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   Scienze Economiche
  banche, derivati, e porcherie varie.

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  •  cct
      cct
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#31
Mi sento vacillare
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Da Lago Maggiore near Swiss
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Dovrei avere ancora in qualche cassetto la collezione di miniassegni, ai tempi mi ricordo si diceva che non c'erano piu' monetine perche' utilizzate per fare le casse degli orologi.

Per i piu' giovani Miniassegni
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"chentu concasa, dughentos corros"
Inviato il: 16/6/2010 20:53
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#32
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
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@ cct

Citazione:
Dovrei avere ancora in qualche cassetto la collezione di miniassegni, ai tempi mi ricordo si diceva che non c'erano piu' monetine perche' utilizzate per fare le casse degli orologi.


può anche darsi che siano state usate per quello, sta di fatto ch elacrisi scoppiò quando trasferirono la zecca, ed in contemporanea si diffusero i distributori automatici di caffè e bibite.

per le monete da 1, 2 , 5 lire invece so che vennero ampiamente utilizzate come anime per i bottoni. (mio padre era sarto)

interessante sapere se qualche collezionista raccolse anche i miniassegni delle banche inesistenti.

ps. basta fare una ricerca con google con tag :
"miniassegni banche inesistenti"
_________________
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 16/6/2010 21:24
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#33
Sono certo di non sapere
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Da roncello (mi)
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10° puntata

Se tutto il male fosse solo la creazione della bolla azionaria, e relativo scoppio dopo un po’ di tempo, con relative perdite di chi è stato attirato da facili guadagni, il male sarebbe ancora poco, ma purtroppo non è così.
Dal punto di vista della borsa, cosa si vede ?
Prendiamo per esempio una azienda seria, con prodotti apprezzati dal mercato, con una buona e costante produzione che piazza regolarmente sul mercato. Essa avrà un profitto che rapportato alla capitalizzazione dell’azienda (valore della singola azione moltiplicato per il numero di azioni) , dà quel parametro fondamentale che si chiama “price/earning” ovvero il rapporto tra il valore dell’azione diviso il dividendo che riesce a distribuire.
Un’azienda sana, che non stia facendo azioni straordinarie come aumenti di capitale , acquisizioni, dismissioni, o comunque azioni che alterino il suo normale funzionamento, ha la sua migliore situazione quando le sue azioni sono in mano ai “cassettisti” , ovvero persone che rifuggono dalle speculazioni e sono appagate del rendimento al loro capitale che può offrire una sana impresa.
Un aumento improvviso del valore delle azioni, dovuto essenzialmente ad attività straordinarie di trading, senza che siano annunciate variazioni nell’attività produttiva, insospettiscono e non piacciono ai “cassettisti” che vedono tale parametro diminuire senza ragione apparente. ( infatti se aumenta il valore dell’azione, ma non il dividendo, …).
Inoltre una attività anomala di trading, fa subito sospettare che nell’azienda stia succedendo qualcosa, se poi non vi sono annunci ufficiali, tale sospetto diventa una paura.
Le notizie corrono in fretta, e se arrivano alle banche che stanno da sempre finanziando tale azienda, creano un sospetto anche in esse rischiando di rendere più difficile ogni forma di finanziamento all’azienda stessa.
Ecco, che un movimento speculativo concentrato su una azienda la può danneggiare pesantemente.
Arrivare al blocco dei finanziamenti, per il 90% delle aziende significa il fallimento.
Ma vediamo dal lato della banca.
Sia che agisca da sola con diverse finanziarie sue, sia che agisca in accordo con altre, la manovra iniziale richiede sempre un investimento iniziale, per scambiarsi un numero consistente di azioni dell’azienda da colpire. Ce le si scambia a rotazione, cercando di aumentarne di volta in volta i volume, ma tutto ciò richiede denaro.
Le finanziarie si fanno prestare denaro dalla banca stessa, ed acquistatele azioni, le danno in garanzia per ulteriori finanziamenti, o le parcheggiano nelle “dark pool” perché possono appartenere alla banca solo se acquistate con i “mezzi propri” della banca, ma questi, con il velo della finanziaria , sono invece acquistati con denaro creato dal nulla, ed imprestato alla finanziaria stessa. Formalmente operazione ineccepibile, sostanzialmente vietata.
Ricordo che, un finanziamento in default, deve venir ripianato dai mezzi propri. Cioè se chi ha ricevuto un finanziamento, non onora il debito, la banca deve intervenire a ripianare i debito attingendo dai mezzi propri.
Masi è visto che i mezzi propri, o capitale di garanzia, garantisce solo una frazione degli impieghi, pertanto diventa un grosso rischio per la banca giocare con i propri impieghi, fino alla possibilità di annullare il proprio capitale di garanzia, quindi inibirsi l’attività bancaria.
Ovvio che se qualcosa va storto, un incidente, una crisi , un cambiamento politico, ecc… le perdite possono essere notevoli, quando chi ha il pacchetto cercasse di venderlo ed a quei prezzi non trovasse nessuno che compra, ma ormai si è dimostrato che se una grossa banca grida aiuto, pur di non farla fallire, lo stato si indebita ma la salva.
Quindi operazioni molto rischiose, guadagni alti, alterazione dei mercati, impieghi impropri delle risorse bancarie, ma alla fine, se va male, paga lo stato.

Leggo che Fannie & Freddie, le due società che da sole gestiscono metà dei mutui immobiliari americani (per circa 10.000 miliardi di dollari), sono di nuovo sull’orlo della bancarotta.
Riassumo quello che era la loro “missione”
1) Emettere obbligazioni a proprio nome e garanzia e raccogliere capitali
2) Con tali capitali, “comprare” i mutui, quindi diventare titolari sia dei pagamenti che delle ipoteche accese come garanzia, dei mutui concessi dalle banche.
Avendo acquistato una grossa parte dei subprime, ed essendo i titolari di tali mutui andati in default perché impossibilitati a rimborsare le rate, si sono così trovati sin dall’inizio della crisi impossibilitati a rimborsare le proprie obbligazioni, per cui ottennero un sostanzioso finanziamento dal tesoro nel 2007, un altro al fallimento della Lehman, ed un terzo recentemente.
Benché il loro status sia sempre stato di società privata, tutti le considerarono sempre garantite dallo stato, cosa che è stata esplicitata solo nel 2009. Pertanto il loro fallimento , porterà a carico del Tesoro americano, tutte le obbligazioni che verranno a scadenza, con l’unica entrata delle rate dei mutui i cui mutuatari riusciranno ancora a onorare.
Pare già fissata anche la data di uscita dai listini (dalla borsa, entro il 28 giugno 2010 l’una e l’8 luglio l’altra ), cosa che ne ha fatto precipitare i valori a carta straccia (-40% in un giorno). Vista l’entità dei soldi che costerà ai contribuenti americani, questa ennesima batosta, si incomincia a dubitare seriamente della possibilità di un default sovrano degli USA.


Continua
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Inviato il: 17/6/2010 15:56
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#34
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 19/9/2009
Da
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Possono starci qua questi due link o sono OT o non graditi? Nel caso dimmi che li edito e cancello.

Link 1

Link 2
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 18/6/2010 13:52
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  •  a_mensa
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#35
Sono certo di non sapere
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11° puntata
Prima di entrare nel vivo della banca, dei suoi rapporti con lo stato e soprattutto con aziende e privati, occorre chiarire alcuni punti, a volte molto controversi.
E faccio subito un esempio.
1° scenario
Tizio vuole acquistare una bicicletta da Caio, va in banca, preleva 200€ dal suo conto.
Va da Caio consegna i 200€ e riceve la bicicletta.
Caio va in banca e deposita sul suo conto i 200€.
2° scenario
Tizio vuole sempre comprare la bicicletta di Caio
Va in banca e fa un bonifico sul conto di Caio per 200€
Con la ricevuta va da Caio che gli consegna la bicicletta.
3° scenario
Tizio vuole sempre la bicicletta di Caio
Compila un assegno per 200€ e lo da a Caio in cambio della bicicletta.
Caio va in banca e deposita sul suo conto l’assegno di Tizio.
Sostanzialmente i tre scenari sono uguali e cioè 200€ sono passati dal conto di Tizio a quello di Caio, mentre la bicicletta è passata da Caio a Tizio. Uguali come risultati, diversi come mezzi impiegati.
Nel primo il mezzo sono le banconote, nel secondo nessun mezzo, nel terzo l’assegno che, nel tempo che intercorre tra la sua compilazione e il deposito, ha aumentato la massa monetaria, dato che c’era sempre i soldi sul conto di Tizio, ma CONTEMPORANEAMENTE un assegno in giro che VALEVA 200€.
Inoltre nel 2° e 3° caso, non c’è stato alcun bisogno di banconote.
Questo esempio , quindi, l’ho fatto, per mostrare come, con quanto si usi normalmente, le banconote non rappresentino l’unica forma di denaro, anzi, con l’avvento di carte di credito, bancomat, ecc.. sia destinato ad esser usato sempre meno.
Ma questo significa che gli scambi diventeranno più difficoltosi ? NO , significa solo che le banconote NON sono l’unica forma di denaro che conosciamo e usiamo normalmente.
Quindi abbandoniamo tutte le idee relative alle banconote, esse possono sempre essere sostituite da dei semplici numeri, detti anche “denaro note o annotazione” o semplicemente “note”.
E questi numeri stanno in quella parte della banca che gestisce i rapporti con i clienti.
Per trasformare una “nota” in banconote, basta andare in banca dove abbiamo il conto e fare un prelievo.
La banca scalerà l’importo dal nostro conto e ci consegnerà delle banconote, e farà l’operazione inversa quando andremo a depositarle.
Questa è la ragione per cui, quando una banconota viene depositata, dato che il suo controvalore viene sommato sul conto, essa NON viene più conteggiata nella massa monetaria.
Massa monetaria M1 infatti è la somma delle banconote (circolanti, quindi fuori dalla banca) e dei conti correnti e conti postali.
L’altra cosa su cui intenderci a priori, è la funzione della banca centrale.
In questo mio parlerò della BC come se fossimo ancora ai tempi della lira, in quanto la BCE non è stata altro che uno spostamento di competenze dalle BC dei vari paesi, verso un’unica entità.
Sarà mia cura nel caso sia necessario , specificare che parlo dell’attuale scenario, o di altri, tipo FED.
Inoltre, e lo ripeto fino alla nausea, la banca commerciale è da vedere fatta da due entità, separate e distinte nei ruoli e nelle competenze.
Una parte che chiamerò “A” che è una normale società commerciale, con dipendenti, bollette, locali, dividendi, capitale, tasse, ecc… le cui entrate sono gli interessi generati dalla parte B, le commissioni, sempre generate dalla parte B, e altri “guadagni”.
La parte “B” che è quella che si occupa della clientela fa i depositi, e i prelievi, fa i prestiti col criterio delle riserve frazionate, ecc… ed al suo interno ha il deposito delle banconote uscite dal conteggio di M1.
Mentre invece il denaro che circola nella parte A è denaro con tutte le sue caratteristiche di valore comprese le banconote. Questa parte, per operare ha anche lei, come un normalissimo cliente, un suo conto presso la parte B. e questa è la cosa più importante da capire per comprendere il rapporto con la BC.
La BC è il prestatore primo (signoraggio primario) e di ultima istanza.
Essa crea il denaro dal nulla, sotto forma di banconote o anche solo di note e lo impresta alla parte A delle banche commerciali, su loro richiesta e nella percentuale e nei limiti della gestione della massa monetaria.
Ogni banca commerciale ha presso la BC un suo conto corrente (perennemente in “rosso”)sul quale sono riportatigli importi che la BC ha dato alla banca commerciale, e sui quali, quest’ultima paga interessi.
Tali interessi sono le “entrate” della BC, con i quali si auto mantiene, e , pagate tutte le spese, le tasse, i diritti derivanti la concessione del monopolio nella gestione del denaro, distribuisce i “dividendi” ai proprietari (chiamati all’occasione “partecipanti”).
Ho usatola parola fatidica, fonte di discussioni infinite, ovvero “signoraggio” seguito da “primario” per indicare con esso la peculiarità di poter creare denaro, e primario in quanto dipende solo da se stessa.
Dato chela concessione o meno di denaro, da parte della BC risponde a criteri di controllo della liquidità totale, eventuali eccedenze nelle disponibilità della banca commerciale, possono essere qui depositate sul proprio conto. Attenzione che è operazione diversa dall’annullare parte del debito, in quanto ha carattere provvisorio e il prelievo può esser fatto senza altre condizioni, mentre annullare parte del debito, significa in caso di bisogno, dover sottostare alle regole del controllo della liquidità.
Bene ho scritto che la parte A della banca ottiene il prestito di denaro dalla BC e lo deposita sul suo conto presso la parte B.
Questa operazione è essenziale ricordarla , quando si passa a parlare delle riserve frazionate, perché altrimenti non si capisce, nel complesso delle banche, da dove nascano i depositi originari, quelli da cui poi nascono i primi prestiti, che, depositati, sulla stessa banca o su altre, implementano il monte depositi su cui si può prelevare per ulteriori prestiti. Questo MOLTIPLICARE le disponibilità, creando quelle aggiuntive, si chiama “signoraggio secondario “ in quanto anch’esso aumenta la massa monetaria, ma dipende comunque da quello primario originato nella BC.
Questa possibilità di moltiplicare il denaro, si chiama anche leva finanziaria ( questo termine è usato anche in molte altre operazioni in cui da una quantità di denaro, si arriva ad avere effetti simili a quantità molto maggiori), ed è espressa da un moltiplicatore.
Questo significa che la banca potrà concedere prestiti fino a un tetto, prestabilito e calcolato sulla base dei depositi per tale moltiplicatore.
Ma non basta. Il risultato dovrà anche rientrare in un valore ottenuto dal prodotto del “capitale di garanzia” ( che è il capitale nella disponibilità della parte B), per un certo fattore, dettato di volta in volta dalla BC.
È quindi da capire come il massimo dei prestiti che una banca può fare, e ricordo che è proprio sull’ammontare dei prestiti che essa “guadagna”, sia limitato sia dall’ammontare dei depositi, che dall’entità del “capitale di garanzia.
Ultima nota: la quantità di banconote che la banca commerciale necessita nel suoi movimenti con i clienti, viene ottenuta chiedendo o restituendo banconote alla BC, semplicemente usando gli importi che essa ha sul suo conto presso la BC.
Un po’ come si fa quando si ha bisogno di monete e si va a “cambiare” presso la banca



Continua.
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Inviato il: 18/6/2010 19:07
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#36
Sono certo di non sapere
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@ Spiderman

certamente.
tali link sono un po' una anticipazione a cosa andrò a trattare dopo aver esposto il funzionamento del "sistema".
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Inviato il: 18/6/2010 19:10
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#37
Sono certo di non sapere
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12° puntata

Dopo aver visto come funziona il “sistema bancario” , vedremo come esso interagisce con la società in cui è immerso, ed è forse più proprio dire come la sfrutta.
Si, perché lo stato, che dovrebbe essere l’entità suprema di una nazione, e parlo dell’insieme che lo governa (governo, parlamento), è invece ormai dipendente da esso.
La popolazione che dovrebbe essere “sovrana”, e tramite i suoi rappresentanti, esercitare il massimo potere, è invece sotto continuo ricatto, proprio da parte di tale “sistema”.
Ed il mezzo mediante il quale il sistema bancario esercita tale potere è il “tasso di sconto”, ovvero tasso di interesse.
In teoria, i vari tassi, da cui dipendono in modo più o meno diretto tutti dal “prime rate”, hanno tutti una giustificazione abbastanza plausibile, ma è l’insieme nella realtà, che ha assunto, per le condizioni che si sono venute a creare, una forma di vero e proprio ricatto.
Ma bando ai commenti e passiamo alla descrizione.
Il tasso primario è quello fissato dalla banca centrale.
Esso è la seconda arma con la quale controlla la quantità di liquidità sul mercato, in quanto ad esso fanno riferimento tutti gli altri.
L’altra arma è il controllo della liquidità mediante la concessione o il ritiro dei prestiti nei confronti delle banche commerciali.
Di questi ultimi ho già parlato nella puntata precedente, e ricordo che da tale massa dipende, mediante il moltiplicatore applicato, la quantità totale dei prestiti che le banche possono concedere alla clientela, che, corrisponde anche al tetto massimo della liquidità, perché, se ricordate dissi che praticamente TUTTO il denaro nasce da un prestito, appunto i prestiti che le banche hanno in essere.
Ma tale ammontare non dipende solo dal tetto così definito, dipende anche dal fatto che la clientela li chieda i prestiti. Quindi, al massimo con tale mezzo, la banca centrale, può limitare tale massa, ma non la può aumentare, in quanto nessuno può imporre alla clientela di chiedere prestiti. Ed infatti la banca centrale può riempire le banche di liquidità, ma se nessuno la chiede resta nelle banche.
Ricordate il famoso “guinzaglio” con il quale si può trattenere ma non spingere ?
Quindi il tasso di interesse è l’unica arma con la quale la banca centrale può stimolare il mercato a chiedere prestiti, e quindi ad aumentare la massa monetaria.
Ha però un limite anch’esso, in quanto il limite inferiore, ch rappresenta il massimo possibile di stimolo, è lo zero. Non è pensabile un tasso negativo, che vorrebbe dire pagare il cliente affinché chieda prestiti.
Tra parentesi questa è la situazione attuale, con tassi praticamente a zero (FED e BoJ) e BCE con un misero 1%. E tutte le altre banche centrali lì vicino, ma con un pubblico che, costretto da crisi e disoccupazione, tende piuttosto a cercare di restituire i debiti, piuttosto che a farne altri.
Questa grosso modo la teoria.
In pratica le cose stanno un po’ diversamente.
Dal “prime rate” ovvero il tasso primario di sconto stabilito dalla banca centrale, deriva il tasso proposto nell’emissione dei titoli di stato.
Ho già scritto che il tasso effettivo viene poi stabilito nell’asta al ribasso con la quale tali titoli vengono assegnati, ma il “prime rate” è quello da cui si parte.
Faccio una parentesi per descrivere cosa significa “asta al ribasso”.
Faccio un esempio di una emissione di un miliardo di titoli a un anno, con tasso di riferimento 2%, e pagamento degli interessi alla scadenza (ovvero ogni titolo di valore 100, riceverà alla scadenza 102).
I partecipanti all’asta (finanziarie, fondi, banche e ho già detto come esse partecipino con i mezzi propri) fanno in busta chiusa delle offerte.
Per ipotesi una banca potrà chiedere 1000 titoli a 101, 2000 titoli a 100,5, 2000 titoli a 100, 2000 titoli a 99,5, ecc…. ovvero quantità a valore decrescente. È ovvio che un valore di acquisto minore di 100 rappresenta un interesse maggiore del 2%, mentre se è superiore, rappresenta un tasso inferiore (quelli richiesti a 101, in effetti sconteranno alla fine solo un 1% di interesse).
Raccolte tutte le offerte si aprono le buste, e si prendono in considerazione solo tutte le più alte fino a rappresentare la quantità di titoli offerti, quindi si scarteranno le offerte inferiori.
Facendo il calcolo delle quantità di ogni valore per il valore stesso, si calcolerà quindi il prezzo medio, che darà così automaticamente il tasso di interesse medio. Se il valore medio, ad esempio è risultato 100,95 il tasso corrisposto alla fine dell’anno risulterà 102-100,95=1,05%.
È ovvio che più è alta la richiesta, minore sarà alla fine il tasso di interesse applicato, in quanto vi sarà una grossa quantità di “scarto”, mentre richieste, come a volte accade, inferiori all’offerta, porteranno il tasso medio in alto, fino al limite consigliare di ridurre l’offerta.
Ora vediamo cosa rappresenta tutto ciò per un tesoro, come quello italiano che ha la bellezza di 1800 miliardi di euro di debito continuamente da rifinanziare ( e per fortuna non viene a scadenza tutto insieme, ma è distribuito su scadenze a tre mesi, 6 mesi, 1, 2, 5, 10 anni e scadenze in vari giorni dell’anno.
Ma supponiamo che la media degli interessi su tali titoli sia del 2%, vorrà dire che ogni anno 36 miliardi di euro servono solo a pagare gli interessi di tale debito, invece di pagare scuole, giustizia, polizia, ecc… e al limite investimenti produttivi.
Ma supponiamo che il tasso venga portato dall’1 al 3%, per cui il tasso di riferimento nelle emissioni, anziché il 2% debba passare al 4,5% significa che mano a mano che i titoli scadono, e visto che lo stato non ha soldi per ripagarli quindi deve emettere nuovi titoli per ripagare i vecchi, tenderà sicuramente quando tutti i titoli avranno dovuto essere rinnovati ad avere un debito TUTTO al 4,5% che significherà 81 miliardi ogni anno solo di interessi. Se si pensa che si va in pappa solo per un aggravio di 25 miliardi di manovra (tra tagli e nuove entrate) provate cosa vorrebbe dire doverne sborsare 45 in più solo di interessi.
Appare quindi evidente anche un’altra cosa, ovvero come la durata dei titoli sia elemento di stabilità per cosa riguarda il finanziamento del debito pubblico, mentre titoli a breve, riflettano immediatamente sulle necessità dello stato, le variazioni di tale tasso. Se i titoli fossero ad esempio tutti a 3 mesi, vorrebbe dire che dopo 3 mesi l’ammontare degli interessi sarebbe tutto aggiornato, mentre se fossero tutti a 10 anni, l’aggiornamento avverrebbe solo dopo tale tempo.
Ma vi è un’altra considerazione estremamente importante da fare riguardo alle variazioni dei tassi.
Supponiamo che io oggi abbia acquistato un titolo che tra un anno mi darà 102€ a 100€. L’interesse che maturerà su tale capitale sarà ovviamente il 2%.
E supponiamo che domani i tassi salgano al 3%.
Il mio titolo varrà immediatamente 99€ per poter esser scambiato sul mercato dei titoli con quelli che invece renderanno 103€.
Ovvero un aumento in poco tempo dei tassi di interesse, provocherebbe una vendita a valanga dei vecchi titoli, con un loro immediato deprezzamento, cosa che , intasando il mercato che oltre una certa capacità di assorbimento dei titoli (finanziamento) non ha, quindi bloccando di fatto la ricezione di nuove emissioni.
Questa sarebbe la fine di molti stati, che non avendo risorse loro per pagare i titoli in scadenza dovrebbero dichiarare il default.
Inoltre, per ogni investitore, una tendenza al rialzo dei tassi, porterebbe prima di tutto a preferire titoli di breve durata, in modo da poter aggiornare il proprio portafoglio frequentemente e quindi continuamente aggiornandolo all’evolversi dei tassi, ma anche a soprassedere dall’acquisto, potendo probabilmente acquistare domani a prezzi inferiori ciò che non acquista oggi.
Ecco quindi come, solo con il tasso di interesse primario, visto la dimensione dei debiti sovrani, e vista la discrezionalità della banca centrale nello stabilire i tassi di riferimento, gli stati si trovino in continua soggezione (ricatto) nei confronti della banca centrale.

continua

ps. grazie alla segnalazione di Infettato ho corretto tutti i valori da migliaia a centinaia.
mi scuso dell'errore.
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Inviato il: 20/6/2010 18:26
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#38
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13° puntata
Alla banca centrale competono anche alcune funzioni di “salvataggio” del sistema bancario, che attiva con la massima discrezione, come altre possibilità si dimostrino inefficaci.
Ho già detto che le banche possono accedere al loro “conto” presso la BC per attingere o depositare, manovra preferita oggi dalla maggior parte delle banche stesse, anche se meno remunerativo, piuttosto che imprestare le eccedenze alle banche deficitarie. Diciamo che presso la BC sono al sicuro, in mano ad altre banche, con i tempi che corrono, non si sa.
Ma questo fattore ha portato ad impoverire il mercato, ovvero a diminuire la liquidità, in quanto il denaro depositato presso la BC è denaro che non circola.
Altro modo di intervenire, molto attuale, è quello di fare prestiti alle banche commerciali accettando in garanzia d tale prestiti, dei certificati di dubbio valore, quindi o non commerciabili o commerciabili a valori di molto inferiore a quello nominale.
Da dove arrivano tali asset (certificati di credito).
Ho già scritto che una banca opera avendo un capitale di garanzia. Tale capitale deve essere costituito per buona parte da asset liquidi (facilmente vendibili). Nel passato recente sono stati infilati in tale capitale derivati che, a fronte delle vicende dei sottostanti, hanno perso sia valore, che commerciabilità.
In tale situazione, con capitale di garanzia squalificato, la banca dovrebbe smettere di operare, ritirare i prestiti, e ricostituire un capitale di garanzia con i requisiti in ordine.
L’alternativa offerta dalla BC è stata quella di accettare tali asset come garanzia di prestiti equivalenti.
Nel caso di fallimento della banca per la BC sarebbe una perdita secca, ma essa conta sul fatto che, concedendo opportuno tempo, la banca possa recuperare tale perdita.
Diciamo che tale operazione diminuisce la solidità complessiva del sistema, a favore del salvataggio della banca stessa.
Altra operazione che la BC può fare è il “quantitative easing” di cui ho già accennato, e questa è una manovra verso il tesoro.
Essa consiste nell’acquistare titoli del tesoro in prima persona, ovvero con denaro creato ad hoc, con la condizione di rivenderli al più presto sul mercato, recuperare denaro e compensarlo con quello creato.
Ho già spiegato che, a causa delle varie durate dei titoli del tesoro, si può verificare di dover fare una emissione anomala, molto superiore al normale. Questo, visto il meccanismo dell’asta al ribasso, potrebbe portare a definire interessi molto alti, e fuori dalla media. Con questa opzione si ovvia all’inconveniente.
Tutte queste opzioni sono comunque fattori che aumentano il rischio e la fragilità del sistema stesso, andrebbero usati con estrema parsimonia, cosa che invece , di questi tempi, si abusa.
Passiamo ora ad analizzare la banca commerciale.
Ho detto , e torno a dire, che gli interessi sui prestiti concessi con denaro creato (riserve frazionarie) costituiscono il guadagno della banca.
Ma è anche, specularmente, un costo per la società.
Nella società contemporanea non credo esista azienda che opera con mezzi suoi.
Il fatto di avere costi immediati, come stipendi dei dipendenti, tasse, forniture energetiche, ecc… o comunque da soddisfare al massimo nel giro di un mese, ed entrate che possono avere scadenze molto lunghe, pensiamo ai pagamenti fatti al completamento dell’opera, oppure pagamenti a 3, 6 mesi, o anche ad un anno o più, creano la necessità di quello che è definito un “castelletto” ovvero un credito continuamente variabile, ma mediamente consistente che fa da “polmone” tra le uscite praticamente immediate, e le entrate ritardate nel tempo.
Ma questo è credito, conteggiato con interessi, e con penali anche molto forti quando vengano superati i limiti concordati.
E questi interessi per l’azienda sono un costo che ovviamente verrà ricaricato sul prezzo del prodotto e quindi pagato dall’acquirente finale.
E chi stabilisce tali tassi di interessi ? la banca stessa. Arbitrariamente.
Si sostiene che essendoci tante banche esse operino in regime di concorrenza, ma è un falso, già solo per il fatto che, l’approvvigionamento del denaro, che poi moltiplicano, lo fanno tutte presso la stessa sorgente, ovvero la BC.
Poi sappiamo tutti che , se è apparentemente un libro mercato, il numero ridotto di essi costituisce comunque un cartello di fatto.
E la dimostrazione sta nel fatto che tali tassi siano praticamente livellati e la concorrenza, eventualmente, si faccia sulle piccole facilitazioni , o sulle commissioni, o comunque su prestazioni marginali.
Questa è la grossa pecca del sistema !
Il fatto che non vi sia alcuna autorità che costringa le banche ad operare con un tetto alla loro arbitraria e indiscutibile facoltà di stabilire il livello dei tassi.
Vero è che tali tassi fanno sempre riferimento al tasso primario della BC ma chi stabilisce quale deve essere il ricarico ?
Vero che se la BC alza i tassi di 1 punto le banche immediatamente lo alzano pure loro, ma se quello della BC passa da 1 a 2% perché la banca commerciale deve passarlo dal 7 all’8% ?
Chi, cosa, e perché devono esserci 6 punti di differenza e non ad esempio 4 ? o 3? Cosa che spingerebbe le banche ad essere più efficienti, diminuire i loro costi, ecc… basta fare un giro per la strada e guardare quante agenzie bancarie ci sono ! e sono tutti costi che si riversano sulla società.
E non solo una volta. Perché alla banca ricorrerà chi produce, ma anche chi trasporta, e anche chi immagazzina, e anche chi commercia prima all’ingrosso e poi al dettaglio.
Tutta questa filiera rappresenta una serie infinita di clienti indebitati con le banche.
Quanto costerebbero in meno tutte le merci, se dovessero pagare anche solo un 1% in meno di interessi ?
E questo è uno degli aspetti, e forse nemmeno il più “costoso” per la società, di lucro del sistema bancario.
L’altro è l’arbitrarietà con la quale, tale sistema, può concedere o meno, il credito.
In alcune nazioni, ad esempio gli USA, le banche, anche a causa dell’enorme quantità di liquidità dovuta al fatto che il dollaro è moneta di scambio internazionale, si sono trovate più sovente nella necessità di collocare in modo produttivo tale liquidità, per cui si sono attrezzate maggiormente nell’analisi e valutazione della profittabilità degli investimenti. Là è possibile andare in banca con il progetto di costruire un accroccolo in garage e ottenere un finanziamento per iniziare a produrlo. La Apple è nata così.
Da noi, in genere in Europa ed in Italia in modo esasperato, l’incapacità della banca di valutare un rischio di investimento su progetto, limita enormemente lo sviluppo e l’innovazione.
Se vai in banca e chiedi un finanziamento su un progetto, e non hai garanzie per almeno il doppio del finanziamento, ti ridono in faccia. Questo vuol dire che solo coloro che sono già ricchi, oppure dispongono di ricchezze, possono pensare di venir finanziati, ma in genere chi è già ricco non ha bisogno di finanziamenti.
È sicuramente un modo per correre pochi rischi, salvo poi, per poter guadagnare, finanziare i grossi gruppi, quelli “solidi”, che però quando falliscono aprono voraggini nei conti delle banche. E così vediamo cosa ha saputo fare un Gardini, o un Tanzi, o un Cragnotti, tanto per citarne alcuni.
Non dico di concedere denaro a cani e porci, ma ad esempio stabilire una quantità annuale di denaro da dedicare a piccoli e medi progetti, diciamo pure anche a rischio più elevato, dovrebbe essere imposto, soprattutto alle banche maggiori.
Sta di fatto, che questo modo assolutamente conservativo, di concedere finanziamenti , blocca sicuramente l’innovazione e quindi proprio quei settori che sarebbero più redditizi per il sistema paese. E questo è un costo indiretto enorme.
E fin qui ho parlato delle attività di sportello.

continua
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Inviato il: 22/6/2010 18:27
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#39
Dubito ormai di tutto
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A parte il refuso continuato sulle percentuali, il 2% su 1000 sono 20 non 2, comunque questo non è importante,invece volevo sottolineare questo

Citazione:
Ecco quindi come, solo con il tasso di interesse primario, visto la dimensione dei debiti sovrani, e vista la discrezionalità della banca centrale nello stabilire i tassi di riferimento, gli stati si trovino in continua soggezione (ricatto) nei confronti della banca centrale.


Domando, è forse la BC che chiede allo stato di indebitarsi?

una curiosità

Citazione:
Vero che se la BC alza i tassi di 1 punto le banche immediatamente lo alzano pure loro, ma se quello della BC passa da 1 a 2% perché la banca commerciale deve passarlo dal 7 all’8% ?


Spiegami, se le banche lucrano così tanto, per quale motivo si parla sempre di banche a rischio?
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Inviato il: 23/6/2010 10:11
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#40
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@ infettato

grazie per la segnalazione.
verissimo che il 2% di 1000 era 20 e non 2 .mi scuso dell'errore.

Citazione:
Domando, è forse la BC che chiede allo stato di indebitarsi?


no assolutamente no. non è stata la BC achiedere allo stato di indebitarsi, benchè non metterei la mano sul fuoco che non ci siastato qualche suggerimento sottobanco, sul come i politici che governavano da 50 anni potessero ancora acquistare molta benevolenza di pubblico in un certo momento storico.
diciamo che, nel momento in cui i politici hanno deciso di ricorrere pesantemente all'indebitamento, il sistema bancario ha benevolmente assecondato.
d'altronde non mi pare di aver mai scritto che la responsabilità del debito pubblico fosse da ascrivere al sistema bancario. che ora ci si trovi in questa situazione, invece, è una realtà.

Citazione:
Spiegami, se le banche lucrano così tanto, per quale motivo si parla sempre di banche a rischio?


perchè non devi guardare solo a quanto incassano ma anche a quanto spendono. Entrate e uscite.
inoltre, non evidenziati nemmeno nei bilanci (passati sotto voci più anonime) la necessità di aumentare i capitali di garanzia, in parte falcidiati dalle perdite.
ricorda sempre che se fallisce un debitore, il suo prestito deve essere ripianato dai mezzi propri della banca, quindi attinto da quel capitale.
per l'italia il fenomeno è stato abbastanza lieve, ma per altre banche, la distruzione di valore legata all'abbattimento di valore dei derivati è stato notevole, con necessità, appunto, di usare i ricavi per ricostituire tale capitale.
ultimo punto, proprio la crisi ha spinto le BC ad elevare la percentuale richiesta di tale capitale rispetto al totale degli impieghi, cosa che ha dovuto esser fatta( anche se ancora non completata) sempre attingendo a tali entrate.
e fino a che i capitali di garanzia non siano tornati ai levelli richiesti, l'attività bancaria continuerà ad essere considerata "a rischio".

spero di esser stato esauriente. e grazie per le osservazioni perfettamente coerenti.
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Inviato il: 23/6/2010 10:43
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#41
Dubito ormai di tutto
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Le spiegazioni mi vanno bene eccetto

Citazione:
ricorda sempre che se fallisce un debitore, il suo prestito deve essere ripianato dai mezzi propri della banca, quindi attinto da quel capitale


In teoria dovrebbe venir ripianato con il capitale messo in garanzia dal debitore.

Citazione:
e fino a che i capitali di garanzia non siano tornati ai levelli richiesti, l'attività bancaria continuerà ad essere considerata "a rischio".


In pratica mai, quelli prescritti dalla norme attuali sono risibili non potranno mai avere la copertura totale, (non parlo solo della copertura sui derivati ma in generale su tutte le attività bancarie) come giustamente hai scritto nei capitoli precedenti.

Su questo credo siamo ancora concordi, è solo per ribadire a scanso di equivoci.
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Inviato il: 23/6/2010 12:11
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#42
Sono certo di non sapere
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@ infettato

Citazione:
In teoria dovrebbe venir ripianato con il capitale messo in garanzia dal debitore.


.... se esiste una garanzia ed è sufficiente a coprire il "buco".
i castelletti difficilmente sono coperti, i mutui immobiliari tutti, i prestiti personali, solo dal 1/5 dello stipendio ma se ti licenziano....
la lista dei crediti in sofferenza, dei crediti a rischio ( di cui si teme vadano in sofferenza) è abbastanza lunga e corposa ed ogni mese viene comunicata alla BC.


Citazione:
In pratica mai, quelli prescritti dalla norme attuali sono risibili non potranno mai avere la copertura totale, (non parlo solo della copertura sui derivati ma in generale su tutte le attività bancarie) come giustamente hai scritto nei capitoli precedenti.

scusa, ma io alludevo al livello di copertura dettato dalla BC, che chiaramente non copre il 100% ma in questi anni è comunque stato elevato vicino all'8%.
diciamo che, raggiunto quel livello, non VIENE più considerata a rischio, mentre ovviamente, una certa quantità di rischio esiste sempre.
o se vuoi metterla diversamente, avendo elevato la percentuale di copertura, pensano di aver diminuito le probabilità di default, anch ein caso di crisi abbastanza gravi.

va bene ?
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Inviato il: 23/6/2010 14:33
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#43
Dubito ormai di tutto
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Cosa intendi per castelletti?

La copertura della BC in teoria sembra essere illimitata, in pratica non ho capito questo 8% dove esce fuori, magari aspetto le prossime puntate altrimenti metto troppa carne sul fuoco, comunque prima non so se si era capito non parlavo della BC. grazie comunque per le spiegazioni.
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Inviato il: 23/6/2010 15:29
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#44
Sono certo di non sapere
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@ infettato

Citazione:
Cosa intendi per castelletti?


vedi 13° puntata.

Citazione:
La copertura della BC in teoria sembra essere illimitata, in pratica non ho capito questo 8% dove esce fuori,


la BC impresta denaro a chi è in grado di gestirlo.
l'8% attuale è il rapporto minimo tra impieghi (ovvero soldi imprestati dalla banca commerciale) ed il suo capitale di garanzia.
questo perchè, come ho già scritto, la banca commerciale impresta soldi che non ha, ma non all'infinito, ne crea fino ad un massimo.
e il tetto è determinato dai due fattori principali che sono i depositi dei clienti (tra iclienti vi è pure l'altra sua parte, quella che si è fatta imprestare soldi dalla BC e li ha depositati) , e il capitale di garanzia, che deve essere (oggi) almeno l'8% di tutti i prestiti concessi. è un valore ritenuto di sicurezza, come ho scritto, ma stabilito dalla BC in funzione della pericolosità generale del sistema finanziario.
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Inviato il: 23/6/2010 16:33
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#45
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14° e ultima puntata
Abbiamo visto come la banca commerciale paghi poco il denaro che gli viene depositato, ma richieda molto per il denaro che, moltiplicando quello depositato, impresta a sua volta.
Abbiamo anche visto come riesca a guadagnare, ad esempio comprando titoli del debito pubblico, con il denaro proprio, quello che costituisce il “capitale di garanzia” , che garantisce che la banca sia sempre solvente, nei confronti dei depositanti, anche quando per effetto statistico, si concentrano su di essa i prelievi. (ovviamente non sarà mai solvente se TUTTI i depositanti prelevassero nello stesso giorno TUTTI i loro depositi, senza ovviamente depositare nuovamente nulla, caso nel quale fallirebbe all’istante).
Inoltre la banca, guadagna su ogni movimento finanziario.
Volete azioni della Pinco&C, la banca ve li compera, vi chiede una piccola percentuale di commissione, poi vi apre un deposito amministrato, in cui mettere le vostre azioni, e per esso vi preleva pochi euro di commissione, poi gestisce il vostro conto (anzi lo gestisce il computer, ma che è dentro i suoi locali) e per questo vi chiede una commissione per tenere il conto e una per ogni movimento che fate, per ogni azione che fate che riguardi il denaro, la banca vi chiede una commissione. Sono importi piccoli, ma sono tanti, milioni tutti i giorni, e per essi la banca non corre il minimo rischio, esegue i vostri ordini, fa esattamente e solo cosa voi chiedete, ma su ogni richiesta vi chiede una commissione.
E su ogni commissione il SUO costo è minimo, il resto è puro guadagno.
Vi presentano tante tipologie di conto, quelle con un certo numero di movimenti gratis, ma con pagamento di interessi sul deposito veramente ridicoli, oppure interessi maggiori ma senza movimenti gratis, pagate il bancomat, pagate la carta di credito, fate il conto alla fine dell’anno quanto tra interessi non corrisposti (quelli che avreste anche solo con dei BOT) e costi vari, quanto avete pagato alla banca.150 ? 250€ ?moltiplicatelo per 40.000.000 (lascio perdere i bambini) , e otterrete 10.000.000.000 di euro, che si spartiscono le banche solo per aver gestito i vostri soldi, senza rischi, e non ho contato quanto ci lascino le imprese dalla piccola azienda personale alle grandi, e sono altri miliardi di euro.
Poi ci sono gli interessi sui prestiti, e gli investimenti con i capitali propri.
Mediobanca, ogni anno , stila l’elenco dei “guadagni” delle principali 50 banche del paese.
Leggere quella lista c’è da farsi venire male, a pensare che tutto quel denaro è pagato da noi, per il “servizio” che il sistema bancario ci offre. Non per niente possono offrire ai loro dipendenti 15 mensilità più premi di produzione, bonus milionari ai loro dirigenti, senza parlare poi dei compensi alle alte cariche.
E quella è solo una parte dei guadagni, perché l’altra parte la impiegano nell’acquisto di immobili e nell’investimento diretto in titoli.
Se pensiamo poi, che l’unico limite che hanno è una concorrenza da operetta ( concorrenza che non opera alcun calmiere da quando praticamente una persona per poter operare nella società contemporanea non ha alternativa all’avere almeno un conto in banca, se non vuole perdere le giornate nell’assolvere tutti i piccoli e grandi pagamenti che gli competono) grazie alla quale applicano tariffe arbitrarie e soprattutto sproporzionate rispetto al costo effettivo, senza che nessuno possa contestare, si capisce perché abbiano i ricavi che hanno, ma che sottraggono capillarmente alla società in cui operano.
In alcuni momenti storici, viste le esigue risorse della società, nacquero le “banche popolari” o la “casse di risparmio”, come aggregazioni economiche locali, atte a gestire il credito sul territorio, con criteri di assoluta rispondenza alle realtà locali, ma come il loro “giro di affari” si estese, dovettero adeguarsi al cartello delle grandi banche, e allora si fusero tra loro, aumentando il loro peso relativo, ma perdendo quella territorialità che le avvicinava alle esigenze specifiche della popolazione.
Oggi, anche esse, sono parte integrante dello stesso “sistema” avendo anche ottenuto dallo stato il monopolio della gestione del denaro.
L’unica via di scampo, avendo dei governi attenti alle esigenze della popolazione, e non asserviti a tale sistema , sarebbe quello di imporre dei tetti alle percentuali di interessi, alle commissioni, ecc…
E questo non perché io sia convinto che un maggior dirigismo da parte dello stato sarebbe utile alla popolazione, ma solo per spezzare il legame stato/banca , facendo calare sensibilmente i ricavi delle banche, e costringendole così ad una vera concorrenza tra loro.
Tetti via via da abolire come alcune banche ( le meno efficienti) fallissero, e liberassero il campo a quelle più efficienti.

Disponibile, per quanto possibile, a chiarimenti e ampliamenti, ringrazio tutti coloro che mi hanno fin qui seguito.
Mensa Andrea
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Inviato il: 24/6/2010 16:34
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#46
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Grazie Andrea.

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Inviato il: 25/6/2010 15:32
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#47
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@ edo

sai, Edo, mi sento un pò depresso....
dopo 14 post vieni a cercare di rifilarmi questa bufala ? credevo che avresti potuto rispondere tu adeguatamente a tante cazzate messe insieme.
e per far questo, lasciamo perdere banche, economia, ma usiamo solo il buon senso.
scrive:
Partiamo dalla contabilità truccata delle banche ordinarie, che rappresenta il principale meccanismo di evasione messo in atto dagli istituti bancari. Quando una banca presta o anticipa dei soldi creandoli dal nulla con false scritture contabili, si sta appropriando del vostro potere d’acquisto e diminuisce il valore dei soldi posseduti dal resto della comunità. Quando la banca anticipa 100.000 euro, mette al passivo questa somma nominale. Quando il cliente restituisce la somma, o a rate o in una unica soluzione comprensiva degli interessi, la banca dichiara solo gli interessi come utile, facendo sparire contabilmente il capitale. Cioè, i primi 100.000 euro che riceve come riflusso bancario, li annulla con i 100.000 euro precedentemente messi al passivo.

allora supponiamo che nel tuo garage , con pezzi recuperati presso i ferrivecchi, tu assembli una bicicletta, perfettamente funzionante, ed io venga a chiederti in prestito UNA BICICLETTA.
tu me la impresti, io la uso come bicletta, e poi te la riporto, e ti pago il noleggio.
adesso :
cosa ti ho dato era o no una bicicletta ?
tu l'hai usata o no come una bicicletta ?
visto che mi rendi la stessa bicicletta, te ne frega qualcosa di come io l'abbia avuta ?
quando te l'ho data, e tu l'hai accettata come bicicletta, perchè funzionava come una bicicletta, cosa avrei dovuto scrivere, che ti davo dei ferrivecchi ?
e quando mi hai pagato il noleggio, mi hai corrisposto un importo per una bicicletta o per dei ferrivecchi ?
se poi nell'esempio, invece di banconote , la banca avesse soilo fatto un accredito, voleva dire che il valore era nullo ?

ma ti rendi conto, solo nella prima frase quante bestialità sono scritte ?

poi, non contento prosegue

Usiamo l’analogia del CASINO’ per spiegare questa assurdità. Immaginate il proprietario di un casinò che produce delle fiches e le mette – come valore nominale – nel passivo. Invece di metterne al passivo solo il costo di produzione. Quando il casinò vince, questo proprietario disonesto compensa il valore incassato con quello indicato nel passivo, cosicché farà risultare all’attivo solo la differenza rispetto al valore nominale delle fiches. Andrebbe subito in galera per aver fatto sparire l’imponibile.

evidentemente, anche qui non ha capito nulla, perchè il casinò non mi IMPRESTA le fiches, mi da delle fiches, che nel casinò , rappresentano il mio denaro. io do il denaro il casinò mi da le fiches. cosa c'entra con i prestiti ?

il casinò produce fiches.
io do dei soldi e il casinò, per giocare, mi da delle fiches.
le fiches sono solo una rappresentazione del denaro che gli ho dato, mica devono valere quanto il denaro.
infatti quando esco, ridò le fiches e il casinò mi ridà i soldi.
se nella giornata, molte fiches sono state incassate dal casinò ai vari giochi
chi va a cmbiare fiches in denaro, complessivamente, avrà meno fiches di quelle emesse, quindi il casinò pagherà meno denaro.
la differenza tra denaro ricevuto e denaro restituito, è il guadagno del casinò.
e in tutto ciò, che cacchio c'entra quanto è costato al casinò produrre le fiches ?
certo che se io torno a casa con delle fiches in tasca, il casinò avrà un ricavo aggiuntivo costituito da quanto io ho versato per avere quelle fiches che ho in tasca e quanto gli è costato produrle.
ma questo solo per il fatto che io non le ho rese e mi sono accollato la perdita conseguente.

e smetto di leggere perchè mi vien da vomitare al leggere simili idiozie, e il bello è che fanno anche perdere tempo alla magistratura, visto che ha così poco da fare.
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Inviato il: 25/6/2010 22:04
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      effeviemme
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#48
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@ a_mensa

Non è facile cambiare il nostro approccio al denaro, distinguendo il valore dal supporto.
Sono concetti che ormai sono radicati nel nostro cervello, insegnati e assorbiti in contesti in cui conta solo la quantità di euro, o lire, scritte sulle monete, come percezionedel valore.
Quanto ai meccanismi che da tecnico informato hai illustrato nei tuoi post, credo che pochi li avessero già messi in discussione nella propria testa, perchè, come nella maggior parte delle nostre attività economiche, ci sono tanti di quei traguardi da raggiungere quotidianamente ( scadenze ed impegni da "rispettare" e lavoro da fare per riuscire a sopravvivere) che non ti resta quasi mai il tempo, e spesso le energie o il coraggio, di fermarti a valutare con senso critico, quanto siamo stati condizionati dalle capillari espressioni del potere.
Credo che l'argomento da te trattato, per chi non l'ha trattato per studio o per professione, sia piuttosto ostico da rivedere; all'incirca quanto è difficile per un fumatore di antica data (ed in questo posso parlare di me) capire,finchè non avverte disagi, che sarebbe bene cambiare abitudine (anche mentale).
Con questo credo di poter spiegare una certa propensione ad incappare in "granchi" quando la prosa dell'illustratore è impostata più a convincere che a spiegare.
Per quello che finora hai esposto sul funzionamento del mondo delle banche ti ringrazio: credo (spero) di aver afferrato la maggior parte dei concetti, però, forse per rigidità mentale o poca abitudine a valutare questi argomenti, mi serve tempo per assimilare, elaborare ed assumere come acquisiti i dati dei tuoi scritti.
Più che impegnare la guardia di finanza a scovare quì e là gli evasori, sarebbe necessario rivoluzionare il sistema economico-finanziario; ma questo vorrebbe dire l'intervento della politica a porre dei limiti "ragionevoli" al potere economico, a emanare leggi basate sull'interesse comune.
E questo mi pare il problema più grosso ed utopico da affrontare.
Dici che non ci ho capito una mazza?
ciao

effeviemme

(editato nel formato)
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Inviato il: 25/6/2010 23:34
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#49
Sono certo di non sapere
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@ effeviemme
fossi riuscito, con questo mio lavoro, a migliorare la conoscenza anche su un solo particolare di una persona, sarei già contento.
se hai letto, e capito diverse cose, mi rende felice.
penso che approcciando la materia, sia necessario leggere più volte,a distanza di un po' di tempo, l'una dall'altra, per dar tempo di assimilare.
il prossimo lavoro sarà tentare, come con questo ho tentato di slegare il denaro dalle banconote (significato dal supporto) di riuscire a relativizzare il concetto di valore e di ricchezza.
non è facile perchè richiede una attitudine al confronto relativo, che difficilmente viene insegnato, e ancora più difficilmente appreso.
un po come imparare a misurare la lunghezza di un fiume stando su una barca su di esso.
ma vedrò cosa riuscirò a combinare.
grazie per ora e vai tranquillo che devi essere orgoglioso dei progressi fatti.
ciao


ps. la conclusione tua è perfetta.
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Inviato il: 26/6/2010 0:24
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  •  edo
      edo
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#50
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Citazione:
sai, Edo, mi sento un pò depresso.... dopo 14 post vieni a cercare di rifilarmi questa bufala ? credevo che avresti potuto rispondere tu adeguatamente a tante cazzate messe insieme.


Repetita juvant, grazie a te per la risposta sintetica e chiara.
Inviato il: 27/6/2010 9:14
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#51
Sono certo di non sapere
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@ edo
scusa se l'altra volta sono stato un po' sgarbato..... avevo le palle in giostra per motivi famigliari.

davvero, se hai ancora dubbi, chiedi, vedrò di rispondere al meglio.
ciao,.
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Inviato il: 27/6/2010 13:51
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  •  edo
      edo
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#52
Sono certo di non sapere
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Ciao Andrea,
fino al sette luglio sono impegnato (sto affrontando l'esame di maturità!), poi faccio un bel copia incolla dei tuoi post, li stampo, li leggo per bene, e stilo un prospetto sintetico sulla falsariga di quello che ti sottoposi tempo fa, così mi dirai che ne pensi.
Inviato il: 27/6/2010 19:23
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#53
Sono certo di non sapere
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@ edo
ok. in bocca al lupo!
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Inviato il: 27/6/2010 20:54
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  •  effeviemme
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#54
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@ edo

se posso permettermi ...

in bocca al lupo anche da me

ciao
effeviemme
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#55
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Grazie Andrea, anche se per capire meglio il tutto dovro' anche io fare come Edo(in bocca al lupo) posso dire che grazie a te ho una buona base su come funziona il sistema monetario.

Citazione:
e non ho contato quanto ci lascino le imprese dalla piccola azienda personale alle grandi, e sono altri miliardi di euro.


Per quanto ci lascia la piccola impresa(obbligata dalla stato ad avere un conto in banca) posso dare i miei conti:

.circa 75 Euro ogni tre mesi in spese gestione conto+tasse
. 12 Euro annui per accedere ai servizi online(da cui faccio tutte le operazioni)
. 0,25 Euro per ogni Riba pagata Online
. 1.50 Euro per ogni bonifico e F24 online

Totale circa 350 Euro all'anno donati alla banca... ne hanno bisogno poverini.
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"chentu concasa, dughentos corros"
Inviato il: 28/6/2010 0:11
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      edo
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#56
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 29/6/2010 11:33
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#57
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 1/7/2010 9:09
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      a_mensa
Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#58
Sono certo di non sapere
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Da roncello (mi)
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@ edo

probabilmente non hai capito ancora il mio pensiero, e ci riprovo.

soprattutto in un paese come l'Italia, il cui debito pubblico è finanziato per metà direttamente da italiani, la considerazione da fare non è che bisogna inventare chissà cosa per non rimborsare tale debito o per farlo pagare a chissà chi o cosa.

io sono dell'opinione chese qualcuno fa debiti, è giustissimo che prima o poi faccia dei sacrifici e i debiti li ripaghi.

se poi è talmente stupido da indebitarsi in modo tale che soltanto più gli strozzini gli fanno credito, è anche giusto che ne paghi le conseguenze.

ma una nazione , come lanostra, non è fatta solo da operai e casalinghe, a cui togliere anche l'ultimo anelito di respiro.

il debito pubblico è una tassa estremamente iniqua, non perchè va rimborsato, ma perchè pesa in modo UGUALE su tutti i cittadini, senza criteri ne di proporzionalità ne tantomeno di progressività.

io sostengo che per redditi sopra i 200.000€ all'anno il 44% massimo di aliquota è RIDICOLA, e addirittura un insulto per chi abbia 1.000.000 di euro.

e non è tutto. disporre di ricchezze sul territorio nazionale superiori al 1.000.000 di euro, quando alla comunità costano in servizi, infrastrutture, in occupazione di spazio e risorse per la loro preservazione e difesa, ecc... senza chevengano tassate adeguatamente, è di nuovo uno schiaffo a chi tali ricchezze non ha ma ha un misero reddito, col quale vive a stento.

abolizione dell'ici sulla prima casa ? un cavolo! abolizione per i primi 70 mt quadri per il capofamiglia e 40 per ogni altro membro, e il resto tassato.
vuoi che contiunui, sul come io reperirei i soldi per ripagare il debito pubblico ?

poi, ripagato il debito, con l'avanzo tra entrate e uscite, stamperei banconote DELLO STATO, con le quali comincerei a pagare parte le uscite fino ad eliminare le banconote della banca centrale dalla circolazione.

ti andrebbe bene come programma ?

basterebbe volerlo in tanti, per attuarlo!
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Inviato il: 1/7/2010 20:56
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#59
Sono certo di non sapere
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Citazione:
probabilmente non hai capito ancora il mio pensiero, e ci riprovo.


Non l'ho ancora letto.
Inviato il: 1/7/2010 21:04
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Re: banche, derivati, e porcherie varie.
#60
Sono certo di non sapere
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Porgo al volo da una risposta a un articolo:

Mi domandavo da anni cosa significassero tutti quei numeri stampati sulle banconote di tutti i tagli, dal momento che NON erano numeri di serie. Della Luna ricorda che l'Euro non e' una moneta unica ma un sistema di cambi fissi. Cosi' tutto mi si è chiarito. E' vero che l'Euro non è una moneta unica perche' è identificabile per nazione. Mentre non esiste il dollaro della California e quello del Texas, esiste l'Euro italiano, quello tedesco, francese e via dicendo. I numeri che seguono la lettera identificativa della nazione, per l'Italia "S", non sono i numeri di serie ma un algoritmo di cui ancora non conosco il significato. perche' dico che non sono numeri di serie? perche' se sommiamo tra loro tutti i numeri otterremo sempre 7. Se fossero numeri di serie il risultato cambierebbe, ovviamente. Qualcuno mi ha detto che si tratta di un algoritmo antifalsificazioni. Mi sembra poco credibile ma non ho altre ipotesi.

Me lo domando anch'io, qualcuno è in grado di dare la risposta?

l'articolo è questo

p.s. per Andrea: ho copincollato tutto, sia da questo che dall'altro thread, appena leggo ti riferisco .
Inviato il: 6/7/2010 18:18
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