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   Nuovo Ordine Mondiale e società segrete
  Aborto...ma dov'è la ragione?

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  •  benitoche
      benitoche
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#31
Dubito ormai di tutto
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L’ALTALENA E LA CRISI: UN RIMEDIO PER ATENE DALL’ORACOLO DI APOLLO. Un’ottima indicazione terapeutica, valida ancora oggi, per i tragici fantasmi di un falso modo di pensare alla generazione degli esseri umani.

Pochi giochi ci hanno reso felici, nell’infanzia, come l’altalena: la sensazione di volare, di toccare il cielo, il vento tra i capelli... Un gioco semplice, universale. Vien fatto di pensare che sia sempre esistito. Ma i greci non la pensavano così. L’altalena, per loro, aveva un luogo e un momento di nascita ben precisi, e anche, quantomeno ad Atene, una importantissima funzione sociale. A raccontarci quale fosse questa funzione è, come sempre, un mito. Nella specie, un mito poco noto, ma legato a uno celeberrimo: quello degli Atridi raccontato da Eschilo nell’Orestea.

La perfida Clitennestra, che d’accordo con il suo amante Egisto ha ucciso il marito Agamennone, viene uccisa dal figlio Oreste, che vuole - e nella mentalità dell’epoca deve - vendicare il padre. Ma, anche in quel mondo, il terribile mondo della vendetta, il matricidio è una colpa inespiabile.

Perseguitato dal rimorso Oreste fugge, inseguito, oltre che dalle Erinni che vogliono fargli pagare il terribile gesto, anche dalla sorellastra Erigone, la figlia che Clitennestra ha avuto da Egisto.

Ma quando giunge ad Atene Oreste viene assolto: «Il vero genitore - decreta la dea Atena, esprimendo quel che pensavano se non tutti, quantomeno molti greci - non è la madre, bensì il padre». A questo punto Erigone, disperata, si impicca. Senonché, quando la notizia si sparge, le vergini ateniesi, come se fossero state contagiate, prendono a impiccarsi in massa. La città rischia di estinguersi.

Preoccupatissimi, gli ateniesi si precipitano a interpellare l’oracolo di Apollo, che suggerisce un rimedio: basta costruire delle altalene, così che le ragazze possano dondolarsi nell’aria, come quelle che si impiccano, ma senza perdere la vita. La città è salva, gli ateniesi sono felici, le ragazze ateniesi ancor più di loro, e l’altalena diventa il gioco preferito delle ragazze di tutti i tempi
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Inviato il: 27/10/2010 5:45
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#32
Dubito ormai di tutto
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La figura materna è l’archetipo della vita: madre che protegge, che si prende cura e che rinuncia a se stessa per i propri figli

Naturalmente l aborto come l’infanticidio è sempre esistito, l’ecatombe di figlie femmine che ancor oggi si perpetua in molti paesi orientali non fa che confermarcelo. In tempi passati, però, apparteneva soprattutto a realtà di degrado e di povertà, ma questi sono compiuti in situazioni di benessere materiale.

Non c’è una carestia che incombe e un’ennesima bocca che urla implorando cibo, non c’è la disperazione della donna sola, lontana dal suo paese, culturalmente incapace di informarsi sulla possibilità di lasciare anonimamente il proprio figlio in ospedale.

Ci sono invece case Ikea sullo sfondo, villini con giardino, appartamenti dignitosi, mariti che lavorano,compagni pronti a prendersi le propie responsabilità,genitori pronti a sostituirsi a figure paterne negligenti ai propri doveri

E allora? Da dove viene questa onda nera che offusca, travolge, distrugge quello che dovrebbe essere l’istinto più forte di una donna?

L'evoluzione dei costumi ha trasformato l'universo femminile nel clone di quello maschile

A partire dagli anni ’70 è avvenuta un’evoluzione dei costumi che ha stravolto i rapporti tradizionali tra uomo e donna, cancellando quello che, fino ad allora, era stata la struttura classica della famiglia.

Da questa rivoluzione, eravamo certi, sarebbe nato un mondo più giusto, un mondo in cui le donne avrebbero smesso il loro ruolo di vittime per diventare protagoniste piene della realtà e compagne consapevoli dei loro partner.

Noi uomini,eravamo mutati, avevamo abbandonato i lati più retrivi del nostro carattere ed eravamo pronti, senza più pregiudizi, senza più gelosie, ad affrontare i tempi nuovi che si affacciavano. A distanza di quarant’anni da allora, al di là delle indiscusse e indiscutibili conquiste delle donne, una cosa è evidente ed è che il modello femminile si è inesorabilmente conformato a quello maschile

Conformi perché, l’immagine che i media propongono - a cui una buona parte delle donne consapevoli cercano strenuamente di resistere - è quello di una femmina puro oggetto di piacere e di seduzione. Sono conformi perché l’aver liberato la sessualità dalla procreazione le ha rese altrettanto libere dei maschi.

Possono realizzarsi, avere diverse storie secondo l’estro e l’umore, senza che questo coinvolga l’affettività, così come avviene nei maschi per i quali avere un’avventura non è che uno sfogo della loro esuberanza.

Hanno imparato a gestire la loro fertilità, facendo scivolare la maternità in coda alle priorità della loro vita, salvo poi farla diventare un’imperiosa necessità quando si rendono conto che l’orologio del tempo ha accelerato i suoi battiti.

In qualche modo è avvenuta una sorta di pornografizzazione della società. Tutto sembra girare intorno al sesso - ad un sesso esibito, parlato, vissuto, consumato, condiviso. I giornali per adolescenti parlano di orgasmi come fossero scampagnate in bicicletta. Non c’è divo o diva che non racconti ai quattro venti le sue abitudini sessuali, il come, il quando, con quante, con quanti.

Il piacere è il democratico tiranno dei loro giorni.
Gli effetti della promiscuità obbligatoria, unite alla forza plasmante del consumismo,hanno subdolamente privato la natura più profonda dell essere femminile trasformandolo in un affannato clone del modello maschile.

Ma anche all’uomo non è andata molto meglio: privato di un vero femminile, si è sentimentalizzato, perdendo quelle prerogative positive implicite nella sua natura paterna e virile.


Le donne stesse per anni hanno in fondo voluto ignorare la loro natura perché ad essa associavamo un’idea culturale di fragilità, di rassegnazione e di sottomissione che mal si conciliava con il lor desiderio di libertà e di emancipazione.

In questo rifiuto, non si sono accorte che tranciare così drasticamente le loro radici non era molto diverso dal tagliare i capelli di Sansone. Senza spirito materno, ogni forza è perduta, perché è vero che le donne hanno una forza straordinaria, ma questa forza discende direttamente dalla capacità di accogliere e far crescere la vita.

Tutte queste persone travolte dall’infelicità, dall’incapacità di mettere a fuoco i propri sentimenti, queste future madri trasportate come foglie dal vento, senza più stabilità, senza più una vera ragione per vivere, non sono forse donne private del senso profondo del loro essere al mondo?

Ed è proprio la forza la caratteristica dello spirito materno, la forza di questo amore capace di abbattere ogni ostacolo, di andare sempre avanti, senza scavalcare, senza aver fretta, ma accompagnando. Questo amore - da cui nasce ogni altro amore - è l’amore materno, perché la maternità non è un’ennesima tecnica da applicare al lor corpo ma qualcosa che le trascende, che le lega misteriosamente all’essenza del loro esistere.

Senza questa consapevolezza, l’avere figli o meno,non diventa che un atto come un altro, e un figlio non è che un oggetto che può trasformarsi in un gioiello da esibire ma anche in un peso che non sono più in grado di sopportare perché gli impedisce di realizzare i lor sogni e quindi da eliminare a priori
Un peso che a volte non sopportano, così come non sopportano più loro stesse.

Non si tratta di tornare all’angelo del focolare, ma semplicemente di capire che la centralità della lor vita di donne è lo spirito della maternità. Ripartire da lì. La maternità.

Fonte:Articolo volutamente reinscritto,sicuramente stravolto, per piacere e per necessità di copyright
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Inviato il: 27/10/2010 6:45
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#33
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Beh mica qualcuno sta dicendo che è colpa del feto.

Però lo si punisce comunque con la pena capitale. Tanto non si lamenta...

E comunque, non è affatto detto che ci sia entrato per la volontà di qualcuno: può anzi capitare che ci entri contro la volontà di tutti.

Per opera dello spirito santo?
Inviato il: 27/10/2010 7:42
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  •  mangog
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#34
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

benitoche ha scritto:
Aborto...ma dov'è la ragione?


E' pazzia pura non rendersi conto che l'aborto è il peggiore dei crimini.
Inviato il: 27/10/2010 8:10
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  •  Red_Knight
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#35
Sono certo di non sapere
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@PaxTibi

Punire? Se non ti conoscessi penserei che stai tentando di buttarla in caciara.

Citazione:
E comunque, non è affatto detto che ci sia entrato per la volontà di qualcuno: può anzi capitare che ci entri contro la volontà di tutti.

Per opera dello spirito santo?


Mai sentito parlare di stupro? E di rapporti sessuali fra ragazzini che non sanno neanche come nascono i bambini? E di fallimento della contraccezione?
Inviato il: 27/10/2010 16:01
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  •  mangog
      mangog
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#36
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

benitoche ha scritto:


In qualche modo è avvenuta una sorta di pornografizzazione della società. Tutto sembra girare intorno al sesso - ad un sesso esibito, parlato, vissuto, consumato, condiviso. I giornali per adolescenti parlano di orgasmi come fossero scampagnate in bicicletta. Non c’è divo o diva che non racconti ai quattro venti le sue abitudini sessuali, il come, il quando, con quante, con quanti.



Curioso constatare che i ragazzini-bambini cominciano a fare sesso tra di loro, ovvero la vera scopata etero, a 12-13 anni ( sfido io.. la TV e tutto il resto sono culi tette e finocchi.. senza offesa per i finocchi ), quando la società pornografica di adesso ha creato la fobia della pedofilia fagocitando anche i ragazzi di 14-17 anni in questo fenomeno criminoso. Busi esperto di sex in tante salse al Costanzo show ha sancito che non si deve gridare al crimine se un prete/adulto si fa spompinare da un ragazzotto consenziente di 15-16 anni o viceversa.
Cosa non si fa pur di attaccare la Chiesa.. anche frugare sotto le gonne dei preti mentre i ragazzoti si gustano la minchia.
Inviato il: 27/10/2010 16:26
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  •  Calvero
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#37
Sono certo di non sapere
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Citazione:


E' pazzia pura non rendersi conto che l'aborto è il peggiore dei crimini.


Non voglio e non sarò, mai, provocatore, o gratuito in una simile tematica. Ma è doveroso porre un ipotesi su questa tua riflessione.

Della serie .. sono una donna, ho la mia vita, ho 17 anni, voglio godermi la vita e la mia gioventù. Entra qualcuno in casa, i miei sono via. Mio zio schifoso di 50 anni approfitta, mi rompe il culo, mi violenta e mi lascia .. forse .. incinta. Ho paura. Non dico nulla. Ma poi la pancia si gonfia...

... riesci ancora a considerarlo un crimine la scelta di una donna che vuole dalla sua vita - quella che è la sua vita? ...ripeto, non ho certezze, ma non comprendo ancora come certamente lo si possa considerare un crimine.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 27/10/2010 16:55
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#38
Mi sento vacillare
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15 mesi fa io e la mia compagna abbiamo avuto uno splendido bimbo. Non era programmato -non in quel momento della nostra vita -ma abbiamo subito amato l'idea che potesse arrivare. La mia compagna non ha preso la "pillola del giorno dopo" e quando abbiamo saputo che era incinta non c'è mai sfiorato il pensiero dell'aborto.

Nonostante i sacrifici, le notti insonni, la rinuncia quasi totale ai propri spazi, la consapevolezza che la società sia spesso aberrante... è il dono più grande che potessimo avere.

Sono convinto che la donna debba essere libera di poter abortire e ci sono situazioni tragiche in cui abortire è quasi una scelta obbligata. Tuttavia la mia esperienza personale, pur non essendo religioso, mi ha fatto percepire una sacralità della vita che, fin dal primo istante del concepimento, ha chiesto di essere amata.
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Inviato il: 27/10/2010 17:33
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#39
Sono certo di non sapere
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Punire? Se non ti conoscessi penserei che stai tentando di buttarla in caciara.

Perché mai? È così che definiamo il passaggio forzato dalla vita alla morte.

Mai sentito parlare di stupro? E di rapporti sessuali fra ragazzini che non sanno neanche come nascono i bambini? E di fallimento della contraccezione?

A parte il fatto che i casi che citi non sono certo la regola nei casi d'aborto, ma semmai le eccezioni, per quale motivo dovremmo considerare l'aborto come unica soluzione a questi problemi, o anche solo come soluzione tout court?
Inviato il: 27/10/2010 17:37
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#40
Sono certo di non sapere
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Citazione:


A parte il fatto che i casi che citi non sono certo la regola nei casi d'aborto, ma semmai le eccezioni,


.... e, scusa Paxtibi, di cosa stiamo parlando qui? infatti non vanno messi sulla bilancia i pesi delle statistiche ma il principio di una scelta. Se il titolo indica - dov'è la ragione? - mi pare ovvio che si deve comprendere se vi sia un "giusto e un sbagliato" a prescindere da identificare.


Citazione:

per quale motivo dovremmo considerare l'aborto come unica soluzione a questi problemi, o anche solo come soluzione tout court?


... è un falso problema questo. Nel momento in cui ci chiediamo "dov'è la ragione" si cerca proprio una risposta nell'insieme che tale problema rappresenta.
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Inviato il: 27/10/2010 17:59
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  •  Red_Knight
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#41
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Punire? Se non ti conoscessi penserei che stai tentando di buttarla in caciara.

Perché mai? È così che definiamo il passaggio forzato dalla vita alla morte.


Quello è uccidere, al massimo. Punire implica una volontà educativa/vendicatrice e una colpa, e non credo che nei consultori si senta spesso dire "adesso gliela faccio vedere io a quel dannato embrione!".

Citazione:
Mai sentito parlare di stupro? E di rapporti sessuali fra ragazzini che non sanno neanche come nascono i bambini? E di fallimento della contraccezione?

A parte il fatto che i casi che citi non sono certo la regola nei casi d'aborto, ma semmai le eccezioni, per quale motivo dovremmo considerare l'aborto come unica soluzione a questi problemi, o anche solo come soluzione tout court?


Alt. Io ho detto che un feto non arriva necessariamente per volontà di qualcuno, tu sei rimasto "sorpreso" e ti ho elencato dei semplici esempi. Non ho parlato né di soluzione né di regola (anche se, in certe situazioni lo stupro, l'incesto e l'assoluta ignoranza in materia sessuale temo siano davvero la motivazione principale degli aborti). Il resto l'hai aggiunto tu.
Inviato il: 27/10/2010 18:03
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#42
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Se il titolo indica - dov'è la ragione? - mi pare ovvio che si deve comprendere se vi sia un "giusto e un sbagliato" a prescindere da identificare.

Non comprendo l'obiezione

... è un falso problema questo. Nel momento in cui ci chiediamo "dov'è la ragione" si cerca proprio una risposta nell'insieme che tale problema rappresenta.

Neppure questa.
Inviato il: 27/10/2010 18:03
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  •  Calvero
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#43
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Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Se il titolo indica - dov'è la ragione? - mi pare ovvio che si deve comprendere se vi sia un "giusto e un sbagliato" a prescindere da identificare.

Non comprendo l'obiezione

... è un falso problema questo. Nel momento in cui ci chiediamo "dov'è la ragione" si cerca proprio una risposta nell'insieme che tale problema rappresenta.

Neppure questa.


allora non mi so spiegare, non saprei metterla diversamente mi spiace
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Inviato il: 27/10/2010 18:05
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#44
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Punire implica una volontà educativa/vendicatrice e una colpa, e non credo che nei consultori si senta spesso dire "adesso gliela faccio vedere io a quel dannato embrione!".

Non lo so cosa si dice nei consultori e non mi interessa.

Io ho detto che un feto non arriva necessariamente per volontà di qualcuno, tu sei rimasto "sorpreso" e ti ho elencato dei semplici esempi.

Nei tuoi esempi c'è sempre un atto volontario da parte di qualcuno, che non è mai il feto. Che l'atto sia violento o frutto di incoscienza non è un problema che riguarda il feto.

Non ho parlato né di soluzione né di regola

Quindi, se non è una soluzione... cos'è?
Inviato il: 27/10/2010 18:08
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#45
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allora non mi so spiegare, non saprei metterla diversamente mi spiace

Pazienza.
Inviato il: 27/10/2010 18:09
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  •  Red_Knight
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#46
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Non lo so cosa si dice nei consultori e non mi interessa.


Ottimo. Semplicemente non usare la parola "cucchiaio" per indicare l'autoradio.

Citazione:
Nei tuoi esempi c'è sempre un atto volontario da parte di qualcuno, che non è mai il feto. Che l'atto sia violento o frutto di incoscienza non è un problema che riguarda il feto.


Veramente sono atti non volontari, comunque va bene. Qualcuno ha mai detto che fosse un problema (o colpa) del feto?

Citazione:
Quindi, se non è una soluzione... cos'è?


Una precisazione a una tua inesattezza. Non ti interessa? Va benissimo.
Inviato il: 27/10/2010 18:13
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  •  mangog
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#47
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Calvero ha scritto:
Citazione:


E' pazzia pura non rendersi conto che l'aborto è il peggiore dei crimini.


Non voglio e non sarò, mai, provocatore, o gratuito in una simile tematica. Ma è doveroso porre un ipotesi su questa tua riflessione.

Della serie .. sono una donna, ho la mia vita, ho 17 anni, voglio godermi la vita e la mia gioventù. Entra qualcuno in casa, i miei sono via. Mio zio schifoso di 50 anni approfitta, mi rompe il culo, mi violenta e mi lascia .. forse .. incinta. Ho paura. Non dico nulla. Ma poi la pancia si gonfia...

... riesci ancora a considerarlo un crimine la scelta di una donna che vuole dalla sua vita - quella che è la sua vita? ...ripeto, non ho certezze, ma non comprendo ancora come certamente lo si possa considerare un crimine.


Non hai certezza nemmeno sul fatto che la vita non debba essere un valore non negoziabile o meno ? Ci sono solo due risposte si o no.
Gli intellettuali da salotto, molte volte il vero schifo della società, argomentano dicendo che il feto non è una cosa viva, al massimo una bistecca.
Inviato il: 27/10/2010 18:13
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#48
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Veramente sono atti non volontari, comunque va bene. Qualcuno ha mai detto che fosse un problema (o colpa) del feto?

No, un momento: anche nel caso dello stupro, si tratta di azione volontaria, da parte dello stupratore. Posso capire che la vittima non ne voglia sapere di portare in grembo il frutto della violenza, ma anche in questo caso chi ne fa le spese non è colpevole di nulla.

Una precisazione a una tua inesattezza. Non ti interessa? Va benissimo.

Quale inessattezza? Che l'aborto non sia una punizione? Per me lo è. Oppure è un atto gratuito di violenza, che è anche peggio.
Inviato il: 27/10/2010 18:20
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  •  Red_Knight
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#49
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Lo stupratore vorrebbe mettere incinta la vittima? Non penso che sia la preoccupazione principale, sinceramente. E, di nuovo, nessuno ha mai detto che il feto è colpevole di qualcosa (e vorrei vedere).

Citazione:
Quale inessattezza? Che l'aborto non sia una punizione? Per me lo è. Oppure è un atto gratuito di violenza, che è anche peggio.


Al massimo è un "mors tua, vita mea", cioè non una punizione e nemmeno un atto gratuito. L'inesattezza è questa, ed è una semplice questione di valore delle parole, se le parole hanno un senso.
Inviato il: 27/10/2010 18:27
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#50
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Lo stupratore vorrebbe mettere incinta la vittima?

Lo stupratore vuole stuprare. Si dà il caso, tuttavia, che l'atto sessuale sia la tecnica scelta dalla natura a scopo procreativo. Di conseguenza, l'eventuale gravidanza è frutto di un atto volontario le cui responsabilità sono precise e individuabili.

Al massimo è un "mors tua, vita mea", cioè non una punizione e nemmeno un atto gratuito.

La gravidanza – escluse ulteriori eccezioni nell'eccezione – non mette in pericolo la vita della donna. Sei tu ad essere impreciso, in questo caso.
Inviato il: 27/10/2010 18:45
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  •  Pyter
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#51
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RIMOSSO
Commento soppresso dall'autore, non per punizione ma per aborto spontaneo.
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 27/10/2010 18:54
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  •  Red_Knight
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#52
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Lo stupratore vuole stuprare. Si dà il caso, tuttavia, che l'atto sessuale sia la tecnica scelta dalla natura a scopo procreativo. Di conseguenza, l'eventuale gravidanza è frutto di un atto volontario le cui responsabilità sono precise e individuabili.


Responsabilità senz'altro: mai detto il contrario. La volontà è una cosa diversa (a meno che tu non mi venga a dire che due persone che usano gli anticoncezionali perché non vogliono figli e concepiscono lo stesso un figlio vogliono figli). Comunque, fine delle disquisizioni linguistiche, o finiremo davvero col buttarla n caciara.

Per "mors tua, vita mea" genericamente si intende ottenere il proprio interesse (non necessariamente in questioni di vita o di morte) a discapito di quello degli altri.
Nel caso dell'aborto, la madre uccide il feto o l'embrione per motivi che possono variare molto di caso in caso, che io giudico insondabili, e che comunque al più possono essere considerati egoistici. È ignobile? Può darsi, ma non è gratuito, non è sadico e non è punitivo.
Inviato il: 27/10/2010 18:57
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#53
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Nel caso dell'aborto, la madre uccide il feto o l'embrione per motivi che possono variare molto di caso in caso, che io giudico insondabili, e che comunque al più possono essere considerati egoistici. È ignobile? Può darsi, ma non è gratuito, non è sadico e non è punitivo.

Per me sì. Poi ognuno faccia pure quel che vuole, non sta a me giudicare.
Inviato il: 27/10/2010 19:07
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#54
Sono certo di non sapere
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@ Mangog

La domanda era questa, scaturita senza provocazione dalla tua legittima riflessione:

Della serie .. sono una donna, ho la mia vita, ho 17 anni, voglio godermi la vita e la mia gioventù. Entra qualcuno in casa, i miei sono via. Mio zio schifoso di 50 anni approfitta, mi rompe il culo, mi violenta e mi lascia .. forse .. incinta. Ho paura. Non dico nulla. Ma poi la pancia si gonfia... ... riesci ancora a considerarlo un crimine la scelta di una donna che vuole dalla sua vita - quella che è la sua vita? ...ripeto, non ho certezze, ma non comprendo ancora come certamente lo si possa considerare un crimine.

e tu non hai risposto, o almeno lo hai fatto proprio come gli intellettuali da salotto che accusi di essere tali.

E' ovvio che se si sta discutendo di un problema etico e uno ti sta dicendo che non ha delle certezze, si sta ponendo delle riflessioni cercandosi di mettersi empaticamente nei panni di una donna. Sei capace di rispondere o vuoi tirare fuori altre stereotipate riflessioni?


... riesci ancora a considerarlo un crimine la scelta di una donna che vuole dalla sua vita - quella che è la sua vita?

A te, dopo che tuo zio ti ha rotto il culo e il suo sperma ti ha ingravidato alla bella età di 17 anni, considereresti ancora - un crimine - con la certezza (che tu hai palesato a prescindere) che sia un gesto criminale?

vediamo se ce la fai a rispondere con chiarezza, visto che tu hai le certezze e io no

PS

Quoto Red
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Inviato il: 27/10/2010 19:24
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  •  Red_Knight
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#55
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Per me sì. Poi ognuno faccia pure quel che vuole, non sta a me giudicare.


L'importante - se ne deduce - è affermare che dietro a qualunque aborto ci siano intenti punitivi e, quindi, risentimento o rabbia, oppure ci sia stupidità.

In altre parole "per te" tutte le donne che abortiscono lo fanno perché non hanno altro da fare o perché odiano a morte i feti per partito preso. "Per te". Per carità, un'opinione legittima.
Inviato il: 27/10/2010 19:34
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#56
Sono certo di non sapere
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La cosa che mi infastidisce è che si dia per scontato che la Donna fosse quasi che una mera incubatrice.

Non ci sono donne qui che possano dare un contributo? grazie
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Inviato il: 27/10/2010 19:53
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#57
Sono certo di non sapere
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In altre parole "per te" tutte le donne che abortiscono lo fanno perché non hanno altro da fare o perché odiano a morte i feti per partito preso.

Non ho detto questo. Certamente credo che sarebbe preferibile salvare la vita in ogni caso, quando non mette in pericolo la vita di qualcun altro. Perché per qualcuno non sia così, ma siano più importanti altre considerazioni, non lo capisco. Mi riesce difficile capire questa indifferenza verso la morte da parte di persone che pure dimostrano in genere una certa sensibilità.
Inviato il: 27/10/2010 19:57
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#58
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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La cosa che mi infastidisce è che si dia per scontato che la Donna fosse quasi che una mera incubatrice.

Cioè secondo te una donna incinta è equiparabile ad un'incubatrice?

E che dire del feto considerato alla stregua di un fastidioso parassita?
Inviato il: 27/10/2010 19:58
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  •  Spiderman
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#59
Dubito ormai di tutto
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Non ho letto tutti i commenti quindi non so se qualcuno ha già posto questa domanda, nel caso mi scuso. La ragione di far nascere un bimbo pieno di problemi o malattie che gli condizioneranno tutta l'esistenza, dove sta?

Una mia parente ha avuto un bimbo idrocefalo, ha un senso vivere così?

Non voglio offendere o provocare nessuno con queste domande. Grazie.
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 27/10/2010 19:58
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  •  Calvero
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#60
Sono certo di non sapere
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Non offendi nessuno Spiderman. Stiamo argomentando un problema delicatissimo, che proprio nella sua crudezza ha la sua verità. Non siamo tra bambini. Quel che si deve evitare sono la gratuità e le offese...

Per il resto, la tua, la considero una domanda legittima.
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