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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #61 |
Sono certo di non sapere
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@ calvero & paxtibi Citazione: Il Sistema non è corrotto, al contrario di quel che si crede: il Sistema funziona alla perfezione. L'illusione che sia corrotto è insita per poter far credere che qualcuno o qualcosa (sia un ideologia, un partito, un Guru, Un leadr, un Movimento) lo possa cambiare. attenzione. io non faccio il processo alle intenzioni. se la TEORIA del sistema sostiene una cosa, e poi chi ha scritto la teoria aveva già in mente che avrebbe funzionato in modo diverso per a, b, c motivi, io non sostengo che sia la teoria sbagliata, ma al limite che ci siano a, b, c motivi che non la fanno funzionare. e questo a prescindere da cosa avevano in mente coloro che l'hanno scritta. sarebbe come dire , ad esempio che il gioco del poker è scorretto perchè chi l'ha inventato pensava già a come barare. mi accorgo che abbiamo atteggiamenti diversi in merito. vedi, ad esempio il principio democratico che sostiene che la maggioranza governa, io lo ritengo sbagliato, nella sua formulazione. perchè non tiene conto della possibilità che sia una maggioranza a vivere sulle spalle di una minoranza, pertanto come regola, così formulata, anche se applicata correttamente, produce una aberrazione. quindi i "sistemi", le "regole" , gli attrezzi, ecc.... io li considero per quello che sono. ovvero buoni se adatti a raggiungere lo scopo prefissato, cattive se, anche se usate in modo corretto, possono dare risultati aberrati (vedi esempio) il coltello è buono se taglia bene. punto. quello è il suo scopo. l'uso che se ne può fare rientra nell'applicazione, non nel coltello, in chi lo usa, nelle intenzioni che ha. questo è il mio pensiero, che non pretendo che venga condiviso, ma che a me sembra il più equilibrato. poi magari se stasera incontro qualcuno che mi rapina puntandomi un coltello alla gola, può anche darsi che possa cambiare idea, ma per ora la penso così.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #62 |
Sono certo di non sapere
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Citazione: sarebbe come dire , ad esempio che il gioco del poker è scorretto perchè chi l'ha inventato pensava già a come barare. No. Qui si sta sostenendo che il gioco del poker sarebbe scorretto se solo uno dei giocatori potesse decidere cosa usare come fiches, potesse decidere di produrne quante ne vuole e introdurle nel gioco quando sta perdendo, potesse decidere un importo di apertura diverso per ogni partecipante da versarsi a lui stesso e potesse persino incaricare uno dei giocatori di gestire per lui la produzione e vendita delle fiches con regole da lui emesse. In pratica se uno dei giocatori ha il potere di cambiare e di imporre le regole il gioco, per quanto ben congegnato sia, e' una truffa. Se puo' anche imporre agli altri di giocare con lui a quel modo, e' schiavitu'.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #63 |
Sono certo di non sapere
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@ calvero Citazione: Ma non perdiamo la visione di insieme. Ho fatto 11 anni al servizio dello Stato, con compiti di Polizia ... e il sospetto che le cose "non" funzionino è incominciato a crollare davanti ai miei occhi dopo il primo anno di servizio. Le cose sono gestite perché NON funzionino. Gli ingranaggi sono perfettamente oliati. Magistratura, Polizia, Sanità, Politica ... nessuna misura che pregiudichi questo equilibrio potrà essere fermata. ok . che a un certo punto di aberrazione, si raggiunga una condizione di "non ritorno" ovvero di non invertibilità del processo, sicuramente può accadere. d'altronde ogni misura atta a diminuire l'impatto di situazioni negative, riuscirà al limite a ridurre le probabilità che si verifichino, ma non a renderle "impossibili". posso anche mettere una rete metrallica sulla e oltre la ringhiera per diminuire la possibilità che si possa cadere dal balcone, ma non potrò mai ridurre a 0 il rischio, ad esempio che tagli la rete e mi ci butti. così è con ogni altra cosa che "possa" essere anche negativa. il rischio 0 non credo sia umanamente raggiungibile. detto questo si può sostenere che, se il "sistema" ha permesso di raggiungere tale situazione , era "sbagliato" in partenza, ma chi e quanti lo avrebbero previsto? perchè per decidere ciò bisogna cercare di capire quanto fosse evidente, palese, comprensibile da chiunque o quasi, per definire se intrinsecamente sbagliato, oppure se male applicato. non è un sofisma fare questa distinzione, ma solo un modo per indirizzare correttamente le nostre scarse risorse, e non sprecarle dietro ai fantasmi. poi come in tutte le umane cose, si può anche sbagliare, ed allora interviene il piano B, se c'è, che è quello della gestione dell'errore. ora, il sostenere "lo stato si abbatte e non si cambia", a me va anche bene, ma se non ho capito cosa non andava nel vecchio , chi mi dice che non lo ricreerò nel nuovo ? con cosa vogliamo sostituire ciò che si distrugge ? l'improvvisazione la accetto in condizioni di emergenza, di situazioni estreme, in cui si tenta il "tutto e per tutto", perchè tanto peggio non può andare, ma su una azione volontaria, in cui posso decidere il quando e il come, almeno io non ci stò, voglio sapere a priori come procederò e non affidarmi al caso e agli eventi.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #64 |
Sono certo di non sapere
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@ PikeBishop Citazione: se solo uno dei giocatori potesse decidere cosa usare come fiches, potesse decidere di produrne quante ne vuole e introdurle nel gioco quando sta perdendo, potesse decidere un importo di apertura diverso per ogni partecipante da versarsi a lui stesso e potesse persino incaricare uno dei giocatori di gestire per lui la produzione e vendita delle fiches con regole da lui emesse. In pratica se uno dei giocatori ha il potere di cambiare e di imporre le regole il gioco, per quanto ben congegnato sia, e' una truffa. Se puo' anche imporre agli altri di giocare con lui a quel modo, e' schiavitu'. questo pezzo della tua asserzione lo sottoscrivo. sono d'accordo. Citazione: Qui si sta sostenendo che il gioco del poker sarebbe scorretto ma questo non è il gioco del poker. fuor di metafora, le "regole" dello stato, compresa la possibilità di mandare a casa i governanti che fanno leggi sballate, di impugnare le leggi nei confronti della costituzione, ecc... ecc.... non sono così sballate, che si sia anche arrivati ad una situazione di "non ritorno" lo posso anche ammettere (vedi sopra) ma prima di affermare che l'automobile è una macchina di morte, ci andrei un po più cauto, e soprattutto cercherei di approfondire un po meglio se siano regole sbagliate, e quindi ,nel caso di "abbattimento", da non reiterare, o applicazioni sbagliate, e quindi nel caso di cambiamento prevedere ulteriori controlli e limitazioni.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #65 |
Sono certo di non sapere
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Citazione: le "regole" dello stato, compresa la possibilità di mandare a casa i governanti che fanno leggi sballate, di impugnare le leggi nei confronti della costituzione, ecc... ecc.... non sono così sballate Regole? E' solo propaganda. Le regole vere sono altre.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #66 |
Sono certo di non sapere
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@ PikeBishop Citazione: Regole? E' solo propaganda. Le regole vere sono altre. va bene, supponiamo che sia così. adesso metti per ipotesi che ti sia dato potere massimo per un giorno. puoi distruggere tutto ciò che vuoi, puoi creare, cio che vuoi. cosa distruggeresti ? cosa creresti ? con quali "regole" dai provaci, è un esercizio meno assurdo di quanto può apparire.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #67 |
Sono certo di non sapere
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ora, il sostenere "lo stato si abbatte e non si cambia", a me va anche bene, ma se non ho capito cosa non andava nel vecchio , chi mi dice che non lo ricreerò nel nuovo ?
Quello che non va nel vecchio è che io non voglio padroni. Non c'è altro da capire.
con cosa vogliamo sostituire ciò che si distrugge ?
In pratica ti chiedi con cosa sostituire la catena al collo. Non so, prova un farfallino.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #68 |
Sono certo di non sapere
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Citazione: adesso metti per ipotesi che ti sia dato potere massimo per un giorno. Va bene, ammettiamo per ipotesi che tu mi possa consegnare il potere supremo. Citazione: puoi distruggere tutto ciò che vuoi, puoi creare, cio che vuoi. cosa distruggeresti ? Tutto quello che si frapponga al mantenimento del mio potere. Citazione: Un modo per non restituire il mio potere a chi e' stato cosi' incauto da mettermelo a disposizione. Citazione: Quelle che mi facciano permanere al potere. Ma e' possibile che non si riesca (in this day and age) a capire ancora che se consegni a qualcuno la tua vita quella non te la ridara' piu' indietro? E che se si suppone di essere come loro si diventera' come loro e ci si comportera' come loro? E' l'occasione che fa l'uomo tiranno. In altre parole, come diceva un tale alcolista genovese: Si puo' essere cosi' coglioni da non capire che non esistono poteri buoni? Io non lo voglio e non so che farmene del potere massimo. Cerco di essere una persona perbene, non un farabutto.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #69 |
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Io non lo voglio e non so che farmene del potere massimo. Cerco di essere una persona perbene, non un farabutto.
Il solito sovversivo!
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #70 |
Sono certo di non sapere
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@ PikeBishop & Paxtibi
beh , una cosa l'avete chiarita: "non siete capaci a giocare secondo le regole"
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Calvero |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #71 |
Sono certo di non sapere
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Quando si parla di regole si dà per scontato che queste vengano imposte per il bene della collettività. Più che altro io qui parlerei di schemi e di marketing. Esatto, di Marketing. Noi siamo un prodotto, nella visione di insieme corretta. Noi stessi siamo il vero denaro. Noi siamo usati dal denaro, e non siamo noi ad usare il denaro. Non è filosofia, è realtà. Al centro della nostra società odierna è il profitto, non l'uomo. Quindi a un certo punto vorrei capire cosa ci stiamo raccontando a_mensa. Qui non si parla più di comprendere i meccanismi in sé, poiché essi sono soggetti allo sfruttamento dell'uomo e non sono il mezzo per il suo benessere. Tu prima hai detto che non volevi fare il processo alle intenzioni, e perché scusa?? Bisogna farlo invece, eccome anche. Noi, oggigiorno, sempre più siamo processati NELLE intenzioni. Cioè questo si riallaccia alla questione di marketing a cui mi riferivo. Noi siamo sotto esame 24 ore sù 24, così da poter essere spremuti grazie alla fantomatica illusione per cui fanno confondere il Progresso con il Comfort. E allo stesso tempo tenere il cittadino medio sempre con l'acqua alla gola: né sù, né giù. Un eterno precario dell'esistenza. E tu non vuoi fare un processo alle intenzioni a un meccanismo che è palesemente in mano ad una Oligarchia? e che è strutturato appunto per permettere al sistema economico di funzionare perfettamente, nella logica però di renderci schiavi. Queste sono le regole imposte. Se ora vogliamo comprendere quanto sia utopico rivoluzionare quest'affare, ci sto anche io. Ma non c'è stato un punto di non ritorno: il Progetto è iniziato per far funzionare le cose in questo modo.. Noi siamo arrivati al punto di pagare qualcuno perché ci comandi; accettare l'idea cioè che il Politico possa anche soltanto esistere. Gli operai? il lavoro? ma quale falso MITO è mai questo! Gli operai sono << schiavi salariati >> (come giustamente venne fatto notare) e il lavoro non è più un mezzo, ma un fine. Noi siamo sempre messi sotto processo (nelle intenzioni) per capire e CARPIRE le nostre tendenze, i nostri umori, a sua volta pilotatati dal lavaggio mediatico. Ma hai visto le nuove generazioni? E chi è che pilota questo sistema mediatico attraverso la politica? ..quelli a cui tu non vuoi fare un processo alle intenzioni
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #72 |
Sono certo di non sapere
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Citazione: "non siete capaci a giocare secondo le regole" Quando le regole le stabilisci tu, no, non VOGLIO giocare secondo le regole, perche' non si tratta di un gioco. I giochi sono un modo di morire - ammazzare il tempo, si dice, ed il tempo e' tutto quello che siamo - noi stiamo parlando di come vivere.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #73 |
Sono certo di non sapere
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"non siete capaci a giocare secondo le regole"Peggio che all'asilo... che tristezza infinita.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #74 |
Sono certo di non sapere
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@ Paxtibi & PikeBishop & Calvero
dai, non ci voleva molto per capire che la mia era una proposta per permerttervi di esprimere al meglio il vostro pensiero. mica un ordine... e che potere potrei avere io di dare ordini o stabilire regole? posso solo proporre un gioco con certe regole. poi ognuno può giocarci o no. mi domando se siete sempre e solo stati bastonati, per essere diventati così sospettosi e irritabili. io credo, e non sono l'unico a definire tale la vita, chela vita intera sia un gioco, fatto di tanti giochi, in cui si vince, si perde, si guadagna , si paga, e anche salato. se andate alla definizione di gioco, forse rivaluterete laparola, chenon è adatta solo per i bambini dell'asilo. lil lavoro è un gioco, la vita famigliare è un gioco, i nostri impegni, sono giochi, ecc... ecc...
e un gioco è bello non se NON vi sono regole, ma se vi sono regole note e precise, e le poste in gioco possono essere irrisorie, ed allora un gioco è solo un divertimento, sia che si vinca e sia che si perda, ma vi sono giochi pesanti, dove la posta è la salute, mentale o fisica, e a volte persino la morte. basta capire quali sono gli elementi per definire un gioco.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #75 |
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@ calvero Citazione: Tu prima hai detto che non volevi fare il processo alle intenzioni, e perché scusa?? perchè per capire le motivazioni che hanno portato un individuo a fare una certa cosa, dovrei entrare nella sua testa, ragionare con il suo cervello e con i suoi dati, e magari entrare anche nel suo inconscio, perchè sovente sono certi istinti a guidare la nostra mano. ed io tutto ciò non lo so fare, o non sono sicuro di farlo correttamente, per cui posso giudicare una persona, farmi una idea del suo modo di pensare e di quali siano le esperienze che guidano la sua mano, ma tutto ciò, visto che non ne sarei mai ragionevolmente sicuro, preferisco evitare di usarlo per farne seguire delle conseguenze. e allora faccio eventualmente solo il processo a ciò che posso constatare in modo incontrovertibile, dimostrabile, o almeno in modo per me sufficentemente sicuro. non chiedo ad alcuno di pensarla come me, ma questo è ciò che penso io. posso piacere oppure no,posso entrare in sintonia con altri poppure no, sono tutte situazioni che ho valutato, e quindi per ora la penso così.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #76 |
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posso solo proporre un gioco con certe regole. poi ognuno può giocarci o no.Scusa, ma che diavolo stai dicendo? mi domando se siete sempre e solo stati bastonati, per essere diventati così sospettosi e irritabili.Ti fai sempre le domande sbagliate, sarà per quello che lo sono anche le tue risposte. io credo, e non sono l'unico a definire tale la vita, chela vita intera sia un gioco, fatto di tanti giochi, in cui si vince, si perde, si guadagna , si paga, e anche salato.Io credo invece che tu ti sia bevuto il cervello. lil lavoro è un gioco, la vita famigliare è un gioco, i nostri impegni, sono giochi, ecc... ecc...A questo punto sarebbe interessante capire cos'è invece un gioco... e un gioco è bello non se NON vi sono regole, ma se vi sono regole note e preciseIl gioco è bello se le regole sono uguali per tutti, cosa che a te pare del tutto indifferente.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #77 |
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@ paxtibi Citazione: posso solo proporre un gioco con certe regole. poi ognuno può giocarci o no. Scusa, ma che diavolo stai dicendo? forse te ne sei dimenticato ma l'inizio della presa per il culo comincia quando ho proposto: Citazione: va bene, supponiamo che sia così. adesso metti per ipotesi che ti sia dato potere massimo per un giorno. puoi distruggere tutto ciò che vuoi, puoi creare, cio che vuoi. cosa distruggeresti ? cosa creeresti ? con quali "regole" dai provaci, è un esercizio meno assurdo di quanto può apparire. e tu e pike avete cominciato a ironizzare sul fatto che si potesse fare un gioco con queste regole. questo sto dicendo. Citazione: io credo, e non sono l'unico a definire tale la vita, che la vita intera sia un gioco, fatto di tanti giochi, in cui si vince, si perde, si guadagna , si paga, e anche salato. Io credo invece che tu ti sia bevuto il cervello. non sono io ad avere inventato questa definizione. vuoi un po di titoli di libri da leggere per capire ( ci sono almeno 2 scuole che usano tale definizione) ? o preferisci restare nella tua beata "non conoscenza"? Citazione: lil lavoro è un gioco, la vita famigliare è un gioco, i nostri impegni, sono giochi, ecc... ecc... A questo punto sarebbe interessante capire cos'è invece un gioco... e un gioco è bello non se NON vi sono regole, ma se vi sono regole note e precise Il gioco è bello se le regole sono uguali per tutti, cosa che a te pare del tutto indifferente. e chi ha mai sostenuto il contrario. il fatto che proponessi un gioco, nel quale è permesso, anzi si simula, una completa asimmetria tra te e gli altri, serve proprio a fare emergere quelle "spinte" (normalmente inconscie) che invece normalmente si reprimono, salvo emergere nei momenti in cui meno è opportuno e meno ce lo si aspetta. ma forse era una cosa troppo intelligente, da proporre qui. occhio che a esagerare con l'ironia a tutti i costi si rischiano anche figure barbine. .... e può anche darsi che ad affermazioni cretine si diano risposte intelligenti. il che è il colmo dell'ironia.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #78 |
Sono certo di non sapere
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forse te ne sei dimenticato ma l'inizio della presa per il culo comincia quando ho proposto:
Ti sbagli, primo perché qua non c'è nessuna presa di culo, ma solo opinioni diverse dalle tue che rifiuti di prendere in considerazione.
e tu e pike avete cominciato a ironizzare sul fatto che si potesse fare un gioco con queste regole.
Veramente più che ironizzare si stava contestando la legittimità di un "gioco" in cui le regole le fa qualcuno unilateralmente e gli altri sono costretti a giocare e pure in posizione di svantaggio.
non sono io ad avere inventato questa definizione. vuoi un po di titoli di libri da leggere per capire ( ci sono almeno 2 scuole che usano tale definizione) ? o preferisci restare nella tua beata "non conoscenza"?
Ovviamente chi non condivide l'opinione tua e di altri quattro sarzignudi è certamente uno che si bea della sua ignoranza. Ma non ti bei forse anche tu della tua, di ignoranza, o mi vuoi forse dire che hai indagato a fondo lo scibile umano nella sua interezza?
il fatto che proponessi un gioco, nel quale è permesso, anzi si simula, una completa asimmetria tra te e gli altri, serve proprio a fare emergere quelle "spinte" (normalmente inconscie) che invece normalmente si reprimono, salvo emergere nei momenti in cui meno è opportuno e meno ce lo si aspetta.
Ovviamente il fatto che il tuo "gioco" sia in effetti la realtà del sistema in cui siamo ficcati a forza, e che ci sia una fetta di popolazione che per questo motivo da' libero sfogo quotidianamente a queste pulsioni (termine più corretto di spinte... chiedi a tua moglie), è una cosa del tutto secondaria ed estranea al punto in discussione...
ma forse era una cosa troppo intelligente, da proporre qui.
Vedi sopra.
occhio che a esagerare con l'ironia a tutti i costi si rischiano anche figure barbine.
Guarda, sono arrossito tutto!
.... e può anche darsi che ad affermazioni cretine si diano risposte intelligenti. il che è il colmo dell'ironia.
Mi sto spanciando.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #79 |
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@ paxtibi Citazione: felice di averti divertito. ridere fa buon sangue. ah, dimenticavo Citazione: Ovviamente il fatto che il tuo "gioco" sia in effetti la realtà del sistema in cui siamo ficcati a forza, e che ci sia una fetta di popolazione che per questo motivo da' libero sfogo quotidianamente a queste pulsioni (termine più corretto di spinte... chiedi a tua moglie), è una cosa del tutto secondaria ed estranea al punto in discussione... questa tua libera interpretazione del "gioco" mi lascia un po' perplesso. non credo che nemmeno Berlusconi abbia i poteri che propongo, ma , ripeto, non ha più importanza, o sicapivano le ragioni del tutto, oppure no. e a proposito di non capire, se non ho usato il termine corretto "pulsioni" era perchè temevo di non esser capito. ps. io ignoro un mucchio di cose, ma per fortuna sono consapevole di ciò, per cui non mi offendo assolutamente se qualcuno me lo fa notare. sono poche le cose che credo di conoscere, pochissime quelle in cui mi ritengo un discreto esperto. tutte le altre le ignoro, per scelta. per me ignorare qualcosa non è assolutamente un'offesa, ma solo eventualmente una constatazione. in proposito diventa solo un po' antipatico trattare con chi le proprie non le riconosce, ma non è un problema. basta smettere di discutere e guarda, sono talmente buono che ti risparmio la fatica di continuare ad arrampicarti sui vetri, ti do ragione su tutto quello che vuoi , così la pianti. discutere mi piace, chiarire i malintesi lo ritengo un dovere, polemizzare invece è per me tempo perso. ciao
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #80 |
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in proposito diventa solo un po' antipatico trattare con chi le proprie non le riconosce, ma non è un problema. basta smettere di discutere
Sarebbe interessante sapere quali sono queste cose che i tuoi interlocutori ignorano, nel caso specifico.
Sai, perché non si stava trattando di qualche teoria scientifica, ma solo e semplicemente si stava ragionando sulla base della logica. Ovvero, di quale logica legittima il dominio di qualcun altro su di me e sulle mie azioni, e il suo monopolio delle armi e della violenza.
Da parte tua non sei stato in grado di fornire una sola motivazione razionalmente accettabile di questi soprusi, e ora vuoi tirartene fuori insinuando l'ignoranza e la malafede altrui.
Una fuga molto poco dignitosa, non posso fare a meno di notare.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #81 |
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@ paxtibi
il tuopost è sostanzialmente scorretto.
tutta la diatriba è iniziata con la mia risposta ad infosauro del Inviato il: 30/5/2010 23:02
vatti a rileggere il tutto e vedrai che ho sempre motivato quanto sostenevo,e qui riassumo.
una legge che sostenga "devi violentare una ragazzina almeno una volta al mese" è una legge criminogena, perchè impone un comportamento umanamente amorale. una legge che sostenga "non si possono violentare le ragazzine, e chi lo fa va in galera per 10 anni" è una legge sostanzialmente, moralmente corretta. se poi, chi dovrebbe vigilare sull'applicazione delle leggi pensa solo ai cazzi suoi, e pur con leggi del secondo tipo, non arresta chi violenta le ragazzine, allora, io sostengo che non è la legge criminogena, ma una sua scorretta applicazione. si mi dirai, ma se hai nominato tutti vigilanti ciechi, sordi e scemi ? continua ad essere una legge giusta, una applicazione errata, e chi ha scritto la legge un ipovcrita, che l'ha scritta ben sapendo che nessuno l'avrebbe mai applicata. questo è tutto ciò che ho sostenuto dall'inizio ed è stato contestato, in vari modi e stadi da te e pike. che poi il tutto si sia spostato, è un normale effetto delle discussioni, che partono da un punto e poi viaggiano verso altri.
tu leggi qualcosa di diverso ? ripercorri dal punto indicato, e sappimi dire. come vedi non scappo proprio per niente, ma ho un limite alla pazienza e alla noia.
come ho giòà scritto "discutere mi piace, chiarire i malintesi lo ritengo un dovere, polemizzare invece è per me tempo perso."
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #82 |
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Citazione: tu leggi qualcosa di diverso ? Si. Leggo (in breve) che tu hai scritto: Citazione: come dicevo sopra dato che il maggior inconveniente è proprio quello di poter finanziare un debito molto grande (soprattutto dello stato), un altro modo sarebbe proprio quello di limitare l'ammontare di talew indebitamento. pretesa utopica perchè vorrebbe dire governanti saggi, responsabili, e soprattutto lungimiranti. Utopia, vero ? Al che io ho risposto: Citazione: Piu' che altro illogica o priva di senso o, al limite ossimorica. Come dire grassatori onesti, parassiti altruisti o mafiosi brava gente. E la tua rende evidente il fatto che tu non hai capito (o non vuoi capire) di cosa si sta trattando: Citazione: come vedi è una sottile distinzione. non è il "sistema" criminogeno, ma lo diventa se si assume come unica , incontrovertibile realtà questa definizione dei governanti. perche' non capisci che cio' che dico non e' un definizione e non si assume niente: e' un fatto. Ora, ho fatto un errore. Invece di incalzarti su questo sono passato a cercare di farti capire che chi approfitta di leggi che sono inique in quando stabilite da un ente che e' solo uno dei tanti privati sul mercato (lo Stato) e' della sua stessa risma (le Banche): Citazione: Se tu approfitti di un regolamento del genere che ti assicura di essere un violentatore pedofilo in maniera totalmente legale (e che i pedofili hanno spinto per fare approvare alla camera ed al senato con continue pressioni e mazzette) cosa sei? E lo sei di meno perche' un Governo di bastardi lo rende legale? Come chiameresti un sistema in cui questo e' possibile? Diresti che e' colpa del Governo ed esclusivamente del Governo? Al che tu passi, senza minimamente scomporti, alla solita manfrina tipo le leggi sono leggi etc. che sorvola del tutto il punto precedente: Citazione: no direi che è di quella legge! ma non del fatto che possano esistere leggi ! un coltello non è ne buono ne cattivo. buono se lo usi a tagliare il salame, cattivo se lo usi per tagliare lagola a qualcuno , no ? no strumento è una cosa, l'uso che se ne fà, un'altra il fare leggi non è di per se sballato, lo diventa se fai una legge sballata ! Invece di incalzarti ancora replicando che e' sbagliato fare leggi se non sei Dio, al limite puoi giungere ad accordi, cerchiamo di farti capire che uno dei privati (lo Stato), ha il coltello e lo usa per minacciare gli altri e fargli fare il porco comodo suo e Paxtibi scrive: Citazione: Se nella stanza chiusa a_mensa ha un coltello, lo voglio avere anch'io. Poi si comincia a ragionare. E anche qui non capisci o fai finta di non capire che, come ho detto e' solo un problema di monopolio della violenza, che permette allo Stato di imporre leggi sugli altri e, in genere, di favorire se stesso ed i suoi amichetti con leggi che sono fallate fino dal principio proprio dal fatto che le posizioni tra i vari soggetti sociali non sono assimilabili ed una parte, fingendo di agire in maniera equa, fa unicamente i suoi interessi e quelli dei suoi associati. Al che tu vai, come sempre accade da quando eravamo bambini, al solito snervante giochetto del "ma se questa galera non ti va bene progettane un'altra" solo che non siamo piu' bambini e di questi giochetti ne abbiamo visti fino alla noia e non ci giochiamo piu'. Il fatto che si DEVE dibattere e' come uscire dalla galera, non come costruirne un'altra. Ed il primo passo e' quello di capire che siamo in galera e di identificare chi vuole che noi si stia in galera, chi e' il direttore, chi sono i secondini, chi i kapo', e chi sono i "cantanti". Cosa che tu ti rifiuti di accettare. E cosi' ricadi sempre negli stessi noiosi, banali e datati giochini e lamentazioni.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #83 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ PikeBishop tutto bene fino a : Citazione: perche' non capisci che cio' che dico non e' un definizione e non si assume niente: e' un fatto. no pike, qui le nostre strade divergono. per me non è un fatto, è una opinione, tua. mescolando la causa con l'effetto, fai diventare anche la causa un fatto, che invece non lo è. lascia perdere(almeno per ora) tutto il resto, che di questo modo di vedere è poi una conseguenza, e concentrati su questo passaggio. se si accetta che esistano una serie di comportamenti definiti "morali" o "eticamente corretti", e tali comportamenti siano stati definiti tali perchè propedeutici al convivere pacificamente, allora possono esserci dei dettati, leggi, regole che rispondono a tali requisiti e altri no. e questa è UNA distinzione. la seconda distinzione, a cascata, relativa SOLO a quelli propedeutici, è sono applicati correttamente oppure no ? lo scrivere una legge, già sapendo che non ci sono i mezzi per farla rispettare, è al massimo una ipocrisia, perchè per rendere la cosa corretta non dovresti (benchè potresti) cambiare la legge, ma predisporre gli strumenti adatti, che è in sub ordine. il fatto che potresti risolvere il tutto cambiando la legge, non significa che quella precedente fosse "sbagliata", significa che era stata scritta corretta ma senza i mezzi per attuarla, per cui bastava attivare i mezzi. questo è ciò che penso io, e mi pare che tu non condivida. sbaglio ?
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #84 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
Messaggi: 1463
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Citazione: ...allora possono esserci dei dettati, leggi, regole che rispondono a tali requisiti e altri no. e questa è UNA distinzione. Il cane ha bisogno del guinzaglio, altrimenti scorrazzerebbe libero e non andrebbe dove và il padrone.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #85 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ Lezik85 Citazione: Il cane ha bisogno del guinzaglio, altrimenti scorrazzerebbe libero e non andrebbe dove và il padrone. inconsapevolmente hai forse detto una grande verità. se voglio far felice il mio cane, devo mettergliil guinzaglio, così mi può tirare. il suo "bisogno" del padrone lo porta a preferire di gran lunga avere un legame di sudditanza con esso, che essere libero. forse volevi fare dell'ironia, ma stavolta non ti è venuta bene! ps. per questo suo "bisogno" io preferisco di gran lunga i miei 6 gatti al cane. loro non hanno "bisogno" di nessuno, e il fatto che ti concedano la loro amicizia, è da prendere come un grande onore. infatti sono loro a scegliere, nell'ambito della famiglia a chi essere "amico" e a chi no. il gattone sdraiato tra video e tastiera ha alzato un sopracciglio con aria di disapprovazione. già, mi sono espresso male.... non sono loro i "miei"gatti, sono io il "loro" umano !!
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #86 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
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Citazione: se voglio far felice il mio cane, devo mettergliil guinzaglio, così mi può tirare. La ripetizione e l'abitudine sono le migliori amiche della sottomissione.
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #87 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ Lezik85 Citazione: La ripetizione e l'abitudine sono le migliori amiche della sottomissione. pienamente d'accordo, ma vallo a far capire al cane ! (ed è per questo che amo i gatti)
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infosauro |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #88 |
Dubito ormai di tutto
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Da questo mondo (credo)
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Citazione: PikeBishop ha scritto: Questa e' piuttosto facile: non prestare soldi per cui non si abbia copertura ovvero riserva al 100%, [...]
Quindi se io avessi, ad esempio, 10kg di oro quanti soldi posso prestare?
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a_mensa |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #89 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ infosauro
eh... eh... non mi prendi in castagna !
se hai 10 kg d'oro al massimo impresti un pò d'oro. e cazzi di chi lo riceve, convertirlo in denaro o quel che vuole.
altrimenti per prestare denaro dovresti prima monetizzare l'oro, e questa non è una operazione ne semplice ne immediata, ne che puoi fare SOLO tu.
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infosauro |
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali | #90 |
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Citazione: a_mensa ha scritto: @ infosauro [...] se hai 10 kg d'oro al massimo impresti un pò d'oro. e cazzi di chi lo riceve, convertirlo in denaro o quel che vuole. [...]
Calma, mettiamo che io abbia 10kg di monete d'oro, che valore potrei scriverci sopra (sempre secondo ciò che scriveva pike, che forse non è quello che intendevi tu)?
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