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  matrimonio gay, la Francia approva

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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#91
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@Pyter

Citazione:
Chi lo decide che una cosa è anacronistica?


Non lo "decide" nessuno. A me sembra evidente; a te no?

Citazione:
Non ti sembra che nella tua analisi ci siano sottolineati gli effetti delle cose e mai le cause?


Quelli che ho elencato io non sono né effetti né cause di alcunché. Ho evidenziato la contemporaneità di certi fenomeni per mostrare l'anacronismo. Se per te il matrimonio ricopre / ha ricoperto storicamente una funzione diversa, non hai che da dirlo.

Citazione:
Ma davvero vogliamo continuare a raccontarci che le dinamiche sociali funzionino da sole allo stato brado con effetti dati da somma aritmentica delle causalità?


Questo può voler dire diverse cose. Potresti spiegarmi meglio a cosa ti riferisci?

@Rickard

Citazione:
Altrimenti basta convenire che è superato e passare ad altro.


Che è esattamente ciò che gli stati europei stanno facendo.
Inviato il: 7/2/2013 13:29
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  •  DrHouse
      DrHouse
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#92
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/11/2007
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Citazione:

Rickard ha scritto:
Personalmente vedo con disprezzo tutte le forme di istituzionalizzazione dei rapporti umani, per cui bisogna passare attraverso il vaglio e le schedature dello stato per stare insieme alla persona amata o mettere su famiglia.

Vaglio? Schedatura? Ma dove? Ma chi?
Per il matrimonio con rito civile ti bastano l'atto di nascita e un certificato contestuale. Il matrimonio è un contratto e, come qualsiasi altro contratto, non può sussistere per sua natura senza l'identificazione delle sue parti contraenti. Se fai un contratto di fornitura con la ditta Pincopallino Snc, anche su quel contratto ci saranno le tue generalità e quelle della ditta Pincopallino Snc. Lo stato, almeno per sposarti, non ti chiede altro che di identificarti.

Mi potrai dire che a te, per principio, non piace niente che abbia a che fare anche lontanamente con lo stato, e ovviamente lo rispetto. Mi potrai dire che non vedi nessun senso e nessun vantaggio nel ricevere dallo stato un pezzo di carta che formalizza la tua unione, e anche questo è assolutamente rispettabile, tant'è che il numero delle coppie di fatto è cresciuto a dismisura negli ultimi anni e quello delle coppie che si sposano ufficialmente è in costante diminuzione. Ma chiamare schedatura e vaglio la semplice richiesta di una carta di identità quando ormai non sei più libero di aprire un account di posta elettronica senza dover inserire il tuo cellulare o usare certi servizi sul tuo smartphone senza far sapere la tua latitudine e longitudine (e non è lo stato che te lo chiede, in quel caso), mi sembra in tutta franchezza paranoia bella e buona.

Insomma, non vediamo il grande fratello anche quando non c'è. Oltretutto, vale la pena ribadire di nuovo che il matrimonio è pur sempre un atto volontario. Lo fai se lo vuoi fare, nessuno te lo impone, di certo non lo stato.
_________________
E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Inviato il: 7/2/2013 13:49
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  •  Rickard
      Rickard
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#93
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
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Citazione:

DrHouse ha scritto:
Citazione:

Rickard ha scritto:
Personalmente vedo con disprezzo tutte le forme di istituzionalizzazione dei rapporti umani, per cui bisogna passare attraverso il vaglio e le schedature dello stato per stare insieme alla persona amata o mettere su famiglia.

Vaglio? Schedatura? Ma dove? Ma chi?
Per il matrimonio con rito civile ti bastano l'atto di nascita e un certificato contestuale. Il matrimonio è un contratto e, come qualsiasi altro contratto, non può sussistere per sua natura senza l'identificazione delle sue parti contraenti. Se fai un contratto di fornitura con la ditta Pincopallino Snc, anche su quel contratto ci saranno le tue generalità e quelle della ditta Pincopallino Snc. Lo stato, almeno per sposarti, non ti chiede altro che di identificarti.

La fai troppo semplice, e anche dire che il matrimonio è un "semplice" contratto è decisamente... semplicistico.

Citazione:
Mi potrai dire che a te, per principio, non piace niente che abbia a che fare anche lontanamente con lo stato, e ovviamente lo rispetto.

Grazie per il rispetto, ed effettivamente lo sssstaaato è un pensiero abbastanza ammosciante per me.

Citazione:
Mi potrai dire che non vedi nessun senso e nessun vantaggio nel ricevere dallo stato un pezzo di carta che formalizza la tua unione, e anche questo è assolutamente rispettabile, tant'è che il numero delle coppie di fatto è cresciuto a dismisura negli ultimi anni e quello delle coppie che si sposano ufficialmente è in costante diminuzione. Ma chiamare schedatura e vaglio la semplice richiesta di una carta di identità quando ormai non sei più libero di aprire un account di posta elettronica senza dover inserire il tuo cellulare o usare certi servizi sul tuo smartphone senza far sapere la tua latitudine e longitudine (e non è lo stato che te lo chiede, in quel caso), mi sembra in tutta franchezza paranoia bella e buona.

Su quell'"ormai" mi sono quasi messo a piangere. Tanto, ormai....

Ormai diamo per scontato tutto questo, come se fosse giusto fornire continuamente infinite informazioni su noi stessi al leviatano in cambio di "servizi". Per me lo stato non dovrebbe sapere neanche che tu esisti, ma lasciamo stare il campo delle ipotesi, che sennò si sfora in altri argomenti.

Per martla cronaca, quella dell'account col cellulare la so adesso, visto che non ho uno smartphone

Citazione:
Insomma, non vediamo il grande fratello anche quando non c'è. Oltretutto, vale la pena ribadire di nuovo che il matrimonio è pur sempre un atto volontario. Lo fai se lo vuoi fare, nessuno te lo impone, di certo non lo stato.

No, infatti lo stato non ti impone il matrimonio ma cerca di assimilarti in alrtre maniere. PACS, DICO e stronzate varie per fartici entrare in un modo o nell'altro.

Tipo il proverbio if you don't come to Democracy, Democracy will come to you.
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La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 7/2/2013 14:33
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#94
Mi sento vacillare
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Citazione:

Manfred ha scritto:
Ma senza togliere la libertà a nessuno si può tranquillamente dire che la riduzione della popolazione mondiale è un piano già in atto da decine d'anni e l'esaltazione attuale dell'omosessualità da parte dei media per ordine dei poteri forti fa parte di questo piano.


Funziona!

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Inviato il: 7/2/2013 14:37
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  •  Pyter
      Pyter
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#95
Sono certo di non sapere
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@1funky

Sei scarso in grafica, nonchè in italiano.

Manfred ha detto "decine di anni".

Adesso da bravo prova a farne uno prendendo gli ultimi sessanta anni.

O sei scarso anche in matematica?

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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 7/2/2013 14:46
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  •  DrHouse
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#96
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Citazione:

Pyter ha scritto:
@1funky

Sei scarso in grafica, nonchè in italiano.

Manfred ha detto "decine di anni".

Adesso da bravo prova a farne uno prendendo gli ultimi sessanta anni.

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E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Inviato il: 7/2/2013 14:54
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#97
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Citazione:

Pyter ha scritto:
@1funky

Sei scarso in grafica, nonchè in italiano.

Manfred ha detto "decine di anni".

Adesso da bravo prova a farne uno prendendo gli ultimi sessanta anni.

O sei scarso anche in matematica?



Guarda meglio, le ultime decine di anni corrispondono a quel tratto finale con pendenza quasi verticale.
Il che evidenzia tutta l'efficacia del piano di riduzione della popolazione mondiale.
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Inviato il: 7/2/2013 14:56
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  •  Pyter
      Pyter
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#98
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Beh, questa è più carina.

Addirittura con le previsioni fino al 2050.

@Funky1

Scusa, ma non capisco. Dove avrei parlato io di "riduzione" della popolazione mondiale?
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Inviato il: 7/2/2013 15:03
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#99
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Citazione:

Pyter ha scritto:
@Funky1

Scusa, ma non capisco. Dove avrei parlato io di "riduzione" della popolazione mondiale?


Tra le righe.
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Inviato il: 7/2/2013 15:11
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  •  DrHouse
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#100
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Pyter ha scritto:
Beh, questa è più carina.

Addirittura con le previsioni fino al 2050.

Non a caso le previsioni sono indicate da una linea tratteggiata.
La parte che dovrebbe interessarti è invece quella delle linee continue, che risponde esattamente alla tua domanda sulla crescita della popolazione negli ultimi 60 anni.

La popolazione mondiale nel suo complesso, negli ultimi sessanta anni, è in aumento. Fine del discorso. Se mai, si individuano tendenze diverse da continente a continente, l'Europa ad esempio è praticamente ferma. Ma se si parla di piano di riduzione della popolazione mondiale bisognerebbe trovare qualche dato più solido a conforto.
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Inviato il: 7/2/2013 15:14
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  •  Pyter
      Pyter
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#101
Sono certo di non sapere
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La parte che dovrebbe interessarti è invece quella delle linee continue


Perchè dovrebbe interessarmi?

Mi hanno detto che morirò nel 2059.
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Inviato il: 7/2/2013 15:32
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  •  DrHouse
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#102
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Ribelle ha scritto:
L'allucinazione attuale, che tu, senza nessuna sorpresa, ribadisci, è che si possa affermare il primato delle libertà individuali e, contemporaneamente, mantenere in vita una cultura, alias visione del mondo.

Veramente io non ho detto che si possa mantenere in vita un bel niente. Questa è tua aggiunta del tutto arbitraria. Ho solo detto che mi stanno a cuore le libertà individuali e che, potendo scegliere, preferisco una società che concede il massimo della libertà possibile e il minimo di coercizione necessario. Quello che io sinceramente trovo una "allucinazione" è entrare in scivolata in una discussione come questa, che ha un tema ben preciso (la legge sul matrimonio dei gay che la Francia si appresta a varare) e (im)porre dei paletti senza neppure preoccuparti di spiegarli. Non solo ti sei abilmente sottratto alla domanda che io ti ho posto esplicitamente (Qual è la tua opinione in merito a questa legge?). Lo hai fatto anche introducendo di colpo una serie di assiomi, ad esempio la tua personalissima e discutibilissima idea di società e la tua personalissima e discutibilissima idea di cultura, che naturalmente non ti sei preoccupato di spiegare, dando per scontato, evidentemente, che sia "così" a prescindere, solo perché lo pensi tu. Intendiamoci, non che l'argomento non sia interessante. Lo è. Ma forse sarebbe più opportuno svilupparlo in un thread apposito, ad esempio quello intitolato "Comunitarismo vs individualismo", che peraltro giace da mesi su un binario morto (il che non mi stupisce, visto che una volta tanto su LC non si parla di avvistamenti UFO o simbologie di illuminati).

Insomma, non puoi pretendere di introdurre di colpo concetti come "società" e "cultura", ai quali peraltro dai una connotazione ben precisa, senza almeno preoccuparti di definirli meglio. Non possiamo discutere senza prima metterci d'accordo sui termini. Quando avrai la bontà di farlo, sarò più che felice di risponderti. Sempre che la cosa ti interessi ancora, naturalmente.

Posso tuttavia anticiparti fin d'ora che io, a differenza di te, non ho alcuna ossessione per il primato di una determinata visione del mondo, o cultura che chiamar si voglia, anziché di un'altra. Se una società a un certo punto si sgretola perché viene a mancare un elemento unificante, significa che quella società è semplicemente superata. Fine. Un altro sistema giuridico, sociale e culturale, o magari più sistemi nasceranno da quelle ceneri. Le società e le culture non sono oggi, come non sono mai state in passato, nuclei monolitici, indivisibili e monotematici. Sono per loro natura dinamiche, quindi fatalmente esposte a conflitti interni e, di conseguenza, destinate anche a evolversi, progredire, regredire, rinascere, morire. In questo processo tu sembri dare priorità alla coesione, cioè all'identità. È una visione tra le tante, sicuramente rispettabile. Io mi preoccupo invece maggiormente delle libertà individuali e non credo che in questo si debba necessariamente vedere un'allucinazione. Non ho niente contro la coesione culturale e l'identità, mi preoccupo, se mai, che queste siano condivise, nel senso che trovo preferibile in generale un sistema che lascia scegliere piuttosto che un sistema che impone. Se poi la volontà comune è quella di aggregarsi e unificarsi, io non ho alcun motivo personale, né alcuna base giuridica o filosofica per oppormi.

Citazione:
Tu ne contesti i rischi di coercizione, di nuovo senza sospettare che senza la coercizione, ovvero senza porre vincoli, un sistema culturale non sussiste. La tua (e di moltissimi altri) fallacia intellettuale, grossa come una montagna, sta proprio qui.

E da dove avresti dedotto che io non sospetto la necessità di un minimo di coercizione affinché possa esistere una società? Anche questa mi sembra in tutta evidenza una tua conclusione arbitraria. Io ho detto una cosa assai diversa, ho detto che preferisco un sistema che imponga il minimo di coercizione necessario e il massimo di libertà possibile. Ovvio che la coercizione e i vincoli ci saranno sempre, la legge per sua natura definisce i limiti delle libertà, dunque è necessariamente limitativa e coercitiva. L'ho detto esplicitamente sopra:
Citazione:
ma le leggi esistono per regolare i conflitti tra gli individui e delimitare i confini delle libertà, sia quelle tra individuo e individuo, sia quelle tra individuo e stato

E non solo la legge, più in generale qualunque regola, anche non scritta di convivenza è per forza di cose sempre una limitazione, un vincolo e quindi, in una certa misura, anche una coercizione. La legge esiste proprio per quello, per definire limiti. Se mai, si sta discutendo su dove porre quel limite, che è esattamente la domanda che ti ho già rivolto sopra e alla quale ti sei ben guardato finora di rispondere, a parte un generico "lo stabilisce la società". Prima definisci che cosa intendi per società, poi magari possiamo continuare a discutere.
Posto che le leggi sono dunque sempre in qualche misura coercitive, necessariamente per loro natura, io preferisco una legge più tollerante rispetto a una legge meno tollerante e se questo causa una perdita di identità o di coesione francamente la cosa mi lascia indifferente. Una legge tollerante non è quella che mi permette di venire a casa tua e spaccarti la faccia senza motivo, almeno non senza che io poi debba risponderne e pagare le conseguenze. È quella che permette a me omosessuale di sposarmi, se lo voglio, senza che debba rendere conto a te, che sei eterosessuale o omosessuale, ma non vuoi sposarti.
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Inviato il: 7/2/2013 15:58
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  •  Manfred
      Manfred
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#103
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Il grafico parla molto chiaro Europa e subito dopo il nord America(forse no, ai servi fedeli si riservano privilegi), poi ci arriveranno anche gli altri alla crescita zero, c'erano cinquant'anni di ritardo da superare ma stanno bruciando i tempi.
Se l' Europa fosse stata lasciata con la mentalità e la morale degli anni cinquanta, cosa possibile nonostante la tecnologia avanzante, in quanti miliardi si sarebbe oggi nel mondo?


E rimettete a posto la pagina con questi cazzi di grafici che non sapete nemmeno leggere.
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Manfred
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#104
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Citazione:

Manfred ha scritto:
Il grafico parla molto chiaro Europa e subito dopo il nord America(forse no, ai servi fedeli si riservano privilegi), poi ci arriveranno anche gli altri alla crescita zero,


Questa sì che è una scoperta!
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  •  DrHouse
      DrHouse
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#105
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Manfred ha scritto:
Il grafico parla molto chiaro Europa e subito dopo il nord America(forse no, ai servi fedeli si riservano privilegi)

Veramente tu avevi parlato di popolazione mondiale.
Citazione:
poi ci arriveranno anche gli altri alla crescita zero

E su quali basi affermi una cosa del genere? Le linee tratteggiate sono appunto previsioni e se le guardi attentamente tutte sono in crescita, tranne l'Europa. Mi potrai dire che sono solo previsioni, appunto, ma almeno quelle sono basate su calcoli statistici. Le tue su cosa sono basate?
Resta il fatto che, Europa a parte, le previsioni riguardo alla popolazione mondiale nel suo complesso indicano comunque una crescita.

Citazione:
c'erano cinquant'anni di ritardo da superare ma stanno bruciando i tempi.
Se l' Europa fosse stata lasciata con la mentalità e la morale degli anni cinquanta, cosa possibile nonostante la tecnologia avanzante, in quanti miliardi si sarebbe oggi nel mondo?

Che significa "se l'Europa fosse stata lasciata con la mentalità degli anni Cinquanta?". Secondo te la mentalità collettiva è un qualcosa che si pilota facilmente schiacciando un bottone? Tutto deciso dall'alto, decrescita della popolazione, diminuzione dei matrimoni, diminuzione delle coppie che si sposano, aumento degli omosessuali... Tutto deciso a tavolino, immagino, basta premere un pulsante e la gente risponde a comando. E perché in Europa sì e altrove no?

Citazione:
E rimettete a posto la pagina con questi cazzi di grafici che non sapete nemmeno leggere.

Noi non li sapremo leggere, ma tu evidentemente neppure ci provi a leggerli.
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Inviato il: 7/2/2013 17:57
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  •  Pyter
      Pyter
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#106
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Tutto deciso a tavolino, immagino, basta premere un pulsante e la gente risponde a comando.

Come nei film di fantascienza? Quale bottone?
Basta una scheda.




E perché in Europa sì e altrove no?


Abbi pazienza. Siamo nella fase dell'esportazione delle schede.
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Inviato il: 7/2/2013 18:18
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  •  Manfred
      Manfred
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#107
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Rispondo a tutte rispondendo alla prima, io ho parlato di un piano per la riduzione della popolazione mondiale, fare un piano significa anche scegliere da dove partire nel cominciare quella data cosa che si ha in mente di attuare, si fanno delle ricerche, si valutano le situazioni, le motivazioni,ecc. Per ovvi motivi è stata scelta l'Europa. L'Europa se non l'hanno spostata sta ancora nel mondo, l'unico a cui da qui possiamo riferirci.
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#108
Mi sento vacillare
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Citazione:

Manfred ha scritto:
Rispondo a tutte rispondendo alla prima, io ho parlato di un piano per la riduzione della popolazione mondiale, fare un piano significa anche scegliere da dove partire nel cominciare quella data cosa che si ha in mente di attuare, si fanno delle ricerche, si valutano le situazioni, le motivazioni,ecc. Per ovvi motivi è stata scelta l'Europa. L'Europa se non l'hanno spostata sta ancora nel mondo, l'unico a cui da qui possiamo riferirci.


Manfred, il fenomeno di cui parli è noto dal 1919 ed è stato teorizzato analizzando i due secoli precedenti. Altro che ultimi decenni. Altro che gay, che sono sempre esistiti. Ma quando ti uccidono, arrestano o anche solo discriminano per il fatto di esserlo hai questa strana tendenza a tenerti per te la cosa. Eccoti spiegato "l'aumento" dei gay negli ultimi decenni. Troglodita.
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Inviato il: 7/2/2013 19:39
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#109
Ho qualche dubbio
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DrHouse
Citazione:
Veramente io non ho detto che si possa mantenere in vita un bel niente. Questa è tua aggiunta del tutto arbitraria. Ho solo detto che mi stanno a cuore le libertà individuali e che, potendo scegliere, preferisco una società che concede il massimo della libertà possibile e il minimo di coercizione necessario.

A me interessa che la contraddizione fra le due cose sia evidente, così come le implicazioni che ne conseguono in termini di socialità.

Citazione:
Quello che io sinceramente trovo una "allucinazione" è entrare in scivolata in una discussione come questa, che ha un tema ben preciso (la legge sul matrimonio dei gay che la Francia si appresta a varare) e (im)porre dei paletti senza neppure preoccuparti di spiegarli. Non solo ti sei abilmente sottratto alla domanda che io ti ho posto esplicitamente (Qual è la tua opinione in merito a questa legge?).

Non mi sono "abilmente sottratto", l'ho semplicemente ignorata, visto che quello che mi interessava era discutere il punto che ho discusso e, per il momento, non altro: appena mi interesserà rispondere alla tua domanda, stai tranquillo che lo farò. Nel frattempo espongo le mie idee nella forma che mi sembra opportuna. Aggiungerei che, per essere uno cui stanno a cuore le libertà individuali, nel caso specifico eccepisci parecchio sulla mia libertà di partecipare alla discussione come ritengo adeguato.

Citazione:
Lo hai fatto anche introducendo di colpo una serie di assiomi, ad esempio la tua personalissima e discutibilissima idea di società e la tua personalissima e discutibilissima idea di cultura, che naturalmente non ti sei preoccupato di spiegare, dando per scontato, evidentemente, che sia "così" a prescindere, solo perché lo pensi tu.

Si, quando discuto in genere utilizzo le mie idee personali, e se sono convinto che qualcosa sia obiettivamente fondato, tendo a darlo per obiettivamente fondato e non a farne un questione di gusti, del tipo "mi piacciono le fragole". I perché ed i percome analitici, in caso di disaccordo, generalmente emergono via via durante il confronto. Finora in questo modo mi sono sempre trovato abbastanza bene. In altri termini, può darsi che se, anziché disquisire sulla forma della mia partecipazione, ti attenessi ai contenuti magari poi avresti soddisfazione anche in merito al percorso intellettuale che li ha prodotti.

Citazione:
Intendiamoci, non che l'argomento non sia interessante. Lo è. Ma forse sarebbe più opportuno svilupparlo in un thread apposito, ad esempio quello intitolato "Comunitarismo vs individualismo", che peraltro giace da mesi su un binario morto (il che non mi stupisce, visto che una volta tanto su LC non si parla di avvistamenti UFO o simbologie di illuminati).

Figurati. Hai preferenze anche sulla pettinatura e sull'abbigliamento adatti per partecipare a questo thread?

Citazione:
Insomma, non puoi pretendere di introdurre di colpo concetti come "società" e "cultura", ai quali peraltro dai una connotazione ben precisa, senza almeno preoccuparti di definirli meglio. Non possiamo discutere senza prima metterci d'accordo sui termini. Quando avrai la bontà di farlo, sarò più che felice di risponderti. Sempre che la cosa ti interessi ancora, naturalmente.

Non credo, in caso di interesse condiviso per l'argomento, che manchino né spazio né tempo per approfondire qualunque aspetto verso cui la discussione possa condurre. Siamo qui per questo, potremmo dire. Io almeno si.

Citazione:
Posso tuttavia anticiparti fin d'ora che io, a differenza di te, non ho alcuna ossessione per il primato di una determinata visione del mondo, o cultura che chiamar si voglia, anziché di un'altra. Se una società a un certo punto si sgretola perché viene a mancare un elemento unificante, significa che quella società è semplicemente superata. Fine. Un altro sistema giuridico, sociale e culturale, o magari più sistemi nasceranno da quelle ceneri. Le società e le culture non sono oggi, come non sono mai state in passato, nuclei monolitici, indivisibili e monotematici. Sono per loro natura dinamiche, quindi fatalmente esposte a conflitti interni e, di conseguenza, destinate anche a evolversi, progredire, regredire, rinascere, morire.

Si, generalmente l'universo prosegue per la sua strada abbastanza indisturbato anche di fronte al collasso delle galassie, figuriamoci di fronte alle insignificanti traversie di un sistema culturale del pianeta Terra. Solo che, come in qualunque altro caso, l'impatto della questione dipende da quale sia il punto di vista da cui si osserva il fenomeno, se dall'esterno o dall'interno. Il tuo straordinario equilibrio zen al riguardo è davvero ammirevole ma, per gli esseri umani standard coinvolti nel fenomeno, in genere questo cambia un po' le cose.

Citazione:
In questo processo tu sembri dare priorità alla coesione, cioè all'identità. È una visione tra le tante, sicuramente rispettabile. Io mi preoccupo invece maggiormente delle libertà individuali e non credo che in questo si debba necessariamente vedere un'allucinazione. Non ho niente contro la coesione culturale e l'identità, mi preoccupo, se mai, che queste siano condivise, nel senso che trovo preferibile in generale un sistema che lascia scegliere piuttosto che un sistema che impone. Se poi la volontà comune è quella di aggregarsi e unificarsi, io non ho alcun motivo personale, né alcuna base giuridica o filosofica per oppormi.

Mi piace pensare che la questione che pongo vada un po' oltre le preferenze personali di DrHouse e di Ribelle e che riguardi piuttosto aspetti funzionali del vivere insieme.

Citazione:
E da dove avresti dedotto che io non sospetto la necessità di un minimo di coercizione affinché possa esistere una società? Anche questa mi sembra in tutta evidenza una tua conclusione arbitraria. Io ho detto una cosa assai diversa, ho detto che preferisco un sistema che imponga il minimo di coercizione necessario e il massimo di libertà possibile. Ovvio che la coercizione e i vincoli ci saranno sempre, la legge per sua natura definisce i limiti delle libertà, dunque è necessariamente limitativa e coercitiva. L'ho detto esplicitamente sopra:

Citazione:
ma le leggi esistono per regolare i conflitti tra gli individui e delimitare i confini delle libertà, sia quelle tra individuo e individuo, sia quelle tra individuo e stato

E non solo la legge, più in generale qualunque regola, anche non scritta di convivenza è per forza di cose sempre una limitazione, un vincolo e quindi, in una certa misura, anche una coercizione. La legge esiste proprio per quello, per definire limiti. Se mai, si sta discutendo su dove porre quel limite, che è esattamente la domanda che ti ho già rivolto sopra e alla quale ti sei ben guardato finora di rispondere, a parte un generico "lo stabilisce la società". Prima definisci che cosa intendi per società, poi magari possiamo continuare a discutere.
Posto che le leggi sono dunque sempre in qualche misura coercitive, necessariamente per loro natura, io preferisco una legge più tollerante rispetto a una legge meno tollerante e se questo causa una perdita di identità o di coesione francamente la cosa mi lascia indifferente. Una legge tollerante non è quella che mi permette di venire a casa tua e spaccarti la faccia senza motivo, almeno non senza che io poi debba risponderne e pagare le conseguenze. È quella che permette a me omosessuale di sposarmi, se lo voglio, senza che debba rendere conto a te, che sei eterosessuale o omosessuale, ma non vuoi sposarti.

Io ho scritto più su che "I sistemi culturali, per inciso, costituiscono ciò che consente i rapporti sociali (non diversamente dalla lingua, per esempio, che ne è una delle componenti); hanno cioè una funzione.". Su tale funzione, su ciò che la agevola e ciò che la deprime, sulla sua utilità e ampiezza, che a mio modesto parere eccede un tantino la dimensione del semplice "definire limiti", mi farebbe piacere, tanto per cambiare, cogliere il segno di una qualche riflessione minimamente articolata.
Inviato il: 7/2/2013 20:44
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#110
Sono certo di non sapere
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Citazione:
A me interessa che la contraddizione fra le due cose sia evidente, così come le implicazioni che ne conseguono in termini di socialità.


Beh non lo è. Vorresti illustrarcela?

In ogni caso ti prego di osservare che considerare "massimo di libertà possibile" e "minimo di coercizione possibile" contrapposti significa affermare che libertà e coercizione sono "quantitativamente" costanti, indipendentemente dal sistema culturale. Forse volevi affermare che la libertà e la coercizione sono contrapposti (il che naturalmente è ovvio)?
Inviato il: 7/2/2013 21:25
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  •  DrHouse
      DrHouse
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#111
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Ribelle ha scritto:
Non mi sono "abilmente sottratto", l'ho semplicemente ignorata, visto che quello che mi interessava era discutere il punto che ho discusso e, per il momento, non altro: appena mi interesserà rispondere alla tua domanda, stai tranquillo che lo farò.

Nessun problema. In tal caso, resto in paziente attesa.

Citazione:
Figurati. Hai preferenze anche sulla pettinatura e sull'abbigliamento adatti per partecipare a questo thread?

No, non ho nessuna preferenza sulla pettinatura o sull'abbigliamento di chi partecipa al thread. Semplicemente, è buona educazione rispondere quando uno fa una domanda. Visto che l'argomento è quello, non mi sembrava delittuoso chiederti un parere su quella legge, se non altro per capire meglio con un esempio pratico quanto stavi cercando di dimostrare sul piano teorico. Ma, ovviamente, non sei tenuto a farlo, se non vuoi. Quindi, prendo atto per ora della tua non risposta.

Citazione:
Si, generalmente l'universo prosegue per la sua strada abbastanza indisturbato anche di fronte al collasso delle galassie, figuriamoci di fronte alle insignificanti traversie di un sistema culturale del pianeta Terra. Solo che, come in qualunque altro caso, l'impatto della questione dipende da quale sia il punto di vista da cui si osserva il fenomeno, se dall'esterno o dall'interno. Il tuo straordinario equilibrio zen al riguardo è davvero ammirevole ma, per gli esseri umani standard coinvolti nel fenomeno, in genere questo cambia un po' le cose.

Dunque? Secondo te che cosa dovrei fare? Oppormi ai fenomeni? Agevolarli? Non ho la pretesa di cambiare fenomeni che sono più grandi di me. Mi limito ad agire, parlare e scrivere nel modo che ritengo più giusto, magari sbagliando, ma sempre facendo attenzione a non sopravvalutarmi. Al di là di questo, continua a sfuggirmi il nesso con la legge sul matrimonio dei gay, ma sono certo che prima o poi avrai la bontà di illustrarmelo.
Citazione:
Io ho scritto più su che "I sistemi culturali, per inciso, costituiscono ciò che consente i rapporti sociali (non diversamente dalla lingua, per esempio, che ne è una delle componenti); hanno cioè una funzione."

Sì, è vero, e non mi sembra di averlo affatto negato. Anzi, sono d'accordo. Ho anche detto, però, che i sistemi culturali non sono nuclei immutabili o monolitici. Sono dinamici. In poche parole, cambiano continuamente seguendo l'evoluzione della società, dove per evoluzione non intendo necessariamente un avanzamento verso il Bene o la perfezione, ma un semplice cambiamento. Ecco perché ritengo importante definire prima i concetti di società e cultura, altrimenti rischiamo di muoverci a vuoto senza un sistema di riferimento preciso. Gli omosessuali un tempo venivano arrestati e condannati, oggi in molti paesi possono sposarsi e adottare figli. Tu che cosa ne deduci?

Citazione:
mi farebbe piacere, tanto per cambiare, cogliere il segno di una qualche riflessione minimamente articolata.

Sarò felice di articolare meglio le mie idee anche quando anche tu ti degnerai di fare altrettanto. Finora ti sei limitato a fare una toccata e fuga su singoli passaggi dei miei post evitando accuratamente di mettere le tue carte sul tavolo. Se vuoi giocare, hai l'onore della prima mano. Altrimenti, liberissimo di alzarti dal tavolo, nessuno certo ti obbliga. Non vedo però su che cosa dovrei articolare finché tu per primo non chiarisci meglio certi concetti.

Saluti.
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E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Inviato il: 7/2/2013 21:39
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  •  Manfred
      Manfred
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#112
Dubito ormai di tutto
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E' stato teorizzato da te nel 1919?

Io penso di no.

E allora taci.

Coglione


PS

C'erano cibi e droghe piene di ormoni anche nel 1919?
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Manfred
Inviato il: 7/2/2013 21:55
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#113
Mi sento vacillare
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Citazione:

Manfred ha scritto:
E' stato teorizzato da te nel 1919?

Io penso di no.

E allora taci.

Coglione


La logica dietro questo tuo ragionamento deve essere affascinante per chi è in grado di capirla.

Notte
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Inviato il: 8/2/2013 0:36
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#114
Ho qualche dubbio
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DrHouse
Citazione:
No, non ho nessuna preferenza sulla pettinatura o sull'abbigliamento di chi partecipa al thread. Semplicemente, è buona educazione rispondere quando uno fa una domanda. Visto che l'argomento è quello, non mi sembrava delittuoso chiederti un parere su quella legge, se non altro per capire meglio con un esempio pratico quanto stavi cercando di dimostrare sul piano teorico. Ma, ovviamente, non sei tenuto a farlo, se non vuoi. Quindi, prendo atto per ora della tua non risposta.

La questione della tua domanda era trattata al punto precedente. Qui, in realtà, si partiva dalla tua osservazione su dove secondo te fosse più o meno opportuno discutere di cosa, che seguiva un paio di altre tue precedenti osservazioni critiche sul come io ero intervenuto nella discussione. Visto tutto ciò, ho pensato che magari tu avessi qualcosa da dire anche riguardo alla corretta estetica dei partecipanti, non si sa mai.

Citazione:
Dunque? Secondo te che cosa dovrei fare? Oppormi ai fenomeni? Agevolarli? Non ho la pretesa di cambiare fenomeni che sono più grandi di me. Mi limito ad agire, parlare e scrivere nel modo che ritengo più giusto, magari sbagliando, ma sempre facendo attenzione a non sopravvalutarmi.

"Sto dentro, ma non mi impiccio." Qualcosa del genere?

Citazione:
Al di là di questo, continua a sfuggirmi il nesso con la legge sul matrimonio dei gay, ma sono certo che prima o poi avrai la bontà di illustrarmelo.

Primo, non sono intervenuto su questo: se ciò che ti interessa è solo un sondaggio puoi tranquillamente smettere di interloquire con me. Secondo, spero davvero tu non sia così cretino da non afferrare che nel discorso più ampio dei sistemi culturali la cosa si inserisce perfettamente.

Citazione:
Sì, è vero, e non mi sembra di averlo affatto negato. Anzi, sono d'accordo. Ho anche detto, però, che i sistemi culturali non sono nuclei immutabili o monolitici. Sono dinamici. In poche parole, cambiano continuamente seguendo l'evoluzione della società, dove per evoluzione non intendo necessariamente un avanzamento verso il Bene o la perfezione, ma un semplice cambiamento.

Sono dinamici, certo. Anche il tuo corpo è dinamico, però magari se, dinamicando dinamicando, ti cresce un tumore, di fare qualcosa al riguardo l'idea forse ti viene. A dire che non tutti i cambiamenti sociali sono di segno neutro per chi è coinvolto nel sistema culturale in cui avvengono. Certo che, se ci si sente nella posizione dello spettatore piuttosto che in quella dell'attore, il problema non si pone.

Citazione:
Ecco perché ritengo importante definire prima i concetti di società e cultura, altrimenti rischiamo di muoverci a vuoto senza un sistema di riferimento preciso. Gli omosessuali un tempo venivano arrestati e condannati, oggi in molti paesi possono sposarsi e adottare figli. Tu che cosa ne deduci?

Che "i sistemi culturali non sono nuclei immutabili o monolitici"?

Citazione:
Sarò felice di articolare meglio le mie idee anche quando anche tu ti degnerai di fare altrettanto. Finora ti sei limitato a fare una toccata e fuga su singoli passaggi dei miei post evitando accuratamente di mettere le tue carte sul tavolo. Se vuoi giocare, hai l'onore della prima mano. Altrimenti, liberissimo di alzarti dal tavolo, nessuno certo ti obbliga. Non vedo però su che cosa dovrei articolare finché tu per primo non chiarisci meglio certi concetti.

Casomai nessuno obbliga te a rispondere ai miei interventi e, considerando che questo "tavolo" non è il tuo, direi che certamente non sta a te dettarne i canoni di partecipazione. E lasciami dire che, per essere uno cui stanno a cuore le libertà individuali, sei davvero bizzarramente fecondo di regole e regolette ad uso altrui.
Inviato il: 8/2/2013 11:10
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  •  DrHouse
      DrHouse
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#115
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Ciao Ribelle,
guarda, facciamo una cosa. Azzeriamo tutto e cerchiamo di stabilire un punto su cui discutere. Sarà sicuramente un mio limite, ma io non riesco a discutere sul nulla e mi sembra proprio che, al momento, siamo arrivati a questo. A me sembra che tu sia partito da alcune osservazioni su un mio post, alle quali a sua volta ho già in parte risposto, ma che potrei anche approfondire, se però anche tu avrai voglia di approfondire meglio il tuo pensiero.

Sinceramente vorrei evitare di continuare con i battibecchi. Quando vanno per le lunghe, sono oggettivamente noiosi, anche per chi ci legge, a meno che non siano conditi da un minimo di contenuti. Potresti avere la sorpresa di scoprire che, magari, i punti su cui dissentiamo sono molti meno di quelli che sospetti, ma per arrivare a questo bisogna parlare di contenuti. Le mie domande non volevano essere un interrogatorio, ma solo un invito a esprimere il tuo punto di vista, perché è solo così che una discussione può svilupparsi.

Intanto ti rispondo a questo:

Citazione:
Sono dinamici, certo. Anche il tuo corpo è dinamico, però magari se, dinamicando dinamicando, ti cresce un tumore, di fare qualcosa al riguardo l'idea forse ti viene. A dire che non tutti i cambiamenti sociali sono di segno neutro per chi è coinvolto nel sistema culturale in cui avvengono. Certo che, se ci si sente nella posizione dello spettatore piuttosto che in quella dell'attore, il problema non si pone.

Anche se volessi, non sarei mai completamente uno spettatore. Nel mio piccolo, come chiunque altro, anch'io contribuisco ai fenomeni, in un senso o nell'altro. Volente o nolente. Le mie azioni, anche se in misura infinitesimale, contribuiscono comunque ai fenomeni. Come le tue. Al di là di questo, nella mia vita non ho mai cercato di astenermi dalla realtà e di pormi nella prospettiva di un semplice spettatore. Se mai, ho provato per diverso tempo a cambiarla, ricevendone in cambio diversi schiaffi che alla fine hanno fatto subentrare in me, lo ammetto, una certa rassegnazione. Se in questo vuoi vedere una tendenza all'essere spettatore, d'accordo, ma non credo sia una situazione diversa da molti di noi. Anche questo sarebbe un punto interessante su cui discutere. E io avevo proposto di partire proprio dall'argomento del topic, ossia come ci poniamo nei riguardo della legge sui gay, ma sembra che ogni volta che te lo chiedo tu debba sentirti in qualche modo forzato a farlo, quindi non te lo chiedo più.

Ad ogni modo, al netto di frecciate e osservazioni personali, credo di aver già risposto a quello che ritenevo il contenuto vero dei tuoi post. Quando ti ho chiesto di sederti al tavolo, era un invito ad approfondire, non certo un obbligo. Se poi ogni occasione deve essere buona per polemizzare, allora ti dico subito che mi fermo qui.
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Inviato il: 8/2/2013 11:36
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#116
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Sono perfettamente d'accordo di fare a meno dei battibecchi. Più tardi ti rispondo. Ciao.
Inviato il: 8/2/2013 12:03
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  •  Red_Max
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#117
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Io resto dell'idea che l'intero dibattito sia falsato.
Si parte da un presupposto imposto da una propaganda, non da un dato oggettivo.
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Io non sono un complottista...
mi interesso di leggende metropolitane...
Inviato il: 8/2/2013 13:43
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  •  DrHouse
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#118
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Citazione:

Red_Max ha scritto:
Io resto dell'idea che l'intero dibattito sia falsato.
Si parte da un presupposto imposto da una propaganda, non da un dato oggettivo.

Che significa presupposto imposto da una propaganda?
Qual è il presupposto? Chi è l'autore propaganda? In che modo la veicola?

I dati oggettivi, in realtà, ci sono e in parte sono stati già pubblicati in questo thread, ma giustappunto quando si parte da un presupposto sbagliato, si è poi costretti a ignorarli.
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Inviato il: 8/2/2013 13:55
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  •  Ribelle
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Re: matrimonio gay, la Francia approva
#119
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DrHouse
Citazione:
Anche se volessi, non sarei mai completamente uno spettatore. Nel mio piccolo, come chiunque altro, anch'io contribuisco ai fenomeni, in un senso o nell'altro. Volente o nolente. Le mie azioni, anche se in misura infinitesimale, contribuiscono comunque ai fenomeni. Come le tue.

Questo è ovviamente vero, nel senso che, come tutto ciò che esiste, volente o nolente, possiedi un "campo di interferenza" con ciò che ti sta attorno. Però io parlavo del "sentirsi nella posizione dello spettatore", non dell'esserlo oggettivamente. Io lo so bene che in realtà non lo siamo, e che lo saremmo ancora molto di meno in condizioni meno disperatamente artificiose della presente. Quello che mi colpisce è la desiderabilità che una condizione così umanamente innaturale come quella dello "spettatore sociale" sembra avere assunto.

Citazione:
Al di là di questo, nella mia vita non ho mai cercato di astenermi dalla realtà e di pormi nella prospettiva di un semplice spettatore. Se mai, ho provato per diverso tempo a cambiarla, ricevendone in cambio diversi schiaffi che alla fine hanno fatto subentrare in me, lo ammetto, una certa rassegnazione. Se in questo vuoi vedere una tendenza all'essere spettatore, d'accordo, ma non credo sia una situazione diversa da molti di noi. Anche questo sarebbe un punto interessante su cui discutere. E io avevo proposto di partire proprio dall'argomento del topic, ossia come ci poniamo nei riguardo della legge sui gay, ma sembra che ogni volta che te lo chiedo tu debba sentirti in qualche modo forzato a farlo, quindi non te lo chiedo più.

Infatti, a mio modesto parere, molte delle "aperture" contemporanee verso, socialmente parlando, "la qualunque" sono il risultato non di un percorso di crescita e comprensione ma di un progressivo ritrarsi dal partecipare, nel bene e nel male, al nostro contesto a seguito di un nutritissimo numero di "schiaffi sociali" di vario genere ricevuti. Non un silenzio-assenso consapevole ma un'afasia post-traumatica da spaesamento completo.

Aggiungo, come spunto di riflessione finale (leggermente provocatorio, ma solo il minimo indispensabile), che l'affrontare il tema della socialità e dei sistemi culturali dal punto di vista dei diritti innanzitutto è veramente un approccio intellettualmente semplicistico, riduttivo e, in finale, alquanto rozzo.
Inviato il: 8/2/2013 15:01
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  •  Red_Max
      Red_Max
Re: matrimonio gay, la Francia approva
#120
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L'unico dato oggettivo è che non ci sono dati oggettivi.
Ma al di là di tutto questo, un bisessuale allora ha il diritto di avere contemporaneamente una moglie e un marito?
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Inviato il: 8/2/2013 19:50
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