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  Il suicidio dignitoso

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  •  astro7
      astro7
Re: Il suicidio dignitoso
#31
Mi sento vacillare
Iscritto il: 27/11/2007
Da questa sconosciuta terra di mezzo
Messaggi: 472
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Citazione:
C'è da premettere che non sto su un cornicione pronto a lanciarmi :) però, penso come molti, ci ho pensato qualche volta e non a causa di qualche disgrazia, ma così... o per curiosità o solo per "noia"? fate un po voi...


Ciao, Edmondo…
Io invece ho avuto la sfortuna e , al tempo stesso, la stramaledettissima fortuna di accarezzare e vivere pienamente l’idea del suicidio.
Non è stato per niente un gran periodo.
Per cui, sinceramente, leggere che qualcun’altro - invece- ci ha pensato “solo per curiosità o per noia” mi fa alquanto “incavolare”.
Questo mio post non vuole essere un <muro contro muro>… , tutt’altro.
Avrei diverse cose da dire…. Ma prima di entrare nel merito, vorrei chiederti di esplicitare meglio i tuoi intenti , riguardo al topic.
E’ solo la frase che ho quotato che ti ha spinto in qualche modo a parlarne ? O c’è dell’altro (che ti muove a farlo ma hai timore ad esporlo )?
Grazie
Inviato il: 16/8/2011 12:58
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  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#32
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
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En passant, giusto per riprendere qualche osservazione del già citato (da Pike) Camus:

" Nella profondità dell'inverno, ho imparato alla fine che dentro di me c'è un'estate invincibile".


"E nonostante ciò che Camus afferma in Il mito di Sisifo , egli condanna il suicidio: esso gli appare (non diversamente dalla speranza religiosa) una sorta di evasione rispetto all'assurdo della vita.

La giusta risposta di fronte a tale assurdo è la non-rassegnazione, anzi la rivolta (uno dei concetti-chiave della filosofia di Camus).
Contro l'insensatezza del mondo l'uomo può e deve avere il coraggio di reagire levando alta la sua voce, la sua protesta, la sua prospettiva donatrice di senso (sia pure di un senso non assoluto).

Si tratterà, certo, di una testimonianza infondata, in quanto non può invocare ragioni e implicazioni oggettive a proprio sostegno. Ma questo, a ben guardare, non fa che aumentare il valore, la dignità della rivolta umana."
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 16/8/2011 13:17
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#33
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
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MA anche no.

E NON concordo con Camus. Se pur pensatore di alto livello, è debitore anche lui di precursori che volavano ben più alti. Si è ingegnato in una elaborazione esistenziale, che alla fine comunque lo porterà a fare i conti con - l'utilità, fosse anche l'utilità dell'inutilità ... o l'inutilità dell'utilità.

E si torna sempre lì. Anche l'assurdo è un valore. E si entra sempre nel concetto filosofico di cosa sia e cosa non-sia importante. Cosa per l'uomo sia valevole, fosse anche in maniera inconscia e la realtà, da essa percepita, quel fenomeno distante e astruso. E' probabile che lo scopo sia che scopo non v'è. E non c'è ragionamento logico o filosofico che possa accertare che ciò sia impossibile.

Nell'annullamento dell'IO, comunque alla fine si devono fare i conti con l'unica realtà che non sia un esercizio intellettuale o che da essa non si possano trarre astrazioni e/o formulazioni che guardino le cose dall'alto. Ma dall'alto noi non ci siamo, mai. L'unica realtà è la - volontà. Il resto sono «menzogna». La verità stessa (come è stato pensato) è una menzogna che ha perso coscienza di sé.

Il suicidio "dignitoso" come qui lo si sta (o lo si vorrebbe) intendere, è una formula libera. E' pura volontà. E' vita. In quanto è in nome di un "IO" (come diceva Pike) che può essere allucinazione. Quindi è la volontà a mostrare la sua peculiarità, cioè l'unica cosa ad essere realmente reale e, da essa, trarre la vittoria suprema sulla Vita Puttana. Il suicidio.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 16/8/2011 14:01
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  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#34
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
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Calvero, io volevo solo offrire uno spunto... non certo affrontare un argomento il cui significato è intrinsecamente soggettivo...

Però, se si afferma che "Il suicidio "dignitoso" come qui lo si sta (o lo si vorrebbe) intendere, è una formula libera. E' pura volontà. E' vita." , mi chiedo come possa essere VITA un gesto che la annulla. E che, nel caso del "suicidio dignitoso" in relazione ad una presunta sua "utilità", un gesto che annulla ANCHE la possibilità di godersi il cambiamento a cui è finalizzato.

Camus suggeriva come rendere una vita "puttana" una vita degna di essere vissuta.
"Rivolta" è il gesto, semmai, in grado di affermare la volontà di cui parli, non equivalente certo ad annullarla.

C'è qualcosa che si contraddice nel gesto di suicidarsi PER affermare la possibile "vivibilità" dell'esistenza, trovo.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 16/8/2011 14:29
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il suicidio dignitoso
#35
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
Da
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Fatta eccezione per il “suicidio altruistico”, che in realtà è un sacrificio, sacrifico la mia vita per gli altri, e per situazioni di prolungata sofferenza senza speranza di recupero …. Il suicidio è gravato da una componente egocentrica ….
Con il suicidio si rinuncia alla vita, alla materialità della vita, che comunque sia è una “esperienza” che stiamo attraversando ….
Comprendo che la vita può essere molto dura, non solo fisicamente, ma anche, e soprattutto, psichicamente, e solo chi attraversa queste esperienze può conoscere il travaglio.

La vita non è una prova … la Vita è esperienza …. Esperienza conscia ….

Temiamo la MORTE o la cerchiamo, senza aver compreso … che cos’è la VITA.


@ Pike
Citazione:
Vediamo di usare vocaboli un po' piu' precisi per esprimere quel che si vuol trasmettere, vocaboli sui quali incredulo possa essere d'accordo di usare.

Falso se, ovvero io = personalita' (o ego in freudiano)

Vero se' = Essenza, Spirito.

E' un peccato che il "Vero Se" sia per niente affatto individuale: per fare un esempio famoso non e' piu' individuale di quando vediamo un vortice d'acqua e' diciamo:
"E' quel vortice, l'ho gia' visto prima (un minuto, un'ora un anno fa)". Il vortice pero' non esiste in quanto individualita', e' un processo a cui diamo un nome.


Vero, …. ma è altrettanto vero che “individualità” è una esperienza utile alla “consapevolezza” della “Unicità” .
Le individualità si perdono nella unicità, come le molecole d’acqua si perdono nell’oceano, ma allo stesso tempo ne fanno parte, così il nostro “essere spirito-individuale”.

La nostra individualità, il nostro sentirci esseri individuali, è parte di un “percorso evolutivo” … c’è una frase, non mia, che mi passa per la mente: “L’Evoluzione è l’interazione tra Spirito e Materia”

Questa “Interazione”, secondo me, si esprime nella nostra individualità, nel nostro essere autocosiente. L’autocoscienza è un gradino evolutivo …
L’individualismo è una deformazione egocentrica della individualità, questa deformazione o ignoranza, sposta il punto mentale di “visualizzazione” … la nostra realtà è il pensiero con cui osserviamo il mondo.

Come diceva Krishnamurti : “Capire !! … significa cambiare quello che è !”
_________________
“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 16/8/2011 15:59
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  •  Edmondo
      Edmondo
Re: Il suicidio dignitoso
#36
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 27/8/2010
Da Un garage
Messaggi: 149
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Scusate oggi sono fuori, pero volevo richiarire il concetto rispondendo ad astro7


Citazione:

astro7 ha scritto:
....
E’ solo la frase che ho quotato che ti ha spinto in qualche modo a parlarne ? O c’è dell’altro (che ti muove a farlo ma hai timore ad esporlo )?
Grazie


ciao astro7, prima di tutto ti chiedo scusa perche proprio devo imparare ad esprimermi e ti confesso che ieri avevo già notato che la cosa della noia non è "accettabile" come anche per la curiosità. Ognuno di noi se arriva a pensarlo (dignitosamente o meno) lo fa proprio come conseguenza a... e mi rendo conto che parlarne impersonalmente non è che abbia molto senso, in fondo, almeno per me, ci sono determinate condizioni per cui ogni tot di tempo si ripresenta ( a volte con e a volte senza motivo*) questa "idea" del suicidio... con questo non vuol dire che ho "programmato qualcosa" anzi per questo citavo "emil cioran" perche proprio quando pensi che cmq tutto è inutile (compresa la propria vita e quello che credi verra) e pensi a farla finita scatta (di solito ma non sempre) una sorta di orgoglio, dignità, quel qualcosa per cui invece riacquisti le forze, e una qualche reazione c'è.

*
Il problema si fa più serio quando non cè un motivo, quando passi periodi in cui nulla cambia e credi che nulla cambierà o se lo farà sarà solo in peggio, depressione, amorfo etc etc li inizia ad essere pericoloso, il non sapere se... il non sapere perchè...
per concludere, io non ho mai tentato il suicidio (ci ho pensato parecchio "alle conseguenze" e tuttora ci penso..) ma lo "sfidare la morte" in questi "brevi" periodi, rischia di diventare quasi un gioco per me anzo una sorta di sfida proprio (diciamo che il valore della vita perde di peso e di conseguenza anche le vite degli altri. Ed è in questo specifico caso che la mia mente inizia a prendere strade tortuose diciamo...

tso in arrivo ?
_________________
Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare. Friedrich Nietzsche
Inviato il: 16/8/2011 16:11
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  •  astro7
      astro7
Re: Il suicidio dignitoso
#37
Mi sento vacillare
Iscritto il: 27/11/2007
Da questa sconosciuta terra di mezzo
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Ciao Al !

Citazione:
Fatta eccezione per il “suicidio altruistico”, che in realtà è un sacrificio, sacrifico la mia vita per gli altri, e per situazioni di prolungata sofferenza senza speranza di recupero

....mi permetto di correggere <leggermente> :

il "suicidio altruistico" inteso come sacrificio della propria vita pro coloro che si amano non è <sacrificio> ma , appunto, <donare sè stessi>.

Il vero sacrificio, nella Vita, non è rinunciare (possiamo rinunciare alle cose che desideriamo ...così come - per x motivi - qualcuno potrebbe decidere di rinunciare alla Vita stessa).
E' donarsi , senza nulla aspettarsi.


--------------------------
Tutto quello che facciamo,
e' una goccia nell'oceano,
ma se non lo facciamo,
quella goccia manchera' per sempre.
(Madre Teresa)
Inviato il: 16/8/2011 16:18
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  •  astro7
      astro7
Re: Il suicidio dignitoso
#38
Mi sento vacillare
Iscritto il: 27/11/2007
Da questa sconosciuta terra di mezzo
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@ Edmondo:
ti ringrazio, per la tua risposta.
Avevo colto i campanellini d’allarme al tuo primo post….ma come il rigirare di una lama all’interno di una ferita , ti ho chiesto delucidazioni … e sono arrivate….. di questo ti ringrazio.

Citazione:
in fondo, almeno per me, ci sono determinate condizioni per cui ogni tot di tempo si ripresenta ( a volte con e a volte senza motivo*) questa "idea" del suicidio... con questo non vuol dire che ho "programmato qualcosa" anzi per questo citavo "emil cioran" perche proprio quando pensi che cmq tutto è inutile (compresa la propria vita e quello che credi verra) e pensi a farla finita scatta (di solito ma non sempre) una sorta di orgoglio, dignità, quel qualcosa per cui invece riacquisti le forze, e una qualche reazione c'è.


Se ti va, parliamone.

Citazione:
ma lo "sfidare la morte" in questi "brevi" periodi, rischia di diventare quasi un gioco per me anzi una sorta di sfida proprio (diciamo che il valore della vita perde di peso e di conseguenza anche le vite degli altri. Ed è in questo specifico caso che la mia mente inizia a prendere strade tortuose diciamo...


l’avevo intuito….

…se posso permettermi: non chiamare la morte, essa viene già da sola quando le conviene e non sta certo a chiedere <permesso>.

So che quando si vivono <certi> momenti i consigli non sono ben accetti….
Quello che posso dirti però è che col senno di poi ho capito che la mia <vecchia me> era egoista. Avevo messo me, tutto ciò che non avevo , tutto ciò che mi faceva soffrire al centro del “mio mondo” e della mia mente.
Poi un giorno , quasi per caso, e nel completo silenzio…..è arrivata la scintilla.

...... alle scintille
Inviato il: 16/8/2011 17:05
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#39
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

florizel ha scritto:
Calvero, io volevo solo offrire uno spunto... non certo affrontare un argomento il cui significato è intrinsecamente soggettivo...


Io voglio solo parlare seriamente riguardo gli spunti offerti, non c'è astio

Citazione:

.... mi chiedo come possa essere VITA un gesto che la annulla.



Qui si stanno dando per scontate troppe cose quando si considera il suicidio cosa sensata, mentre chi osserva la posizione di chi dice sia - cosa sbagliata - tiene conto onestamente delle variabili e del significato.

Intanto si è deciso che la Vita ha valore. Chi lo dice? chi è riuscito a spiegarlo qui dentro? Nessuno. E voi furbacchioni, a un certo punto, avete saltato a piè pari quanto deve ancora essere sviscerato il concetto di - IO - se si vuole essere all'altezza di creare un contraddittorio serio per la - questione suicidio.

POI

Ma analizziamo vari fattori.

1) - Intanto se io posso ritenere opportuno (e per me è così) uccidere un altro essere umano, non vedo perché non potrebbe essere opportuno uccidere me stesso. Il suicidio è comunque un omicidio. E qui rientra il discorso del SE', dei Valori, delle importanze. Onestamente quindi intanto, di passaggio, accetto le posizioni di chi ritiene il suicidio - cosa sbagliata - soltanto da colui che A PRESCINDERE, mai, riterrà opportuno uccidere un altro essere umano. MAI.

2) - io, ad esempio, mai ho sostenuto che il suicidio debba essere la maniera di andare a nell'al di là. Io sostengo fermamente che può essere - scelta dignitosa -. Il suicidio è cosa per pochi, meno ancora per i mediocri e certamente bisogna meritarselo e sudarselo.

3) - credo anche si dia per scontato che il suicidio sia un qualcosa che vada a tagliare a tarpare le "ALI" di cosa? di chi? a quale età? ... se per Monicelli è stato un gesto necessario a 90 anni e passa, per qualcuno potrebbero esserlo a 35. E lo dico proprio in ragione che la Vita non ha età.

4) - si sbaglia Astro, poiché quello evidentemente non era il suo momento. Mia madre ha perso suo padre poiché suicida quando lei era bimba, e lei ha compreso la realtà delle cose e ha compreso come quello altro non fosse che un atto d'amore. Si sbaglia e si dà sempre per scontato che il DOLORE sia cosa negativa e magari proprio da coloro che dicono che tutto è esperienza, e infatti non credo ci sia cosa più bella di sublimare un dolore sincero nella Morte. Significa essere UOMINI di fronte a una Vita Puttana.

5) - si sbaglia Al 2012, poiché il vero atto egocentrico è desiderare di dilatare un illusione oltre il percorso della nostra crescita. Andare oltre è soltanto mera vanità se non demagogia di sé stessi. E meno male che proprio l'amico AL abbia citato che “Capire !! … significa cambiare quello che è !” esatto: - quando si capisce, quando si è capito, allora è ora di andarsene e lasciare agli altri, umilmente, il loro percorso.

6) - si sta parlando di Vita con concetti così bucolici che, sinceramente, mi sta venendo la nausea. Per cortesia un minimo di onestà. Questa Vita, questa fantomatica Vita, che tanto sarebbe amore e Divinità a 360°, che si arriva a un punto che ci si incomincia a pisciare addosso (se va bene), altrimenti si perde merda per strada insieme ai denti che marciscono, sempre insieme a una memoria che prende la stessa consistenza dei sogni, e si diviene tanto saggi come e quanto è utile scrivere sull'acqua.

7) - la morte concessa (sua Grazia) dalla Vita è passiva, informe, obliqua, patetica, lasciva, misera, degradata, infame, irrispettosa, astratta, senza senso, capace solo di essere l'ultimo grande eufemismo di un cetriolo che ti passa per il culo e ti fa dire, mentendo in primis a te stesso: - ho sempre amato l'insalata. Ancora più disonesto sono le frasi del tipo - ... e sì, è così che doveva andare. Se ne è andato col sorriso... - Ma andate un po affanculo.

8) - come disse il grande CB - c'è puzza di Dio qui dentro - (e non serve essere religiosi per adorarlo di nascosto).


Citazione:

cosa che, nel caso del "suicidio dignitoso" in relazione ad una presunta sua "utilità", un gesto che annulla ANCHE la possibilità di godersi il cambiamento a cui è finalizzato.


Bisogna meritarsela la Vita, se si comprende che non la si merita, si lascia il posto al prossimo.

Citazione:

Camus suggeriva come rendere una vita "puttana" una vita degna di essere vissuta.
"Rivolta" è il gesto, semmai, in grado di affermare la volontà di cui parli, non equivalente certo ad annullarla.


Sempre che si sia deciso che l'IO sia cosciente del tempo e della Vita in sé, Florizel, siamo seri, o stiamo a qui parlare di come e bella e sacra la Vita, allora sono con te, ma quando si decide di dibattere seriamente di questo gesto bisogna realmente scendere nelle profondità di cosa la Vita sia. Annullare cosa? l'illusione? ogni meccanismo della -macchina biologica uomo- spinge alla sopravvivenza della specie. Tutto in funzione di farci sentire utili. Gli stessi micini con gli occhioni grandi e tanto batuffolosi, sono lì a mostrare, in realtà, il protocollo di difesa dell'esistenza più astuto.

Citazione:

C'è qualcosa che si contraddice nel gesto di suicidarsi PER affermare la possibile "vivibilità" dell'esistenza, trovo.


-edit-
La Vita si può scoprirla invivibile, inutile. Può essere anche una battaglia che si è persa. E si rende onore alla propria Volontà con la morte. Prima si è parlato del SEPPUKU dicendo che in questo caso non lo stavamo trattando. E sta bene. Ma non lo stiamo trattando - solamente per non confondersi con le sovrastrutture. E sta bene anche questo....

....ma nulla toglie che il concetto in sé, sia un concetto sano. SE la vita è illusione, e tu decidi di dedicartici con il tuo AMORE credendo in una determinata illusione, tu, da UOMO, devi rendere onore sino alla fine a quel in cui hai CREDUTO con amore e forza. Se non hai saputo difendere il tuo Imperatore, allora è sacrosanto che il SAMURAI faccia il suo meritato Harakiri.

Lo stesso vale per noi. Ognuno si affida al suo compito e se ritiene necessaria la dipartita, lo faccia. Il mondo va molto male. Ed è composto in gran parte da coloro che vogliono tirarsi alle lunghe la loro pellaccia: chi per Dio, chi per i figli, chi per la paura, chi per le bandiere, chi per il senso di un peccato, chi perché non vuole offendere le persone che ama, chi per i genitori.. e chi (per fortuna) anche perché lo merita: tutto «sano protocollo di preservazione della specie». Ma NON è roba loro [nostra]. Si sta obbedendo a un istinto, si è marionette. Soltanto vanità. Immensa vanità chiamarlo con altri nomi.

NOI si deve essere testimoni, e chi ha la fortuna di CAPIRE che la sua testimonianza è compiuta, può decidere di buttare l'egocentrismo e la vanità nel cesso e fare ciò che un Uomo vero può fare. Può farlo ridendo della beffa a cui la maggior parte dell'umanità ha venduto l'anima in nome della paura.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 16/8/2011 19:32
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  •  astro7
      astro7
Re: Il suicidio dignitoso
#40
Mi sento vacillare
Iscritto il: 27/11/2007
Da questa sconosciuta terra di mezzo
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Citazione:
4) - si sbaglia Astro, poiché quello evidentemente non era il suo momento. Mia madre ha perso suo padre poiché suicida quando lei era bimba, e lei ha compreso la realtà delle cose e ha compreso come quello altro non fosse che un atto d'amore. Si sbaglia e si dà sempre per scontato che il DOLORE sia cosa negativa e magari proprio da coloro che dicono che tutto è esperienza, e infatti non credo ci sia cosa più bella di sublimare un dolore sincero nella Morte. Significa essere UOMINI di fronte a una Vita Puttana.

…..dovresti dirmi, Calvero, dove avrei scritto che il DOLORE è cosa sbagliata.
E’ stata proprio l’accettazione del dolore che mi ha fatto divenire quella che sono , oggi.
E il fatto che quello non era il mio momento, sinceramente, foss’anche vero, certo non puoi dirlo tu, visto che quella che si è trovata sul ciglio di un ponte , a decidere, ero io.
Se è per questo non è stato il mio momento nemmeno quando per ben due volte mi sono ritrovata nel letto d’ospedale a <visitare> l’aldilà e poi tornare.
Mi dispiace , perché penso fermamente che il suicidio di colui che ha figli è ancor più grave di colui che si suicida poiché crede nei valori, religiosi, morali, sociali etc etc. Un figlio non ha chiesto di stare nel mondo, qualcuno l’ha voluto e che ognuno si pigli le sue responsabilità. Nessuno qui dice che la Vita è pane amore e fantasia. Anzi.
Tu porti l’esempio di tuo nonno e questo non può che farti onore.
Ma non è possibile sublimare la Vita nella Morte .
Il suicidio non rende onore a nessuno. E’ solo una resa.

Citazione:
La Vita si può scoprirla invivibile, inutile. Può essere anche una battaglia che si è persa. E si rende onore alla propria Volontà con la morte.

….. sapevo già quale fosse la tua opinione in merito, l’ho temuto troppe volte in cuor mio. E ho cercato di mantenermi alla larga dal citarti nel topic. Ma ci sono dei momenti in cui ognuno deve riconoscere il proprio fallimento…e questo , per me, ne è uno.

Citazione:
NOI si deve essere testimoni, e chi ha la fortuna di CAPIRE che la sua testimonianza è compiuta, può decidere di buttare l'egocentrismo e la vanità nel cesso e fare ciò che un Uomo vero può fare. Può farlo ridendo della beffa a cui la maggior parte dell'umanità ha venduto l'anima in nome della paura.


…o più semplicemente, è più grande la paura di vivere….
Inviato il: 16/8/2011 22:23
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  •  Malcico
      Malcico
Re: Il suicidio (in senso lato?)
#41
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2011
Da
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Citazione:

Edmondo ha scritto:

Scusa pensavo fosse ovvio che non prendevo in considerazione questo tipo di "suicidi" che anzi non lo chiamerei neppure suicidio guarda... io parlo di una persona adulta, una persona che se si suicida non dico che lo fa per dignità ma poco ci manca ecco.. tutto il resto è escluso. Dalla ragazza giapponese che si butta dal monte Fuji ai kamikaze dal cervello lavato, alle religioni etc etc... (anche se so ovviamente che c'entrano).


Ok.. avevo capito che per te chi arriva a compiere un gesto così estremo è sempre consapevole di quello che fa.
_________________
“Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.” Philip K. Dick
Inviato il: 16/8/2011 22:53
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il suicidio (in senso lato?)
#42
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
Da
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@ Calvero

Non condivido questa tua visione della vita …..

Citazione:
....ma nulla toglie che il concetto in sé, sia un concetto sano.
SE la vita è illusione, e tu decidi di dedicartici con il tuo AMORE credendo in una determinata illusione, tu, da UOMO, devi rendere onore sino alla fine a quel in cui hai CREDUTO con amore e forza. Se non hai saputo difendere il tuo Imperatore, allora è sacrosanto che il SAMURAI faccia il suo meritato Harakiri.

Lo stesso vale per noi. Ognuno si affida al suo compito e se ritiene necessaria la dipartita, lo faccia. Il mondo va molto male. Ed è composto in gran parte da coloro che vogliono tirarsi alle lunghe la loro pellaccia: chi per Dio, chi per i figli, chi per la paura, chi per le bandiere, chi per il senso di un peccato, chi perché non vuole offendere le persone che ama, chi per i genitori.. e chi (per fortuna) anche perché lo merita: tutto «sano protocollo di preservazione della specie». Ma NON è roba loro [nostra]. Si sta obbedendo a un istinto, si è marionette. Soltanto vanità. Immensa vanità chiamarlo con altri nomi.



La vita NON è “illusione”. L’ “illusione” è il concetto o pensiero "vita" che ognuno di noi fa propri, una visione condizionata dalla cultura in cui siamo nati …

AMORE e VITA sono fortemente legati …. Per comprendere cosa sia la Vita bisogna saper Amare e per comprendere cosa sia Amare bisogna Viverlo.

Il Samurai che fa il harakiri dimostra fedeltà al su imperatore e al suo onore, ma l’atto è onorevole solo al cospetto di una determinata cultura, mentre non dimostra alcuna fedeltà ed onore per il suo essere vivente.

Il mondo va molto male. - Le società pensate e create dall’umanità vanno male … e togliersi volutamente la vita non da alcun contributo nel migliorarla …

Per me il non suicidarsi ha un significato che va oltre ad un «sano protocollo di preservazione della specie»

Citazione:
NOI si deve essere testimoni, e chi ha la fortuna di CAPIRE che la sua testimonianza è compiuta, può decidere di buttare l'egocentrismo e la vanità nel cesso e fare ciò che un Uomo vero può fare. Può farlo ridendo della beffa a cui la maggior parte dell'umanità ha venduto l'anima in nome della paura.


Non capisco di cosa dovrei essere testimone … e chi ha la fortuna di CAPIRE comprende che la sua “testimonianza” (esperienza) non è compiuta perché il CAPIRE è un percorso in divenire …

Se un Uomo butta nel cesso l’egocentrismo e la vanità, per quale motivo dovrebbe suicidarsi??

Citazione:
5) - si sbaglia Al 2012, poiché il vero atto egocentrico è desiderare di dilatare un illusione oltre il percorso della nostra crescita. Andare oltre è soltanto mera vanità se non demagogia di sé stessi.



Non so se ho compreso bene il tuo pensiero …. Il desiderio di comprendere “il senso della Vita” non è dilatare una illusione, ma è CAPIRE per poter uscire da una illusione …
Questa spinta ad “Andare oltre” è una caratteristica della umanità, è una caratteristica dell’autocoscienza, è una spinta che appartiene al nostro essere, se poi uno la vive come una vanità o demagogia è un problema suo ….


Citazione:
E meno male che proprio l'amico AL abbia citato che “Capire !! … significa cambiare quello che è !” esatto: - quando si capisce, quando si è capito, allora è ora di andarsene e lasciare agli altri, umilmente, il loro percorso.


Ma uno che fa un ragionamento così … Tu pensi veramente che abbia capito ??
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 16/8/2011 23:25
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#43
Sono certo di non sapere
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Citazione:


…..dovresti dirmi, Calvero, dove avrei scritto che il DOLORE è cosa sbagliata.


Astro sbaglia quando diceva o lasciava intendere come andare vicini a una scelta del genere, possa poi illuminare un percorso che meglio ti farebbe comprendere come quella scelta sarebbe stata sbagliata. Non è così. Se non lo si fa, è perché non ci si crede. Tutto qui. E spiego meglio.

Questo porta a un piano interessante della discussione. E cioè che vivere l'idea del suicidio è una efficace (se pur terribile) "livella" in cui, tramite questa "consapevolezza", è possibile saggiare i reali parametri delle priorità che abbiamo nel nostro cuore e nella mente.

Si hanno nella vita, al punto di ridimensionare efficacemente il senso della stessa, momenti importanti. E a volte toccare il - punto di non ritorno - ci dà le "illuminazioni" che ci spettano.

Ma questo - punto di non ritorno - non ci dice niente in realtà di quella che è una disamina che vuole - come in questo Topic - scoprirne e valutarne l'eventuale dignità, che per me c'è e per altri no.

Citazione:

E’ stata proprio l’accettazione del dolore che mi ha fatto divenire quella che sono , oggi.


Il discorso che ho fatto in seguito non riguardava più cosa intimamente hai vissuto. Il discorso del dolore l'ho poi ripreso in una linea generale, ma ho mancato di chiarirlo pardòn

In sé, invece, per la questione del dolore, io sono dell'idea che l'accettazione sia di difficile comprensione. Poiché bisognerebbe avere delle basi di partenza che non abbiamo iniziato a discutere.

Citazione:

E il fatto che quello non era il mio momento, sinceramente, foss’anche vero, certo non puoi dirlo tu, visto che quella che si è trovata sul ciglio di un ponte , a decidere, ero io.


Non sono d'accordo o non ci capiamo. Se non lo hai fatto, non lo hai fatto. E', ahimé, semplice; è la comprova che non dovevi. Non si tratta di poter sapere cosa provano e vivono gli altri esseri umani, è ovvio che IO non sono nessuno per sapere del tuo cuore, come è ovvio che TU non sei nessuno per dire che è una resa. Il problema, e si ri-comprova il mio ragionamento, è che la "RESA" che cosa mai sarebbe? la resa di cosa? non ci siamo, e l'ho spiegato prima il perché.

Citazione:

Se è per questo non è stato il mio momento nemmeno quando per ben due volte mi sono ritrovata nel letto d’ospedale a <visitare> l’aldilà e poi tornare.


Per l'amor di Dio Stella, ma non è in discussione una simile esperienza. Stiamo toccando altre frequenze qui.

Citazione:

Mi dispiace , perché penso fermamente che il suicidio di colui che ha figli è ancor più grave di colui che si suicida poiché crede nei valori, religiosi, morali, sociali etc etc. Un figlio non ha chiesto di stare nel mondo, qualcuno l’ha voluto e che ognuno si pigli le sue responsabilità. Nessuno qui dice che la Vita è pane amore e fantasia. Anzi.


Non a caso è l'uomo che si suicida e non la donna. La donna è natura e l'uomo è cultura. E qui si aprirebbe un altro dibattito, poiché credo che uomo e donna abbiano punti saldi ben diversi nella percezione dell'esistenza. E l'uomo e la Donna sono due cose diverse.

E non sono d'accordo. Se è il momento di basta, è il momento di basta. SE devo vivere per i figli allora significa che non li amo. Posso dare la Vita per i figli, e questo è un altro discorso. Il figlio deve avere un genitore che si sente espressione della Vita, ma se il suo momento è giunto, è giunto. Sarebbe sicuramente un peggiore Maestro in Vita. La Vita è dura ed è anche questo, e lo è stato, ad esempio, per mia Madre.

Citazione:


Ma non è possibile sublimare la Vita nella Morte .
Il suicidio non rende onore a nessuno.


Non la penso così. E non mi dispiace affatto e ho messo questa faccina non per sdrammatizzare o per dare un tono ironico alla cosa, ma per dirti che è una disamina serena la mia. Io ti ho parlato di sublimare il dolore nella morte, ed è assai importante ed è altra cosa.

Citazione:

….. sapevo già quale fosse la tua opinione in merito, l’ho temuto troppe volte in cuor mio. E ho cercato di mantenermi alla larga dal citarti nel topic. Ma ci sono dei momenti in cui ognuno deve riconoscere il proprio fallimento…e questo , per me, ne è uno.


Il fallimento è tale se è totale, altrimenti non è un fallimento. Accettare il fallimento significa due cose (se di reale fallimento si parla): o eludere le proprie responsabilità (e ci sono mille maniere per raccontarsela), o scoprire che di fallimento non si trattava. Nel mezzo del percorso ritengo sia lecito acquisire saggezza, esaminarsi la coscienza e non fuggire la realtà delle cose... alla fine del percorso, per me, si deve fare la scelta.

Citazione:


…o più semplicemente, è più grande la paura di vivere….


Sempre che Vivere sia per te, quello che intende il tuo pensiero. E se non lo fosse?

Sinceramente è la morte che mi angoscia. Se parlo per me. Ma pare che non si comprenda cosa sostengo e, comunque, non sono d'accordo con questa affermazione. Forse non ci si rende conto di cosa sia il senso dell'Onore che non conosce la Paura di vivere ma solo: ti chiama alla tua coscienza. E alla tua volontà. Il resto è scritto nelle parte che non hai quotato. Per tornare al personale, a me la Vita piace e rimango dell'idea che al momento di abbandonarla va abbandonata, se quel momento ci chiama. Se non lo fa, allora non ce lo saremo meritato. E che la morte ci colga quando sarà sarà...
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Inviato il: 17/8/2011 0:56
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  •  Calvero
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Re: Il suicidio (in senso lato?)
#44
Sono certo di non sapere
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Citazione:


Non condivido questa tua visione della vita …..


Peggio per te


Citazione:


La vita NON è “illusione”. L’ “illusione” è il concetto o pensiero "vita" che ognuno di noi fa propri, una visione condizionata dalla cultura in cui siamo nati …


Scusa AL, chi sei e chi siamo per dire che non è un illusione?? Poi. Cos'è un illusione? secondo te parlavo che magari siamo dentro al Cilindro del Mago Zurlì? mmhhh non credo, no? ... e lo so che non mi ritieni così stupido, ma forse però ti piacerebbe Io, comunque, non credo a questa realtà come è comunemente accettata. E, in seconda battuta, non è però questo che mi porta a sostenere la mia posizione.

L'illusione come la intendo è quella dei valori che alla Vita vengono dati e continuo a ravvisarne troppi e indimostrabili. Non ne veniamo fuori se dovessimo circoscrivere questi "dati" così, adesso. Possiamo solo fare un percorso e attivare un dialogo per riuscire a individuarne almeno le prospettive da cui partire.

Citazione:

AMORE e VITA sono fortemente legati ….


Non lo so. E se ti dicessi che è una cosa bellissima vederli legati? Io dico che ci piacerebbe. E dico che è anche bello legarli, perché andiamo contro la natura delle cose e osiamo; combattiamo; distruggiamo ogni stoltezza che abbia un qualsiasi Dio come sapore e fetido odore. Perché amore e vita, lo si dica finalmente, NON sono legati. Questa l'eterna fantastica lotta. Amore è una parola troppo grande e non perché non lo debba essere, ma perché le emozioni, i sentimenti, la paura, gli istinti, il subconscio, la psiche ... si relazionano tra essi al fine di ottenere e imprimere - NOI - il Fine ultimo che li porta verso una meta. Ma che noi abbiamo deciso. Ma che non è primigenia. Non è verità. E' guerra. Una magnifica guerra.

Più scientificamente l'amore è una pulsione, un desiderio forte, quasi irrefrenabile, che ci spinge verso "qualcosa"... ma sia che lo tocchiamo con le corde del romanticismo, sia che lo tocchiamo con le corde del pensiero che vuole raccontarlo, SE di vero amore si tratta, esso è incondizionato ... e il suicidio perché non sarebbe amore? spiegamelo... perché decidi tu di "annullare" (cosa? - la domanda è ancora aperta, cosa annulli? la Vita di cui inventi tu il valore, or bene, sì, è tuo, soltanto tuo) ... dicevo e domandavo: perché decidi tu di annullare quello che comunque verrà annullato? chi ha la priorità? il caso? il Fato? Dio? cos'è, una questione di tempo? non farmi ridere AL ... o magari di vita vissuta il più a lungo possibile? per quella vita che decide - così - una decadenza dispotica e malevola, che dal patetico passa al grottesco, dal grottesco al demente, fino a essere mangiati dai vermi?

..cos'è? oh... che forse le mitiche parole "cenere alla cenere" hanno così ingannato i vostri sensi di caricarle - di quale mistica sacralità? a tal punto che anche atei o agnostici hanno ancora un senso di "divino cerchio della Vita" in questa moribonda e squallida, grigia, putrescente farsa finale. Mmhhh c'è ancora puzza di Dio.

Citazione:

Per comprendere cosa sia la Vita bisogna saper Amare e per comprendere cosa sia Amare bisogna Viverlo.


Qui stai esagerando. La Vita è inconoscibile. Nel momento stesso che attraverso degli imperativi, in questi discorsi, ci si pompa con queste affermazioni, è il bisogno di fede a emergere, insieme alla Vanità. Che il tutto non abbia scopo non è possibile accettarlo eh troppo difficile, mannaggia la miseria! e a prescindere! addirittura MA il tuo scopo magari c'è, magari anche io ne ho uno. Chi dice niente. Anzi credo di averlo. Ma il mio scopo NON è la Vita, se non in un atto di Vanità in cui si vuole fare trascendere il proprio amore a una ipotetica verità totalizzante o cosmica, tanto? già che ci siamo, no? E comprendere la Vita è un atto realmente necessario? per cosa? scommettiamo che - realmente - neanche TU lo sai?

Io dico, da essere pensante, che la Vita è degna nel momento che si accettano i dubbi e si combatte la bugia. Ma non per una stantia questione etica o morale, sia mai, ma perché la bugia è una sovrastruttura e semplicemente non mi riguarda e le cose che non mi riguardano, detesto che mi si voglia costringere a credere che mi riguardino. Tutto qui. E se posso aiutare a denudare altre bugie mi riguarda, perché comunque credo che la BUGIA sia un nemico degno di esser combattuto; perché nasce dalla paura, la bugia. E la paura è un onorevole nemico.

E ogni gesto d'amore è tale, se da noi vissuto come tale, come tale può essere vissuto il suicidio. Un gesto d'amore.

Citazione:

Il Samurai che fa il harakiri dimostra fedeltà al su imperatore e al suo onore, ma l’atto è onorevole solo al cospetto di una determinata cultura,


Col cazzo. La fedeltà è l'atto. Tutto è cultura. Tutto è conoscenza. Il pensiero stesso lo è. L'atto è onorevole per sé, poiché in quello ci si è sentiti accolti. Vivificati. Quella è Vita quanto lo è la tua. E, in quanto sua, è in discussione, quanto la natura può mettere in discussione l'esistenza di un uomo con un alluvione, un fulmine o un terremoto. Io sono Natura. Io decido. E' un atto di purezza.

Citazione:
mentre non dimostra alcuna fedeltà ed onore per il suo essere vivente.


Chi e cosa dice che devo essere fedele a cosa? chi te lo ha indottrinato? il tuo spirito di sopravvivenza? perché la vita è bella? può darsi, per te, e come anche è bella, per me può essere diversamente bella.

O tutto ciò in base magari alla tua invenzione per cui si debba essere fedeli all'esistenza? Che arrogante che sei AL2012 ..e non poco. L'onore quindi, così è deciso, sarebbe decidere di vivere una vita il più a lungo possibile. Ma allora è così facile essere egocentrici! naaaaaaaaaa, non ci credo a sta bambinata.

La fedeltà in quel caso è volontà. La stessa volontà che può decidere di avere un uomo perché ha compreso di aver tradito i suoi princìpi. E non c'è Dio che possa fermarlo. E non c'è prova alcuna sulla faccia della Terra, e neanche nei cuori della gente, che la Vita sia in mano solo a essa stessa, se non nella volontà di volerla considerare tale. E si ritorna così, assolutamente, nell'illusione dei valori.

Citazione:

Il mondo va molto male. - Le società pensate e create dall’umanità vanno male … e togliersi volutamente la vita non da alcun contributo nel migliorarla …


Sia IO maledetto e dannato per l'eternità!!! se vorrò mai migliorare la società. Che si inculi, la società. Io sono solo consapevole di una cosa: - che privi di sovrastrutture, orpelli, ideologie e morali, l'uomo andrà verso se stesso e il Potere che oggi manovra le esistenze e il prossimo, non avrà possibilità di essere tale. Ma questa sarebbe solo la conseguenza di un determinato processo. Per me non è un Fine. Io ripudio fermamente il concetto di migliorare il mondo. Io amo l'onestà, detesto le bugie (ho spiegato sopra perché), e trovo nell'ipocrisia la distorsione prospettica che non permette di trovare le porte che conducono alla saggezza. Il resto sono solo conseguenze. Soltanto conseguenze. NON mi riguardano, se non nella misura di argomentarne i significati che hanno alle loro spalle. Io valgo più del mondo messo insieme. E ogni uomo e donna vale più di me per sé stesso. Io sono prioritario a me stesso. Lo siano gli altri, se si amano, se lo vogliono. E' la Vita che dà inconfutabile certezza. Si nasce e si muore soli. Nel mezzo ci sono soltanto i nostri legami, le nostre passioni, e non diamo altri nomi al nostro amore, ma soprattutto posizioni che non sono altro che in noi stessi. Al meglio "Calvero" potrebbe dare il meglio e se arrivassi a comprendere che ho compiuto il mio percorso, non sarà certo cosa intelligente e sana trascinarsi nello squallore della fatalità.



Citazione:


Non capisco di cosa dovrei essere testimone … e chi ha la fortuna di CAPIRE comprende che la sua “testimonianza” (esperienza) non è compiuta perché il CAPIRE è un percorso in divenire …


Forse non vuoi sentire?

CAPIRE in maiuscolo, come lo citi, è consapevolezza. A quel punto tutto è nulla e nulla è tutto. E il giro di giostra lo gestisco come il cuore mi comanda.

Citazione:

Se un Uomo butta nel cesso l’egocentrismo e la vanità, per quale motivo dovrebbe suicidarsi??


Dopo che ha compreso, si intende. Per quale motivo dici? perché è libero.

Citazione:

Non so se ho compreso bene il tuo pensiero …. Il desiderio di comprendere “il senso della Vita” non è dilatare una illusione, ma è CAPIRE per poter uscire da una illusione …
Questa spinta ad “Andare oltre” è una caratteristica della umanità, è una caratteristica dell’autocoscienza, è una spinta che appartiene al nostro essere, se poi uno la vive come una vanità o demagogia è un problema suo ….


Anche io non so se ti ho compreso, almeno siamo pari

L'umanità non esiste, se non come effetto. Così come non esiste la foresta se non come esigenza umana di dare nome alle cose e raggruppare tutto quello che gli capita sotto mano. Sintomo, ovviamente, di paura. Non siamo capaci di accettarci come "SOLI" e mettiamo insieme anche gli alberi.

La spinta dell'autocoscienza dici? ... come no, sempre saltando a piè pari il discorso di cosa noi saremmo in realtà, e dando per scontato che vi sia un valore reale, univoco e trascendente nella vita; sempre che la sopravvivenza della specie non abbia quell'esigenza totalizzante per far sì di trovare il senso a ogni cosa o al tutto (illusione). Sempre che la psiche, non abbia formato anche per i cortocircuiti più emancipati, invenzioni e cazzate come l'autocoscienza e le esperienze mistiche per farci sentire qualcosa che possa andare oltre e che magari si vada soltanto, invece, solo a fare i vermi. Che questo poi è un dato di fatto.

Citazione:

Ma uno che fa un ragionamento così … Tu pensi veramente che abbia capito ??


E' plausibile
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Inviato il: 17/8/2011 5:34
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Re: Il suicidio (in senso lato?)
#45
Sono certo di non sapere
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Non si capisce veramente piu' di cosa si stia discutendo.

Propongo una soluzione semplice ma efficace:

I favorevoli al suicidio (onorevole o disonorevole che sia, in senso lato o in senso ipotenusa) sono pregati di suicidarsi subito - cosi' da esprimere un minimo di coerenza - gli altri possono dibattere sul senso della vita. Ci mancherete.

Ancora vivi?

Complimenti, cominciavamo a preoccuparci.

Ora pero' muti e rassegnati....
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Inviato il: 17/8/2011 8:56
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  •  Calvero
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Re: Il suicidio (in senso lato?)
#46
Sono certo di non sapere
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Citazione:


I favorevoli al suicidio (onorevole o disonorevole che sia, in senso lato o in senso ipotenusa) sono pregati di suicidarsi subito - cosi' da esprimere un minimo di coerenza - gli altri possono dibattere sul senso della vita. Ci mancherete.



Bisogna meritarselo

... perdona la mia presenza ma abbiamo ancora le stesse esigenze di Vita

alla mia
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Inviato il: 17/8/2011 10:38
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  •  florizel
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Re: Il suicidio dignitoso
#47
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Calvero

Citazione:
Qui si stanno dando per scontate troppe cose quando si considera il suicidio cosa sensata


Difatti lo ritengo pochissimo sensato. Malgrado le differenze tra le diverse motivazioni: se si è disperati è il futuro che non si riesce a vedere, o si ritiene che il futuro sia troppo da sopportare; ed in questo caso (come ben afferma astro7) è una resa. Credo sia capitato di vivere questo sconforto a molti più di quanto si pensi.
Se invece lo si compie come gesto di “sacrificio”, nobilitandolo, più che una resa è un “dedicarsi interamente a”, MA significa anche rinunciare a vivere il possibile esito del gesto stesso.


Citazione:
Intanto si è deciso che la Vita ha valore. Chi lo dice?


Vedi tu, Calvero.
E se affermi che “IO è la cosa più bella al mondo”, vedi pure se il concetto di IO, che esiste SOLO in rapporto al fatto che esistono gli ALTRI, non va a farsi benedire pure lui nel momento in cui l’IO, suicidandosi, non esiste più. E’ al confronto con la propria esperienza che si rinuncia.


Citazione:
Il suicidio è cosa per pochi, meno ancora per i mediocri e certamente bisogna meritarselo e sudarselo.


E sai cosa mi fa arrabbiare, di questo tuo discorso? Il fatto che di chi si è suicidato (per averne conosciuti, pochi, per fortuna) si sa che fosse TANTO disperato/a e stop.
Non che avesse intrapreso un percorso per “meritarselo”.
Né che fosse arrivato a quello per “presa di coscienza”.
A meno che non ci si trovi di fronte ad una grave malattia, dai danni gravi ed irreversibili, e si decide che è meglio morire. In quel caso può essere ritenuto un gesto di dignità.

Citazione:
si dà sempre per scontato che il DOLORE sia cosa negativa


E NON lo è, a meno che non ci si ostini a perseguire un modello di vita preservata da eventi che provocano il dolore, ma in questo caso parlerei di alienazione.

Suicidandosi quel dolore lo si allontana, non si cresce attraverso esso come attraverso la gioia.


Citazione:
il vero atto egocentrico è desiderare di dilatare un illusione oltre il percorso della nostra crescita. Andare oltre è soltanto mera vanità se non demagogia di sé stessi.


E chi stabilisce che la crescita e l’avanzamento sia un’illusione, fammi capire?
I bambini che “oltre” ci vanno SEMPRE, come del resto anche gli adulti di fronte a delle grandi prove, a cadute e risalite: sono quindi tutti prede della vanità?


Citazione:
si sta parlando di Vita con concetti così bucolici che, sinceramente, mi sta venendo la nausea. Per cortesia un minimo di onestà. Questa Vita, questa fantomatica Vita, che tanto sarebbe amore e Divinità a 360°, che si arriva a un punto che ci si incomincia a pisciare addosso (se va bene), altrimenti si perde merda per strada insieme ai denti che marciscono, sempre insieme a una memoria che prende la stessa consistenza dei sogni, e si diviene tanto saggi come e quanto è utile scrivere sull'acqua.


Devo dirti qualcosa, ma non incazzarti: sei ad un passo dall’appoggiare la cultura del “mai vecchi”.
Perdere denti e diventare incontinenti FA parte del percorso: non è VANITA’ voler saltare a piè pari questo processo?

Citazione:
Sempre che si sia deciso che l'IO sia cosciente del tempo e della Vita in sé


Non è cosa che si decide, è cosa che si conquista.
Il che rende "onorevole" una vita molto più che togliersela.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 17/8/2011 12:05
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Re: Il suicidio dignitoso
#48
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Nell'annullamento dell'IO
Se fosse l'IO ad annullarsi non mi preoccuperebbe piu' di tanto la cosa... ma se invece finisse tutto il resto all'infuori di te? ... Bell'incubo per chi soffre ...

********************
Il suicidio, comunque, non credo possa avere implicazioni razionali, secondo il mio punto di vista:
E' solo l'atto poco lucido di qualcuno in preda ad una disperazione destabilizzante.

Per quanto mi riguarda anche nella malattia piu' incurabile e dolorosa, preferirei dei palliativi, finche' li reggo e finche' sono utili, alla morte (non che non voglia morire, ma cazz ... c'e' mica fretta, ue'! )

Buona Vita... (ma anche merdosa e' meglio che niente, alla fine dei conti)

Mc
Inviato il: 17/8/2011 13:26
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  •  Calvero
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Re: Il suicidio dignitoso
#49
Sono certo di non sapere
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Citazione:



Difatti lo ritengo pochissimo sensato. Malgrado le differenze tra le diverse motivazioni: se si è disperati è il futuro che non si riesce a vedere, o si ritiene che il futuro sia troppo da sopportare; ed in questo caso (come ben afferma astro7) è una resa.


UNO, DUE .. e ... e... e.... QUATTROOO ohlà... bubusettete! ... mannaggia Flo, e il TRE dove l'hai messo??

Sempre che non si abbia coscienza di aver compiuto un percorso. Né più, né meno. No risentimenti. No disperazione. Ma volontà. Né più, né meno.

Citazione:

Credo sia capitato di vivere questo sconforto a molti più di quanto si pensi.


Non lo so, sai. Certo che a moltissimi credo sia capitato. Però ho incontrato persone direi affidabili nelle loro riflessioni, che mai - mi hanno detto - si sono avvicinate a questo pensiero. Cose che non posso sapere. Magari mentivano.

Citazione:

Se invece lo si compie come gesto di “sacrificio”, nobilitandolo, più che una resa è un “dedicarsi interamente a”, MA significa anche rinunciare a vivere il possibile esito del gesto stesso.


Vero se leviamo il termine «resa», magari mettendo un "più che voltare le spalle" e aggiungendo appunto un "dedicarsi interamente a".

Citazione:


Vedi tu, Calvero.


Ti voglio bene

Citazione:

E se affermi che “IO è la cosa più bella al mondo”, vedi pure se il concetto di IO, che esiste SOLO in rapporto al fatto che esistono gli ALTRI, non va a farsi benedire pure lui nel momento in cui l’IO, suicidandosi, non esiste più. E’ al confronto con la propria esperienza che si rinuncia.


Dura eh...

..e si torna ancora lì. Parli come se io avessi intellettualizzato chissà cosa, mentre i mie ragionamenti sono proprio terra terra. Il problema è disinquinarsi dai mille retaggi che direttamente e non, continuano a inquinare l'ampiezza dei significati nei termini; la loro poliedricità, la loro forza, la loro a-moralità.

Comunque.

L'IO è cosa bella per me. E fino a che IO decido debba esistere quella bellezza. L'unico valore che non è illusione è la volontà. Nel momento che il mio IO è condivisibile come "ragione", come insegnamento, diventa bugia. I valori sono TUTTI una BUGIA, quando sono degli altri. Possiamo apprezzarli o possiamo contestarli, questo sì. LA verità, se esiste, può essere solo in movimento. Se la verità fosse fissa, l'avrebbero già catturata, e sai anche da quanto tempo? Pfuuuu ...

... i valori esterni a noi medesimi, possono essere rispettati, ma non possono essere LA risposta che legittimi la Vita come vivibile o invivibile e al punto di farne che so io: religione, percezione comune, verità, significato o significante o comunque una "Legge" d'amore generale sugli esseri Tutti; può esistere soltanto come esiste la Volta Celeste. Che è soltanto una percezione visiva dal Pianeta Terra, ma in sé non esiste. E' una particella di Universo che si affaccia verso noi e si osserva da una determinata prospettiva e da essa "diviene" una forma "nuova" che verità non è, ma una determinata percezione catturata da una determinata focale.


Citazione:

E sai cosa mi fa arrabbiare, di questo tuo discorso? Il fatto che di chi si è suicidato (per averne conosciuti, pochi, per fortuna) si sa che fosse TANTO disperato/a e stop.
Non che avesse intrapreso un percorso per “meritarselo”.
Né che fosse arrivato a quello per “presa di coscienza”.


Mi spiace per loro. Ma io non sono a favore del suicidio. Come non lo sono dell'omicidio. IO credo nel suicidio che può avere una dignità, e nell'omicidio che può essere cosa necessaria, come la mettiamo? Il dolore, infatti, io non l'ho escluso dall'equazione. E' una componente tragica. Ma la Vita è tragica oltre che interessante o bella. Se non si è più in grado di sostenerla, mi spiace ... e sia. Perché trascinarsi? Quando ti uccide la Vita va bene, quando ti uccidi tu no: - azzo, e la "democrazia" dove la mettiamo? Allora cortesemente si mettesse sto' cazzo di paletto una buona volta: è quindi una questione di tempo?

Quello che si suicida potrebbe essersi riconosciuto nocivo per gli altri e, dignitosamente, ha preso la sua strada. Ma questa è veramente soltanto UNA delle miriadi di possibilità che possono innescarsi in Vita. Cos'è che vi infastidisce tanto? La Vita è la sua. Fatevene una ragione. Si chiama responsabilità. Anche la debolezza lo è. Io credo nella Natura e nella sua spietata lealtà, voi? non è selezione naturale questa? non è libero arbitrio? non è fare quel cazzo che voglio della mia esistenza? non è santo fare quel che cavolo ci pare della nostra esistenza? quale virus vi ha colpiti che vedete soltanto RESA, COLPA, INSOFFERENZA, FUGA, ... ma fuga da cosa? me lo spiegate una benedetta volta? fuga da quello che piace a voi? da quelli che avete deciso sian valori che trascendo a ognuno? in nome di chi o cosa vi arrogate ciò?

Citazione:

A meno che non ci si trovi di fronte ad una grave malattia, dai danni gravi ed irreversibili, e si decide che è meglio morire. In quel caso può essere ritenuto un gesto di dignità.


Le altre contestazioni le ho trovate tutte interessanti e ben contro-argomentate. Questa invece la trovo finta poiché la malattia può essere qualsiasi cosa per un uomo. Qualsiasi cosa può essere un danno grave.

Citazione:


E NON lo è, a meno che non ci si ostini a perseguire un modello di vita preservata da eventi che provocano il dolore, ma in questo caso parlerei di alienazione.


La stessa alienazione che si potrebbe avere nel convincersi che è cosa bella, per eludere delle responsabilità, per dare retta alla preservazione della specie?

Citazione:

Suicidandosi quel dolore lo si allontana,


Siamo ritornati al punto di partenza. IL dolore potrebbe essere il segnale che il tuo percorso è compiuto. Ho detto potrebbe.

Citazione:

.. non si cresce attraverso esso come attraverso la gioia.


NON è vero. Non è vero nel senso, che non sarebbe meno importante come la tua affermazione lascia intuire. Mia madre è anche cosa bella per me, poiché cresciuta anche attraverso il dolore.

Citazione:

E chi stabilisce che la crescita e l’avanzamento sia un’illusione, fammi capire?


Certo che ti faccio capire chi lo stabilisce, se una buona volta mi si ascoltasse però. Lo stabilisci TU! Lo stabilisco IO! Se per me è tale, se per te è tale; è l'unico fattore che ha veridicità in quanto è Volontà! Io non lo applico come Legge divina, né come Credo, né come filosofia, né come consiglio, né come esempio. LO applico come mia libertà, una libertà che anche altri potrebbero desiderare. E SE altri non la desiderano, che Dio li abbia in gloria. Non ho risentimenti verso chi vuole credere nella Vita come la stai intendendo. E non condanno chi ripudia l'idea del Suicidio. Lunga vita e prosperità a tutti loro. Condanno chi vuole arrogarsi valori esistenziali che possono abbracciare tutti gli esseri umani, i terrestri, la razza umana, o anche il cosmo già che ci siamo.
Vanità. Soltanto vanità.


Citazione:

I bambini che “oltre” ci vanno SEMPRE, come del resto anche gli adulti di fronte a delle grandi prove, a cadute e risalite: sono quindi tutti prede della vanità?


Quindi Flo? la vita è o non è fatta di scelte? I bambini, intanto, non sono gli adulti. Sticazzi, dicono a Roma. Gli adulti, di fronte alle GRANDI prove non sono bambini, mi spiace. Non regge. L'infanzia è l'unico vero sacro spartiacque che ci inizia alla Vita. Dopo l'infanzia siamo qualcos'altro. Rimanerci il più a lungo possibile sarebbe il miracolo dei miracoli, e certo non ci si suiciderebbe.

Citazione:

Devo dirti qualcosa, ma non incazzarti: sei ad un passo dall’appoggiare la cultura del “mai vecchi”.
Perdere denti e diventare incontinenti FA parte del percorso: non è VANITA’ voler saltare a piè pari questo processo?


OK, non mi incazzo. Ti ascolto.
Certo, potremmo parlare di cultura del "mai vecchi", se non avessimo quella santa preservazione della specie che dalle profondità della psiche ti dice .. reesiisti, reeesiiisti, e sempre che la vita non sia una macchina biologica la cui psiche si fonde con i segnali del corpo e può comprendere che è ora di darci un taglio. Però chissà perché i giovani sono belli, sani, forti, affascinanti, e i vecchi sono saggi, e il loro percorso assume una aura divina .... azzo!! ho pestato la cacca! allora sono fortunato. Azzo!! al mio matrimonio piove, allora porta fortuna. Azzo!! ho perso a carte, allora sono fortunato in amore. Azzarola non mi caga nessuno però sono bello dentro. Ah! quanti ripieghi, quanto eludere, quanto mentirsi addosso. Da bambini si gioca e si fanno le formine con la sabbia, poi sei tu a diventare sabbia.

MA saltiamo pure questa mia ultima considerazione, e consideriamo il processo un atto del cerchio della Vita. Bene. Qual'è il valore della Vita? Non lo sapete, non lo sai, se non cosa è per voi, per te (all'interno del TUO mondo) il Valore della Vita. Ma non voglio giocare con le parole e sarò ancora più preciso e ti diro che un'altra volta hai contato UNO, DUE, e.. e.. e.. QUATTROOO ... dov'è finito il TRE? ora te lo dico.

Intanto quello del "mal di vecchiaia" era (ed è) un mio ragionamento che voleva mettere in luce il lato effimero di quelle posizioni che zitte zitte, facevano finta di scordarsi della miserevole decadenza che la Vita impone alle nostre forze. Dato di fatto. Né più, né meno. Si tratta di onestà, e parlare di tutti gli ingredienti del minestrone. Ci siamo? ci siamo. Ma non è (e non sarà mai) questo il movente per cui parlo di poter considerare dignitoso un suicidio. Detto questo, visto che mi chiedi se anche questa, rispetto alla vecchiaia, NON sarebbe vanità allora ti dico il semplicissimo "3" che hai saltato.

Nessuna vanità. E' assai più semplice comprenderlo, tanto più si ama la libertà.

"Io" scelgo quello che mi piace. Il mio IO è una cosa bellissima perché ama quello che vuole amare e dà volontà alla propria passione attraverso l'amore che mette per essa. La Vita è una magnifica possibilità di scelte. E io scelgo quello che mi piace. Questa è ancora una "scintilla bambina" che ho in ME. E il suo fuoco ancora brucia. Se la vecchiaia non mi piace, non la scelgo. Gioco con quello che mi pare e piace a me.

Citazione:

Non è cosa che si decide, è cosa che si conquista.
Il che rende "onorevole" una vita molto più che togliersela.


Agli occhi tuoi, ma anche ai miei, se ciò è quello che desideri, che ami. E ti dirò di più, potrei lottare anche per difendere questa tua volontà. Ma non è la mia.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Il suicidio dignitoso
#50
Sono certo di non sapere
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Ciao mc

... benvenuto nell'antro oscuro
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  •  Malcico
      Malcico
Re: Il suicidio dignitoso
#51
Ho qualche dubbio
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Citazione:

mc ha scritto:

Il suicidio, comunque, non credo possa avere implicazioni razionali, secondo il mio punto di vista:
E' solo l'atto poco lucido di qualcuno in preda ad una disperazione destabilizzante.


Guarda "Mare dentro" di Amenabàr. Una scelta più lucida e razionale di quella di Ramon Sampedro è difficile trovarla.

Citazione:

Per quanto mi riguarda anche nella malattia piu' incurabile e dolorosa, preferirei dei palliativi, finche' li reggo e finche' sono utili, alla morte (non che non voglia morire, ma cazz ... c'e' mica fretta, ue'! )


Bisogna fare i conti anche con la sofferenza della mente, che è molto meno sopportabile.
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Inviato il: 17/8/2011 14:48
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  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#52
Sono certo di non sapere
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Calvero

Citazione:
e il TRE dove l'hai messo??


Mi chiedo da cosa l’abbia tirato fuori te, invece, quando la sintesi di tutto il tuo ragionamento è “per me è così”.
Quindi, stai affermando che non c’è nulla di OGGETTIVO su cui speculare, bensì molto di soggettivo.
Invece io ritengo che OGGETTIVA sia la vita ed i suoi cicli, e che procurarsi la morte sia una scelta volta a rinunciare esattamente alla soggettività del proprio IO che solo vivendo può esprimersi.
E bada che non sto parlando di un IO a carattere egotico, ma dell’IO come esperienza di esistenza e di sua affermazione intrinseca. Questa puoi ottenerla SOLO ed esclusivamente VIVENDO.
Non c’è altra alternativa. E’ drastico.

Quando scrivi

Citazione:
fino a che IO decido debba esistere quella bellezza.
L'unico valore che non è illusione è la volontà.


dimentichi che quella bellezza continua ad esistere anche senza te? Non credo.
Credo piuttosto che tu abbia rinunciato alla “volontà” di “essere” in quella bellezza (…che esiste anche senza te…).
La volontà di cui parli si finalizza nel gesto di un non ritorno alla possibilità di perpetuarla, quella volontà. E’ fine a se stessa. Quanto di egotico c’è invece in questo?

Citazione:
I valori sono TUTTI una BUGIA, quando sono degli altri.


Trovo questo pensiero estremamente sdrucciolevole, perché sembra contraddire il fatto che ”LA verità, se esiste, può essere solo in movimento”.
E certamente lo è. Ma è un movimento innestato sul cardine della Vita.
Senza di essa va a farsi fottere anche la Verità.


Citazione:
Se la verità fosse fissa, l'avrebbero già catturata, e sai anche da quanto tempo?


Lo ha fatto il “sistema”, Calvero. Rendendo FISSE le dinamiche attraverso cui la percepiamo.
Solo in questo modo ha potuto “aggirare” la sacralità della Vita e la “fissità” (passami il termine…) delle sue fondamenta.

Citazione:
IO credo nel suicidio che può avere una dignità


E su questo condivido, tant’è vero che ho specificato i casi di malattie irreversibili in cui un individuo preferisce morire piuttosto che vegetare. Ma è sulle altre motivazioni che io non concordo con te.


Citazione:
Se non si è più in grado di sostenerla, mi spiace ... e sia.


Guarda che io non sto difendendo il concetto di “suicidio mai” perché "è peccato".

Sto esattamente facendo la differenza tra non essere più in grado di sopportarla, quindi scegliere di inunciarci, e gesto di volontà. Non è VOLONTA’ se ti vedi costretto all’autoeliminazione.
Se parli di quest’ultima come di innalzamento dell’animo e arrivo di un percorso di coscienza, devo smentirti, poiché sono convinta che esso conduca INEVITABILMENTE alla Vita.


Citazione:
Quando ti uccide la Vita va bene, quando ti uccidi tu no: - azzo, e la "democrazia" dove la mettiamo?




Citazione:
è quindi una questione di tempo?


Credo che sia una questione di percezione della “qualità” della propria esistenza.
Io dico sempre che è ben più accettabile l’idea di dover morire SE si è riusciti ad esprimersi per ciò che veramente si è, quindi FACENDO ciò che si è.
Pensa a questo all’interno di un sistema che ti porta ovunque tranne che A TE stesso.

Citazione:
quale virus vi ha colpiti che vedete soltanto RESA, COLPA, INSOFFERENZA, FUGA, ... ma fuga da cosa? me lo spiegate una benedetta volta? fuga da quello che piace a voi?


No. Da quello che piace a chi rinuncia a conquistarselo.


Citazione:
La stessa alienazione che si potrebbe avere nel convincersi che è cosa bella, per eludere delle responsabilità, per dare retta alla preservazione della specie?


Già, la preservazione della specie , questa stronza.


Citazione:
IL dolore potrebbe essere il segnale che il tuo percorso è compiuto.


Non lo definirei “dolore”, ma consapevolezza. Nella liberazione da ciò che trattiene non c’è dolore.
Ma bisogna distinguere i casi, ritengo: “dolore” potrebbe essere anche l’incapacità di compierlo, quel percorso. Per varie ragioni.

” .. non si cresce attraverso esso come attraverso la gioia.”


Citazione:
Non è vero nel senso, che non sarebbe meno importante come la tua affermazione lascia intuire.


Volevo dire esattamente questo: che dolore e gioia sono parimenti indispensabili.
Suicidandosi quel dolore lo si allontana, non si cresce attraverso esso come si cresce altrettanto attraverso la gioia.


Se scrivi

Citazione:
il vero atto egocentrico è desiderare di dilatare un illusione oltre il percorso della nostra crescita. Andare oltre è soltanto mera vanità se non demagogia di sé stessi.


ti faccio notare che TUTTA la vita è un andare OLTRE.
A cominciare dalla vita prenatale, ed anche prima di essa.
Ma OLTRE, per te, che significa?
Poi non capisco: andare OLTRE nella crescita è vanità, andare OLTRE verso la morte, superando i limiti dell’umana esistenza nel gesto supremo del suicidio, NON lo sarebbe?


Citazione:
L'infanzia è l'unico vero sacro spartiacque che ci inizia alla Vita. Dopo l'infanzia siamo qualcos'altro. Rimanerci il più a lungo possibile sarebbe il miracolo dei miracoli, e certo non ci suiciderebbe.

Ah, allora stai parlando dell’incapacità di vivere la vita con gli occhi sempre curiosi dei bimbi.
NON stai parlando di gesto di volontà che “eleva”, ma di rinuncia per aver “compreso” che la Vita ha perso di significato.
Ma non è più dignitoso, in questo caso, ritrovare il PROPRIO significato?


Citazione:
Ti voglio bene


Te ne voglio anch’io. Per questo, anche per questo, ti dissuaderei anche con la FORZA da un gesto che ritengo annichilente e nichilista.
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Inviato il: 17/8/2011 16:06
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il suicidio dignitoso
#53
Dubito ormai di tutto
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@ Calvero

Sono arrogante ….. perché ?
Conosci il significato di arrogante ? …..

Tu mi giudichi arrogante (e non poco) per quale motivo?
Ho espresso il mio pensiero senza aggredire nessuno …
Perché il mio pensiero, o modo di esprimerlo, è arrogante ….. e il tuo no ??

Chissà perché mi viene in mente la frase”il bue che da del cornuto all’asino" ….
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 17/8/2011 17:06
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: Il suicidio dignitoso
#54
Mi sento vacillare
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Citazione:
mc

Il suicidio, comunque, non credo possa avere implicazioni razionali, secondo il mio punto di vista:
E' solo l'atto poco lucido di qualcuno in preda ad una disperazione destabilizzante.



secondo te non esistono suicidi di tutte le risme? dal più vile al più nobile? dal più impulsivo al più ragionato?


pensa all'ultimo suicidio "eccellente", monicelli. ti pare un gesto poco lucido?
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Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
Inviato il: 17/8/2011 17:19
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Re: Il suicidio dignitoso
#55
Sono certo di non sapere
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Citazione:
ti pare un gesto poco lucido?

Oh yes.
Se vuoi anche lucido, per me lucidamente disperato (aveva anche una certa eta', io parlavo di una certa prematurita' dell'atto : ... un suicidio a 90 anni e' piu' da considerarsi un capriccio, una questione di principio, una perdita' di tempo nell'organizzazione... tanto sei alla dirittura di arrivo perche' affannarsi...).

Citazione:
secondo te non esistono suicidi di tutte le risme? dal più vile al più nobile? dal più impulsivo al più ragionato?

Ma si, certo, ovviamente, si.
Io, qui, fornivo la versione impulsiva del mio punto di vista. Il succo del discorso che e' :
data l'impossibilita' conoscitiva del dopo vita, la scelta volontaria della morte raramente puo' avere connotazioni razionali (ed aggiungo nemmeno "volontarie" valutando la scelta come corrotta da situazioni particolari in generale).
Il suicida (quando non e' stato "suicidato" da qualcun altro) in realta' e' vittima della sua stessa condizione: e' la situazione che lo uccide non la sua mano).
Sembra una banalita', ma c'e' il fulcro dell'argomentazione in questa ultima frase : "suicidarsi non e' mai una scelta personale, sono altri fattori che decidono per il suicida ... fattori che creano situazioni che precludono alla possibilita' razionale di valutare la realta' dei fatti fino in fondo.

*****************


Citazione:
Guarda "Mare dentro" di Amenabàr. Una scelta più lucida e razionale di quella di Ramon Sampedro è difficile trovarla.

Non direi.
Comunque, una osservazione sulla questione eutanasia e morte indotta:
separiamo la scelta personale (volontaria) di cessare la propria esistenza da quella altruistica.
Nel film, comunque, e' la situazione che ha indotto Ramon a quella scelta: e' la situazione che uccide. L'intervento volontario e' solo un dettaglio. Bisogna valutare il cessare la propria vita su un individuo potenzialmente vivo (insomma disitiguere da forzature fisiologiche di intervento da quelle meno concrete, cioe' psicologiche).


Citazione:
Bisogna fare i conti anche con la sofferenza della mente, che è molto meno sopportabile.


Yes, e' proprio quello che sto valutando.

Mc
Inviato il: 17/8/2011 18:20
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  •  astro7
      astro7
Re: Il suicidio dignitoso
#56
Mi sento vacillare
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@ Calvero:
butto un attimo da parte la nostra scazzottata virtuale e faccio una ( mia) considerazione…magari riesco a farmi comprendere meglio.
Quando dici :

Citazione:
"Io" scelgo quello che mi piace. Il mio IO è una cosa bellissima perché ama quello che vuole amare e dà volontà alla propria passione attraverso l'amore che mette per essa. La Vita è una magnifica possibilità di scelte. E io scelgo quello che mi piace. Questa è ancora una "scintilla bambina" che ho in ME. E il suo fuoco ancora brucia. Se la vecchiaia non mi piace, non la scelgo. Gioco con quello che mi pare e piace a me.


Potrei darti ragione , ma anche no. Quello che tu hai appena <descritto> è un suicidio “alla Nietzsche”….che più o meno suona come : "Io non voglio essere preda della morte, non voglio che la morte decida per me e sarò quindi io a guidare la mia uscita da questo mondo".
Capisci bene che quest’affermazione presti il fianco ad interpretazioni da delirio di onnipotenza…Al centro c’è sempre l’Io, solo che non è remissivo, ma dominatore. Diventa un decantare le lodi alla Vita attraverso il culto dell’esaltazione della morte.

Poi
Tu affermi e chiedi :
Citazione:
Io credo nella Natura e nella sua spietata lealtà, voi? non è selezione naturale questa? non è libero arbitrio? non è fare quel cazzo che voglio della mia esistenza? non è santo fare quel che cavolo ci pare della nostra esistenza? quale virus vi ha colpiti che vedete soltanto RESA, COLPA, INSOFFERENZA, FUGA, ... ma fuga da cosa? me lo spiegate una benedetta volta? fuga da quello che piace a voi? da quelli che avete deciso sian valori che trascendo a ognuno? in nome di chi o cosa vi arrogate ciò?


(Posto che io non mi arrogo proprio nulla….o almeno , ci provo.)
…. Ti è mai venuto in mente di pensare “ma chi cavolo siamo noi- intesi come IO cosciente- per fare ciò che vogliamo del contenitore della nostra Anima? Su quali basi decidiamo liberamente di interrompere il suo percorso evolutivo?
No, perché <almeno> dell’esistenza dei piani sottili dobbiamo pur darne atto….

E mi ritrovo a condividere ciò che ha scritto Florizel:

Citazione:
Ma non è più dignitoso, in questo caso, ritrovare il PROPRIO significato?

Ecco, lo penso anch’io….e penso che in fondo anche tu condivida questa frase....altrimenti, non staremmo qui, nemmeno a spiegarci.
Inviato il: 18/8/2011 1:26
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  •  florizel
      florizel
Re: Il suicidio dignitoso
#57
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@ Edmondo: certo che come primo topic che apri, si deve dire che l'argomento non è di facile elaborazione...

astro7

Citazione:
Quello che tu hai appena <descritto> è un suicidio “alla Nietzsche”


Giuro che ci avevo pensato anch'io... ma non ho voluto scriverlo...

Citazione:
<almeno> dell’esistenza dei piani sottili dobbiamo pur darne atto…


O, almeno, del perchè del nostro essere QUI ed ORA (sempre a proposito di culture orientali... )
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Inviato il: 18/8/2011 13:52
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  •  Al2012
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Re: Il suicidio dignitoso
#58
Dubito ormai di tutto
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Condivido quello che hanno detto Florizel e Astro7 di fatti :
(tornando all’esempio del samurai che si toglie la vita volontariamente per dimostrare lealtà e onore verso il suo imperatore, ma non verso il suo essere vivente …. )

Fedeltà e onore all’essere vivente, per me, significa rispettare sia la parte materiale, psichica, spirituale dell’essere nella sua totalità.
L’essere in vita significa trovare il giusto equilibrio tra queste componenti, cosa non facile perché sono sempre soggette a squilibri di varia origine.
Squilibri non che non sono una casualità, ma la conseguenza della dinamicità della “evoluzione”. (con “evoluzione” io intendo l’evolvere della coscienza individuale, che è inevitabilmente collegata ad altre coscienze individuali e con esse forma una coscienza collettiva.)

Questa “evoluzione” si concretizza nella esperienza autocosciente dell’essere vivo, e solo attraverso ad essa si può progredire o regredire ….

“Capire … significa trasformare quello che è !” …. per me significa acquisire maggiore consapevolezza, comprendendo meglio il nostro essere, significa trasformare la nostra visione della esistenza ed il nostro rapporto con essa.
Trasformare quello che è significa riuscire a “vedere” cose che prima non si “vedevano” e che quindi non erano, ma adesso sono e questo è in un continuo divenire.

Sempre secondo me, la Vita nel suo insieme è Oggettiva, siamo noi, esseri viventi, che abbiamo una visione Soggettiva di essa, e la trasformazione riguarda la nostra visione soggettiva che viene ampliata e per questo modificata.

Il togliersi la vita volontariamente (con i distinguo già citati nel mio primo intervento) per dimostrare la propria libertà e per non lasciare che sia la natura o altra casualità esterna alla nostra volontà a farlo, è un pensiero che non condivido e mi pare un gesto incongruente e contraddittorio per impedisce proprio alla “libertà” di potersi esprimere vivendo….

Non è questione di tempo, ma di percorso che si compie in modo consapevole ….

La vita non è una prova , ma un percorso che si compie in modo sempre più consapevole attraverso l’esperienze che in parte ci creiamo e in parte ci creano altri, perché siamo parte di un “insieme”.

L’atto Volontario di darsi la morte è innaturale non solo per contrario all’istinto di sopravvivenza, ma perché interrompe volontariamente un percorso di crescita …
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Inviato il: 18/8/2011 14:33
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  •  incredulo
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Re: Il suicidio dignitoso
#59
Sono certo di non sapere
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@Al2012

L’atto Volontario di darsi la morte è innaturale non solo per contrario all’istinto di sopravvivenza, ma perché interrompe volontariamente un percorso di crescita …

Non credo che sia "innaturale", se lo fosse, NON esisterebbe.

Penso che le cause scatenanti siano potenzialmente tante ma, in definitiva, penso che la scelta suicida derivi dalla perdita di ogni SPERANZA.

Si sa che la SPERANZA è sempre l'ultima a morire

Quando crollano tutti i mondi virtuali, che erano sostenuti dalla speranza, ci si trova faccia a faccia con la realtà. con l'ESSENZA.

La visione di questo, può essere insopportabile per qualcuno.

Se questo qualcuno riesce ad affrontarlo e a metabolizzarlo RINASCE più consapevole, se non ci riesce, il disagio interiore di vivere senza speranza può portare al suicidio.

Un saluto
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Inviato il: 18/8/2011 20:15
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  •  Al2012
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Re: Il suicidio dignitoso
#60
Dubito ormai di tutto
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@ Incredulo

Hai ragione !
In effetti il termine “innaturale” non è appropriato, anche perché esiste nel mondo animale.
In questo caso, si tratta di sacrificare la propria esistenza per salvaguardare le esistenza della prole e del gruppo … Quindi si può dire che in natura è contemplata la possibilità del “sacrificio” della propria vita, che però non è un vero atto volontario che ha per solo scopo la eliminazione della propria esistenza.

In merito all’umanità la volontà suicida ha una valenza maggiore perché è un gesto fatto con consapevolezza, quindi è giusto dire che il suicidio può far parte della natura umana.

Il pensiero del suicidio può attraversare la mente di chiunque, ma un conto è pensarlo, il premeditarlo fino alla sua realizzazione è un’altra cosa ….
Sottolineo ancora una volta e con tutto il rispetto del caso, che il travaglio e lo sconforto che può portare ad un gesto così disperato lo può conoscere solo chi l’ha direttamente e personalmente provato.

In linea di massima sono contrario al suicidio, ma comprendo che ci possono essere motivazioni che posso renderlo desiderabile.

Una di queste potrebbe essere una condizione fisica che ti permette di essere cosciente, ma non sei più autosufficiente e le sofferenze psichiche e fisiche sono senza via di uscita.
In questo caso penso che cercherei il suicidio per porre termine alla mia sofferenza ed a quella delle persone che mi sono vicine.

Il punto che io discuto non è il suicidio per causa della disperazione o fattori fisici invalidanti, ma il pensiero di un suicidio come prova della propria libertà o volontà … mi uccido volontariamente prima che sia la natura o fatti non legati alla mia volontà ad essere causa della morte, o come nel caso del samurai che lo fa per fedeltà al suo imperatore o per onore.

In questo caso le motivazioni, per me, non sono sufficienti a giustificare l’atto, così come una forte delusione in amore o una grave perdita o il fallimento del lavoro o altri fattori esistenziali, con questo non voglio puntare il dito contro qualcuno, esprimo solo il mio pensiero.

Nelle mie motivazioni tengo presente anche il fatto che la nostra materialità è (o potrebbe essere) solo una parte del nostro essere, quindi la vita va oltre alla sua manifestazione materiale, è una esperienza a più livelli, che potrebbe riservare sempre nuove conoscenze, non è tanto sperare o credere, ma è cercare.

Penso che la nostra società abbia divulgato una idea lineare della vita, quando tutto intorno a noi ci fa capire che la vita e ciclica e non lineare, quindi anche la mia vita può essere ciclica e quello che posso fare è accettarne la ciclicità cercando di raccoglie tutto quello che posso durante questo ciclo, ovviamente il raccolto non può essere materiale perché si dissolve al termine del ciclo … a questo punto il discorso si sposta dai termini materiali e ovviamente si complica, c’è chi potrebbe sentire “puzza” di un qualche dio, o credo religioso, ma questo è un suo problema, non mio.

Le mie non sono credenze, ma solo ipotesi su cui ragionare, raccogliendo pensieri e messaggi, confrontandoli per poter verificare la sostenibilità dell’ipotesi, pezzi di un puzzle in costruzione …. che potrebbe essere come un mandala …

Se sono solo “ciccia” … beh !! poco male vuol dire che non potrò neanche restarne deluso …..
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Inviato il: 19/8/2011 1:43
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