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  L'onere della prova.

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  •  toussaint
      toussaint
Re: L'onere della prova.
#200
Sono certo di non sapere
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No Marauder, per farti capire meglio ti faccio un esempio comprensibilissimo e della cui verità ho fatto esperienza io stesso.
Io adesso ti sto scrivendo questo post.
Bene, tra un mese io sarò cambiato, sarò diverso perché qualità dell'Ente ossia di ciò che esiste è di essere mutabile, tra un secondo già sarò diverso da quello che sono ora (tralasciamo la semantica del verbo essere, spero che sia chiaro ciò che intendo) e ti assicuro che non è un modo di dire, è proprio così.
Mi è capitato più volte di ricercare thread passati di LC per riannodare le fila di un argomento che avevo trovato interessante e di leggere dei commenti pensando: "ma chi ha scritto 'sta cosa?", non ricordando neanche di averla mai letta.
Bene, quel qualcuno ero io, l'avevo scritta io quella cosa e in quel momento non la stavo riconoscendo come parte di me, perché quel concetto era rimasto immutabile e scolpito nella pietra, mentre io nel frattempo ero cambiato.
Dunque, io esisto mentre il commento che sto scrivendo è e sarà sempre, immutabile, eterno nei secoli dei secoli da quando l'ho pensato e scritto fino all'eternità, anche quando qualsiasi supporto di memoria dove possa essere registrato sarà distrutto dall'entropia...
E io non posso essere sicuro di esistere in forma materiale in questo momento, magari sono una scheggia di un Dio impazzito che si sta sognando tutta questa realtà, come sostengono gli aborigeni australiani, ma anche se sono ciò e non quello che immagino quel pensiero scolpito nel commento ha preso forma, qualcuno o qualcosa l'ha pensato, "penso, dunque sono", non "penso, dunque esisto".
e SONO anche se non so COSA SONO.
E ritorniamo al concetto che solo le Idee possono essere dimostrate per ciò che SONO e dunque solo le discipline che se ne occupano sono esatte, a prova di errore.
Per tutto il resto, non potremo mai affermare che una cosa è vera con probabilità 1.
_________________
"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Inviato il: 9/9/2015 16:41
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  •  Marauder
      Marauder
Re: L'onere della prova.
#199
Mi sento vacillare
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Toussaint ho capito cosa dici.
l'essere e l'ente sono diversi.
la dimostrazione essere=vero non implica ente=vero
credo però che sia valida all'inverso
se ente =vero allora anche essere=vero.

È corretto?
_________________
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Inviato il: 9/9/2015 16:21
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  •  toussaint
      toussaint
Re: L'onere della prova.
#198
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/3/2012
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Ringrazio mrexani per la correzione semantica, del resto io quando scrivo scrivo a getto, non mi consulto prima con wikipedia, vado a memoria, e sebbene non ricordassi esattamente i termini, direi che invece le relazioni sono giuste.
Non solo, ma l'aiuto sostanziale di mrexani mi dà lo spunto per rispondere all'ultimo post di Marauder.
Se Babbo Natale non è un Ente, in quanto non esistente, allora è Essere e in quanto Essere modifica sostanzialmente la realtà più di quanto possa farlo se fosse esistente, in quel caso modificherebbe solo la realtà tangibile con cui entra in contatto.
Mentre nella sua essenza di Essere-Idea, Babbo Natale ha plasmato la vita di miliardi di bambini in tutto il mondo, i quali neanche si conoscono tra loro ma si sono comportati bene e hanno ubbidito ai genitori solo in funzione dell'Idea Babbo Natale ed è per questo che mi rifacevo a Platone il quale diceva che erano le Idee a plasmare il mondo ed erano le idee le uniche aventi la sostanza dell'Essere.
Come l'Idea di Dio, che E' in quanto Idea.
Del resto, qual'è la sostanza dell'Essere?
Quella di essere immutabile ed eterna, dal momento in cui acquisisce la sostanza dell'Essere.
E Babbo Natale, Dio, l'Uguaglianza, l'Amore, l'Odio ecc. sono sempre eterni e immutabili e anche se non esistenti plasmano il mondo e il Reale.
E ritornando al tema "onere della prova",le uniche cose che si possono provare con certezza sono proprio le idee (ergo, logica e matematica sono scienze esatte proprio per questo) e solo in tale ambito ha allora ragione lo pseudo-Cartesio "cogito ergo sum" che va tradotto dunque come "penso, dunque sono" e non "penso, dunque esisto", in quanto il fatto di pensare non implica necessariamente l'esistenza del Reale il quale può a sua volta essere solo un'Idea, dunque un Essere, e non esistere.
E di conseguenza tutto ciò che penso E', non tutto ciò che penso ESISTE.
E dunque, se ciò che penso non necessariamente esiste, nulla può essere dimostrato con assoluta certezza perché il ragionamento consta della sostanza del pensiero dunque dell'Essere, non dell'Ente, del Reale.
E ciò che non esiste ma è, non può dimostrare ciò che esiste ma non è.
Chiedo scusa per le imprecisioni ma ciò che conta sono i concetti.
_________________
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Inviato il: 9/9/2015 15:27
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  •  Marauder
      Marauder
Re: L'onere della prova.
#197
Mi sento vacillare
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Citazione:

toussaint ha scritto:
Citazione:
mi paiono disquizioni semantiche soggettive e che applicando le opportune uguaglianze che dai a "è" ottieni perfetta coincidenza.
provo sostituendo gli "é" di uguaglianza con opportuno simbolo
esiste = essere
é (che significa sempre essere) = ente
da cui
esiste = essere = ente
OK?


Marauder, l'Essere è una qualità del Reale e come tale, è condizionato dal Reale.
Dunque, una cosa può esistere oggi e non domani, in questo luogo e non nella stanza accanto e così via.
L'Ente è indipendente dal Reale, dunque dal tempo, dal luogo ecc.
Ecco perché Dio e Babbo Natale sono Enti.
E la logica, la matematica e la filosofia si occupano delle uniche cose che contano REALMENTE (scusate il gioco di parole) ossia gli Enti.
La realtà si adegua agli Enti e gli riesce anche male...

Platone docet...


edit: in filosofia le parole non hanno lo stesso uso che nel linguaggio comune, ma rispondono alle definizioni date precedentemente e ciò perché la lingua parlata è troppo limitata rispetto all'estensione illimitata dei concetti, per cui in filosofia essere, è, ente non hanno il significato che conosci tu, ma quello esplicitamente dato loro come definizione legata ad un concetto e ai parametri immutabili della logica...



Toussaint, io non ho problemi a darti ragione sul piano filosofico, ad accettare che definisci errate le mie definizioni (anche se non ne ho date, ad eccezione di "é" che ho sostituito con = ); così come su certi piani mi posso far andare bene le dimostrazioni per assurdo. Ma ti invito a non trasferire su piani di esistenza diversi e distaccati come il filosofico e il reale i risultati di un caso applicati all'altro. Se sul piano filosofico babbonatale esiste E anche no, sul piano reale o esiste o non esiste.
_________________
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Inviato il: 9/9/2015 13:45
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  •  Regom
      Regom
Re: L'onere della prova.
#196
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Inviato il: 9/9/2015 13:14
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  •  Mrexani
      Mrexani
Re: L'onere della prova.
#195
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@toussaint
Citazione:
Ciò che esiste è l'Essere.
Ciò che è, è l'Ente.


Ciò che esiste è l'ente.
Ciò che ''è'' è l'Essere.



Diffatti l'-essere- non può essere concepito come ente; enti additur aliqua natura; non è possibile determinare l'essere mediante l'attribuzione di predicati ontici.

L'essere dell'ente non -è- esso stesso un ente.

( Essere e Tempo, Martin Heidegger,)
Inviato il: 9/9/2015 13:11
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  •  zeppelin
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Re: L'onere della prova.
#194
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Citazione:

toussaint ha scritto:
la logica e la matematica sono le uniche scienze esatte.

Mai detto il contrario, né ho contestato che il numero i sia un'eresia.
Sostengo solo che la matematica è, pur avendo incommensurabili applicazioni nel mondo fisico, una scienza astratta.

Citazione:
...e per le quali discipline la logica e la matematica costituiscono la conditio sine qua non, lo strumentario minimo senza il quale neanche esisterebbero.

Sono in disaccordo, ma non ho voglia di impantanarmi in un discorso che non ho interesse a sostenere più di tanto.

Citazione:
I numeri immaginari non esistono ma SONO, il che è molto più importante.
Come il fatto che Babbo Natale non esiste ma è, ha prodotto molte più conseguenze nella realtà che non se esistesse veramente un omino panciuto con la barba che va a portare i doni ai bambini buoni.

Completamente d'accordo.
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Inviato il: 9/9/2015 12:47
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  •  incredulo
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Re: L'onere della prova.
#193
Sono certo di non sapere
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Da Asia
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toussaint

Citazione:
I numeri immaginari non esistono ma SONO, il che è molto più importante. Come il fatto che Babbo Natale non esiste ma è, ha prodotto molte più conseguenze nella realtà che non se esistesse veramente un omino panciuto con la barba che va a portare i doni ai bambini buoni.
Ma se non capite questo, de che volemo parlà?


Se capissero sul serio questa differenza toussaint, capirebbero anche il significato profondo di questo:

La rivelazione Io Sono si trova in primo luogo nel libro dell'Esodo (Es 3,14-15): “Dio disse a Mosè: «Io sono Colui che sono!». Poi disse «Dirai agli israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi>.

”.Gv 8, 58 “Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono»”
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Inviato il: 9/9/2015 12:33
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  •  toussaint
      toussaint
Re: L'onere della prova.
#192
Sono certo di non sapere
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Citazione:
mi paiono disquizioni semantiche soggettive e che applicando le opportune uguaglianze che dai a "è" ottieni perfetta coincidenza.
provo sostituendo gli "é" di uguaglianza con opportuno simbolo
esiste = essere
é (che significa sempre essere) = ente
da cui
esiste = essere = ente
OK?


Marauder, l'Essere è una qualità del Reale e come tale, è condizionato dal Reale.
Dunque, una cosa può esistere oggi e non domani, in questo luogo e non nella stanza accanto e così via.
L'Ente è indipendente dal Reale, dunque dal tempo, dal luogo ecc.
Ecco perché Dio e Babbo Natale sono Enti.
E la logica, la matematica e la filosofia si occupano delle uniche cose che contano REALMENTE (scusate il gioco di parole) ossia gli Enti.
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edit: in filosofia le parole non hanno lo stesso uso che nel linguaggio comune, ma rispondono alle definizioni date precedentemente e ciò perché la lingua parlata è troppo limitata rispetto all'estensione illimitata dei concetti, per cui in filosofia essere, è, ente non hanno il significato che conosci tu, ma quello esplicitamente dato loro come definizione legata ad un concetto e ai parametri immutabili della logica...
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Inviato il: 9/9/2015 12:33
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  •  zeppelin
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Re: L'onere della prova.
#191
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Citazione:

Sertes ha scritto:
L'universo nasce dal Big Bang


Non voglio esser polemico, ma...
DIMOSTRALO

Scherzo, perché non è proprio mia intenzione aprire un'ulteriore fronte in questa guerra fratricida, tanto più che mi sembra che la pensiamo abbastanza allo stesso modo.

Ma il Big Bang è come per gli extsterrestri: non avendo una teoria migliore continuiamo a usare quella, che, per certe cose funziona e riesce a dare delle risposte.
Ma in questa teoria ci sono "buchi neri" (apprezzare il sottile gioco di parole ) inspiegabili.
Una per tutte: se TUTTI i corpi celesti si allontanano tra loro alla velocità prossima a quella della luce (cosa che sembra comprovata del redshift), perché noi sulla Terra non risentiamo degli effetti relativistici dovuti a quest'enorme velocità, ma il nostro sembra apparire un sistema "in moto, ma non troppo"?
Dov'è la materia che manca a far quadrare i conti? Non c'è, e allora ipotizziamo la "materia oscura"...
Perché l'universo appare isotropo? Siccome "perché noi siamo al centro dell'universo" non lo si può dire, allora "non si sa, ma è così".
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Inviato il: 9/9/2015 12:29
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  •  perspicace
      perspicace
Re: L'onere della prova.
#190
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La matematica è un linguaggio. La realtà è ciò che il linguaggio tenta di descrivere o rappresentare.
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 9/9/2015 12:28
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  •  toussaint
      toussaint
Re: L'onere della prova.
#189
Sono certo di non sapere
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Citazione:
In matematica è anche possibile dimostrare che numeri che la matematica stessa riconosce come immaginari (non esistenti perché impossibili, ovvero la radice di -1) non solo esistono, ma sono anche utili!
In un certo senso bara con sé stessa, ma siccome alla fine dell'equazione fà sparire le prove dell'imbroglio, ecco che il giochino funziona.


Zeppelin, perdonami, ma che cazzo dici?
Senza i numeri immaginari non ci sarebbe, per dire, l'analisi di Fourier, non so se mi spiego.
E' proprio il contrario di quello che dici tu, la logica e la matematica sono le uniche scienze esatte.
La filosofia ne è figlia, in quanto parte dai principi immutabili della logica per stabilire appunto le qualità eterne ed immutabili, le costanti del sapere.
Mentre la fisica così come l'ingegneria, la chimica, la biologia sono come l'opera dell'artigiano o dell'artista che cerca di rappresentare, spesso indegnamente, la straordinaria bellezza e complessità del reale e per le quali discipline la logica e la matematica costituiscono la conditio sine qua non, lo strumentario minimo senza il quale neanche esisterebbero.
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  •  charliemike
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Re: L'onere della prova.
#188
Ho qualche dubbio
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@dj

Non so se su LC ci sono dei filosofi o qualcuno che ha studiato filosofia. Non vorrei avere dato dello stupido a qualcuno involontariamente.
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Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità.
Sherlock Holmes (Conan Doyle)
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Re: L'onere della prova.
#187
Sono certo di non sapere
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Citazione:
zeppelin ha scritto:
Comparare la matematica alla fisica è un po' come comparare il gioco degli scacchi con una battaglia vera!


hahahaha perchè credi che a west point gli scacchi non li insegnino?
Hai scelto un esempio veramente infelice.

Citazione:
Nel mondo fisico non esiste l'infinitamente grande o infinitamente piccolo.
...
In fisica non esiste l'infinitamente grande, al massimo esiste il TUTTO, al quale non è possibile aggiungere proprio niente.


Ah sì? L'universo nasce dal Big Bang, cosa c'è oltre il limite della particella più esterna? Il vuoto. Quanto è grande il vuoto, cioè l'assenza di energia e materia?

Citazione:
Tu hai la formula del calcolo delle misure di una sfera e la applichi alla Terra (facciamo finta che non sia piatta). Però vedi che non è una sfera, che ha rilievi (e quindi devi fare una media) e applichi correzioni che non fanno che approssimare il risultato. Una sfera infinitamente perfetta, nel mondo fisico, non esiste, in matematica si.


Infatti la matematica è una scienza esatta, la realtà no.
Ma nella realtà non ti servono risposte esatte, ma risposte ragionevolmente certe

In matematica puoi dimostrare la non esistenza di qualcosa, nella realtà no: puoi solo essere ragionevolmente certo che in tal luogo al tal momento quella cosa non esista
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Inviato il: 9/9/2015 12:11
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  •  invisibile
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Re: L'onere della prova.
#186
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Citazione:

charliemike ha scritto:
Senza offesa, invisibile

E dove è l'offesa?

Nel fatto che tu e la filosofia non siete amici intimi?

E che problema c'è?

Citazione:

Sono certo che quello che hai scritto sia giusto e corretto, ma dopo averlo letto mi sento come l'immagine allegata da Zeppelin al post 169.



E' corretto, come detto nello stesso testo, da un punto di vista occidentale e nemmeno in modo totalmente condiviso in tutte le sue parti.

Ma il mondo non è solo cultura e visione occidentale...
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Inviato il: 9/9/2015 12:08
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Re: L'onere della prova.
#185
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o meglio, l'arte di fare passare gli altri per imbecilli facendo credere di essere intelligenti.



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Re: L'onere della prova.
#184
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Citazione:

toussaint ha scritto:
Marauder, sei tu che hai parlato dei sentimenti come di una cosa che esiste e che è impossibile dimostrare.
In realtà, i sentimenti esistono come Babbo Natale, ossia non esistono.
Caso mai sono, il che è diverso, come ho cercato di spiegarti...


mah, sarò io che non l'ho capita, nessun problema.

Citazione:
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da cui
esiste = essere = ente
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  •  zeppelin
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Re: L'onere della prova.
#183
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Citazione:

Sertes ha scritto:
Vorrei ricordare che in matematica dimostrare la non esistenza di qualcosa è possibile

Es: I numeri esistono perchè c'è l'assioma dell'esistenza del numero 1 e poi c'è il concetto del "successivo"

Esiste un numero massimo? No, non esiste

Dimostrazione: se per assurdo esistesse un numero massimo N, allora applicando il concetto del "successivo" avresti un numero N+1 che è maggiore del tuo numero massimo.

Quindi in matematica, che è una scienza rigorosa e a questi livelli è anche una scienza esatta, si può dimostrare la non esistenza. L'onere della prova viene assunto con la dimostrazione per assurdo.


Dai, Sertes!
La matematica funziona perché:
- considera l'infinitamente grande e infinitamente piccolo
- ha regole rigorose (e arbitrarie)

Comparare la matematica alla fisica è un po' come comparare il gioco degli scacchi con una battaglia vera!
Nel mondo fisico non esiste l'infinitamente grande o infinitamente piccolo. Tu hai la formula del calcolo delle misure di una sfera e la applichi alla Terra (facciamo finta che non sia piatta). Però vedi che non è una sfera, che ha rilievi (e quindi devi fare una media) e applichi correzioni che non fanno che approssimare il risultato. Una sfera infinitamente perfetta, nel mondo fisico, non esiste, in matematica si.
In fisica non esiste l'infinitamente grande, al massimo esiste il TUTTO, al quale non è possibile aggiungere proprio niente.
In chimica 1 elemento + 1 elemento non fnno 2 elementi, fanno 1 elemento diverso o un'esplosione. Se fai +1 ad una massa di un certo tipo, ottieni una reazione, non una massa massa+1.
Vedi che la matrmatica descrive la chimica e la fisica, ma queste non funzionano come la matematica.

In matematica è anche possibile dimostrare che numeri che la matematica stessa riconosce come immaginari (non esistenti perché impossibili, ovvero la radice di -1) non solo esistono, ma sono anche utili!
In un certo senso bara con sé stessa, ma siccome alla fine dell'equazione fà sparire le prove dell'imbroglio, ecco che il giochino funziona.

Un po' come dire: componi un pezzo musicale dove un povero esecutore deve suonare quattrocentododici note in un secondo. E' possibile: la teoria musicale non te lo impedisce, ma il limite fisco ha il sopravvento. Allora lo fai suonare a un midi e trovi soddisfazione, ma poi il tuo orecchio non riesce a percepire la melodia. Chissà come mai...

La matematica non è un "giochino", perché funziona.
Ma non è la realtà.
E' uno dei modi utili a descriverla.
Non c'entra con il mondo fisico più di quanto la teoria musicale c'entra con la musica...
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Re: L'onere della prova.
#182
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  •  charliemike
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Re: L'onere della prova.
#181
Ho qualche dubbio
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Ragazzi, io sto cercando di seguirvi, ma vi giuro sto pensando di cambiare il mio avatar con l'immagine postata da Zeppelin al 169.

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Re: L'onere della prova.
#180
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Re: L'onere della prova.
#179
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la filosofia sta a me come io sto alla matematica quantistica.

Sono certo che quello che hai scritto sia giusto e corretto, ma dopo averlo letto mi sento come l'immagine allegata da Zeppelin al post 169.
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Re: L'onere della prova.
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Vorrei ricordare che in matematica dimostrare la non esistenza di qualcosa è possibile

Es: I numeri esistono perchè c'è l'assioma dell'esistenza del numero 1 e poi c'è il concetto del "successivo"

Esiste un numero massimo? No, non esiste

Dimostrazione: se per assurdo esistesse un numero massimo N, allora applicando il concetto del "successivo" avresti un numero N+1 che è maggiore del tuo numero massimo.

Quindi in matematica, che è una scienza rigorosa e a questi livelli è anche una scienza esatta, si può dimostrare la non esistenza. L'onere della prova viene assunto con la dimostrazione per assurdo.
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Inviato il: 9/9/2015 11:17
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  •  invisibile
      invisibile
Re: L'onere della prova.
#177
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Chuang Tzu
Inviato il: 9/9/2015 11:11
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  •  charliemike
      charliemike
Re: L'onere della prova.
#176
Ho qualche dubbio
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@il_ras
mi sono convinto più che altro perché credo di aver capito che la filosofia non ha niente a che vedere con la logica.
Correggimi se sbaglio, è una scuola di pensiero degli uomini. qualcuno ha stabilito una definizione che è stata condivisa dai filosofi.

Se ho detto un'altra minchiata ditemelo, perché leggere i testi di filosofia mi fa andare in fumo quei pochi neuroni che mi rimangono.

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Sherlock Holmes (Conan Doyle)
Inviato il: 9/9/2015 11:07
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  •  toussaint
      toussaint
Re: L'onere della prova.
#175
Sono certo di non sapere
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Marauder, sei tu che hai parlato dei sentimenti come di una cosa che esiste e che è impossibile dimostrare.
In realtà, i sentimenti esistono come Babbo Natale, ossia non esistono.
Caso mai sono, il che è diverso, come ho cercato di spiegarti...
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"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Inviato il: 9/9/2015 10:37
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  •  toussaint
      toussaint
Re: L'onere della prova.
#174
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/3/2012
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Ok, allora vista la grande richiesta, continuo...

Ciò che esiste è l'Essere.
Ciò che è, è l'Ente.
Dio, prima della Creazione, doveva per forza racchiudere in sé l'Essere (poiché da Dio deriva la Creazione, ossia l'Essere e l'Essere non può derivare dal Non-Essere) ma in Potenza, e anche il Non-Essere (perché altrimenti la Creazione sarebbe già avvenuta) in Atto.
Con la Creazione, si origina l'Essere in Atto ma la stessa Creazione, limitando l'infinità di Dio, ed essendo limitata di per sé determina lo stato di Non-Essere in Potenza (tutto, nel Reale, ha prima o poi una fine).
Quindi, l'Essere diventa la Creazione non Dio, il quale però resta ciò che è, ossia un Ente.
In sostanza, possiamo dire che dopo la Creazione, Dio e Babbo Natale constino della stessa sostanza, quella di Ente.
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Inviato il: 9/9/2015 10:35
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Re: L'onere della prova.
#173
Mi sento vacillare
Iscritto il: 12/10/2006
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Citazione:

charliemike ha scritto:
@il_ras
ho cercato un pò in rete ma trovo solo dissertazioni che farebbero venire il mal di testa anche al busto di Napoleone.
La filosofia non la capirò mai.

Gli unici punti che si possono capire legano l'esistenza alla realtà.
Quindi sto dicendo delle emerite minchiate.

Il fatto è che io ragiono in maniera logica.
Non pretendo di avere ragione (visto che non ce l'ho), ma solo spiegare da dove proviene il mio ragionamento.

Dato quindi che l'esistenza è confinata alla realtà, ciò che è irreale non può esistere.
Sarebbe interessante, almeno per me, scoprire cosa è irreale e cosa non lo è.
Ma andremo ad intavolare un altro thread chilometrico su UFO, fantasmi, Babbi Natale e asini volanti.

Ammetto il mio sbaglio , ma di solito io imparo dagli sbagli .
Ma penso di aver fatto uno sbaglio ancora più grande: avere considerato la filosofia, logica.


Quello che mi piace è che quì su LC si può essere in disaccordo e andare d'accordo.
(toh, il_ras, beccati sto colpo di coda filosofico . Scherzo. Senza offesa)

Grazie il_ras, mi ha fatto piacere discutere con te e mi ha insegnato qualcosa.

Charliemike


E' stato un piacere.
Tra l'altro questa conversazione è la dimostrazione di come uno si può convincere solo se ha voglia di farlo: io ti posso aver messo la pulce nell'orecchio però se tu non avessi avuto voglia di fare qualche ricerca per conto tuo probabilmente non ti saresti persuaso.

PS: gli altri vanno avanti a discutere sullo stesso tema come se nulla fosse, magari si sono persi qualche post.
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un messaggio nascosto?

Inviato il: 9/9/2015 8:38
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  •  Marauder
      Marauder
Re: L'onere della prova.
#172
Mi sento vacillare
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eh no bello! l'affermazione, di esistenza, l'hai fatta tu e l'onere della prova è tuo
Credo però che il quadro generale ... possa avere prove a supporto
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Inviato il: 9/9/2015 8:08
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  •  zeppelin
      zeppelin
Re: L'onere della prova.
#171
Mi sento vacillare
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Da L'Ape Raria
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Citazione:

Marauder ha scritto:
Per dire, non è che se un giorno arriva uno su LC, apre un thread in cui si definisce che la Terra è piatta, allora sta creando un pianeta finito sotto la pressa eh ...

no, però ha creato un imbecille: dimostra un po' che non esiste!

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Con alleati come Obama, non hai bisogno di nemici.
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