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   Politica Interna & Estera
  Lo show business politico

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Autore Discussione
Lo show business politico
#1
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 27/5/2011
Da
Messaggi: 40
Offline
La crisi economica globale è ormai argomento di diffusa discussione.Ultimamente nei media riesce perfino ad imporsi ogni tanto alla cronaca gialla e nera...Quando si parla delle sue cause si tende a concentrare l'attenzione sui fenomeni di natura puramente economicistica e legati a fattori come il debito pubblico,la competitività,le questioni monetarie,i titoli di Stato ed i loro spread, l'inflazione,i derivati ​​finanziari,i credit default swaps ecc...Il che è anche vero,ma non esaurisce il campo delle responsabiltà
Anche la politica ha un impatto importante sulle vicende economico-finanziarie,così come ogni evoluzione del mercato e delle sue dinamiche.In maniera timida si inizia a sentire qualche lamento sulla scarsa capacità di incidere della politica sull'economia e la finanza.La grande maggioranza di chi "conta" lamenta ancora un eccesso di presenza politica nelle questioni economico-sociali,e ritiene il peso della politica soffocante per le relazioni economiche.
Del resto la dottrina economica che ha avuto maggiore successo negli ultimi due decenni è stato il neoliberismo,che considera estremamente dannosa l'intrusione della politica nelle dinamiche economiche,e ne teorizza la totale esclusione.
La presa di questo tipo di approccio dottrinario ha condizionato anche l'evoluzione della classe politica,seguendo il suo modello.


In quasi tutti i Paesi accreditati come democratici,la politica è diventata una sorta di show business,uno spettacolo che vede i politici muoversi secondo le logiche pubblicitarie della popolarità;in pratica alla stessa maniera dei divi dello spettacolo,del cinema e della tv.Lo fanno utilizzando un campionario ben delineato di comportamenti,atteggiamenti,ruoli,stili e perfino un linguaggio:il politichese.
Così come i protagonisti dello star system,i politici dedicano molta attenzione alla cura della propria immagine pubblica,si preoccupano di stringere relazioni ed entrature con le persone "giuste",si affidano ai "copywriter" più in gamba per farsi scrivere discorsi che memorizzano e metabolizzano meccanicamente.Conseguentemente si affannano per cercare ogni occasione per apparire,neanche fossero celebrità consumate da salotti televisivi e talk show.
Spesso li si sente di più fare gli opinionisti di costume che i valutatori ed estensori di proposte di legge.

Nella loro scalata verso il successo,i politici si affidano sempre di più a dei veri professionisti della comunicazione,ed analizzatori dei processi decisionali...roba da manager di una multinazionale.Tutto questo ovviamente ha ben poco a che vedere con la loro "missione".
Il paradosso è che più aumentano di importanza è più si allontanano dalla realtà che dovrebbero interpretare e governare.Insomma,più vanno su e più perdono il contatto con la realtà.Questo perchè la loro attenzione è assorbita completamente dalla coltivazione ed alimentazione della loro immagine.Le informazioni che dovrebbero recepire osservando la realtà non sono obiettive e ragionate.E le loro decisioni riflettono perfettamente la loro mancanza di conoscenza.

Indagare i problemi della società,e soprattutto "pensare" le soluzioni,le risposte alle necessità dei rappresentati è un compito che è stato dato in appalto ad altri centri.
Oggi è tutto un proliferare di Fondazioni e di "Think Tank"(pensatoi),che sono,in base al prestigio degli iscritti,la misura dell'importanza e del posizionamento nella scalata verso la vetta del cursus honorem politico.
Che poi dietro le Fondazioni si celi il finanziamento privato alla politica,e nei think tank si adoperino i lobbisti non deve essere spiegato al popolo minuto,dovesse poi pensare male...

La politica ha abdicato al suo ruolo,inesorabilmente.E' stata resa impotente,inefficace,sterile.In maniera scientifica è stata uniformata al modello culturale e di costume imposto attraverso i media.E' ormai uno spettacolo,ad uso e consumo di un pubblico distratto dai veri problemi.Un pubblico che è gestito nei suoi umori in maniera sapiente,attraverso la canalizzazione dei suoi sentimenti:dalla curiosità al disinteresse,dalla felicità all'indignazione,dall'amore all'odio.

Non è un fenomeno irreversibile,se ne può venire fuori in teoria.I rimedi sono ovviamente di natura culturale.Ma la cultura è in mano alla politica,che è in mano ad altri centri...E sappiamo benissimo quanto l'offerta educativo-formativa del nostro sistema scolastico sia stata depressa ed impoverita.Per non parlare poi della situazione dell'informazione...

L'impoverimento,quello materiale, però potrebbe essere la chiave di volta.Se la crisi economica scappa di mano a chi l'ha generata e coltivata,la Storia potrebbe avere uno di quei punti di rottura che "resettano" e "formattano" il sistema.

E' già successo,lo sappiamo.E statene certi:succederà ancora...
http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2011/07/lo-show-business-politico.html
Inviato il: 23/7/2011 23:35
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