Della serie Velavevodetto...
*** DISCLAIMER ***
Attenzione: CONTIENE INFORMAZIONI CHE POTREBBERO APPARIRE INCREDIBILI
Chi vuole chiarimenti o conferme se li cerchi e non li chieda a me.
Io ricopio da QUI e basta!SI PARLA DI FULMINI GLOBILARI E MUTILAZIONI ANIMALI.
Il 5 giugno 1781 tre morti e sessanta feriti, l’11 luglio 1819 nove morti ed ottantadue feriti,mentre tutti i cani presenti nella chiesa dove cadde il fulmine, e ce n’erano molti, furono trovati morti.
Il 9 settembre del 1843 otto cavalli uccisi a Fourgerè, nel maggio del 1904 strage di tutti gli animali della stalla di Metilene, tra cui buoi, capre, porci, tranne una capra malata, che il fulmine non aveva toccato.
Il 19 luglio 1759, a Dresda, uno stalliere vede una fortissima luce nella stalla, chiude gli occhi e, quando li riapre, scopre che, dei trenta cavalli, diciannove erano morti, ma erano stati scelti dal fulmine con qualche strana strategia, visto che erano tutti in fila.
Nel luglio del 1836 un vaccaio, che conduceva le sue bestie, vide scoppiare attorno a se un fuoco, svenne ed, al suo risveglio, solo tre mucche erano salve.
Le mucche non sembravano avere segni esterni, ma molte presentavano alcune strisce di pelo bruciato, solo sul lato sinistro (?), con forte ecchimosi della cute in strisce larghe 4 centimetri ed estese fino ai lombi, ai seni, alle cosce, all’incavo dei garretti. Sangue sgorgava anche dai capezzoli. Dopo alcune ore dall’ispezione del veterinario molti organi erano pieni di sangue e liquido giallo in stato di putrefazione. Ad una vacca mancava l’epiglottide e la metà dell’epitelio sul lato destro della lingua. La bestia aveva un taglio così sottile, dalla laringe alla biforcazione, che sembrava fatto con il coltello.
Nel 1715 un fulmine circolò per l’Abbazia di Tours e non molestò alcuno dei 150 frati, ma se la rifece con 22 cavalli.
Nel 1819, presso Beaumont-Le-Roger, un solo fulmine stese 44 castrati.
La sera dell’11 maggio 1865 il pastore Uberto Wera riconduceva 152 castrati. Un fulmine ne uccise 126 e lui fu trovato completamente nudo (?), calvo, con una cicatrice che andava dalla fronte al petto, ma senza effusione di sangue. Delle bestie morte alcune erano decapitate, tre avevano la testa forata da parte a parte o le gambe rotte. Il cane non
fu più trovato.
Se, per caso, il lettore sta cominciando a pensare che questi strani fulmini globulari praticano le stesse operazioni che sarebbero da ascrivere ai casi di mutilazioni animali ad opera di alieni, ancora non ha letto niente.
L’8 settembre del 1896, a Vandieres, un pastore e due bambine che erano con lui rimangono paralizzati per più di un’ora, mentre il cane e molti animali vengono ammazzati da un fulmine. Ma la cosa interessante è che, tra le altre mutilazioni sugli animali probabilmente effettuate dal fulmine, se ne annoverano di veramente strane; al povero pastore, infatti, viene tolto un padiglione auricolare!
Questi fulmini devono essere dei veri macellai se ad Aubrac, nell’agosto del 1905, uno solo di essi stese 586 bestie, tra cui 246 agnelli, 218 pecore, 84 castrati e 20 arieti.
Al principio di luglio del 1865 un fulmine, oltre ad ammazzare alcuni bambini, li spogliò completamente.
Nel pomeriggio del 5 luglio del 1781 un fulmine uccise tre uomini, ma ad uno di essi tagliò la lingua e praticò un foro sul collo (come ai cavalli di S. Rossore - nda).
A Draguignan, in Provenza, l’8 settembre del 1634, il solito fulmine globulare uccise otto persone e, tra queste, venne riportato che ad un cadavere non si trovarono più né la lingua né i denti.
Sul cadavere di un Prussiano ucciso dal fulmine globulare nel 1772 il dottor Crome osservò che, dalla parte interna della coscia sinistra, era stato tolto un brano di derma di quindici centimetri quadrati. Il muscolo era, però, intatto e la piaga senza sangue; la camicia senza macchie.
Vicino a Ferbellin, nel maggio del 1809, un pastore ci rimise l’orecchio sinistro e la vita.
Da un altro fulmine globulare, nel 1815, fu uccisa una giovinetta che viveva a Chailly: il fulmine ferì la giovinetta all’orecchio sinistro.
E che dire dei fulmini globulari che non fanno rumore, ma, all’interno di un gruppo di cinque donne, improvvisamente ne afferrano una sola e la trattano così? Dopo che le altre hanno ripreso conoscenza, vedono quanto segue: la poveretta era morta, tutta nuda e con molte ferite. Le vesti e le scarpe erano tagliate a strisce e sparse a sei piedi di distanza dal cadavere. Quando la poveretta fu esaminata dal dottor Morand si vide che aveva diverse graffiature parallele sulla fronte, a sinistra. Aveva lividi i lombi e l’addome, con profonde ferite rettilinee e frattura del sacro. A sinistra ferita nell’inguine, a destra squarciato l’addome, spezzato l’osso pubico. Era sparita una grande massa muscolare, di quasi tre libbre, eppure sul luogo del disastro nemmeno una goccia di sangue!
Il 27 luglio 1791, a Everdon Friend (Northampton), un globo luminoso produsse, su di una donna incinta, più di cento ferite e ad un’altra scorticò i piedi senza danno alle scarpe; ad un’altra produsse quattro fori sopra il ginocchio e sulle spalle. Sul torace di alcuni uomini i fori erano molti, ma lo stupore più grande fu suscitato dall’osservazione dei morti. Tre cadaveri sedevano in atteggiamento naturale come se fossero vivi. Orbene, su questi tre e su di un quarto che si trovava nel fosso vicino, quando furono spogliati, apparve uno spettacolo orribile: le natiche erano dilaniate e gli organi genitali distaccati, con piaghe che parevano fatte da piccoli ferri roventi.
Il conte Ruggiero di Bussy, vissuto nel secolo decimosettimo, riporta di un fulmine che produsse, su alcuni uomini: “…comme vous pourriez dire, de rendre un homme digne d’entrer dans le serail ”.
A Pietroburgo, nel 1726, un fulmine globulare uccise un uomo in barca e sul cadavere si notò principalmente: “Abdominis, et membri genitalis inflatio”.
Il professor Galli riporta anche numerosi esempi di animali tagliati in due per lungo e per largo dai suoi fulmini globulari e tra questi, gatti, pecore ed esseri umani.
Nel 1865 il chirurgo Stoltemberg curò un borghigiano di Wulffdorf colpito da un fulmine sul petto, a sinistra. Il poveraccio risultava completamente privo di derma, del quale neppure un brandello si poteva ritrovare.
Nel luglio del 1856, negli Stati Uniti, il dottor Giuseppe Menry curò un carrettiere al quale un fulmine globulare aveva distaccato delle strisce di pelle approssimativamente eguali ed avvolte in rotoletti distanti quattro dita tra loro. Il fatto strano era costituito dalle vesti del povero malcapitato che, ancora una volta, erano intatte.
Riguardo a queste cronache, devo dire che esse sono state riportate da eminenti scienziati dell’epoca. Devo inoltre dire che, se questi effetti fossero veramente stati prodotti da fulmini globulari, ancora oggi assisteremmo a questi fenomeni naturali; però ci risulta che, ai giorni nostri, non si producano più. Fa una certa impressione la capacità del fulmine globulare di scegliere le vittime in una moltitudine di esseri viventi, così come è interessante notare che alcuni di questi fenomeni si diffondono su di una superficie estremamente grande, tanto da poter eliminare centinaia di animali per volta.
Si notano, poi, alcune cronache in cui il fulmine non viene nemmeno visto, ma si dice che deve esserci per forza stato!
Le mutilazioni che oggi ascriviamo agli alieni, tempo addietro erano addebitate ai fulmini globulari. Se questa osservazione da un lato farà felice il professor Ferluga, il quale finalmente vedrà risolto il problema delle mutilazioni animali (già lo sento sostenere che a tagliare i genitali ai cavalli di S. Rossore sono stati i fulmini globulari), d’altro canto dobbiamo riflettere sul fatto che molti anni fa gli alieni sembra avessero la mano più pesante di ora. Non solo animali, ma anche uomini, subivano mutilazioni tali che la carenza di conoscenza non permetteva di rendersi conto di cosa stava accadendo.