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  L'angolo delle cose preoccupanti...

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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1185
Sono certo di non sapere
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Capito, Calvero ?
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  •  ivan
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1184
Sono certo di non sapere
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Un po' dei principi usati in giro in vari modi per vari motivi, dall'aumento dell'audiences al semplice trolling passando per la propaganda politica.


1. Principio della semplificazione e del nemico unico.

E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.


2. Principio del metodo del contagio.

Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo.


3. Principio della trasposizione.

Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.


4. Principio dell’esagerazione e del travisamento.

Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.


5. Principio della volgarizzazione.

Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.


6. Principio di orchestrazione.

La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.


7. Principio del continuo rinnovamento.

Occorre emettere costantemente informazioni e argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse.


8. Principio della verosimiglianza.

Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie. O piu' semplicemente ricorrere al bisogno alla tecnica straw man, facile , economica, efficace.


9. Principio del silenziamento.

Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario.


10. Principio della trasfusione.

Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali.

Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi.
In sintesi : fare leva sui bias di conferma.

11. Principio dell’unanimità.

Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità. In sinetsi: fare largo uso di argumentum ad populum
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1183
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1182
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1181
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1180
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Complotti nella storia:

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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1179
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#1178
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Inviato il: 5/10/2014 16:32
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1177
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Tfr in busta paga: le (tante, tantissime) fregature nascoste

Scritto da Rossana Prezioso | Trend Online – gio 2 ott 2014 10:04 CEST

Non contenti degli 80 euro che non hanno risolto assolutamente niente, ma che anzi hanno evidenziato il malessere e la strategia solo “passeggera” e non certo determinante della politica renziana fatta per lo più di annunci mirabolanti seguiti dal profondo nulla, ebbene, adesso vediamo arrivare (ma sarebbe più giusto dire ritornare) l’idea (malsana) del Tfr in busta paga (trattamento di fine rapporto, o se si preferisce chiamatela pure liquidazione).
In pratica invece di vedersi retribuita la somma alla fine della carriera lavorativa, la si percepisce un tot al mese. Per molti, una vera idiozia.
Perchè idiozia? Semplice.
1) Prima di tutto il Tfr in busta paga viene fatto passare come un aumento di stipendio. Non è così, perchè si tratta di soldi che spettano di diritto al singolo lavoratore, quindi niente di nuovo sotto il sole e niente che possa registrare un aumento della ricchezza.
2) Nel momento in cui il Tfr verrà sommato alla busta paga, sarà accomunato anche il trattamento fiscale, quindi soggette all’Irpef ovvero al 27% in caso di uno stipendio sui 1.500 euro, al 38% (strano ma vero, vista la sproporzione) per quelli sui 2mila e non più al 23% come previsto sul normale Tfr.
3) Molte imprese, già a corto di liquidità, rischiano di non avere la possibilità di anticipare il trattamento. Infatti, adesso il percorso prevede la possibilità di scelta da parte del lavoratore: previdenza integrativa oppure deviarli direttamente all’Inps (solo in caso di impresa con oltre 50 dipendenti, in caso di numero inferiore l’azienda lo può sfruttare facendola rivalutare a tasso ridotto e nel frattempo usufruirne per eventuali investimenti. Cosa significa questo? che non disponendo più di questo capitale le aziende saranno costrette a ricorrere alle banche, peggiorando e non poco, quel dramma del credit crunch e soprattutto la difficoltà da parte delle imprese ad avere liquidità. Non solo, ma anche per le banche il pericolo di aumentare i crediti in sofferenza diventerebbe ancora più concreto, nonostante gli accordi che il governo vorrebbe prendere con l’Associazione Bancaria Italiana.
4) Spesso il Tfr viene sfruttato come investimento ai fini di un arrotondamento della pensione oppure per spese mediche (la vecchiaia riserva brutte sorprese), acquisto di una casa anche per i propri figli (sempre che le tasse sul mattone rendano ancora conveniente questo tipo di investimento, argomento sul quale si potrebbe discutere a lungo). Dilazionando il tutto mese per mese, si avrebbero altre conseguenze come una cifra finale minima, quelle finora ricevute, nel frattempo, svanite magari pagando tasse arretrate. Un dato di cui tenere conto anche per un altro assurdo motivo: l’azienda per la quale si lavora, costretta a rivolgersi alla banca per riuscire a pagare il Tfr ogni mese, fallisce.
Risultato:
a) licenziamento
b) liquidazione inferiore
c) impossibilità di sopravvivere sfruttando quella liquidazione come unica risorsa nel frattempo che non trova un altro lavoro. Sempre che ci sia questa possibilità, piuttosto remota.
Senza contare la mancata rivalutazione sull’inflazione, che negli anni diventa una somma importante. Infatti il Tfr è incrementato su base composta ad un tasso dell’1,5% e sui tre quarti dell’inflazione decretata dai dai ISTAT, mancando questo accantonamento, mancherebbe anche tutta la rivalutazione e gli interessi annessi.
5) Finora molti italiani hanno scelto forme di pensioni integrative. Nel momento in cui la loro quota non sarà più versata ai fondi o alle assicurazioni, quali prospettive avranno per il proprio futuro? Quali trattamenti pensionistici potrebbero avere? Senza contare poi l’Inps: ciò che arrivava nelle sue casse, ora non ci sarà più. E l’Inps, sappiamo, è già di per sè sommersa dai debiti.
A chi conviene?
Prima di tutto al governo che si trova evitati troppi interessi e troppe rivalutazioni nel tempo e ha qualche sicurezza in più di vedersi saldate molte scadenze fiscali. Indubbio che potrebbe essere conveniente anche a chi non ha un lavoro stabile(e in molti lo sanno) che hanno la possibilità di vedersi soldi in mano, subito e poi riuscire (forse) a capire come sfruttarli al meglio. Sempre sperando che ci sia la possibilità di scegliere.
Da premettere una cosa: ognuno è libero di scegliere ciò che vuole o ciò che crede sia meglio per lui, ma la scelta dev’essere dettata dalla libertà, altrimenti è un ricatto sommesso. E la libertà, l’Italia e gli italiani, in questo momento non ce l’hanno. La prima sotto schiaffo di Bruxelles e di Berlino, incapace di far valere se stessa, i suoi diritti le sue potenzialità economiche, il fatto di aver dato di più all’Europa rispetto a quanto ha ricevuto, il fatto di essere la seconda esportatrice del Continente, il fatto di avere manifattura, manodopera, ingegno, turismo, arte e agricoltura tra i migliori al mondo. E puntualmente mortificate. Il fatto che la Penisola potrebbe essere la Regina d’Europa e invece è ridotta allo stato di Cenerentola dall’incapacità, dalla miopia, dalla sudditanza e dall’impotenza decennale della sua politica.
Ma non sono liberi di scegliere nemmeno gli italiani, tartassati da una pressione fiscale degna di uno strozzino e asfissiati da un’ansiogena situazione lavorativa (chi ha lavoro teme di perderlo e chi non lo ha teme di non trovarlo mai), in queste condizioni non esiste la serenità e la lucidità mentale di poter agire per il meglio pensando al futuro. UN futuro che potrebbe tranquillamente rivelarsi di miseria.

source:
https://it.finance.yahoo.com/notizie/tfr-in-busta-paga-tante-080400243.html
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1176
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Tfr in busta paga: le (tante, tantissime) fregature nascoste

Scritto da Rossana Prezioso | Trend Online – gio 2 ott 2014 10:04 CEST

Non contenti degli 80 euro che non hanno risolto assolutamente niente, ma che anzi hanno evidenziato il malessere e la strategia solo “passeggera” e non certo determinante della politica renziana fatta per lo più di annunci mirabolanti seguiti dal profondo nulla, ebbene, adesso vediamo arrivare (ma sarebbe più giusto dire ritornare) l’idea (malsana) del Tfr in busta paga (trattamento di fine rapporto, o se si preferisce chiamatela pure liquidazione).
In pratica invece di vedersi retribuita la somma alla fine della carriera lavorativa, la si percepisce un tot al mese. Per molti, una vera idiozia.
Perchè idiozia? Semplice.
1) Prima di tutto il Tfr in busta paga viene fatto passare come un aumento di stipendio. Non è così, perchè si tratta di soldi che spettano di diritto al singolo lavoratore, quindi niente di nuovo sotto il sole e niente che possa registrare un aumento della ricchezza.
2) Nel momento in cui il Tfr verrà sommato alla busta paga, sarà accomunato anche il trattamento fiscale, quindi soggette all’Irpef ovvero al 27% in caso di uno stipendio sui 1.500 euro, al 38% (strano ma vero, vista la sproporzione) per quelli sui 2mila e non più al 23% come previsto sul normale Tfr.
3) Molte imprese, già a corto di liquidità, rischiano di non avere la possibilità di anticipare il trattamento. Infatti, adesso il percorso prevede la possibilità di scelta da parte del lavoratore: previdenza integrativa oppure deviarli direttamente all’Inps (solo in caso di impresa con oltre 50 dipendenti, in caso di numero inferiore l’azienda lo può sfruttare facendola rivalutare a tasso ridotto e nel frattempo usufruirne per eventuali investimenti. Cosa significa questo? che non disponendo più di questo capitale le aziende saranno costrette a ricorrere alle banche, peggiorando e non poco, quel dramma del credit crunch e soprattutto la difficoltà da parte delle imprese ad avere liquidità. Non solo, ma anche per le banche il pericolo di aumentare i crediti in sofferenza diventerebbe ancora più concreto, nonostante gli accordi che il governo vorrebbe prendere con l’Associazione Bancaria Italiana.
4) Spesso il Tfr viene sfruttato come investimento ai fini di un arrotondamento della pensione oppure per spese mediche (la vecchiaia riserva brutte sorprese), acquisto di una casa anche per i propri figli (sempre che le tasse sul mattone rendano ancora conveniente questo tipo di investimento, argomento sul quale si potrebbe discutere a lungo). Dilazionando il tutto mese per mese, si avrebbero altre conseguenze come una cifra finale minima, quelle finora ricevute, nel frattempo, svanite magari pagando tasse arretrate. Un dato di cui tenere conto anche per un altro assurdo motivo: l’azienda per la quale si lavora, costretta a rivolgersi alla banca per riuscire a pagare il Tfr ogni mese, fallisce.
Risultato:
a) licenziamento
b) liquidazione inferiore
c) impossibilità di sopravvivere sfruttando quella liquidazione come unica risorsa nel frattempo che non trova un altro lavoro. Sempre che ci sia questa possibilità, piuttosto remota.
Senza contare la mancata rivalutazione sull’inflazione, che negli anni diventa una somma importante. Infatti il Tfr è incrementato su base composta ad un tasso dell’1,5% e sui tre quarti dell’inflazione decretata dai dai ISTAT, mancando questo accantonamento, mancherebbe anche tutta la rivalutazione e gli interessi annessi.
5) Finora molti italiani hanno scelto forme di pensioni integrative. Nel momento in cui la loro quota non sarà più versata ai fondi o alle assicurazioni, quali prospettive avranno per il proprio futuro? Quali trattamenti pensionistici potrebbero avere? Senza contare poi l’Inps: ciò che arrivava nelle sue casse, ora non ci sarà più. E l’Inps, sappiamo, è già di per sè sommersa dai debiti.
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Da premettere una cosa: ognuno è libero di scegliere ciò che vuole o ciò che crede sia meglio per lui, ma la scelta dev’essere dettata dalla libertà, altrimenti è un ricatto sommesso. E la libertà, l’Italia e gli italiani, in questo momento non ce l’hanno. La prima sotto schiaffo di Bruxelles e di Berlino, incapace di far valere se stessa, i suoi diritti le sue potenzialità economiche, il fatto di aver dato di più all’Europa rispetto a quanto ha ricevuto, il fatto di essere la seconda esportatrice del Continente, il fatto di avere manifattura, manodopera, ingegno, turismo, arte e agricoltura tra i migliori al mondo. E puntualmente mortificate. Il fatto che la Penisola potrebbe essere la Regina d’Europa e invece è ridotta allo stato di Cenerentola dall’incapacità, dalla miopia, dalla sudditanza e dall’impotenza decennale della sua politica.
Ma non sono liberi di scegliere nemmeno gli italiani, tartassati da una pressione fiscale degna di uno strozzino e asfissiati da un’ansiogena situazione lavorativa (chi ha lavoro teme di perderlo e chi non lo ha teme di non trovarlo mai), in queste condizioni non esiste la serenità e la lucidità mentale di poter agire per il meglio pensando al futuro. UN futuro che potrebbe tranquillamente rivelarsi di miseria.

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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1173
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Preoccupante sì, ma per la germania:

Der Spiegel...

Ma forse pure per noi ?
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1172
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il si non doveva vincere
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1171
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Trucchi scozzesi ?

Mah

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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1170
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1169
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@ Invisibile

Non vorrai cercare di abolire i numeri uno, vero ? [ivan cit]

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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1168
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ivan ha scritto:
"Dimmi con chi vai ti diro' chi sei".

Se si va con certa gente ... ovvio.

Poi se lì ci vedi della coerenza spiega dov'è la coerenza.

Non sono io che ce la vedo, è così. Assoluta coerenza e serietà.

Basta conoscere la storia del tizio in questione, le sue frequentazioni ed affiliazioni e non troverai nessuna contraddizione.

Se tu ne vedi qualcuna sei pregato di portarla, sarebbe una prima mondiale.

Dai ivan, falla finita di fare l'anguilla. Hai detto una cazzata su...
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1167
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#1166
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Davvero ?

Ma pensa te.
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perchè nei villaggi dell'Africa passano il tempo sui siti complottisti?
ivan, ma per la miseria, ma ci pensi a quello che scrivi, prima di farlo?
a volte spari certe minchiate.
non sarà che quelle persone hanno notato qualcosa di strano, tipo che dove passavano i "sanitari", i casi aumentavano invece di diminuire?
del resto non sarebbe la prima volta, è già accaduto con l'AIDS, il vaiolo ecc.


edit: gli USA hanno mandato in loco 3.000 militari, mica 3.000 medici.
è partita la fase 1 dell'operazione spopolamento?
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"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
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"Dimmi con chi vai ti diro' chi sei".

Se si va con certa gente ... ovvio.

Poi se lì ci vedi della coerenza spiega dov'è la coerenza.
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ivan ha scritto:
Citazione:


Non capisco perché in questa sezione.

Cosa c'è di preoccupante?


Semplice: è preoccupante dove possa mai arrivare la mancanza di serietà di taluni politici.

Io non vedo nessuna mancanza di serietà.
Al contrario, ci vedo assoluta coerenza.

Ci spieghi dove sarebbe questa supposta mancanza?
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Chuang Tzu
Inviato il: 19/9/2014 4:25
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  •  ivan
      ivan
Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1161
Sono certo di non sapere
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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 19/9/2014 2:32
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  •  ivan
      ivan
Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1160
Sono certo di non sapere
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Citazione:


Non capisco perché in questa sezione.

Cosa c'è di preoccupante?


Semplice: è preoccupante dove possa mai arrivare la mancanza di serietà di taluni politici.
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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 19/9/2014 2:29
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  •  ivan
      ivan
Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1159
Sono certo di non sapere
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link Filosofia della tecnica. Non conviene produrre auto di serie in italia

In sintesi addio alla produzione industriale con tutto quel che ne conseguirà.
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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 19/9/2014 2:24
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1158
Sono certo di non sapere
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Citazione:

PCornelio ha scritto:
Wow, l'autorevole Loredana Berté...


Effettivamente i debunker sono riusciti ad ignorare pure la testimonianza resa sotto giuramento del Ministro dei Trasporti Americano... figuriamoci il parere di una cantante invitata ad una cena di gala!
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Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Inviato il: 17/9/2014 17:46
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  •  PCornelio
      PCornelio
Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1157
Ho qualche dubbio
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Wow, l'autorevole Loredana Berté...
Inviato il: 17/9/2014 16:57
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  •  toussaint
      toussaint
Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#1156
Sono certo di non sapere
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Il link non è più visibile.
Ma che strano...
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"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Inviato il: 17/9/2014 12:28
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