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  Film e propaganda...

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  •  Maksi
      Maksi
Re: Film e propaganda...
#91
Dubito ormai di tutto
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@Calvero

Complimenti, hai centrato il punto.

Kleeves ha preso un discorso oggetivo e l'ha proposto in un contesto artistico. Kleeves parte da presupposto (giusto) che Hollywood sia sotto controllo governativo e lo dimostra. Ha colto solo un livello della propaganda, ma ha adoperato lo stesso giudizio quando si e' adentrato in livelli che non capiva completamente. La sottile Linea Rossa potrebbe benissimo essere un film propaganda, ma non come la vede lo stesso Kleeves. Il film non e' certamente un film di denuncia, ma un film riflessivo: un'esperienza interiore di un uomo qualunche in un determinato contesto storico... ma il concetto rflessivo e' a-storico, quindi tutti possiamo capire cosa prova interiormente il protagonista, perche', come detto da Calvero, e' l'anima che parla. Siccome la propaganda si concentra piu' sul livello emotivo che quello razionale, dobbiamo constatare che l'opera di Malick mostra una condizione umana soggiogata da una natura propria che provoca guerre e orrori (in questo caso non e' casuale la contraposizione della natura circostante con la barbarie umana). Quindi, siamo sempre li': l'uomo e' il nemico di se stesso; e' lui l'elemento difettoso in una natura senno' perfetta. Un po deprimente ed anche ingannevole, perche' mostra come sia proprio l'uomo (sopratutto "civilizzato") il vero nemico e l'errore da correggere. I film catasrofistici (o Avatar) mostrano apertamente questo pensiero. Ma l'uomo non e' ne' un nemico, ne' un errore, ma si deve liberare da particolari forze che lo posseggono.

Kleeves era un anti-americano viscerale. Ho letto da qualche parte che fosse in contatto con servizi segreti Russi gia' dalla Guerra Fredda. Non ha tutti i torti, ma non si rende -anzi, rendeva - conto che non tutti i film di Hollywood sono dei manifesti pro-USA. Dipende dagli intenti... molte volte sono di "denuncia" proprio per fini propagandistici. Comunque, il film di Malick e' rivolto sopratutto alla "razza bianca"... che non vuol dire essere razzisti, ma solo capire le cisrcostanze.

PS: ricordiamoci comunque che Kleeves e' morto in circostanze misteriose, ovvero fatto suicidare... quindi seguiva delle piste scomode.

PPS: scusa Calvero se ti ho fatto lavorare cosi' tanto...
Inviato il: 3/11/2011 21:17
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Film e propaganda...
#92
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Se volete un film su cui vi sarebbe da discutere alla grande, che ha due strati di lettura oltre la superficie, eccolo qui. Un film eccezionale sotto vari aspetti e che dopo un decollo ben calibrato, a singhiozzo, si gioca male le sue carte e precipita Peccato. Ma verrà rivalutato nei suoi aspetti importanti.

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Inviato il: 3/11/2011 21:19
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  •  ivan
      ivan
Re: Film e propaganda...
#93
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
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Non conoscevo John Kleeves e la sua storia link .

Incuriosito ho fatto due click con un motore di ricerca.

Ad un certo punto è uscito un pdf, questo qui link "Divi di stao - le balle spaziali di Holliwood"

L'introduzione dice

Citazione:



La realtà degli Stati Uniti ha molti lati negativi, sia nei suoi aspetti attuali che storici. A chi la conosce, anche poco, ma quel poco con esattezza, immancabilmente capita prima o poi di notare come la filmografia di tale paese - per antonomasia Hollywood - sia al riguardo puntualmente mistificatoria. Non in modo plateale: i film di Hollywood non stravolgono completamente i fatti né fanno omissioni evidenti per i non iniziati. Con disinvoltura essi evitano di citare gli eventi più significativi, o dei particolari rivelatori, e distorcono i fatti quel tanto che basta per indurre lo spettatore a trarre conclusioni sbagliate su certe situazioni, o comunque a non trarre quelle giuste. Gli esempi sono infiniti
...


Ossia in sintesi è l'argomento di questo 3ad, cioè di come i films siano diventati strumento di propaganda.

Triste epoca questa se anche i films hanno perso la loro innocenza.

A quanto pare non c'è modo di sfuggire alla propaganda, essa ti insegue ovunque, come il monolite nel film di Kubrik che è li a seguirti fino alla fine dei tuoi giorni anche all'altro capo dell'universo.

Infine, sul web si trova pure quel'altar opera di J. K: Link PDF Breve storia non romanzata degli Stati Uniti d’America .

Due letture interessanti, ma alla fine son cose che si son sempre sapute.

In quest' ultima opera è interessante questo pezzo [

Citazione:


La Dichiarazione di Indipendenza americana, e la retorica di Stato che l’ha sempre avvolta, ha ingannato molte persone. Essa in effetti costituì il primo esempio di quella che sarebbe diventata una costante della politica estera americana: l’enunciazione di slogan di alto contenuto ideale coi quali nascondere intenti inconfessabili e meramente e sistematicamente economici. Lo slogan del caso fu il Principio
dell’Autodeterminazione dei Popoli. Ma era appunto uno slogan per coprire le mire al Mercato dell’Oriente. Infatti gli americani mai riconobbero quel principio a nessun altro, quando non conveniente sul piano economico. Molti giovani rivoluzionari che combattevano per liberare il loro paese da una dominazione coloniale identificarono invece le loro aspirazioni di indipendenza, di autodeterminazione, con quelle degli
americani del 1776. Il giovane Ho Chi Minh, sino ai primi anni ‘50 teneva addirittura il frontespizio della Dichiarazione di Indipendenza americana appeso incorniciato dietro la scrivania. La Dichiarazione di Indipendenza del Vietnam dai francesi da lui scritta così iniziava: « Tutti gli uomini sono creati uguali. Essi sono dotati dal loro Creatore di certi inalienabili diritti, fra i quali sono Vita, Libertà e ricerca della Felicità...»
Nel momento decisivo della lotta di liberazione contro i francesi si
rivolse proprio agli americani per ottenere aiuto, scrivendo in tal senso diverse lettere al presidente Truman, che non rispose neanche: gli americani avevano deciso di aiutare invece la Francia, per i soliti motivi politico-economici, e nel 1954 si offrirono addirittura di rompere l’assedio vietnamita a Dien Bien Phu con un bombardamento nucleare, logicamente rifiutato dalla Francia
Anche il giovane Patrice Lumumba sembra avesse il culto della Dichiarazione di Indipendenza americana: appena ottenuta l’indipendenza del Congo dai belgi, pure lui si rivolse proprio agli americani chiedendone l’aiuto. Invece gli Stati Uniti avevano di mira le ricchezze minerarie del suo paese. Nel 1962 il presidente Eisenhower lo fece assassinare.



A quanto pare cedere alla propaganda a volte è anche pericoloso, perlomeno negli ambiti delle ragioni di stato.
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 4/11/2011 3:52
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Film e propaganda...
#94
Sono certo di non sapere
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Citazione:


Solo chi ha visto Star Wars alla sua uscita cinematografica, (e non anni dopo in tv) può comprendere che razza di rivoluzione fu il film in termine di originalità per ciò a cui si stava assistendo. Fu un'esperienza potente al cinema; io avevo 14 anni, e non furono pochi i coetaneai come Peter Jackson che fulminati da quella visione decisero che nella vita avrebbero fatto i registi... James Cameron fu un altro.

Qui la propaganda c'entra davvero poco. L'impianto del marketing e propagandistico è un fenomeno che nascerà successivamente al successo del film e per i film successivi.


Senza ombra di dubbio. Lucas comunque è dentro alle élite, ma trovo i suoi lavori distaccati dalle logiche Spielberghiane.

Interessanti sono i concetti della FORZA, che la Conforto ha messo in gioco nella FUTURA SCIENZA DI GIORDANO BRUNO ...

Altro punto interessante che ci si fa poco caso: le storie di Star Wars iniziano molto tempo fa, non sono nel futuro ma nel passato

PS

NEL POST 88 - ho ricorretto la forma e vari errori che, scusatemi, avevo scritto di getto e ora spero sia un po più comprensibile.
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Inviato il: 4/11/2011 12:57
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  •  Calvero
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Re: Film e propaganda...
#95
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Non mi spiace per niente a passare per uno di parte. Ma in tempi non sospetti ho già scritto che anche io ho i miei dubbi su Matrix e ho spiegato perché.

Ma così come per La sottile linea rossa, così è anche per V per vendetta: un altro articolo farsa. Un altro articolo farcito di sofismi. Non ho ancora la voglia di scendere a spulciare le infantilità per mettere in luce come Freda ha cercato di costruire la sua tesi attraverso quel pover'uomo che si è sparato. E non solo per quello.

Concordo con lui e sono personalmente convinto che il Sionismo sia il cardine del Nuovo Ordine Mondiale. Concordo anche nella definizione che ha dato di "porno-vendetta-ebraica" per l'ultimo film di Tarantino.

Personalmente credo che il Potere possa collassare in nome dei suoi stessi meccanismi. La Fetta di torta sta diventando sempre più immensa e la spartizione richiede sempre più collaboratori. Questo a mio avviso sta creando delle fratture e all'interno di questi meccanismi c'è chi prova a lanciare dei segnali.

La domanda è la stessa del Post 88:

.. cosa vi lascia dentro un film come V per Vendetta?

.. in caso dove vi sentite ingannati da esso?

Le analisi razionali e questa maniera infantile di fare dietrologia, dimenticando l'analisi degli archetipi, dimenticando il percorso emotivo del Corpus di un opera artistica ... sinceramente mi sta rompendo un po i coglioni.
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Inviato il: 4/11/2011 13:46
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  •  Maksi
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Re: Film e propaganda...
#96
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Inviato il: 4/11/2011 15:36
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Film e propaganda...
#97
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Caro Calvero, questo tentativo di mettere su due piani diversi l'opera documentaristica e il film d'arte come due modi diversi d'approccio
alla realtà quando è la propaganda stessa che lo impedisce da sempre, mi sembra un discorso tirato per i capelli per non dover/voler dimostrare ciò che Kleeves asserisce come dato di fatto.
Fin dal suo nascere i film di guerra, soprattutto quelli dalla 2a in poi, sono essi stessi tentativi documentaristici trasformati in racconti romanzati, ideati appositamente per alterare i fatti storici (quindi Kleeves parla non di ricerca di VERITA' ma di FATTI, che mi pare cosa diversa). E' inutile che dici che l'arte non deve preoccuparsi di farmi vedere giallo un panno se il panno è verde, quando tutti sanno che già decidere di usare un panno giallo piuttosto che verde assume valenza di veicolare significati diversi.

Quello che voglio dire è che l'emotività è il veicolo principale usato dalla propaganda e quello che in genere il film lascia dentro è quello a cui si mira. Poi possiamo anche stare a discutere sull'arte, sulle capacità filmiche dei registi, sulla bravura degli attori, sulla trama più o meno verosimile, tutte cose che non sono altro che l'esteriorità, il vestito messo su per fare colpo, così come deve essere per un prodotto che deve far successo e visto dal maggior numero di persone.

L'ultimo film di guerra che ho visto per intero è stato Full Metal Jacket al cinema. Dopo quello mi sono rifiutato di vederne altri. E' assolutamente incredibile l'idea di denunciare la guerra facendo film di guerra.Infatti i motivi che stanno alla base di questi pseudo opere è coinvolgere emotivamente (infatti) la gente per portarli a concetti aleatori pseudo pacifisti, generalisti e senza nessuno sbocco pratico: cioè propaganda.

Per quanto riguarda l'idea che dietro il cinema ci sia arte e che questa sia qualcosa di più "alto" e che non sia quindi tenuta a descrivere la verità o ad essere perfettamente rispondente ai fatti, essa può essere smentita da una considerazione: l'antiamericanismo è un atteggiamento considerato negativamente e indice di pregiudizio verso un determinato popolo o governo.
Ora, se io facessi un film e mi prendessi la licenza artistico-poetica di considerare il termine antinazismo come un atteggiamento negativo e foriero di pregiudizi, non so quanti critici possano dire:"Ma no, è una cosa artistica." (Infatti sappiamo quanto Carmelo Bene, noto ARTISTA provocatore, fosse amato dalla critica).
In questo caso entrerebbe in gioco (ci scommetto) il discorso etico. Ma allora mi chiederei che senso abbia un'arte che abbia come zavorra la palla al piede dell'etica, visto che dici che compito dell'arte è quello di non averne.
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 4/11/2011 16:46
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  •  Giano
      Giano
Re: Film e propaganda...
#98
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Dalla premessa dell’articolo di Kleeves:
LA SOTTILE LINEA ROSSA
OGNUNO COMBATTE LA SUA GUERRA, ANCHE HOLLYWOOD

“Riduco all’estremo la mia solita premessa : nei film di Hollywood io cerco la propaganda
intenzionale che vi inserisce l’USIA, United States Information Agency, l’ente federale istituito
nel 1953 al fine di creare all’estero una ben precisa e falsa immagine degli Stati Uniti, per
agevolare le politiche estere della Nazione. Hollywood infatti è controllata completamente
dall’USIA.”

La premessa di Kleeves avrebbe potuto aiutare a leggere la sua analisi per quella che è:
una analisi per niente distaccata, per niente obbiettiva, una analisi che nasce dal suo odio per gli stati uniti, odio che non tenta mai di nascondere o camuffare ma di cui va fiero, che usa come proclama nei suoi scritti e nei suoi libri che sono, guarda caso, praticamente monotematici(anti-USA).
Avevo già letto qualcosa del fu signor Anelli, e leggendo questa analisi l’ho fatto alla luce dell’idea che mi son fatto di chi scrive.
Faccio un esempio stupido che riesco meglio:
mettamo che un israeliano faccia un film su piombo fuso e mettiamo che a commentarlo sia un palestinese. Ipotizziamo che il film sia un film dove si analizza la psicologia di un soldato israeliano, un soldato che capisce che quello che sta facendo non è giusto, che analizzi le crisi di questi ragazzi in guerra. Ci sono altissime possibilità che al palestinese
passi del tutto inosservata la psicologia del soldati. Si accorgerà, invece, che nel film in questione non c’è traccia del fosforo bianco, non c’è traccia di bombardamenti sui civili,
probabilmente l’azione non viene neanche rappresentata a Gaza.
La sua critica sarà concentrata su quello che ha vissuto e che nel film non è riferito. Anche se il soldato David si pente di quello che sta facendo, il critico palestinese cercherà di vedere del male anche nel pentimento, lo traviserà, perché per quello che ha visto lui, il film racconta una realtà fasulla e questo lo porta a giudicare, sbagliando, a senso unico.
Per me Kleeves è come il critico palestinese. Pur prendendo degli abbagli fa un’analisi corretta e spietata di quello che c’è, di quello che non c’è e di quello che viene modificato per creare una “storia”.
A me, confermo, pare una spietata analisi di come è costruito il film, ma confesso che ho visto “La sottile linea rossa” una sola volta e circa dieci anni fa per cui rimando il giudizio sul cosa volesse trasmettere.
Al più presto mi regalerò una seconda visione e non faccio fatica a credere che annuirò ripensando ai passaggi criticati da Calvero.

@Calvero, se non sei ancora abbastanza irritato, Kleeves ha “analizzato” anche Forrest Gump:

http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=147:gianluca-freda&catid=42:letteratura-e-spettacolo
Inviato il: 4/11/2011 16:58
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  •  Calvero
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Re: Film e propaganda...
#99
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Pyter ha scritto:
Caro Calvero, questo tentativo di mettere su due piani diversi l'opera documentaristica e il film d'arte come due modi diversi d'approccio
alla realtà quando è la propaganda stessa che lo impedisce da sempre, mi sembra un discorso tirato per i capelli per non dover/voler dimostrare ciò che Kleeves asserisce come dato di fatto.



Il fatto è che non esiste un film di guerra che non possa essere dalla parte di un opinione personale. E questo, a mio vedere, va ben al di là del fatto che la propaganda impedisce a delle opere che siano veridiche e obiettive. Quel che sostengo è che se si vuole parlare a un pubblico vasto di qualcosa che miri a farci comprendere certe infamie, bisogna proprio usare gli stessi meccanismi della propaganda: cioè veicolare un messaggio sfruttando la storia e determinati avvenimenti e, se necessario, per evitare reali censure categoriche: cedere a dei compromessi.

Noi stavamo parlando di propaganda, giusto? Bene. Analizziamo.

Quale propaganda è stata veicolata nell'opera di Malick?

La risposta a questa domanda, in maniera inconfutabile, può dirci quali critiche porre in questo senso.

La mie risposte sono queste: -

1) nessun sentimento che legittimasse (anche indirettamente) le logiche imperialistiche, in un ottica per cui le medesime avessero una qualche giustificazione di plausibilità come "male necessario", ha pervaso il mio sentire; il mio percepire. La storia messa in opera di Malick ne è esente. Non solo, proprio quella sospensione dal tempo senza dare spiegazioni storiografiche (e l'ho spiegato) che Kleeves critica come una disonestà, invece sono proprio l'unica maniera per portare lo spettatore al centro della riflessione cruciale. Cioè dell'uomo che cerca sé stesso nelle vicende più tragiche che gli uomini possono vivere sul pianeta Terra: le Guerre.

2) nessun fascino della violenza era percepibile nel Corpus dell'Opera. Gli stessi movimenti di camera sottolineavano un astrazione dalle vicende, come se un occhio dall'alto dovesse "subire" le vicende e osservarle con inquietudine;

3) questo film ha tessuto una filosofia che corre lungo la sua spina dorsale, e questa filosofia rivela una cosa inconfutabile. Che la Natura e i suoi equilibri (anche rappresentati dall'innocenza degli indigeni) hanno eliminato quanto di spurio contaminava l'anima di WITT. Per quanto si rigiri la frittata, WITT è il protagonista concettuale, cardine e movente di tutto il film;

4) per fare un esempio vicino a questa pellicola basti vedere - Salvate il soldato Ryan - dove ogni cosa è in prospettiva rovesciata rispetto all'opera di Malick. I dubbi e le paure personali nei personaggi di Spielberg, pongono l'intimità degli individui di fronte all'ineluttabile dovere di lottare per la libertà. La differenza è COSMICA; nel film di Malick, la lotta, i dubbi, le lacerazioni dei sentimenti, venivano posti nella prospettiva esistenziale di chiedersi quanto tutto ciò sia distante - A PRESCINDERE - dai retaggi ideologici.

La verità è nel risultato, non nelle ipotesi che si fanno a monte. Quale risultato sulla coscienza delle persone lascia un film come quello di Malick? Te lo dico io. In generale la gente, dal Cinema, o ne è uscita annoiata o ne coglie aspetti che sono ben lungi dalle retoriche pro-america, pro-potere, pro-Patrie et simili. Cosa che non avviene con film come - Salvate il soldato Ryan - che, chissà perché, riescono anche a essere soggetti perfetti per i videogiochi.


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Per quanto riguarda l'idea che dietro il cinema ci sia arte e che questa sia qualcosa di più "alto" e che non sia quindi tenuta a descrivere la verità o ad essere perfettamente rispondente ai fatti, essa può essere smentita da una considerazione: l'antiamericanismo è un atteggiamento considerato negativamente e indice di pregiudizio verso un determinato popolo o governo.


Ma così non ne hai smentito le ragioni. Hai spiegato perché soffre di questo dispotismo.

Citazione:

Ora, se io facessi un film e mi prendessi la licenza artistico-poetica di considerare il termine antinazismo come un atteggiamento positivo e non foriero di pregiudizi, non so quanti critici possano dire:"Ma no, è una cosa artistica." (Infatti sappiamo quanto Carmelo Bene, noto ARTISTA provocatore, fosse amato dalla critica).


Non so se ho capito bene. Forse volevi ipotizzare nazismo e non antinazismo nel tuo esempio?

Citazione:

In questo caso entrerebbe in gioco (ci scommetto) il discorso etico. Ma allora mi chiederei che senso abbia un'arte che abbia come zavorra la palla al piede dell'etica, visto che dici che compito dell'arte è quello di non averne.


Guarda. Se c'è una cosa che sto mettendo sempre più in dubbio è l'Arte. Ma capiscimi, per quanto ne sia preso e innamorato ... alla fine la verità, per me, è una sola (che poi era un concetto che a volte ribadiva Carmelo Bene, riprendendolo a suo volta da un altro Maestro) ... dobbiamo noi farci capolavori.

E questo infatti è quello che ho criticato profondamente nella riflessione che ho mosso nella critica di MATRIX e cioè:

... quanto l'Arte ci sta mettendo nella condizioni di ragionare sulle verità invece che viverle? ecco perché parlavo di propaganda intelligentissima. Loro ti dicono la Verità sulle questioni realmente cruciali, in modo che tu possa sublimare queste energie in fenomeni contemplativi e NON d'azione ...

...ed ecco perché [di conseguenza] se qualcuno vuole veicolare messaggi cruciali positivi attraverso il sistema Cinematografico (che è tuttora tra i più potenti) debba cedere a dei compromessi e "mentire" come secondo me ha "mentito" Malick

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Inviato il: 4/11/2011 17:53
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  •  Pyter
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Re: Film e propaganda...
#100
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Non so se ho capito bene. Forse volevi ipotizzare nazismo e non antinazismo nel tuo esempio?

sì, cioè no... parlavo del significato di due termini che pur significando due uguali atteggiamenti, vengono usati in maniera eticamente opposta.

Comunque io non parlavo del significato di arte, ma della POSIZIONE dell'arte.

Comunque l'arte non può prescindere dall'artista.

O forse l'artista non fa propaganda?

L'arte non è propaganda?

O forse pensi che l'arte viva una vita a sè, nell'Iperuranio, come lo Stato?
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  •  Calvero
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Re: Film e propaganda...
#101
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In questo caso entrerebbe in gioco (ci scommetto) il discorso etico. Ma allora mi chiederei che senso abbia un'arte che abbia come zavorra la palla al piede dell'etica, visto che dici che compito dell'arte è quello di non averne.


E questa riflessione [intelligente] merita un approfondimento a parte.

Il punto, secondo me, è che il punto di non ritorno è stato passato in questo ventennio. Noi stiamo vivendo alla rovescia. Non c'è scampo.

Noi stiamo vivendo, anche nell'ipotesi di cose positive (per positivo intendo l'equilibrio di una vita che cerca sé stessa e non le soluzioni che "cadono" dall'alto), dicevo: noi stiamo vivendo nelle ombre ancestrali di un tempo che deve manifestarsi o perire, per sempre.

Siamo in guerra, Pyter, molto più di quel che crediamo. L'Arte e la Psicologia sono le ARMI par excellence ... e credo che mai come ora siamo presi in una morsa spietata. Quindi, per me, o ci diamo a un sentimento Epicureo o a un sentimento di sopravvivenza (che equivale a non porsi MAI eticamente e amorevolmente nei confronti delle scelte) ... o ci si impegna a cercare quali porte attraversare. L'ho citato molte volte: servono uomini liberi, non libertà.

L'Arte che viaggia attraverso i grandi MEDIA può ancora esistere? questa è la domanda.
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Re: Film e propaganda...
#102
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Pyter ha scritto:
Non so se ho capito bene. Forse volevi ipotizzare nazismo e non antinazismo nel tuo esempio?

sì.


OK, e la risposta ironica che ti sei dato è sensata allora. E siamo sempre lì, si tratta di subire il dispotismo di chi, poi, Arte non fa e .... non sa.

Proprio come diceva Carmelo Bene a quel giornalista:

- ma sei un artista tu?

- NO

- e allora che cazzo vuoi? mavaffanculo
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Inviato il: 4/11/2011 18:16
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Re: Film e propaganda...
#103
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Stai attento che mentre scrivi io edito i miei interventi prendendoti alle spalle.
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Inviato il: 4/11/2011 18:29
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Re: Film e propaganda...
#104
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Citazione:
Stai attento che mentre scrivi io edito i miei interventi prendendoti alle spalle.


Me ne sono accorto. Ma non è grave dai. Oggi và così

Stamattina c'è stata una fuga di metano a casa mia e mi è esplosa la caldaia in faccia, quando sono andato a riaccenderla. Mi è andata bene. Mi spiace per i miei detrattori... adesso, a proposito di Film (di merda), come in Final Destination la morte mi perseguiterà fino a che non avrà portato a termine l'opera...

.. sono gli ultimi post questi.
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Re: Film e propaganda...
#105
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Più della caldaia dovrebbe farti meditare il fatto di essere stato quotato solo in questo thread da almeno il 60% dei debunker che girano su LC.



Quindi prendi il lato buono:

non ti vedo in pericolo di vita.
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Inviato il: 4/11/2011 18:45
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  •  ivan
      ivan
Re: Film e propaganda...
#106
Sono certo di non sapere
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La propaganda non è fatta solo con i film, c'è anche al divulgazione di cose storiche e scientifiche.

Ovvio che le cose storiche siano sempre soggette a "revisioni" al punto che la verità va cercata altrove rispetto agli scritti degli storici che devono fare i conti con il potere, quest aera una cosa già nota anche agli antichi greci.

Meno ovvia e piu' subdola è la propaganda veicolata attraverso la divulgazione scientifica, ormai ci sono dei miti talmente solidi che sono inamovibili.

Tra i miti che hanno fatto piu' presa ci sono i miti del big bang dei buchi neri e delle ere glaciali.

Il perchè della creazione di questi miti è spiegato in questo link:
link aricolo (in inglese).
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Inviato il: 4/11/2011 21:23
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Re: Film e propaganda...
#107
Sono certo di non sapere
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@Ivan:
Daccordissimo.
Ma il mio topic e' specifico sui film..
A questo punto si puo' parlare dei film storici per tornare in tema..
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Inviato il: 4/11/2011 21:28
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  •  ivan
      ivan
Re: Film e propaganda...
#108
Sono certo di non sapere
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Film storci ...

Mi viene in mente quello sul generale Patton.

In pratica il film su Patton cerca di mettere una patch fu un fatto storico trascurato: i generali alleati che hanno diretto le operazioni sul fronte occidentale dell'ultimo conflitto mondiale, non erano brillavano per le loro operazioni, che spesso erano disastrose in termini di vite sprecate e a tutt'oggi tante cose rimangono inspiegate (come i fatti di Anzio ed Ortona).

Ecco allora un film su un discusso generale, Patton, che cerca di dare lustro ad imprese militari che presentano alcuni lati non dico oscure, ma sicuramente presentano delle ombre.
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Inviato il: 4/11/2011 21:37
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  •  benitoche
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Re: Film e propaganda...
#109
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Re: Film e propaganda...
#110
Sono certo di non sapere
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@Benitoche:
???????????????????????????????????????????????????????????????????
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Inviato il: 5/11/2011 11:52
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  •  ivan
      ivan
Re: Film e propaganda...
#111
Sono certo di non sapere
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La paranoia diffusa dalle serie di Rambo e Rochy indussero il cantautore A. Venditti a comporre un brano in merito:



Un vero cult.
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Inviato il: 5/11/2011 14:46
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Film e propaganda...
#112
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  •  Calvero
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Re: Film e propaganda...
#113
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Grande Ragno!

.. nella tua tela si intrappolano sempre cose interessanti e a volte (come questa) interessantissime.

Alla fine però, non mi hai detto, in sintesissima ... come vedi la questione "V per Vendetta" ... ? ..
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Film e propaganda...
#114
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Citazione:

Calvero ha scritto:


Alla fine però, non mi hai detto, in sintesissima ... come vedi la questione "V per Vendetta" ... ? ..


Chiedevi cosa lascia dentro V... la nostalgia di un personaggio, che prenda realmente per i stracci questi uomini di merda, presenti nella nostra realtà.

Il film, come avevo già detto, oltre a denunciare fatti presenti nella nostra quotidianità, mette, a mio avviso, le mani avanti su certi, probabili, scenari futuri.

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  •  Pyter
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Re: Film e propaganda...
#115
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While this 1930ish Hollywood movie is only semi-accurate it certainly shows more then the PTB would like you to know today. I think this film was made as a response to the anti-Rothschild sentiment sweeping the world in the 1930′s (thanks to people like Henry Ford Sr. and Charles Lindbergh Sr.). As usual it backfired and “they” subsequently went “underground” and began using the tactic of keeping their name out of the news and using the media to point the finger at their front men (it’s the “Federal Reserve”, it’s “the Illuminati”, it’s “the corporations”, it’s “the NWO” ad nausea). Of course, every non-Jew is painted as “anti-semitic” and the Jews must fight back with the only tool they have…money (that’s a knee slapper)
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Inviato il: 10/11/2011 23:11
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Film e propaganda...
#116
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Da Sidonia Novordo
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Die Rothschilds. Aktien auf Waterloo (1940) aka The RothschildsA purportedly “historical” account of the Rothschild family’s rise to fortune, set mostly in Great Britain during the Napoleonic wars, the movie reflected a wildly ambitious racial-political agenda. Beyond its indictment of “Jewish” intrigue and avarice, The Rothschilds aimed to show the “Judafication” of British society at Rothschild hands, and thus demonstrate why, in Joseph Goebbels’ words, Britons had become “the Jews among Aryans.” . . . With its striking juxtaposition of Nazi social criticism and racial theory, its twin assaults upon Jewish and British character, and its deft recycling of many key myths surrounding the House of Rothschild, this film deserves far more notoriety than has been its due. Directed by Erich Waschneck; Music by Johannes Müller; featuring Carl Kulmann, Hilde Weissner and Giesela Uhlen.
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Inviato il: 10/11/2011 23:12
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  •  ivan
      ivan
Re: Film e propaganda...
#117
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Pyter, una tua breve sintesi degli ultimi due post è chiedere troppo?
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Inviato il: 10/11/2011 23:56
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  •  benitoche
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Re: Film e propaganda...
#118
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Citazione:

DjGiostra ha scritto:
@Benitoche:
???????????????????????????????????????????????????????????????????


@ incredulo

Non ci rendiamo conto che INDIETRO NON SI PUO' TORNARE se non dopo una bella guerra mondiale

C’è insomma la necessità di un’alleanza russo-europea e di una posizione neutrale nel conflitto che stà maturando nel Pacifico.



Dimmi cosa ne pensi DjGiostra,dopo Rocky e Ip man guarda che ti fanno

Alba rossa (1984)
Truppe aviotrasportate sovietiche e cubane occupano il territorio degli Stati Uniti d'America commettendo violenze, deportazioni e altri atti di ferocia. Un gruppo di diciottenni, ragazzi e ragazze, fugge sulle montagne e organizza la guerriglia




The Tomorrow Series – Il domani che verrà (2011)
Truppe aviotrasportate del rosso celeste impero occupano il territorio Australiano commettendo violenze, deportazioni e altri atti di ferocia. Un gruppo di diciottenni, ragazzi e ragazze, fugge e organizza la guerriglia

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Inviato il: 12/11/2011 22:25
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  •  Falchetto
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Re: Film e propaganda...
#119
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Ieri sera ho visto "Oltre il giardino" con Peter Sellers: il film è carino ma gli ultimi cinque minuti mi hanno quasi fatto venire un infarto... guardate un po'.

http://www.youtube.com/watch?v=dmb3CghqNgs

Fatta una ricerca veloce Sellers + massoneria e i risultati abbondano.

@ Pyter: esiste una versione italiana (oppure dei sottotitoli) per quei due film?
Inviato il: 13/11/2011 18:38
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  •  Calvero
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Re: Film e propaganda...
#120
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