Quesito:

una volta presa coscienza della gabbia nella quale si è nati e sempre sentiti a disagio. Una volta usciti "li fuori", liberi da strutture mentali imposte e auto-limitanti. Come affrontare lo sfracello quotidiano intorno a se? come si gestisce questa realtà? Realtà fatta innanzi tutto di squallore e abuso architettonico dove regna indiscusso e indisturbato l'oggetto del "diavolo" per eccellenza: l'automobile, con tutti i suoi nefasti effetti sul piano ambientale e sociale. Come accettare la visione quotidiana di tutte questi involucri vuoti che si muovono avanti e indietro meccanicamente? Involucri privi di contenuto che non sia quello inoculato nei loro cervelli sin dalla nascita da un sistema che venerano e servono ogni santissimo giorno. Come sentirsi realmente compiuti? Si perché credo che stare bene con se stessi va benissimo ma non basta. Ho bisogno personalmente che gli altri anche loro stiano bene, è una condizione essenziale nel raggiungimento di una dimensione spirituale totale e compiuta. Isolarsi? no, ho bisogno della gente, mi sento bene in mezzo alla gente, ma non di questa gente!

Bella domanda. Come disse il saggio: quando scopri la risposta fammela sapere.

Quesito meraviglioso e terrificante allo stesso tempo...

ci provo:

1) credere nelle capacità della mente nel modificare la realtà
2) spiaggiarsi