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  Una linea-guida per capire la spiritualità

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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#61
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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Citazione: Polonio

facendo un esempio, se un ipotetico computer fosse in grado di trovare la spiegazione a tutti gli interrogativi possibili, non è affatto detto che noi riusciremmo a capire tutte le risposte.

Hai dato una definizione convincente della spiritualità.

Per CAPIRE la nostra mente ha bisogno di incasellare e catalogare, se non lo fa NON riesce a collocare NIENTE.

Quello che non si riesce a catalogare ed incasellare è il MISTERO, per penetrarne l'interno occorre l'ESPERIENZA, il VIVERLO solo così se ne acquista coscienza.

Ciao
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Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 22/10/2011 20:45
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  •  Polonio
      Polonio
Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#62
Mi sento vacillare
Iscritto il: 5/8/2009
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forse è meglio che chiarisca: quello che ho detto non ha nessuna valenza scientifica. è solo la mia interpretazione.
Inviato il: 22/10/2011 21:06
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#63
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@PikeBishop

Citazione:
Il trucco e' solamente rendersene conto. Quando veramente la si tiene in considerazione non si cade piu' in certi trappoloni filosofici.
E un nuovo mondo (nel vero senso della parola) si delinea.


Fin qui sembra relativamente facile. Forse un po' troppo facile perché ti abbia capito davvero, però: quando dici "Un Ateo, non sara' mai una persona saggia. Non per quello che sostiene" (non mi offendo, è che voglio capirti bene), a questo punto ti perdo. Non colgo la correlazione con la questione linguistica.

Anche quando dici
Citazione:
la scienza e' in una impasse perche' i dati raccolti non possono essere spiegati se non col suo superamento

cosa che ti ho già sentito dire, purtroppo non mi pare di riuscirti a seguire. Mi sfugge cosa possa significare "superare la Scienza".

Ti posso sottrarre altro tempo in spiegazioni (anche minimali)?

P.S.: vacci piano col Cinese (che fondamentalmente non esiste)...
Una curiosità: tu pensi in Italiano o in Inglese?
Inviato il: 24/10/2011 6:30
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#64
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
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Red Knight

Devo andare al lavoro fra un paio di minuti cosi' posso rispondere solo alla tua curiosita', per ora.

E' una cosa stranissima, ne parlavo giusto ieri sera con mia moglie dopo avere visto un programma sulle lingue di Stephen Fry all BBC: non penso quasi piu' in Italiano, ma in un guazzabuglio Piemontese/Inglese.

La cosa buffa e' che il Piemontese io, che come tutti quelli della mia generazione fin da piccolo e' stato disincentivato a parlarlo con durezza e costanza da gente che, guarda caso lo parlava, perche' sembrava contrastare con la nuova appartenenza ad una percepita classe media (i ricchi lo parlavano senza problema), non l'ho mai parlato e se dovessi provarci in Piemonte verrei subito tacciato di essere un Terun, anche perche' (stranamente come la meta' dei piemontesi) ho la faccia di uno appena arrivato da Tel Aviv e originario della Grande Matrigna (per loro) Russia.
L'inglese poi rimane un mistero.

Ma penso di solito in Inglese e, quando le parole si adattano meglio - spessissimo, e' una lingua interessante - in Piemontese: a casa in Piemontese sempre, e le parole che non ricordo sono in Inglese.

E' difficile dare una spiegazione di cio', ma ve ne potrete rendere conto anche dalla maniera in cui scrivo in Italiano.
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Inviato il: 24/10/2011 7:41
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  •  Polonio
      Polonio
Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#65
Mi sento vacillare
Iscritto il: 5/8/2009
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"Un Ateo, non sara' mai una persona saggia. Non per quello che sostiene"

io invece penso che chi non ha vincoli di tipo fideistico abbia più probabilità di essere saggio.
che poi, scusa, cosa è che sostengono gli atei da metterli fuori dalla portata della saggezza? parli di tutti gli atei o ti riferisci ad uno in particolare? :)

comunque, forse un po' OT, ma nemmeno tanto, un discorso interessante, dall'autore della famosa Guida, riguardo la vita, l'universo e tutto quanto:
http://www.biota.org/people/douglasadams/
Inviato il: 24/10/2011 7:46
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#66
Dubito ormai di tutto
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il problema "linguistico" secondo me è fortemente immanente in una discussione come questa.

È ovvio che ci sono e ci saranno "disallineamenti" tra un concetto e la sua espressione verbale e, infine, la sua "lettura" da parte dell'interlocutore.

Per esempio, parlare di "ateismo" è alquanto fuorviante perché spesso chi è definito tale, in effetti è più "agnostico" che ateo.

Però anche a me colpiscono le parole del vecovo sulla mancanza di saggezza dell'ateo e sul superamento della scienza.

Spero che non si tratti del solito discorso che prevede la "scienza" come una forma diversa di "fede" o l'ateo come non-saggio perché nega dio senza poterlo provare.

Sarebbe una bella delusione.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 24/10/2011 8:56
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#67
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Spero che non si tratti del solito discorso che prevede la "scienza" come una forma diversa di "fede" o l'ateo come non-saggio perché nega dio senza poterlo provare.

Certo che no.

Ma in un certo senso anche si.

Anche per via del linguaggio semitico in cui e' stato scritto, il libro che ha trasmesso il mito della creazione della civilta' Europea degli ultimi 1500 anni (non ho capito bene la questione del Cinese che e' una lingua che non esiste, ma di certo in Cinese il mito della Genesi non avrebbe un granche' di senso - almeno prima di Mao e di Zhou Youguang - come e' intraducibile il monologo di Amleto) fornisce le basi del pensiero scientifico. L'idea della dicotomia tra spirito e corpo, l'idea delle leggi divine, l'idea del motore primo e l'idea di una natura di cui si possono trovare componenti basilari con i quali si puo' costruire l'universo essendo esso un manufatto, e' un pensiero biblico/greco/egiziano, fortemente influenzato dalla lingua e da una scrittura nata per compilare registri di magazzino.

Gli atei sono persone che, anche semplicemente per il fatto di chiamarsi in quel modo, hanno mantenuto TUTTA la struttura del pensiero religioso cristiano con una notabile differenza: non essendo il concetto di Dio utile o neanche necessario per alcuna previsione (che e' poi cio' che fa la scienza, previsioni), se ne sono liberati.

Cio' porta all'alienazione totale: il concetto di Dio era essenziale per tenere insieme un universo materialista che senza quel concetto non ha piu' nessun senso. L'ateo materialista moderno ha una sola scelta: suicidarsi o vivere da reprobo in un mondo senza senso in cui non vale la pena di vivere.

Non mi pare una posizione molto saggia, e non per i risultati, ma per il fatto che e' almeno un centinaio d'anni che la scienza e' di fronte ad una impasse perche' questa concezione del mondo, quella comunemente accettata (common sense) della nostra civilta' non va piu' d'accordo con i risultati delle ricerche scientifiche.
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Inviato il: 26/10/2011 16:49
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  •  Polonio
      Polonio
Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#68
Mi sento vacillare
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ho capito quello che dici, credo. e in parte sono anche d'accordo.
però mi sembra che tu dia troppo per scontato che "ateo" sia sinonimo di "nichilista", e su questo non sono affatto d'accordo.
non so se tu sia un credente o meno, quindi ipotizzo solamente: forse la vedi così perché TU, se pensassi che un dio non esiste, non troveresti motivo di vivere. ma è una visione tua (sempre che, ripeto, sia questa la tua visione).
le scelte di un ateo sono esattamente le stesse di quelle di un fedele, solo senza che si senta obbligato da una morale esterna a se stesso.
io mi ritengo ateo e un'idea del senso della vita ce l'ho comunque, ed è semplicissimo: per morire c'è sempre tempo. quindi, ci sei? allora pensa a vivere.

il fatto poi che l'uomo sia un animale sociale lo porta automaticamente ad avere una morale, senza bisogno di doverla imporre con leggi divine.
leggi come "non uccidere" e "non rubare" sono presenti in tutti gli stati laici. qualcosa significherà pure...
non vivo da reprobo.

se poi uno ritiene che la propria vita sia senza uno scopo, può decidere di farne quello che vuole. anche se io, se mi dicesse di volersi suicidare, tenterei di dissuaderlo.
Inviato il: 26/10/2011 17:25
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  •  yarebon
      yarebon
Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#69
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Non è tempo questo per aprirsi ai vari "spiritualismi". Il tuo materialismo ti protegge da molte brutte influenze.


Questo è un periodo brutto sia per i materialisti che per chi segue le religioni tradizionali, sia per chi segue le tradizioni e per chi segue i nuovi culti (new age e affini), nessuno si salva, perchè ancora non si è capito la portata dell'epoca in cui viviamo e tutti hanno paura di acquisirne i vantaggi, ci lasciamo prendere dalla paura e dallo sconforto, un'epoca in cui la velocità e la mancanza di solidità in ogni cosa esistente, sta facendo esaurire la storia come affermò il buon Terence McKenna, perchè queste persone (che sono la maggioranza) più degli altri riceveranno brutte sorprese, vedendo di colpo distrutta tutta l'impalcatura delle loro idee e certezze.
Ogni giorno, ogni attimo e soprattutto questo periodo di crollo delle certezze è un'occasione buona per rinascere e ricominciare daccapo, abbandonare tutto.
Cioè viviamo nel periodo più confuso della storia umana e paradossalmente quello in cui per chi cerca verranno risposte immediate e con una velocità non possibile nel passato, proprio per la libertà delle informazioni in una tale quantità che tutto è aperto e conoscibile, appunto questo porta estrema confusione (quale mai avuta), ma per chi è vigile possibilità enorme di crescita ed i tradizionalisti (persi nel loro dualismo bene e male e nel rimpiangere il vecchio) e i complottisti (nel vedere ogni cosa che si muove opera del nwo) rischiano di crollare davanti ai loro muri e alle loro paure. Basta rendersi conto che nel bene e nel male siamo in una situazione particolare e che erigere muri verso il mondo esterno è inutile e dannoso, bisogna essere guerrieri non fortezze ed il guerriero non erige muri davanti ai demoni, ma li combatte!
Inviato il: 26/10/2011 19:07
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  •  vuotorosso
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#70
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Citazione:
Gli atei sono persone che, anche semplicemente per il fatto di chiamarsi in quel modo, hanno mantenuto TUTTA la struttura del pensiero religioso cristiano con una notabile differenza: non essendo il concetto di Dio utile o neanche necessario per alcuna previsione (che e' poi cio' che fa la scienza, previsioni), se ne sono liberati.


In realtà stiamo saltando a piè pari un'altra categoria esistente, direi atei "puri" ossia persone che non hanno subito alcuna influenza dalla Chiesa.
Qui su LC chi, come me, si definisce ateo, di solito - se x pualcuno è diverso lo dica, ma mi sembra che si possa tranquillamente generalizzare - è una persona che ha avuto a che fare con qualche religione, in prevalenza la cattolica per ovvii motivi: ma, difficile a credersi, esistono anche persone che non hanno subito alcun - o minimo - influsso da parte della catechesi. Sono persone che banalmente non riconoscono nessun dio, e non hanno nessun problema, per il semplice fatto che per loro non esiste, fine. E di conseguenza la loro spiritualità si traduce magari solo nell etica di cui si parlava prima. O banalmente non esiste proprio.

Sarebbe interessante saperlo da una di queste persone, ma immagino gia sarebbe una risposta breve e concisa, che possiamo immaginarci.
E sono certo avrebbero posizioni meno insicure delle nostre, che poi sia meglio o peggio o uguale, ognuno ha la propria idea, ma si tratta di giudizi. Di sicuro è una condizione a cui si può aspirare una vota che si è "contratta" una religione, qualunque essa sia.
Inviato il: 26/10/2011 20:00
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  •  Notturno
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#71
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Citazione:

Pikebishop ha scritto:

Cio' porta all'alienazione totale: il concetto di Dio era essenziale per tenere insieme un universo materialista che senza quel concetto non ha piu' nessun senso. L'ateo materialista moderno ha una sola scelta: suicidarsi o vivere da reprobo in un mondo senza senso in cui non vale la pena di vivere.


Sicuramente quando hai scritto sapevi bene che avresti suscitato perplessità.

Mi piacerebbe capire di più che cosa intendi dire, visto che apparentemente il materialista di tutto può aver bisogno, tranne che di un Dio per trovare i valori della sua vita e cercarne senso, significato e scopi.

Non so definirmi sulla base delle tue categorie, ma so che cosa provo non credendo in un Dio di qualsiasi forma e natura.

Mi sento "solo" come si può sentire chi può contare solo su se stesso per vivere.

Mi sento "solo" come quando morì mio padre e capii che avrei dovuto cavarmela da solo.

E, oggi come allora, sin da subito, accanto al timore e alla costernazione, provo una forte sensazione di orgoglio.

Orgoglio per essere ancora vivo e "in corsa", per aver costruito una vita che mi piace.

Orgoglio per avere accanto una donna che mi conosce intimamente e, purtuttavia, mi ama senza limiti.

Orgoglio per avere due figli che crescono BELLI dentro e fuori.

Orgoglio per non aver venduto troppo di me stesso.

Orgoglio perché ho fatto tutto questo senza aver avuto accanto nessuno, a tenermi la mano e a "scaldarmi la pappa".

Orgoglio perché vedo i miei figli continuare, in meglio, una strada di crescita che li renderà certamente migliori di me, senza pascersi nei "Grandi Fratelli" o nelle "Isole Famose" del cazzo.

Il mio materialismo sta nel non pensare ad altra ricompensa che non sia questa, già ENORME per me.

So che i miei figli, che per me rappresentano il prosieguo di una ideale via dell'Uomo, faranno cazzate e meschinità.

Perché sono uomini.

Ma so, con la stessa sicurezza, che edificheranno luoghi bellissimi in cui vivere.

So che saranno migliori di me.

Lo sono già ora.

Senza appoggiarsi quasi più a me.

E senza bisogno di Dio per essere "Belli" o "Buoni".

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Inviato il: 26/10/2011 20:07
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  •  vuotorosso
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#72
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
E senza bisogno di Dio per essere "Belli" o "Buoni".


Da quello che scrivi, mi sembri anche "completo". Sicuro di essere "solo"?
A me non sembra, anzi: complimenti.

Inviato il: 26/10/2011 20:11
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  •  Spiderman
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#73
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Notturno, secondo me, tu usi e senti la tua spiritualità più di quanto immagini!
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 26/10/2011 20:11
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#74
Sono certo di non sapere
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Citazione:
In realtà stiamo saltando a piè pari un'altra categoria esistente, direi atei "puri" ossia persone che non hanno subito alcuna influenza dalla Chiesa.

E' una categoria inesistente. Qualunque persona che prende per buono il buon senso comune della nostra civilta' attuale ha subito quell'influenza. Non e' solo la Chiesa, sono tutti quanto a passare come naturali ragionamenti che non sono ne naturali ne logici ne scientifici.

Esempio:
Citazione:
Mi sento "solo" come si può sentire chi può contare solo su se stesso per vivere.

Questa sensazione di solitudine deriva da un discorso complessissimo che ci viene passato con disinvoltura con il biberon e che, con la stessa disinvoltura non percepiamo come sottostante tutta la nostra visione del mondo.

Come si puo' pensare di essere "soli"? Non ha nessun fondamento logico. E' invece la conseguenza di un certo modo di vedere il mondo, un modo che divide e che ha origine con il racconto della Genesi (ed i racconti simili precedenti ad esso). Infatti la religione Ebraica si basava su tre distinzioni di base: Dio e' diverso da me, io sono diverso dagli altri, il male e' diverso dal bene (anche se con il cristianesimo il male e' in liberta' provvisoria).
Dio e' diverso da me perche' io sono creato, con l'atto di soffiare parte del respiro della divinita' dentro una figurina di fango. Questo soffio mi rende immagine e somiglianza con dio, ma il fango e' un problema perche' il fango e' stupido, inutile senza qualcuno che ci soffi dentro.

Eliminando Dio dall'equazione, che metteva ordine nel mondo, si sono mantenute le Leggi di Dio, ma il Caso e' diventato l'agente volitivo dell'Universo. Il caso ha voluto che dentro un involucro stupido ci sia io, cosciente, che posso amare, pensare, costruire, ma solo per uno scherzo di natura. Percio' bisogna difendersi dalla natura, perche' e' inevitabile che questa forza bruta e insensibile, il caso, alla fine ci faccia sprofondare di nuovo nella stupidita' del resto dell'Universo. Cosi' si e' soli, una sensibilita' dentro un involucro di pelle gonfiato come una cornamusa che ci difende dalla natura. Ma questo involucro sta andando a ramengo, non c'e' modo di ripararlo e presto questa sensibilita' sara' sprofondata nel nulla.
Come si fa a sostenere che un mondo del genere non sia propedeutico al suicidio, personale o di massa? Perche' quando uno si preoccupa tanto di qualcosa che pare inevitabile prima o poi la fa finita. Prima o poi, preoccupati come si e' di morire per una guerra nucleare, qualcuno la fara' scoppiare perche' non resisteva piu' allo stress...
Se ci fate caso non siamo mai stati cosi' lontani dalla guerra termonucleare come quando non ce ne si preoccupava piu'.

Citazione:
provo una forte sensazione di orgoglio

Non per rovinare questo hyper moment, ma e' tipico di una societa' di bipolari. Su e giu'. Poi prende la disperazione.
(non sto parlando di te personalmente ma in generale).

Citazione:
ci lasciamo prendere dalla paura e dallo sconforto, un'epoca in cui la velocità e la mancanza di solidità in ogni cosa esistente, sta facendo esaurire la storia come affermò il buon Terence McKenna, perchè queste persone (che sono la maggioranza) più degli altri riceveranno brutte sorprese, vedendo di colpo distrutta tutta l'impalcatura delle loro idee e certezze.

Chiaramente erano queste certezze ad essere sbagliate e non c'e' niente di male nel lasciarsi andare alla fluidita' della vita. Qualcuno ha capito che "qualche santo ci pensera'" e che senza stress si fa quel che si fa quando si vive, si tira avanti prorogando la morte senza doversi necessariamente preoccupare perche', in realta', il domani non esiste COME QUALCUNO HA DETTO, quindi se siamo vivi siamo vivi per sempre, cioe' qui ed ora.
Quando l'orgoglio ti lascia la disperazione verra', come sempre quando ci si e' posti una meta. Niente mete, niente stress. Non e' difficile, se ci si libera di tutto il bagaglio che neanche sappiamo di possedere: quello si che e' difficile...
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Inviato il: 26/10/2011 22:08
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#75
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Citazione:
E' una categoria inesistente. Qualunque persona che prende per buono il buon senso comune della nostra civilta' attuale ha subito quell'influenza. Non e' solo la Chiesa, sono tutti quanto a passare come naturali ragionamenti che non sono ne naturali ne logici ne scientifici.


No guarda ti contraddico. io 1 UNA persona cosi la conosco.
credo ce ne siano altre ma ti giuro che una la conosco molto bene.
Credo sia una categoria esigua ma, ai fini della discussione, e di inquadrare il peso della spiritualità sia corretto nominarla. Si vive, si muore, fine. Ci si comporta bene perchè è cosi che si fa, questa lamotivazione, educazione direi "normale".

Ciao
Inviato il: 26/10/2011 22:20
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#76
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Citazione:
ma il Caso e' diventato l'agente volitivo dell'Universo. Il caso ha voluto che dentro un involucro stupido ci sia io, cosciente, che posso amare, pensare, costruire, ma solo per uno scherzo di natura.


il caso non è "diventato" l'agente volitivo dell'universo. lo è sempre stato, lo è e sempre lo sarà. l'alternativa è il meccanicismo.
e non so quale idea sia preferibile; se la possiibilità, almeno teorica, di poter decidere o il fatto di essere semplicemente predeterminati in ogni azione.

è l' "odio" e la paura per il caso che hanno creato dio come mezzo di conforto, in mezzo a tutta questa incertezza.
l'uomo, proprio per merito del caso, NON è uno scherzo della natura. non nell'accezione negativa con cui usi la parola "scherzo", perlomeno.
il fatto che dal caso, non solo l'uomo, ma tutto tutto quanto prenda origine, io la trovo una cosa meravigliosa e affascinante.
Inviato il: 26/10/2011 22:28
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#77
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Eliminando Dio dall'equazione, che metteva ordine nel mondo, si sono mantenute le Leggi di Dio, ma il Caso e' diventato l'agente volitivo dell'Universo. Il caso ha voluto che dentro un involucro stupido ci sia io, cosciente, che posso amare, pensare, costruire, ma solo per uno scherzo di natura. Percio' bisogna difendersi dalla natura, perche' e' inevitabile che questa forza bruta e insensibile, il caso, alla fine ci faccia sprofondare di nuovo nella stupidita' del resto dell'Universo. Cosi' si e' soli, una sensibilita' dentro un involucro di pelle gonfiato come una cornamusa che ci difende dalla natura. Ma questo involucro sta andando a ramengo, non c'e' modo di ripararlo e presto questa sensibilita' sara' sprofondata nel nulla.
Come si fa a sostenere che un mondo del genere non sia propedeutico al suicidio, personale o di massa? Perche' quando uno si preoccupa tanto di qualcosa che pare inevitabile prima o poi la fa finita. Prima o poi, preoccupati come si e' di morire per una guerra nucleare, qualcuno la fara' scoppiare perche' non resisteva piu' allo stress...
Se ci fate caso non siamo mai stati cosi' lontani dalla guerra termonucleare come quando non ce ne si preoccupava piu'.


Credo che questo sia il punto più "debole" della struttura logica che stai seguendo, vescovo.

Prima, però, una piccola precisazione.

Il senso di "solitudine" che ho provato e che ancora provo è figlio diretto di quel senso di "appartenenza" e di "filiazione" che provavo quando credevo in Dio.

E' sin troppo ovvio ed evidente che una delle maggiori consolazioni date dalla religione sia proprio la funzione "collocatoria" dell'uomo nell'universo: figlio di... Dio.

E' la sua qualifica di "figlio" che è importante e primaria, perché colloca esattamente l'uomo all'interno di un macro-sistema.

Il fatto, poi che il padre sia Dio, rende ancora più "consolatoria" la faccenda: non siamo figli della serva, ma di Dio, cazzarola!

Prima o poi, noi "erediteremo".

Una volta che scoppia la "bolla" fideistica, l'appartenenza svanisce e tu ti ritrovi figlio di nessuno.

Non del Caso, come dici tu (e qui veniamo al tuo punto "debole").

Il Caso non lo si può semplicemente mettere al posto di Dio, come tu sembri postulare, per il semplice motivo che nessuno (che io sappia) lo vede come un'entità "volitiva".

Può anche essere "causativa", forse, nel senso che "genera" gli accadimenti, ma di sicuro non "volitiva", non senziente, non potrà mai assumere, dunque, una figura paterna, consolatoria e di sostegno.

Tu stesso, infatti, definisci, più avanti, il caso come "stupido", appunto.

Quella che combattiamo, dunque, è una lotta per la sopravvivenza, caro vescovo.

E nessuno che combatta per vivere desidera suicidarsi. (perla di saggezza "aggratis")

Il che non vuol dire che non si tema di morire, anzi!

Il senso di fragilità persiste e, visto che non crediamo in Dio, nell'anima e in una vita-dopo-la-vita, ti rimane solo QUESTO, come campo di battaglia e nient'altro.

Pensa quanto diventa importante!

La cosa carina è che noi possiamo anche crollare e distruggere tutto e tutti, è vero, è un rischio che esiste.

Però possiamo anche scrivere un notturno come Chopin o un'Eroica come Beethoven, o Heroes come David Bowie.

Siamo belli e siamo brutti.

Il Bene e il Male insieme, in offerta speciale, paghi uno e prendi due.

Come faccio a sostenere che questo mondo non porti all'annichilimento totale?

Semplicemente perché finquando ci sarà qualcuno che ha quella fiammella di umano GENIO (vorrei scriverlo enorme...) da regalare agli altri, sapremo tenere lontano quell'exitus.

Camminiamo sul filo, Vescovo.

Guai a distrarsi.....

Ma se resisteremo..... non ce ne sarà per nessuno, nemmeno per gli Dei.
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Inviato il: 26/10/2011 22:40
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  •  Red_Knight
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#78
Sono certo di non sapere
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@PikeBishop

Citazione:
Gli atei sono persone che, anche semplicemente per il fatto di chiamarsi in quel modo, hanno mantenuto TUTTA la struttura del pensiero religioso cristiano con una notabile differenza: non essendo il concetto di Dio utile o neanche necessario per alcuna previsione (che e' poi cio' che fa la scienza, previsioni), se ne sono liberati.


Su questo ci sarebbe da discutere (la parte in grassetto è davvero un po' ingenua). Stai dando al termine "ateo" un'accezione tutta tua. Se proprio volessimo rifarci alla struttura etimologica, che va anche bene, tu rientreresti a pieno titolo nella categoria (che non abbia senso dividere la gente in simili categorie sarebbe in condizioni normali evidente anche a un bambino di 5 anni, ma è un altro discorso).

Il tuo discorso comincia a delinearsi chiaramente ed è, come sempre, assai brillante. Aspetto con ansia che tu illustri ciò che secondo te costituisce un'impasse della Scienza perché non sono affatto sicuro di vederlo, a meno che tu non intenda ciò che qualche tempo fa intendeva il grande Makk.

Sul Cinese, lascia perdere: sono scettico solo sulla questione "lingua del futuro", sul resto concordo pienamente.

@Notturno

Esattamente perché ti senti fragile non credendo in un creatore?
Inviato il: 26/10/2011 23:43
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  •  yarebon
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#79
Dubito ormai di tutto
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quoto Pike Bishop soprattutto riguardo la genesi, personalmente però penso che la genesi abbia descritto (più che favorito) il processo di nascita dell'ego che ha portato l'uomo sempre più lontano dall'origine, un processo comunque necessario per scoprire se stessi ed apprezzare ciò che si è perso (unità e armonia), perchè nella separazione l'uomo può autorealizzarsi e ritornare consapevole e volontario all'origine (il ritorno del figliol prodigo).
Con la separazione (io sono diverso e separato da Dio) nasce la civiltà e le leggi, utili in un mondo che con la nascita dell'ego si ritrova intrappolato nella spirale bene e male (vedete all'incontrario che so gli animali completamente immersi nel loro ambiente, appunto non hanno bisogno di leggi non avendo mangiato il frutto dell'albero della conoscenza, gli animali rappresentano in piccolo ciò che era l'uomo, in maniera diversa naturalmente, prima della caduta) fino all'apertura del vaso di pandora apportato dal messaggio di Cristo che rende l'uomo libero dai poteri gerarchici del passato e dove le emozioni e l'eroismo non sono più relegati agli dei, paradossalmente questo libererà completamente i demoni interiori e non: "io non sono venuto a portare pace, ma una spada"
Inviato il: 27/10/2011 1:02
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  •  Notturno
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#80
Dubito ormai di tutto
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Citazione:


Pikebishop ha scritto:

Questa sensazione di solitudine deriva da un discorso complessissimo che ci viene passato con disinvoltura con il biberon e che, con la stessa disinvoltura non percepiamo come sottostante tutta la nostra visione del mondo.

Come si puo' pensare di essere "soli"?


Citazione:

Red Knight ha scritto:

Esattamente perché ti senti fragile non credendo in un creatore?


Ma so' strano io?

Scusate, ma a voi mamma e papa' non v'hanno detto che avevamo un Grande padre con la barba bianca che ci voleva bene, ci guardava, ci proteggeva, ecc...?????

L'hanno detta solo a me 'sta cosa???

A volte siete voi a farmi sentire solo, cazzarola......

Ovvio che quando capite che è tutta una bufala vi viene meno tutto il "supporto" che quella figura vi dava, no??

Ma che c'entra in questo concetto semplicissimo, il "discorso complessissimo" del vescovo?

Boh....

Raga, è semplice. Era una bufala consolatoria, destinata ai minus habens, tutto qui.

Le prime civiltà, i primi uomini non si aggregavano e non convivevano senza una forza di coesione che provenisse "dall'alto" e giustificasse il Potere.

"Per Grazia di Dio"..... Dai faraoni a Emanuele Filiberto, dritti dritti.

Quando questa favoletta svanisce ti lascia un po' sconcertato, no?

Beh, così è stato per me.

E vi ripeto che accanto allo sconcerto è emerso l'orgoglio di "fare da solo".

Quando leggo frasi come questa:

"quoto Pike Bishop soprattutto riguardo la genesi, personalmente però penso che la genesi abbia descritto (più che favorito) il processo di nascita dell'ego che ha portato l'uomo sempre più lontano dall'origine, un processo comunque necessario per scoprire se stessi ed apprezzare ciò che si è perso (unità e armonia), perchè nella separazione l'uomo può autorealizzarsi e ritornare consapevole e volontario all'origine (il ritorno del figliol prodigo)"

Mi vien voglia di darmi all'alcolismo.





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Inviato il: 27/10/2011 21:13
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#81
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma che c'entra in questo concetto semplicissimo, il "discorso complessissimo" del vescovo?

Perche' fare un discorso semplice quando se ne puo' fare uno "complessissimo"?

Citazione:
Quando questa favoletta svanisce ti lascia un po' sconcertato, no?

Gia'. Ma succede solo perche':
1. Credevi nella favoletta
2. Ancora credi nelle premesse e nei corollari che supportavano ed erano conseguenze della favoletta.

Sbagliare e' umano ma perseverare e' diabolico. Invece di capire che la situazione di sconcerto era provocata dalle premesse e conseguenze non dimostrate e non riconosciute della favoletta stessa (che in realta' se si capisse cosa voleva originariamente significare, come l'hanno capito alcuni teologi medievali oggigiorno in genere dimenticati ed considerati oscuri, non e' troppo malvagia, come favoletta) si mantiene tutta la zavorra inutile e la si rinforza con l'orgoglio di "fare da solo".
Yang Tze avrebbe chiesto, a questo punto: "chi e' orgoglioso?"

Citazione:
Quando leggo frasi come questa:

"quoto Pike Bishop soprattutto riguardo la genesi, personalmente però penso che la genesi abbia descritto (più che favorito) il processo di nascita dell'ego che ha portato l'uomo sempre più lontano dall'origine, un processo comunque necessario per scoprire se stessi ed apprezzare ciò che si è perso (unità e armonia), perchè nella separazione l'uomo può autorealizzarsi e ritornare consapevole e volontario all'origine (il ritorno del figliol prodigo)"

Mi vien voglia di darmi all'alcolismo.

Sono sempre stato favorevole all'alcolismo o alle droghe psichedeliche, che sono un sistema per scardinare sistemi di pensiero non necessari. Pero' non riesco a comprendere dove e' che quella frase faccia venir sete...
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Inviato il: 27/10/2011 22:39
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#82
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Se proprio volessimo rifarci alla struttura etimologica, che va anche bene, tu rientreresti a pieno titolo nella categoria (che non abbia senso dividere la gente in simili categorie sarebbe in condizioni normali evidente anche a un bambino di 5 anni, ma è un altro discorso).

Ohibo', certo che no, non posso rientrare nella categoria, per diversi motivi: il principale e' che non mi sono mai proclamato ateo. Altri lo fanno, pero', eccome.

Capito l'inghippo?
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Inviato il: 27/10/2011 22:41
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  •  Red_Knight
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#83
Sono certo di non sapere
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@Notturno

Citazione:
Scusate, ma a voi mamma e papa' non v'hanno detto che avevamo un Grande padre con la barba bianca che ci voleva bene, ci guardava, ci proteggeva, ecc...?????


Assolutamente. Ti dirò di più: da bambino ero straordinariamente religioso (e non per modo di dire), ma solo perché pensavo "Dio mi ha creato ed è tanto buono, quindi è giusto che io gli sia devoto e gli ubbidisca". Ma mai e poi mai la cosa mi ha fatto sentire speciale, protetto o comunque contento. Direi proprio che non mi tangeva minimamente e da quando ho smesso non ne ho mai sentito la mancanza.
Ma devo essere strano io: quando ho capito che Babbo Natale non esisteva il mio unico pensiero è andato ai potenziali mancati introiti in termini di costruzioni Lego (timore prontamente placato da diverse camionate di mattoncini).

@PikeBishop

Citazione:
Ohibo', certo che no, non posso rientrare nella categoria, per diversi motivi: il principale e' che non mi sono mai proclamato ateo.


Non ti sei mai neanche proclamato piemontese, se è per questo. Ma ti tocca lo stesso...

O magari in Inglese atheist puzza di più con quel brutto suffisso perché indica appartenenza, adesione all'atheism (mentre in Italiano abbiamo semplicemente ateo, fedele all'insulto originale).
Inviato il: 28/10/2011 2:37
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  •  florizel
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#84
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Notturno

Citazione:
C'è un modo per superare l'incomunicabilità tra materialisti e "spiritualisti"?


Sempre argomentucci da poco, eh?!

Mi introduco nella discussione premettendo che da 20 anni pratico il Buddismo, iniziando a farlo da atea convinta, quale mi riconosco tuttora (accetto, con questo, l’eventualità di scatenare tutta una serie di critiche e di contestazioni su apparenti “contraddizioni”…).

Per questo, per aver fatto e fare a tutt’oggi certe esperienze, mi preme mettere in evidenza che in merito ad argomenti come quello che proponi, trovo che spesso partiamo con una visione distorta della “spiritualità”, associandola inevitabilmente con la “fede”: sto dicendo che mentre la prima implica il “sentire” ed il “leggere” quello che è DENTRO l’apparente ed il “materiale”, la seconda impone un’osservazione statica delle cose e dell’esistente, separandole.

Sono profondamente convinta del fatto che la spiritualità sia una caratteristica umana innata, che comprende la capacità e l’impulso a penetrare nell’essenza del concetto di Vita al di là delle sue manifestazioni concrete, che spesso sono quelle che vediamo e percepiamo utilizzando solo una minima parte dei nostri mezzi. Come dogma del modernismo impone, ed anche questa è una forma di “religione” fideistica… ci hai mai pensato?

La fede, spessissimo assunta come “spiritualità”, è ciò che è stato riduttivamente (e strumentalmente) fatto di questo impulso, per motivi di “dominio delle anime”.
Almeno questa è la mia esperienza, e le conclusioni a cui sono arrivata.

In merito alla reincarnazione, credo che darci una risposta dipenda molto dal nostro rapporto con l’interezza di quello che ci ruota intorno, e dalla nostra apertura all’esplorazione di dimensioni differenti dal sentire spicciolo, ossia quello che di cui ci serviamo nella quotidianità pratica del mondo "contemporaneo" (come se si potesse sezionare l'intera storia umana in ere ed epoche separate a tenuta stagna...).
Dal mio punto di vista, ritenere che la reincarnazione sia un FATTO dipende da quanto ci sentiamo parte di un’energia che CI comprende nel tutto.

Ovviamente, da buddista praticante ritengo che la reincarnazione abbia a che vedere strettamente con la legge del Karma (ed ultimamente ho avuto prove dirette ed inconfutabili del fatto che non si tratta affatto di “acqua fresca”…), ma questa la sento come cosa diversa dal CREDERLA vera solo su basi nozionistiche o scontatamente fideistiche. Come quelle che ti fanno percepire come ineluttabili certi accadimenti.
Ho avuto prova diretta del fatto che certi approdi NON sono ineluttabili, che tutto quanto si fonda sul nostro libero arbitrio, ed è questo a determinare quella che chiamo catena di cause ed effetti.

Ma mi rendo conto che tu sei partito dalla reincarnazione per spingerti in un discorso molto più ampio, che la comprende e di cui è solo uno degli aspetti. Permettimi di dirti, come già altri hanno fatto, che di spiritualità ne sei più intriso di quanto pensi…

Le tue pizze, ad esempio: sono “illuminate”…

vuotorosso

Citazione:
E se la reincarnazione fosse di massa? Se dovessimo evolverci comepopolazione, o insieme planetario, dando una mano a chi si e' reincarnato in una favelas invece che metterglielo nel di-dietro e allora si che faremmo un qualche balzo in avanti, anziche rimanere ancorati alle forme che conosciamo?


Hai appena descritto il concetto di “jihi”, compassione, in termini buddisti…

Sottoscrivo Pike

Citazione:
Non c'e' contraddizione tra materia e spirito


Cazzarola, quanto lo sento vero.

Mi prendo il tempo di rileggere l’intero thread per un contributo migliore di questo, scritto di getto.
E di fornire eventuali spiegazioni più dettagliate circa quanto ho scritto.

Cmq ‘sta discussione è bellissima.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 28/10/2011 10:37
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#85
Dubito ormai di tutto
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Vescovo, non ti capisco.

E' ovvio che l'orgoglio sia figlio un po' della sorpresa di essere l'unico artefice della propria vita e che, quindi, tu lo consideri anche una "zavorra", ma mica è solo quella la causa.

Indipendentemente dal fatto che io mi sia sempre saputo "solo" o che io l'abbia scoperto "dopo", sta di fatto che è ben lecito provare soddisfazione per il proprio operato e sentirsene orgogliosi.

Non capisco perché se ne debba parlare come di qualcosa che sia "figlia dell'errore iniziale".

(senza contare che ne ho le palle piene di errori iniziali, di peccatri originali, ecc... pliz!)

E ora veniamo alla frase alcologenica.

La riporto: "penso che la genesi abbia descritto (più che favorito) il processo di nascita dell'ego che ha portato l'uomo sempre più lontano dall'origine, un processo comunque necessario per scoprire se stessi ed apprezzare ciò che si è perso (unità e armonia), perchè nella separazione l'uomo può autorealizzarsi e ritornare consapevole e volontario all'origine (il ritorno del figliol prodigo)""

Questo è lo spiritualismo che non capisco.

Non lo dico con volontà di irridere, è la pura verità: mi fa incazzare.

Come si fa a infarcire così fittamente una frase con concetti così apodittici?

1) la nascita dell'ego ha portato l'uomo....
Ma perché, scusate, l'ego è nato DOPO l'uomo? State scherzando, vero?
Ego e coscienza di sé sono quasi sinonimi e senz'altro coevi e necessari l'uno all'altro.

2) "...portato l'uomo lontano dall'origine".
Ma di che origine state parlando?

3) "apprezzare ciò che si è perso (unità e armonia)".
Ma basta, per l'amordiddio, basta!
Questa storia dell'uomo immerso nell'armonia della natura, con accenti così estatici è estremamente falsa.
L'armonia della natura è sangue, cacca, fango, dolore e betialità, in un mix sempre nuovo e schifoso.

4) "nella separazione l'uomo può autorealizzarsi e ritornare consapevole e volontario all'origine (il ritorno del figliol prodigo)"
Ecco, qui si raggiunge l'acme del visionario mistico e spiritualistico.
Armonia della natura e figliuol prodigo, tutto assieme.

Manca solo l'oliva e poi shackerare, non agitare, on the rocks.

My name is Tont, James Tont.


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Inviato il: 28/10/2011 15:26
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  •  yarebon
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#86
Dubito ormai di tutto
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certo che ti ha fatto proprio incazzare il mio messaggio!
Io ho studiato molto esoterismo nel passato e quindi ciò che dico non é dovuto a dei miei giochetti mentali, poi si può discutere o meno ed essere in disaccordo, ma a me sembra chiaro ciò che vuole dire la genesi.

ADamo ed Eva prima di mangiare il frutto del bene e del male (ma anche altre tradizioni che parlano di un paradiso perduto) di cosa parlano? Di un'umanità che non soffre (il paradiso perduto presente non solo nel cristianesimo), non conosce dolore, l'essere nudi di Adamo ed Eva e non vergognarsi (le differenze uomo e donna non esistono o meglio non si è consapevoli di questo dualismo), non conoscere la morte a me fa ricordare solo una cosa, assenza di ego, di auto-consapevolezza come inteso da noi oggi!
Cosa fa si che l'uomo cerchi di distinguere il bene e il male, fare leggi, aver paura ed interrogarsi sulla morte e soprattutto vedersi separato l'un dall'altro? L'ego inteso come individualità, personalità, somma di esperienze, quello che Castaneda vorrebbe mandare a benedire ma che per l'uomo normale in realtà è una difesa auspicabile, che insomma ci fa interagire con il mondo esterno, l'ego, l'io sono ci fa vedere separati dalla creazione!

Citazione:
Ma di che origine state parlando?

Il tutto, l'universo è partito da un principio unico differenziandosi durante la manifestazione, la famosa metafora della goccia nel mare, la goccia non si vede più come appartenente al mare, ma dentro al mare, non è consapevole di essere lei stessa fondamentale per l'esistenza del mare, pur se infinitesima rispetto ad essa.

Citazione:
Questa storia dell'uomo immerso nell'armonia della natura, con accenti così estatici è estremamente falsa. L'armonia della natura è sangue, cacca, fango, dolore e betialità, in un mix sempre nuovo e schifoso.

Non puoi basarti solo sulla tua esperienza, l'uomo ha tutti gli strumenti per vivere in armonia con la natura, questo è anche quello che ci rende diversi dagli animali che sono completamente inseriti nel loro ambiente.
Non puoi sapere quali sono le potenzialità umane, se esse non sono ancora state totalmente sfruttate, ti basi su una storia di pochi millenni (mentre ricerche anche ufficiali dimostrano una storia persino più antica) e sulla tua esperienza personale ed è poco, ma l'uomo anche grazie all'intuito, alla fantasia e all'andare contro a persone come te che dicevano "guarda che una cosa e così e non può cambiare" hanno potuto cambiare il mondo.

Citazione:
Ecco, qui si raggiunge l'acme del visionario mistico e spiritualistico. Armonia della natura e figliuol prodigo, tutto assieme.

Nessuno mi aveva dato del visionario mistico eeH. Lo prendo come un complimento. Alla salute
Inviato il: 28/10/2011 17:59
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#87
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mannaggia, yaro.... mannaggia.

Cerco di spiegarti il mio "orrore" (scusa ma è così).

Sia io che te cerchiamo di interpretare il mondo e quello che ci circonda sulla base delle nostre esperienze, utilizzando il cervello per decifrare le info e farci delle guide.

Sia io che te, quindi, stiamo usando la "logica".

Solo che (ed è QUESTO che mi fa incazzare) in certi momenti tu prendi la "logica" e la spegni e innesti delle considerazioni, delle ipotesi, delle teorie che nulla hanno a che vedere con la logica, ma più che altro con l'immaginazione, la fantasia, le tue personali visioni di speranza, il tuo personale "paradiso terrestre".

Ed ecco comparire goccioline autocoscienti, nature benevoli e armoniose e tutto un bestiario di personaggi mitologici.

E' carinissimo, per carità!

Personalmente mi sono letto Tolkien in 3 giorni, tutto d'un fiato, quindi la fantasia è, per me, cosa bella.

Ma per sognare.

Per sperare.

Per visioneggiare.

Quando devo "vivere", metto da parte Tolkien e accendo la logica.

Esattamente quello che stai facendo tu scrivendo su quel pc.

Solo che tu lo fai "a spot".

Perché?
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Inviato il: 28/10/2011 20:14
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#88
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Sei un tipo "stranissimo" Notturno! A mio modo di vedere, tu senti la spiritualità dell'universo più di tanti altri, solo che cerchi in essa, una prova tangibile.
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 28/10/2011 20:28
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
#89
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la differenza è semplicemente che la ragione per me, l'ego, la mente non è il massimo traguardo umano, la ragione spesso va in crisi e non riesce a squarciare il velo di alcune verità, perchè la ragione è limitata al mondo fenomenico.
Gli artisti, gli stessi scienziati che hanno fatto molte scoperte casualmente o perchè hanno avuto un'intuizione in un sogno, sono andati oltre le convenzioni razionali di quell'epoca.
C'è poco da fare, come disse anche Bill Hicks, i migliori musicisti rock erano dei fottuti drogati e fuori di testa, anche i jazzisti sai, il jazz da salotto e musica di elite è una stronzata uscita fuori in questi ultimi anni, il jazz è musica senza logica, il jazz con spartiti e tecnica è una musica orrida mostruosa e che produce mostri, Miles Davis era un pazzoide completamente alogico.
Un esempio stupidissimo, devi esser davvero matto e "fuori di testa" per inventarti una cosa come la raccolta differenziata e il riciclaggio, sai quanti avranno preso "per pazzo" chi ha proposto una cosa del genere? Secondo te la logica ha portato Leonardo a disegnare più di cinquecento anni fa strane macchine e a prospettare il volo per l'uomo? Ci deve essere una forte dose di pazzia e di sguardo oltre il presente, oltre la ragione che ti dice ciò non esiste perchè "non è dimostrato, non esiste oggi, nessuno lo ha mai fatto", in ogni campo, musica, arte ecc. ecc. si è andati contro la logica per superare le convenzioni presenti.
Una parte della scienza si sta ripiegando attualmente sulla convenzionalità e sulla pura logica ed i risultati negativi si vedono ed infatti il pensiero positivista è quello che ha rovinato intere generazioni a non pensare l'impossibile, ma in realtà l'osservatore influisce sul fenomeno e da ciò se ne deduce che la ragione (che vuole il mondo fenomenico come indipendente e con leggi fisse) va a farsi.... Intendiamoci la ragione è importante è anzi in parte posso quotare Santaruina, meglio da certi punti di vista essere un puro materialista che uno schizzato, non è per tutti, l'abisso è sempre la che ti aspetta ed è pronto a inghiottirti.
Inviato il: 28/10/2011 21:54
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  •  Cassandra
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Re: Una linea-guida per capire la spiritualità
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Notturno, la mia sensazione è che tu sia stato "traumatizzato" dalla perdita di DUE padri.
Ci credo che ti sei sentito solo, e che sei tanto orgoglioso di avercela fatta con le tue forze ad avere una vita bella. Difficilmente ti rimetterai in gioco a cercare qualche altra cosa che potrebbe, di nuovo, abbandonarti.

Per quanto mi riguarda, sono figlia di atei e la religione cattolica nella mia vita è passata quasi inosservata, se escludiamo le ore di religione a scuola. Per questo non alcun pregiudizio nei confronti di nessuna "spiegazione del mondo", perché per me questo è la religione e la spiritualità, una spiegazione del mondo che vada oltre quel pochissimo che la scienza fin qui ha scoperto. Non mi sento sciocca ad interessarmi a tutte le "favolette" che incontro, che leggo con interesse.

Ho messo insieme parecchie informazioni, non ho alcuna personale cosmogonia, non ho ancora trovato la spiegazione definitiva che mi convinca davvero. Ma se ti piace la logica (come a me), parti da quella. La logica non ha (non deve avere!) pregiudizi, e parla chiaro: la concezione puramente materialistica della realtà non sta in piedi. E' una favoletta anche quella.


(Baci ai pupi - il mio si professa ateo anche lui!)
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"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Inviato il: 28/10/2011 23:22
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