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  Aborto...ma dov'è la ragione?

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  •  Notturno
      Notturno
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#271
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Citazione:

Calvero ha scritto:
Poi le analogie di mio nonno sono il massimo. ...sfato subito il gioco dialettico, anche se in buona fede, di Notturno, ecco la semplice risposta:

I ladri, al limite, sanno cosa significa essere ladri; gli uomini non sanno cos'è una gravidanza.

Chi giudica il ladro, anche se non lo è, ha comunque la possibilità di esserlo a sua volta: di comprendere cioè pienamente quell'atto. Rientra comunque in una "natura" condivisibile e pienamente comprensibile sia razionalmente, sia materialmente, sia psicologicamente....

...smontata la tesi/analogia di Notturno in un nano/secondo.


Complimenti vivissimi.

Quindi, in applicazione del tuo principio, soltanto degli uomini potranno capire, valutare e giudicare degli stupratori, dico bene?

Infatti una donna non potrà MAI essere uno stupratore che ingravida un'altra donna.

I miei più vivi complimenti, Calvero.

Hai perfettamente smontato la mia teoria.

Ma anche tre quarti di vivere civile.

Se non di più.....
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 2/11/2010 17:55
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#272
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Citazione:

redna ha scritto:

quello che ha più senso sarebbe di prendere il fautore della gravidanza indesiderata e di castrarlo sul posto.


Su questo mi dichiaro molto d'accordo con Redna.

Su certe cose mi sento alquanto "fascista".

Poche, per fortuna......
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 2/11/2010 17:59
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  •  florizel
      florizel
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#273
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Notturno

Citazione:
Come se diventar padre fosse meno "nobile" che diventare madre.


Red si chiedeva com'è che anche scrivendo e leggendo opinioni tra le più svariate, si potesse restare tanto imbecilli.

Dal momento che le questioni vengono ancora affrontate sulla base della logica del PIU' e del MENO, e quasi mai del "semplicemente diverso"(senza che questo implichi superiorità o inferiorità), mi pongo le stesse domande di Red anch'io.


E' come pretendere che una donna capisca le innumerevoli sfumature di sofferenza che una paternità mancata può generare.
Con tutto l'immenso carico di DIVERSITA' di emozioni, progettualità, amore, legame e percezioni che esistono tra paternità e maternità.

E, si badi bene, il rapporto tra un padre ed i suoi figli NON è nemmeno fisicamente vissuto quanto quello che vivono le donne.

Citazione:
i tuoi interventi rifulgono sempre per la loro levatura.


I tuoi rifulgono per l'opportunismo, Notturno.
Piatto ricco, mi ci ficco, vero?

Pensa alla tua prostata, e come disse il saggio: vai a cagare sulle ortiche.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 2/11/2010 18:02
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  •  Makk
      Makk
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#274
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
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Citazione:
Notturno ha scritto:Citazione:
Calvero ha scritto:
io sono uno di quelli che: - DEVE essere l'uomo a portare i pantaloni. Punto.

Credo che questa frase vinca il Premio Maschilista dell'Anno.
Strano che sia sfuggita ai più...

Non è sfuggita (almeno a me). E' soltanto che, pur essendo deliberatamente e provocatoriamente maschilista, è tutt'altro che in lizza fra le peggiori cagate maschiliste che si sono viste in questo topic (let go l'intero anno).
E la funzione della sua uscita è di sbattere sul piatto una presa di posizione nonché un'assunzione di responsabilità rispetto al problema di essere maschio e desiderare di capire qualcosa della tematica in oggetto ma tenendo conto di quello che può essere il pensiero di una donna.

Sta dicendo: sono maschio e ho difficoltà a formarmi una posizione chiara e netta. Tuttavia, per quanto maschilista possa io essere, so di non essere dalla vostra parte.


Quanto a me ribadisco la posizione precedente che hai estrapolato dal contesto:
Citazione:
Le donne sanno benissimo che il maschio medio non può apportare alcun contributo a una discussione di questo tipo. In realtà esso non sa proprio di che si parla. Sa solo che gli viene sottratto il controllo sulla generazione. Come sempre, chi ha il potere non lo vuole mollare e troverà 100.000 arzigogoli per giustificarsi.

In tema di cose che sfuggono ti ho sottolineato "medio".
Elaboro: è evidente (ma ogni tanto giova ripeterlo) che "medio" e "normale" possono NON essere sinonimi. Dipende dal contesto.
Normale deriva da "norma". Quello che rispetta la norma, la specifica di costruzione o di progetto.
"Medio" è invece quello che statisticamente si posiziona nella parte panciuta di una campana di Gauss.
Se viviamo in tempi di merda, l'uomo medio sarà dello stesso materiale, e in quanto tale non rispetterà le specifiche che portano gli umani ad essere un mirabile prodotto della natura. Sarà dunque mediocre ma lontanissimo da "normale".

Exemple given:
1- Calvero è un maschio/uomo normale ed anche il suo "maschilismo" (un po' civettuolo in questa occasione) è accettabile, in virtù di una delle migliori caratteristiche (come da progetto) dell'essere umano: la sua curiosità genuina.
2- "medi" sono quelli che io sostengo non possano apportare contributi rilevanti a questa discussione, non per incapacità o per "diritto divino" delle donne ad essere le uniche ad esprimersi in materia (come a Pispax e a te è piaciuto equivocare ;) ), ma perché la loro mediocrità li rende interessati solo a una cosa (quella che è scritta nella parte delle mie parole che ti sei premurato di stralciare).
Inviato il: 2/11/2010 18:45
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#275
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Citazione:
Questo impone la logica,questo è stato per millenni

La donna non ha alcun diritto sul nascituro,solo doveri
Si può sopportare tutto,ma non un mondo dedito a sacrifici di infanti
Bisognerebbe fare un nuovo referendum per l'abolizione dell'aborto


Non posso credere di leggere cio'.
Sono senza parole (si fa per dire).
Puoi postare storielle sugli illuminati quanto vuoi (per far credere che sai di quel che parli) ma quello scrivi non e' logica tanto quanto io sono in disaccordo con cio' che dici. Sarebbe accettabile, un pensiero come il tuo, forse se fosse proveniente dal secolo scorso.

Ho gia' parlato dell'ipocrisia di questa posizione istituzionale (religiosa) che biasima l'aborto e mantiene la guerra come prerogativa accettabile nella governabilita' di un territorio o di una nazione.

C'e' tutto tranne la logica in quello che dici :
dal senso di colpa all'autocelebrazione ("quanto sono santo a difendere gli embrioni").

Puo' essere anche vero che chimicamente avviene un cambiamento ma non significa nulla a parte questo.
Il risultato che dai per scontato per una "donna" e' ridicolo al di fuor della concezione religiosa, quella oltre il quale non riesci ad affacciarti, a mio avviso.

Il concepimento ha un ruolo focale per il catto-cristianesimo e' non puo' perdere quella sacralita' attorno a cui ruota la figura del cristo e della madonna, figure centrali (soprattutto in un paese come questo di "mammoni non per scelta" ), ma soprattutto non si puo' accettare ne' la facolta' indiscutibile di auto determinazione delle donne, ne' l'espoprio della facolta' di vita o di morte dalle mani del divino (dimenticando che ogni giorno viene scippata scientemente ed in maniera sistematica ed a discapito di esseri pensanti e forniti di coscienza... di una esistenza reale, non virtuale).
E molti altri aspetti secondari... come il disagio e il senso di colpa rigirabile contro l'allineato in ogni istante. Ovviamente, previo alimentarlo con la propaganda... un po' come e' successo con il Nostro Carmine.

Sono un po' in ritardo.. pardon... mi scuso se il discorso sia gia' passato da cio' ch propongo in questo post.
*****
Detto cio', il mio era un post di incoraggiamento a superare le brutte esperienze del genere con la giusta autocritica ma propiettata al futuro non legata ad un passato di cui non e' dato avere certezze (di sicuro non le certezze scaturite da un rimorso artificialmente pompato e dogmatico ... quello "tutta gioia" per il potenziale nascituro mai arrivato ... ).
Questo "ragionare" (si fa per dire ... e' piu' un allineamento) e' masochismo puro. Se si analizzano i fatti senza intrusioni moralistico-religiose le conclusioni sono di gran lunga diverse da "ho peccato" ... o come dicono alcuni tra i piu' infelici post che abbia mai letto, "uccisione", "infanticidio"...
*****

Santro... e' strano che sia fondamentalmente d'accordo con le tue osservazioni ma differisca nelle conclusioni sull'interruzione di gravidanza... e' misterioso (forse ho frainteso... ).


mc
Inviato il: 2/11/2010 18:53
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  •  Makk
      Makk
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#276
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@Flo

Sono quasi sicuro che scherzavi, ma just in case:
penale arriva dal latino poena -> greco poine -> sanscrito punya (ripulire-purificare)
pene da penis (= coda) ed è nella costellazione semantica di "pendere"
Inviato il: 2/11/2010 18:56
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  •  Notturno
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#277
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

florizel ha scritto:
Notturno

Pensa alla tua prostata, e come disse il saggio: vai a cagare sulle ortiche.


Mi stai stancando, Florence.

Forse questo linguaggio dovresti riservarlo ai tuoi pari, non su questo forum.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 2/11/2010 19:36
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#278
Dubito ormai di tutto
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Makk ha scritto:
Citazione:
Notturno ha scritto:Citazione:
Calvero ha scritto:
io sono uno di quelli che: - DEVE essere l'uomo a portare i pantaloni. Punto.

Credo che questa frase vinca il Premio Maschilista dell'Anno.
Strano che sia sfuggita ai più...

Non è sfuggita (almeno a me). E' soltanto che, pur essendo deliberatamente e provocatoriamente maschilista, è tutt'altro che in lizza fra le peggiori cagate maschiliste che si sono viste in questo topic (let go l'intero anno).
E la funzione della sua uscita è di sbattere sul piatto una presa di posizione nonché un'assunzione di responsabilità rispetto al problema di essere maschio e desiderare di capire qualcosa della tematica in oggetto ma tenendo conto di quello che può essere il pensiero di una donna.

Sta dicendo: sono maschio e ho difficoltà a formarmi una posizione chiara e netta. Tuttavia, per quanto maschilista possa io essere, so di non essere dalla vostra parte.


Quanto a me ribadisco la posizione precedente che hai estrapolato dal contesto:
Citazione:
Le donne sanno benissimo che il maschio medio non può apportare alcun contributo a una discussione di questo tipo. In realtà esso non sa proprio di che si parla. Sa solo che gli viene sottratto il controllo sulla generazione. Come sempre, chi ha il potere non lo vuole mollare e troverà 100.000 arzigogoli per giustificarsi.

In tema di cose che sfuggono ti ho sottolineato "medio".
Elaboro: è evidente (ma ogni tanto giova ripeterlo) che "medio" e "normale" possono NON essere sinonimi. Dipende dal contesto.
Normale deriva da "norma". Quello che rispetta la norma, la specifica di costruzione o di progetto.
"Medio" è invece quello che statisticamente si posiziona nella parte panciuta di una campana di Gauss.
Se viviamo in tempi di merda, l'uomo medio sarà dello stesso materiale, e in quanto tale non rispetterà le specifiche che portano gli umani ad essere un mirabile prodotto della natura. Sarà dunque mediocre ma lontanissimo da "normale".

Exemple given:
1- Calvero è un maschio/uomo normale ed anche il suo "maschilismo" (un po' civettuolo in questa occasione) è accettabile, in virtù di una delle migliori caratteristiche (come da progetto) dell'essere umano: la sua curiosità genuina.
2- "medi" sono quelli che io sostengo non possano apportare contributi rilevanti a questa discussione, non per incapacità o per "diritto divino" delle donne ad essere le uniche ad esprimersi in materia (come a Pispax e a te è piaciuto equivocare ;) ), ma perché la loro mediocrità li rende interessati solo a una cosa (quella che è scritta nella parte delle mie parole che ti sei premurato di stralciare).


Quindi Calvero, per quanto maschilista, è "genuinamente curioso", mentre io e Pispax siamo uomini di merda perché non condividiamo la tua "tesi".

Capisco la tua posizione.

Davvero interessante e densa di contenuti di merito.

In buona sostanza il tuo intervento, sfrondato di intenti ingiuriosi, dice chiaramente..... nulla.

Grazie, Makk.
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Inviato il: 2/11/2010 19:56
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  •  Notturno
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#279
Dubito ormai di tutto
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Red_Knight ha scritto:
Citazione:
molte bestie abortiscono a raffica perchè non sanno resistere davanti ad un cazzo da 25 cm


Al di là di qualsiasi considerazione si possa avere sulla faccenda che stiamo trattando, frasi come queste danno davvero l'idea della pochezza di certi interlocutori.

Semplicemente disturbante.


Concordo assolutamente.
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Inviato il: 2/11/2010 20:06
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  •  Calvero
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#280
Sono certo di non sapere
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Quindi Calvero, per quanto maschilista, è "genuinamente curioso", mentre io e Pispax siamo uomini di merda perché non condividiamo la tua "tesi".


Calvero non è maschilista, stavo rispondendo a Benitoche che aveva esasperato dei concetti e quindi ho messo in luce che vi sono sì delle differenze tra uomo e donna che riconosco, ma nonostante questo non si può imporle alla libertà altrui, soprattutto di una donna.

Siccome è una metafora che si presta a più indicazioni, preciso come la intendo.
Per l'uomo - portare i pantaloni, per quel che mi riguarda, significa che quando ha una compagna e una sua dolce metà deve essere pronto a essere cavaliere.. dall'aprirle la porta quando entra in un locale, a levarsi la giacca e darla alla sua compagna se ha freddo. Al sacrificarsi LUI se vi fosse l'esigenza di perdere la vita e lasciare alla moglie il compito di portare avanti la famiglia, che sia lui a sobbarcarsi i lavori pesanti e sia lui a proteggere - davanti a moglie e figli - la loro vita. Questo per me significa portare i pantaloni. Essere consci che i pantaloni sono metafora di spalle larghe, affinché la donna sia tutelata nella sua delicatissima figura di madre.


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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 2/11/2010 20:23
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  •  Calvero
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#281
Sono certo di non sapere
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Forse A TE sfugge una cosa: i gesti di OGNI ESSERE UMANO (uomo o donna che siano) vengono SEMPRE valutati, giudicati ed eventualmente condannati da tutti, senza dover necessariamente appartenere a una categoria specifica.


.. e chi se ne frega.

Citazione:


Ora, per cortesia, spiegami perché cavolo un aborto debba essere una sorta di "riserva" per la quale viene sancito un "divieto di accesso agli estranei" e in cui solo una donna possa validamente adottare una decisione che (forse!!!! NON CERTAMENTE, MA FORSE) comporta la morte di un individuo.

Non ha senso, Calvero!


Ha senso eccome. La spiegazione l'ha già data una parte del discorso di Pispax (quello che ho quotato) e io anche.


Citazione:

Non ha alcun senso!


edit

...diciamo che ti piacerebbe che fosse diverso. Ma è la natura. La natura non ha senso. La natura non è bella, non è brutta. Può piacere oppure no. Non sono affari tuoi cosa una donna faccia del suo corpo, puoi criticarla, giudicarla, ma non hai elementi validi per condannarla (nei casi addietro ipotizzati). Tu non puoi sapere cosa sia nel profondo una gravidanza, quindi finiscila di cercare analogie che portino acqua al tuo mulino perché non ne troverai.

Citazione:

Uso il TUO concetto, Calvero, non perché io lo condivida, ma perché tu stesso ne senta la follia sulla tua "pelle": Hai mai avuto una gestazione? No? Allora taci e va' a cuccia!


Nessuna follia. Tu non puoi permetterti di condannare con imperativi categorici ciò che categoricamente non conosci.
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Inviato il: 2/11/2010 20:29
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#282
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Credo che questa frase vinca il Premio Maschilista dell'Anno.

Strano che sia sfuggita ai più...


Ho risposto a questa accusa, al post sopra.
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Inviato il: 2/11/2010 20:30
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#283
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Complimenti vivissimi.

Quindi, in applicazione del tuo principio, soltanto degli uomini potranno capire, valutare e giudicare degli stupratori, dico bene?


Non ne azzecchi una Notturno.
Tu non sei fatto per le analogie lascia perdere, seriamente.

Giudicare un reato penale in base a una violenza comprensibile da entrambe le sponde, non ha a che vedere col comprendere una cosa di cui la Natura non ti ha dotato. Che ti piaccia oppure no (evidentemente no) tu non sai cosa significa avere in grembo e in simbiosi con te un altro essere vivente, quindi non puoi sapere quale profondo e biologico avvenimento vivono le donne.

Citazione:

Infatti una donna non potrà MAI essere uno stupratore che ingravida un'altra donna.


Infatti un giudice donna può condannare uno stupratore in base a quello che il codice Penale stabilisce a priori. Può comprendere cosa una donna può aver vissuto in quegli istanti, e potrebbe avere esperienze di che cosa sia la violenza di un uomo che oltraggia una donna.

edit

Non è tutto. Questa tuo tentativo poteva finire con il ... hai ragione Calvero, l'analogia non ci stava .. ma insisti (che non significa che la devi pensare come me) e continui a fare figure barbine. Poiché questa tua ipotesi, in aggiunta, non rientra nemmeno nell'analogia di un - problema etico - che infatti non può esistere in questi termini. Il problema ETICO si pone proprio (riconosciuto a livello mondiale, e non da Calvero) proprio perché i confini non è possibile delinearli e inoltre .... qui la mia posizione: Tu uomo non sei nessuno per condannare in maniera categorica e mettere allo stesso livello di un omicida qualunque, una donna che viva simili esperienze di costrizione e gravidanza.

Non puoi comprendere (come ti ha spiegato Florizel e Astro) quali fattori entrano in gioco, quindi non puoi condannare. Da ignorante, come me, devi rispettare chi può scegliere della propria coscienza.

Il feto, come ho detto a quel cafone di Mangog, non è il FIGLIO. Altrimenti si chiamava figlio. E' inutile che porti avanti metafore e analogie che implicitamente parlano di ipotesi che si possono rapportare a quelli denominati - figli - .

Natura ha deciso che il tuo parere vale qualcosa, sì certo, ma è la tua condanna che non può avere valore.

Citazione:

I miei più vivi complimenti, Calvero.

Hai perfettamente smontato la mia teoria.


Esatto... ti consiglio di non ritentare
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 2/11/2010 20:44
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  •  Red_Knight
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#284
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@Calvero

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Per l'uomo - portare i pantaloni, per quel che mi riguarda, significa che quando ha una compagna e una sua dolce metà deve essere pronto a essere cavaliere.. dall'aprirle la porta quando entra in un locale, a levarsi la giacca e darla alla sua compagna se ha freddo. Al sacrificarsi LUI se vi fosse l'esigenza di perdere la vita e lasciare alla moglie il compito di portare avanti la famiglia, che sia lui a sobbarcarsi i lavori pesanti e sia lui a proteggere - davanti a moglie e figli - la loro vita. Questo per me significa portare i pantaloni. Essere consci che i pantaloni sono metafora di spalle larghe, affinché la donna sia tutelata nella sua delicatissima figura di madre.


Non so se è maschilista ma è di sicuro molto ottocentesco... raccapricciante!
Inviato il: 2/11/2010 20:48
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  •  Calvero
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#285
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Non è sfuggita (almeno a me). E' soltanto che, pur essendo deliberatamente e provocatoriamente maschilista, è tutt'altro che in lizza fra le peggiori cagate maschiliste che si sono viste in questo topic (let go l'intero anno).
E la funzione della sua uscita è di sbattere sul piatto una presa di posizione nonché un'assunzione di responsabilità rispetto al problema di essere maschio e desiderare di capire qualcosa della tematica in oggetto ma tenendo conto di quello che può essere il pensiero di una donna.



Ho approfondito e ho risposto a questa tua valutazione, nel post 280
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 2/11/2010 20:51
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  •  Calvero
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#286
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Citazione:



Non so se è maschilista ma è di sicuro molto ottocentesco... raccapricciante!


... più bello è stato vedere come si sono accaniti per prendere al volo questa mia considerazione - purtroppo ho commesso un errore (sorry) a non approfondire, poiché ero concentrato con le esasperazioni di Benitoche.

Credo che non ci sia niente di più bello e maschile che usare i "pantaloni" per prendersi carico di tutelare la figura di una madre e/o moglie/compagna.

Nel momento che dico .. - donna questo è un lavoro da uomini! - oggigiorno potresti essere denunciato . Ma ringraziando il cielo, per me, ho un Padre MASCHIO e una Madre FEMMINA. Pieni di differenze ma ognuno innamorato della natura che è stata loro donata. Sin da bambino la figura paterna è sempre stata più perentoria e decisionale, poi crescendo si comprende come questa sia solo una facciata di cortesia - dovuta a un immenso lavoro di cooperazione e amore.
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#287
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#288
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Essere uomini come una volta,a mio modesto parere, non è una pecca,ma un pregio,oggi però il decadimento è di moda,scendere a compromessi è la regola,sono fiero e me ne vanto,il resto è munnezza

Attendo pazientemente che i tempi portino le sventure annunziate dai più,solo allora le persone serie riceveranno nuovamente il rispetto dovuto,oggi sono altri i parametri di valutazione,mi sta bene,preferisco essere l'ultimo dei coglioni,che il primo dei venduti
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#289
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Calvero ha scritto:
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Complimenti vivissimi.

Quindi, in applicazione del tuo principio, soltanto degli uomini potranno capire, valutare e giudicare degli stupratori, dico bene?


Giudicare un reato penale in base a una violenza comprensibile da entrambe le sponde, non ha a che vedere col comprendere una cosa di cui la Natura non ti ha dotato. Che ti piaccia oppure no (evidentemente no) tu non sai cosa significa avere in grembo e in simbiosi con te un altro essere vivente, quindi non puoi sapere quale profondo e biologico avvenimento vivono le donne.


Guarda che sei strabiliante.... dico davvero. E' come se a volte ti scattasse un "click" e cominciassi a straparlare.

Fino a questo momento TU stesso hai detto che del codice penale non te ne frega niente. Ora, invece, tutto il discorso, da etico/morale, lo sposti sul piano dell'ordinamento giuridico.

Fantastico.

"giudicare un reato penale" è solo UNA delle questioni e, guarda caso, c'è sia nel caso dell'aborto che in quello dello stupratore (fatte le debite differenze).

Ad esempio, se una donna abortisce dopo una certa data dal concepimento, commette reato.

In applicazione del tuo principio, quella legge doveva e poteva essere scritta solo da donne, in quanto "coscienti di quello che significa avere in grembo e in simbiosi con sé un altro essere vivente".

Invece non funziona così, Calvero.

Questa è l'ennesima dimostrazione che tu in materia di diritto hai idee vaghe, si, ma in compenso, confuse.

Le leggi non le fanno coloro che sanno "cosa si prova" a commettere un'azione eventualmente un reato), ma coloro che devono codificare un sentire comune di un popolo in ordine a un'azione.

La tua pretesa di riservare alle donne una competenza decisionale ed etica in ordine all'aborto è infondata e infantile.

Perché se tu applicassi lo stesso principio ad ogni altro caso di cui farne valutazioni etico o giuridiche ti troveresti nella merda: dovresti lasciare che a giudicare siano proprio coloro che hanno commesso o che possono commettere quell'azione.

A me sembra folle.

A te no? Beh, pensaci con calma.
Citazione:

Citazione:

Infatti una donna non potrà MAI essere uno stupratore che ingravida un'altra donna.


Infatti un giudice donna può condannare uno stupratore in base a quello che il codice Penale stabilisce a priori. Può comprendere cosa una donna può aver vissuto in quegli istanti, e potrebbe avere esperienze di che cosa sia la violenza di un uomo che oltraggia una donna.


Sbagliato.

Profondamente sbagliato.

Fino a questo momento tu hai detto che per valutare l'aborto bisogna considerare quel che prova CHI LO COMMETTE (la donna).

Ora, invece, *CAPRIOLA*: per giudicare lo stupro bisogna guardare a quel che prova CHI LO SUBISCE (la donna).

Ma non capisci cosa sei costretto ad argomentare pur di difendere una posizione assurda?

E tutto questo senza dimenticare che prima parlavi di valutazioni etiche e ora, invece, ti concentri sull'aspetto giuridico (e tu sai bene che non concidono sempre, vero?).

Il problema dell'aborto è quello di contemperare due interessi contrapposti (ma in realtà ne dovrebbe tenere in conto TRE):
quello della madre e quello del figlio.

Pispax sostiene che non c'è la certezza che il feto sia "oggettivamente e incontrovertibilmente" un essere umano e ne fa discendere le sue conseguenze.

Io credo che questa sia la posizione più ragionevole possibile, al momento.

Nessuno sa se quell'esserino sia un uomo o no, quindi è difficile ipotizzare un reato (questo escludendo le posizioni "fideistiche" dei cattolici, che aborro).

Da una parte, dunque, avremo il diritto della madre a condurre la propria vita secondo le sue inclinazioni e a evitare le conseguenze di una violenza e di una gravidanza non voluta e dall'altra un "essere potenziale", ma non sicuramente attuale.

Queste due posizioni vanno contemperate e si è scelto un compromesso: fino a una certa data si può abortire, dopo no.

E' un compromesso basato sulla NON conoscenza.

Sulla mancanza di certezza SE il feto sia un essere umano e DA QUANDO cominci ad esserlo.

In realtà, il principio di precauzione vorrebbe che in casi simili ci si astenesse del tutto dal recare danno a un essere che anche solo potenzialmente o probabilmente è umano.

Ma si è scelto di non seguire questa strada perché c'era L'ALTRO DIRITTO: quello della madre a condurre la propria vita nel migliore dei modi in cui LEI possa decidere di viverla.

Ed è un diritto reale, fondato ed esistente, che merita tutela.

Ecco perché si è scelto di non tutelare il feto (essere forse umano e potenzialmente umano).

Ora, chi deve prendere questa decisione?

La donna innanzitutto. E su questo ci son pochi dubbi.

Il problema è: SOLO la donna deve scegliere? SOLO la donna ha diritto di dire la sua?

Secondo me no.

In molti casi SI! E' ovvio che in caso di una violenza carnale sia la donna l'unica che debba decidere il da farsi, è LEI che ha subito il danno, è LEI che paga con la propria vita, è giusto, dunque, che decida lei (fatta sanva una piccola postilla che seguirà).

Ma non è sempre così.

In una coppia sposata, ad esempio, in cui la moglie resti incinta del marito, perché lasciare la scelta solo a lei?

Entrambi si prenderanno cura del figlio. Entrambi vivranno le conseguenze di una scelta. Beh, perché non si tiene in alcun conto il desiderio, la volontà, la posizione del padre?

Francamente mi sfugge il motivo.

Tutto questo fila. E' un ragionevole compromesso.

MA RESTA UN COMPROMESSO BASATO SULLA NON CONOSCENZA (postilla!)

Non sappiamo se quel feto sia un essere umano o no.

Sono le classiche difficoltà che si attraversano quando la conoscenza si espande, ma non a sufficienza.

Prima, molti secoli fa, si era vivi solo se si usciva dal ventre materno.

Ora non più: ci siamo spinti a scoprire che il feto, dopo un po' si succhia il pollice, sogna, si muove e sorride persino.

Non si può più pensare che in quella fase sia solo un mero agglomerato di cellule.

Ma non sappiamo fissare un confine preciso tra il "prima" e il "dopo".

Tra la NON VITA e la VITA.

Secondo me è perché la vita è una convenzione e null'altro.

Definiamo Vita ciò che fa certe cose: si muove, respira, pensa, agisce....

Quando ci avviciniamo ai confini quelle caratteristiche si sfumano e diventano imprecise e se ne coglie il continuo "divenire".

Ed è lì che cominciano i casini.

Quelli in cui ci troviamo noi.

Ed era per questo che sottolineavo la necessità di approfondire il concetto di Vita prima di parlare dell'aborto.

E' lo stesso iter che propongo quando si deve affrontare il problema dell'eutanasia, della donazione di organi: anche lì siamo davanti a un confine: quello finale, purtroppo.


Citazione:

edit

Non è tutto. Questa tuo tentativo poteva finire con il ... hai ragione Calvero, l'analogia non ci stava .. ma insisti (che non significa che la devi pensare come me) e continui a fare figure barbine. Poiché questa tua ipotesi, in aggiunta, non rientra nemmeno nell'analogia di un - problema etico - che infatti non può esistere in questi termini. Il problema ETICO si pone proprio (riconosciuto a livello mondiale, e non da Calvero) proprio perché i confini non è possibile delinearli e inoltre .... qui la mia posizione: Tu uomo non sei nessuno per condannare in maniera categorica e mettere allo stesso livello di un omicida qualunque, una donna che viva simili esperienze di costrizione e gravidanza.

Non puoi comprendere (come ti ha spiegato Florizel e Astro) quali fattori entrano in gioco, quindi non puoi condannare. Da ignorante, come me, devi rispettare chi può scegliere della propria coscienza.

Il feto, come ho detto a quel cafone di Mangog, non è il FIGLIO. Altrimenti si chiamava figlio. E' inutile che porti avanti metafore e analogie che implicitamente parlano di ipotesi che si possono rapportare a quelli denominati - figli - .

Natura ha deciso che il tuo parere vale qualcosa, sì certo, ma è la tua condanna che non può avere valore.

Citazione:

I miei più vivi complimenti, Calvero.

Hai perfettamente smontato la mia teoria.


Esatto... ti consiglio di non ritentare


Capito, adesso, quanto ti sbagliavi?
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Inviato il: 3/11/2010 9:08
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  •  Notturno
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#290
Dubito ormai di tutto
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Red_Knight ha scritto:
@Calvero

Citazione:
Per l'uomo - portare i pantaloni, per quel che mi riguarda, significa che quando ha una compagna e una sua dolce metà deve essere pronto a essere cavaliere.. dall'aprirle la porta quando entra in un locale, a levarsi la giacca e darla alla sua compagna se ha freddo. Al sacrificarsi LUI se vi fosse l'esigenza di perdere la vita e lasciare alla moglie il compito di portare avanti la famiglia, che sia lui a sobbarcarsi i lavori pesanti e sia lui a proteggere - davanti a moglie e figli - la loro vita. Questo per me significa portare i pantaloni. Essere consci che i pantaloni sono metafora di spalle larghe, affinché la donna sia tutelata nella sua delicatissima figura di madre.


Non so se è maschilista ma è di sicuro molto ottocentesco... raccapricciante!


Gia'..... mellifluo e raccapricciante.
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Inviato il: 3/11/2010 9:10
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  •  redna
      redna
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#291
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
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Citazione:
Calvero,quando si parla non l'ho si fà per compiacere
Si parla e si è disposti a difendere le propie idee,non perchè siano giuste in generale,ma perchè intimamente le si ritiene corrette
Essere uomini come una volta,a mio modesto parere, non è una pecca,ma un pregio,oggi però il decadimento è di moda,scendere a compromessi è la regola,sono fiero e me ne vanto,il resto è munnezza

Attendo pazientemente che i tempi portino le sventure annunziate dai più,solo allora le persone serie riceveranno nuovamente il rispetto dovuto,oggi sono altri i parametri di valutazione,mi sta bene,preferisco essere l'ultimo dei coglioni,che il primo dei venduti

benitoche,
sono qui a quotare tutto quello che hai scritto.
Fa dispiacere vedere in quanti, per paura di essere considerati coglioni (proprio dai coglioni stessi), si sono venduti e l'onestà intellettuale per loro è solo un romanticismo di altri tempi.
Compiacere e discutere sono due cose ben distinte, è vero.
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 3/11/2010 15:11
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  •  Makk
      Makk
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#292
Mi sento vacillare
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Notturno ha scritto:
Quindi Calvero, per quanto maschilista, è "genuinamente curioso", mentre io e Pispax siamo uomini di merda perché non condividiamo la tua "tesi".

Non ci hai la stoffa per le sintesi.
Calvero è in questo thread per capire e formarsi un'idea (aka "genuinamente curioso").
Tu no.
La "mia tesi" è che gente come te non è qui per capire. Ma per fare altro. Questo rende i tuoi/loro interventi disperatamenti disutili.

Il punto non è essere o meno "maschilisti". Si può essere maschilisti[*] e avere desiderio di dialogare. Nel qual caso l'essere dialoganti prevale sull'essere maschilisti.

Oppure si può venire qui collo scopo di sfogare il proprio maschilismo, e quindi non essere nulla più che maschilisti, ovvero essere "il nulla", dal punto di vista dell'apporto a una discussione che per default impatta sull'essere donna. E' come essere daltonici e voler pontificare sulle nuances dei colori.

Quanto all'essere "omm'emmerda" o meno, ognuno si sente toccato come meglio crede (e merita):
ti senti mediocre e ti riconosci nella descrizione che ho fatto?
Sei un poveraccio terrorizzato perché questi nostri tempi tendono a sottrarre al maschietto il controllo sul grembo materno, come invece era in passato?
Allora sei libero di sentirti uomo di merda. Ma sono problemi tuoi.

Citazione:
Capisco la tua posizione.

Ovviamente no. Nessuna sorpresa. Non sei qui per capire. Hai altri obbiettivi. E lo dimostri ad ogni intervento.



[*] questo non implica che Calvero sia o meno maschilista (secondo la mia opinione lo è, ma il suo esserlo, oltre a non essere particolarmente grave in sé, è Off-Topic).
Si è auto-tacciato di maschilismo per amor di discussione. Una roba del tipo "ok, lo sono, e adesso andiamo avanti".
Inviato il: 3/11/2010 15:11
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  •  Makk
      Makk
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#293
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
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Citazione:

Calvero ha scritto:Citazione:

La funzione della sua uscita è di sbattere sul piatto una presa di posizione nonché un'assunzione di responsabilità rispetto al problema di essere maschio e desiderare di capire qualcosa della tematica in oggetto ma tenendo conto di quello che può essere il pensiero di una donna.

Ho approfondito e ho risposto a questa tua valutazione, nel post 280

Dici?
Nel post 280 hai solo riaffermato una visione ottocentesca (come dice Red). Che a me non dispiace, sono abbastanza ottocentesco anch'io. Ma 'sti cazzi.

La mia valutazione su di te non era davvero il fulcro del mio intervento. Lo era il fatto che un maschilista può essere un buon partner dialogico o una solennissima piattola per una donna. Dipende da come si pone. E che tu ti poni in posizione di ascolto. Ergo i maschilisti del terzo tipo non cercassero di usarti come dimostrazione che sei in malafede (parla tanto ed è più chauvinista di "noi").

Il motivo per cui questo e la quasi totalità di topic sull'aborto sono una perdita di tempo è che dietro alle chiacchere c'è un sostanziale sentimento di irrilevanza della donna.
Irrilevante come essere umano, intendo.
Perché invece come vaso procreatore la donna è una dolorosa conditio sine qua non, e quindi la si tiene in alta considerazione: ma lo si fa nello stesso modo in cui si ha grande cura verso un macchinario costoso e delicato, al punto di "santificarlo"... pensa a un impianto Hi-Fi da svariati kiloeuri e ai maniaci audiofili che, dato il loro entusiasmo per l'elettronica audio, presumono di essere automaticamente anche dei grandi conoscitori di musica.
Confondere questo rispetto per la funzione della donna col rispetto per la totalità del suo essere è un classico. Cercare di non ricadere in questo errore è uno sforzo e richiede di sorvegliarsi.
Ma certo c'è chi questo problema se lo pone e chi non sa neanche che esiste.
Difficile intraprendere un viaggio di conoscenza (+ semplicemente "una discussione proficua") con chi parte senza neanche porsi questa domanda di fondo.
Inviato il: 3/11/2010 15:56
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#294
Sono certo di non sapere
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Citazione:


Nel post 280 hai solo riaffermato una visione ottocentesca (come dice Red). Che a me non dispiace, sono abbastanza ottocentesco anch'io. Ma 'sti cazzi.



edit

..a riprova della mia buona fede, già ti scrissi che il tuo primo intervento fu per me illuminante, ma forse non avevi compreso e/o non fui capace di farmi comprendere.

A questo punto, poiché sinceramente non so cosa possa significare maschilismo (se non nella sua accezione negativa, lì ci vuole poco)... ... dimmi tu se da quel che asserisco, sono maschilista (non è neanche lontanamente una provocazione):

... di quella visione denominata - ottocentesca - discende in conseguenza quello che una compagna gradirebbe di detto "comportamento" ( ma io non me lo impongo, a me vien naturale). Ma attenzione, io ho parlato di compagna; di moglie; di una tua metà insomma ... per me non deve essere un comportamento a prescindere. Così come per un mio Amico farei molto, e per Mangog non lo farei. Ciò non toglie che esista - un chiamiamolo "galateo" col prossimo e a prescindere; e anche questo dovrebbe venire naturale ai maschietti: come dovrebbe venire naturale alzarsi per lasciare il posto ad una persona anziana sull'autobus. Credo che nei cosiddetti "tempi andati", oltre ad una "spocchiosa forma di ossequi ipocriti", vi fosse anche quel contatto umano percepito dal naturale senso delle cose ora generalmente perduto, e c'era non per galateo .. ma perché l'alienazione delle persone non era certo quella odierna.


Da ciò rilevo che il mio essere "maschilista" pone la sua visione nella piena totalità di quello che un maschio dovrebbe essere, ma per essere tale non deve riferirsi ad una autorità, ma DEVE guadagnarsi un percorso di autorevolezza che è tutt'altra storia. Autoritari (gli stronzi) si nasce; autorevoli si diventa. Ciò indica che una donna - una compagna - che non è stupida e percepisce nel suo uomo modi all'apparenza patriarcali e di comando... in realtà LEI è lì e costruisce insieme a LUI ciò che natura vuole... cioè uno "scudo cooperativo" che nasce dall'esigenza che una realtà esterna e potenzialmente "nemica", sanno, li circonda. Se questo significa essere "maschilisti" e "portare i pantaloni" allora questo intendevo.

Detto questo, non credo siamo andati tanto Of Topic per poter comprendere che attingere a questo Spirito nei confronti della nostra esistenza, significa profondamente avere l'umiltà (oltre alla curiosità che hai individuato) di sapere o cercare di comprendere CHI e COSA siamo. Ed è da questo principio innato che appunto come dici tu .... e lo ribadiamo:

Citazione:


Perché invece come vaso procreatore la donna è una dolorosa conditio sine qua non, e quindi la si tiene in alta considerazione: ma lo si fa nello stesso modo in cui si ha grande cura verso un macchinario costoso e delicato, al punto di "santificarlo"... pensa a un impianto Hi-Fi da svariati kiloeuri e ai maniaci audiofili che, dato il loro entusiasmo per l'elettronica audio, presumono di essere automaticamente anche dei grandi conoscitori di musica.


.. per me è inaccettabile! Come uomo sarei un perdente se fondamentalmente, come detto, la mistificherei con una incubatrice o una macchinetta del caffé. Preferirei donare il mio sperma a una banca del seme per tutta la vita, se avessi una simile consapevolezza. MI schifano utenti come Mangog e Carmine, mi sanno di persone di plastica. Per me la donna è magia perché proprio come la Natura è selvaggia e dolce allo stesso tempo, non ha paradigmi che discendono dall'alto; da una morale; o da una ideologia; essa vive profondamente di sé.
Ed avendo sul collo una testa pensante e un libero arbitrio incontrovertibilmente SUO, bisogna avere l'umiltà di comprendere che NON sappiamo. E soprattutto come nelle ipotesi efferate discusse, proprio lì non abbiamo il lusso di poterla condannare e tanto meno creare una Legge che prevalichi questa NATURA.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 3/11/2010 16:43
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#295
Sono certo di non sapere
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Gia'..... mellifluo e raccapricciante.


dal dizionario

MELLIFLUO: 1 spreg. Affettatamente, falsamente dolce e lusinghiero, leziosamente insinuante

.. con te chiudo il dialogo. Qui e in altri ipotetici Topic.
Buona continuazione su LC, Notturno.
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Inviato il: 3/11/2010 16:53
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  •  Carmine
      Carmine
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#296
Ho qualche dubbio
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Red_Knight ha scritto:
@Carmine

Era solo un esempio, per farti capire che il giudizio etico non implica necessariamente conseguenze pratiche e viceversa.

Tornando all'esempio dell'obbligatorietà del soccorso: lì il conflitto è in linea di massima tra una vita in pericolo e dieci minuti del tuo tempo. Praticamente non c'è un conflitto.

Nel caso dell'aborto, il conflitto è tra gli interessi della madre e il nascituro. Il problema è la natura del nascituro: a torto o a ragione, c'è chi considera che il nascituro non sia una persona, e quindi la risoluzione del conflitto in quel caso può andare anche a favore della madre.

Chi ha ragione? Comprenderei la veemenza dei tuoi discorsi, ma è controproducente per la tua stessa causa (ammesso che te ne freghi qualcosa e non sia qui solo per fare casino). Sfortunatamente, fra uomini si può invocare l'universale sentimento di empatia (per quanto blando presente in tutti) e dare per scontate certe cose e considerare malato chi non ha la stessa sensibilità*, ma nei confronti del nascituro non c'è nulla di universale, o non saremmo qui a parlarne.

Quindi occorre discuterne, che ti piaccia o no. Altrimenti, se io fossi in te, non mi prenderei nemmeno la briga di parlare con quelli che reputerei dei "mostri".

*è una semplificazione che potrei contraddire in molti altri post, ma in questo contesto funziona.

Era un altro esempio stupido, fondato su analogie superficiali, come superficiale rimane la tua partecipazione alla discussione. I tuoi toni non sono diversi da quelli di un dibattito su un argomento puramente teorico, astratto, accademico. Ma senza una discriminante di partecipazione sentita, di identificazione personale, esiste solo un vagare formale, e sterile, in mezzo a una massa di parole: di per sé, nient’altro che segni e suoni. Ciò che può dare ad esse un senso concreto, un valore reale, risiede eventualmente in noi stessi: è la nostra capacità di ricollegarle il più compiutamente possibile alla realtà di cui sono i pallidi fantasmi, cercando di rammentare con la massima concretezza e pienezza la nostra relazione con quelle realtà che richiamano; se tale capacità si offusca (ed oggi lo è al massimo grado), anche su una cosa così evidentemente raccapricciante come la soppressione in utero dei nostri figli (dei nostri figli, perdio!) si riesce a fare esercizio di asettico intellettualismo, di cavilloso dibattito, col corollario delle coglionate sulla mancanza di oggettività e indiscutibilità del passaggio da feto a persona. Ma vaffanculo un’altra volta! Enorme alienazione da sé stessi, enorme svuotamento di umanità: questo è ciò che emerge da certi interventi. Null’altro.
Inviato il: 3/11/2010 17:16
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  •  mangog
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#297
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mangog ha scritto:


Pispax ogni occasione è buona per tirare in ballo il Vaticano ?

Ma tira in ballo le tue arogmentazioni per dimostrare la differenza tra un bambino a 2 mesi e 29 giorni ed un bambino a 3 mesi ed un giorno ancora entrambi in grembo della mamma.
Ti appelli al codice civile e penale anche tu?

Razionalmente ( E' deleterio appellarsi alla coscienza se si discute con persone favorevoli al diritto di abortire ) non è dimostrabile considerare l'aborto come un non omicidio. A meno chè Pispax non riesca a dimostrare che il bambino di 2 mesi e 29 giorni è una cosa diversa, PERCIO' NON UNA PERSONA, dal bambino di 3 mesi ed un giorno ( magari lo stesso bambino ).


La donna si autoconvince che non sta uccidendo nessuno proprio perchè lo fa in tempo, come il soldato ingegnere che non uccide "nessuno" perchè preme solamente un bottone a distanza e non vede nè sangue nè sofferenza.


Pispax sto aspettando ancora le tue argomentazioni per spiegare la differenza tra un bambino di 2 mesi e 29 giorni ed un bambino ( magari lo stesso ) di 3 mesi ed un giorno.

Non fare il prolisso come il solito per piacere...e non rispondere come hai risposto.. le opinioni non argomentate sono segno di pochezza.
Evita di rispondere con una stupidaggine alla Red...
Inviato il: 3/11/2010 18:13
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  •  Notturno
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#298
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Calvero ha scritto:
Citazione:



Gia'..... mellifluo e raccapricciante.


dal dizionario

MELLIFLUO: 1 spreg. Affettatamente, falsamente dolce e lusinghiero, leziosamente insinuante

.. con te chiudo il dialogo. Qui e in altri ipotetici Topic.
Buona continuazione su LC, Notturno.


Come preferisci.
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Inviato il: 3/11/2010 18:13
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Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
#299
Dubito ormai di tutto
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Makk ha scritto:
Citazione:
Notturno ha scritto:
Quindi Calvero, per quanto maschilista, è "genuinamente curioso", mentre io e Pispax siamo uomini di merda perché non condividiamo la tua "tesi".

Non ci hai la stoffa per le sintesi.
Calvero è in questo thread per capire e formarsi un'idea (aka "genuinamente curioso").
Tu no.
La "mia tesi" è che gente come te non è qui per capire. Ma per fare altro. Questo rende i tuoi/loro interventi disperatamenti disutili.


Ognuno decide il proprio motivo di scelta.

Se tu scegli di stare qui per capire, mi dispiace, ma hai fallito.

Poco male? E' vero.

In merito a Calvero, io non posso sapere perché lui sia qui.

Ma noto che in questa discussione ha assunto una posizione ben precisa: decidono le donne. Chi non può partorire si astenga (in verità ha usato altre espressioni, ma credo che il concetto fosse quello).

Io ritengo questa posizione priva di base logica, deteriore negli effetti e complessivamente infantile.

E ho anche motivato. Senz'altro ho motivato male, ho sbagliato ed ho detto un mucchio di cazzate, ma questo è quanto di meglio io sappia fare.

Dici che i miei interventi sono "disperatamente inutili"?

Pazienza.

Vorrò dire che in futuro leggerai quelli di Calvero e sorvolerai i miei.

Dura la vita, eh?

Citazione:

Il punto non è essere o meno "maschilisti". Si può essere maschilisti[*] e avere desiderio di dialogare. Nel qual caso l'essere dialoganti prevale sull'essere maschilisti.


No, makk. Non dici bene.

Il dialogo presuppone sempre la parità nelle posizioni di partenza. Altrimenti è insegnamento o confessione o comando o altre cose, tutto, ma non dialogo.

Rileggi le frasi di Calvero.

Tu ci vedi "parità" tra lui e la sua dolce metà?

Io no.

Ci vedo una certa benevolenza paterna.

Un (forte) uomo che coccola la sua (debole) compagna.

Questo può andar bene se si tratta di un divertissement della coppia.

Ma rispetto ed educazione, tra pari, non sono quelle manifestazioni lì.

Quelle frasi simboleggiano tutte un unico messaggio: "Io sono il più forte, ma scelgo di limitarmi".

D'altro canto è calvero stesso che lo dice: Questo per me significa portare i pantaloni. Essere consci che i pantaloni sono metafora di spalle larghe, affinché la donna sia tutelata nella sua delicatissima figura di madre.

A te questo immaginario di uomo forte e donna debole, cui l'uomo forte s'inchina per concessione, piace?

A me no.

Preferisco non guardare la mia compagna dall'alto.

Preferisco riconoscerle, senza inchini, la stessa mia forza.

Preferisco essere cosciente che deboli lo siamo entrambi, magari a turno, ma che ci sorreggiamo l'un l'altro.

Riconosco la delicatezza della figura materna che lei interpreta e le attribuisco la stessa criticità di quella paterna che, fra mille difficoltà, tento di interpretare io.

Mi aspetto che corra in mio aiuto con la stessa disponibilità con cui lo farei io per lei.

In buona sostanza, caro makk, non condivido quella visione cavalleresca dell'uomo in calzamaglia di ferro, erculeo ma benevolo, cui si contrappone la donna "delicata" e "debole" che non rifulge per alcun'altra virtù che non sia quella materna e/o familiare.

Allo stesso modo, però, mi ripugna l'idea di una donna che sia depositaria di misteri femminini insondabili e inconcepibili, da cui tragga una competenza specifica e assoluta nella gestione di gravidanza e aborto.

Io non pretendo di capire tutto quel che gli altri provano.

Non ci riuscirei mai abbastanza con nessuno: che sia uomo o donna.

Però questo non mi esime dal valutare le azioni altrui.

Non mi esime dal partecipare a una scelta come quella di abortire.

Perché?

Perché io sono uno dei due genitori, makk.

Uno di quei due esseri umani che cresceranno quel bambino.

Che occuperanno quasi tutte le loro forze e risorse per quel figlio.

E che lo faranno A VITA.

Nove mesi di condivisione di sangue, tessuti ed emozioni, di simbiosi quasi assoluta sono per me inconcepibili.

Ma io ho un ruolo. Ho una responsabilità. E ho dei doveri.

Negarlo è da miopi.

Oppure da persone che vivono il rapporto di coppia come "Io uomo forte. Tu dolce, debole e madre".


Citazione:

Oppure si può venire qui collo scopo di sfogare il proprio maschilismo, e quindi non essere nulla più che maschilisti, ovvero essere "il nulla", dal punto di vista dell'apporto a una discussione che per default impatta sull'essere donna. E' come essere daltonici e voler pontificare sulle nuances dei colori.


Il "nulla"?

Beh, può anche essere che io sia risultato incomprensibile e di questo mi dispiaccio.

Ma se rileggi scoprirai che uno dei problemi era stato posto proprio da Calvero, che, appunto, sosteneva che solo la donna potesse capire/decidere.

E non è stato l'unico.

Se ho rappresentato un punto di vista diverso, esponendone i motivi, come ho cercato di fare anche adesso con te, allora forse non c'era proprio il "nulla da leggere". Qualcosa c'era.

Magari non ti piaceva, magari non sei d'accordo sui contenuti. Ma qualcosa c'era e non l'hai visto.

Forse il problema non era il daltonismo. Era la cecità.

Citazione:

Quanto all'essere "omm'emmerda" o meno, ognuno si sente toccato come meglio crede (e merita):
ti senti mediocre e ti riconosci nella descrizione che ho fatto?
Sei un poveraccio terrorizzato perché questi nostri tempi tendono a sottrarre al maschietto il controllo sul grembo materno, come invece era in passato?
Allora sei libero di sentirti uomo di merda. Ma sono problemi tuoi.


Qui sei solo offensivo e disgustoso. Ma non è la prima volta, vero?

Citazione:

Citazione:
Capisco la tua posizione.

Ovviamente no. Nessuna sorpresa. Non sei qui per capire. Hai altri obbiettivi. E lo dimostri ad ogni intervento.


Tu dici?

Vedi, makk, io non so come funziona il tuo modo di capire le cose.

Forse per te "tentare di capire" significa accogliere passivamente gli "insegnamenti" degli altri.

Per me, invece, funziona così.

Io confronto le mie idee con quelle altrui.

Anche accesamente e con durezza, a volte.

Le valuto e decido se reggono.

Se non reggono, sono pronto a cambiarle.

Tu dici che io avrei altri obiettivi?

Non so perché tu lo dica, ma ho notato spesso questo atteggiamento qui.

C'è sempre qualcuno che attribuisce strani intenti agli altri.

Credo che si tratti di un problema di arroganza.

L'arroganza di aver capito tutto del tuo interlocutore.

L'arroganza di sapere quale sia il suo intento.

Dovresti fare qualcosa per questo aspetto del tuo carattere.

E' deteriore.

Citazione:

[*] questo non implica che Calvero sia o meno maschilista (secondo la mia opinione lo è, ma il suo esserlo, oltre a non essere particolarmente grave in sé, è Off-Topic).
Si è auto-tacciato di maschilismo per amor di discussione. Una roba del tipo "ok, lo sono, e adesso andiamo avanti".


Può essere.

Ma a me sembrava molto legato all'argomento.

Come ho tentato di spiegarti prima, una visione paternalistica e maschilista del rapporto di coppia induce spesso a riservare ai due sessi compiti separati. Della serie: "Me Tarzan. Tu Jane."

Io forte vado a caccia e porto i pantaloni.

Tu, donna debole, sta' a casa e pensa ai figli, ché io non ne capisco niente.

Questo va anche bene.

Ma nella giungla.
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(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 3/11/2010 19:13
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  •  florizel
      florizel
Re: Aborto...ma dov'è la ragione?
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Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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A Makk e a Calvero: onestamente, da quello che scriveva Calvero nel suo post non mi pare di ravvisare alcuna forma di “maschilismo”, se a questo termine diamo il suo giusto significato.

Il maschilismo è molto più subdolo di quello che appare, ed oggi si afferma anche (ed ancora) con la pretesa di una esasperata “parità” che non contempla né le specificità dei generi (che sono DUE) né le aree di competenza e le differenze.
Che non implicano necessariamente inferiorità e/o superiorità, e che non escludono lo scambio vicendevole e la possibilità di imparare l’uno/a dall’altra/o.

Un percorso “femminile” che rivendicava tutto questo potenziale è stato subdolamente deviato, parecchio tempo fa.

Ci torno con più calma, anticipo solo che è un piacere leggere questo tipo di commenti, come lo scambio tra Makk e Calvero.
Almeno per quanto mi riguarda, li trovo appassionati, perché esplicativi di un impegno che non è solo “mentale” .

(Makk, sul “penale” naturalmente scherzavo. Ma nemmeno poi tanto…)
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 3/11/2010 22:30
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