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   Esperienze & Riflessioni
  Dell'amore.

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Re: Dell'amore.
#61
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2005
Da Toscana
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Non dipende dal mio io razionale Guglielmo, ma quando parli di qualcosa che, non è freddo calcolo o motivo di disputa politica, devi mettere sempre in conto, pericoli nascosti, carboni dimenticati accesi, che provocano ustioni dolorose, oppure il diventare benzina per altri, insomma ti prendi delle responsabilità che appararentemente sono innocue ma solo se viste con superficialità.

Per questo credo sia meglio tacere o diluire alcune volte.

Se lo accetti ti posto una piccola cosa, abbastanza innocua che sicuramente potrai condividere con me, come padre, l'amore per i figli, come sai questo è un tipo di amore che al contrario, dell'amore per i compagni di strada veri o virtuali che siano, è quasi atto dovuto perchè attraverso loro, ami anche almeno metà di te stesso.

Sei un giunco che fischia con il vento, si china a pelo d’acqua guardandosi, ti alzi di scatto, sei il giunco che ho sognato tu fossi, io ti sono vicino, come sempre, spezzato in più parti, nascondo i rattoppi, tu hai bisogno di immaginarmi sano, integro, capace di proteggerti, sei parte di me mi somigli, da quando sei nata giochiamo schiena contro schiena, a te lascio la piega del vento, io sorridendoti gli vado doverosamente contro, rischiando di spezzarmi ancora, il vento fà male, per te lo faccio volentieri, vento per me brezza per te, sei ancora giovane tanto, quando mi spezzerò alla base non potrò più farti riparo, capirai allora quanto i venti sono forti, quanto capricciosi, ma intanto tu sarai cresciuta sana e forte, e toccherà a te sorridere ed andare controvento, schiena contro schiena, scemando il vento in brezza per i tuoi piccoli .


Riccardo
_________________
Ci sono crimini peggiori del bruciare libri, uno di questi è non leggerli. (brodsky)
Inviato il: 18/3/2006 12:07
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Re: Dell'amore.
#62
Sono certo di non sapere
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Da Sud Europa
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Soleluna,
le parole sono importanti,
è un peccato che la lingua italiana non sappia distinguere tra due sentimenti tanto differenti...

Flo
Una domanda anche per te:l'Anima,può odiare?

Sempre più difficile...
Ho sempre pensato che l’odio sia il frutto di un demone che nell’anima abita, come un parassita, - una pesadilla - e ne succhia le forze per impedirle di spiccare il volo.

L’anima in sé sa solo amare, ma è tanto grande da accogliere nelle sue profondità anche il demone che da dentro la logora.

Blessed be

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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 18/3/2006 12:08
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Dell'amore.
#63
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Krya,mi hai commosso e mi sono completamente riconosciuta come madre.
Grazie
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 18/3/2006 12:16
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  •  soleluna
      soleluna
Re: Dell'amore.
#64
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2005
Da orbita di Anarres
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"C'è una crepa in ogni cosa, ed è così che entra la luce...." Leonard Cohen

...e anche il vento, sebbene io ignori il bambù sia di poppa che di bolina, ne godo in parte attraverso le vostre parole

Pat
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"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Inviato il: 18/3/2006 13:15
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  •  Santro
      Santro
Re: Dell'amore.
#65
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
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Questo mi piace.......

L'amore è desiderio che attrae e unisce gli esseri viventi e coscienti in vista di un reciproco bisogno di completamento. La sua natura è paradossale. Nell'amato infatti si cerca contemporaneamente l'identico e il differente, l'altro se stesso e l'individuo diverso da sé, la fusione senza residui e il rafforzamento della propria personalità. Se l'altro non mi somigliasse, se non potessi rispecchiarmi in lui e riconoscere nei suoi pensieri e sentimenti il riflesso dei miei, l'amore non sorgerebbe, ma non potrei amarlo neppure se mi somigliasse troppo, se fosse un mero duplicato, un'eco monotona e ripetitiva di me stesso.

Il resto è qui.
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 18/3/2006 14:01
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  •  nessuno
      nessuno
Re: Dell'amore.
#66
Mi sento vacillare
Iscritto il: 30/7/2005
Da Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
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Krya: Citazione:
quando parli di qualcosa che, non è freddo calcolo o motivo di disputa politica, devi mettere sempre in conto, pericoli nascosti, carboni dimenticati accesi, che provocano ustioni dolorose, oppure il diventare benzina per altri


Così sia! Me ne prendo volentieri rischio e responsabilità. Sara che non c'è, per me, il "freddo calcolo", e che la disputa politica è sempre stata passione e volontà mescolate. E l'amore, qualunque tipo d'amore, in qualunque forma, ha voluto dire trovare miei simili sparsi per l'universo. Le scottature fanno parte della scoperta del fuoco. E senza di lui, come sarebbero fredde le notti, e oscuro il mondo...

L'amore è rischio. È il rischiare e stessi fino a non riconoscersi più. Anche questo. Ma devo prendere in prestito da Guccini le parole. Non sono un buon poeta.

Francesco Guccini: Culodritto
Citazione:
Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti
e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti,
ma come vorrei avere da guardare ancora tutto come i libri da sfogliare
e avere ancora tutto, o quasi tutto, da provare...

Culodritto, che vai via sicura, trasformando dal vivo cromosomi corsari
di longobardi, di celti e romani dell' antica pianura, di montanari,
reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi,
di sospetto e di fede nel mondo curioso dei grandi,

anche se non avrai le mie risse terrose di campi, cortile e di strade
e non saprai che sapore ha il sapore dell' uva rubato a un filare,
presto ti accorgerai com'è facile farsi un' inutile software di scienza
e vedrai che confuso problema è adoprare la propria esperienza...
Culodritto, cosa vuoi che ti dica? Solo che costa sempre fatica
e che il vivere è sempre quello, ma è storia antica, Culodritto...

dammi ancora la mano, anche se quello stringerla è solo un pretesto
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto;
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto...
vola, vola tu, dov' io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare...


Da quel mago incredibile di De André:

Citazione:
In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.


e, da Vecchioni, un'altro volto dell'amore:

Citazione:
Ahi, Velasquez, dove porti la mia vita?
Un fiore di campo si è impigliato fra le dita,
e tante stelle, tante nelle notti chiare
e mille lune, mille dune da scoprire.

Ahi, Velasquez, non t'avessi mai seguito,
con te non si torna una volta sola indietro
in mezzo ai venti sempre genti da salvare
sei morto mille volte senza mai morire.

Un vecchio zingaro ungherese
di te parlando mi giurò
che c'eri prima di suo padre,
prima del padre di suo padre
più in là nel tempo non andò:
e i cerchi del tuo tronco sono
ferite d'armi e di parole
che mai nessuno vendicò.

Ahi, Velasquez, com'è duro questo amore
mi pesa la notte prima di ricominciare
e tante veglie, come soglie di un mistero
per arrivare sempre più vicino al vero.

Ahi, Velasquez, certe sere quanta voglia,
fermare la vela e ritornare da mia moglie;
e tu mi dici: "atti scrivere", è normale,
per te bisogna sempre scrivere e lottare.

E la tempesta ci sorprese
due miglia dopo Capo Horn:
se ne rideva delle offese
in mezzo al ponte si distese
e fino all'alba mi cantò
ragazze, terre, contadini,
da sempre popoli e padroni
fu lì che tutto comincò.

Ahi, Velasquez, fino a quando inventeremo
un nido di rose ai piedi dell'arcobaleno
e tante stelle, tante nelle notti chiare
per questo mondo, questo mondo da cambiare?

Ahi, Velasquez, ahi, chitarra come spada
mantello di sabbia, orecchio mozzo, antica sfida,
eterna attesa, corda tesa da spazzare
e tanta voglia, tanta voglia di tornare


Buona vita

Guglielmo
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"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 18/3/2006 14:03
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  •  florizel
      florizel
Re: Dell'amore.
#67
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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SantaruinaCitazione:
Dando un unico nome (amore) a due sentimenti tanto diversi, ci siamo dimenticati della differenza che intercorre tra loro.


Cos’è l’EROS?
E cos’è l’ AMORE?

Ma,soprattutto,COSA FA la differenza?
Santa,io ci provo,ma non è facile…vado a braccio...

Nell’Eros,ci facciamo “oggetti” del nostro immaginario,che l’altro/a da noi sembra incarnare.
Ci lasciamo sedurre dall'altro/a,e trasportare da una sensazione che ci pone di fronte all’ignoto.

Ciò che "percepiamo"dell'altro rende concreta la possibilità che questo diventi Amore,quanto più la nostra percezione è libera dal bisogno di lui/lei.
L'Amore,forse,è "conoscenza".

L’Amore è la strutturazione dell’indipendenza dall’altro e dell’altro,la crescita “parallela” ma non necessariamente simultanea,e perciò suscettibile di percorsi separati,e allo stesso tempo “accompagnati” nella reciprocità.
L’Amore è un gesto di libertà che esclude il bisogno,e che implica l’autosufficienza,poiché altrimenti sarebbe un avanzare “attraverso” l’altro,e non “con” l’altro.
L’Amore è condivisione,non divisione.

Per te amore mio

Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amore mio
Poi sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata
Ma senza trovarti
amore mio.


Jacques Prevert.

Ma so di non aver detto tutto:c'è una "magia" di fondo che è difficile verbalizzare...
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 19/3/2006 3:58
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Dell'amore.
#68
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Cos’è l’EROS?


Amore fisico,piacevolissimo anche senza amore,basta che scatti la scintilla reciproca di attrazione fisica( io la chiamo questione di pelle) che a volte conduce
o è preludio all'amore con l'A maiuscola.(a me è successo) perchè un'intesa sessuale spesso sottintende anche un'intesa di altra natura,sfumature di reciprocità,di sensibilità,di intuito,non so spiegarmi meglio.

Citazione:
E cos’è l’ AMORE?


Sentimento,voglia di donarsi,di partecipare,di condividere e se non c'è attrazzione fisica è amicizia, oppure diventa passione per la politica,per il sociale,per gli altri,per un'ideale,,mentre compinato all'Eros è completezza con l'altra persona.

Tra persone,quindi l'Eros e l'Amore è la combinazione ottimale ma una non esclude l'altra.
Ho fatto confusione?
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Citazione:
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Inviato il: 19/3/2006 12:22
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Re: Dell'amore.
#69
Sono certo di non sapere
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Cos’è l’EROS?
E cos’è l’ AMORE?


Ci provo anch'io.

L’ Erotas richiede la necessità di essere corrisposti.
Un innamorato non sarà mai felice se l’oggetto del suo “amore” ha trovato la felicità lontano da lui.

Chi “ama” di Amore invece è invece felice se la persona verso cui il suo desiderio è rivolto è felice, a prescindere dal fatto che lui contribuisca o meno in questa felicità.

Amore è ad esempio quello della madre che gioisce per la felicità del figlio, anche se questi si trova mille miglia lontano da lei.

Nell’ Erotas la felicità dell’altro non ci basta.

Nell’Erotas dobbiamo essere noi la causa della felicità dell’altro.

Un innamorato non gioisce nel vedere la persona che ama felice con un altro compagno.

L’Erotas è necessariamente egoista.
L’Amore è esclusivamente altruista.

Blessed be
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Inviato il: 19/3/2006 12:25
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  •  nessuno
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Re: Dell'amore.
#70
Mi sento vacillare
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Citazione:
L’Erotas è necessariamente egoista.
L’Amore è esclusivamente altruista.


Allora, io sono confuso. Perché a me capita di sentire qualcosa che dev'essere una miscela dei due.

Io non chiedo di essere la causa della felicità dell'altro, anche se mi piacerebbe esserlo. Più di tutto vorrei che fossimo l'uno per l'altra una possibilità di libertà.

E, davvero, quel che voglio è che lei sia felice, indipendentemente da me. Mi rattrista sentirla triste, mi fa piangere, a volte, sentire alcuni suoi momenti di depressione, di sconsolata durezza. Per me? Anche, ma non solo. Anche perché ho visto, e vedo, quanta bellezza e forza e intelligenza ci siano nella sua mente e nel suo cuore. Quanta attenzione a se stessa e agli altri. E mi dispiace vedere questa bellezza offuscarsi, a volte nascondersi, non riconoscersi.

Non credo nei miracoli e negli dei. Se ci credessi, avrei una preghiera sola. Che la donna che amo possa essere felice. E vivere. Bene.

Buona vita a tutti e a tutte voi. Ché, per amare un singolo essere umano, c'è bisogno anche di amare gli altri e da loro essere amato. Per me.

Guglielmo
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Inviato il: 19/3/2006 22:31
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  •  fiammifero
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Re: Dell'amore.
#71
Sono certo di non sapere
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Tranquillo Nessuno,credo che Santa sia stato un po' sibillino .

Erotas è necessariamente egoista solo se si pensa al sesso a pagamento,per me.
Altrimenti è appagamento reciproco anche se c'è solo attrazione fisica corrisposta
e questo comporta di per sè un'alchimia.
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/3/2006 22:43
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Re: Dell'amore.
#72
Sono certo di non sapere
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Allora, io sono confuso. Perché a me capita di sentire qualcosa che dev'essere una miscela dei due.

Io non chiedo di essere la causa della felicità dell'altro, anche se mi piacerebbe esserlo. Più di tutto vorrei che fossimo l'uno per l'altra una possibilità di libertà.


Ciao Nessuno

in effetti sono stato troppo sintetico..

però è facile capire la differenza tra i due sentimenti

Immagina questo dialogo:

____

-sai, devo dirti una cosa...

-dimmi..

-ho conosciuto una persona, mi fa stare bene, mi rende felice, come non lo sono mai stata in vita mia...credo che finalmente ho incontrato la persona giusta per me...

______

E' una figlia che parla con la madre.

La madre, apprendendo che finalmente la figlia ha incontrato la felicità, è felice quanto lei.
La madre ama la figlia di Amore.

Ora lo stesso dialogo:

____

-sai, devo dirti una cosa...

-dimmi..

-ho conosciuto una persona, mi fa stare bene, mi rende felice, come non lo sono mai stata in vita mia...credo che finalmente ho incontrato la persona giusta per me...

______

E' una donna che confessa al suo vecchio amore di aver trovato la felicità con un altro.

Il vecchio amante si dispera, la felicità della sua amata non lo rende felice, ma per lui è un affronto.
Lui l'amava di Erotas, la felicità della sua donna con un altro non lo rende felice, perchè non è la felicità "in generale" della sua donna che cerca, ma la felicità della sua donna in cui lui ha un ruolo da protagonista.


Mentre la madre del primo esempio ama senza condizioni.

Da cui, l'Amore si differenzia dall'Erotas perchè è senza condizioni.
Non sto ovviamente sminuendo l'Erotas, che ha una magia intrinseca tutta sua, ma sto descrivendo due sentimenti diversi che altrimenti rischiamo di confondere.

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Inviato il: 19/3/2006 22:59
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Re: Dell'amore.
#73
Mi sento vacillare
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Nessuno, Santa, forse eccedete entrambi.

I sentimenti non sono cose che si vedono ad occhio nudo, non credo all’amore (non abbiamo ancora una definizione decentemente accettata da tutti) senza un poco di gelosia, questo anche nel caso della madre con la figlia.

Un errore fatto credo sia non aver palesato, finora, il concetto di possesso.

L’amore è possesso….. assolutamente no dove c’è possesso non c’è libertà e quindi manca l’amore, ma è dura ammetterlo.

Quando tieni, ami, desideri, insomma quando qualcuno entra sottopelle e non ti scivola via, è naturale che tu voglia preservarlo, chiudere in qualcosa di tuo il bene che hai e che ricevi, è naturale che tu ne sia un po’, molto, poco, abbastanza “geloso”, è pacifico che avvenga, non credo che si possa pensare ad un bene assoluto, per cui l’io-me si annulla nell’altro solo perché il mio scopo è il bene dell’altro, sarebbe spaventoso, una difesa estrema ratio con cui uscire martirmente vincitore da una sicura perdita, se ami (amore ancora da definire) combatti e soffri magari perdi, ma non sei mai felice di riflesso, altrimenti era amore per l’idea dell’amore e non miscela anima/corpo, non voglio dire che non esista la rinuncia all’altro per il suo bene, ma questa è altra cosa, implica il concetto di sofferenza, suo o di altri che sono importanti per te.

Io amo le mie figlie, segno le pillole alla grande, seguo la piccola con i primi ragazzini, ma non ne sono poi così felice, nonostante tutto, e pur sapendo che è la vita che và avanti, accettare che un’estraneo abbia cittadinanza in un paese che porta il mio nome, mi crea disagi, poi gli do il foglio verde perché rende felice qualcuno che sarà sempre legato a me e che pensa ed ha diritti propri, ma solo per quello, non sono strano credo che in questo caso ci sia un’accoppiata gelosia/paura che muove il mio non razionale.

Se amo (parola usata ancora sconsideratamente) una donna, posso rinunciarci, ma mi danno e mi brucio nel farlo, non potrò mai dire che sono felice della sua felicità oltre me,o che io posso diventare un danno, ma al massimo prendo atto che vive meglio senza di me, e questo diventa solo momento consolatorio, ma non certamente momento di felicità, non si può essere Santi in ogni aspetto della nostra vita, ed anzi, credo che anche agli altri, alla fine, sia di fastidio l’eccesso di santità.

Continuo a dire che voto/non voto è più facile.

Riccardo
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Inviato il: 20/3/2006 17:02
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Re: Dell'amore.
#74
Mi sento vacillare
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Citazione:
Continuo a dire che voto/non voto è più facile.


Eh, altroché se è più facile... Lì si fa in fretta, sappiamo bene, dentro di noi, da che parte sta il giusto (che equivale a come la pensiamo noi) e lo sbagliato (che equivale a come la pensano gli "altri"). Quando si tratta dell'amore, saltano le regole, ed è per questo che avevamo aperto con quella canzone. Dell'amore diamo definizioni "in negativo", per così dire.

Ci viene d'acchito riconoscere cosa non lo è. Ma definire cosa esso sia è cosa un tantino più complicata. Non ci provo. Ma butto lì una mia idea: che l'amore sia un processo, non uno stato. Voglio dire che il fatto stesso che non riusciamo ad ingabbiare questo sentimento in una definizione, non riusciamo a rinchiuderlo in una serie di gesti e di comportamenti, non possiamo sbarrargli nessuna strada, mi porta a pensare che non abbia confini precisi, che non sia determinato da qualcosa fuori di sé, che sia un evento in continua costruzione. Nasce, vive, a volte muore, sempre cambia. Come un essere umano, come un essere vivente.

Non possiamo definire la "vita" se non per contrapposizioni e negazioni. E lo stesso vale per l'amore. Che posso solo vivere giorno per giorno, accettandone gli scambi, le giravolte, le azioni e le passioni. Cambiandolo, perché non sono oggi lo stesso di ieri. Lasciandomene cambiare, per far fronte al domani che verrà.

Citazione:
non si può essere Santi in ogni aspetto della nostra vita, ed anzi, credo che anche agli altri, alla fine, sia di fastidio l’eccesso di santità


Non sono di certo un santo, Krya. Non voglio nemmeno tentare di esserlo. Sono un uomo, orgoglioso di essere un uomo. Coi miei momenti d'ira, di gelosia, di passione, di slancio, di disperazione. Non mi interessa la santità. Credo ci sia abbastanza da scoprire nella vita quotidiana dei "non santi". E certo che a volte la gelosia mi sfiora. Altre mi prende e mi afferra. Poi passa e si lascia dietro la consapevolezza dell'importanza dell'altro e della poca fiducia in me. E anche il sogno di poter un giorno riuscire a non confondere tra loro amore e proprietà.

Peraltro, aveva ragione, penso, Wilhelm Reich, quando si chiedeva quanto i costumi sessuali ed affettivi fossero influenzati dall'ordinamento socioeconomico e quanto fossero i primi a costruire il secondo. Cosa ne sarebbe della gelosia in una società senza proprietà? Non lo so. Ma mi piacerebbe provare a vedere cosa succederebbe. In grande, in piccolo, con chi ci sta e ci crede.

Provare a costruire una famiglia "a geometria variabile", dove - senza confusioni di ruoli e di generi - si possano sperimentare attaccamenti multipli, non singolari.

Sogno troppo? O incubo troppo?

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 20/3/2006 20:37
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Re: Dell'amore.
#75
Sono certo di non sapere
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Tema complesso, il più complesso.

Però io credo che l'Agape, la massima espressione dell'amore, senza condizioni, senza possesso", di nessun tipo, si possa anche verificare.

Conoscerlo potrebbe riscattare una esistenza.

Blessed be
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Inviato il: 20/3/2006 20:42
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Re: Dell'amore.
#76
Mi sento vacillare
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Sempre più complicata la faccenda, e sempre meno gente interviene, credo sia indicativo di quanto è difficile afferrare con le mani cose che hanno spessore ma non corpo.

Credo nell’amore (continuo a dare attribuzioni improprie a questa parola) nella sua completezza, accetto la parte egoista e la parte che dona, in rapporto dinamico, mai uguale, ne accetto le cattiverie non volute le subisco e le faccio, come il loro contrario del resto, l’accetto semplicemente come un passo diverso, nel rapporto con l’umanità che mi circonda, posso dare indifferenza, amicizia o qualcosa di più senza che mi sia richiesta, posso restare indifferente ai più, posso essere confidente o posso essere oggetto di qualcosa di più, magari non volendolo.

Era questo il riferimento, per me un po’ fastidioso, alla santificazione, al martirio al sacrificio in nome di un’altra persona, mi rapportavo con queste situazioni e scrivendo, capivo sempre più, che mi sono estranee, semplicemente non ci credo, non per cinismo o cattiveria, ma in nome di qualcosa di diverso, posso sacrificarmi per i miei affetti, ma non perché sono buono o pio, ma perché mi è doveroso, non obbligatorio, ma soltanto doveroso farlo, è scambio perfetto la mia vita con quella delle mie figlie, solo per fare un’esempio, basterebbe un battito di ciglia per decidere, ma non è per martirio o spirito di sacrificio, ma per naturalezza, logica, corretta etica, unico possibile epilogo della storia, se non lo facessi non potrei mai più essere salvo, meglio morire che vivere nel rimorso od avere una vita disperata e colpevole, chi è parte di me è incolpevole di esserlo, lo è non per sua scelta, e questo è il minimo che posso rendere.

Non credo all’Agape, almeno non ora, caro Santa, sono fatto di carne ossa e sangue, scarico adrenalina ed endorfine, amo di amore “umano” e non astrale, posso stare giorni, mesi anni senza amore, massacrarmi nel lavoro usandolo, come altri usano recitare i rosari all’infinito, ma se inciampo in qualcosa che è capace di ricrearmi emozioni non posso restare fermo in contemplazione, non posso sentirmi colpevole nei confronti di preconcetti, se ho sete bevo, se ho fame mangio, sempre con la massima attenzione a non fare del male ad alcuno ma non scarto ne fuggo, amo l’intelligenza principalmente, ma anche la fisicità che gli si accompagna, e se chimica e filosofia si sommano, capisco meglio i perché della mia esistenza, e cerco di esserne somma con chi mi dà numero.

Forse è vero che il mio lavoro è la sublimazione dell’aggressività, ma forse è vero anche, che l’aggressività che è in noi, in tutti noi si sublima maggiormente quando ti senti vivo insieme ad altri, non importa se è per un giorno o per la vita, se riesci a capire quello che stai provando e lo accetti interamente e con curiosità, vedi anche la differenza tra un rosso vermiglio ed un rosa pallido, credo fermamente che se qualcuno di molto alto, ha creato questa alchimia, non può che essere soddisfatto quando questa si compie.

Ai miei sensi di colpa ho già dato tanto tempo della mia vita, grazie a loro ho perso molto, sono partito tante volte, con la borraccia piena ma bucata, con il banale risultato che potevo dissetarmi ma molta acqua l’avevo già persa senza possibilità di recupero, causando danno a me ed a chi era acqua, volere e non cercare di essere, è come rimanere sospesi nell’attesa, e intanto il tempo passa a nostro dispetto, amare l’idea dell’amore è peccato di negligenza, perché in questo modo ami solo la tua fantasia malinconica, lasciando non amato chi, invece, lo desidera e ne ha bisogno.

Riccardo

Ps.
Meglio voto/non voto, credo meno compromettente.
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Ci sono crimini peggiori del bruciare libri, uno di questi è non leggerli. (brodsky)
Inviato il: 21/3/2006 1:02
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  •  florizel
      florizel
Re: Dell'amore.
#77
Sono certo di non sapere
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KryaCitazione:
Sempre più complicata la faccenda, e sempre meno gente interviene


Si,in effetti facevo la tua stessa considerazione,Krya.
Sapevamo dall'inizio,Nessuno ed io,che la cosa si sarebbe verificata...
è inevitabile, parlando d'amore,dell'amore,passare attraverso l'ascolto di sè,ed in qualche modo "mettersi a nudo",cosa non facile per tutti.
Soprattutto pubblicamente.
Hai molto coraggio.

Perchè parlare dell'amore,significa necessariamente parlare di sè,in qualche modo.
E mettere l'altro in condizione di entrare in contatto con la sua interiorità.
E' una facoltà necessariamente vicendevole,sia che amiamo dell'Agapi,sia che amiamo dell'Erotas.

Ho la sensazione,e la speranza,che questo forum andrà avanti lentamente,ma a lungo.(Redazzucco permettendo).
Sai che colpaccio,se anche lui intervenisse...?!
Un INEDITO Redazzucco...


Citazione:
amare l’idea dell’amore è peccato di negligenza, perché in questo modo ami solo la tua fantasia malinconica

Amare l'idea dell'amore è amare al di qua della soglia che porta al cambiamento che l'amore produce in noi.
Perchè,finchè non ci lasciamo coinvolgere da esso,interamente ed in ogni dimensione della nostra vita,non sperimentiamo il senso del nostro "diventare altro" da noi,capaci di soffrire e di far soffrire,di gioire e di dare gioia,di vedersi capaci di cose mai credute possibili per noi.

L'amore "accade",è vero.Ma è anche vero che è possibile lasciarlo implodere dentro di noi,mutilarlo nella sua espressione,trasformarlo in altro,per paura di se stessi,per il timore di lasciarsi andare e quindi di "mostrarsi",spesso mostrarsi vulnerabili.

L'Agapi di Santaruina non credo sia un facile approdo,in un rapporto di coppia,almeno.
Qui,giocano molti fattori,spesso legati all' istintualità,e quindi irrazionali,che hanno molto a che fare con la "passione",l'attrazione "epidermica",un richiamo che io spesso definisco "antico"(non chiedetemi il perchè:non lo so).
Però,credo che sia anche giusto "guardare dentro" questa fase,non metterla da parte o sublimarla,semmai accompagnarla con la "consapevolezza" dell'altro.
Credo che questo,però,comporti la "consapevolezza" di sè:chi vuole libertà per se stesso,realizzazione per la propria vita,non può non riconoscere lo stesso diritto all'altro.
Torniamo al "bisogno".
Non è possibile coniugare l'amore al "bisogno".
"Ti amo perchè ho bisogno di te" e "Ho bisogno di te perchè ti amo",sono la stessa cosa?

Chiudo il post con questo testo,che ben si adatta all'andamento del forum...

L'amore è tutto carte da decifrare
e lunghe notti e giorni per imparare
io se avessi una penna ti scriverei
se avessi più fantasia ti disegnerei
su fogli di cristallo da frantumare
e guai se avessi un coltello per tagliare

Ma se avessi più giudizio non lo negherei
che se avessi casa ti riceverei
che se facesse pioggia ti riparerei
che se facesse ombra ti ci nasconderei
se fossi un vero viaggiatore ti avrei già incontrato
e ad ogni nuovo incrocio mille volte salutata

Se fossi un guardiano ti guarderei
se fossi un cacciatore non ti caccerei
se fossi un sacerdote come un'orazione
con la lingua tra i denti ti pronuncerei
se fossi un sacerdote come un salmo segreto
con le mani sulla bocca ti canterei

Se avessi braccia migliori ti costringerei
se avessi labbra migliori ti abbatterei
se avessi buona la bocca ti parlerei
se avessi buone le parole ti fermerei
ad un angolo di strada io ti fermerei
ad una croce qualunque ti inchioderei

E invece come un ladro come un assassino
vengo di giorno ad accostare il tuo cammino
per rubarti il passo il passo e la figura
e amarli di notte quando il sonno dura
E amarti per ore ore ore
e ucciderti all'alba di un altro amore
e amarti per ore ore ore
e ucciderti all'alba di un altro amore
Perchè l'amore è carte da decifrare
e lunghe notti e giorni
da calcolare
se l'amore è tutto segni da indovinare
Perdona
se non ho avuto il tempo di imparare
Se io non ho avuto il tempo di imparare.


Ivano Fossati - Carte da decifrare.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 21/3/2006 3:04
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  •  bianca
      bianca
Re: Dell'amore.
#78
Mi sento vacillare
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Mi riconosco nelle parole di Krya,
in fondo l'amore non ci chiede di essere perfetti, anzi, esso non ci chiede nulla.
Trattandosi di materia pratica, quel che si può fare è assecondarlo,amando.
L'amore non è ricerca, ma abbandono.
L'amore è semplice.
So poco dell'amore, imparo qualcosa ogni giorno.
ma sono certa, che anche nel mio ultimo giorno, saprò poco dell'amore.
Potrò dire che ho amato, ma non quanto, come, se bene o male...
l'amore non ci chiede un resoconto, né un sacrificio, l'unica cosa che gli dobbiamo è la costanza, ma questa ci è propria per natura.
Ognuno ha il suo talento nell'amare, nessuno è maestro:
tutti alunni, ad imparare, giorno per giorno...




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Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 21/3/2006 11:55
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  •  soleluna
      soleluna
Re: Dell'amore.
#79
Dubito ormai di tutto
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Da orbita di Anarres
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è un piacere leggervi, come dice Bianca, siamo tutti allievi e maestri al contempo, giochiamo differenti ruoli in contesti diversi e a secondo delle persone. A volte si impara, a volte si insegna, in un ricorsivo scambio che ci fa più ricchi tutti.

Dalle parole di alcuni di voi mi è sembrato ci fosse talvolta una dicotomia, un confine preciso tra corpo e cuore, tra amore disinteressato e amore anche per sè, riecheggia in me la cartesiana memoria da cui cose buone sono scaturite, ma altrettanti strascichi ancora portiamo.

Siamo sicuramente più che un aggregato di cellule funzionanti, come più volte ribadito, è difficile trovare il "salto" tra neurotrasmettitori ed emozioni tra neuroni e sentimenti. Pur tuttavia i primi sono condizione necessaria affinchè si palesino i secondi. Non sufficiente, ma indispensabile.

Io sono il mio corpo, senza il quale smetterei di essere, di sentire e dunque anche di amare, almeno in questa dimensione terrena che è l'unica che al momento mi è dato vivere.
Ed è attraverso questo corpo che incontra l'Altro, che riesco ad avere, costruire una relazione. Fatta di parole, gesti, sessualità. I quali sono tutti alchemicamente presenti. L'amore misteriosamente li miscela in modo singolare, univoco e non passibile di varianti. Riallinea mente, cuore e corpo. Miei, suoi e magicamente insieme. Attraverso questo sentire fisico e materiale talora può accadere di sfiorarsi l'Anima.

Pat



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Inviato il: 21/3/2006 18:04
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  •  florizel
      florizel
Re: Dell'amore.
#80
Sono certo di non sapere
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solelunaCitazione:
mi è sembrato ci fosse talvolta una dicotomia, un confine preciso tra corpo e cuore

Citazione:
Io sono il mio corpo, senza il quale smetterei di essere, di sentire e dunque anche di amare


Si,concordo con te,in parte.
Anche se la tendenza di alcuni commenti mi pareva andasse in direzione di voler fare una distinzione tra "libertà" e "possesso".

Mi rendo conto,sempre più,che l'argomento è sconfinato,e diverse le tematiche ad esso connesse.

Definire l'espressione fisica dell'amore come separata,o separabile,dalle sue dinamiche interiori più precisamente "sentimentali",è senz'altro riduttivo.
Ma credo che anche nell'espressione totale dell'amore,e nella più completa fusione tra "fisicità" ed "interiorità", si possa celare un'insidia.

Voglio dire che la fusione delle due dimensioni alla quale accenni nel tuo post,non è di per sè garanzia dell'amore vissuto in maniera "sana".
La fisicità può anche esprimere una violenza interiore,oppure le proprie paure o i propri limiti,come anche la gioia per la vita...
Dipende da quello che abbiamo dentro.

E da come intendiamo l'altro:è il mezzo attraverso cui esprimiamo il nostro amore?
Oppure è il fine,del nostro amore?

Forse ha ragione Krya:più facile voto/non voto.
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Inviato il: 21/3/2006 19:03
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Dell'amore.
#81
Sono certo di non sapere
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Caspiterina,quante cose stanno uscendo fuori!
Non era meglio mangiare un bel po' di baci perugina e leggere i bigliettini?
Apprezzo molto i commenti di Krya e Nessuno,molto profondi così come quelli di noi donne che abbiamo il coraggio di metterci a nudo,ma Santa non lo capisco,và sempre sull'astratto,sul può essere,mi stressa!
Santa mi metti in crisi.
Non che gli altri sia da meno,però.....
Comunque forse la stiamo facendo un po' complicata perchè in noi ci sono riminescenze di esaltazioni di amore come Romeo e Giulietta,Tristano ed Isotta,per me fatte apposta per tenere a freno gli impulsi dell'epoca,continuare con i matrimoni combinati,trattando l'amore come sofferenza,sublimazione al sacrificio.
Mi sono incartata,fà niente.
ciao
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 21/3/2006 19:19
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  •  soleluna
      soleluna
Re: Dell'amore.
#82
Dubito ormai di tutto
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Da orbita di Anarres
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mi devo essere espressa male...

Non intendevo affatto una "fusione" tra persone, tuttaltro. Meno che mai il fatto che in alcuni istanti questo possa accadere sia garanzia di sanità nei rapporti (ammesso sempre che ci sia chiaro cosa sia sano da cosa non lo è).

Perchè l'Amore, come noi, cambia e ci cambia, e il giusto di ieri non è detto lo sia più oggi, che ognuno di noi percorre la sua di strada, ma non può mai nè sostituirsi alla via dell'Altro nè annullare la propria. E' un camminarsi accanto, facendo intersecare in differenti punti gli itinerari, spalancando orizzonti, dipingendo panorami dentro e fuori noi che un pennello solo non riuscirebbe a colorare.

E non parlo solo l'Amore tra due persone, ma di quello più grande per la Vita intera, anche nei momenti in cui si fa deserto.

Ps: Krya ha sicuramente ragione: più facile voto/non voto

Pat
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Inviato il: 21/3/2006 20:35
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Re: Dell'amore.
#83
Sono certo di non sapere
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Innanzitutto mi scuso per la esile limpidezza dei concetti che cerco di esprimere, Fiammifero non ha tutti i torti, ma il tema è difficile.

O meglio, diventa difficile quando si tenta di mettere per iscritto quello che dentro sentiamo di comprendere.

Però leggere le parole scritte da coloro che tentano di dire la loro è indubbiamente qualcosa che arricchisce, in fondo da ogni messaggio emerge una atmosfera che comunica più delle parole.

Io proseguo nel mio intricato percorso, e insisto sul fatto che stiamo usando la stessa parola per due sentimenti diversi, che a volte collimano, ma non sempre.

-Ti amo...
- Mi ami davvero?
- Certo, con tutto il cuore... voglio solo vederti felice...
- Mi ami a tal punto che saresti felice per me se io trovassi la felicità con un altro?
- Certo che no...


Questo è Erotas, Erotas...

Il problema con la lingua italiana è che alla parola "Eros", "erotico", ha assegnato una valenza prevalentemente carnale, ma l'erotas è prima di tutto un sentimento, è un bisogno di fondersi con un'altra anima.

Per questo ci viene difficile riconoscere questo sentimento: non abbiamo in italiano una parola che lo esprima...
Perchè le parole condizionano il nostro pensiero, vengono prima del nostro pensiero...

L'Agapi invece è essere felici quando la persona che si ama è felice, senza se, senza ma, senza condizioni.

E' una vera comunione d'anime, così che i sentimenti di una anima si riflettono nell'altra, a prescindere da tutto il resto.

L'Erotas entra nell'anima dell'altro, l'Agape l'abbraccia.

Blessed be

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  •  florizel
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Re: Dell'amore.
#84
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solelunaCitazione:
Non intendevo affatto una "fusione" tra persone, tuttaltro.


Nemmeno io intendevo fusione tra persone.
Intendevo "fusione" tra l'espressione fisica dell'amore e quella interiore.
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Inviato il: 21/3/2006 21:23
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  •  fiammifero
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Re: Dell'amore.
#85
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Citazione:
Mi ami a tal punto che saresti felice per me se io trovassi la felicità con un altro?

Gli scambisti dicono di sì,come pure i guardoni
Io no,assolutamente no,subito subito,forse dopo che è passato tanto tempo,e che il mio lui mi è diventato indifferente,ma la rabbia resta perchè in amore dò tutta me stessa senza riserve e la vedo come una sconfitta personale,mi colpevolizzerei,praticamente lo vivrei come uno stupro dell'anima.

Citazione:
L'Erotas entra nell'anima dell'altro
io questo lo identifico con la parola amore tra due esseri umani.

Citazione:
l'Agape l'abbraccia.
questo lo vedo più per un'amicizia.

hai ragione Santa,le parole condizionano il nostro pensiero,il greco è un'universo a parte come dice Mazzucco.
Sfumature forse,ma che rendono a volta incomprensioni e fraintendimenti,pur parlando della stessa cosa.
almeno credo.
ciao e grazie dei chiarimenti.
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Citazione:
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Inviato il: 21/3/2006 21:35
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Re: Dell'amore.
#86
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"fusione" tra l'espressione fisica dell'amore e quella interiore.

Aggiungerei, poi la smetto , che la dicotomia Erotas - Agapi non è la dicotomia amore carnale- amore interiore, ma è un distinguo tra due diversi sentimenti.

L'espressione carnale è solo uno degli aspetti di Erotas, a dirla tutta quello marginale.

L'Erotas colpisce l'anima.

Blessed be
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Re: Dell'amore.
#87
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le parole condizionano il nostro pensiero,i

Dammi qualche tempo e lo spiego in Esperanto

Blessed be
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Inviato il: 21/3/2006 21:40
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  •  Ashoka
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Re: Dell'amore.
#88
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Per quanto riguarda l'erotas credo che sia descritto benissimo nei versi di Catullo:

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.


Ti odio e ti amo. Come possa fare ciò, forse ti chiedi.
Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento.

E ancora

Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt:
nobis, cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa ne sciamus,
aut nequis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.


Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la piu' vile moneta.
Il giorno puo' morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l'invidioso
per un numero di baci cosi' alto.


Ashoka
Inviato il: 21/3/2006 21:44
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Dell'amore.
#89
Sono certo di non sapere
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Santa,non mi deludi mai
ti ho lanciato la palla ed hai fatto canestro!
Agape,nel senso mio ?
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 21/3/2006 21:44
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  •  Ashoka
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Re: Dell'amore.
#90
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Nell'agape vedo una crescita, un cambiamento interiore, un'elevazione dell'anima.
Questo concetto Dante l'ha ben espresso nel canto XXXIII del Paradiso:

Non perché più ch'un semplice sembiante
fosse nel vivo lume ch'io mirava,
che tal è sempre qual s'era davante;
ma per la vista che s'avvalorava
in me guardando, una sola parvenza,
mutandom' io, a me si travagliava.


Chi è oggetto del nostro amore è sempre la stessa persona di prima. Siamo noi a cambiare. Se anche noi riusciamo a suscitare il cambiamento in chi ci sta di fronte, allora il processo diventa di continua ispirazione, interazione, elevazione.

Potranno cambiare gli atteggiamenti esteriori, la passione giovanile lasciare il campo ad un più maturo senso di comunione spirituale, ma l'essenza dell'amore/agape rimane immutata.

Ashoka
Inviato il: 21/3/2006 21:52
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