro e' ancora piu' spaventoso del non conoscere le origini. In effetti, forse si cerca nel nostro passato, nell'origine, un gancio per affrontare il futuro con i suoi illimitati misteri.

Considero uno dei peggiori limiti umani quello di non riuscire ad ammettere di aver poche possibilita' di "conoscere" fino in fondo le verita' che ci circondano. Questo porta spesso a distorsioni della realta' talmente squallide da far perdere la fiducia nel futuro dell'uomo stesso (e non a torto!).
Non conoscere e' stimolante, soprattutto quando si sa gia' che non si avra' la possibilita' di venirne a capo: cedere alla frustrazione che questo potrebbe comportare fa parte dei limiti umani.

...
a risentirci...

mc
Inviato il: 3/8/2007 11:46
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#5
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Ciao Mc

Citazione:
Considero uno dei peggiori limiti umani quello di non riuscire ad ammettere di aver poche possibilita' di "conoscere" fino in fondo le verita' che ci circondano. Questo porta spesso a distorsioni della realta' talmente squallide da far perdere la fiducia nel futuro dell'uomo stesso (e non a torto!).


Amico mio perchè ti autolimiti ?

Fermati un attimo, entra dentro alle percezioni, alle sensazioni ai pensieri.
Cazzo sei nato per questo (forse )!
Poi quando hai trovato il centro fammi sapere, sempre che tu sopravviva

Ps: ma esistono le distorsioni della realtà? mha
Cos'è squallido e perchè e per chi?
_________________
"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 3/8/2007 12:07
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Mi hai frainteso:
"non riuscire ad ammettere di aver poche possibilita' di "conoscere" fino in fondo le verita' che ci circondano" lo intendo come "godere proprio del fatto che non ci si riuscira' mai" ... e' il lato veramente esaltante della circostanza... come dici tu (credo ) . Il limite e' non goderne.

Citazione:
Cos'è squallido e perchè e per chi?

E' squallido tutto cio' che si ferma ad autocelebrare la propria (sedicente)riuscita nella ricerca della Verita'.
Perche' e' illusoria una tale posizione.
Per me.

Citazione:
ma esistono le distorsioni della realtà?

Si. Per esempio, convincersi di avere tutte le risposte... Se questa non e' mistificazione della realta'? (la mia certezza nell'esprimere cio' fa parte di questa mistificazione, in fondo... anche se non mi pongo come fortunato possessore di tali certezze, ma nemmeno mi lascio frustrare dalla loro mancanza di consistenza ....ehehhee...).
In effetti, questo e' un CENTRO...

(ma lo e' anche la DC e l'UDC di Casini... )

mc
Inviato il: 3/8/2007 13:49
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  •  jataka
      jataka
Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#7
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/5/2006
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Citazione:

mc ha scritto:
Minchia Timor.
Ci vorrebbe un Forum (forse anche un Blog ) per ogni domanda che ti poni...

E' strano ma ad una seconda analisi mi e' parso di rispondere a quasi tutte le tue domande con una sola esaudiente (in un certo senso) risposta, che tu stesso accenni nel 3d:
Citazione:
Perché fuggo il dolore?
Cos’è il male e perché lo combatto?
Perché non vivo gli altri e sono da loro separato?
Perché continuo a esistere e il mio cuore si ostina a battere secondo dopo secondo?
Cos’è questo senso di mancanza e chi l’ha innestato?
Perché ho paura se sono nato per la morte? Ma sono in fondo mai morto eccetto ogni notte?
Perché le cose rimangono apparentemente stabili nel tempo?
Cos’è quella forma che vedo riflessa nello specchio?
Cosa vogliamo veramente e perché?

L'impossibilita' di sapere quel che ci aspetta e' alla base di buona parte di queste questioni.
Per alcuni, il non conoscere il futuro e' ancora piu' spaventoso del non conoscere le origini. In effetti, forse si cerca nel nostro passato, nell'origine, un gancio per affrontare il futuro con i suoi illimitati misteri.

Considero uno dei peggiori limiti umani quello di non riuscire ad ammettere di aver poche possibilita' di "conoscere" fino in fondo le verita' che ci circondano. Questo porta spesso a distorsioni della realta' talmente squallide da far perdere la fiducia nel futuro dell'uomo stesso (e non a torto!).
Non conoscere e' stimolante, soprattutto quando si sa gia' che non si avra' la possibilita' di venirne a capo: cedere alla frustrazione che questo potrebbe comportare fa parte dei limiti umani.

...
a risentirci...

mc

vero, ci vorrebbero una serie di forum, però potrebbe bastare molto meno, ossia la semplice accettazione di ogni cosa
l'essere umano ha limiti solo se se li pone; accettando ogni cosa accada e trovando quel centro di cui parla anche Timor, potrà avere la risposta praticamente ad ogni cosa
non è semplice e non tutti lo accettano, anzi, però è possibile, altrimenti non si spiegherebbero i vari maestri succedutisi nel tempo e tantomeno quelli viventi (Tyohar, Barnett, Gangaji, ecc.)
_________________
Ho accarezzato il cielo con la mano. Era terso, un azzurro fantastico che diceva: senti come sono morbido. Lo era davvero e ho deciso di sdraiarmici sopra. E mi sono ritrovato in volo, trasportato dal respiro del cielo stesso verso l’ultimo orizzonte, ...
Inviato il: 4/8/2007 16:37
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  •  music-band
      music-band
Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/10/2005
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Ciao Timor,

gira e rigira le domande sono sempre quelle; puoi cambiare la forma e la grammatica ma quelli sono i dubbi che hanno attanagliato schiere di filosofi, pensatori e intellettuali fin da memoria d'uomo.

Lasciando perdere le stupidaggini New Age (purtroppo ben sfruttate da personaggi che lavorano nell'ombra) la risposta non è di questa terra. Non ti so dire perchè, questo è un altro mistero (sarebbe bello sapere perchè ci è stata concessa una mente in grado di razionalizzare ma la comprensione del nostro posto nell'universo ci viene negata, sempre ammesso che ci sia qualcuno a negarla ovviamente).

Trovo arrogante pensare di non avere limiti almeno quanto lo era il pensiero dell'uomo che si considerava al centro dell'Universo. Questo non significa porsi dei limiti; la ricerca di una crescita interiore così come la ricerca della conoscenza va sempre incoraggiata ma senza la superbia che caratterizza troppo spesso i piccoli uomini che si credono grandi.

Vorrei dirti una cosa: la tua frase sui maestri è fuori luogo. Non esistono i maestri. Nessun uomo che ha camminato su questo pianeta è stato portatore della verità e se qualcuno ti ha detto di averlo fatto è un bugiardo.

Ci sono state anime illuminate e dalle bocche di questi personaggi non è mai uscita la parola maestro. Perchè quelle persone che hanno avuto la possibilità di cogliere un raggio di luce (senza illuminare tutta la stanza) sapevano di non essere maestri. Il vero illuminato non ha discepoli e può fare ben poco per trasmettere ciò che la sua consapevolezza ha raggiunto.

Prendili certamente come esempi... Ma non dire che sono stati maestri... Serve soltanto a creare l'illusione che c'è qualcuno che ha capito tutto e la natura umana farebbe il resto.... Dimmi quello che devo fare per avere il paradiso e ti seguirò.... Molti uomini fuggono dalla responsabilità di cercare, soffrire e vivere... Se arriva uno con la soluzione, si buttanbo a capofitto.... Un pò come quando vai a confessarti.... Deleghi a qualcun'altro le tue rogne e poi hai l'illusione di sentirti a posto. Ma il mondo non funziona così.

Grazie per la tua voglia di condividere certi pensieri.... Sono sempre convinto che discussioni simili bisognerebbe farle in un'ora di "potere", verso sera, davanti ad un bicchiere di vino, in buona compagnia per scaldare il cuore e stimolare la mente. Internet sarà anche la rivoluzione e ne sono convinto... Ma non può darti questi momenti che per certe discussioni, non possono essere sostituiti dai freddi battiti di una tastiera a decine o centinaia di chilometri di distanza.
_________________
Inviato il: 4/8/2007 19:19
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  •  jataka
      jataka
Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#9
Ho qualche dubbio
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Citazione:

music-band ha scritto:

Trovo arrogante pensare di non avere limiti almeno quanto lo era il pensiero dell'uomo che si considerava al centro dell'Universo. Questo non significa porsi dei limiti; la ricerca di una crescita interiore così come la ricerca della conoscenza va sempre incoraggiata ma senza la superbia che caratterizza troppo spesso i piccoli uomini che si credono grandi.

liberissimo di pensarla così, personalmente non mi ritengo supebo nè arrogante, ma potrei sbagliare

Citazione:

Vorrei dirti una cosa: la tua frase sui maestri è fuori luogo. Non esistono i maestri. Nessun uomo che ha camminato su questo pianeta è stato portatore della verità e se qualcuno ti ha detto di averlo fatto è un bugiardo.

vedi sopra, a mio parere i maestri esistono, ne conosco più d'uno e quando mi trovo davanti a loro posso solo dire di sentirmi invadere, senza che ciò infastidisca, anzi...

Citazione:

Ci sono state anime illuminate e dalle bocche di questi personaggi non è mai uscita la parola maestro. Perchè quelle persone che hanno avuto la
possibilità di cogliere un raggio di luce (senza illuminare tutta la stanza) sapevano di non essere maestri. Il vero illuminato non ha discepoli e può fare ben poco per trasmettere ciò che la sua consapevolezza ha raggiunto.

in effetti un illuminato non cerca discepoli, sono loro a cercarlo
un illuminato non fa altro che condividere, se gli va, ovviamente, perchè può trnquillamente tenere tutto per sè, l'esperienza che sta vivendo, sebbene sappia che una persona normale non possa comprendere pienamente le sue parole

Citazione:

Prendili certamente come esempi... Ma non dire che sono stati maestri... Serve soltanto a creare l'illusione che c'è qualcuno che ha capito tutto e la natura umana farebbe il resto.... Dimmi quello che devo fare per avere il paradiso e ti seguirò.... Molti uomini fuggono dalla responsabilità di cercare, soffrire e vivere... Se arriva uno con la soluzione, si buttanbo a capofitto.... Un pò come quando vai a confessarti.... Deleghi a qualcun'altro le tue rogne e poi hai l'illusione di sentirti a posto. Ma il mondo non funziona così.

no, non ci siamo
o almeno non ci capiamo
un maestro non ti dirà mai come fare per illuminarti, potrà stimolare il tuo cammino, la tua ricerca, ma non ti darà la soluzione
allo stesso modo, io che vado da un maestro (o un illuminato, come vuoi) devo avere quel minimo di consapevolezza e capire che la soluzione non verrà da lui ma, se verrà, da me

Citazione:

Grazie per la tua voglia di condividere certi pensieri.... Sono sempre convinto che discussioni simili bisognerebbe farle in un'ora di "potere", verso sera, davanti ad un bicchiere di vino, in buona compagnia per scaldare il cuore e stimolare la mente. Internet sarà anche la rivoluzione e ne sono convinto... Ma non può darti questi momenti che per certe discussioni, non possono essere sostituiti dai freddi battiti di una tastiera a decine o centinaia di chilometri di distanza.

sono perfettamente d'accordo
_________________
Ho accarezzato il cielo con la mano. Era terso, un azzurro fantastico che diceva: senti come sono morbido. Lo era davvero e ho deciso di sdraiarmici sopra. E mi sono ritrovato in volo, trasportato dal respiro del cielo stesso verso l’ultimo orizzonte, ...
Inviato il: 4/8/2007 19:38
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#10
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
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Di "maestra" io conosco solo la vita,con le sue gioie ed i suoi dolori,i sedicenti "maestri" o quelli che crediamo tali hanno risposto alle " loro " domande frutto di un loro vissuto che non corrisponde a quello di un'altro,forse ci si può avvicinare ma non è lo stesso.
Perchè mai dovrei prendere ad esempio un tizio vissuto in un'altro contesto socio-economico-politico,in un'altra epoca e/o magari di un'altra nazionalità?
Posso ascoltarlo,posso apprezzarne alcune considerazioni ma nel contempo analizzarne altre e non trovarle in sintonia con il mio modo di essere.
Citazione:
in effetti un illuminato non cerca discepoli, sono loro a cercarlo

diffido molto di chi và a cercarlo così come di chi li accetta,lo vogliamo chiamare schersosamente effetto sollievo ?
Ascoltarsi,porsi delle domande e tentare di dare delle risposte in proprio,non è più in uso così come vivere in armonia con se stessi e con gli altri?
Io per prima trovo che certe domande esistenziali vengono in momenti di stanca,di sconforto,e servono solo ad incupirci ,mai quando si sta bene,quindi.........chissenefrega ogni tanto ci vuole !
carpe diem
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 4/8/2007 22:27
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  •  jataka
      jataka
Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#11
Ho qualche dubbio
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
Di "maestra" io conosco solo la vita,con le sue gioie ed i suoi dolori,i sedicenti "maestri" o quelli che crediamo tali hanno risposto alle " loro " domande frutto di un loro vissuto che non corrisponde a quello di un'altro,forse ci si può avvicinare ma non è lo stesso.
Perchè mai dovrei prendere ad esempio un tizio vissuto in un'altro contesto socio-economico-politico,in un'altra epoca e/o magari di un'altra nazionalità?
Posso ascoltarlo,posso apprezzarne alcune considerazioni ma nel contempo analizzarne altre e non trovarle in sintonia con il mio modo di essere.
Citazione:
in effetti un illuminato non cerca discepoli, sono loro a cercarlo

diffido molto di chi và a cercarlo così come di chi li accetta,lo vogliamo chiamare schersosamente effetto sollievo ?
Ascoltarsi,porsi delle domande e tentare di dare delle risposte in proprio,non è più in uso così come vivere in armonia con se stessi e con gli altri?
Io per prima trovo che certe domande esistenziali vengono in momenti di stanca,di sconforto,e servono solo ad incupirci ,mai quando si sta bene,quindi.........chissenefrega ogni tanto ci vuole !
carpe diem


certo fiammifero, concordo che la vita possa essere maestra, ci mancherebbe
io non parlo di sedicenti maestri che tali si definicono, parlo di persone che realmente l'illuminazione l'hanno raggiunta e, se li incontri, lo comprendi
mai detto di prendere ad esempio persone vissute in altri tempi od in altri contesti di qualsiasi genere

perchè diffidi? cercarsi un maestro non significa essere incapaci di porsi domande e tentare di darsi risposte, tutt'altro (ovviamente è una opinione personale), significa cercare qualcuno che ha già fatto un cammino e trarne benefici, sostegni, spinte ad andare avanti, ma mai risposte alle tue domende
_________________
Ho accarezzato il cielo con la mano. Era terso, un azzurro fantastico che diceva: senti come sono morbido. Lo era davvero e ho deciso di sdraiarmici sopra. E mi sono ritrovato in volo, trasportato dal respiro del cielo stesso verso l’ultimo orizzonte, ...
Inviato il: 4/8/2007 22:58
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  •  music-band
      music-band
Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#12
Dubito ormai di tutto
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A parte che avevo risposto a timor ma ha fatto da ambasciatore jataka

Ammetto di aver esaurito in poche semplici parole un argomento quantomai complesso.

Vedendo comunque la tua risposta a fiammifero, caro Jataka, vedo che insisti sulla figura del maestro.
Ci tengo a chiarire una cosa:

ovviamente esistono delle figure che alcuni chiamano guide e altri maestri, guru etc. Parliamo di personaggi che per ciò che hanno fatto in vita, o per quello che hanno dimostrato, sono stati presi ad esempio da molte persone con le motivazioni più diverse; chi perchè seguendo un suo cammino di crescita ha sperato di ricevere nuovi stimoli o insegnamenti, chi per mero bisogno di conforto etc.

Non voglio perdermi in un lungo quanto inutile discorso sulla natura di questi personaggi che possiamo ritrovare in tutte le culture, religioni etc. Persone che sono state ispirate e che a loro volta hanno ispirato.

Io mi sono soffermato sul significato che si attribuisce erroneamente al maestro. Spesso si tende a considerare il maestro, come traspare anche dalle parole di Timor, come colui che ha raggiunto l'illuminazione, e questo si interpreta credendo che abbia capito la verità universale, cosmica, etc. Lo si considera cioè un assoluto. E questo ripeto, a mio avviso è un grave errore e rimango convinto che nessuna persona che abbia mai camminato sulla terra sia giunta ad una simile verità, anzi, gli illuminati sono consapevoli di aver avuto accesso soltanto ad un gradino in più su di un'ampia scalinata anche se le varie religioni vorrebbero farci credere il contrario e molte pseudo filosofie da salotto pure.

Generalmente, in tutte le culture, un maestro, è maestro di qualcosa... Ha un'arte che lo caratterizza e in cui è "maestro". Guaritori, viaggiatori dei mondi sottili, profeti, sciamani, maestri nell'arte del movimento o della meditazione... Certo ogni cosa tesa verso un fine ultimo: una comunione con quella sorta di misteriosa forza (maestro Yoda dove sei?) che tiene unito l'universo.
Di conseguenza, anche quelli che noi consideriamo "illuminati" perchè percepiamo che sono andati "oltre" la nostra comprensione, sono in realtà dei cercatori come noi, e non è detto che la loro condizione sia anche più difficile della nostra.

Don Juan, lo stregone frequentato da Carlos Castaneda durante il suo viaggio (caduta?) nel mondo delle realtà separate, disse allo studioso che i migliori maestri di vita sono i "Ninjios Tiranos" (piccoli tiranni), e cioè quelle persone grette, burbere e arroganti che nella società si trovano spesso e che, a seconda dei casi possono essere innocue ma anche trasformarsi in individui assai pericolosi. Secondo Don Juan è una vera fortuna incontrane uno sul proprio cammino e se non capita bisognerebbe pure cercarlo... Certo i più soccombono a queste persone violente ma chi è addestrato e nel cammino della ricerca può averne grande giovamento e grande insegnamento.
Ho citato questo breve aneddoto perchè è interessante notare come in tutte le parole dei "maestri" appartenenti alle più disparate filosofie, si trovano sempre aneddoti simili che suggeriscono una ricerca da parte del maestro di altri maestri, spesso inconsapevoli se uomini oppure "naturali" perchè legati al mondo che li circonda. Il "maestro" è un allievo che impara da tutto e da tutti, di continuo.

Per questo ribadisco che se una persona ha incontrato nelle parole di un libro o in una persona fisica... Una guida o un maestro.... Fa bene a seguirlo nello spirito di apprendere di più.... Ma se pensa che quella persona abbia la verità in tasca e che possa a sua volta rivelarla o rivelare il metodo per raggiungerla.... Beh.... la sua sarà una ricerca destinata a fallire o a commutarsi nel peggiore fondamentalismo dogmatico.
_________________
Inviato il: 4/8/2007 23:33
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  •  jataka
      jataka
Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#13
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/5/2006
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Citazione:

music-band ha scritto:
A parte che avevo risposto a timor ma ha fatto da ambasciatore jataka

scusa, ho risposto perchè le affermazioni riportate erano mie, non di Timor

Citazione:

Vedendo comunque la tua risposta a fiammifero, caro Jataka, vedo che insisti sulla figura del maestro.
Ci tengo a chiarire una cosa:

ovviamente esistono delle figure che alcuni chiamano guide e altri maestri, guru etc. Parliamo di personaggi che per ciò che hanno fatto in vita, o per quello che hanno dimostrato, sono stati presi ad esempio da molte persone con le motivazioni più diverse; chi perchè seguendo un suo cammino di crescita ha sperato di ricevere nuovi stimoli o insegnamenti, chi per mero bisogno di conforto etc.

non credo stiamo parlando dello stesso tipo di persone

Citazione:

Non voglio perdermi in un lungo quanto inutile discorso sulla natura di questi personaggi che possiamo ritrovare in tutte le culture, religioni etc. Persone che sono state ispirate e che a loro volta hanno ispirato.

giusto, non perdersi è essenziale

Citazione:

Io mi sono soffermato sul significato che si attribuisce erroneamente al maestro. Spesso si tende a considerare il maestro, come traspare anche dalle parole di Timor, come colui che ha raggiunto l'illuminazione, e questo si interpreta credendo che abbia capito la verità universale, cosmica, etc. Lo si considera cioè un assoluto. E questo ripeto, a mio avviso è un grave errore e rimango convinto che nessuna persona che abbia mai camminato sulla terra sia giunta ad una simile verità, anzi, gli illuminati sono consapevoli di aver avuto accesso soltanto ad un gradino in più su di un'ampia scalinata anche se le varie religioni vorrebbero farci credere il contrario e molte pseudo filosofie da salotto pure.

io mi permetto invece di dire che più di una persona su questa terra, anche in questo momento, è ad un livello che nemmeno ci si immagina, non sto dicendo che il salvatore è tornato, ma che c'è chi ha capito cosa significa essere parte del tutto

Citazione:

Generalmente, in tutte le culture, un maestro, è maestro di qualcosa... Ha un'arte che lo caratterizza e in cui è "maestro". Guaritori, viaggiatori dei mondi sottili, profeti, sciamani, maestri nell'arte del movimento o della meditazione... Certo ogni cosa tesa verso un fine ultimo: una comunione con quella sorta di misteriosa forza (maestro Yoda dove sei?) che tiene unito l'universo.
Di conseguenza, anche quelli che noi consideriamo "illuminati" perchè percepiamo che sono andati "oltre" la nostra comprensione, sono in realtà dei cercatori come noi, e non è detto che la loro condizione sia anche più difficile della nostra.

la penso diversamente
un illuminato (o maestro), per quanto ne so da personale esperienza, è andato oltre la nostra comprensione e non cerca più, non ne ha bisogno, perchè sa che ogni nuova cosa gli arriverà

Citazione:

Don Juan, lo stregone frequentato da Carlos Castaneda durante il suo viaggio (caduta?) nel mondo delle realtà separate, disse allo studioso che i migliori maestri di vita sono i "Ninjios Tiranos" (piccoli tiranni), e cioè quelle persone grette, burbere e arroganti che nella società si trovano spesso e che, a seconda dei casi possono essere innocue ma anche trasformarsi in individui assai pericolosi. Secondo Don Juan è una vera fortuna incontrane uno sul proprio cammino e se non capita bisognerebbe pure cercarlo... Certo i più soccombono a queste persone violente ma chi è addestrato e nel cammino della ricerca può averne grande giovamento e grande insegnamento.
Ho citato questo breve aneddoto perchè è interessante notare come in tutte le parole dei "maestri" appartenenti alle più disparate filosofie, si trovano sempre aneddoti simili che suggeriscono una ricerca da parte del maestro di altri maestri, spesso inconsapevoli se uomini oppure "naturali" perchè legati al mondo che li circonda. Il "maestro" è un allievo che impara da tutto e da tutti, di continuo.

sinceramente conosco poco castaneda e ancora meno don Juan, in ogni caso sono in disaccordo con l'affermazione fatta sopra

Citazione:

Per questo ribadisco che se una persona ha incontrato nelle parole di un libro o in una persona fisica... Una guida o un maestro.... Fa bene a seguirlo nello spirito di apprendere di più.... Ma se pensa che quella persona abbia la verità in tasca e che possa a sua volta rivelarla o rivelare il metodo per raggiungerla.... Beh.... la sua sarà una ricerca destinata a fallire o a commutarsi nel peggiore fondamentalismo dogmatico.

mi sembrava di essere stato chiaro, ma evidentemente non è così: non ho mai detto che una persona segue il maestro perchè questo gli dirà la <verità> e men che meno cosa fare per raggiungerla
gli dirà piuttosto di darsi da fare per arrivarci, se veramente questa persona ci tiene, lo stimolerà, e questa persona, se sarà aperta nel cuore e nell'anima, dalle parole sentite apprenderà suggerimenti e si darà da fare
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Inviato il: 4/8/2007 23:57
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  •  SENTIERO
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#14
Dubito ormai di tutto
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Ciao Jataka,
che tipo d'insegnamento segui ?
Come fai ad essere certo che il tuo Maestro lo sia davvero?
Come sei entrato in contatto con lui?
Che pratiche fai per seguire i suoi insegnamenti?

Grazie per le eventuali risposte.
Roberto
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A.Einstein
Inviato il: 5/8/2007 0:44
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  •  fiammifero
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#15
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Ciao jataka
buon per te che hai un diverso approccio con i "maestri",ma sei l'eccezione alla regola,una mosca bianca nel comune intendere di cosa sia un maestro,ed a quello mi riferisco
Sono un po' allergica alla parola "maestro", "esempio", "guida" perchè presuppone la mia non capacità di ragionare da sola,forse sarebbe meglio chiamarli "suggeritori" ed in quanto tali tutti lo sono e lo siamo ,sopratutto i "Ninjios Tiranos" nei quali si rispecchiano i ns.difetti più reconditi a cui non abbiamo dato sfogo,semprechè si abbia la capacità di immedesimazione
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Inviato il: 5/8/2007 10:36
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  •  music-band
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#16
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
mi sembrava di essere stato chiaro, ma evidentemente non è così


No no, sei stato chiarissimo... Il problema sta soltanto in una visione diversa che abbiamo di queste figure.

Siamo daccordo su un concetto di fondo che si potrebbe riassumere così:
Citazione:
non ho mai detto che una persona segue il maestro perchè questo gli dirà la <verità> e men che meno cosa fare per raggiungerla


Ciò su cui non concordiamo invece, è nel modo di rappresentare "il maestro"

tu lo vedi così:
Citazione:
un illuminato (o maestro), per quanto ne so da personale esperienza, è andato oltre la nostra comprensione e non cerca più, non ne ha bisogno, perchè sa che ogni nuova cosa gli arriverà


E da come ne parli vedi in queste figure uno scopo raggiunto, al punto che non reputi ad esempio possibile che i Ninjos tiranos possano essere maestri di vita. (Ha capito bene fiammifero le parole di Castaneda)

Io come te, sono certo che alcune persone illuminate siano arrivate ad una comprensione superiore che sfugge ai più. Ma dico anche che quella consapevolezza non è il traguardo.

Trovo invece interessante nella filosofia buddista tibetana il concetto che questo mondo sia una classe scolastica, una sorta di "prima elementare" con un'alta percentuale di bocciati. I loro monaci infatti sono proiettati nella ricerca per conseguire lo scopo di rompere la catena delle reincarnazioni dettata dalla legge del Karma.
In breve, se vieni promosso, non torni più sulla terra ma ti aspetta una classe superiore. Per alcune culture asiatiche questa scuola si divide in 7 livelli di cui il nostro è ovviamente il più basso.

Un'altra cosa che trovo interessante è il concetto che questo mondo sia "Maya", un'illusione creata da noi stessi. Non ti sto a citare tutta la letteratura sul fatto che la vita sia un sogno perchè è sterminata e certamente la conosci, ma questo mi porta ad un'altra riflessione: Se abbiamo creato questa gigantesca illusione, sicuramente abbiamo anche i mezzi per uscirne, ma ammesso che uno riesca a sollevare il velo, ciò che l'aspetta è la verità? O soltanto un tassello in più?

In fondo non dobbiamo fare l'errore di alcuni scienziati che hanno l'arroganza di aver capito tutte le leggi che regolamentano il cosmo quando siamo riusciti a malapena a capirne alcune che ci permettono di comprendere soltanto in parte il nostro mondo... C'è un'universo sterminato la fuori. E le gigantesche conquiste fatte nella comprensione dell'universo in cui viviamo rappresentano davanti alla sua immensità soltanto un piccolo passo.

Nelle mie esperienze personali comunque, posso dirti che le parole di Castaneda sono molto sagge. A me, i Ninjos tiranos continuano ad insegnare molte cose.
Mi piacerebbe come ha chiesto sentiero, sapere anche che tipo di filosofia segui perchè onestamente non ne ho mai conosciuta una (a meno che non si trattasse di una dottrina dogmatica) che vanta un raggiungimento di verità assoluto e che addirittura contempli la cessazione della ricerca.
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Inviato il: 5/8/2007 11:56
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  •  SENTIERO
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#17
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
buon per te che hai un diverso approccio con i "maestri",ma sei l'eccezione alla regola,una mosca bianca nel comune intendere di cosa sia un maestro,ed a quello mi riferisco
Sono un po' allergica alla parola "maestro", "esempio", "guida" perchè presuppone la mia non capacità di ragionare da sola,forse sarebbe meglio chiamarli "suggeritori" ed in quanto tali tutti lo sono e lo siamo ,sopratutto i "Ninjios Tiranos" nei quali si rispecchiano i ns.difetti più reconditi a cui non abbiamo dato sfogo,semprechè si abbia la capacità di immedesimazione


Alle elementari, c'era un signore di mezz'eta' che insegnava a noi bambini a scrivere, leggere e a far di conto. Lo chiamavamo maestro e non per questo nessuno di noi a mai smersso di pensare. Anche perche' smettere di pensare e' una cosa molto difficile da fare

Fiammifero!!! Spero che tu abbia capito da tempo, che sono una mosca bianca anch'io

Attendo Jataka, per sapere qualche informazione in piu sulle sue esperienze. Altrimenti rimaniamo fermi sui nostri preconcetti riguardanti la figura del maestro.
Music-band, c'e' un momento, in cui tecnicamente puo' interrompersi la ricerca a questo livello....ma vorrei rimandare il discorso piu' in la'.
Ciao a tutti, Roberto.
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A.Einstein
Inviato il: 5/8/2007 17:03
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#18
Sono certo di non sapere
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Jataka,
ma non credi che trovare risposte sia in qualche modo fissare il limite oltre il quale non e' piu' necessario andare? (dio... per esempio cristallizzatevi...! )

Credi davvero che ci sia argomento riguardante l'Uomo definitivamente esposto, spiegato e capito?

Se la tua risposta e' no (come spero che sia) un "maestro" puo' solo insegnarti una direzione non darti risposte (diffiderei da colui ne abbia da elargire ai propri discepoli!).
Che in qualche modo e' quello su cui si soffermava Music Band...

ciao

mc
Inviato il: 6/8/2007 14:50
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  •  jataka
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#19
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Citazione:

SENTIERO ha scritto:
Ciao Jataka,
che tipo d'insegnamento segui ?
Come fai ad essere certo che il tuo Maestro lo sia davvero?
Come sei entrato in contatto con lui?
Che pratiche fai per seguire i suoi insegnamenti?

Grazie per le eventuali risposte.
Roberto

non seguo alcun insegnamento particolare, prendo ciò che posso da chi incontro
non ho un maestro specifico, anche se per un certo periodo ho seguito Kalika, di Bologna, conosciuta casualmente una sera
non faccio pratiche, se non cercare di essere presente ogni momento e, quando posso, faccio meditazione, di ogni tipo
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Inviato il: 6/8/2007 17:10
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  •  jataka
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#20
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fiammifero ha scritto:
Ciao jataka
buon per te che hai un diverso approccio con i "maestri",ma sei l'eccezione alla regola,una mosca bianca nel comune intendere di cosa sia un maestro,ed a quello mi riferisco
Sono un po' allergica alla parola "maestro", "esempio", "guida" perchè presuppone la mia non capacità di ragionare da sola,forse sarebbe meglio chiamarli "suggeritori" ed in quanto tali tutti lo sono e lo siamo ,sopratutto i "Ninjios Tiranos" nei quali si rispecchiano i ns.difetti più reconditi a cui non abbiamo dato sfogo,semprechè si abbia la capacità di immedesimazione

forse sono una mosca bianca su luogocomune, ma di certo non lo sono al di fuori, visto che parecchie persone seguono il mio tipo di cammino
la cpacità di ragionae da solo credo di averla, seguire un maestro non implica incapacità di questo tipo, ovviamente dal mio punto di vista
ripeto, non conosco, i Ninjos Tiranos, pertanto vedrò di documentarmi prima di parlarne
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Inviato il: 6/8/2007 17:14
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  •  jataka
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#21
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Citazione:

music-band ha scritto:

Ciò su cui non concordiamo invece, è nel modo di rappresentare "il maestro"

tu lo vedi così:
Citazione:
un illuminato (o maestro), per quanto ne so da personale esperienza, è andato oltre la nostra comprensione e non cerca più, non ne ha bisogno, perchè sa che ogni nuova cosa gli arriverà


E da come ne parli vedi in queste figure uno scopo raggiunto, al punto che non reputi ad esempio possibile che i Ninjos tiranos possano essere maestri di vita. (Ha capito bene fiammifero le parole di Castaneda)

Io come te, sono certo che alcune persone illuminate siano arrivate ad una comprensione superiore che sfugge ai più. Ma dico anche che quella consapevolezza non è il traguardo.


la consapevolezza non è uno scopo da raggiungere, una meta, una cosa per cui fare sacrifici, non è il paradiso cristiano o maomettano, ci arrivi solo lavorando su di te, cominciando a guardarti dentro (e comunque non è detto che ci arrivi in questa vita), accettando ciò che sei compi il primo passo, poi... si vedrà

Citazione:

Trovo invece interessante nella filosofia buddista tibetana il concetto che questo mondo sia una classe scolastica, una sorta di "prima elementare" con un'alta percentuale di bocciati. I loro monaci infatti sono proiettati nella ricerca per conseguire lo scopo di rompere la catena delle reincarnazioni dettata dalla legge del Karma.
In breve, se vieni promosso, non torni più sulla terra ma ti aspetta una classe superiore. Per alcune culture asiatiche questa scuola si divide in 7 livelli di cui il nostro è ovviamente il più basso.

Un'altra cosa che trovo interessante è il concetto che questo mondo sia "Maya", un'illusione creata da noi stessi. Non ti sto a citare tutta la letteratura sul fatto che la vita sia un sogno perchè è sterminata e certamente la conosci, ma questo mi porta ad un'altra riflessione: Se abbiamo creato questa gigantesca illusione, sicuramente abbiamo anche i mezzi per uscirne, ma ammesso che uno riesca a sollevare il velo, ciò che l'aspetta è la verità? O soltanto un tassello in più?


la filosofia tibetana l'ho sempre trovata interessante anch'io, mi affascinava anche da piccolo e, tutto sommato, la teoria che seguo io è simile, una volta raggiunta l'illuminazione hai finito il percorso su questa terra, non ti reincarni più
la stessa cosa vale per un mondo Maya: ciò che ci circonda è tutta illusione, creata da noi stessi, il vero mondo è dentro di te
al momento non so proprio dirti se sollevando il velo scopri la verità o aggiungi un tassello, magari un giorno....

Citazione:

In fondo non dobbiamo fare l'errore di alcuni scienziati che hanno l'arroganza di aver capito tutte le leggi che regolamentano il cosmo quando siamo riusciti a malapena a capirne alcune che ci permettono di comprendere soltanto in parte il nostro mondo... C'è un'universo sterminato la fuori. E le gigantesche conquiste fatte nella comprensione dell'universo in cui viviamo rappresentano davanti alla sua immensità soltanto un piccolo passo.

Nelle mie esperienze personali comunque, posso dirti che le parole di Castaneda sono molto sagge. A me, i Ninjos tiranos continuano ad insegnare molte cose.
Mi piacerebbe come ha chiesto sentiero, sapere anche che tipo di filosofia segui perchè onestamente non ne ho mai conosciuta una (a meno che non si trattasse di una dottrina dogmatica) che vanta un raggiungimento di verità assoluto e che addirittura contempli la cessazione della ricerca.

verissimo, c'è un universo sterminato di cui non conosciamo affatto le leggi fisiche, ma un universo altrettanto grande lo puoi trovare dentro di te
non seguo una filosofia e, in ogni caso, il mio tipo di pensiero non prevede il raggiungimento della verità ma della comprensione, cioè la consapevolezza totale
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Inviato il: 6/8/2007 17:30
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  •  jataka
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#22
Ho qualche dubbio
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Citazione:

mc ha scritto:

Credi davvero che ci sia argomento riguardante l'Uomo definitivamente esposto, spiegato e capito?

Se la tua risposta e' no (come spero che sia) un "maestro" puo' solo insegnarti una direzione non darti risposte (diffiderei da colui ne abbia da elargire ai propri discepoli!).
Che in qualche modo e' quello su cui si soffermava Music Band...

ciao

mc


se parliamo di gente comune, scienziati compresi, la mia risposta è no, non esiste
se parliamo di gente illuminata, beh, non so, qualche dubbio..
io non ho mai affermato che un maestro ti darà risposte, ho detto il contrario
un maestro potrà darti indicazioni, stimolarti o anche dirti di lasciar perdere, se non è il momento giusto, potrà darti suggerimenti per trovare le risposte, ma non te le darà mai
ciao
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Inviato il: 6/8/2007 17:34
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  •  fiammifero
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#23
Sono certo di non sapere
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Ciao jataka
cosa intendi per "illuminazione" ?
c'è corrispondenza tra saggezza ed illuminazione?
cosa intendi per consapevolezza?
non credi che siano termini equivalenti per indicare un comportamento che eviti conflitti con te stesso e gli altri ?
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Inviato il: 7/8/2007 1:07
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  •  SENTIERO
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#24
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

jataka ha scritto:

non seguo alcun insegnamento particolare, prendo ciò che posso da chi incontro
non ho un maestro specifico, anche se per un certo periodo ho seguito Kalika, di Bologna, conosciuta casualmente una sera
non faccio pratiche, se non cercare di essere presente ogni momento e, quando posso, faccio meditazione, di ogni tipo


Non conosco Kalika, cosa insegna?
Cosa ti ha colpito di questa persona?
Perche' non segui piu' la sua disciplina?

Scusa le domande dirette, ma sono utili per capire di cosa parliamo.
Grazie ancora, Roberto.
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A.Einstein
Inviato il: 7/8/2007 3:59
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#25
Mi sento vacillare
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Ciao a tutti, scusate la latenza sono appena tornato da un inquietante ( per chi crede alle sincronicità, ai simboli e alle comunemente definite energie) ma bellissimo giro motociclistico umbro-toscano.

Il thread si è avviato e già siamo divisi....bene bene , ovviamente del titolo non gliene fregato niente a nessuno nè tantomeno del filmato consigliato.
Almeno un commentino...tipo che porcate newage ci rifili a noi scafati indagatori di recondite trame e sabotatori dei puerili tentativi del NWO di abbindolare le masse ( si forse music band ha voluto elegantemente lasciar intendere dopo che linucs mi aveva già fatto scompisciare dalle risate...grazie a entrambi).

Ovviamente per dare a MC il suo ammetto che il suo post di replica è razionalmente ineccepibile: la verità assoluta non esiste e non si può raggiungere (almeno nello spazio-tempo per come lo conosciamo).
Ma non era questo il centro che speravo di suggerire e che personalmente a tratti percepisco ( se no di che parlo a fare? ).

Come ha ben detto Jataka ( prima di fregarsi coi maestri sob...ove tutti si sono soffermati guardacaso ): Citazione:
potrebbe bastare molto meno, ossia la semplice accettazione di ogni cosa l'essere umano ha limiti solo se se li pone; e trovando quel centro potrà avere la risposta praticamente ad ogni cosa

Ma queste risposte non riguardano presunte verità assolute mentalmente indescrivibili quanto la liberazione dai limiti mentali precedentemente assimilati e accettati come veri e indiscutibili.

Siamo circondati di dogmi senza nemmeno rendercene conto e la finzione dualistica dell'etica e della morale continuamente ci sottrae alla verità a-razionale del nostro Esserci. E certe domande servono proprio a richiamarci sull'attimo al di là del nostro definirci; non servono risposte assolute

Ma basta osservare distaccati il flusso di pensieri che insorgono a contatto con gli stimoli.
Trovare il centro, significa non dare per scontato il fatto che quello stimolo per forza dovrà dare quella risposta mentale-emozionale-fisica e poi porsi delle domande: perchè reagisco così? cos'è il corpo? cos'è la mente? cos'è un'emozione? cos'è il piacere e perchè lo cerco? cos'è il dolore e pechè lo sfuggo? cos'è l'amore? cos'è l'odio? dove ho appreso a reagire così?.
E forse alla fine delle domande avremo trovato un punto di consapevolezza indefinito che sarà anche un punto di calma e di pace imperturbabile dagli stimoli.
Vi sembrerà strano ma una volta raggiunto quel punto, qualsiasi cosa all'interno dell'universo individuale può succedere, anche al di là di ogni precedente immaginazione.
Ed è quella, almeno per me, la conoscenza del cuore, la conoscenza che allarga il nostro universo personale, l'unico e solo vero maestro.
I buddha e i pinchos tiranos ancora appartengono al gioco dei dogmi e degli stimoli.
Ovviamente il tutto in my humble and debatable opinion.

Un saluto da un piccolo universo individuale in espansione.
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 7/8/2007 19:42
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  •  fiammifero
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#26
Sono certo di non sapere
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Ciao Timor,per una volta che sono stata calmina,mi sento pure rimproverare ?
Molte delle domande da te poste hanno una risposta razionale,altre sono campate in aria e pochi se le pongono
Comunque penso che l'insegnamento migliore ce lo offra la natura,senza a starci ricamare tanto sopra,visto che si nasce per morire
Colpa dei primi filosofi che non avevano un cavolo da fare se non mettere in testa certe idee,seguiti poi a ruota dagli "illuminati" che hanno trovato la risposta in Dio con tutte le varianti che si conoscono
Un pigmeo o qualsiasi altro indigeno non ancora venuto in contatto con la "modernità" stai tranquillo che certe domande non se le fà,sà che deve vivere evitanto dolori ed assecondando la sua natura in base alle leggi della sua tribù per poi raggiungere i suoi antenati .
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Citazione:
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Inviato il: 7/8/2007 23:57
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  •  SENTIERO
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#27
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Timor ha scritto:

Ma basta osservare distaccati il flusso di pensieri che insorgono a contatto con gli stimoli.
Trovare il centro, significa non dare per scontato il fatto che quello stimolo per forza dovrà dare quella risposta mentale-emozionale-fisica e poi porsi delle domande: perchè reagisco così? cos'è il corpo? cos'è la mente? cos'è un'emozione? cos'è il piacere e perchè lo cerco? cos'è il dolore e pechè lo sfuggo? cos'è l'amore? cos'è l'odio? dove ho appreso a reagire così?.
E forse alla fine delle domande avremo trovato un punto di consapevolezza indefinito che sarà anche un punto di calma e di pace imperturbabile dagli stimoli.
Vi sembrerà strano ma una volta raggiunto quel punto, qualsiasi cosa all'interno dell'universo individuale può succedere, anche al di là di ogni precedente immaginazione.
Ed è quella, almeno per me, la conoscenza del cuore, la conoscenza che allarga il nostro universo personale, l'unico e solo vero maestro.
I buddha e i pinchos tiranos ancora appartengono al gioco dei dogmi e degli stimoli.
Ovviamente il tutto in my humble and debatable opinion.

Un saluto da un piccolo universo individuale in espansione.


Ciao Timor.
Tu consigli di osservare il flusso dei pensieri, poi consigli di porsi delle domande.
Ti chiedo, chi si deve porre le domande, colui che osserva il flusso dei pensieri?
Ciao
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#28
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Ciao fiammifero ti ringrazio per non aver ancora sfogato la tua ira funesta su questo thread dall'ambiguo retrogusto newage . Anche se, a onor del vero, non ho mai inteso rimproverare alcuno ma solo stuzzicare anche eventuali tue sciabolate che ho sempre preferito ai tocchi di fioretto.
Le domande che pongo non hanno risposta razionale poichè la ragione è solo un prodotto analogico-descrittivo e l'esistenza non può essere ridotta a questo processo; cmq con piacere possiamo condividere queste eventuali risposte.

"Campate in aria?
Ricamare tanto sopra?
Non avevano un cavolo da fare?
Mettere in testa certe idee?"

Senza offesa una sciabolata:
Le parole sono importanti.

Cmq se pensi che siamo nati per mangiare,dormire e scopare possiamo benissimo fermarci qui con buona pace della tua idea di pigmeo

X Sentiero

L'osservatore sta al di là dei processi mentali, al di là dello specchio ove non ci sono giudizi nè parametri di riferimento. Ma inevitabilmente i pensieri si condensano appena fuori dal vuoto offuscandolo in genere per la maggior parte del tempo; certe domande (almeno per me) servono come interruttori del flusso mentale e spt come stimolatori di attenzione come potrebbero fare i koan.
Non basta pensare di quietare i pensieri come in uno stato soporoso è necessaria una profonda attenzione che spesso viene riavviata dalle domande.
Spero di essere stato abbastanza chiaro
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Inviato il: 8/8/2007 10:45
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#29
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Non ho capito se stai cercando una discussione, un pubblico, o la rissa...

Senza polemica, davvero, ma questo tuo aulico elucubrare non mi fa capire molto.

Attendo illuminazione
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Inviato il: 8/8/2007 11:49
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Re: Uno, Coscienza e Singolarità
#30
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prima di fregarsi coi maestri sob...ove tutti si sono soffermati guardacaso

Timor, se ognuno di noi riprendesse cio' che ritiene condiviso e puntualmente articolato dei discorsi degli altri ci sarebbero una sfilza di posts tutti identici l'uno all'altro. Per questo l'unico sviluppo plausibile di una discussione e' quello che sottolinea, fino ad un equilibrio logico, tutti i punti non condivisibili di una parte di commento.


"Universo in espansione":
Partendo dal presupposto che le tue presunzioni siano condivisibilii ("Siamo circondati di dogmi senza nemmeno rendercene conto e la finzione dualistica dell'etica e della morale continuamente ci sottrae alla verità a-razionale del nostro Esserci. E certe domande servono proprio a richiamarci sull'attimo al di là del nostro definirci; non servono risposte assolute" ed ancora "la conoscenza che allarga il nostro universo personale, l'unico e solo vero maestro"), non trovo che sia possibile discutere di "universi personali" alla ricerca di una dimensione collettiva (se ho capito bene cio' che intendi, of course) dal quale tutto sembri piu' naturalmente chiaro, perche' quell"'universo personale" di cui parli e' in costante espansione (come alla fine affermi, definendo il tuo).
Vale a dire che mentre ho capito di essere in quella condizione "illuminata" ho appena superato quella stessa condizione proiettandomi in un'altra che ritratta tutto in base a questa stessa cognizione... e cosi' via...

Non esiste un pensiero fermo in una condizione, in un punto, in un tempo, finche' esiste esso stesso. Proprio perche' la sua esistenza e' in espansione... (per alcuni in involuzione: finisce in loop! ... ma questo e' un altro discorso... ) ... comunque, sempre in costante cambiamento..
My opinion.

mc
Inviato il: 8/8/2007 12:49
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