Vorrei portare il mio modesto contributo alla discussione improvvisandomi debunker visto che mi è capitato di vedere un documentario trasmesso su National Geographic relativamente al Pentagono 9/11.

Si sostiene che le finestre dell' area colpita fossero state sostituite con uno speciale tipo di vetro anti esplosione.

Ho visto un filmato dimostrativo nel quale presso un poligono militare veniva fatta brillare una carica da un chilo di tritolo ad un metro di distanza dal vetro, la struttura ovviamente si deforma, ma gli strati di policarbonato assorbono l'impatto e se l'intelaiatura della finestra regge non passa nulla. Ovviamente non reggerebbe l'impatto diretto di una massa, ma è progettato per assorbire l'onda d'urto di un esplosione, questo spiegherebbe perchè le finestre dei piani superiori hanno resistito all'impatto avvenuto a pochi metri di distanza.

Per la cronoca il prodotto è lo Scotchshield della 3M.

che vuoi che ti dica?

capisco che national Geographics sia un'istituzione di una certa credibilità... è però vero che la simulazione 3D lascia molto, ma molto a desiderare, non credi?

per quanto riguarda le finestre, a prescindere dallo specifico prodotto della 3M, sappiamo che esistono vetri anti-sfondamento che sono più robusti di un vetro normale. se poi queste fantomatiche finestre erano montate al pentagono, in quella zona, certo noi non possiamo saperlo.
credo che si possa però, senza peccare di presunzione, ipotizzare che se dei vetri rimangono intatti dopo l'impatto con un Boeing avremmo risolto molti problemi legati alle costruzioni (case costruite in vetri 3M invece che in muratura/cemento armato/acciaio potrebbero risolvere problemi legati all'illuminazione, al riscaldamento, ai terremoti, ecc.)

per sorridere, ti rimando a questa pagina dell sezione 11 settembre, proprio riferita alle finestre del pentagono

Sto ancora ridendo di fronte ai poligoni della deriva verticale che magicamente si vaporizzano dopo l'impatto del muso, son convinto che avrei potuto fare di meglio con la plastilina e una macchina fotografica.

Sule discorso delle finestre ho parlato appunto del test militare che ho visto io e non è di pubblico dominio, sono in pochi a sapere che esistono vetri di spessore inferiore ai 10mm in grado di assorbire l'onda d'urto di un chilo di tritolo da un metro di distanza.Ovviamente stiamo parlando di onda d'urto, non di impatto diretto. Nel documentario NG si vede chiaramente uno di questi vetri mentre viene abbattuto dall'interno e si stacca dalla cornice, infatti per funzionare correttamente vanno montati in modo che offrano la massima resistenza agli impatti esterni ma cedano in caso di necessità colpendoli da dentro. Se poi si trattasse del pentagono o di una ricostruzione perfetta questo è da vedere, anche a me ha insospettito che indugiassero proprio sul particolare della finestra, addirittura intervistando l'uomo che dichiara di essersi salvato grazie ad essa.

Conosco già la pagina che mi segnali, appunto per questo volevo chiedere se non è il caso di riconsiderare proprio quello che sta scritto là. Non fraintendermi, non voglio assolutamente togliere nulla al lavoro stupendo che è stato fatto, ma penso sia ugualmente onesto indagare sulle incongruenze della versione ufficiale come su quelle della versione di luogocomune, che ti ripeto condiivido al 99%.

Ok ho capito, mi rispondo da solo.
La finestra in questione ha resistito perchè con grande probabilità è stata costruita per farlo, quando il missile, drone o qualunque altra diavoleria volante ha colpito la facciata, il semplice spostamento d'aria avrebbe frantumato tutti i vetri "normali" nel raggio di almeno 50 metri.
Ho rivisto le animazioni della versione ufficiale, in effetti seguendo l'inclinazione che si sostiene abbia preso l'aereo "qualche millisecondo" prima di colpire il muro, quel vetro finiva giusto nella traiettoria di un bel motore da svariate tonnellate.
Mi ero illuso per un attimo di aver trovato una falla nell'inattaccabile capitolo del sito, sarà che mi son già un pò annoiato di trovare sempre più persone perfettamente d'accordo con me, pardon