Merio, non so gli altri, ma io l'immagine non la vedo

Tra tutti quelli che ho letto, il libro che merita il posto più alto della mia classifica personale è questo:


Ogni volta che lo leggo... non vi sono parole per descrivere ciò che provo...
semplicemente magnifico...

E qua uno dei miei "libri bussola"



breve e scorrevole, sempre attuale

Poetico, intelligente, delicato

Citazione:

.. bella questa riflessione. Non dice solo del tuo percorso personale. Dice anche che c'è tempo per ogni cosa, e che molto si impara quando è il momento.

Semplicemente sincero, l'ho adorato.

I libri che più ho amato li ho letti da bambino, e continuo a leggerli...

un classico: I ragazzi della via Pàl, e lo splendido Oltre le stelle di una scrittrice / educatrice amica di famiglia dei miei genitori: Angela Latini

Tra gli ultimi letti, durante uno dei miei soggiorni di lavoro all' estero, "Mari maestri ai spionajului international", non so se esista anche in inglese o italiano (il titolo tradotto sarebbe: i grandi maestri dello spionaggio internaziionale). Il libro é di Titu Simion ed è un capolavoro sullo spionaggio internazionale, mi ricorda alcuni libri di Forsyth.

il libro che mi ha veramente cambiato la vita è il banalissimo siddharta di hesse.
come se mi avesse letteralmente proiettato in un'altra realtà.
prima vivevo in un mondo. questo invece è esattamente lo stesso, ma è completamente diverso da quello in cui vivevo prima di leggere quel libro.

Avevo quasi dodici anni quando mi regalai il mio primo libro .
Ero uscita per delle commissioni …..e passando dinnanzi all’edicola mi fermai proprio davanti ad un espositore di libri, di quelli che gli edicolanti rifilano all’aperto durante l’estate nella speranza di smaltire vecchie giacenze….
Mi colpì… e lo acquistai.
Leggendolo tutto d’un fiato , ho trovato ne Il gabbiano Jonathan Livingstone quella spinta in più che motiva una ricerca , di chi non si accontenta….che mi ha spesso caratterizzata e che troppo spesso oggi mi accompagna.


Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.

Il segreto consisteva nel sapere che la sua vera natura viveva, perfetta come un numero non scritto, contemporaneamente dappertutto, nello spazio e nel tempo.

Il paradiso non è mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti. Tu sei uno che vola velocissimo vero? Raggiungerai il paradiso, allora, quando avrai raggiunto la velocità perfetta. Il che non significa 1000 miglia all'ora, né 1000000 di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocità della luce. Perché qualsiasi numero, vedi, è 1 limite, mentre la perfezione non ha limiti. Velocità perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, esser là.

"Ma dì un po', come fai ad amare una tale marmaglia di uccelli che ha tentato addirittura d'ammazzarti?" "Oh, Fletch, non è mica per questo che li ami! È chiaro che non ami la cattiveria e l'odio, questo no. Ma bisogna esercitarsi a discernere il vero gabbiano, a vedere la bontà che c'è in ognuno, e aiutarli a scoprirla da se stessi, in se stessi. È questo che intendo io per amore. E ci provi anche gusto, una volta afferrato lo spirito del gioco."

Da allora non l’ho più riletto….ma chissà, forse oggi mi sembrerebbe quasi banale….preferisco lasciarlo nel cassetto dei ricordi....

.........e ho detto tutto

se dovessi scegliere un solo libro dei suoi, mi butterei su "addio alle armi"

(*) .. spero non abbiate visto il cartone animato che è stato tratto dal racconto, a confronto è una pacchiana e squallida imitazione. Infantile nella trasposizione e tecnicamente vergognoso

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Grazie a un'amica [Pescanoce], oggi ho finito di leggere questa "favola" di Sepùlveda.

E la trovo perfetta per inaugurare il Topic.

La tenerezza dipinta nel surreale, senza nessuna diplomazia in merito a una Natura e alla Vita che non viene nascosta nella sua durezza. Caso più unico che raro in cui una Postfazione fonde il confine tra racconto e realtà e continua, alla sua lettura, a far macinare la forza del messaggio in un vigore inaspettato.

Un occhio sull'uomo, e mille orecchie su un mondo silenzioso (quello degli animali) che attraverso la voce di questa fantasia rischiara le ombre presuntuose del Sapere.

E dove anche l'enciclopedia più fornita manca il bersaglio e nulla può, infondo, spiegare, colui che sente con l'anima riesce a dire tutto ciò che serve sapere; imparare.

Un libricino (*) da buttare giù in uno, massimo due bocconi. E dove, alla fine, le ultime parole lasciano incendiare la benzina che sotto sotto non ci aveva ancora detto del suo potere incendiario.

Buona lettura

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

.. io lo dedico totalmente al mio Misti che se ne è andato e, come sempre purtroppo si dice, ha lasciato un vuoto profondo nel mio cuore