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   Guerre e Terrorismo
  i 19 errori di ISRAELE

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  •  Pispax
      Pispax
Re: i 19 errori di ISRAELE
#181
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/3/2009
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Calvero


Citazione:
... io credo che tu abbia qualche problema di messa a fuoco. Che mi piaccia oppure no io sono Italiano, pago le tasse, le ho sempre pagate, rispetto le regole civili e penali, ho messo a rischio la mia vita in nome di questo Stato, e ho il sacrosanto diritto di NON Votare, di criticare, e di avere pensieri in contrasto con i retaggi di questo e di qualsiasi altro mondo.


No, no, per carità.
Nessun riferimento a inalienabili diritti.


Mi scppava un po' da ridere perché ripensavo al Paradosso di Alfredo, che era un mio compagno di scuola ai tempi in cui discorsi di questo tipo potevano avere una parvenza di senso:

"Rivendico il diritto di pieno possesso del mio corpo e della mia vita quindi se non mi lavo mai i denti e mi vesto da cane sono fatti esclusivamente miei; però non trovo mai una ragazza disposta a baciarmi e questo mi fa troppo incazzare".

(E l'ovvia conclusione di Alfredo era che "le donne sono tutte stronze". Chiaro)



Il paradosso è proprio questo: se voglio ottenre un determinato effetto, allora devo accertarmi maledettamente bene di mettere in moto la causa che lo produce.
Se per una serie di motivi qualsiasi, dai più meschini ai più nobili, decido di mettere in moto cause che generano effetti diversi, dopo mi tocca sciropparmi gli effetti che ne sono usciti.


Tutto qui.
Inviato il: 3/6/2010 18:45
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  •  edo
      edo
Re: i 19 errori di ISRAELE
#182
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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Citazione:
Ambasciatore israeliano negli Usa: 'Azione pienamente legale, un atto tutt'altro che disumano e decisamente responsabile'


Il problema è che queste parole sono legittimate dal comportamento di nazioni importanti (purtroppo).
Ora è ufficiale, il territorio israeliano si estende ovunque e questo grazie al loro comportamento criminale e ai loro complici (altrettanto criminali) che hanno in giro per il mondo.
E la chiamano civiltà. Mi chiedo che passi significativi siano stati fatti, nel senso della civilizzazione dei rapporti, in migliaia d'anni di storia umana; nessuno. La stessa legge del più forte di allora è quella di oggi.
Che tornino i dinosauri.Pare comunque che segnali incoraggianti di civiltà siano ancora possibili... questa è l'unica strada.
Inviato il: 3/6/2010 18:49
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  •  Calvero
      Calvero
Re: i 19 errori di ISRAELE
#183
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

No, no, per carità.
Nessun riferimento a inalienabili diritti.



peccato che il riferimento c'era

Citazione:


Mi scppava un po' da ridere perché ripensavo al Paradosso di Alfredo, che era un mio compagno di scuola ai tempi in cui discorsi di questo tipo potevano avere una parvenza di senso:

"Rivendico il diritto di pieno possesso del mio corpo e della mia vita quindi se non mi lavo mai i denti e mi vesto da cane sono fatti esclusivamente miei; però non trovo mai una ragazza disposta a baciarmi e questo mi fa troppo incazzare".



...vedi che capisci! bene: ora vai a dire ai Politici di lavarsi denti, se vogliono che la gente cominci di nuovo a sorridergli. A baciarli in bocca lascio quelli come te e Alfredino amico tuo

Citazione:

Tutto qui.


appunto
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 3/6/2010 18:56
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  •  Calvero
      Calvero
Re: i 19 errori di ISRAELE
#184
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Ops ..c'è stato un sussulto tra i dormienti in Vaticano chissà, forse non hanno digerito e il ruttino li ha rinsaviti un pochino. Che sia la volta buona?

Chiedono che cessi l'embargo a Gaza (ovviamente astenendosi dal criticare la vicenda.. adesso non pretendiamo i miracoli a quelli ci pensa Lourdes)... chissà se dopo questa faticata (un duro lavoro, ricordiamolo) si sono rigirati nel loro lettuccio dorato a ronfare come loro solito, oppure cominceranno seriamente a prendere posizione nei confronti di questa vicenda.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 3/6/2010 19:12
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  •  redna
      redna
Re: i 19 errori di ISRAELE
#185
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
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Citazione:
Chiedono che cessi l'embargo a Gaza (ovviamente astenendosi dal criticare la vicenda.. adesso non pretendiamo i miracoli a quelli ci pensa Lourdes)..


qualcuno ha mandato qualche messaggio da Iskenderun uccidendo un porporato?

Vescovo italiano uccciso


Ora insieme all'ONU il vaticano si è accorto di Gaza:

La Santa Sede: stop embargo a Gaza. L'attacco israeliano alla flottiglia pacifista è la riprova che «la politica adottata di questo isolamento della Striscia di Gaza non può funzionare, perchè bisogna prima di tutto dare una risposta positiva ai diritti fondamentali di cibo, di acqua, di medicinali, di educazione per la popolazione di Gaza». Lo afferma, in un'intervista alla Radio Vaticana, l'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio Onu di Ginevra.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=104722&sez=HOME_NELMONDO&ssez=

l racconto shock. I soldati israeliani che hanno fatto irruzione sulla Mavi Marmara hanno «preso in ostaggio il figlio neonato del capitano della nave puntandogli una pistola alla testa per costringere l'uomo a fermare l'imbarcazione». È la testimonianza del giornalista algerino Hamid Zaatchi, il cui racconto è stato pubblicato sul quotidiano El Khabar. Il reporter ha ricordato come tutto sia iniziato quando una ventina di navi della Marina israeliana ha circondato la flottiglia dando l'ordine di fermarsi, nonostante si trovasse ancora in acque internazionali «a 76 miglia dalla costa di Gaza».

I passeggeri si sono organizzati in gruppi nei vari punti dell'imbarcazione per fare la guardia. Al primo tentativo dei soldati israeliani i pacifisti hanno cercato di respingerli lanciando loro molle di ferro. Poi è stata la volta degli elicotteri, dai quali «i militari si sono calati a decine». Uno di questi è stato «fatto prigioniero», ma la sorpresa è stata grande quando, tolto il casco al soldato, si sono accorti che «piangeva e tremava come una foglia». Nonostante fossero «imbottiti di armi», per tutta la durata dell'operazione i militari «non sono riusciti a nascondere la tensione».

Un portavoce israeliano ha annunciato che 527 attivitisti della flottiglia internazionale intercettata domenica mentre era diretta a Gaza sono partiti in nottata per la Turchia e la Grecia dopo essere stati espulsi da Israele.

Esami clinici su attivisti per scoprire se sono stati avvelenati. Gli attivisti pro-palestinesi fermati dagli israeliani sulle navi dirette a Gaza ed espulsi nella notte verso Istanbul saranno sottoposti a «determinati test» medici all'istituto di medicina legale della città turca per verificare i sospetti di «intossicazione» da parte degli israeliani. Lo ha annunciato il vicepremier turco Bulent Arinc. Secondo Arinc questi test saranno anche utilizzati dalla Turchia «nella ricerca dei suoi diritti che derivano dal diritto internazionale». Uno degli italiani espulsi, Angela Lano, ha confermato lo svolgimento degli esami, per verificare se durante la permanenza in Israele «sia stata fatta ingerire, attraverso le bottiglie d'acqua fornite, qualche sostanza cancerogena».

Ban: revoca immediata blocco di Gaza. «Il blocco di Gaza deve essere immediatamente revocato» perchè «punisce civili innocenti». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, in un incontro con la stampa al Palazzo di Vetro. Israele, ha aggiunto Ban, inoltre «deve offrire il più rapidamente possibile tutti i dettagli» in suo possesso sull'attacco contro la flottiglia filo-palestinese.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=104722&sez=HOME_NELMONDO&ssez=
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 3/6/2010 19:20
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  •  Floh
      Floh
Re: i 19 errori di ISRAELE
#186
Dubito ormai di tutto
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Da Milano
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Bisogna dire che il Vaticano (anche se è solo per dare contro alla concorrenza) su questa faccenda, diversamente dal solito, non è affatto deplorabile e anzi, con la sua presa di poszione penso che, per la sua influenza sull'opinone pubblica, possa giocare un ruolo chiave nel futuro di Gaza.

Il Vaticano: stop all'embargo a Gaza

Basta embargo a Gaza. L’appello è stato lanciato oggi dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra, che anche sollecitato un’inchiesta sul blitz israeliano contro la nave turca con a bordo attivisti filopalestinesi. Ma diverse altre voci - fra cui quella del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon - si sono levate oggi per chiedere la fine del blocco alla Striscia di Gaza.

In una intervista a Radio Vaticana, l’arcivescovo ha detto che l’attacco israeliano alla flottiglia pacifista è la riprova che «la politica adottata di questo isolamento della Striscia di Gaza non può funzionare, perchè bisogna prima di tutto dare una risposta positiva ai diritti fondamentali di cibo, di acqua, di medicinali, di educazione per la popolazione di Gaza». «Dobbiamo considerare l’incidente dei giorni scorsi come uno dei tanti eventi che sono allo stesso tempo causa e risposta all’instabilità politica e militare del Medio Oriente», ha detto mons. Tomasi. «Quindi - ha proseguito - dobbiamo tutti incoraggiare la comunità internazionale e i Paesi più direttamente interessati a lavorare per una soluzione di lunga durata che non può essere altro - a questo punto - che quella di uno Stato palestinese e di uno Stato israeliano sicuro, in modo che tra i due si possa eventualmente non solo rispettare le regole dell’indipendenza ma anche aprire la porta alla collaborazione».

Tramite Tomasi la Santa Sede ha chiesto un’inchiesta imparziale e trasparente su quanto accaduto nel blitz. «Il blocco di Gaza deve essere immediatamente revocato» perchè «punisce civili innocenti», ha detto dal canto suo Ban Ki-moon in un incontro con la stampa al Palazzo di Vetro.
[...]

Continua
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201006articoli/55615girata.asp
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Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 3/6/2010 19:48
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  •  florizel
      florizel
Re: i 19 errori di ISRAELE
#187
Sono certo di non sapere
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 3/6/2010 21:04
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  •  florizel
      florizel
Re: i 19 errori di ISRAELE
#188
Sono certo di non sapere
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E c'è anche chi avanza dubbi sull'autenticità delle foto.

Se fosse vero ciò che si sostiene, se ne avrebbe ben donde.

Le prove false d’Israele sull’abbordaggio. Truccate le foto pubblicate dal Ministero degli Esteri?
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Inviato il: 3/6/2010 21:11
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  •  astro7
      astro7
Re: i 19 errori di ISRAELE
#189
Mi sento vacillare
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Da questa sconosciuta terra di mezzo
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Angela Lano di rientro da Israele dopo l'arresto sulla Flottiglia
Inviato il: 3/6/2010 22:33
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  •  Stella
      Stella
Re: i 19 errori di ISRAELE
#190
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 9/6/2007
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E' strano che il vescovo sia stato ammazzato da un matto? Può capitare.
Inviato il: 3/6/2010 23:44
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#191
Dubito ormai di tutto
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@ stella

no, non è strano se consideri e accetti che l'"antisemitismo" sia il prodotto di un odio ingiustificato...
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#192
Dubito ormai di tutto
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Da perugia
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ammesso che "antisemitismo" sia un termine accettabile...

VAFFANCULO
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
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  •  redna
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#193
Sono certo di non sapere
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http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_04/israele-gaza-freedom-flotilla-nave-rachel-corrie-iran_b0393834-6fb3-11df-b547-00144f02aabe.shtml


La 'Rachel Corrie' rinuncia alla missione Dietrofront della nave irlandese della Freedom Flotilla. Ahmadinejad: «Regime sionista va verso la distruzione»


MILANO - La nave irlandese "Rachel Corrie" ha rinunciato, almeno per il momento, al proposito di sfidare il blocco navale di Gaza. Audrey Bomse, consigliere legale del Free Gaza movement ha spiegato ai media israeliani che le due navi d'appoggio che dovevano accompagnare la "Rachel Corrie" non sono in grado di prendere il mare a causa di gravi problemi tecnici e quindi l'imbarcazione farà ritorno in Irlanda.


----«SABOTAGGIO» - Diversi esponenti del Gaza Free Movement hanno accusato Israele di aver sabotato le due imbarcazioni, Challenger 1 e Challenger 2, su cui dovevano viaggiare anche diversi giornalisti.

Dall'Iran arriva un nuovo pesante attacco contro Israele. «Ogni altra aggressione spingerà ulteriormente il regime sionista verso la distruzione» ha detto il presidente Mahmoud Ahmadinejad a una folla radunata davanti al mausoleo dell'ayatollah Khomeini a Teheran, in occasione dell'anniversario della morte del fondatore della Repubblica Islamica. Ahmadinejad è tornato sul blitz dei commando israeliani al convoglio diretto a Gaza. «Il regime sionista - ha dichiarato il presidente - ha bloccato la "Freedom Flotilla", ma presto saranno organizzati migliaia di nuovi convogli diretti a Gaza che porteranno libertà alla nazione palestinese, dopo aver annientato i sionisti». Il presidente ha concluso sottolineando come «l'attuale posizione del governo Usa nei confronti del regime (israeliano, ndr) metterà a repentaglio» lo Stato ebraico.


corriere.it


anche in Israele sono preoccupati della posizione USA nei loro confronti tanto che il capo del Mossad esplicitamente parla di un ' peso ' per gli USA:


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7122


Il capo della Mossad Meir Dagan giovedì ha affermato che Israele sta progressivamente diventando un peso per gli Stati Uniti. “Israele sta man mano passando dall’essere un elemento prezioso per gli Stati Uniti all’essere un peso”, ha detto Dagan, parlando di fronte alla Commissione Affari Esteri e Sicurezza Nazionale della Knesset. Dagan ha affermato che il governo statunitense ha recentemente preso in esame la possibilità di forzare Israeliani e Palestinesi a raggiungere una soluzione, ma abbia poi ritirato il progetto dopo aver compreso che ciò non avrebbe portato ad un accordo di pace.


Dopo che la nave irlandese con gli aiuti per Gaza se ne torna a casa e sapremo più avanti il vero motivo, L’ATTACCO ISRAELIANO CONTRO LA FREEDOM FLOTILLA FA PARTE DI UNA STRATEGIA MILITARE PIÙ AMPIA
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7123


Il criminale di guerra e primo ministro Netanyahu, che ha ordinato l’assalto contro la flotta internazionale diretta a Gaza, era in visita ufficiale in Canada al momento dell’attacco israeliano

L’assalto constituisce un atto di pirateria che viola la legge marittima della Convenzione delle Nazioni Unite. L’azione di Netanyahu, che ha provocato 9 morti e circa 60 feriti, costituisce un atto criminale commesso in acque internazionali (BBC News - “Deaths as Israeli forces storm Gaza aid ship”).

..... L’assalto del 31 Maggio è la continuazione dell’Operazione Piombo Fuso iniziata a fine Dicembre 2008. L’obiettivo è quello di confermare lo status di Gaza come prigione urbana.

L’Operazione Piombo Fuso faceva parte di un’operazione militare più ampia avviata all’inizio del governo di Ariel Sharon. Con l’operazione Vendetta Giustificata di Sharon si iniziarono a utilizzare aerei da combattimento F-16 per bombardare le città palestinesi. L’assalto alla Freedom Flotilla fa parte del progetto di trasformare Gaza in un campo di concentramento urbano.

Operazione Giusta Vendetta fu presentata nel 2001 al governo di Ariel Sharon dal Capo di Stato Maggiore dell’IDF (Israeli Defense Forces), sotto il titolo “La Distruzione dell’Autorità Palestinese e il Disarmo di Tutte le Forze Armate”. L’operazione era anche conosciuta come Piano Dagan, dal nome del generale (in pensione) Meir Dagan, attualmente a capo del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana (vedi Ellis Shulman, “Operation Justified Vengeance, A Secret to Destroy the Palestinian Authority”, Global Research, 2002).

Meir Dagan, in coordinamento con le sue controparti negli Stati Uniti, è stato messo a capo di varie operazioni di intelligence militari. Vale la pena notare che Meir Dagan era stretto collaboratore da giovane colonnello dell’allora ministro della difesa Ariel Sharon nei bombardamenti sugli insediamenti a Beirut nel 1982.

L’invasione di terra di Gaza nel 2009, per molti aspetti, ricorda l’operazione militare condotta da Sharon nel 1982. Non vi è alcun dubbio che Dagan, come capo dell’intelligence israeliana, ha preso parte nella decisione dell’assalto alla Freedom Flotilla.

.................
Washington era pienamente consapevole della natura e delle probabili conseguenze dell’operazione dell’IDF in acque internazionali, inclusa l’uccisione di civili. Ci sono indicazioni che questa decisione è stata concertata con Washington.


La presenza del Capo dello Staff di Obama a Tel Aviv ha indubbiamente avuto un ruolo fondamentale nella tempistica del rapporto del 30 maggio così come nell’attacco alla Freedom Flotilla. L’amministrazione Obama ha dato luce verde al fatale raid in acque internazionali. L’uccisione di civili disarmati era parte delle consegne del commando navale israeliano. Faceva parte integrale dell’Operazione Giusta Vendetta di Dagan, che presenta Israele come vittima piuttosto che come colpevole e usa le morti dei civili “di entrambe le parti” per giustificare un processo di escalation militare.

L’Iran viene descritto dagli articoli dei media occidentali come solidale con Hamas e la Freedom Flotilla indicata come supportata da una tacita alleanza tra Hamas e l’Iran. La realtà viene capovolta. Israele è la vittima. Per dirla con Benjamin Netanyahu: “I nostri soldati hanno dovuto difendersi per salvare la propria vita”. Sempre Netanyahu in una conferenza stampa ad Ottawa:

“I soldati sono saliti a bordo per cercare razzi, missili o esplosivi diretti a Gaza per essere usati in attacchi contro Israele. Sono stati presi d’assalto con mazze, picchiati, accoltellati, sono stati segnalati anche spari e i nostri soldati si sono dovuti difendere, difendere le loro vite altrimenti sarebbero stati uccisi” ha affermato lunedì scorso durante una visita al Primo Ministro Stephen Harper.

Ha inoltre aggiunto: “Deplorevolmente nello scontro almeno 10 persone sono morte. Siamo rammaricati per queste perdite. Siamo rammaricati per tutta la violenza che si è verificata. Voglio augurare ai feriti un pronto recupero, inclusi quattro uomini nostri” (Citato dal Toronto Star, 31 Maggio 2010).


Intanto un portavoce della Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti “si rammaricano per la perdita di vite e i feriti.” Ma l’azione di Israele non è stata condannata dall’amministrazione Obama: “l’amministrazione in questo momento sta cercando di capire le circostanze intorno a questa tragedia”. (The Associated Press: Obama administration concerned about Gaza incident.)

EDIT

«Interrotti contatti con la 'Rachel Corrie'» Un'attivista: « Siamo a 170 miglia dalla Striscia»


MILANO - Il cargo irlandese "Rachel Corrie" prosegue il suo viaggio verso Gaza, dove conta di arrivare sabato. Una portavoce del Free Gaza Movement, Greta Berlin, ha smentito la notizia del dietrofront della nave diffusa in precedenza. Ha aggiunto che i contatti via satellite hanno smesso di funzionare. Un'attivista è però riuscita a parlare con la tv Al Jazira: «Ci troviamo a 170 miglia marine dalla Striscia di Gaza, dove contiamo di arrivare sabato mattina. Quando arriveremo a 120 miglia dalla costa diminuiremo la velocità di crociera. Non abbiamo avuto ancora contatti con gli israeliani e al momento siamo tranquilli perché speriamo che capiscano che la nostra è una nave che trasporta solo aiuti umanitari e non vogliamo la violenza».


C'è dunque timore sulla sorte della nave e gli organizzatori della "Freedom Flotilla" accusano Israele. «Presumiamo che si tratti di un sabotaggio» dice Audrey Bomse del Free Gaza Movement. Due imbarcazioni della "Freedom Flotilla" (Challenger 1 e 2) sono state infatti messe fuori uso una settimana fa da guasti improvvisi: quindi non potranno accogliere i giornalisti che intendevano seguire la "Rachel Corrie"

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  •  florizel
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Re: i 19 errori di ISRAELE
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Gaza, nessun dietrofront per la nave Rachel Corrie carica di aiuti.

"Greta Berlin, portavoce di Free Gaza Movement, il gruppo che ha organizzato la spedizione, ha assicurato che non c’è stato alcun cambiamento nei piani.

In mattinata, il consigliere legale dell’organizzazione, Audrey Bomse, aveva invece annunciato il rientro della Rachel Corrie a causa del “sabotaggio” da parte di Israele di due navi passeggeri, anch’esse in viaggio verso Gaza. Bromse aveva in particolare riferito alla radio israeliana di guasti tecnici tali da non consentire la ripresa della navigazione. "


Napoli - Israele strage di Stato ! Manifestazione venerdi' 4 giugno.

"E' stato un'atto terribile, una nuova "strage di Stato" che si spiega solo con la volontà di "soluzione finale" verso la popolazione palestinese, esattamente come per i bombardamenti terroristici dell'operazione "Piombo Fuso" che un anno fà hanno trucidato migliaia di abitanti della striscia di Gaza.

In quel lembo di terra dove un milione e mezzo di persone da più di 3 anni vivono segregate e affamate per un embargo criminale! Sono vergognose e ipocrite anche le prese di posizione del governo italiano (unico paese con gli USA a non votare nemmeno la blanda risoluzione ONU). Una linea che è il frutto delle complicità militari ed economiche con la politica di genocidio dei governi israeliani. Israele infatti può compiere impunemente questi massacri perchè è forte del sostegno delle principali potenze occidentali, che hanno interessi strategici in quella regione."


Occupata a Trieste sede della Compagnia Israeliana ZIM.

"il mondo cominci a presentare il conto a Israele per i suoi crimini", questo l'appello della Coalizione delle Donne Per la Pace a Tel Aviv, manifestando di fronte ad una base militare." "Israele può fare quello che fa con impunità grazie al sostegno diplomatico ed economico di moltissimi paesi. It's time to stop this support!"

Manolo Luppichini è tornato in Italia.

Domani a Roma continua la mobilitazione in solidarietà alla Freedom Flottiglia e al popolo di Gaza; l'appuntamento è alle ore 17 a Piazza Esedra.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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Re: i 19 errori di ISRAELE
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Re: i 19 errori di ISRAELE
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Quale pazzia dovremo ancora registrare prima che si arrivi ad una sostanziale inversione di rotta che riporti la pace in quei territori martoriati‭? ‬

"Da sempre gli Stati hanno diviso i popoli imponendo le frontiere.‭ ‬La creazione dello Stato d'Israele non solo non ha risolto le esigenze della popolazione ebraica residente,‭ ‬né di quella sfuggita ai campi di sterminio,‭ ‬ma ha creato in Palestina una fortezza militarista ed autistica,‭ ‬baluardo di interessi strategici degli imperialismi USA ed UE,‭ ‬ed ha sviluppato una contrapposizione permanente con la popolazione preesistente,‭ ‬imponendo una dominazione di tipo coloniale."


Da Vittorio Arrigoni, Striscia di Gaza:

Le vie dell'utopia sono zeppe d'incroci: i miei amici Manolo e Osama non si conoscevano prima di qualche ora fa, eppure si sono riconosciuti immediatamente come alleati dinnanzi allo squadrismo dei loro torturatori.
Ora sono tornati liberi, uno in Italia l'altro in UK, certi di ritrovarsi in futuro sulla strada che porta alla liberazione della Palestina.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#198
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Israele, hai perso.


SCRITTO IL 2010-06-04 IN NEWS
Di Angela Lano, da Torino.

Israele ha definitivamente rivelato il suo vero volto, violento, terrorista, disumano. L'attacco alla Freedom Flotilla, di cui ormai tutti conoscono i dettagli grazie alla intelligente organizzazione mediatica turca, che ha munito di satellitare la nave Marmara, con centinaia di giornalisti e attivisti a bordo, è stato uno dei peggiori autogoal dello stato sionista. Una dimostrazione di selvaggia stupidità, quella di cui soltanto i violenti sono dotati. Se ci avessero fermato in acque gazesi, anziché in acque internazionali, l'avrebbero spuntata in qualche modo, ma la loro arroganza e sicura tracotanza - quella che deriva loro dalla totale impunità di cui hanno goduto da oltre 62 anni a questa parte - li ha portati a strafare. E dunque a piombarci addosso con furia disumana in piene acque internazionali.

Una mossa folle, bestiale e, alla fine, autolesionista, a dimostrazione del vuoto morale e politico che regna in Israele e tra i suoi leader.

Israele affonda insieme ai cadaveri dei poveri attivisti che ha gettato in mare. Il mondo intero, tranne l'Italia malata e codarda rappresentata da politici al servizio straniero, è ormai contro di lei, creatura nata in grembo al colonialismo europeo di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento, progetto fallito di homeland per soli ebrei, e dunque stato razziale e razzista.

La Freedom Flotilla non è entrata a Gaza, e con dolore ha dovuto rinunciare al gioioso progetto umanitario e politico che la voleva nella Striscia di Gaza insieme al milione e mezzo di esseri umani imprigionati nel più grande carcere a cielo aperto. Tuttavia, la Freedom Flotilla ha vinto. Ha battuto lo stato canaglia con la propria forza morale e coraggio, e ha rivelato di fronte a tutti il vero volto di Israele che la propaganda di decenni descrive come "unica democrazia del Medio Oriente" e come "civiltà in mezzo alla barbarie".

Al di là del dolore per le vittime innocenti, dell'orrore vissuto, della tortura psicologica, e per alcuni della violenza fisica, cui siamo stati sottoposti a partire dal nostro rapimento in acque internazionali fino ai giorni passati in carcere, ciò che resta è l'orgoglio, la profonda soddisfazione di aver partecipato a un evento storico, a un momento incredibile che, siamo tutti certi, cambierà lo scenario politico regionale e internazionale. Se Israele ha pensato di piegarci, di indurci a lasciare il nostro impegno per la Striscia di Gaza - copertura mediatica per noi giornalisti a bordo della Flotta, umanitario per gli attivisti - s'è sbagliata di molto: siamo pronti a rimetterci in viaggio con il doppio delle navi. La verità non può essere coperta, neanche se a infangarla è uno degli stati più armati e violenti del mondo. Prima o poi essa viene a galla.

Quindi, non posso che dirmi fiera, come cittadina e come giornalista, di aver fatto parte della flottiglia, anche se questo è costato dolore alla mia famiglia e un grande senso di colpa a me - per questo e solo per questo ero "provata", come hanno scritto i giornali. Per il resto, come tutti gli altri, ero arrabbiata e combattiva, perché di fronte alla codardia violenta di Israele non ci si può permettere di avere altro atteggiamento. E' stato scritto che ero pronta a firmare: sì, a firmare la deportazione da un Paese dove ero stata portata con forza e contro la mia volontà, ma non certo di ammettere una colpa che non avevo, ma di cui invece s'è macchiata Israele, con il suo atto di pirateria e rapimento di civili disarmati. La schiacciante maggioranza di noi non è stata infatti disponibile ad accettare alcuna ammissione di colpevolezza, e, come me, s'è detta disposta a finire in prigione piuttosto che a sottomettersi a un ordine ingiusto.

In tutto ciò non vi è niente di eroico e il clamore mediatico è stato da noi accolto con entusiasmo perché finalmente si è dissolto il buio informativo che da sempre copre la situazione in Palestina.

Ci aspettiamo il contrattacco della Israel Lobby e dei suoi ascari, già all'opera, in Italia mentre eravamo in viaggio verso Gaza e poi in prigione. Colpiranno ancora con menzogne, ricostruzioni false, fallaci accuse di antisemitismo, intimidazioni e chissà che altro. Ma noi siamo qui a lavorare e a fare del nostro meglio per diffondere una corretta informazione. Siamo inoltre grati alle centinaia e centinaia di persone che ci stanno mandando messaggi di solidarietà e di affetto, incoggiandoci ad andare avanti. L'assedio alla Striscia sarà sollevato, anche grazie alla ferocia e stupitidà israeliana

http://www.infopal.it/leggi.php?id=14851
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Inviato il: 4/6/2010 15:35
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#199
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Inviato il: 4/6/2010 18:20
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Re: i 19 errori di ISRAELE
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Secondo quanto riferito dall'attivista italiano Manolo Luppichini, le persone uccise dai soldati israeliani potrebbero essere addirittura molti di più di quelli riferiti finora, in quanto molti corpi sarebbero stati gettati in mare.

"Particolari che lo stesso freelance avrebbe appreso da Jerrie Campbell, un’infermiera australiana che si trovava a bordo della nave turca, e che giustificherebbero le persone ritenute disperse. Tra queste ci sarebbe anche il 60enne californiano Paul Larudee, il co-fondatore del Free Gaza Movement, che dai racconti del reporter italiano, durante la detenzione sarebbe stato prima colpito con le pistole elettriche e poi pestato dai militari israeliani. Al momento di Larudee non si hanno notizie.
(...)
La cosa certa, invece, è che i 9 attivisti sono state uccise da colpi di arma da fuoco. Lo rivelano le autopsie eseguite ad Istambul, in cui si è scoperto che le vittime sono state tutte crivellate dai proiettili a parte una, deceduta dopo aver ricevuto il cosiddetto colpo di grazia a bruciapelo, sparato dai 2 ai 14 centimetri a detta dei sanitari. A breve sarà redatto un rapporto e una volta inoltrato agli uffici competenti sarà il procuratore generale di Istanbul a decidere se incriminare il governo israeliano.

Nel frattempo la nave Rachel Corrie salpata dall'Irlanda per una nuova spedizione battezzata Freedom2, carica di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza, è giunta a 150 miglia dalle coste palestinesi, dove secondo la tabella di marcia dovrebbero arrivare domani mattina. Il condizionale è d'obbligo, visto che lo stato d'Israele ha annunciato che vieterà il passaggio con tutti i mezzi.
Il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman ha ribadito anche questa sera alla tv Channel 1 che impediranno alla nave irlandese di forzare il blocco per portare aiuti alla Strscia di Gaza. "Fermeremo la nave - ha detto Lieberman - non c'è alcuna possibilità che la Rachel Corrie raggiunga le coste di Gaza".

Una minaccia avventata, visto che ora gli occhi sono tutti puntati sulla prossima mossa d'Israele. Un'altra incursione, infatti, potrebbe rivelarsi fatale e destabilizzare ulteriormente quest'area che non conosce pace da troppi anni."


Una considerazione: si è tanto parlato di "isolamento" di israele. A me pare un'enorme cazzata. Dopo aver incassato il NO degli USA (e dei suoi servi), e l'astensione di Francia, Gran Bretagna e Germania alla risoluzione del'ONU (per quanto possano servire...) di fronte all'opinione pubblica mondiale, non so se si può parlare di "isolamento", o di "sconfitte"...
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Inviato il: 5/6/2010 0:00
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#201
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Vittorio Arrigoni da Gaza: confermano che stanno arrivando.

"Alle 20:04 italiane, siamo riusciti a raggiungere al telefono satellitare la Rachel Corrie. Stanno tutti bene e navigano tranquilli verso Gaza ad una distanza di circa 100 miglia. Li aspetteremo al porto dalle 11 di domani mattina.
(...)
Il capitano Derreck anche questa mattina ha smentito fortemente quanto scritto ieri dal quotidiano israeliano Haaretz e riportato da tutti i giornali del mondo, e cioè che se intercettati dai commandos dirigeranno di loro spontanea volontà verso il porto israeliano di Ashdod.
Equipaggio e passeggeri sono determinatissimi a portare a compimento la loro missione umanitaria e sbarcare a Gaza con il loro carico di aiuti: cemento, ferro, attrezzature mediche, giocattoli.
(...)
Dopo i sabotaggi subiti alle altre due imbarcazioni del Free Gaza Movement, le misure di sicurezza prese prima della partenza della Rachel Corrie sono state accurate. I sabotaggi sono stati confermati da il colonello Itzik Tourgeman che ha dichiarato alla Commissione Difesa e Affari Esteri della Knesset, il parlamento israeliano, che alcune navi della Flotilla non hanno potuto salpare dai porti europei verso Gaza perché manomesse grazie ad una "missione coperta", ovvero da agenti dell'Intelligence."
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Inviato il: 5/6/2010 0:43
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#202
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Israeliani intercettano la Rachel Corrie
si attende l'abbordaggio
Unità della marina hanno circondato la nave
irlandese al largo della cose di Gaza



La Rachel CorrieLARNACA - La nave irlandese «Rachel Corrie», in navigazione verso la Striscia di Gaza, ha ignorato finora le richieste della marina israeliana di cambiare rotta e dirigersi verso il porto Ashdod (sud di Israele). «Abbiamo stabilito un contatto, ma l'equipaggio non coopera», ha detto un portavoce militare, rifiutandosi di aggiungere se l'imbarcazione sia tuttora in movimento o sia invece ferma, circondata da unità israeliane. Resta tuttavia confermata, per il momento, la mancanza di qualsiasi segno di scontro.
PROIBIZIONE - Venerdì sera il ministero degli Esteri irlandese e quello israeliano avevano delineato un'ipotesi di accordo affinchè l'ultima nave della Freedom Flotilla decisa a superare il blocco potesse attraccare ad Ashdod con la garanzia israeliana dell'apertura di un corridoio via terra attraverso il quale lo stesso equipaggio avrebbe potuto poi consegnare il suo carico di aiuti a Gaza, previ i controlli di sicurezza. Ma gli attivisti filo-palestinesi a bordo hanno fatto sapere di non volervi aderire. «Noi - ha dichiarato nella notte per telefono dalla nave uno dei pacifisti, John Graham - non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l'assedio (navale israeliano) contro la Striscia di Gaza».

ATTIVISTI UCCISI CON COLPI ALLA TESTA A BRUCIAPELO - Intanto oggi il quotidiano britannico Guardian, citando le autopsie svolte in Turchia, scrive che i nove attivisti turchi uccisi dalle forze armate israeliane nel corso del blitz contro la Freedom Flotilla sono stati raggiunti da almeno una trentina di colpi d’arma da fuoco. Si tratterebbe di pallottole da 9 millimetri, sparate in molti casi da distanza ravvicinata; cinque delle vittime sono state colpite alla testa, scrive il medico legale turco, incaricato di effettuare le autopsie dal ministero della Giustizia di Ankara. In particolare, Ibrahim Bilgen, 60 anni, è stato colpito da 4 proiettili alla tempia, al petto, ai fianchi e alla schiena. Un diciannovenne, Fulkan Dogan, con cittadinanza americana, è stato raggiunto da cinque colpi sparati da meno di 45 centimetri, alla faccia, alla nuca, due volte alle gambe e una alla schiena. Altri due uomini sono stati uccisi da almeno quatto colpi ciascuno e cinque delle vittime hanno ricevuto proiettili nella schiena, ha riportato Yalcin Buyuk, vice-presiente della commissione di medicina legale.

ERDOGAN VALUTA SE MANDARE MARINA A ROMPERE ASSEDIO - Tayyip Recep Erdogan sta valutando se usare la sua Marina per rompere l'assedio di Gaza. Lo scrive Debkafile, un sito considerato vicino all'intelligence israeliana, che cita i servizi segreti turchi. Il premier turco starebbe addirittura pensando di salire a bordo egli stesso di un futura nave di attivisti filo-palestinesi, convinto che Israele non avrebbe il coraggio di intervenire per bloccarlo.

USA MEDIANO: «BLOCCO INSOSTENIBILE, MA DIRIGETEVI AD ASHOD» - Secondo fonti di Debkafile ad Ankara, l'amministrazione di Obama è comunque in stretto contatto con il premier turco per cercare di raffreddare gli animi. Mike Hammer, portavoce del National Security Council, ha tra l'altro chiesto espressamente all'imbarcazione israeliana di cambiare rotta e andare al porto di Ashdod. A proposito del blocco su Gaza, Hammer ha detto che «la situazione attuale è insostenibile e deve essere cambiata». Gli Usa lavorano attivamente con Israele, l'Autorità Palestinese e altri partner internazionali, «per mettere a punto nuove procedure per la consegna di materiale e assistenza alla popolazione di Gaza, evitando nel contempo l'importazione di armi».

http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_05/rache-corrie-intercettata_b56cb98a-706b-11df-aae4-00144f02aabe.shtml

EDIT


Cronaca Mondo La marina israeliana intercetta la Rachel Corrie: “Stop o vi abbordiamo”

Le forze israeliane “non avranno altra scelta se non quella di abbordare la nave” se la Rachel Corrie, la nave irlandese con a bordo aiuti e attivisti filo-palestinesi, continuerà a puntare verso la Striscia di Gaza. Lo ha detto all’ANSA il capitano Aryi Shalicar, dell’ufficio stampa delle forza armate israeliane.
“Sono quattro ore che proviamo a contattare l’equipaggio per chiedere di cambiare la rotta verso Ashdod (sud di Israele) di non violare il blocco (imposta da Israele attorno alla Striscia di Gaza), ma per ora non c’é cooperazione”, ha affermato l’ufficiale. “Se non avremo altra scelta, abborderemo la nave per fermarla, perché questo è il nostro compito”, ha aggiunto.
La nave irlandese ‘Rachel Corrie’, in navigazione verso la Striscia di Gaza, ha ignorato finora le richieste della marina israeliana di cambiare rotta e dirigersi verso il porto Ashdod (sud di Israele). Lo ha detto all’ANSA un portavoce militare, rifiutandosi di aggiungere se l’imbarcazione sia tuttora in movimento o sia invece fermo, circondato da unità israeliane, secondo quanto riferito da alcune fonti del Comitato di accoglienza a Gaza.
“Abbiamo stabilito un contatto, ma l’equipaggio non coopera”, ha detto un portavoce militare, ribadendo che le forze israeliane hanno chiesto alla Rachel Corrie di deviare “verso il porto di Ashdod” e lasciando intendere che a questo punto la nave potrebbe essere abbordata. Resta tuttavia confermata, per il momento, la mancanza di qualsiasi segno di scontro.
Venerdì sera il ministero degli Esteri irlandese e quello israeliano avevano delineato un’ipotesi di accordo affinché la nave potesse attraccare ad Ashdod con la garanzia israeliana dell’apertura di un corridoio via terra attraverso il quale lo stesso equipaggio avrebbe potuto poi consegnare il suo carico di aiuti a Gaza, previ i controlli di sicurezza. Ma gli attivisti filo-palestinesi a bordo hanno fatto sapere di non volervi aderire.
“Noi – ha dichiarato nella notte per telefono dalla nave uno dei pacifisti, John Graham – non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l’assedio (navale israeliano) contro la Striscia di Gaza”.
Secondo quanto riferisce un membro del gruppo Freegaza, Greta Berlin, la marina israeliana avrebbe seguito l’imbarcazione irlandese. Un giornalista di Al Jazeera, che si trovava a bordo della nave irlandese, ha detto di aver visto le navi israeliane accanto alla Rachel Corrie.
“Ci stanno seguendo – ha affermato – Non ci sono scontri”. “Diversi scafi hanno accerchiato la Rachel Corrie – è la testimonianza di Amjad al-Shawa, portavoce del comitato che avrebbe dovuto accogliere gli attivisti filopalestinesi a Gaza – in una zona situata tra le 30 e le 35 miglia al largo delle coste di Gaza”. L’esercito israeliano non ha ancora confermato l’accaduto. I gruppi Facebook e Twitter stentano a fornire notizie per l’impossibilità di comunicare con i passeggeri a bordo della nave.
Le forze israeliane hanno contattato in precedenza l’equipaggio della Rachel Corrie. Lo ha confermato all’ANSA un portavoce militare, precisando che c’é stata “una richiesta di identificazione, secondo le normali procedure” di approccio in mare. La Rachel Corrie è stata intercettata a prima mattina da alcune unità della marina israeliana che da quel momento continuano a seguirla. Nel frattempo i contatti radio e il radar della nave irlandese risultano oscurati. Non vi sono stati fino ad ora scontri o tensioni.
Secondo fonti del Comitato di accoglienza che avrebbe dovuto ricevere la Rachel Corrie a Gaza, la nave è al momento ferma, circondata dalle unità israeliane. Le fonti confermano a loro volta che non si segnalano scontri o spari e che per ora la nave irlandese non risulta essere stata abbordata né appare trainata.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/gaza-flottiglia-blitz-rachel-corrie-409315/
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Inviato il: 5/6/2010 9:57
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#203
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Non mi sembra molto importante, ma vedo che ancora qualcuno voleva appurare le norme di diritto marittimo applicabili nelle circostanze dell'attacco.
QUI ho trovato una dissertazione dell'avvocato Claudia Milani che spiega tutti i dettagli tecnici.

Diceva dunque giusto DA SUBITO Erdogan, definendo l'episodio un atto di terrorismo di stato.

(citato qui dalla ANSA)
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Inviato il: 5/6/2010 11:24
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#204
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Tagliata la testa come a San Giovanni

Lo dice padre Roberto Ferrari, missionario in Turchia, parlando dell'omicidio di monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia e presidente della Conferenza episcopale turca, ucciso a Iskanderun il 3 giugno scorso.


Immagino si riferisse a San Giovanni Battista.
traggo da wikipedia

"Il Battista morì a causa della sua predicazione. Egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato ad un banchetto, lo fece decapitare."


Ora ci vorrebbe qualcuno più addentro di me nei simbolismi e nei codici linguistici (massonici ad esempio) per riuscire a spiegare perchè, tra i mille modi possibili di uccidere un uomo, perchè si sia voluto uccidere monsignor Padovese proprio in quel modo. O perchè padre Ferrari si sia affrettato a rilasciare il macabro dettaglio in una intervista.

ULTIM'ORA: la Rachel Corrie alla fine è stata abbordata dagli israeliani e sembra si sia diretta al porto di Ashod. Risultano illesi tutti i passeggeri. (fonte adnkronos)
EDIT: ma ancora Israele non conferma l'abbordaggio
(da corriere.it delle 11:37)
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#205
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Citazione:

florizel ha scritto:
Dopo i sabotaggi subiti alle altre due imbarcazioni del Free Gaza Movement, le misure di sicurezza prese prima della partenza della Rachel Corrie sono state accurate. I sabotaggi sono stati confermati da il colonello Itzik Tourgeman che ha dichiarato alla Commissione Difesa e Affari Esteri della Knesset, il parlamento israeliano, che alcune navi della Flotilla non hanno potuto salpare dai porti europei verso Gaza perché manomesse grazie ad una "missione coperta", ovvero da agenti dell'Intelligence."


Qui l'articolo originale.

Voglio vedere se di fronte a questa confessione di un sabotaggio compiuto da agenti israeliani nel porto di un "alleato", c'è ancora qualcuno che si mette a cavillare sulla definizione di pirateria...
Il problema è che ormai i sionisti ammettono apertamente, con abbondanza di faccia di tolla e arroganza, i loro atti scellerati, perché sanno che nessuno mai si sognerà di accusarli e/o men che meno di "punirli".
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"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Inviato il: 5/6/2010 11:43
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#206
Dubito ormai di tutto
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Freeman ha detto Citazione:

Voglio vedere se di fronte a questa confessione di un sabotaggio compiuto da agenti israeliani nel porto di un "alleato", c'è ancora qualcuno che si mette a cavillare sulla definizione di pirateria...
Il problema è che ormai i sionisti ammettono apertamente, con abbondanza di faccia di tolla e arroganza, i loro atti scellerati, perché sanno che nessuno mai si sognerà di accusarli e/o men che meno di "punirli".


La definizione di "pirateria" è inappropriata.
I pirati sono, in parole semplici e non giuridiche, predoni per ragioni di profitto personali.
Quello è sabotaggio.
La strage sulla Flotilla è terrorismo. Oppure atto di guerra (ma essendo rivolto contro civili sarebbe meglio parlare di terrorismo di stato, come ha detto Erdogan).

Sul senso di impunità degli israeliani hai pienamente ragione, non è una novità e mi sembra superfluo citare ad esempio come si mossero nella caccia al Settembre Nero.

Ma ora stanno mettendo a dura prova la pazienza di alcuni alleati. E forse è semplicemente in corso una "manutenzione" dello status quo di chi comanda davvero.
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Inviato il: 5/6/2010 11:55
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Re: i 19 errori di ISRAELE
#207
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Racquel Corrie in mano israeliana

Corrie in mano israeliana, scortata verso Ashdod

ROMA - Fonti dell'organizzazione Free Gaza hanno hanno reso noto su Twitter che la nave dei pacifisti Rachel Corrie è stata presa con la forza dalla marina israeliana ed è rimorchiata verso il porto di Ashdod. I passeggeri a bordo sono incolumi.

La notizia è stata postata sul profilo dell'organizzazione su Twitter da Perdana, società malese comproprietaria della nave che ha un proprio attivista a bordo. Sullo stesso sito si apprende che la nave è visibile dalla costa di Gaza.

Il battello di attivisti filopalestinesi Rachel Corrie, diretto verso la Striscia di Gaza, è stato intercettato dalla Marina israeliana 35 miglia al largo delle coste. Lo rende noto un portavoce del gruppo di attivisti. La notizia è stata confermata anche dai gruppi Facebook e Twitter dell'imbarcazione irlandese, nei quali si legge che non ci sono stati né scontri né feriti.

Secondo quanto riferisce un membro del gruppo Freegaza, Greta Berlin, la marina israeliana avrebbe seguito l'imbarcazione irlandese. Un giornalista di Al Jazeera, che si trovava a bordo della nave irlandese, ha detto di aver visto le navi israeliane accanto alla Rachel Corrie. "Ci stanno seguendo - ha affermato -. Non ci sono scontri". "Diversi scafi hanno accerchiato la Rachel Corrie - è la testimonianza di Amjad al-Shawa, portavoce del comitato che avrebbe dovuto accogliere gli attivisti filopalestinesi a Gaza - in una zona situata tra le 30 e le 35 miglia al largo delle coste di Gaza". L'esercito israeliano non ha ancora confermato l'accaduto. I gruppi Facebook e Twitter stentano a fornire notizie per l'impossibilità di comunicare con i passeggeri a bordo della nave.

ISRAELE NON CONFERMA ABBORDAGGIO CORRIE - Non trova per il momento nessuna conferma da fonti israeliane la notizia secondo cui la nave irlandese Rachel Corrie, diretta verso Gaza, sarebbe stata dirottata dalla marina d'Israele verso il porto di Ashdod. Un portavoce militare ha dichiarato di non avere per ora ''alcuna informazione del genere''. ''L'unica cosa che posso al momento confermare - ha detto il portavoce militare - e' che l'equipaggio (della Rachel Corrie) ha finora ignorato le nostre richieste di cambiare rotta e ha rifiutato di cooperare''.

TV ISRAELE,CORRIE ABBORDATA, NESSUNA VIOLENZA - La tv israeliana Canale 2 ha confermato che forze militari hanno preso possesso senza scontri della Rachel Corrie. L'abbordaggio, secondo l'emittente, é stato "pacifico" e la nave viene ora dirottata verso il porto israeliano di Ashdod. La nave "é passata sotto il controllo" delle forze israeliane, ha poi confermato un portavoce militare, aggiungendo che l'abbordaggio è avvenuto "senza scontri" e "senza alcuna resistenza" da parte dell'equipaggio. La Rachel Corrie, che cercava di rompere - con un carico di aiuti e 19 attivisti filo-palestinesi a bordo - il blocco imposto alla Striscia
CORRIE IGNORA CONTATTI, S'ATTENDE ABBORDAGGIO - La nave irlandese 'Rachel Corrie' ha ignorato finora le richieste della marina israeliana di cambiare rotta e dirigersi verso il porto Ashdod (sud di Israele). Lo ha detto all'ANSA un portavoce militare, rifiutandosi di aggiungere se l'imbarcazione sia tuttora in movimento o sia invece fermo, circondato da unità israeliane, secondo quanto riferito da alcune fonti del Comitato di accoglienza a Gaza.

"Abbiamo stabilito un contatto, ma l'equipaggio non coopera", ha detto un portavoce militare, ribadendo che le forze israeliane hanno chiesto alla Rachel Corrie di deviare "verso il porto di Ashdod" e lasciando intendere che a questo punto la nave potrebbe essere abbordata. Resta tuttavia confermata, per il momento, la mancanza di qualsiasi segno di scontro. Ieri sera il ministero degli Esteri irlandese e quello israeliano avevano delineato un'ipotesi di accordo affinché la nave potesse attraccare ad Ashdod con la garanzia israeliana dell'apertura di un corridoio via terra attraverso il quale lo stesso equipaggio avrebbe potuto poi consegnare il suo carico di aiuti a Gaza, previ i controlli di sicurezza. Ma gli attivisti filo-palestinesi a bordo hanno fatto sapere di non volervi aderire. "Noi - ha dichiarato nella notte per telefono dalla nave uno dei pacifisti, John Graham - non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l'assedio (navale israeliano) contro la Striscia di Gaza".

ISRAELE CONFERMA, STOP O ABBORDAGGIO - Le forze israeliane "non avranno altra scelta se non quella di abbordare la nave" se la Rachel Corrie, la nave irlandese con a bordo aiuti e attivisti filo-palestinesi, continuerà a puntare verso la Striscia di Gaza. Lo ha detto all'ANSA il capitano Aryi Shalicar, dell'ufficio stampa delle forza armate israeliane. "Sono quattro ore che proviamo a contattare l'equipaggio per chiedere di cambiare la rotta verso Ashdod (sud di Israele) di non violare il blocco (imposta da Israele attorno alla Striscia di Gaza), ma per ora non c'é cooperazione", ha affermato l'ufficiale. "Se non avremo altra scelta, abborderemo la nave per fermarla, perché questo è il nostro compito", ha aggiunto.

- "Israele - ha ripetuto il portavoce militare - non ha problemi a far attraccare la Rachel Corrie ad Ashdod e ad aiutare poi l'equipaggio a trasferire gli aiuti a Gaza" via terra. Ha tuttavia aggiunto che occorrerà prima "ispezionare il carico, per verificare che non vi siano esplosivi o munizioni". Israele ha imposto severe restrizioni attorno alla Striscia di Gaza, fin dall'avvento al potere in questa enclave palestinese degli islamico-radicali di Hamas, nel 2007. Gli attivisti, tuttavia, considerano illegittimo tale blocco, la cui revoca è chiesta con crescente insistenza anche da diversi attori della comunità internazionale: tanto più dopo il sanguinoso blitz di lunedì compiuto dalle forze speciali israeliane contro una flottiglia guidata dalla nave turca Mavi Marmara che cercava a sua volta di forzare l'embargo.


Citazione:
E forse è semplicemente in corso una "manutenzione" dello status quo di chi comanda davvero.

molto probabilmente sia bibi che obama sono in forte difficoltà interna. Bibi non si è ancora scagionato delle accusa di aver fatto uccidere a Dubai l'armiere palestinese e Obama è alla prese con la marea nera che non cessa e che fa più che mai danni agli occhi di tutti e i consensi si stanno riducendo di momento in momento.
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 5/6/2010 12:07
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  •  florizel
      florizel
Re: i 19 errori di ISRAELE
#208
Sono certo di non sapere
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Le ultime notizie danno la Rachel Corrie scortata al porto di Ashdod dalle autorità israeliane.

A quanto pare, il governo irlandese ha formulato degli accordi con israele circa la possibilità che venga aperto un corridoio via terra per consegnare gli aiuti a Gaza.

"Ma gli attivisti filo-palestinesi a bordo hanno fatto sapere di non volervi aderire. "Noi - ha dichiarato nella notte per telefono dalla nave uno dei pacifisti, John Graham - non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l’assedio (navale israeliano) contro la Striscia di Gaza"."
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 5/6/2010 12:18
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  •  florizel
      florizel
Re: i 19 errori di ISRAELE
#209
Sono certo di non sapere
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Queste, le dichiarazioni di Manolo Luppichini al suo rientro a Roma.


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Inviato il: 5/6/2010 12:23
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  •  Calvero
      Calvero
Re: i 19 errori di ISRAELE
#210
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:
ha detto mons. Tomasi. «Quindi - ha proseguito - dobbiamo tutti incoraggiare la comunità internazionale e i Paesi più direttamente interessati a lavorare per una soluzione di lunga durata che non può essere altro - a questo punto - che quella di uno Stato palestinese e di uno Stato israeliano sicuro, in modo che tra i due si possa eventualmente non solo rispettare le regole dell’indipendenza ma anche aprire la porta alla collaborazione».




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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 5/6/2010 14:13
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