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  Comunicazione non verbale - Quali pericoli

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  •  Notturno
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Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#1
Dubito ormai di tutto
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Io non so quanti di voi conoscano la comunicazione non verbale.

E' uno strumento che consente di interpretare i pensieri e gli stati d'animo di chi abbiamo di fronte, senza passare dalla parola, come invece siamo abituati da sempre.

La comunicazione non verbale aggira quella verbale, la by-passa e rivolge la sua attenzione ad altre fonti di informazione che il nostro corpo concede.

A un occhio allenato tutto diventa un mezzo di trasmissione di informazioni: dal modo di vestire al taglio di capelli, dalla cura del corpo (rasatura, ecc...) alle scarpe.

Un'attenzione particolare si rivolge al corpo e alle sue variabili.

Che postura assume (come tiene le braccia? le mani? le gambe?) come si siede?

Dove indirizza il suo sguardo? (In alto a destra = una cosa. In basso a sinistra = un'altra. ecc....)

La voce..... che cadenza ha nel parlare? (veloce, dialettale, incerta...) parla a voce alta o sussurra? Solo sulla voce il mio ex insegnante elencava almeno venti tipologie e caratteristiche diverse.

Per dare un esempio che a noi fece tanto ridere, sappiate che in un gruppo di persone che stanno in circolo in piedi a chiacchierare, per vedere chi è il "leader" ideale del gruppo vanno guardate le punte dei piedi di quelle persone.

Non il volto, non si bada alla persona cui si rivolgono. No.

Si guarda la direzione in cui puntano i piedi di quelle persone.

In effetti noi sottoponiamo la nostra comunicazione a decine di filtri: sociali, culturali, di convenienza, di educazione, ecc...

Ma non siamo abituati a tenere sotto controllo il linguaggio del corpo.

Non del tutto, almeno.

Possiamo anche fingere di ignorare una persona e di rivolgere la nostra attenzione (magari per questioni di cortesia) ad altri, ma non lo diciamo ai nostri piedi. E loro punteranno sul VERO oggetto della nostra attenzione.

Non siamo abituati a tenere sotto controllo il nostro corpo.

In questa nostra "disabitudine" si infilano gli esperti.

E decodificano cose di noi che nemmeno ce le immaginiamo.

E ci leggono dentro: le nostre paure, le fobie, le inclinazioni e le avversioni.

E lo fanno armati solo di questa conoscenza poco diffusa tra i più.

In effetti è molto utilizzata in ambiente dirigenziale.

Quasi tutte le grandi società mandano i propri manager a seguire corsi di questo tipo.

Ma la gente "normale" spesso nemmeno immagina di cosa siano capaci queste persone.

E questa gente è facile "preda".

Non ha difese contro chi gli legge dentro.

Nemmeno sa che sta raccontando tutto di sé (o quasi).

I migliori giocatori di poker sono quelli che o per istruzione o per istinto sanno "leggere" l'avversario.

E l'invasione prosegue alla grande.

Altro che tutela della privacy!

Già fin qui il problema sarebbe abbastanza interessante.

Purtroppo non ci si limita a questo.

La comunicazione verbale funziona per "leggere", si.

Ma funziona in tutti e due i sensi.

Funziona, cioé, anche per "scrivere", per mandare messaggi sotto il livello cosciente dell'interlocutore.

E agisce dentro di lui con la stessa efficacia di un discorso ben argomentato, ma con l'enorme differenza che sta nel fatto che l'interlocutore NON SI ACCORGE DI NIENTE.

Tutto accade al di sotto del suo livello di coscienza.

Quando seguii quel corso non ci credevo (risale a molti anni fa), ma ottenni valanghe di prove della sua efficacia.

Per dirne soltanto una, il nostro "prof" scommise che in dieci minuti avrebbe fatto inclinare la testa a destra di 90° ad un inconsapevole interlocutore (assente al momento della scommessa).

Ci riuscì in otto minuti.

Poi scoppio' l'applauso della classe, attonita, che osservava, incredula, quel poverino con la testa piegata assurdamente di lato e nemmeno se ne rendeva conto.

Io considero questo tipo di "comunicazione" come una violenza di enorme gravità.

Molto vicina all'ipnosi (eppure radicalmente diversa).

La comunicazione non verbale rappresenta il fondamento della comunicazione pubblicitaria.

Perché funzioni, ovviamente, l'inconsapevolezza della "vittima" è da considerarsi un aiuto ENORME.

Secondo me dovrebbe essere considerata altrettanto vietata e perseguita penalmente.

E, badate, non se ne parla quasi mai, al di fuori del "circolo".

Curioso, eh?
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 8/11/2010 22:18
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@Notturno

Tu comunichi non verbalmente in continuazione, con successo e in maniera molto più ricca di quanto tu possa mai sapere, perfino provando a farci caso. Lo facciamo tutti.

Gli "esperimenti" come quelli del tuo professore sono giochi di prestigio per persone superficiali (non in senso dispregiativo, semplicemente che "si fermano alla superficie").
Effettivamente i giochetti e le cazzabubbole sensazionaliste che si possono leggere su un qualsiasi "Empathy for dummies" vel similia sono vere e in linea di massima abbastanza precise, ma non sono molto diverse dalle sconvolgenti rivelazioni sulle proporzioni tra piede e avambraccio e sono abbastanza fuorvianti per quel che riguarda la sensibilità autentica alle grida silenziose che ci passano davanti agli occhi in continuazione.

I neuroni specchio (sempre che esistano veramente) e l'attenzione ai dettagli "alla Sherlock Holmes" possono aiutare molto in lettura, così come una buona faccia di bronzo è indispensabile per modulare, quando possibile, la comunicazione in scrittura, ma è tutta fondamentalmente questione di empatia e animo. Un'analisi intelligente della propria stessa persona, che pochi riescono a compiere ma che virtualmente sarebbe alla portata di tutti.

Per questo, all'interno di certe categorie di persone che condividono status ed esperienze emotive più o meno simili, come i depressi o gli omosessuali, il margine d'errore nel riconoscere all'istante un "consimile" è quasi 0.

Un'esperienza curiosa e molto formativa concernente l'argomento è relazionarsi con un aspergeriano. Se ci riesci, puoi considerarti a pieno titolo un esperto in materia (anche se non potrai fregiartene con nessuno! ).
Inviato il: 9/11/2010 1:34
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  •  Freeanimal
      Freeanimal
Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 17/5/2009
Da Codroipo (UD)
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Notturno (citazione):
“avrebbe fatto inclinare la testa a destra di 90° ad un inconsapevole interlocutore”


Io riesco a far inclinare la testa al mio carlino in 0,5 secondi: basta che, mentre mi guarda, io faccia un suono strano con la bocca!


A parte gli scherzi, l’argomento è molto interessante. Spesso tali esperti vengono intervistati per avere lumi sul discorso di un politico, per esempio. Oppure, li abbiamo sentiti recentemente anche nel caso di Michele Misseri, mostro non mostro, orco non orco. Non si sa bene. Però li avevano intervistati.
L’unica cosa che ho imparato di questa metodologia, è che quando qualcuno si tocca il naso mentre sta parlando, vuol dire che mente.
Mah!
Una volta, un gay, mentre gli stavo parlando, mi fece “gambetta” (da non confondersi con piedino piedino). Eravamo in piedi l’uno di fronte all’altro e lui mise una gamba accavallata sull’altra, ovvero spostata leggermente in avanti. Se non ci fosse stata in quel momento la mia ragazza a farmelo notare, non me ne sarei accorto.
Evidentemente, come se ne sta parlando in Home page, le donne hanno un cervello diverso dal nostro, una marcia in più per la comprensione dei fenomeni naturali. E anche il comportamento umano credo rientri in tale categoria.
Inviato il: 9/11/2010 10:26
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  •  Notturno
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#4
Dubito ormai di tutto
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Ci sono già informazioni disponibili in rete.

Anche SKY sta mandando in onda un telefilm basato proprio su questi principi.

Si chiama "Lie to me".

http://www.youtube.com/watch?v=bIyB9n4ziAA

In effetti li' la faccenda viene "abbellita" e privata di quegli aspetti abbastanza compromettenti di cui parlavo.

Pero' comincia a rendere l'idea.

Vorrei evidenziare che una decina di anni fa anche il Sole24Ore pubblico' delle dispense di un corso sulla C.N.V.

La cosa che appare più fastidiosa e' che tutto avviene SOTTO la soglia della tua comprensione.

Tu non lo sai e manco te ne accorgi, ma loro scavano in te, scoprono cose di te e ti fanno fare quello che loro vogliono.

Molti aspetti oggi vengono usati per vendere.

Ci sono DECINE di corsi indirizzati solo ai venditori.

Corsi di prima accoglienza del cliente in negozio.

Corsi su come influenzare una persona, farle abbassare le difese istintive e fottergli soldi.

E fosse solo quello..... già sarebbe grave.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 9/11/2010 10:47
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  •  Notturno
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#5
Dubito ormai di tutto
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A tal proposito sono stati effettuati degli studi e delle ricerche il cui risultato è a dir poco sconvolgente: il 93% della comunicazione è gestita dall'inconscio. La parte razionale influenza il 7%.

http://www.pnlinpratica.com/articoli-di-pnl/discipline-correlate/108-cose-la-comunicazione-non-verbale-cnv-e-come-puo-fondersi-con-la-pnl.html
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Inviato il: 9/11/2010 10:52
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#6
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Notturno ha scritto:
Io considero questo tipo di "comunicazione" come una violenza di enorme gravità.

Molto vicina all'ipnosi (eppure radicalmente diversa).

Perché funzioni, ovviamente, l'inconsapevolezza della "vittima" è da considerarsi un aiuto ENORME.

Secondo me dovrebbe essere considerata altrettanto vietata e perseguita penalmente.

E, badate, non se ne parla quasi mai, al di fuori del "circolo".

Curioso, eh?


Ovviamente l'ignorante è sempre preda di chi sà ed è in malafede. Questo è il cosa.

Tu hai evidenziato uno dei vari come, ma ci sono anche problemi ben più grandi, come ad esempio la propaganda, che ti colpisce inesorabilmente a dispetto della tua singola risposta "non verbale", perchè è mirata al gruppo, e anche il gruppo ha "risposte automatiche" che possono essere stimolate.

In particolare questo è sbagliato:

Citazione:
La comunicazione non verbale rappresenta il fondamento della comunicazione pubblicitaria.
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Inviato il: 9/11/2010 12:40
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#7
Dubito ormai di tutto
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E' vero, sertes.

CNV e pubblicità sono diverse.

Ma attenzione. Non tanto.

In effetti i fondamenti che abbiamo studiato in quel corso riguardavano sia la CNV che le cosiddette "ancore emozionali", che erano dei meccanismi per cui si determinava l'associazione automatica, nel nostro cervello, tra un input esterno e un'emozione, di modo che anche successivamente, a fronte di quell'input il cervello provava la medesima emozione.

E le ancore emozionali sono l'abc della pubblicità.

Associare un'emozione positiva a un marchio e' esattamente il motivo per cui mettono tette&culi accanto al marchio vodafone.

Altrimenti, in base alla logica "tradizionale", verrebbe da pensare che Vodafone venda tette e culi.

Invece li compera.
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Inviato il: 9/11/2010 13:20
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#8
Dubito ormai di tutto
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Altrettanto giusto è quel che dici in merito all'ignoranza come presupposto del diventare "preda".

Io mi domando perché cazzo non insegnino a scuola questi meccanismi!

Uno Stato non dovrebbe essere un ente che promuove e tutela le truffe ai danni dei suoi cittadini.

Dovrebbe essere quello che li tutela e che promuove la loro crescita.

Anche tramite la cultura.
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Inviato il: 9/11/2010 13:23
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  •  Dr-Jackal
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#9
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Io mi domando perché cazzo non insegnino a scuola questi meccanismi!

Per lo stesso motivo per cui non insegnano la logica e come ragionare correttamente: non vogliono rischiare di istruire davvero la gente.
Una massa istruita è pericolosa per chi comanda. Una massa ignorante e ottusa invece è malleabile e comoda.
Inviato il: 9/11/2010 13:34
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#10
Dubito ormai di tutto
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La dittatura della pubblicità

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Scritto da Goffredo Fofi Domenica 07 Novembre 2010 09:47

Democrazia nella comunicazione
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verbal-abuse-2di Goffredo Fofi - l'Unità.

Da quando vidi il film Il maschio e la femmina (1966) la prima volta avevo l’età dei suoi protagonisti e me ne colpì l’intelligenza nella descrizione dei disagi e speranze di una generazione. Ma quel che più ne ricordo è la scritta che, a bruciapelo e senza necessità evidente, interrompeva una scena per affermare che «la pubblicità è il fascismo del nostro tempo». Si è governato e si governa, in gran parte del mondo occidentale, con gli strumenti del consenso e del consumo, riuscendo quasi sempre a evitare il manganello e la censura diretta. Col companatico al posto del pane, la televisione al posto dei giochi del circo (ultima variante i festival di letteratura e altra cultura) e con la pubblicità.

Pubblicità in senso lato – di uno stile di vita, di un modello di società propagandato come il migliore o l’unico possibile – ma che anche nel senso specifico e ristretto di un tipo di comunicazione che mira a far acquistare delle cose. Il potere della pubblicità è cresciuto enormemente, la stampa, per esempio, ne vive e ne è ricattata, le leggi che la limitavano sono state progressivamente abbattute e ci sono riviste dove le pagine di testo sono un terzo di quelle riservate alla pubblicità, senza considerare la pubblicità indiretta.

Fu Vance Packard per primo a denunciare questo attentato alla democrazia e alla libertà dell’informazione in un libro celebre, I persuasori occulti, a metà degli anni cinquanta. A noi poteva sembrare fantascienza, ma poi, come in molti altri campi, la fantascienza è diventata realtà, e come “genere” letterario è quasi scomparso (riprende oggi, mascherato, nella più accorta letteratura per ragazzi). Anche la battuta di Godard, che al suo tempo indicava una preoccupazione o una messa in guardia, è oggi una constatazione.

Un’idea moderna di pubblicità è esplosa in Italia negli anni sessanta, prima la pubblicità era secondaria, rozza, poco o niente mediata. Su un giornale degli anni trenta o quaranta la pubblicità di un lassativo si serviva dell’immagine celebre dell’incontro tra Dante e Beatrice lungo l’Arno accompagnata dal verso della Commedia «Io son Beatrice che ti faccio andare». Poi, col boom, vennero le grandi agenzie e la leva dei professorini che avevano sulla scrivania dei loro uffici milanesi e torinesi (l’ho visto coi miei occhi, ho avuto molti amici che si sono dati a quel mestiere) le opere di Jung e altri studiosi di simboli e miti, di immagini archetipiche, di studi sull’inconscio. La pubblicità si faceva furba e intellettuale, un settore in enorme espansione. Non sembrava disdicevole farne una professione.

La fase successiva è il ’68: quando si trattò di trovare lavoro molti passarono dal movimento alla pubblicità, soprattutto a Milano (più assai di quelli che finirono nel giornalismo o nella politica istituzionale, ma ovviamente meno di quelli finiti nella scuola). Ne vennero una perdita di sottigliezza, messaggi sempre meno velati, una aggressività via via più volgare e diretta.

I giornali sono brutti anche per i ricatti della pubblicità. E se sfogliamo un quotidiano di quelli importanti (che sono due, forse tre, in stretto legame con lotte e intrighi del potere, dominatori dell’informazione bacata e nemici giurati della riflessione e delle connessioni) vediamo che vi si fronteggiano pagine di cronaca raccapricciante e di pubblicità da mondo dei sogni. E colpisce il leit-motiv, il tormentone sessuale: chi compra un’automobile X o Y scopa meglio e di più, e questo vale per una scatola di piselli o una birra, un computer o un best-seller, e volti e corpi di giovani robot da film americano imbecille vi si offrono spudoratamente, come in un Eden ritrovato dove ogni albero, animale o nuvola serve solo a veicolare un unico messaggio: comprate, solo così sarete felici.

La sua logica è berlusconiana, ma chi protesta per altre forme di manipolazione trova questa normale, o meglio, la trovano normale i giornali e i giornalisti che se ne nutrono. L’elargizione della pubblicità Fiat, per esempio, è stato un modo di influire sui giornali della sinistra, anche quelli apparentemente più liberi.

La manipolazione pubblicitaria incide in profondità sulla salute mentale e sulla morale dei destinatari dei loro messaggi, e su quelli della Repubblica. È espressione del fascismo del nostro tempo. Dopo la guerra, molti figli chiesero ai padri come si erano comportati sotto fascismo o nazismo. Accadrà anche in Italia, dopo il trentennio che muore? Sarebbe sano, ma non succederà.

Tratto da http://eddyburg.it/article/view/16149/.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 9/11/2010 15:09
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  •  Notturno
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#11
Dubito ormai di tutto
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"Le emozioni abbassano le difese del consumatore (soprattutto se c'è ricorso ad una modalità di persuasione implicita o associativa).

Gli stimoli coinvolgono il consumatore nell'azione, distraendolo dalla finalità persuasiva del messaggio pubblicitario.

Le emozioni richiedono meno sforzo cognitivo per essere elaborate.

L'argomentazione (di tipo logico ndr) dev'essere attentamente seguita e valutata. Immagini, musica e azioni in grado di suscitare emozioni richiedono un minore sforzo cognitivo.

Gli stimoli in grado di suscitare emozioni sono piu' facili da ricordare e hanno una maggiore persistenza nella memoria.

Le emozioni generano modificazioni comportamentali più immediate rispetto alle argomentazioni logiche."

http://www.reffo.it/IULM/MaterialeIulm/pubbemozionaleAlexis.pdf

Ditemi voi se in queste frasi trovate solo un vademecum pubblicitario o non anche il decalogo della comunicazione politica di B.

I principi sono identici. Cambia la merce che ti mollano.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 9/11/2010 16:28
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#12
Sono certo di non sapere
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Caro Notturno stai facendo un ottima analisi sull'emotività, però ti vorrei invitare a non trascurare l'altra metà del problema, ovvero l'occultamento o la distorsione dell'informazione vera e propria, perchè è altrettanto importante nel messaggio propagandistico (che vuole creare una reazione a partire da una comunicazione)

Questo perchè ci sono tecniche e strategie propagandistiche che non fanno affatto leva sull'emozione ma che sono ugualmente efficaci, come ho detto occultando o alterando l'informazione cruciale.

Per tecnica intendo le azioni a singolo colpo, come ad esempio l'appello all'autorità (questo dentifricio è consigliato dall'associazione medici/dentisti, quindi non ti devi fare domande tu sulla sua efficacia o sulla sua non-pericolosità per la salute, le hanno già date loro tutte le risposte, e loro sono gli esperti!)

Per strategia invece quelle azioni che hanno effetto su un lasso di tempo più lungo, e sono anche più efficaci, ad esempio la strategia della ripetizione: perchè la stessa pubblicità deve passare sempre alla stessa fascia oraria tutte le sere, sempre sempre sempre? Se ci fosse solo da veicolare un messaggio basterebbe farlo passare una volta o due, no? Allora ci dev'essere dell'altro. Infatti se io ti cito una frase che dovrebbe essere di comune buon senso: "prevenire è meglio che curare", tu a che cosa pensi? Non ti stimola alcuna emozione, eppure tu pensi al dentifricio Mentadent!

Quindi ottimo lavoro, ma non trascurare quest'altro lato della medaglia
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Inviato il: 9/11/2010 18:33
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#13
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Notturno ha scritto:
A tal proposito sono stati effettuati degli studi e delle ricerche il cui risultato è a dir poco sconvolgente: il 93% della comunicazione è gestita dall'inconscio. La parte razionale influenza il 7%.



edit

Strano che tu faccia quest'affermazione dopo essere intervenuto buttando un sasso provocatorio in Homepage con il - che amarezza Calvero - ...quando qui tu stesso stai provando che ho ragione e la forza dell'inconscio collettivo che - come un automa (cioè la massa) consideri il votare una scelta logica. "Amarezza" te lo dico io invece, che dimostri come hai voluto solo mettere un peso sulla bilancia, per dare senso ai tuoi pruriti? boh non so, ma NON certo ragione (come questo tuo Topic evidenzia) alle tue riflessioni.

Se tu pensi che questa poi sia un intrusione per la questione voto non/voto, non è così. Questo intervento dimostra e dimostrerà quello che si chiama... disonestà o forse incoerenza? E dimostra che qui tu hai ragione, infatti. Paradossale? neanche tanto.

E' una dovuta disamina sull'argomento in tema.
Sul piano puro della logica e della razionalità la mente ci dice (se decidiamo di essere persone oneste) di non fomentare e avallare la corruzione in qualsiasi forma e rappresentazione, se con il bagaglio di prove di decenni e decenni di soprusi in nome di un popolo che viene dichiarato sovrano e MATEMATICAMENTE si è dimostrato - consecutivamente/ciclicamente - che sovrano non è.

Il 93% del gioco, in primis mediatico, è quello che illude la massa a seguire una forma mentale con cui decodificare "cosa sia o meno corretto, giusto o sbagliato" (agli occhi del Sistema) per trovare soluzione al proprio vivere quotidiano. Così come per Berlusconi, come per Mussolini che attraverso il linguaggio iconografico e gestuale hanno manovrato l'inconscio degli elettori; così come un Veltroni messo lì in antitesi al Berlusconismo con una gestualità pacata e moderata porta altri messaggi all'inconscio: il tutto viene amalgamato senza mai porre la gente comune nel sentirsi libera di avere un approccio che, come ci insegnano le parole di Dr. Jackal, le ripetiamo qui sotto... e ci dicono che: -

Citazione:
Per lo stesso motivo per cui non insegnano la logica e come ragionare correttamente: non vogliono rischiare di istruire davvero la gente.
Una massa istruita è pericolosa per chi comanda. Una massa ignorante e ottusa invece è malleabile e comoda.


appunto...

... un elettorato malleabile e illuso della sua utilità attraverso un sistema rappresentativamente FALSO, che fondamentalmente è solo una comodità. Cioè una vittoria dell'ipocrisia, della menzogna, e della ghettizzazione dei valori .... in nome di una crocetta dai piedi di argilla. L'inconscio manipolato dirà: ma io ho partecipato!

Quindi sì, la cosa è sconvolgente, come dici tu Notturno. Quando vuoi ammetterlo of course ...

sono felice di darti ragione

Nottù ... però... che amarezza ...eddai
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 9/11/2010 20:31
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#14
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Calvero ha scritto:
Citazione:

Notturno ha scritto:
A tal proposito sono stati effettuati degli studi e delle ricerche il cui risultato è a dir poco sconvolgente: il 93% della comunicazione è gestita dall'inconscio. La parte razionale influenza il 7%.



Il 93% del gioco, in primis mediatico, è quello che illude la massa a seguire una forma mentale con cui decodificare "cosa sia o meno corretto, giusto o sbagliato" (agli occhi del Sistema) per trovare soluzione al proprio vivere quotidiano. Così come per Berlusconi, come per Mussolini che attraverso il linguaggio iconografico e gestuale hanno manovrato l'inconscio degli elettori; così come un Veltroni messo lì in antitesi al Berlusconismo con una gestualità pacata e moderata porta altri messaggi all'inconscio: il tutto viene amalgamato senza mai porre la gente comune nel sentirsi libera di avere un approccio che, come ci insegnano le parole di Dr. Jackal, le ripetiamo qui sotto... e ci dicono che: -

Citazione:
Per lo stesso motivo per cui non insegnano la logica e come ragionare correttamente: non vogliono rischiare di istruire davvero la gente.
Una massa istruita è pericolosa per chi comanda. Una massa ignorante e ottusa invece è malleabile e comoda.


appunto...

... un elettorato malleabile e illuso della sua utilità attraverso un sistema rappresentativamente FALSO, che fondamentalmente è solo una comodità. Cioè una vittoria dell'ipocrisia, della menzogna, e della ghettizzazione dei valori .... in nome di una crocetta dai piedi di argilla. L'inconscio manipolato dirà: ma io ho partecipato!

Quindi sì, la cosa è sconvolgente, come dici tu Notturno. Quando vuoi ammetterlo of course ...

sono felice di darti ragione


Calvero, hai fatto un piccolo salto logico.

E te lo mostro.

Quando dici che la comunicazione è pesantemente emozionale ed è devastante per gli impreparati e gli ignoranti dici bene.

Anzi benissimo.

Quando, poi, dici che il voto è pesantemente influenzato dalla comunicazione emozionale dici altrettanto bene.

E' esattamente LI' il problema: far votare le persone NON in base a una logica, a una valutazione rigorosa e ragionevole dei fatti e delle evidenze oggettive che si hanno, ma sulla base di una scelta di campo dettata dall'emotività.

Da bambini siamo diventati interisti, juventini, milanisti senza alcuna ragione logica, dettata dalla ragione.

Lo siamo diventati per "simpatia", che ha dettato una scelta di campo che in seguito difenderemo con gli strumenti della logica.

La prima scelta, quella che in genere si segue per tutta la vita è emotiva.

La ragione la useremo per tentare di screditare gli avversari e per enfatizzare i meriti della nostra "squadra del cuore" (definizione che la dice lunga sull'emotività della scelta).

Fin qui fila perfettamente.

Ma il problema, nella discussione in homepage, non era SE il voto sia influenzato dalla scelta emotiva e dalla comunicazione non verbale o pubblicitaaria.

Il problema era se il voto sia giusto e utile o no e se esistano alternative al voto.

La questione resti da affrontare lì.

Qui, su questo thread, mi limiterò a dirti che influenzare i voti non significa dimostrare che "IL SISTEMA-VOTO" sia sbagliato.

Significa solo dimostrare che il "giocattolo" viene gestito con trucchi e barando.

Quello che Pispax ti diceva era illuminante: per ottenere qualcosa non si deve NON VOTARE, ma SI DEVE DIVENTARE CITTADINI, con tutti gli obblighi che conseguono, compresi quelli di informarsi, di curare la propria cultura, di scoprire i meccanismi della CNV in modo da disinnescarli.

E' per questo che la frase di da te citata si deve leggere TUTTA:

Citazione:
Per lo stesso motivo per cui non insegnano la logica e come ragionare correttamente: non vogliono rischiare di istruire davvero la gente.
Una massa istruita è pericolosa per chi comanda. Una massa ignorante e ottusa invece è malleabile e comoda.


Una massa istruita e' pericolosa per chi comanda.

Quindi istruisciti!

Studia, impara, disinnesca le bombe emozionali che ti sparano contro.

In buona sostanza, DIVENTA UN CITTADINO.

Ci riuscirai mai?

E che ne so, ma almeno provaci.

La CNV dimostra che barano, non che il voto sia inutile o che ci sia di meglio.

Se non sei in grado di capirlo sono problemi tuoi.

La prossima volta, per favore, segui una logica anche per posizionare i tuoi commenti e postali nelle discussioni giuste.

E ora veniamo a una questione più generale:
Citazione:

"Amarezza" te lo dico io invece, che dimostri come hai voluto solo mettere un peso sulla bilancia, per dare senso ai tuoi pruriti? boh non so, ma NON certo ragione (come questo tuo Topic evidenzia) alle tue riflessioni.

Se tu pensi che questa poi sia un intrusione per la questione voto non/voto, non è così. Questo intervento dimostra e dimostrerà quello che si chiama... disonestà o forse incoerenza? E dimostra che qui tu hai ragione, infatti. Paradossale? neanche tanto.


Sottolineo un paio dei tuoi passaggi:

“hai voluto mettere un peso sulla bilancia per dare senso ai tuoi pruriti”
“Questo intervento dimostra e dimostrerà quello che si chiama disonestà o forse incoerenza?”

Questo tuo modo di scrivere, di pensare, di ragionare è deteriore, Calvero.

E' deteriore perché tende costantemente a offendere.

Sarebbe facile rispondere a tono e dirti: “Caro Calvero, forse incoerente sei tu o tua madre, forse disonesta e' tua moglie oppure tua sorella”, ma perché farlo?

Perché scendere al tuo stesso livello?

E perché TU scegli QUEL livello?

Non sai confrontarti con altri senza evocare l'altrui disonestà?

Non sai proporre un'idea senza diventare offensivo e volgare?

Non sei proprio in grado di tenerti ad un livello di dignità che dovresti, forse, esigere da te stesso?

Non riesci proprio a discutere di una questione, senza scivolare nei bassifondi del “cagati in mano e prenditi a schiaffi”?

Non sai semplicemente proporre i tuoi pensieri senza parlare di merda, come fai di solito?

Sta diventando pericolosamente associativo leggere il tuo nick accanto a quelle frasi sulla merda.

Non hai altre risorse che non siano copròfile o copròlale?

E' strano che tu pretenda di dimostrare l'altrui disonestà.

Prima di poterlo fare, bisognerebbe sapere di che si parla, caro Calvero.

E per riuscirci non basta parlare di merda.

Detto questo, che ritenevo doveroso, ti comunico che mi sono stancato di dover perdere tempo a trattare delle tue ingiurie.

Inviterò Massimo ad adottare qualche provvedimento.
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Inviato il: 10/11/2010 9:30
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#15
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Citazione:

Dr-Jackal ha scritto:
Citazione:
Io mi domando perché cazzo non insegnino a scuola questi meccanismi!

Per lo stesso motivo per cui non insegnano la logica e come ragionare correttamente: non vogliono rischiare di istruire davvero la gente.
Una massa istruita è pericolosa per chi comanda. Una massa ignorante e ottusa invece è malleabile e comoda.


che poi è il sunto di questa riflessione




Quello che mi chiedo, molto semplicemente, è se le persone, una volta "istruite" e consapevoli abbiano bisogno di qualcuno che comanda... forse attuare quella "rivoluzione democratica" di cui parla Tony Benn sarebbe il primo passo verso l'anarchia.
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Inviato il: 10/11/2010 11:26
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#16
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Quello che mi chiedo, molto semplicemente, è se le persone, una volta "istruite" e consapevoli abbiano bisogno di qualcuno che comanda...

Solo che è tutto da dimostrare che “istruzione” e “consapevolezza” siano conseguenti…
Inviato il: 10/11/2010 11:43
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#17
Dubito ormai di tutto
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Come convincere l'interlocutore:
http://www.gigliolazanetti.eu/files/download/f33d9e4e2b0679bec8f26c6e4a5af774.pdf

Passo 1
Acquisire la sua fiducia.
Citazione:
Il primo modulo è finalizzato ad esplorare la possibilità di introdurre un rapporto basato sulla sintonia, trovando un terreno comune di intesa. Riuscire a individuare i punti di contatto possibili vuol dire creare un presupposto di confidenza che, adeguatamente sviluppato, porti alla fiducia e al rispetto reciproco.


Citazione:
Una volta raggiunto il rapport o reciproca comprensione, però, è necessario mantenerlo e verificarlo costantemente, per far sì che la persona ci "segua" nella nostra visione del mondo.


Attenzione!!! La strategia e' questa: acquisisci la fiducia AL FINE DI FARTI SEGUIRE NELLA TUA VISIONE DEL MONDO.

Capito?

Mia nonna diceva: "Fatti santo e va' a rubare nelle chiese". Il concetto e' esattamente lo stesso.

Citazione:

realizzare lo scopo primario: ottenere una comunicazione efficace e fidelizzante.


comunicazione "fidelizzante"...... *brivido*

Ed ecco come si fa a "entrare in sintonia":
Citazione:
il ricalco para verbale che consiste nell'attuare uno stile di conversazione simile, con il medesimo tono di voce, ritmo di parole, volume, pause ecc. Prenderemo in considerazione anche il ricalco verbale, attraverso l'esplorazione delle modalità espressive del linguaggio che rivelano un uso prevalente del canale comunicativo o sistema rappresentazionale visivo, auditivo e cenestesico


Si imita l'interlocutore. Tutto qui.

Ma lo si fa alla grande, da veri figli di puttana, mica "all'acqua di rose", no!

Lo si studia, si capisce che tipo è che voce usa, il tono., il ritmo, il volume, le pause, ecc.... e non basta. Lo si imita nei contenuti della comunicazione (parleremo dopo degli schemi visivo/uditivo/cinestesico).

E' tutto pianificato.... tutto studiato e regolamentato.

Lo si ricalca (ossia lo si copia) anche nella tipologia culturale
Citazione:
Particolare attenzione sarà dedicata al ricalco culturale, che mira ad
adeguarsi al registro - stile e livello di discorso - dell'interlocutore e sarà sviluppato nel quarto modulo. Esso prevede l'utilizzo di particolari terminologie, stili espositivi e argomentazioni specifiche della persona. È un tipo di ricalco non semplice -. Per destreggiarsi nel discorso, senza fare "scivoloni" che potrebbero pregiudicare il risultato, si procede allora all’identificazione linguistica, ossia al riconoscimento del metaprogramma usato dall'interlocutore, per poter usare il linguaggio di influenza appropriato che ci ponga in sintonia con la sua mappa del mondo.


Citazione:
non è necessario sapere tutto della cultura di appartenenza di un individuo, per trattarlo in modo consono alla sua personalità: basta conoscere i suoi metaprogrammi individuali e parlare con un linguaggio di influenza corrispondente.


Se leggerete quello scritto, pubblicato dalla dottoressa Gigliola Zanetti, proverete un po' di paura.

Paura di cosa?

Paura di scoprire che esistono persone che SANNO MANIPOLARE gli altri.

E mica perché sono geniali o dei semi-dei.

Semplicemente hanno studiato le techiche.

Badate che c'è una cosa fondamentale in tutto questo:

oggetto dello studio e' il MODO IN CUI FUNZIONA IL CERVELLO.

E, conseguentemente, il modo per eluderne le difese.

Il nostro cervello è un sistema che funziona su basi abbastanza standard.

Scoprirne la prevedibilità mette paura.

Almeno a me.
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Inviato il: 10/11/2010 11:49
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#18
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Stesso corso della prof. Zanetti. Pagina 7:
http://www.gigliolazanetti.eu/files/download/f33d9e4e2b0679bec8f26c6e4a5af774.pdf

Citazione:
Alla fine sarete in grado di padroneggiare l’abilità di rappresentarvi e di comunicare con gli altri in ambito professionale (e privato). “Persuadere”, “Influenzare”, “Sedurre”, “Guidare” sono tutte parole che presuppongono una interazione con gli altri, una comunicazione."


Capito quanto sono efficaci quei corsi?

Badate che funzionano.

Non sono balle, non vendono fumo.

"persuadere", "influenzare" "sedurre", "guidare".....

E tutto non per i contenuti e la valutazione etico-razionale che se ne possano fare, ma per IL MODO in cui sono state portate le nostre idee.

IL MODO in cui le hanno comunicate.

Un MODO non spontaneo, ma studiato a tavolino PER AGGIRARE LE DIFESE DEL NOSTRO CERVELLO e, sostanzialmente, per fotterci.

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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#19
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Citazione:
Alla PNL non interessa dare giudizi sulla persona – non interessa il perché; - essa si preoccupa piuttosto di analizzare il comportamento – il come -, di valutarne l’adeguatezza rispetto ai risultati prefissati, di operare modifiche
laddove il comportamento adottato si riveli inefficace rispetto alla realizzazione degli obiettivi che si desidera raggiungere.


Capito? Loro se ne fottono di PERCHE' tu voglia convincere una persona. Loro si occupano solo di COME farlo nel modo migliore.

Fantastico......
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Inviato il: 10/11/2010 12:02
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#20
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Guardate le sequenze di pagina 10 e 11.

Da una posizione "CHIUSA" (braccia e gambe incrociate", mediante poche accorte manovre si induce l'interlocutore ad "aprirsi".

A voi sembra poco? Beh, credetemi.....

Non lo è.
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Inviato il: 10/11/2010 12:04
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#21
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Citazione:

SecondLife ha scritto:
Citazione:
Quello che mi chiedo, molto semplicemente, è se le persone, una volta "istruite" e consapevoli abbiano bisogno di qualcuno che comanda...

Solo che è tutto da dimostrare che “istruzione” e “consapevolezza” siano conseguenti…


Sì SecondLife, è per quello che ho messo "istruite" tra virgolette.





Scusa l'o.t. Notturno :)
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Inviato il: 10/11/2010 12:12
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#22
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Ma figurati, Piero.

Spero solo di dare qualche spunto perché ognuno di noi, magari, incuriosito, approfondisca e acquisisca conoscenza di questi strumenti, al preciso scopo di difendersi da essi.

la base primaria, perché funzionino, è che chi subisce quelle tecniche sia INCONSAPEVOLE del fatto che le stiano usando su di lui.

Una volta che viene fornito quel "bit" di informazione, quella tecnica perde di efficacia fin quasi a zero.

E' esattamente quello che mi auguro e il motivo per cui ne sto scrivendo.

Benvenuto a te, comunque, Piero
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Inviato il: 10/11/2010 12:37
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#23
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Citazione:

Sertes ha scritto:
Caro Notturno stai facendo un ottima analisi sull'emotività, però ti vorrei invitare a non trascurare l'altra metà del problema, ovvero l'occultamento o la distorsione dell'informazione vera e propria, perchè è altrettanto importante nel messaggio propagandistico (che vuole creare una reazione a partire da una comunicazione)


Hai perfettamente ragione, caro Sertes.

Sono due facce della stessa medaglia: la voglia di fotterci.
Citazione:

Per strategia invece quelle azioni che hanno effetto su un lasso di tempo più lungo, e sono anche più efficaci, ad esempio la strategia della ripetizione: perchè la stessa pubblicità deve passare sempre alla stessa fascia oraria tutte le sere, sempre sempre sempre? Se ci fosse solo da veicolare un messaggio basterebbe farlo passare una volta o due, no? Allora ci dev'essere dell'altro. Infatti se io ti cito una frase che dovrebbe essere di comune buon senso: "prevenire è meglio che curare", tu a che cosa pensi? Non ti stimola alcuna emozione, eppure tu pensi al dentifricio Mentadent!

Quindi ottimo lavoro, ma non trascurare quest'altro lato della medaglia


Grazie davvero, Sertes.

Dammi una mano anche tu, ti prego.

Implementa questo tuo intervento e sii il benvenuto.

Chissa' che non ne venga fuori qualcosa che mostri TUTTI gli aspetti (o anche solo "MOLTI") della comunicazione pubblicitaria, politica e sociale.

A me piacerebbe moltssimo.
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Inviato il: 10/11/2010 12:41
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#24
Sono certo di non sapere
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Sei stato disonesto Notturno. Le contorsioni per cui io non dovrei metterlo sotto al tuo naso, e sotto a quelli di cui ritengo tali le considero ancora più disoneste.

Hai fatto la figura barbina, tutto qui. Le bugie hanno le gambe corte. Hai mentito a te stesso ovviamente, no a me. Da qui il "disonesto" e la sua precisa accezione.

Bella quella di rigirare le parole di Pispax in una contraddizione in termini...

..nel dire che si è sudditi e non cittadini, non si significa che si debba obbligatoriamente ambire ad essere cittadini. Si tratta semplicemente di fare una fotografia della nostra modernità. Ma d'altronde la sordità continua, insieme al finto essere equlibrati... ho risposto a Mister Pispax e a entrambi ha risposto anche Cedolin con l'ultimo articolo in Home Page. Quando la nave affonda è inutile rattoppare i buchi. Il Titanic non ti ha insegnato nulla?

Essere consapevoli significa innanzitutto -non votare-. Punto. Solo la brama morbosa di tornaconti (inconsci?) può ammorbare questa consapevolezza.

Disonesto è Pispax (visto che l'hai tirato in ballo) quando parla del suo colore "VIOLA" ... ma chi volete far ridere ? (a questo punto non dispiacerti se ti accomuno) ...

Disonesto e anacronistico anche tu dov'è l'offesa? non ho detto che sei un ladro, caro collega. La disonestà di cui ti accuso è la palesata incoerenza in più camuffata da intellettualismo .. che ancora si dimostra di più in questo Topic, dove in un momento di lucidità hai tradito la tua fede - il tuo ideale - quello che ti ha fatto lanciare quel "sasso" in homepage e ora ti (e VI) è ritornato contro.

Che amarezza.

Come detto a Pispax, queste argomentazioni che cozzano contro i vostri stessi ideali stanno dimostrando la disfatta di chi ha creduto nei polli. E' ora, onestamente, di ammetterlo. E' ora di fare outing, coraggio ragazzi.

Citazione:
E' esattamente LI' il problema: far votare le persone NON in base a una logica, a una valutazione rigorosa e ragionevole dei fatti e delle evidenze oggettive che si hanno, ma sulla base di una scelta di campo dettata dall'emotività.


A parte che a questa contorsione ha risposto Cedolin, come già detto. Comunque. Ottima svicolata anche questa.

Quindi tu stai dicendo che il gioco emozionale è quello di falsare una realtà oggettiva, che mistificherebbe quali ragioni sensate realmente risiederebbero in una scelta elettorale "matura"...

vot'antonio vot'antonio vot'antonio ... ti dico un segreto: cinquant'anni alle tue spalle dimostrano che non è così, non dirlo a nessuno però

Piccola parentesi (lo stesso gioco emozionale in cui sei cascato nell'indirizzare subito le magagne mistificatrici a mister B e basta .... ucci ucci sento odor di fastiducci ) comunque:

Il problema è a monte, quello che l'ideale ipocrita che abbracci e non vuole ammettere: che è il gioco dell'Oca che deve essere soppiantato e non il tiro dei Dadi...

... tirare i dadi (quello che ipocritamente viene chiamato "male minore") è il sintomo più eclatante di aver abboccato alla propaganda. Quella che tu stesso denunci in questo topic che però legittimi fin dove ti comoda...
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#25
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Ormai dieci anni fa, alla ricerca di un lavoro, mi sono imbattuto spesso in corsi di comunicazione e ho avuto la curiosità di approfondire le tecniche della programmazione neuro linguistica. Seppure mi siano familiari termini come prossemica, verbale, non verbale, paraverbale temo che quando vado in un supermercato i miei acquisti siano condizionati... la posizione dei prodotti, una marca, la bella donna nello spot eccetera in qualche modo hanno agito e agiscono sul mio inconscio. Anche i politici applicano tecniche della pnl e, forse, riesco a sfuggire alla trappola solo perché non vado a votare.

Probabilmente On n'échappe pas de la machine...

Comunque conoscere i meccanismi alla base vuoldire iniziare a essere persone e cercare di uscire dalla psicologia delle masse, per questo grazie per il thread Notturno.
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#26
Sono certo di non sapere
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Perfettamente in tema anche qui, le parole di Wilde:

Oggi la gente sembra guardare alla vita come a una speculazione. Non è una speculazione, è un sacramento. Il suo ideale è l'amore, la sua purificazione è il sacrificio

... comprendere la saggezza di questa riflessione, sforzarsi di perseguire la strada lontana da ogni speculazione e da chi specula, è già un bellissimo passo avanti. In automatico, già così, si crea uno scudo alle manipolazioni "non verbali".
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#27
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Piero79 ha scritto:
Ormai dieci anni fa, alla ricerca di un lavoro, mi sono imbattuto spesso in corsi di comunicazione e ho avuto la curiosità di approfondire le tecniche della programmazione neuro linguistica. Seppure mi siano familiari termini come prossemica, verbale, non verbale, paraverbale temo che quando vado in un supermercato i miei acquisti siano condizionati... la posizione dei prodotti, una marca, la bella donna nello spot eccetera in qualche modo hanno agito e agiscono sul mio inconscio. Anche i politici applicano tecniche della pnl e, forse, riesco a sfuggire alla trappola solo perché non vado a votare.

Probabilmente On n'échappe pas de la machine...

Comunque conoscere i meccanismi alla base vuoldire iniziare a essere persone e cercare di uscire dalla psicologia delle masse, per questo grazie per il thread Notturno.


Ecco.

Partiamo da li'.

E vediamo dove si arriva.

:)
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#28
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Bella discussione.......

Alcune considerazioni personali, dal momento che ho fatto piu' di un corso sulla cnv, su quanto detto finora.
Il nostro cervello funziona come un computer, quello che sa fare e' solo decidere fra 0 e1, aperto o chiuso, si o no.
Noi pensiamo di conoscere il mondo, senza ombra di dubbio, grazie ai ragionamenti del nostro cervello ma non e' assolutamente cosi'.
La realta' attorno a noi e' DOMINATA dall'inconscio, di questa, come giustamente detto da Notturno, il nostro cervella decodifica una piccola parte non rendendosi conto del resto proprio perche' inconscio quindi inconsapevole.
In una comunicazione verbale, il nostro interlocutore percepisce il 15% appena di quello che stiamo dicendo e ne capisce il 5%.
Tutto il resto viene trasmesso con la cnv, inconsapevole per chi non la conosce, consapevole e rivelatrice per chi la conosce.
Ora questo avviene naturalmente tutti i giorni perche' NOI siamo fatti cosi'.
Le prime volte che l'ho scoperto, ho avuto la stessa sensazione di pericolo di Notturno,
poi col tempo mi sono reso conto che il saperlo mi permetteva di difendermi meglio da vari tentativi di manipolazione.
Nella realta' c'e' gente che non la conosce, la cnv., ma si comporta come se fosse un maestro nel manipolare gli altri perche' e' gia' cosi' NATURALMENTE, cioe, un figlio di mignotta naturale.
La cnv e' un arma, ma non tutti sanno usarla per motivi vari.
Voglio dire che se uno e' bastardo ed evoluto la usa per isuoi scopi, se fosse bastardo e basta userebbe sistemi meno sofisticati.

Come ho gia' spiegato in un post con Pispax, Berlusconi e' un maestro in questo operando su un diverso piano di realta', nel quale non e' importante quello che dice ma lo scopo che vuole ottenere.
Il dramma dell' opposizione (finta per me) e che si perde a confutare le parole che dice non confutando e non evidenziando gli scopi subdoli di sua maesta'.
In tutto questo la ragione a cosa serve?
L'inconscio si nutre di energia e di emozione e non sa distinguere tra positivo e negativo, giusto e sbagliato, per l'inconscio e' tutto valido ma la ragione decide questo.
Il PROBLEMA e' che la decisione della ragione arriva DOPO che lo stimolo ti ha gia' colpito.
Praticamente e' come che tu vada in un campo bagnato e ti aggorga di esserti infangato.
La ragione decide se l'esserti infangato e' buono o cattivo ma nella realta' tu ti sei GIA' infangato.
La ragione e' quindi una DIFESA dell'uomo.
Quindi, concludendo per non essere troppo prolisso, l'aumento di consapevolezza ti puo' permettere di difenderti meglio, perche' da piu' armi alla ragione, ma nessuno puo' inculcarlo a nessun altro, perche' la ricerca della consapevolezza e' un atto di volonta' INDIVIDUALE e se non si compie si rimarra' sempre schiavo di qualche cosa che qualcun altro vuole e qui sta la risposta al perche' questa conoscenza non venga condivisa nelle scuole.

Un saluto
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Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#29
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I tre canali :

Visivo
Uditivo
Cinestesico


Riporto (parzialmente) il contenuto di un articoletto abbastanza esplicativo, tratto da qui
http://memoriaeletturaveloce.piuchepuoi.it/10/visivo-uditivo-cinestesico-quale-sara-il-tuo

La memoria si può suddividere in tre categorie:

1. Visiva 83% circa della memoria
2. Uditiva 11% circa della memoria
3. Cinestesica 6 % circa della memoria

E’ una teoria affascinante con cui gli psicologi amano definire le persone.

Non c’era naturalmente bisogno di una teoria per dirci che ognuno di noi ha un modo di comunicare, lo so, ma è interessante rifletterci per riflettere un po’ su se stessi. Quindi pare che ciascuno di noi parli per immagini o magari suoni, oppure per odori…usa molti più termini, avverbi, verbi, parole che appartengono a uno o l’altro canale di comunicazione.

VISIVI: Per esempio, i visivi tendono a vedere il mondo per immagini. E siccome tentano di stare al passo con le immagini che hanno in testa, hanno la tendenza a parlare in fretta. Non si curano di come pronunciano le parole ma si sforzano di attribuire parole alle immagini. Amano esprimersi per metafore visive, dicendo come le cose appaiono loro, quali sono gli aspetti chiari e quelli oscuri.

UDITIVI: Gli uditivi, invece si mostrano più selettive circa le parole che usano. Hanno voce più sonora, il loro eloquio è più lento, più ritmico, più misurato. Siccome le parole hanno per loro grande importanza, stanno attenti a quel che dicono. Amano espressioni come “questo mi suona bene”.

CINESTESICI: Ancora più lenti risultano gli individui prevalentemente cinestesici, che reagiscono soprattutto a ciò che sentono tattilmente. La loro voce è di solito fonda, spesso le parole escono loro di bocca lente, si servono di metafore tratte dal mondo fisico: le cose per loro sono “pesanti” e “intense”, aspirano ad “entrare in contatto” con la realtà.
============

Qui l'attenzione è al canale che viene usato come "prevalente".

In realtà li usiamo tutti, ma in percentuale diversa.

Quasi tutti siamo prevalentemente visivi.

Una maggioranza schiacciante.

E' il canale più attivo, preferito, prevalente.

Quello tramite il quale si trasmette la maggior parte di informazioni.

A chi vuole usare le tecniche di CNV fa comodo sapere che tipo di persona si ha di fronte, perché una volta saputo, si utilizzerà soprattutto quel canale per agire e.... "invaderlo".
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 10/11/2010 16:49
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Comunicazione non verbale - Quali pericoli
#30
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Come ho gia' spiegato in un post con Pispax, Berlusconi e' un maestro in questo operando su un diverso piano di realta', nel quale non e' importante quello che dice ma lo scopo che vuole ottenere.



Ci sei cascato anche tu.
Ti dò indizio dell'inganno.

Anche quello di abboccare all'iconografica posizione di manipolatore superiore a tutti (il fatto che sarebbe il Berlusca) è un gioco di chi tira i fili del circo sia mediatico che politico. E' una balla che conviene al Potere e non alla politica. Non accorgersi del dualismo fintamente squilibrato delle forze politiche in campo, significata avere inghiottito l'esca più grossa; avere abboccato all'illusione che la disparità di mezzi paventata dal Berlusconismo e non comprendere che questo sbilanciamento serve a creare (dalle élite) ancora più risentimento e mentalità dualistica... significa non aver compreso la propaganda.

A seguire...



.. a questa BUFALA immagine/storica risponderà il video sotto che ho postato.

Questo inganno qui sopra, quest'immagine (questa cagata immane) - non verbale - ha fatto il suo tempo, ma ora la "mitica del lavoro" deve abbracciare nuovi consensi, nuove immagini - e non più quelle contestualizzate a una forza rossa ma ad una "libertà rossa" ... quella che palesa con una propaganda "non verbale" il lato-B di Veltroni e cioé.. questo qui sotto



..non si riesce nemmeno a stare seri, è meno credibile di Berlusconi... eppur sono la stessa identica cosa. Due fantocci, due spaventa passeri, due creatori e sobillatori di mentalità dualistiche. Per il TERZO, che a monte, gode.

.. notare la camicia bianca (simbolo di NON voler farsi veder ancorati agli sbagli di un "abbandonato" rosso - quello che Pispax chiama "viola") ... la cravatta allentata poi come a dire - siamo persone come voi, dinamiche, sì ordinate e compite ma pronte a non essere lontane da voi ... le famose "maniche rimboccate" in un atteggiamento e una postura che è in antitesi alla presenza scenica da musoleo berlusconiana...

gnam gnam ... un altro vigliacco gioca con la gente ma lo meritiamo, non scordiamolo. Abbiamo perso. Loro sono il brufolo della nostra intossicazione all'ideale.

Insomma il gioco delle parti, addirittura più sbdolo. Da parte di chi vive nel medesimo reame e, ciclicamente non vorrà mai mostrare il Gioco dell'Oca che li unisce e li rende ugualmente infimi, vigliacchi, ipocriti e bastardamente figli di puttana. Questi sono i colori e i giochi manipolatori. Ovviamente nella nuova repubblica serviva un divario più grande e Berlusconi, in Italia, cadeva a fagiolo. Dopo la Craxiana disfatta, una presa di coscienza poteva far trasalire la gente comune. Ed ecco una comunicazione "non verbale" imposta. Dove la sinistra, contestualmente, è addirittura più colpevole di mascherare questi meccanismi con un "ritrovato" perbenismo in antitesi a un Pupazzo con una data di scadenza che non è imposta dai suoi errori ... ma dai potentati economici.

Il Maestro comunque approfondisce a dovere...

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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 10/11/2010 16:53
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