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   Esperienze & Riflessioni
  Dell'amore.

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  •  soleluna
      soleluna
Re: Dell'amore.
#91
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2005
Da orbita di Anarres
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Giovani esploratori

Santaruina
Citazione:
L'espressione carnale è solo uno degli aspetti di Erotas, a dirla tutta quello marginale.


Non sono daccordo affatto sulla marginalità, l'Erotas è un veicolo, un mezzo, a volte fino a se stesso (non c'è nulla di male ), quando abbraccia anche l'Amore, L'Agapi, porta ad un livello di intimità irraggiungibile con le sole parole.

Ashoka
Citazione:
Chi è oggetto del nostro amore è sempre la stessa persona di prima. Siamo noi a cambiare.


E perchè mai? Noi cambiamo, mentre l'Altro resta cristallizzato in una vita senza dinamica nè movimento?

Amorevol-mente
Pat
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"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Inviato il: 21/3/2006 22:04
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Dell'amore.
#92
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
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Citazione:
E perchè mai? Noi cambiamo, mentre l'Altro resta cristallizzato in una vita senza dinamica nè movimento?


No no ci mancherebbe, il processo è contemporaneo ed avviene in entrambi.

Sennò che amore sarebbe? Assomiglierebbe di più ad un sentimento autodistruttivo stile " dolori del giovane Werther" o "Le ultime lettere di Jacopo Ortis"

Ashoka
Inviato il: 21/3/2006 22:09
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Re: Dell'amore.
#93
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2005
Da Toscana
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Citazione:
" dolori del giovane Werther" o "Le ultime lettere di Jacopo Ortis"


Questo è il problema, si parla di cose che ti attraversano il personale, senza riscontro esterno, la citazione vale se si attinge da libri fatti con copertina da te disegnata e capitoli da te scritti, bisogna bruciarsi di persona, scrivere con il nero delle mani bruciacchiate dall'esperienza, se arrivi a questo, i grandi classici sono supporto, verifica, conforto, ma solo questo, perchè la tua storia nessuno la potrà scrivere meglio di te.

Riccardo

P.S.
Continuo a dire che con post tipo votare/non votare rimane più facile intervenire.
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Ci sono crimini peggiori del bruciare libri, uno di questi è non leggerli. (brodsky)
Inviato il: 21/3/2006 22:21
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Re: Dell'amore.
#94
Sono certo di non sapere
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Da Sud Europa
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Ακούω την Αγάπη

Ακούω τις θάλασσες και τα ποτάμια σου
Ακούω το γέλιο ακούω το κλάμα σου
Τις μελωδίες που γεννιούνται στα σπλάχνα σου
Τις πολιτείες και τους ανθρώπους
που ταξιδεύουν κάτω απ' το δέρμα σου
Ακούω την αλήθεια σου κι' ακούω το ψέμα
Και μια μικρή ζεστή αγωνία μου γλυκαίνει το αίμα

Ακούω την Αγάπη και δεν ακούω τις σκέψεις μου

Ακούω τους ήλιους και τους πλανήτες σου
Ακούω τις χαρές σου ακούω τις λύπες σου
Τις αρμονίες που γεμίζουν τις νύχτες σου
Τους εραστές και τους τρελούς
που ξενυχτάν κάτω απ' το δέρμα σου
Ακούω την αλήθεια σου κι' ακούω το ψέμα
Και μια μικρή ζεστή αγωνία μου γλυκαίνει το αίμα

Ακούω την Αγάπη
Ακούω την Αγάπη
Ακούω την Αγάπη και δεν ακούω τις σκέψεις μου

____

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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 21/3/2006 22:22
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  •  soleluna
      soleluna
Re: Dell'amore.
#95
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2005
Da orbita di Anarres
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Santaruina

ora sei stato chiarissimo

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"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Inviato il: 21/3/2006 22:25
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Re: Dell'amore.
#96
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2005
Da Toscana
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Ich höre die Meere, und deine Flüsse höre ich das Lachen ich höre kla' mein toi die Melodien, die am Eingeweide toi die Staaten verursacht werden, und die Personen, die weniger als deine Haut reisen, ich deine Wahrheit höre, und ich die Lüge höre, und meine kleine Hitze er glykaj' nej das Blut beängstigt/cut

Apperò

Riccardo
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Ci sono crimini peggiori del bruciare libri, uno di questi è non leggerli. (brodsky)
Inviato il: 21/3/2006 22:28
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  •  nessuno
      nessuno
Re: Dell'amore.
#97
Mi sento vacillare
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Da Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
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Non conosco il greco, né il tedesco. Perdonatemi, quindi, ma vi chiedo cortesemente una traduzione in una lingua neolatina...

Krya: citare, a volte, può servire a cercare di rendere, in un linguaggio diventato condiviso attraverso la trasmissione del sapere, esperienze, sensazioni e stati d'animo che sono - in partenza - strettamente personali. Per me, parlare dell'amore cotinua ad essere una cosa difficile. Mi pare di essere un cieco che tenti di descrivere i colori ad un altro cieco.

Sulla contrapposizione tra Eros e Agapì. Ho difficiltà a comprenderla. Per quel che ne capisco, Agapì è un concetto che affonda le sue radici in una visione religiosa del mondo. Mi sembra che sia comparso con il Cristianesimo e che, nella letteratura greca classica, fosse pochissimo utilizzato. Ora, io non ho una visione religiosa della vita e del mondo, e mi sembra che questa divisione sia forzata e artificiale.

Non mi piace molto, perché so quanto sia robusta la tendenza umana a trasformare le differenze in scale di valori, a tradurre l'espressione "diverso da" in "maggiore di", "minore di" "meglio di" ecc. E l'intera tradizione occidentale (quella dell'Europa Cristiana, per intenderci) non ha fatto altro che riproporre sotto forme molto diverse questa contrapposizione, trasformandola appunto in una scala di valori. Quindi, si al sesso, ma solo dentro il matrimonio. Sì all'amore, ma solo dentro la legge, sì al dono di sé, ma solo nell'abbraccio di una Chiesa, di un Corpo Mistico, e cose simili. Il risultato non mi pare esaltante, a dir la verità.

Quindi, sono d'accordo con Soleluna, quando rivendica l'importanza del corpo. Al punto che non so se lo si può considerare un semplice mezzo o strumento. Se amo, amo con me stesso. Col mio corpo, non solo con la mia mente. Per me l'incontro del corpo dell'altro è essenziale. Perché è attraverso quest'incontro che riesco a riconoscere me stesso, e a trasformare me stesso, a cambiarmi e a cambiare, a cambiare l'altro. La volontà o la mente, secondo me, c'entrano poco con questo processo. Il corpo ha un'intelligenza sua, fatta di carne e samgue, ormoni, sensazioni, piacere e dolore. Non la si sostituisce. O, quantomeno, io non ci riesco.

E l'altro, l'oggetto (che brutto termine, ma perdonatemi, non ne trovo un altro) del nostro amore chi è? Una persona? Una sola persona? Una sola persona alla volta? Molte altre? Insomma, noi viviamo dentro un mondo nel quale le relazioni d'amore sono (abitualmente) relazioni di coppia. Ma questo rappresenta un obbligo, una necessità o un'abitudine? Altre società hanno costruito modalità di relazione non basate sulla coppia. Passiamo dalla poligamia alla poliandrìa, alla coppia ufficiale con amanti da un lato e dall'altro, alla monogamia più stretta. Che conseguenze ha la costruzione dell'amore in queste arie forme sulla struttura sociale ed economica? E quanto influiscono queste ultime sul modo di vivere l'amore?

Come sempre, ho più domande che risposte. E spero di continuare a suscitarne

Buona vita

Guglielmo
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"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 22/3/2006 8:12
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Dell'amore.
#98
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Altre società hanno costruito modalità di relazione non basate sulla coppia. Passiamo dalla poligamia alla poliandrìa, alla coppia ufficiale con amanti da un lato e dall'altro, alla monogamia più stretta. Che conseguenze ha la costruzione dell'amore in queste arie forme sulla struttura sociale ed economica? E quanto influiscono queste ultime sul modo di vivere l'amore?


Il tutto rientra in come è considerata la donna,se oggetto sessuale,incubatrice,infermiera e badante
Nella stessa Bibbia abbiamo esempi di poligamia,di fecondazione eterologa,nell'Islam la poligamia è per i più ricchi perchè possono permettersi il lusso di mantenere più persone,in India serve perchè porta la dote etc.etc.
In occidente vige l'ipocrisia,madre-moglie ufficiale ed amante nascosta perchè alle donne è stata insegnata la pudicizia,la vergogna,i tabù sessuali,praticamente ne è stato fatto un santino,ed a lei certe prestazioni sessuali non si possono chiedere.
Parlo in generale,ma la cultura ancora resiste,visto che la prostituzione aumenta
nonostante l'emancipazione dei costumi.
Poi subentra anche il senso del possesso,della gelosia,ed altre varianti che a livello inconscio ci portiamo dietro per usi,costumi e tradizioni.
Io la mia distinzione l'ho fatta,per me Amore è Erotas perchè completo di spiritualità e sessualità, l'Agape lo lascio ai filosofi,ai religiosi,ed anche ai vorrei ma non posso
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 22/3/2006 9:49
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  •  bianca
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Re: Dell'amore.
#99
Mi sento vacillare
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anche io fatico a riconoscermi in queste differenze (che poi guarda caso..stringi stringi..si riducono sempre al solito granitico concetto di "bene&male...)
A pare mio, l'amore rifiuta le distinzioni, queste ultime ci vengono imposte per dettame sociale o religioso, ma fanno parte di un contesto e non rientrano per nulla nella sostanza dell'amore.
L'amore va "imbrigliato" perchè , poverino, è un tantino sregolato...


Chi è il destinatario del nostro amore?

Una persona, più persone, la capacità di amare non è limitata da un numero.

Personalmente preferisco la monogamia, non so sinceramente quanto in questa scelta rientri l'educazione che ho ricevuto o il contesto sociale in cui vivo, ma il fatto che ne sia soddisfatta, mi fa ben sperare che ci abbia messo anche qualcosa di mio...

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Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 22/3/2006 11:38
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Re: Dell'amore.
#100
Sono certo di non sapere
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Da Sud Europa
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Per quel che ne capisco, Agapì è un concetto che affonda le sue radici in una visione religiosa del mondo.

Il nostro pensare dipende esclusivamente dalle parole che abbiamo a disposizione per descrivere la realtà.

Mi accorgo con una certa inquietudine che la lingua italiana non ha una parola per descrivere l’Agapi, ed ogni mio goffo tentativo di parlarne non fa che confondere le cose.

L’Agapi non c’entra con una concezione religiosa del mondo, non nel senso occidentale del termine.

Ma ha altresì bisogno di un universo metafisico in cui manifestarsi.
Ma questo lo può ammettere anche chi non si accontenta di ormoni e impulsi elettrici per spiegare la natura umana.

Già parlare di Amore indica una propensione ad ammettere che esistono forze che vanno oltre la realtà fisica e tangibile.

Nel pensiero occidentale poi ogni sfumatura tende ad essere appiattita, così per noi la dicotomia agapi-eros è diventata la dicotomia amore spirituale – amore carnale, il che è un non senso.

Non è così.

L’Erotas fa parte dei sentimenti egoistici - positivi, nel cercare il mio bene contribuisco al bene di un'altra persona.

L’Agape nel sua manifestazione estrema è altruismo puro, a volte cerco il bene di un altro a scapito del mio.

Può anche succedere, anche se si verifica raramente, quasi come le eclissi solari.

Ma per l’Occidente tutto ciò che travalica i sensi risulta di difficile comprensione, è il segno dei nostri tempi.

Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 22/3/2006 12:13
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  •  gobbo
      gobbo
Re: Dell'amore.
#101
Dubito ormai di tutto
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Quando avevo diciott'anni ho letto questa frase che mi lasciò fulminato sulla via di Damasco
“In amicizia e nella passione non devono esistere i conti, puoi vincere, ma anche perdere, perciò se non desideri perdere non ti devi legare alla persona o alla professione.”
Ovvio che ognuno di noi interpreta questa frase come meglio crede, da parte mia io l'ho inteso in questo modo:
i sentimenti che uno ha nei confronti di quelli che la circondano oltre ad essere puri, devono essere anche totalizzanti, nel senso che sia in amore sia in amicizia uno deve dar tutto se stesso senza pretendere nulla in cambio.
Non so quanto io sia riuscito nella mia vita a far questo però cerco ogni giorno di raggiungere questo punto.
In fondo tutti noi quello che cerchiamo da chi ci circonda è solo l'amore, non so se questo nostro desiderio e il dettato del nostro essere umani oppure del nostro egoismo, però quanto qualcuno ci regala l'amore o la passione, o l'amicizia noi ci sentiamo le persone più felici di questo mondo perché questi sentimenti ci avvolgono come un cappotto in una fredda giornata d'inverno e ci fanno sentire meno soli e ci danno un grande conforto. Questi sentimenti ci danno la forza per andare avanti, per migliorare noi stessi, per dimostrare a noi e agli altri che siamo degni delle loro attenzioni.
Io non so se è una questione di linguaggio o meno, però sono d'accordo con Riccardo quanto dice che è estremamente difficile descrivere con le parole l’amore. Questo forse succede, sia perché noi umani specialmente in questi tempi bui dove ovunque ti giri poi trovare tutto, ma non l'amore, quanto uno lo trova cerca di tenerlo stretto per farlo diventare il suo rifugio, dove si rifugia ogniqualvolta che questa nostra società “ moderna” lo schiaccia con tutto il suo peso sia perché forse è un meccanismo anche questo di difesa ma del senso inverso,un qualcosa di così inarrivabile che cerchiamo sempre di vederlo lassù in modo tale di non essere sporcata dalle cose che succedono quaggiù.
Non so se con questi miei pensieri ho aiutato in qualche modo questa discussione ma visto che l'amore è la cosa più bella che esista al mondo il gobbo non poteva certo tirarsi indietro nel dire la sua.


il gobbo


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Inviato il: 23/3/2006 0:24
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Re: Dell'amore.
#102
Sono certo di non sapere
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Non so se si arriverà da qualche parte, ma ogni intervento mi pare che aggiunga un qualcosa.

Come un grande mosaico in cui ognuno aggiunge un tassello.

Ognuno con il suo tassello diverso in mano.

"L'amore è rosso, guardate!"

"Ma che dici, l'amore è azzurro, guarda il mio tassello..."

Poi una volta uniti tutti tasselli, comincia a formarsi un quadro di rara bellezza, dalle mille tonalità, in cui luci e ombre trovano la loro armonia.

Qualcuno aggiunge un pezzo celeste, qualcuno si è ritrovato in mano solo tasselli scuri, ma sempre di amore si tratta.

Blessed be
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Inviato il: 23/3/2006 0:41
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Re: Dell'amore.
#103
Sono certo di non sapere
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Da Sud Europa
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_________

PREGHIERA

Ho visto il futuro degli uomini

Ho visto il più puro degli uomini duro rinunciare a te
Ho visto quel muro che si chiama futuro crollare su di me
Ho pianto la fine di un sogno già incline a finire in te
Ho pianto giù al fiume sporcato da schiume tremavo per te

Ho teso la mano a quel gesto lontano più lontano da me
Ho teso la mano e poi piano piano ho cantato per te
Ho come ogni mia sera una nuova preghiera scrivo sempre di te
Ho come ogni mia sera pregato chi c'era e non è più con me


(G. Casale)


Amore, probabilmente.

Blessed be
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Inviato il: 23/3/2006 0:43
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  •  fiammifero
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Re: Dell'amore.
#104
Sono certo di non sapere
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Citazione:
“In amicizia e nella passione non devono esistere i conti, puoi vincere, ma anche perdere, perciò se non desideri perdere non ti devi legare alla persona o alla professione.”


In parte è vero perchè perchè le delusioni sono sempre in agguato,ma è altrettanto vero che sia l'amicizia che la passione non sono calcoli ma istintualità,affinità elettive o attrazione fisica nella passione,se partiamo già dal presupposto che dobbiamo ricevere per dare allora diventa una specie di contratto,una bilancia.
Infatti per me tu hai ben interpretato il concetto di amore e di amicizia perchè sei per natura generoso,espansivo altri invece sono avari e calcolistici ecco perchè
molti amori ed amicizie finiscono,ma non solo per questo,tanti vogliono cambiare l'altro a propria immagine,altri ancora danno per scontato l'amore invece questo va coltivato ed alimentato giorno per giorno e così anche per la vera amicizia.
Naturalmente nell'amore,quando è reciproco,c'è un arricchimento per entrambi,lo scorgi nei piccoli gesti,nelle intese,negli sguardi,nelle complicità come nell'unione delle due forze per superare le avversità e gli imprevisti della vita.
Non credo al concetto di progetto comune,perchè vivo giorno per giorno,affronto le cose di petto come si presentano e queste cambiano,si evolvono da sole. Se pianifichi l'amore e l'amicizia diventano macigni.
certo che è difficile parlare di amore,perchè devi porti molti interrogativi,devi scavare dentro di te,riconoscere i tuoi limiti ,io personalmente parlandone l'ho riscoperto più forte di prima,più completo e ne ho ricevuto una nuova carica,un impulso maggiore a conservarlo e migliorarlo sempre di più perchè leggendo gli altri post sono proprio fortunata e non me ne rendevo conto,lo davo per scontato.
Ciao

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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 23/3/2006 1:06
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  •  gobbo
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Re: Dell'amore.
#105
Dubito ormai di tutto
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Pablo Neruda
"CENTO SONETTI D'AMORE"

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
t'amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

Un vero Amore.

PS. Grazie Fiamma

il gobbo
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Inviato il: 23/3/2006 1:13
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  •  bianca
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Re: Dell'amore.
#106
Mi sento vacillare
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Citazione:
Se pianifichi l'amore e l'amicizia diventano macigni.


acutissima , questa osservazione.

il mio contributo all'angolo della poesia d'amore:


Ho sceso dandoti il braccio

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

da "satura" Eugenio Montale
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Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 23/3/2006 9:49
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  •  andycap
      andycap
Re: Dell'amore.
#107
Ho qualche dubbio
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oh rose, thou art sick!
the invisible worm
that flies in the night
in the howling storm
has found thy bed
of crimson joy.
And its dark, secret love
does thy life destroy
_________________
Citazione:
progressus ad originem, regressus ad futurum
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  •  nessuno
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Re: Dell'amore.
#108
Mi sento vacillare
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Peccato che sembri essere, questa, una discussione tra pochi intimi. Ma, forse, è giusto sia così. Le parole spesso mancano. A me, quantomeno, accade di non disporre dei termini, degli accenti, delle parole per dire, per far capire quali sentimenti io stia provando. Forse accade così a molti altri. Forse no.

Mi trovate in un momento di difficoltà e di "crisi". Perché mi sento sospeso a metà tra modi differenti di concepire l'amore. Perché non riesco a capire, ad afferrare, forse nemmeno a vivere, modi di vivere l'amore lontani o differenti dal mio. Mi trovo a vivere una relazione senza riuscire a dire e a far capire quel che si muove dentro di me. Non so per voi, come stiano le cose, ma per me l'amore e la costruzione dell'amore sono un processo che si compie ogni giorno, che non va avanti da solo. E che, però, non ha sbocchi predeterminati. Né in un senso, né nell'altro.

Così mi accade questo: che io dico "ho bisogno (e uso il termine "bisogno" intenzionalmente) dell'incontro con l'altro, ho bisogno di toccare e scambiare con l'altro il corpo e la voce, il pensiero, i ricordi, le speranze e le paure". E, quando lo dico, non voglio dire con questo che progetto una vita a due, una coppia stabile e felice alla "Mulino Bianco". Ma la persona che amo ha un modo di vivere i sentimenti differente dal mio. Più libero, certo. Più leggero, anche. (leggero nel senso buono del termine, intendiamoci bene). Ma che ci posso fare, se per me anche una storia d'amore che dura solo cinque minuti mi coinvolge e mi afferra completamente, senza mezze misure? Se io nelle relazioni ci entro dentro del tutto, con tutto quel che sono?

Sono responsabile di questo mio modo di relazionarmi con gli altri, con le persone che amo? Sì. E lo so che questo carica sulle spallle dell'altro un peso grande. E che non è detto che tutti vogliano sopportarlo. Che a volte non lo sopporto nemmeno io. Perché l'intensità e la forza delle emozioni e dei sentimenti rimane la stessa, sia che si tratti di gioia, sia che si tratti di dolore. Ma mi chiedo se sia giusto "risparmiarmi". E mi trovo a non avere le parole per dire i progetti, le intenzioni, le volontà. E questo post sta a metà tra la volontà di raccontare di me e di quel che sento e la richiesta di aiuto rivolta a chi le parole le sa trovare.

Io sarò teatrale, un po' "isterico-istrionico", se mi passate il termine. Ma non so entrare in una relazione lasciando fuori dalla porta parte di me stesso. Se quella porta si chiude, entro in un'altra. Del tutto diversa, magari, ma non in modo diverso. Io vivo una relazione provvisoria, sapendo che tutto a questo mondo è provvisorio, come se fosse eterna, sapendo che non c'è nulla di eterno. Ma questo mio modo di affrontare l'amore non è e non vuole essere una definizione, un progetto (se intendiamo per progetto il disegno immodificabile dell'architetto, dove le cose sono pensate e pianificate a priori. È più la costruzione continua e variabile del mondo naturale, del bosco o del fiume che scorre.), una destinazione.

Perché forse, in fin dei conti, assegno alle relazioni d'amore un compito impossibile? Perché ancora non ho compreso cosa sia? Perché uomini e donne lo vivono in maniera differente?

Non lo so. Sto alla ricerca e cerco di stare, ogni giorno, a contatto con quel che provo e che sento. Ma, purtroppo, non riesco spesso né a dirlo né a farlo comprendere.

Buona vita

Guglielmo
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Re: Dell'amore.
#109
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Comunque, per dare il mio piccolo contributo all'angolo del linguaggio poetico, che sembra essere l'unico in grado di poter esprimere quel che si prova e si sente, eccovi parte di un poema di Allen Ginsberg:

[la traduzione è di Fernanda Pivano]

CANZONE

Il peso del mondo
è amore.
Sotto il fardello
della solitudine,
sotto il fardello
della insoddisfazione

il peso,
il peso che trasportiamo
è amore.

Chi può negarlo?
Nei sogni
sfiora
il corpo,
nel pensiero
costruisce
un miracolo,
nell’immaginazione
langue
finché è diventato
umano -

si affaccia al cuore
ardente di purezza –
perché il fardello della vita
è amore,

ma trasportiamo il peso
stancamente,
e così dobbiamo riposare
tra le braccia dell’amore
finalmente,
dobbiamo riposare tra le braccia
dell’amore.

Non c’è riposo
senza amore,
non c’è sonno
senza sogni
d’amore –
pazzi o gelidi,
ossessionati da angeli
o da macchine,
il desiderio estremo
è amore
- non può essere amaro,
non può negare,
non può contenersi
se negato:

il peso è troppo greve

- deve dare
senza nulla riavere
come il pensiero
è dato
in solitudine
in tutta l’eccellenza
del suo eccesso.

I tiepidi corpi
brillano insieme
nel buio,
la mano si muove
verso il centro
della carne,
la pelle trema
di felicità
e l’anima viene
gioconda nell’occhio –

sì, sì,
è questo che
volevo,
ho sempre voluto,
ho sempre voluto,
ritornare
al corpo
in cui sono nato.
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"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 26/3/2006 12:33
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Re: Dell'amore.
#110
Mi sento vacillare
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Forse è normale che finora sia tra pochi intimi, i motivi possono essere vari e molteplici, si parla di sentimenti per lanciare messaggi in bottiglia, per mettere le mani avanti, per ricordarsi di non commettere gli stessi errori, per far capire che, l’esperienza è una cosa da trasmettere, ma anche che basta una parola non capita per spostare, in questo campo, forze gravitazionali enormi, quindi c’è grande pudore e diffidenza a mettere nero su bianco i nostri nervi più scoperti.

Poi ognuno ci mette del suo, chi ne ragiona raccontandosi, chi si racconta per cercare di capire e chi capisce che il vivere quotidiano, spesso troppo spesso, si scontra con le idealità alte e nobile, descritte dai grandi o raccontate dai guitti, in questo siamo tutti grandi o miserabili, e non sempre in modo netto e separato, ognuno ha le sue storie ed i suoi futuri auspicabili.

E’ operazione giusta, secondo me, cercare di raccontarci , cercando di far capire agli altri che colori si vedono, perché non è possibile usare un linguaggio comune, le parole sono comuni, ma il linguaggio nel suo insieme non lo è, la mia scala del dolore, per fare un’esempio banale, spazia da tot a tot più uno, quella di altri è minore o maggiore, ma tutti usiamo la stessa parola, convinti del suo significato univoco, quindi sarebbe bello, cercare di superare la parola, lo scritto specifico, e iniziare a parlare anche, magari, per metafore, tipo “vasto come il cielo” o “cupo come un temporale”, forse, dico forse, aggiungendo immagini, condivisibili, faremmo sforzo di chiarezza, del resto la poesia la pittura hanno avuto questa funzione di trasmissione del sentimento, sono state e sono ricerca del superamento del linguaggio, considerato complemento all’essere ed al fare.

Ci manca la mimica, la trasmissione dello sguardo, per evitare il fraintendimento, l’errore banale, usando solo la parole, basta perderne una per capire un contrario e su questo crearci una realtà fattuale, è tutto dannatamente fragile, relazionarsi è dannatamente pericoloso, è facile diventare carnefici inconsapevoli, è un rischio da mettere in conto, credo meno alla vittima predestinata, all’agnello che si sacrifica e tutto sopporta, ovviamente parliamo di un rapporto condiviso e non prevaricato, però è facile rompere schemi che credi consolidati magari cementati dal quotidiano dalle abitudini che danno sicurezza, è facile scoprire che le certezze che ti hanno accompagnato una vita, erano carta velina e dell’acciaio avevano solo il colore.

Credo che per continuare questo post, dobbiamo cercare di partire dal nostro “IO” ma non fermarsi a questo, dobbiamo cercare di espanderci cercando integrazioni ed astrazioni, altrimenti corriamo il rischio di essere confessionali, strumentali ad un qualcosa per noi importante, ma difficilmente capibile da chi non conosce il nostro vissuto, è un’orrore dare per scontato, che il mio sentire le emozioni sia interessante per definizione, solo per averlo esternato, certo è importante ma diventa veramente prezioso, quando le mie gioie od i miei dolori diventano chiavi interpretative originali, per le porte di chi legge, perché questo facciamo, cerchiamo di comunicare con gli altri, e non scriviamo, penso, solo per il gusto di rileggerci.

Riccardo
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Ci sono crimini peggiori del bruciare libri, uno di questi è non leggerli. (brodsky)
Inviato il: 26/3/2006 13:01
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  •  nessuno
      nessuno
Re: Dell'amore.
#111
Mi sento vacillare
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Citazione:
è un’orrore dare per scontato, che il mio sentire le emozioni sia interessante per definizione, solo per averlo esternato, certo è importante ma diventa veramente prezioso, quando le mie gioie od i miei dolori diventano chiavi interpretative originali, per le porte di chi legge, perché questo facciamo, cerchiamo di comunicare con gli altri, e non scriviamo, penso, solo per il gusto di rileggerci.


Questo è uno dei rischi che si corrono. Uno dei tanti, Krya.

Metafore:

uno

due

tre

Con il rischio di essere sempre più ermetico. Con la speranza che l'andare e venire tra le reciproche incomprensioni di tutti noi che scriviamo consenta di far nascere significati che prima non esistevano in nessuno di noi.

Un abbraccio

Guglielmo
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Inviato il: 26/3/2006 13:50
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Dell'amore.
#112
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Peccato che sembri essere, questa, una discussione tra pochi intimi. Ma, forse, è giusto sia così. Le parole spesso mancano. A me, quantomeno, accade di non disporre dei termini, degli accenti, delle parole per dire, per far capire quali sentimenti io stia provando. Forse accade così a molti altri. Forse no.


Non è solo mancanza di parole,è pudore dei propri sentimenti,paura di scoprirsi,di calare la maschera che ognuno di noi,dietro un nickname si è costruito,è paura di essere giudicati,è paura di essere fraintesi proprio perchè le parole sono neutre ma ad esse noi diamo molte sfumature ed interpretazioni.
Per me,già l'ho detto la progettualità in amore è un macigno,è un'ostacolo che non ti fà vivere appieno il suo divenire,è come un ruscello che si ingrossa piano piano che scende a valle e nel bel mezzo trova un macigno che lo costringe a deviare o a prendere due percorsi differenti .
E' vero che l'amore non è solo due cuori ed una capanna,che in noi convive anche il senso pratico,ma far prevalere l'uno mortifica l'altro.
Vivere giorno per giorno e lasciarci trasportare dalle emozioni,mettere tutto noi stessi è un rischio che và corso e vale la pena di vivere,perchè anche se un amore poi finisce non si hanno rimpianti. L'amore non è un calcolo,è dare e nel contempo ricevere arricchimento interiore.
La differenza che corre tra un uomo ed una donna non stà nei sentimenti,ma nell'avitico ruolo che ci portiamo appresso,l'educazione attiva e passiva data a ciascuno,retaggi di cultura religiosa,sociale che è difficile superare perchè continuamente ci vengono proposti.
Tutto qui,per me.
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 26/3/2006 13:55
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Re: Dell'amore.
#113
Mi sento vacillare
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Grande fiamma, semplice e diretta...

E' tutto lì.


Riccardo
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Inviato il: 26/3/2006 14:09
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Dell'amore.
#114
Sono certo di non sapere
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Non volertene a male PikeBishop ma ti cito
Citazione:
Ho appena visto (per la centotrentaquattresima volta) i sette samurai, che fa venire le lacrime agli occhi anche ad un cinghialone come me.
per dimostrare proprio che il macho si è poi tradito parlando di sport.
Perchè non provi a parlare di amore?
Credo che invece di cinghialone tu sia un tenerone,come tanti altri qui nel sito,
uscite fuori,credo proprio che trarrete beneficio,forse anche subbuglio interiore,ma imparerete a conoscervi meglio,così come è successo a me.
Amici come prima se non intervenite
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Citazione:
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Inviato il: 26/3/2006 14:23
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Re: Dell'amore.
#115
Sono certo di non sapere
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Grazie per la tua cortesia nell'avvertirmi per posta dell'avermi citato ed il tuo commento non era affatto fuori posto.

Purtroppo noi macho men siamo restii a parlarne persinoa nostra moglie o al nostro migliore amico di questi temi. Facciamo male? Non lo so, magari e' solo che siamo fatti cosi'.

A proposito, non so se hai presente da dove proviene il mio avatar, ma se hai visto "Il mucchio selvaggio" hai una buona idea di cosa sto parlando - un altro film che mi fa piangere, e non solo me.
Il regista stesso, Sam Peckinpah non riusci' a dare il ciack finale di una scena perche scoppio' a piangere, tanto era immerso nella ripresa.

E il grande Sam, lui si che era veramente un supermacho!!!!
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Inviato il: 26/3/2006 17:41
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Re: Dell'amore.
#116
Sono certo di non sapere
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il linguaggio poetico, che sembra essere l'unico in grado di poter esprimere quel che si prova e si sente,

Per me questa considerazione di nessuno è essenziale.

Così come determinate realtà non sono comunicabili se non attraverso i simboli, allo stesso modo il linguaggio cosiddetto poetico sembra essere l’unico in grado di trattare dell’ Amore.

E a volte linguaggio poetico può essere anche solo un gesto.

Blessed be
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Inviato il: 26/3/2006 18:06
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Re: Dell'amore.
#117
Sono certo di non sapere
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Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
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Esattamente, grazie Santa, ed il linguaggio poetico include films, canzoni e gran parte delle arti espressive.

Meno male che ci sono degli amici piu' intelligenti, se no i cinghialoni sono persi.
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Inviato il: 26/3/2006 18:17
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  •  fiammifero
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Re: Dell'amore.
#118
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Da brava cospirazionista,non mi era sfuggito proprio niente,ecco perchè mi sei venuto in mente Pike, ,comunque anch'io ho un macho restiio a parlare d'amore,forse proprio per questioni di ruolo,ma si scioglie come neve al sole difronte ad un piccolo gesto,una piccola attenzione ed i suoi occhi lo tradiscono,parlano per lui così pure le sue attenzioni e le sue premure nei miei confronti.
E' verò Santa molte volte le parole sono superflue quando si è in comunione,quando l'amore è solido come roccia, ma che piacere sentirsele dire
non solo in intimità.
Sarà che a noi femminuccie non è stato insegnato a trattenere le lacrime e le emozioni
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Inviato il: 26/3/2006 18:57
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  •  florizel
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Re: Dell'amore.
#119
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NessunoCitazione:
Ma mi chiedo se sia giusto "risparmiarmi". E mi trovo a non avere le parole per dire i progetti, le intenzioni, le volontà.


Non so,Nessuno... non credo che sia giusto o ingiusto,ma senz'altro credo che non sia "sano" risparmiarsi.
Risparmiare cosa,poi?
La realtà dell'anima non prevede un risparmio,un autolimitarsi che è poi una mutilazione della nostra interiorità.Che è unica.

Se misurarsi con la modalità dell'altro/a implica un compromesso con noi stessi,tale da snaturarci,allora vale la pena chiedersi chi siamo,perchè nessun'amore si può fondare sulla mistificazione.
E' inevitabile desiderare che la controprova della nostra "unicità" passi attraverso il riconoscimento dell'altro/a,ma è altrettanto inevitabile dare voce alla nostra vera natura,mentre amiamo.


"Oggi che t'aspettavo
non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice
e la tua assenza che tumultuava
nel vuoto che hai lasciato come una stella.

Dice che non vuoi amarmi.

Quale un estivo temporale
s'annuncia e poi s'allontana,
così,ti sei negata alla mia sete.

L'amore,sul nascere,
ha di questi improvvisi pentimenti.
Silenziosamente
ci siamo intesi.

Amore,amore,
come sempre vorrei ricoprirti
di fiori e d'insulti".


V. Cardarelli
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 26/3/2006 19:14
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  •  florizel
      florizel
Re: Dell'amore.
#120
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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KryaCitazione:
Ci manca la mimica, la trasmissione dello sguardo, per evitare il fraintendimento, l’errore banale, usando solo la parole, basta perderne una per capire un contrario e su questo crearci una realtà fattuale, è tutto dannatamente fragile, relazionarsi è dannatamente pericoloso


Ti ho letto e riletto,Riccardo.
E nel farlo mi sono accorta di "essermi raccontata" pochissimo...
...di "essere venuta meno nelle cuciture",per così dire...
La sfida lanciata da Nessuno e me con l'apertura di questo forum, in qualche modo è stata raccolta da te,che ci inviti ad abbandonare ogni pudore,a quanto pare...

Si,relazionarsi è pericoloso.Ed è "eversivo",per certi aspetti.

Citazione:
dobbiamo cercare di partire dal nostro “IO” ma non fermarsi a questo, dobbiamo cercare di espanderci cercando integrazioni ed astrazioni


Tento un'astrazione,attingendo da qualcosa che conosco bene e che esprime il mio stato d'animo,pensando all'amore:
click here to see the 1st video of Piazzolla...
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Inviato il: 26/3/2006 20:02
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