Ivan Graziani , chi lo ricorda ?

Quanti ricordi su quel lungo lago ...

trittico 2

Amo l'intimo che accompagna, mi immagino mentre nuoto fra le sabbie di uno studio di registrazione.
Sarei stato un architetto sonoro.
Coloro il pentagramma che invento ascoltando le loro invenzioni.
A volte mi addormento sul loro tessuto.
A volte scivolo sullo loro metrica.
A volte mi abbandono sulle loro chiavi.
A volte mi ubriaco sulle loro scale.
A volte sogno perchè il più delle volte non vivo.
Castalia.

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Antonio Maria Bononcini - La decollazione di San Giovanni Battista, aria di Erode:

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Claudia Muzio, detta 'La Divina', in 'Ombra di nube' da Cecilia di Licinio Refice:

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Eleanor Steber, Inflammatus dallo `Stabat Mater` di Rossini:

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Una canzone sempre attuale: Libera Nos Domine





Libera Nos Domine
...
dai pazzi giacobini e dal loro bruciore,
da visionari e martiri dell' odio e del terrore,
da chi ti paradisa dicendo "è per amore",
dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore!",
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Dai poveri di spirito e dagli intolleranti,
da falsi intellettuali, giornalisti ignoranti,
da eroi, navigatori, profeti, vati, santi,
dai sicuri di sé, presuntuosi e arroganti,
dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti,
dall'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti,
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Della lotta per vivere di tutte le creature :

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Un altro giorno è andato:

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Le storie che le cronache raccontano anche in questo periodo mi fanno tornare in mente una canzone di De Andre': una storia sbagliata.

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9) Tango (`Schoener Gigolo` - Casucci)

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Nadezhda Obukhova (`Le tango du rêve` - Malderen)

Trittico 3
Moments in Count

Se avete bisogno di `lavarvi le orecchie` magari perche` avete ascoltato per sbaglio un cantante afono o sguaiato, o una canzone peudo-popolare in una lingua barbara, propongo questo ascolto:

Надежда Обухова Восторг любви

Credo che sia lo sguaiato.
Bitter Sweet Symphony .

E’ una dolceamara sinfonia questa vita
che cerca di far coincidere gli estremi
che ti fà diventare schiavo del denaro e poi morire
ti porterò sull’unica strada che io abbia mai percorso
lo sai, quella che ti conduce nei luoghi in cui
tutte le cose si ritrovano

io non pregherò mai
ma stanotte sono in ginocchio
ho bisogno di udire alcuni suoni che mi facciano riconoscere il dolore che c’è in me lascio che la mia melodia risplenda, che purifichi la mia anima, mi sento libero ora ma le strade sono pulite e non c’è nessuno che canti per me.

Le coincidenze non sono mai un caso.
Non ne conoscevo le parole, ne percepivo intensità e fanciullesca dolcezza mista a dolore.
Non per nulla ho ascoltato Musica per 12 ore al giorno, in tutti i giorni che ricordo.
Nello stesso modo ho trovato asfissiante il parlare dei giorni.

A proposito di immagini mediatiche, mi ritorna in mente una canzone di Luigi Tenco sempre attuale, anzi, piu' attuale che mai ("Loro dicevano che bastava fare una campagna di pubblicità..."):

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