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   Storia e Filosofia
  La conquista dello Spazio: perché.

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  •  PCornelio
      PCornelio
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#336
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 5/11/2013
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Citazione:

mc ha scritto:
Le risorse ci sarebbero per fare entrambe le cose.


Ti quoto, ma non condivido questo punto, sostenere che le risorse ci sono per fare entrambe le cose è un punto di vista semplicistico, o infantile, o fricchettone, disgraziatamente la società moderna (a livello globale) si regge su un sistema che si auto-sostiene (strutturalmente) finanziando sistematicamente dei comparti apparentemente in perdita, apparentemente inutili, apparentemente dannosi. Non dico sia giusto, però è così che funziona, o stai a bordo o scendi e vieni emarginato. O muori.

Forse è vero, le risorse ci sarebbero per fare tutto, sanare il pianeta, gli uomini, ed esplorare lo spazio, pretendere di bloccare tutto per fare ciò però è utopia, farne la propria bandiera demagogia.
Inviato il: 4/2/2014 14:11
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#335
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
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Quella che mi sembra fin'ora l'obbiezione principale sulla esplorazione spaziale, decisamente condivisibile da un certo punto di vista, e' la questione legata alla spesa (correggetemi pure se mi sbaglio).

Pero', forse, e' anche troppo banale bloccare (o rimandarla?) la ricerca spaziale in tal senso altrimenti niente sarebbe commensurabile all'urgenza di risolvere e salvare gran parte dell'umanita' in difficolta'.
Con niente, intendo tutto cio' che avalliamo quotidianamente:
Moda, intrattenimento, buon cibo, vacanze, CINEMA, l'informatica che qui tutti stiamo utilizzando... c'e' qualcosa in questa lista piu' importante del risolvere i problemi dell'umanita'?
E' Demagogia, no?

Inoltre, non e' che non si risolvono i suddetti problemi perche' la ricerca spaziale si "asciuga" tutti i fondi : non lo si fa per volonta' politica.
Le risorse ci sarebbero per fare entrambe le cose.
Per cui.
"La conquista dello spazio : perche'?"

Perche' no?

************
Non mi pronuncio sulla questione dio...

mc
Inviato il: 4/2/2014 13:27
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  •  Calvero
      Calvero
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#334
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
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_________________
____________

Ci si rende conto che più è infinita, ipocrita e pretestuosa l'ambizione, più verrà vestita di valori che non sono per nulla distanti dal fanatismo religioso.

Tutto questo mi ha aiutato a capire e a delineare il "mio" pensiero che vado così, a grandi linee, a formulare:

- l'uomo ha bisogno di Dio, un bisogno che gli scorre nelle vene, nello spirito, nell'anima, nel cuore e, non se ne abbia a male nessuno, nella mente. Un bisogno che è una mancata identificazione a sé medesimo; la ricerca di un'appartenenza universale, cosmica e che possa fare in lui percepire il senso della comunione e della condivisione. Il paradosso è che: - più furente, il bisogno di Dio scorre nelle vene del razionalista e dello scienziato.

Secondo quanto ho studiato in questi anni - e per moltissimi aspetti non servirebbe neanche studiarlo, ho scoperto che il nostro mondo è un mondo costruito fuori dal suo baricentro, e non è il mondo che appartiene all'uomo, ma appartiene a un Potere secolare e, per varie radici, millenario. Un potere conscio dell'umana umanità e del suo ineluttabile scopo.

La mossa strategica per antonomasia, una volta che sai che Dio ha desiderio* di mostrarsi attraverso gli uomini e non solo gli uomini, è quella di dirigere queste forze in direzione di ambizioni che portino - nell'inconscio - al senso di infinito e conquista.

Attenzione, la conquista è un termine, cioè una prigione, come tutti i termini, e la conquista in sé - non ha nulla di malevolo perché in realtà è ciò che riconduce a sé stessi. Così la concepisce la coscienza, il flusso di coscienza.

Quello che viene promosso dalle élite e venne promosso soprattutto attraverso l'illuminismo, è dare alle ambizioni il profumo di Dio e, magistralmente, allontanandolo da esso.

Ecco perché in realtà nessuno è stato capace di rispondere a questo quesito, perché rispondere onestamente significava ammettere di essere religiosi. Ecco perché con esercizi di maieutica è possibile rivelare come il RE sia nudo. Ecco perché le analogie e le metafore sono sconclusionate, perché non possono mentire.

Questo dibattito poteva anche essere basato su di un'altra questione: - Il Papa: perché.

Le risposte sarebbero ipocritamente le medesime:

- vuoi mettere le ricadute che si hanno grazie al Vaticano?

*Non siamo noi, è Dio che ci sta cercando.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 4/2/2014 12:38
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  •  invisibile
      invisibile
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#333
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

earlturner ha scritto:
lo avevi scritto anche prima mi era sfuggito, esatto, proprio questa e' fare filosofia----prima di andare al fronte. se ci sei gia' e' appunto idiota mettersi a fare discussioni col superiore
se vai nello spazio, il dilemma filosofico dei perche' e' stato soppiantato dalla tecnica ; almeno, cio' che penso io

Non è che lo pensi tu. E' così.
Se ti metti a parlare di filosofia col generale mentre fischiano le pallottole, sei idiota, non ha senso.

Siccome non è una tu opinione, ma semplice buonsenso, non vedo il punto.
Non c'è un punto, per quello ho detto che non capivo il tuo primo intervento.

Resta il fatto che per me oggi andare nello spazio non ha senso.
Ha senso solo se ci sono secondi fini ed è proprio quello che penso io.
Serve a metterci un bel Saturn V su per il popò.
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 4/2/2014 7:42
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  •  earlturner
      earlturner
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#332
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/7/2013
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Citazione:

invisibile ha scritto:
Citazione:

earlturner ha scritto:

Quello che volevo dire con l'esempio della guerra era secondo me attinente, ti spiego il perche' : ora, se ti trovi al fronte non c'e' molto da filosofeggiare giusto? come scrivevo prima non e' che nel mezzo della battaglia vai dal superiore e "scusa compagno io penso che..." proprio perche' in quella situazione non c'e' molto da chiaccherare
ecco, per me, 'la conquista dello spazio' pur partendo da un punto di vista filosofico deve necessariamente passare per la tecnica, e con la tecnica si discute poco
tutto qui

Si ma no.
Non è attinente perché se ti trovi al fronte sei idiota ameno che non ti abbiano costretto con la forza.
Sei idiota anche se non cerchi di filartela alla prima occasione.

Se sei nel manicomio del fronte è chiaro che mettersi a filosofeggiare col generale è folle, a meno che non sia un tentativo di distrarlo per cercare di filarsela

Se affronti la questione della "conquista dello spazio" dal punto di vista filosofico non sei al fronte, ti stai chiedendo se sia sensato fare la guerra.

Qui siamo "prima" di andare nello spazio e a mio avviso, andare nello spazio oggi equivale andare al fronte volontariamente, cioè è essere idioti.
Il perché credo di averlo esposto chiaramente.

Citazione:


p.s. mi scuso ancora per averti aggredito
ciao

Scuse accettate.
Ciao



lo avevi scritto anche prima mi era sfuggito, esatto, proprio questa e' fare filosofia----prima di andare al fronte. se ci sei gia' e' appunto idiota mettersi a fare discussioni col superiore
se vai nello spazio, il dilemma filosofico dei perche' e' stato soppiantato dalla tecnica ; almeno, cio' che penso io

R.I.P.
Lando
2013-2014
Forza Panino
Inviato il: 3/2/2014 23:55
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  •  invisibile
      invisibile
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#331
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

earlturner ha scritto:

Quello che volevo dire con l'esempio della guerra era secondo me attinente, ti spiego il perche' : ora, se ti trovi al fronte non c'e' molto da filosofeggiare giusto? come scrivevo prima non e' che nel mezzo della battaglia vai dal superiore e "scusa compagno io penso che..." proprio perche' in quella situazione non c'e' molto da chiaccherare
ecco, per me, 'la conquista dello spazio' pur partendo da un punto di vista filosofico deve necessariamente passare per la tecnica, e con la tecnica si discute poco
tutto qui

Si ma no.
Non è attinente perché se ti trovi al fronte sei idiota ameno che non ti abbiano costretto con la forza.
Sei idiota anche se non cerchi di filartela alla prima occasione.

Se sei nel manicomio del fronte è chiaro che mettersi a filosofeggiare col generale è folle, a meno che non sia un tentativo di distrarlo per cercare di filarsela

Se affronti la questione della "conquista dello spazio" dal punto di vista filosofico non sei al fronte, ti stai chiedendo se sia sensato fare la guerra.

Qui siamo "prima" di andare nello spazio e a mio avviso, andare nello spazio oggi equivale andare al fronte volontariamente, cioè è essere idioti.
Il perché credo di averlo esposto chiaramente.

Citazione:


p.s. mi scuso ancora per averti aggredito
ciao

Scuse accettate.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 3/2/2014 22:16
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  •  earlturner
      earlturner
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#330
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/7/2013
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Citazione:

vuotorosso ha scritto:
Citazione:

earlturner ha scritto:
autorimessa


Quale sarebbe il senso?



autorimosso
autorimessa

Inviato il: 3/2/2014 14:41
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#329
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/5/2011
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Citazione:

earlturner ha scritto:
autorimessa


Quale sarebbe il senso?
Inviato il: 3/2/2014 14:38
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  •  earlturner
      earlturner
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#328
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/7/2013
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Citazione:

Redazione ha scritto:
LANDO: "Comunque, i bambini di quella foto si aiutano anche coi vaccini, non con le puttanate di Vanoli, Simoncini, e altri ciarlatani che tenete in palmo di mano qui dentro."

Sei stato espulso.

Dimostrami (privatamente) che Simoncini è un "ciarlatano", e sarai riammesso.

***

AVVISO PER TUTTI: Rientrare immediatamente nel topic del thread.



autorimessa


@Invisibile

Quello che volevo dire con l'esempio della guerra era secondo me attinente, ti spiego il perche' : ora, se ti trovi al fronte non c'e' molto da filosofeggiare giusto? come scrivevo prima non e' che nel mezzo della battaglia vai dal superiore e "scusa compagno io penso che..." proprio perche' in quella situazione non c'e' molto da chiaccherare
ecco, per me, 'la conquista dello spazio' pur partendo da un punto di vista filosofico deve necessariamente passare per la tecnica, e con la tecnica si discute poco
tutto qui

p.s. mi scuso ancora per averti aggredito
ciao
Inviato il: 3/2/2014 14:30
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  •  invisibile
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#327
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

Calvero ha scritto:
____________
_______


Ragazzi, ma questo è amore

A te
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Inviato il: 1/2/2014 18:56
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#326
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LANDO: "Comunque, i bambini di quella foto si aiutano anche coi vaccini, non con le puttanate di Vanoli, Simoncini, e altri ciarlatani che tenete in palmo di mano qui dentro."

Sei stato espulso.

Dimostrami (privatamente) che Simoncini è un "ciarlatano", e sarai riammesso.

***

AVVISO PER TUTTI: Rientrare immediatamente nel topic del thread.
Inviato il: 1/2/2014 18:17
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  •  Merio
      Merio
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#325
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Citazione:
Ragazzi, ma questo è amore


No...

Questo è LC !!!!

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Ezra Pound
Inviato il: 1/2/2014 18:14
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  •  Calvero
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#324
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#323
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

earlturner ha scritto:
@Invisibile
ok, ricevuto, e' un elucubrazione mentale dall'inizio alla fine, quindi.

No, non lo è.
Perché la filosofia NON è solo una elucubrazione mentale.

La filosofia, secondo la concezione occidentale è: è un campo di studi che si pone domande e riflette sul mondo e sull'uomo, indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana, tenta di definire la natura e analizza le possibilità e i limiti della conoscenza.

Questa è divertente:

" Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui."
(Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia)

Per gli orientali, inoltre, la filosofia è qualcosa che comprende quanto sopra e molto altro, dipende da quale filosofia si prenda in considerazione.
Per il taoismo per esempio, la più antica filosofia cinese, uno dei traguardi più ambiti per un essere umano che vuole comprendere il Mondo (Tao) è arrivare al non-sapere assoluto.... perché è solo attraverso esso che si aprono le porte dello Spirito, del Tao e di conseguenza della vera conoscenza, che non è mentale (quindi elucubrazioni mentali poche o addirittura niente)....

...come diceva un tizio... ma pensa te... (che in questo contesto ha un triplice doppio senso... troppo...?... sto esagerando....?...)

In ogni caso non lo è perché se una delle osservazioni (o elucubrazioni se preferisci) che ho fatto ne mio ultimo post, se per esempio è VERO che tu sei il carceriere di te stesso e schiavo di qualcuno, non c'entra una fava se è una elucubrazione o no, il tuo culo appartiene a qualcuno che non sei tu...
Non è per niente una elucubrazione, piuttosto si può descrivere come un:
"guarda, forse non te ne sei accorto, ma c'hai un cetriolo grosso come un Saturn V nel culo, amico mio..."... per restare in tema di spazio.

Citazione:

ma ti immagini essere al fronte, avvicinarsi ad un generale in prima linea mentre fischiano pallottole ed esordire con "Scusa compagno, ma io non sono d'accordo.."


A parte la non verosimiglianza del tuo esempio come ti hanno fatto notare...
se ti trovi al fronte sei un cretino...
se nonostante la tua cretinaggine vai dal generale a dirgli una cosa simile sei anche un idiota...
se pensi che in un simile contesto, dove notoriamente la follia umana arriva ad uno dei suoi culmini (pensa che c'è chi crede veramente che quei tizi con la barba e i baffi, che parlano un altra lingua e non mangiano gli spaghetti siano il nemico ), a qualcuno possa venire l'idea di filosofeggiare, ti sei definitivamente bevuto il cervello.

Riassumendo, ma che stai a di? Che c'entra?

Citazione:

per ME non e' una questione filosofica, tutto qui.

Va bene, che problema c'è?
Per me si per te no, fine del discorso.
Ma allora, mi spieghi che minchia c'entra il generale al fronte con le pallottole che fischiano con:

1) il filosofeggiare di un idiota col generale idiota
2) la conquista dello spazio vista in ottica filosofico-esistenziale

??????

No comprendo amigo...

Citazione:

se dovessi applicare il "ma dove vado non so neanche dove sono io" morirei d'inedia

A parte che al limite sarebbe "ma dove vado se non so neanche chi sono io"... dicevamo, a parte questo, che ti devo dire?
Devo dire allora non pensarlo che sennò mi muori di inedia e poi mi sento pure in colpa...?
Veramente non capisco il tuo intervento.
A me sembra che se scrivevi tipo "Capito, non mi interessa, ciao", era la stessa cosa, ma MOLTO MIGLIORE MEGLIO, perché senza tirare in ballo generali inesistenti e le reazioni psicofisiche al tuo avvicinarti a simili visioni dell'esistenza.
Cioè, sticazzi se muori di inedia, senza la minima emozione da parte mia nei tuoi riguardi, sia ben chiaro.

Citazione:

torno a raccogliere pompelmi

Ecco, di questo me ne dispiaccio invece.
Non perché sia una attività deprecabile, al contrario, essendo un taoista la visione pratica della vita è quella che preferisco anche io. Semplice, diretta e illuminante il più delle volte (anche perché lontana dalle elucubrazioni interminabili che personalmente trovo pallosissime, e in definitiva inutili, di molta filosofia occidentale).
Ma essendo noi esseri umani, e quindi portati per nascita all'esplorazione dell'ignoto (unico essere vivente in grado di fare questo), quando vedo un mio simile rinunciare alla cosa più entusiasmante che ci è dato fare mi rattristo, perché so che equivale a rimanere nella prigione che qualcuno a così ben progettato per lui e al rinunciare ad uno dei doni più preziosi che ha ricevuto con la vita.
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Chuang Tzu
Inviato il: 1/2/2014 17:51
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#322
Sono certo di non sapere
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Vero se ne parlava da tempo, averlo ammesso è una gran passo avanti per la scienza, adesso possono iniziare a pensare a come la materia e l'anti-materia interagiscano oltre l'orizzonte degli eventi. Già che non si pensi più a buchi (wormhole) nello spazio-tempo che per me era una grandissima scappatoia logica, dovrebbe spingere gli scienziati a concepire nuove forme di energia e quindi materia che potrebbero esistere fuori dal nostro modo di concepire l'universo.

Adesso aspetto che si faccia un altro passo avanti su come ci si relazione con le dimensioni, io ad esempio penso che nello spazio esista un unica forma di energia ed è "lo spazio", esso infatti si ci manifesta in quattro dimensionalità lunghezza larghezza altezza e tempo.

La materia è per me un nodo dello "spazio" e l'energia è "lo spazio" che tenta di tornare nella sua forma d'origine. Lo spazio è quindi per me un qualcosa di elastico "infinitamente" elastico ma che nel contempo ha una sua forma.

Quando si accumula materia in un unico luogo (una stella o una stella nera) si accumula li y,x,z,t (lunghezza altezza larghezza tempo) essa sarà comunque legata al resto dello "spazio" per questo la definisco un nodo, come quando si fa un nodo in un tessuto elastico, il nodo sarà attratto dal resto del tessuto e vice versa. Ma essendo tutto il materiale al interno del nodo lo stesso del materiale all'esterno, quando ci sarà equilibrio fra le dimensioni al suo interno cioè quando avrà assorbito egual quantità di yxzt anche all'interno del nodo ci saranno le condizioni perché l'energia contenuta in esso di "Spazio" possa stabilizzarsi lasciando l'interazione attrattiva con il resto di spazio isolata all'esterno del nucleo del oggetto.

Io penso che lo Spazio continuerà a tentate di rimettersi nella sua forma d'origine agendo sui confini di quello Spazio compattatosi ma che nel contempo all'interno del oggetto (nucleo della "stella nera") esso abbia già completato la manovra di riordinamento raggiungendo l'equilibrio strutturale anche se in uno spazio ristretto. Essendo lo spazio completamente elastico sia estendibile che comprimibile le anomalie saranno localizzate sono dove la spazio è deformato, cioè per me lo spazio non è deformato quando c'è equilibrio fra le dimensioni con cui si manifesta, lo è solo dove c'è disequilibrio fra le dimensioni. Per me quindi le quattro dimensioni sono manifestazioni diverse di energia, e quindi bisogna iniziare a relazionarsi con la dimensione Tempo come a un qualcosa di fisico, non come qualcosa di astratto come una misura del movimento.

Le dimensionalità tutte non sono altro che stati deformati dello "spazio" che è in realtà un unica stringa, quando c'è equilibrio lo Spazio è impercettibile.

Io penso esistano onde gravitazionali che si diffondono nelle altre tre dimensioni in maniera uniforme, ed è conoscerle ed interagirci uno dei nostri prossimi passi evolutivi.
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
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Che non fossero buchi era noto da mo'.

Comunque, il mega ammasso di Quasar è significativo anche per un'altra cosa e cioè che quando un' EVIDENZA contrasta le teorie scientifiche, esse vengono rimesse in discussione.
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esaminando giornali tipo Lando, che ritornano
alla luce dopo un'era di arbitrario oscuramento
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#319
Sono certo di non sapere
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Immagini come queste ci mostrano quando siamo piccoli.

Quelle foto invece della Cassini, che riprendono la notte di Saturno e dove si vede un piccolo pianeta sembrare una stella come le altre che spunta da dietro gli anelli, ci dicono che in questo immenso frattale che è l'universo, noi abbiamo un ruolo che trascende dalla prospettiva che siamo abituati ad utilizzare osservando le cose dal interno.
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 1/2/2014 15:20
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      Pyter
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#318
Sono certo di non sapere
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ma ti immagini essere al fronte, avvicinarsi ad un generale in prima linea

Un generale in prima linea?

Ma dove sei arrivato a scuola studiando la storia, ai tempi di Custer?
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 1/2/2014 15:16
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  •  Calvero
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#317
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:

, avvicinarsi ad un generale in prima linea mentre fischiano pallottole



.. "generale in prima linea, al fronte, mentre fischiano pallottole"?

... su quale pianeta?

...e, per la metafora, infatti il discorso è a monte, NON nasce al fronte, nasce prima, quando diventi obiettore di coscienza. Nessuna elucubrazione, ma fatti. Fatti che non si vogliono mettere in atto per vigliaccheria o, se in buona fede, perché propagandati. Non ci sono altre opzioni.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 1/2/2014 15:14
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  •  earlturner
      earlturner
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#316
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/7/2013
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@Invisibile
ok, ricevuto, e' un elucubrazione mentale dall'inizio alla fine, quindi.
ma ti immagini essere al fronte, avvicinarsi ad un generale in prima linea mentre fischiano pallottole ed esordire con "Scusa compagno, ma io non sono d'accordo.."
per ME non e' una questione filosofica, tutto qui.
se dovessi applicare il "ma dove vado non so neanche dove sono io" morirei d'inedia
torno a raccogliere pompelmi
Inviato il: 1/2/2014 15:04
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  •  Calvero
      Calvero
Re: La conquista dello Spazio: perché.
#315
Sono certo di non sapere
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Fa' un po' quel che ti pare.


Ch'è quello che fanno tutti

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"A balle" significa "a chiacchiere", e cioè l'unica cosa che sai produrre.


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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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  •  Lando
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#314
Ho qualche dubbio
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Calvero ha scritto:
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Dai il buon esempio:


Il buon esempio lo si può dare, senza usare le iperboli delle utopie.

Che cazzo di ragionamento Talebano infantile; mai sentito parlare di equilibrare tendenze malevole? ... sai com'è, la macchina del tempo non l'hanno ancora inventata

Citazione:

smetti di utilizzare in un mezzo di derivazione militare come Internet, invece di usarlo per pontificare come un vecchio al bar mentre gioca a briscola.


Te smetti di usare la vita, levatela, visto che non te l'ha data la scienza

Citazione:

Altrimenti sei complice tanto quanto me.


Perché, hai letto da qualche parte che io mi fossi mai escluso dalla società e dalle reponsabilità? ... trovami dove lo sostengo

Se invece tu usassi la parte del cervello non deputata al tuo Dio, riusciresti a comprendere che noi possiamo cambiare le cose, non distruggerle. Nulla si distrugge, ma le cose possiamo cambiarle, ci arrivi?

Citazione:

Sai, da me si dice: "a balle son buoni tutti".


Quali balle? ... stai iniziando a diffamare? ... no dico, fammelo sapere, così mi organizzo


Fa' un po' quel che ti pare.

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  •  Calvero
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#313
Sono certo di non sapere
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(anche se sono convinto che Calvero lo intende come me)


YES
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Inviato il: 1/2/2014 10:59
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#312
Sono certo di non sapere
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Grazie Incredulo.
C'era pure Venezia

@vuotorosso e tutti

Per approfondire quello che ha scritto Calvero, perché credo che il termine "propaganda" sia corretto ma insufficiente a descrivere la realtà (anche se sono convinto che Calvero lo intende come me), è necessario vedere come siamo.
Diciamo che non sappiamo chi siamo. Ma come siamo possiamo saperlo, basta osservare.

Noi siamo terribili, pazzeschi, matti come cavalli, geniali e stupidi. Capaci delle cose più meravigliose, di un Amore infinito per l'altro da sé, così come delle cose più terrificanti.... abbiamo il libero arbitrio, una volontà, una intelligenza profonda e omnicomprensiva... (tralascio i poteri spirituali apposta, qui, ma considera che questi ci portano ancora più "lontano").

...siamo completamente ingestibili, imprevedibili, imperscrutabili.... siamo come l'acqua che scappa da tutte le parti e se la imprigioni in modo perfetto marcisce. Oppure la sterilizzi fino a quando non è più nemmeno acqua...

Ora, nell'ottica del potere, di chi desidera il potere a livello globale (chiamiamole elites), sottomettere questi esseri che siamo noi pare praticamente impossibile...
...e invece il modo lo hanno trovato.

L'unico modo per imprigionarci, per loro uso e consumo, è convincerci, in vari modi e a vari livelli esistenziali, di andare in prigione di nostra spontanea volontà.
L'unico modo che funziona è farci diventare carcerieri di noi stessi.

Non c'è altro modo, perché basta che io dica NO e sono fuori, libero.
Magari muoio di fame, ma lorsignori non possono più usarmi come schiavo.

Per ottenere questo, devono creare un sistema di condizionamento enorme, TOTALE, che copra tutti gli aspetti della vita, dalla nascita alla morte e che controlli tutto, dal lavoro al riposo (è lo scienziato che ti dice quale materasso è il migliore per riposare, il tuo corpo no, non lo sa ), dal cibo ai rapporti personali (è l'esperto psicologo che ti dice quale donna amare, il tuo cuore non lo sa...).

In pratica tutto quello che è presentato come vita è in un modo o in un altro contaminato da questa programmazione profonda dell'essere umano, con lo scopo di fargli decidere in piena libertà di vivere in prigione.

Anticamente bastava poco, perché c'erano Dio o gli dei, poi il faraone o re, i loro scagnozzi e gli schiavi e bastava insegnare che questa struttura era normale fin dalla culla e il gioco era fatto.
Ora per le elites è più complicato, a causa di quello di cui ha parlato Calvero (controllo su scala globale), ma il trucco è sempre quello, non è cambiato di una virgola, per il semplice motivo che c'è un solo modo modo per imprigionarci (a causa di COME siamo): siamo noi che dobbiamo decidere di vivere prigionieri.

Le reazioni che si possono osservare in discussioni come questa, tra quelli meno liberi di noi, sono illuminanti. Non è un caso che ho parlato di terrore, non ho scelto a caso quella parola.

Immagina una persona che è ultraconvinta che la sua vita sia buona e giusta, che stia lavorando per il bene suo e dei suoi simili, per il progresso dell'umanità e per il benessere di tutti. Che è libero, adulto e indipendente.
Poi arriva un tizio che inizia a fargli notare che sta vivendo in una illusione e che questa illusione è totale, che in realtà è uno schiavo programmato come un automa e che questa programmazione gli è stata fatta fin dalla nascita, che praticamente TUTTO quello che ha vissuto è stato pilotato per uno scopo preciso: affinché lui decidesse liberamente di vivere come uno schiavo.

Questa rivelazione (ma anche solo l'avvicinarsi di un millimetro ad essa), in genere produce terrore, rabbia, incredulità e perdita dei punti di riferimento.
E' comprensibile e molto difficile da affrontare. Tutti quelli che hanno passato quell'esperienza sono d'accordo su questo, perché si tratta di rivedere tutto, niente escluso.
E' un processo che in genere è molto doloroso.

Alla luce di tutto ciò si può supporre che io viva in uno stato paranoide, oppure che è tutto vero.
Se è vero, costruire hyperloops o astronavi non ha nessun senso, perché direi che abbiamo un'altra priorità.
Perché il problema non sono le astronavi si o no, il problema siamo noi.
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Chuang Tzu
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  •  Calvero
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#311
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@ vuotorosso (e, per conoscenza, a Invisibile e Incredulo )

Non solo quello che dici. La propaganda ha fottuto tutti sdoganando l'idea che un percorso trasversale acquisisca una dignità perché ad esso si connettono delle ricadute.

In sostanza, spiego meglio, la maggior parte, anche coloro che credono di aver compreso la contro-informazione (senza studiare la propaganda) e hanno compreso il solito beato cazzo, pensano che la famosa questione di "problema-reazione-soluzione"* sia una cosa legata soltanto a vicende terroristiche et similia, invece il "nocciolo atomico", la propaganda, è a monte (tanto più a monte, cioè nel nostro inconscio) ed è lì [dentro di noi] che utilizza questo concetto/programma ....

* (.. cioè ambizione-reazione-soluzione, comunque è sempre un problema)

.. altrimenti, così non fosse, non vi potrebbe essere élite alcuna, o forze sovra (e sotto) nazionali che in maniera parassitaria riescano a convogliare il capitale umano in direzioni disumane.

Cioè, per capirsi: - da questo dibattito, se ne verrà conservata testimonianza, quando verrà studiato da enti filologici futuri, magari tra 300 anni, verrà rilevata una demarcazione netta tra Fascismo del Terzo Millennio e Plebe 2.0. Saremo molto più ridicolizzati e considerati involuti rispetto ai popolini (o ancien régime) dei soprusi tra Nobili e Plebaglia prima della Rivoluzione Francese (sempre formulata attraverso le élite); almeno quella volta i processi informativi non potevano essere appannaggio dei comuni mortali ...

...oggi invece, il consenso, essendo il Villaggio Globale una necessità per le sovrastrutture dei Poteri (leggasi omologazione delle ambizioni), deve essere VENDUTO attraverso retaggi che si appellano agli archetipi e plagiandone la genuinità. Non a caso pochi hanno colto il significato di studi notevoli, basti vedere McLuhan, che non c'è bisogno di scomodare altri e più potenti pensatori, figurati [se no a qualcuno potrebbe scoppiare un emisfero ] ...

.. che già, qui, certi CREDENTI hanno fatto tilt con una semplice questione di etica, come bussole che hanno perso il loro campo magnetico.

Tu puoi metterla come vuoi; puoi spiegarla adeguatamente come stiamo facendo pragmaticamente noi, o puoi anche spiegarla attraverso l'amore e le Leggi della Natura umana stravolta dai retaggi della vanità intellettuale - in primis scientifico/religiosa ...

... ma non c'è peggior sordo, comunque. Sono propagandati, e senza umiltà non verrà mai accettato; anzi, sei tu!! .. quello con l'ego ipertrofico, che non vuoi conquistare lo spazio.
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Inviato il: 1/2/2014 8:50
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#310
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Citazione:
Comunque tutto questo non vale se la tua meravigliosa fanciulla di Venezia è libera solo domani dalle 13:00 alle 15:00






Di me ti diranno che non sono ambiziosa,
è il prezzo di amare senza pretesa



E' l'amore che conta
non solo i numeri, e neanche i limiti
E' una strada contorta
e non è logica, e non è comoda


Nell'attesa che hai
Nell'istante in cui sai
che è l'amore che conta
non ti perdere, impara anche a dire di no

No, No, No
No a questo tempo
d'ira e di cemento
No, No, No, NO!


E' l'amore che conta
non solo i numeri, e neanche i limiti
E' una strada contorta
e non è logica, e non è comoda....
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Inviato il: 1/2/2014 7:31
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#309
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@vuotorosso

Inoltre...

Perché andare su Saturno se non sai nemmeno chi sei tu? ("tu" siamo noi oviamente)

Potresti dirmi perché andare a Venezia allora...

Bè, magari con il tuo viaggio a Venezia scopri un indizio, una piccola parte di chi sei, o semplicemente hai bisogno di svago, di staccare la spina, o c'è una meravigliosa fanciulla che ti aspetta
In ogni caso l'impegno e le risorse necessarie sono abbastanza alla portata di tutti noi, con le eccezioni dei vari casi (che lo dico solo perché sennò "qualcuno" si avventa su sta cosa per scassare le orbite...).

Ma su Saturno? Creare un ambaradam pazzesco, costosissimo e rischiosissimo?

Umanamente, ad oggi, non ha nessun senso.

Perché IL problema centrale nostro, è che non sappiamo nemmeno chi cavolo siamo.
Questo è il motivo per cui l'umanità è impazzita e di conseguenza la priorità è rinsavire.

I morti per fame, la distruzione dell'ambiente e le cose orrificanti che succedono tutti i giorni, sono una conseguenza della follia collettiva.
Una follia che è arrivata a consumare un ecosistema PERFETTO che è l'unica cosa che ci permette di vivere.
Quando una specie inizia ad autodistruggersi significa che è impazzita.
Non ci possono essere altre interpretazioni considerando anche, che l'istinto di conservazione è alla base dalla vita tutta.

Questo risponde in parte anche all'hypeloop, credo.
Che bisogno c'è di viaggiare ad altissima velocità se non sai chi sei?
E se invece è proprio nell'andare piano una delle chiavi per arrivare a comprenderlo?

Tutti gli esseri viventi hanno una "range" di velocità in cui vivono e non ne escono mai.
Tutti gli esseri viventi vivono in armonia (uomo permettendo) noi esclusi.

E' possibile che anche l'uomo abbia il suo "range" di velocità in cui vivere bene?
Sembra plausibile.
Allora non è prioritario scoprire quale è prima di mettersi a costruire hyperloops o astronavi per andare su Marte?
In fondo si tratta semplicemente di buonsenso e, per tornare all'argomento, il fatto che ci sia questa enorme propaganda, che si investano enormi risorse (non solo economiche come hai fatto notare), per realizzare queste cose che non sono sensate ne ieri ne ora (domani chissà...), la dice lunga sulle intenzioni di chi questa propaganda dirige.

E' possibile che il senso di tutto ciò stia proprio nella volontà di impedire che noi si scopra chi siamo?

Comunque tutto questo non vale se la tua meravigliosa fanciulla di Venezia è libera solo domani dalle 13:00 alle 15:00
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Chuang Tzu
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#308
Dubito ormai di tutto
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PCornelio ha scritto:
Bien sur, ma tutto sta nel voler considerare o meno uno spreco i soldi spesi nel finanziamento delle agenzie spaziali.


Ovviamente ognuno ha la sua opinione.

Per me, in assoluto, puó non esserlo.
(divago un attimo: nell'articolo su hyperloop con Invisibile e Calvero avevamo punti di vista differenti, che non abbiamo risolto allora ma che prima o poi lo faremo; lo dico qui ora perché vorrei capire meglio il loro punto di vista, anche se Invisibile in parte me l'ha giá spiegato)

Il fatto é che lo é adesso: e ti diró piú che la parte economica é lo sforzo umano, di menti concentrate a risolvere "problemi" che problemi non sono.
Se sulla Luna ci andiamo quest'anno, ci siamo giá stati, ci andremo fra 3000 non me ne frega un beneamato: la cosa NON risolve problemi piú gravi a cui QUELLE persone con QUELLE risorse potrebbero dare un contributo probabilmente efficace.

Quando e se sulla Terra non ci saranno persone che muoiono di fame, di malattie che in altre zone del pianeta sono solo nei libri di storia e quant'altro su questa scia, allora, e solo allora, potremo dedicarci senza remore a fare pic-nic su Marte. Prima no, é umanamente inaccettabile.


Altri "sprechi"
Ora che dovrei averti fatto comprendere il motivo per cui considero quello uno spreco, non tanto per i dollaroni ma per le risorse che quelle non possono essere recuperate perché vanno a consumo, teste pensanti incluse, facciamo i paragoni con gli altri esborsi.

I 100 miliardi che i nostri concittadini sprecano non hanno significato: sono monete che passano di mano, da tanti piccoli signor Mario a botte di 20, 30, 1000 euro ad un unico ente. Ecco, a questo punto della catena diventano significativi perché sicuramente vengono reinvestiti. Il come, NASA o soluzione per la fame nel mondo, a quel punto fa la differenza.

Sei d'accordo sulle differenze e sulle tempistiche?
Inviato il: 31/1/2014 20:26
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  •  Calvero
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Re: La conquista dello Spazio: perché.
#307
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Inviato il: 31/1/2014 19:52
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