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  Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi

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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/6/2006
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E' con qualche timore che apro questo topic.
Capisco perfettamente che possa sembrare pazzesco ma c'è qualcosa di inquietante che sta accadendo negli ultimi mesi.
Mi riferisco ad uno strano intensificarsi di morti di personaggi famosi del mondo della politica,dello sport e dello spettacolo.
Ebbene ricordo che qualche anno fa fu predetto questo da una specie di predicatore americano di cui non ricordo il nome.
Sarebbe stato secondo lui il primo segnale dell'Apocalisse e all'inizio avrebbe coinvolto solo personaggi anziani e già malati per poi passare ad "icone" molto più giovani e conosciute da tutti,nello stesso periodo ravvicinato e in tutto il mondo.
Un campanello d'allarme,un avvertimento all'umanità.
Non so se è solo una percezione alterata tipo le varie campagne dei media sugli stupri che aumentano e i femminicidi e poi vedendo le statistiche ti accorgi che 40 anni fa erano cinque volte tanto..
Però da febbraio abbiamo avuto la scomparsa in 4 mesi di :
Enzo Jannacci
Franco Califano
Antonio Manganelli,l'ex capo della polizia
Antonio Maccanico
Pietro Mennea
Ottavio Missoni
Giulio Andreotti
Umberto Scapagnini,l'ex medico di Berlusconi
Teodoro Buontempo

All'estero :
Hugo Chavez
Margaret Thatcher
Oggi l'ex dittatore argentino Videla
Altri che in Italia si conoscono meno

Forse mi sto facendo suggestionare..spero che sia solo una percezione dovuta al fatto che ricordo gli "avvisi" di quel predicatore e che le statistiche possano smentirmi.
Volevo semplicemente far notare la cosa.

P.s : se ho dimenticato qualcuno aggiornate pure la lista
Inviato il: 18/5/2013 1:52
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  •  ivan
      ivan
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
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Il mito dell'apocalisse prende piede nelle epoca di decadenza.

Gia' da molti anni sui media si legge sempre di apocalissi mancate o prossime venture.

Se il mito dell'apocalisse resiste e prende peide e si materializza in svolte autoritarie nella societa' vuol dire che la decadenza avanza travolgendo tutto.
Inviato il: 18/5/2013 6:51
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  •  temponauta
      temponauta
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 1/4/2010
Da
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Un significato apocalittico lo potremmo anche individuare, se non fosse accompagnato dall'informazione che stiamo assistendo ad una moria ben oltre la media di persone anziane.
Comunque la morte concentrata di personaggi famosi fa parte di quella previsione ormai generalizzata di una caduta sistemica della civiltà occidentale per "fine di un ciclo".
A questa teoria si accompagna una profezia molto più incisiva che vede la fine del mondo (o dei tempi, o di un periodo lungo di storia umana) collegata all'osservazione per la quale "l'uomo e la donna si confonderanno", segno evidente di una caduta dei valori naturali dell'uomo.
Mi pare che il tam tam sui diritti degli omosessuali propagandato a gran cassa sia anch'esso una tromba del giudizio bella squillante.
Inviato il: 18/5/2013 8:51
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  •  ivan
      ivan
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
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A proposito di apocalissi:

Citazione:

All'estero :
...

Oggi l'ex dittatore argentino Videla




1. Da CDC


link


Citazione:


Jorge Rafael Videla, il dittatore argentino dei 30.000 desaparecidos, muore in carcere da sconfitto, da ergastolano, da genocida. Come ha detto Estela Carlotto, la leader delle nonne di Plaza de Mayo, «era un uomo disumanizzato» ed è fin troppo semplice applicare a lui la categoria arendtiana di «banalità del male» di chi mise metodicamente in atto un sistematico piano genocidiario, tendente al sequestro di persona di massa al furto di ogni bene mobile e immobile delle sue vittime, all’assassinio e alla sparizione di persone. Lasciò i figli senza genitori e i genitori senza figli. Ciò succede in molte guerre di sterminio, ma a Videla e ai suoi non bastava. Perciò, peculiarità creola dell’orrore, volle che i morti restassero senza nome, i desaparecidos, e i vivi -i figli di questi, spesso appena neonati- restassero senza identità. Le puerpere venivano lasciate in vita solo fino al parto e centinaia di bambini furono smistati a caso «per salvare la società Occidentale e Cristiana».

Non agiva da solo Jorge Videla. Molti sapevano, moltissimi appoggiavano, come la confindustria, le classi dirigenti, potenti amici come Licio Gelli. Qualcuno benediceva. Il nunzio apostolico Pio Laghi e il cardinale primate Raúl Primatesta erano intimi del genocida. Magari ci fosse un dio a giudicarli. Videla stava dalla parte dei buoni della guerra fredda, agiva all’interno di norme stabilite nell’ambito del Piano Condor, l’internazionale del terrore fondata con Augusto Pinochet e la complicità di Henry Kissinger. Questi invitò Videla a far presto nello sterminare l’opposizione, perché poi con Jimmy Carter non avrebbe avuto la stessa mano libera. Perfino le tecniche di tortura rispondevano a rigidi protocolli; sviluppate dai francesi tra Indocina e Algeria, gli statunitensi erano stati prima allievi e poi avevano superato il maestro –fino ad Abu Ghraib già nel nostro secolo- e docenti per 50.000 torturatori e assassini latinoamericani. Anche in altre culture e sistemi politici si tortura e si uccide, ma sulla carne dei torturati dell’ESMA e del Garage Olimpo c’è quel marchio di fabbrica.

Nel pensare Videla, nel pensare i desaparecidos, non possiamo espungere l’idea che sia la nostra civiltà occidentale, la nostra cultura, il nostro modello sociale ed economico ad aver generato un simile mostro. Nel pensare Videla non possiamo dimenticare che virus e anticorpi convivono nello stesso organismo e la difesa dei diritti umani non finisce con la morte in carcere di un genocida.

Jorge Videla muore da eversore mai pentito. Appena un mese fa invitava a prendere le armi contro il governo di Cristina Fernández de Kirchner, colpevole di aver instaurato -sue parole- «un regime alla maniera di Gramsci». Ma muore da ergastolano, muore solo come un cane in una cella di un carcere all’alba di una mattina d’autunno australe, incapace perfino di fare paura, lui che poté decidere la morte di decine di migliaia di persone. Muore solo e impresentabile, infame fino all’ultimo nel rivendicare di conoscere perfettamente la sorte di 7-8.000 dei 30.000 desaparecidos, ma scegliendo di portarsi nella tomba i segreti che avrebbero potuto alleviare l’angustia permanente di chi ancora cerca un indizio sulla sorte di un figlio, un genitore, un amico. Ben pochi oggi ne rivendicano l’eredità e appare perfino ingiusto il suo destino rispetto a quello del suo sodale in tutto Augusto Pinochet, il dittatore cileno, morto impune e confortato dall’affetto dei suoi clepto-familiari o da Henry Kissinger, che tra dieci giorni sarà un rispettato novantenne che mai pagherà per quell’inferno.

Giova sempre ricordare che non più di un ventesimo dei desaparecidos era guerrigliero, ammesso e non concesso che i guerriglieri meritassero quella sorte. Il 95% erano sindacalisti, studenti, giornalisti, giuristi, sacerdoti, militanti di sinistra, esponenti della società civile che dovevano essere spazzati via per permettere il più grande saccheggio della storia: l’imposizione del modello neoliberale, lo svuotamento delle ricchezze del paese, la loro svendita ai capitali finanziari transnazionali. Valga solo un dato: in Argentina, uno dei paesi più avanzati e ricchi al mondo, ancora nel 1972 c’era la piena occupazione. Nel 2002, calcolando disoccupati e sottoccupati, si sarebbe arrivati a un 42% reale di persone senza un lavoro degno. In un paese con milioni di ettari di terra fertile il neoliberismo reale portò a migliaia di morti per fame. Così non furono i desaparecidos né le inenarrabili violazioni di diritti umani la peggior colpa di Videla. La peggior colpa di questi e dei poteri economici che lo appoggiarono fu aver pianificato e perseguito la riduzione in miseria di milioni e milioni di esseri umani. Il genocidio fu prodromico all’imposizione del modello neoliberale. Videla fece il lavoro sporco disarticolando ogni resistenza sociale, sindacale, culturale.

Nonostante tutto la società argentina mantenne sempre vivi i propri anticorpi democratici. Dopo la caduta della dittatura, il coraggioso Raúl Alfonsín nell’83 istituì la CONADEP (la commissione d’inchiesta sui desaparecidos presieduta da Ernesto Sabato) e dichiarò l’incostituzionalità della Legge N° 22.924 di auto-amnistia firmata dalla Giunta militare poco prima di lasciare il potere. Quindi, con il Decreto 158/83 rese possibile il processo alla giunta. Punire i capi era più facile che perseguire i pesci piccoli. Quello che nell’85 condannò Videla all’ergastolo fu un processo di capitale importanza perché le Nazioni Unite recepissero la «sparizione forzata» di persone come violazione dei diritti umani. Prima non era così. Purtroppo era solo il primo round. Nel ‘90 il regime neoliberale di Carlos Menem avrebbe indultato Videla e gli altri, dopo aver messo un punto finale legislativo sulle violazioni dei diritti umani.

Fu il crollo inglorioso dell’Argentina neoliberale, alla fine del 2001, a riaprire la partita e portare al ribaltamento della politica dei diritti umani in un paese che aveva visto dilagare l’impunità dalla violazione dei diritti umani a qualunque altro contesto. Si è trattato del trionfo di trent’anni di battaglia per la verità e la giustizia portata avanti dal coraggio dello spezzone più avanzato della società argentina, simboleggiato dalle madri di Plaza de Mayo, che solo dopo la fine del regime neoliberale trovò la forza di farsi governo con la sinistra peronista dei Kirchner. Così l’Argentina recuperò una politica dei diritti umani encomiabile e tra le più avanzate al mondo. Già nel suo discorso d’insediamento Néstor mise le cose in chiaro: «Siamo i figli delle Madri e delle Nonne di Plaza de Mayo, e per questo motivo insistiamo nell’appoggiare costantemente il rafforzamento del sistema di protezione dei diritti umani, ed il processo e la condanna di quelli che li violino».

Non faceva propaganda il «flaco de la JP», il ragazzo della gioventù peronista massacrata da Videla divenuto presidente. Nel giro di pochi mesi smantellò per intero il contesto d’impunità e le leggi di Punto Finale e di Obbedienza Dovuta furono dichiarate dal Congresso «insanabilmente nulle».

Il primo a essere condannato fu il sinistro Miguel Etchecolatz, capo della polizia di Buenos Aires e responsabile di 21 campi di concentramento clandestini. Nei confronti di Etchecolatz per la prima volta in una sentenza in Argentina fu scritto che la condanna era emessa per il crimine di «violazioni di diritti umani commesse nel contesto di un genocidio». E così fu condannato il ministro dell’economia e uomo del Fondo Monetario Internazionale della dittatura José Alfredo Martínez De Hoz. Oggi in Argentina vi sono circa 3000 procedimenti penali ancora aperti e circa 650 repressori stanno scontando la loro pena, spesso l’ergastolo, in carceri comuni. Tra questi Jorge Videla che, ripristinata la sentenza dell’85, era già un ergastolano. Un altro ergastolo gli toccò per il piano sistematico di sottrazione di minori. Nello specifico per il sequestro di 18 bambini. Un terzo per l’assassinio di prigionieri politici a Cordoba. Infine era in dirittura d’arrivo la condanna per la sua responsabilità diretta nel Piano Condor, l’internazionale del Terrorismo di Stato che coinvolse tutti i regimi latinoamericani con il coordinamento di Washington.

Muore in carcere e da genocida Jorge Videla affogando nel rancore e nell’odio che nutriva per la società, per la diversità, per la bellezza. Non sono molti i paesi che, come invece può fare l’Argentina, possono dire di aver fatto i conti col proprio passato ed è per questo che il suo corpo di canaglia può marcire lasciando noi in pace. Per quanti passi ancora vadano fatti per rafforzare e difendere i diritti umani, in Argentina, in America latina, nel mondo, la morte di Videla non lascia un sapore amaro come quella dell’impune Pinochet, che pure dovette farsi passare per demente per sfuggire al processo. Con Videla giustizia è stata fatta.

Gennaro Carotenuto
Fonte: www.gennarocarotenuto.it
Link: http://www.gennarocarotenuto.it/23148-jorge-videla-crimini-e-morte-di-un-genocida-neoliberale/
18.05.2013




2.

Citazione:

...
Margaret Thatcher
...


link Margaret Thatcher, la Pasionaria del privilegio
Inviato il: 18/5/2013 15:25
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  •  OverThink
      OverThink
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#5
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 6/2/2012
Da
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Ma il predicatore americano di cui parli preannunciava la morte di personaggi famosi in tutto il mondo perchè erano l'espressione di persone corrotte dal materialismo?
Comunque, anche Eugenio Siracusa parlava di una selezione in atto. Di seguito un piccolo estratto di una sua intervista:
Citazione:
Domanda) Quindi possiamo dire che l’Apocalisse la stiamo vivendo.
Risposta) Certo, e questa profezia l’ha scritta Giovanni ed è in pieno sviluppo. Recentemente abbiamo trovato una placca di basalto, dove c’è scritto, “Io sono la via, la verità e la vita, senza di me non si può arrivare al Padre”, questa frase è riferita a Giovanni l’apostolo. Lui ha ereditato il destino dell’umanità, ed ecco che tutto quello che lui ha scritto in cinquant’anni (ndr. Si riferisce alla sua opera divulgativa), è stato divulgato, affinché la gente si renda conto che Adonai non si pente di aver detto che distruggerà l’umanità, perché distruggerà la parte malefica, la parte distruttiva, la parte assassina, la parte ignorante.

Domanda) Quindi la selezione divina è in atto, e gli strumenti per questa selezione sono Lucifero e Satana, che uno tenta nella fede e l’altro nella materia?
Risposta) Esatto.


Ad ogni modo la lista che hai riportato non mi sembra molto lunga: mi risulta difficile pensare che questo sia il primo segnale dell'Apocalisse. Ciò non toglie che anch'io ho come la sensazione di essere alla fine di un ciclo ma per altri motivi, alcuni dei quali sono scritti in questo articolo.
Inviato il: 20/5/2013 13:16
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  •  temponauta
      temponauta
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#6
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

OverThink ha scritto:

Ad ogni modo la lista che hai riportato non mi sembra molto lunga: mi risulta difficile pensare che questo sia il primo segnale dell'Apocalisse. Ciò non toglie che anch'io ho come la sensazione di essere alla fine di un ciclo ma per altri motivi, alcuni dei quali sono scritti in questo articolo.


Esattamente.
Segnalerei anche che "turbolenze cosmiche" all'interno del sistema solare ingenereranno terremoti e cataclismi sulla superficie terrestre da far riconsiderare la scala richter come eccessivamente "morbida".
Inviato il: 20/5/2013 14:15
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#7
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

temponauta ha scritto:
[...]Mi pare che il tam tam sui diritti degli omosessuali propagandato a gran cassa sia anch'esso una tromba del giudizio bella squillante.


Tranquillo, con l'avvio della moda di farsi asportare tette culo ovaie e prostata (assenza di virgole voluta) il lavoro sara' ancora più celere, altro che omosessuali, qui si va verso gli asessuati.

Fortuna che non credo alle apocalissi.

Overthink:
fai come preferisci, ma segnalidalcielo.it di solito dice che:
- nibiru sta arrivando (da anni si dovrebeb essere palesato
- ci sono flotte dietro il pianeta vicino che stanno per invaderci (da anni)
- i politici e i banchieri e personaggi famosi in generale stanno venendo arrestati su scala globale: tant'e' Andreotti gliel'ha fatta, volpone.
- Ci sono navi al largo di Giove grosse come la Cina, 3, in avvicinamento: anche questo ai 20 all'ora, per cui puoi stare sereno fino al 7000 d.C.

Boh, vedi tu, ma quel sito non si e' costruito una reputazione tipo quella di LC.

Ah, indovina dove sono apparsi terabyte di articoli sul 21 dicembre 2012.
Si, iconicon, pero intendevo SdC
Inviato il: 20/5/2013 16:41
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#8
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 21/5/2013 23:27
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#9
Dubito ormai di tutto
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Pochi giorni fa Don Gallo.
Poco fa è morto Little Tony.
Vorrei tanto che fosse solo una percezione..
Se qualcuno ha notizie dall'estero è benvenuto.
Per capire se anche in Francia,Germania ecc. sta avvenendo qualcosa di simile.
Sempre se qualcosa stia avvenendo.
Inviato il: 28/5/2013 0:43
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Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#10
Mi sento vacillare
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Inviato il: 28/5/2013 13:09
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  •  almarro
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Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#11
Ho qualche dubbio
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AHAHAHAHAH
questa discussione è ridicola
se c'è qualcosa su cui non fare complotti,è la morte "naturale" di gente vecchia
andiamo,basta co le cazzate
cordiali saluti
Almarroooo
Inviato il: 28/5/2013 19:04
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#12
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Franca Rame.
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  •  Calvero
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Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#13
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Det.Conan ha scritto:
Franca Rame.


.. non è che e qui qualcuno porti sfiga
Inviato il: 29/5/2013 13:01
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  •  gronda85
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Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
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Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#15
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Re: Il primo segnale dell'Apocalisse : Morti di personaggi famosi
#16
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Re: Il primo segnale dellApocalisse : Morti di personaggi famosi
#17
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Ovviamente qualcuno deve sempre tirare in ballo i gay e i diversi (ma chi è l'"uguale" più uguale dell'altro), che ci sono sempre stati, come simbolo dell'apocalisse.
Inviato il: 6/6/2013 1:46
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  •  Det.Conan
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Re: Il primo segnale dellApocalisse : Morti di personaggi famosi
#18
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Emilio Colombo.
E presto purtroppo Nelson Mandela..
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  •  Det.Conan
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Re: Il primo segnale dellApocalisse : Morti di personaggi famosi
#19
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Pure James Gandolfini.
L'attore dei Soprano per chi non lo sapesse.
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  •  Det.Conan
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Re: Il primo segnale dellApocalisse : Morti di personaggi famosi
#20
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Margherita Hack..
Qui sono c..zzi
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