Cribbio, Luxio, hai la stessa voce di Gavin Rossdale.

Spiderman ha scritto
"Rimango in territorio bolognese come artista, una a caso.."

Lucio dalla.

Oltre a "Piazza Grande" c' è anche:

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C'è un pezzo di Lucio Dalla poco noto, rimasto sepolto nella sabbia del tempo, che è un vero cult, è la sigla di una trasmissione televisiva degli anni 70:

'azz Pyter, grazie per il complimento! I Bush li conosco, ma non li ho mai ascoltati attentamente, e non ho mai notato la somiglianza. Abbiamo ascoltato Glicerine con la morosa e lei è del tutto d'accordo con te. Io continuo a non corgere tutta 'sta somiglianza, ma penso sia un "difetto" di tutti: a sentire la propria voce registrata sembra di sentire qualcun'altro

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Tutti brani proposti finora hanno una caratteristica in comune: sono "preconfezionati".

Sono belli, non c'è nulla da ridire.

Purtuttavia balli e canti che nascono spontaneamente in occasione di una festa, di un pellegrinaggio, di un incontro tra amici eccetera, hanno il loro fascino.

Così come hanno sempre avuto un loro fascino gli artisti che si esibiscono nelle pubbliche vie.

Nel seguente pezzo, tali VINZ DEROSA & TONY DI MARTI si cimentano in quel di Boston:



La versione "italiana" è qui: http://youtu.be/QrlMQEQPdso

E' un brano assai diffuso tra i nostri connazionali in Australia. Ovvie le ragioni.

Mi piace un sacco sta gente

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Leggendo le cronache stamane sui fatti di Val di Susa mi è tornato in mente una canzone di Lucio Dalla:





...
di tempo per cambiare ce n'è
così ripensami tra vent'anni ripensami
vestito da torero
una torta in mano
l'orecchio puntato verso il cielo
verso quel suono lontano lontano
ma ecco che si avvicina
con un salto siamo nel duemila
alle porte dell'universo
importante è non arrivarci in fila
ma tutti quanti in modo diverso
ognuno con i suoi mezzi
magari arrivando a pezzi
su una vecchia bicicletta da corsa
con gli occhiali da sole
il cuore nella borsa
impara il numero a memoria
poi riscrivilo sulla pelle
se telefoni tra vent'anni
butta i numeri fra le stelle
alle porte dell'universo
un telefono suona ogni sera
sotto un cielo di tutte le stelle
di un'inquietante primavera





La canzone è del 1981.

Salta agli occhi la fine dei nostri sogni perchè la canzone immaginava che dopo vent'anni saremmo "stati alle porte dell'universo" ed invece, dopo trent'anni siamo qui a scontrarci se squarciare o meno una montagna e non ci siamo mossi, nè ci muoveremo, di un solo centimetro dal suolo materiale di questo pianeta.

Una grande passione della mia adolescenza: la chitarra di Chuck Prophet.

Un'interpretazione non da meno del "rumorista" Michael Winslow ex del film Scuola di Polizia:



Prima il bastone, poi la carota:

Questa la dedico a Luogocomune in quanto luogocomune:




...you're my daily dose of reality

La canzone “Cosa sono le nuvole” fu scritta da Pasolini e da Modugno.

Essa è un pezzo cult di grande atmosfera.

Diversi autori l'hanno riproposta e riesce sempre a far vibrare quelle corde che solo le grandi emozioni riescono a toccare.

Grazie, Ivan, di avermi ricordato di questo pezzo. Magico

@Ivan
citazione
Tutti brani proposti finora hanno una caratteristica in comune: sono "preconfezionati".
Sono belli, non c'è nulla da ridire.
Purtuttavia balli e canti che nascono spontaneamente in occasione di una festa, di un pellegrinaggio, di un incontro tra amici eccetera, hanno il loro fascino.

Il percorso storico è a volte scolpito nel paesaggio e così è nel nosto meridione territorio che per secoli e secoli è stato al centro di vicende storiche che la vedono suo magrado protagonista di attacchi da parte di popolazioni lontane.

A scopo di difesa lungo le zone costiere furono erette dei sistemi di torri atte all'avvistamento delle navi avversarie con si e si vigilava giorno e notte soprattutto per difendersi dagli attacchi dei Turchi; molte torri sono ancora lì e i paesi sorti intorno ad esse si chaimano appunto Torreamare, Torre dell'Orso e così via.

Anche nel linguaggio rimangono le impronte di quel passato, ad esmepio il termine "avere terrore" in dialetto è spesso "spagnare" termine che deriva appunto da "Spagna" visto che gli spagnoli è nonto che non andavano per il sottile.

Nell'album "Briganti se more" di E, Bennato, vi è la canzone "Quanno sona la campana" cantata in dialetto potentino che racconta appunto del terrore e della rabbia che si creava quando suovana l'allarme per l'avvistamento di navi ed eserciti ostili .

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E' stupendo ivan... poter condividere le sonorità delle nostre terre...

Questa è una versione amatoriale di un artista siciliano... della nota:

Brucia la terra, OST del film The Godfather:



...è incredibile quanto possa vibrare in questi accordi...

Il caldo irrespirabile delle notti estive siciliane...

Il nostro amore incondizionato per le donne...

Il nostro sofferto attaccamento... alla nostra terra...

...i vicoli, le stradine... i panni stesi da una parte all'altra de' vaneddi...

Sento di dovervi la traduzione:

Brucia la Luna in cielo
E io brucio d'amore
Fuoco che si consuma
Come il mio cuore

L'anima piange
Addolorata

Non si da pace
Che terribile notte

Il tempo passa
Ma non albeggia
Non c'è mai il Sole
Se lei non torna

Brucia la mia terra
E brucia il mio cuore
Che sete d'acqua lei ha
E io sete d'amore

A chi la canto
La mia canzone

Se non c'è nessuno
Che si affaccia
Al balcone

Brucia la Luna in cielo
E io brucio d'amore
Fuoco che si consuma
Come il mio cuore

...la mia versione della cover postata precedentemente...

Should I stay or should I go-Louise and the Pins (addedsomething remix) by ._. Uncle_Mc ._.

Fatemi sapere

mc

MC, mi spieghi come si fanno a postare i File come fai tu...

..volevo fare un esperimento anche io

gracias

PS
(bello sto pezzo)