Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Politica Interna & Estera
  critica (?) all' astensionismo

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...34567>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
  •  Makk
      Makk
Re: critica (?) all' astensionismo
#151
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
Da
Messaggi: 933
Offline
Citazione:
Lezik85 ha scritto:
A volte mi chiedo come gli indiani abbiano potuto fare a meno dello Stato, senza estinguersi....

- erano 5 milioni in un territorio grande come la Cina
- concepivano l'accumulo di ricchezze solo come prestigio, non come metodo per ipotecare il tempo, quindi non potevano sviluppare capitale fruttifero, banche, concentrazione di potere, sopravvivenza e trasmissione della ricchezza e del potere, ecc ecc ecc ecc
- non avevano urbanizzazione né agricoltura: non necessitavano di schiavi (anche se concepivano la servitù)
- erano praticamente senza tecnologia, molto primitivi, raccoglitori e cacciatori. Necessitavano di minima specializzazione del lavoro. Ergo non sviluppavano la divisione in caste o classi (se non in senso religioso), e termini come "dirigente", "parassita", "sfruttatore" erano insensati.
- non dovevano mantenere un esercito.

Ed ecco perché...
Citazione:
però poi un bel giorno...

... arriva un esercito, moderno, tecnologicamente avanzato, gerarchicamente strutturato per la massima efficenza nel distribuire la morte, al servizio alla cupidigia di coloni, imprenditori e politici razzisti.

E il problema sarà SEMPRE quello
Inviato il: 29/3/2010 21:48
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#152
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Sì, ok, ma noi non siamo cacciatori e raccoglitori. E l'esercito strutturato siamo noi che lo paghiamo.
Inviato il: 29/3/2010 21:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: critica (?) all' astensionismo
#153
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:
Rispetto all'obbiettivo "scomparsa dello stato", l'astensionismo è un mezzo per arrivare lì.
Forse non l'unico mezzo, forse non è affatto un buon mezzo, o forse è il mezzo principale per arrivare all'abolizione dello stato.
Ma l'unico aggancio fra prospettare una società ideale e il tema di questo forum (l'astensionismo) è esaminare come l'astensionismo sia o meno cogente all'obbiettivo. almeno l'unico aggancio che vedo io.

Perfetto. Chiarissimo.

A tal proposito l'astensionismo è la condizione necessaria ma non sufficiente per arrivare all'obbiettivo "morte del leviatano".

I motivi di questo sono semplici:

1) è un atto iniziale di estraniamento dal sistema che ti succhia sangue e linfa. Perlomeno non prendi parte al suo perverso meccanismo. è un inizio. Non è tutto, ma è un inizio.

2) Da solo l'astensionismo non può portare all'abolizione dello stato perché è esso stesso un parametro del sistema che si vuole abbattere. Non si vince a carte col baro se il baro è il croupier e può scegliersi sfacciatamente le carte.

3) L'astensionismo serve solo se è frutto di un percorso di informazione, elaborazione e scelta personale. Se è frutto del menefreghismo, del "tanto non serve a nulla" o della semplice ignavia non solo non serve ma anzi è perfettamente funzionale al potere, che campa sull'inerzia e sulla rassegnazione dei suoi sudditi.

4) L'astensionismo viene interpretato dalla casta solo ed unicamente come un segnale di sfiducia mista a disinteresse mista a giramento di palle dei sudditi; il loro rimedio è proporre un uomo nuovo che si ricicli come portatore di benessere per far riacquisire la fiducia ai sudditi, che entusiasti torneranno a votare. Poi l'attenzione sarà spostata sull'uomo nuovo e su chi si oppone a lui, su ciò che non ha fatto e su ciò che dice di aver fatto, e il giochino andrà avanti per altri anni.
Non è un discorso teorico o di fantascienza: è già successo. Pensate a Berlusconi, che diceva chiaramente nel discorso della famosa (anzi famigerata) discesa in campo di essere il nuovo, il bello, il salvatore. Siamo noi i veri precursori, altro che Obama (che ha anch'egli basato la sua figura sul change e sul new); noi ci eravamo arrivati 14 anni prima degli americani.

5) Chi propugna l'astensionismo come soluzione unica del problema manca di dire com'é che all'atto pratico dovrebbe verificarsi quella misteriosa reazione a catena per cui tutti gli attuali politici vengono spazzati via e vengono sostituiti da gente degna di essere votata, e soprattutto chi riempe il vuoto di potere creato dalla mancanza di voti (suvvia, non crederete mica che non venga colmato da qualcuno, vero?), visto che l'apparato insé esisterebbe comunque, semplicemente non ci sarebbe il burattinaio, ma in molti farebbero a cazzotti per occupare quel posto.

6) L'astensionismo informato non potrà mai essere realmente raggiunto. Ed è inutile fare paragoni sul grado di alfabetizzazione attraverso i secoli per dire che "tutto è possibile", sono cose diverse che vengono trattate dal potere in modi diversi. Con la propaganda molti voteranno rincoglioniti dalla retorica del "dovere civico" e la maggior parte dei non votanti sarà comunque tale per rassegnazione/ignavia/menefreghismo, quindi è utopico sperare di forgiare un 51% della popolazione (cioé decine di milioni di persone) perfettamente conscie e informate. è né più né meno che augurarsi una miracolosa Presa di Coscienza Universale. Bella a vedersi, impossibile da attuarsi.

Citazione:
E' altrettanto chiaro che non c'è un altro campo se non il suo, al momento.

Il campo c'é, ma per raggiungerlo occorre sporcarsi le mani, soffrire, sacrificarsi e farsi strada attraverso le botte e il sangue. Nessuno ha mai detto che la libertà si ottiene senza pagarne il prezzo (dettato da chi quella libertà non vuole che tu la ottenga)
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 29/3/2010 22:00
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Manfred
      Manfred
Re: critica (?) all' astensionismo
#154
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
Messaggi: 2094
Offline
cit erano 5 milioni in un territorio grande come la Cina

Erano il loro tipo di attività e la loro struttura sociale che gli permettevano di rimanere in 5 milioni in un territorio grande come la Cina.
_________________
Manfred
Inviato il: 29/3/2010 22:19
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Makk
      Makk
Re: critica (?) all' astensionismo
#155
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
Da
Messaggi: 933
Offline
Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Sì, ok, ma noi non siamo cacciatori e raccoglitori. E l'esercito strutturato siamo noi che lo paghiamo.

La domanda era "come hanno fatto gli indiani a fare a meno dello stato senza estinguersi?"

Citazione:
Erano il loro tipo di attività e la loro struttura sociale che gli permettevano di rimanere in 5 milioni in un territorio grande come la Cina.

Cioè, che ogni 5 milioni di futuri abitanti del mondo liberato dallo stato avranno 9 milioni di Km quadrati?
O che le strutture gragarie pre-età del bronzo hanno alta mortalità infantile e bassa vita media per cui sono a crescita zero?

E comunque il succo è che i nativi americani come "case study" di società senza stato sono abbastanza non-significativi.
Fra l'altro sono anche un case study per l'assenza di denaro, di creazione del capitale, per l'allevamento in comune dei figli in perfetto stile marxista-leninista (i bambini sono del partito, brrrr), per la redistribuzione rituale delle ricchezze, per la mistica new age del ritorno alla natura, per...
ma sempre A-significanti.
O qualcuno qui vuole tornare all'Arcadia?
Inviato il: 29/3/2010 22:31
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#156
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
La domanda era "come hanno fatto gli indiani a fare a meno dello stato senza estinguersi?"

Sì, ok, ma io cercavo di dirottare la discussione dalle teorizzazioni sull'astensione e sulla lotta armata – che ormai mi hanno fracassato i maroni – verso destinazioni possibilmente più costruttive. O almeno creative.
Inviato il: 29/3/2010 22:39
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Manfred
      Manfred
Re: critica (?) all' astensionismo
#157
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
Messaggi: 2094
Offline
Arcadia? Non ho in programma viaggi in Grecia in questi tempi di vacche magre e nemmeno dopo.



PS postato sucessivamente

Volevo aggiungere qualcos'altro ma la mia ignoranza scientifico-ufficiale non mi permette di continuare la discussione. Chissà cosa ci trovavano nel quadro dei pastori?
_________________
Manfred
Inviato il: 29/3/2010 22:40
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  captcha
      captcha
Re: critica (?) all' astensionismo
#158
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/3/2010
Da
Messaggi: 832
Offline
Citazione:
Arcadia? Non ho in programma viaggi in Grecia in questi tempi di vacche magre e nemmeno dopo.

Manfred… brrrrrrrrrrrrrrrrrr.
Inviato il: 29/3/2010 22:48
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Manfred
      Manfred
Re: critica (?) all' astensionismo
#159
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
Messaggi: 2094
Offline
Volevo desistere ma quell'

A-SIGNIFICANTI

merita tutto il risalto possibile

la storia parla
_________________
Manfred
Inviato il: 29/3/2010 23:16
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#160
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
Messaggi: 1463
Offline
Citazione:
... arriva un esercito, moderno, tecnologicamente avanzato, gerarchicamente strutturato per la massima efficenza nel distribuire la morte, al servizio alla cupidigia di coloni, imprenditori e politici razzisti.


...arriva la monarchia, che tutto spazza via.
...sostituita nel tempo dalla democrazia, che nessuno lascia via.

L'analogia interessante è la condizione barbara tra questo passato e il Leviatano.
Queste persone (non gli unici) venivano civilizzati (adesso si dice democraticizzati, mi raccomando la neolingua) per il loro bene, per donargli una condizione avanzata della società.
L'educazione civica ci insegna che questa sia la struttura sociale definitiva, la migliore che si possa immaginare; senza la quale l'uomo crollerebbe, inesorabilmente, in uno stato di caos e barbarie. In realtà non è vero, la situazione barbarica non esisteva neanche prima; la collaborazione, soprattutto, è l'elemento cardine dell'evoluzione dell'uomo, è la strategia vincente della sua evoluzione...ciò che gli ha consentito di destreggirsi tra le avversità della natura (e non solo). Come anche supportava Kant, l'uomo è un essere abbastanza intelligente da non avere bisogno di autorità e deve uscire dal suo stato di minorità: "Minorità é l' incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi é questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro."
La persona quando è libera è responsabile. Da qui in poi si possono creare i presupposti per generare qualcosa di nuovo.
Inviato il: 29/3/2010 23:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Makk
      Makk
Re: critica (?) all' astensionismo
#161
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
Da
Messaggi: 933
Offline
Citazione:

Rickard ha scritto:
A tal proposito l'astensionismo è la condizione necessaria ma non sufficiente per arrivare all'obbiettivo "morte del leviatano".
I motivi di questo sono semplici:
1) è un atto iniziale di estraniamento dal sistema
2) è esso stesso un parametro del sistema che si vuole abbattere
3) serve solo se è frutto di un percorso di informazione, elaborazione e scelta personale.
6) L'astensionismo informato non potrà mai essere realmente raggiunto.

1 e 2 sono in leggera contraddizione. Capisco che il senso è la negazione della delega, ma stai realmente dicendo che qualsiasi istanza decisionale gregaria che non sia un contratto multilaterale (per definizione all'unanimità) và abolita?

3 e 6 sono in forte contraddizione, ma ancora credo tu voglia dire che solo una minoranza arriva alla presa di coscienza e sarà quella minoranza afare la rivoluzione che abbatterà il leviatano e donerà un mondo libero agli schiavi.
se è così, la domanda successiva è: gli schiavi terrorizzati dal vedersi crollare attorno il sistema lo vorranno ricostruire. Se lo fanno ti ritrovi davanti il leviatano, più incazzato di prima. E sarai sempre una minoranza.
Capisco che i teledipendenti di tutto il mondo non siano uno spettacolo incoraggiante, ma se non credi nell'uomo come la edifichi la società in cui i ricchi non sono ANCHE potenti e oppressori?
[beninteso: io non riesco davvero a credere nei ricchi buoni, per cui la domanda per me è accademica... ma TU ci credi al potere regolatorio del mercato e all'imprenditore che rinuncia a pratiche commerciali scorrette per accettare di essere danneggiato dal concorrente perché cooperare è conveniente]

Citazione:
4) L'astensionismo viene interpretato dalla casta solo ed unicamente come un segnale[...] il loro rimedio è proporre un uomo nuovo

Li sopravvaluti. Si scannano fra loro e sbagliano spesso. Certo, poi per riparare devono far uccidere lo sbaglio da pallottole con percorsi a ottovolante, o da "maniaci" in un supermercato (mi pare che Olaf Palme sia morto così). Ma non è vero che è sempre e solo un burattino. Vero è che non ci sentono dall'orecchio del "levate dalle @@ che non ti vota più nessuno"... ma è anche vero che talvolta devono scegliere fra finire sui forconi o permettere qualche spiraglio. Giocano sporco ma tu vedi troppo nero.
Dimmi che vuoi il tutto e subito, senza compromessi. Va benissimo, ma non dirmi che la crisi genera solo e soltanto il populista. Semplicemente non è vero.

Citazione:
5) Chi propugna l'astensionismo come soluzione unica del problema manca di dire com'é che all'atto pratico dovrebbe [spazzare via i politici per dei politici "bravi"]

All'atto pratico non ti dovrei rispondere io perché credo nella delega solo se il tizio lo incontro tutti i giorni al bar (= il sindaco del paesino di 5.000 abitanti) o se la delega è revocabile o al referendum.
Tuttavia credo di capire che Massimo intende il voto e l'astensione come forme di contratto/ricatto. In sostanza: il boicottaggio con le aziende funziona.

Citazione:
Makk: E' altrettanto chiaro che non c'è un altro campo se non il suo, al momento.
Rick: Il campo c'é, ma per raggiungerlo occorre sporcarsi le mani, soffrire, sacrificarsi e farsi strada attraverso le botte e il sangue. Nessuno ha mai detto che la libertà si ottiene senza pagarne il prezzo (dettato da chi quella libertà non vuole che tu la ottenga)

Molto bello ma ti posso parafrasare:
com'è che, all'atto pratico, prendere legnate e sanguinare dovrebbe spazzare via la casta?

Una carboneria risorgimentale?
Un putsch militare?
Un'avanguardia che guida le masse?
E la violenza non è esattamente il campo in cui lo stato è fortissimo? Quindi il SUO campo, esattamente come il gioco dell'oca della democrazia...
Inviato il: 29/3/2010 23:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#162
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
Messaggi: 1463
Offline
Citazione:
Il campo c'é, ma per raggiungerlo occorre sporcarsi le mani, soffrire, sacrificarsi e farsi strada attraverso le botte e il sangue. Nessuno ha mai detto che la libertà si ottiene senza pagarne il prezzo (dettato da chi quella libertà non vuole che tu la ottenga)


Visto che si parla di prezzi, immagina invece che domani una marea di persone vada in banca a chiudere i loro conti e ritirare i losro soldi....
Inviato il: 29/3/2010 23:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Manfred
      Manfred
Re: critica (?) all' astensionismo
#163
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
Messaggi: 2094
Offline
O cominci a non guardare la televisione e a comprare tutte le coglionate che propongono!
Forse i carriarmati li tirano fuori lo stesso ma è più difficile giustificarli.
_________________
Manfred
Inviato il: 29/3/2010 23:37
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Makk
      Makk
Re: critica (?) all' astensionismo
#164
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
Da
Messaggi: 933
Offline
Citazione:

Lezik85 ha scritto:
L'analogia interessante è la condizione barbara tra questo passato e il Leviatano.
Queste persone (non gli unici) venivano civilizzati (adesso si dice democraticizzati, mi raccomando la neolingua) per il loro bene, per donargli una condizione avanzata della società.

No, è del tutto evidente che la democrazia sta fallendo.
Ma il richiamo all'arcadia (che non piace a manfred) è fuori luogo.
E ininfluente: come accenni anche tu i Maya furono "civilizzati" di brutto pur essendo già una civiltà, e fiorente: stavano sopravvivendo alla grande ed erano anche militarizzati, ma non abbastanza.
Le autocrazie egiziane hanno cicli per noi neanche concepibili: 7-800 anni per ciascuna dinastia, l'impero romano è durato poco più di *una* di quelle dinastie, quello americano è già decotto dopo 400 anni. Ma da 4.000 a 400 anni sono comunque fior di periodi di "cooptazione" centralistica invece che libera cooperazione.
Non c'è alcuna eguaglianza fra struttura centralista e scarsa sopravvivenza.

E anche la piccola comunità: Il fulcro non è se sopravvive meglio competendo o cooperando.
Il dubbio è come fa a sopravvivere alle strutture gregarie più grandi, posto che non si dà storicamente una grossa [popolazione organizzata come ti pare] che non aggredisca quella più piccola/debole per avere risorse gratis invece di sudarsele.
E, di contro, non c'è alcun automatismo che marchia come disfunzionale la piccola comunità democratica: nelle valli del Sud Tirolo sono schiavi del leviatano ma cazzo se cooperano.
E non hanno bisogno di essere bucolici Na'vi per essere in armonia reciproca.
Gli basta essere piccoli e benestanti, et voilà si possono permettere persino la democrazia.


Citazione:
La persona quando è libera è responsabile. Da qui in poi si possono creare i presupposti per generare qualcosa di nuovo.

Probabilmente hai ragione sul qualcosa di nuovo. Ma io invertirei i membri: se è responsabile può liberarsi.
Inviato il: 29/3/2010 23:56
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#165
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Makk, spiegami una cosa: quando parli di ricchi che non possono essere buoni, a che livello di ricchezza costoro diventano cattivi? O, in altre parole, da che punto in poi si viene considerati ricchi – e, di conseguenza, cattivi per default?
Inviato il: 30/3/2010 0:17
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: critica (?) all' astensionismo
#166
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:
3 e 6 sono in forte contraddizione, ma ancora credo tu voglia dire che solo una minoranza arriva alla presa di coscienza e sarà quella minoranza afare la rivoluzione che abbatterà il leviatano e donerà un mondo libero agli schiavi

Intendevo semplicemente quello che ho detto: un conto è l'astensionismo frutto di informazione e scelta consapevole, un altro è l'astensionismo frutto del menefreghismo. Il primo può servire a qualcosa, il secondo non serve ed è controproducente.

Citazione:
gli schiavi terrorizzati dal vedersi crollare attorno il sistema lo vorranno ricostruire. Se lo fanno ti ritrovi davanti il leviatano, più incazzato di prima. E sarai sempre una minoranza.
Capisco che i teledipendenti di tutto il mondo non siano uno spettacolo incoraggiante, ma se non credi nell'uomo come la edifichi la società in cui i ricchi non sono ANCHE potenti e oppressori?

Trovami una rivoluzione fatta dalla maggioranza di un paese e ti pago cena.

Per creare realtà dove non si crei il potere, la sopraffazione e il divario tra "chi conta" e "chi non conta" bisogna superare l'idea di stato, dove per stato si intende:

Un ente astratto, burocratico, autoreferenziale che soffoca e rallenta qualunque processo umano. Un ente che si arroga il diritto di esercitare il monopolio legale dela forza fisica e che in seguito a questo monopolio ti minaccia con la forza delle armi chiedendoti di consegnargli i proventi del tuo lavoro (soldi, in genere) e di rispettare le sue regole, sennò ti massacra di botte e ti sbatte in una cella. L'ente considera come sua proprietà tutte le persone nate entro i suoi confini, senza che ci sia mai un'adesione volontaria. Sei suo e basta.

Oltre questo bisogna anche superare il concetto di paesi larghi migliaia di chilometri con milioni di abitanti: non servono a nulla e sono proprio la molla che giustifica l'esistenza dello stato, perché sennò come fai a gestire un paese con 60 milioni di persone?. La vera domanda è: che te ne fai di un paese di 60 milioni di persone?.

Citazione:
Li sopravvaluti. Si scannano fra loro e sbagliano spesso. Certo, poi per riparare devono far uccidere lo sbaglio da pallottole con percorsi a ottovolante, o da "maniaci" in un supermercato (mi pare che Olaf Palme sia morto così). Ma non è vero che è sempre e solo un burattino. Vero è che non ci sentono dall'orecchio del "levate dalle @@ che non ti vota più nessuno"... ma è anche vero che talvolta devono scegliere fra finire sui forconi o permettere qualche spiraglio. Giocano sporco ma tu vedi troppo nero.

Sarà, ma tu stesso dici come eliminino da soli i propri errori occasionali (JFK ecc.) e che utilizzino burattini per lasciare aperti degli spiragli. Se il quadro non è nero, è quantomeno grigio (molto) scuro.

Citazione:

All'atto pratico non ti dovrei rispondere io perché credo nella delega solo se il tizio lo incontro tutti i giorni al bar (= il sindaco del paesino di 5.000 abitanti) o se la delega è revocabile o al referendum.
Tuttavia credo di capire che Massimo intende il voto e l'astensione come forme di contratto/ricatto. In sostanza: il boicottaggio con le aziende funziona.

D'accordissimo con la prima parte.
Per la seconda peccato che l'"azienda" da boicottare abbia il potere di farti "comprare" a forza i suoi prodotti e possa esercitare legalmente la forza fisica su di te. Non puoi scegliere di non "comprare" i suoi "prodotti" legalmente.

Citazione:
com'è che, all'atto pratico, prendere legnate e sanguinare dovrebbe spazzare via la casta?

Una carboneria risorgimentale?
Un putsch militare?
Un'avanguardia che guida le masse?
E la violenza non è esattamente il campo in cui lo stato è fortissimo? Quindi il SUO campo, esattamente come il gioco dell'oca della democrazia...

Tutte queste cose assieme e anche di più. Lo stato non cesserà mai di esistere solamente con l'astensionismo, al massimo cambierà faccia.

- Astensionismo (quello informato e cosciente).
- Sciopero fiscale.
- Attivismo diffuso e ininterrotto (per far conoscere a più gente posisbile e magari "convertirne" qualcuno).
- Vari atti considerati illegali.
- In ultimo, anche la lotta armata e il ricorso alla violenza.

Nessuna di queste cosa, da sola, può abbattere lo stato, ma tutte insieme possono avere buone chance di successo. è ovvio che le botte e il sangue significano che il sistema non starà lì buono a guardare, lotterà per sopravvivere, colpendone uno per educarne cento e in generale usando tutta la repressione di cui è capace. Bisogna adattare la propria vita in funzione dell'obbiettivo da raggiungere e non viceversa.

Lo so, è difficile, in molti non sono disposti ad arrivare a tanto (prego astenersi domande "astute" del tipo: e tu lo sei?), ma come ho detto prima, nessuno ha mai detto che la libertà è gratis.

A chi invece pensa che, visto il prezzo da pagare per uccidere il leviatano, tutto sommato si può vivere in maniera relativamente accettabile così come stiamo, cito una frase di Ben Franklin:

Chi baratta la libertà con la sicurezza non merita né l'una né l'altra.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 30/3/2010 10:22
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Makk
      Makk
Re: critica (?) all' astensionismo
#167
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
Da
Messaggi: 933
Offline
Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Makk, spiegami una cosa: quando parli di ricchi che non possono essere buoni, a che livello di ricchezza costoro diventano cattivi? O, in altre parole, da che punto in poi si viene considerati ricchi – e, di conseguenza, cattivi per default?

E' ovviamente una semplificazione
Non c'è niente che impedisca di essere ricchi e generosi (o, se è per questo, sovrani assoluti e illuminati).

Sta di fatto che l'osservazione della realtà và nell'altro senso:
Chi ha denaro ha potere. Ed è quasi automatico che USI il potere per conservare il vantaggio sugli altri dato dal potere stesso. Alla fine della fiera la ricchezza è usata per aumentare la ricchezza, il potere sul prossimo e lo sfruttamento sul produttore diretto di ricchezza (la forza-lavoro).

So che le teorie anarcocapitaliste danno una soluzione a questo. Non può essere una soluzione semplice.
Provo con parole mie:
1) la cooperazione è conveniente, la sopraffazione è disfunzionale (la persona disfunzionale rispetto alla convivenza = sociopatico)
2) Inutile creare dei Regolatori di conflitti perché proprio i professionisti della trasgressione alle regole (sociopatici e aggressori) sono quelli che si approprierebbero del ruolo di Regolatore.
3) La persona che desidera regole e relativi custodi lo fa perché plagiata a credere che sia l'unico modo che abbiamo per convivere senza sbranarci reciprocamente.
4) Nella società libera da stato, anche laddove un sociopatico aggressore acquisisce capitale e potere e cerca di usarlo contro il prossimo, viene riassorbito dalla libertà di mercato: nessuno compra la sua merce, nessuno vuole contrattare la propria forza lavoro con lui (ci sono molti altri imprenditori corretti), fallisce e viene espulso dal mercato, reso innocuo.

Quello che non mi quadra in questa prefigurazione (sono consapevole di come anche la mia critica sia semplificatoria) è:

La convenienza individuale (per così dire: brutalmente egoistica) è a portata di mano, intuitiva; la convenienza della "convivenza cooperante" è meno immediata, è una riflessione razionale e lungimirante.
Pertanto l'argomento che, sparito lo stato, siamo tutti intrinsecamente libertari poiché (sociopatici esclusi) riconosciamo il valore della cooperazione non mi convince. Il raziocinio e la lungimiranza non sono merce così diffusa. (Ed è quello che contestavo a Rick in materia di minoranze rivoluzionarie che donano una libertà a masse non pronte a riceverla).

Incidentalmente capisco perché l'eroe del libertario è il capitalista: è lungimirante, oculato, razionale, adatto a comprendere il valore concreto seppur non immediato (da ritorno d'investimento) della cooperazione rispetto alla sopraffazione.

Non mi torna però che accetterebbe quell'apoteosi di cooperazione che è il (vero) libero mercato: io imprenditore accetto che qualcuno danneggi i miei affari, mettendo in forse l'agiatezza mia e della mia famiglia, rinuncio a pratiche di concorrenza sleale come la delinquenza, la sopraffazione e il monopolio, perché questo sul lungo periodo è più funzionale per tutti, me compreso. Mi pare chiedergli troppo.

Semplicemente non succede. Semplicemente chi ha disponibilità di denaro (capitale) non vuole perderla e la sua regola è sopraffare/turlupinare (al minimo) il suo concorrente e/o il suo dipendente e/o il suo compratore ovvero (al peggio) schiantare chiunque gli attraversi la strada (mezzi ad libitum).

Non è una questione di etichettare come cattivo il singolo individuo, è che "business is business".
Inviato il: 30/3/2010 11:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#168
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Non hai risposto alla mia domanda.
Inviato il: 30/3/2010 11:12
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Makk
      Makk
Re: critica (?) all' astensionismo
#169
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
Da
Messaggi: 933
Offline
Citazione:

Rickard ha scritto:
un conto è l'astensionismo frutto di informazione e scelta consapevole, un altro èè l'astensionismo frutto del menefreghismo. Il primo può servire a qualcosa, il secondo non serve ed è controproducente.

Aumenta la contraddizione, così: opportunisticamente, se l'astensionismo è utile tanto astensionismo è PIU' utile.
Essendo impossibile sapere chi si è astenuto per attivismo e chi per menefreghismo, l'astensionismo disinformato è dannoso solo se anche quello informato lo è.

Citazione:
Trovami una rivoluzione fatta dalla maggioranza di un paese e ti pago cena.

Io te ne posso trovare diverse in cui il popolo ha recepito positivamente il cambiamento, pur non partecipando direttamente all'abbattimento del sistema pre-esistente.
E *questo* era il punto: fai la tua rivoluzione e la doni a chi? A gente che non è preparata a ricevere questo dono e, invece di ringraziarti, vorrà riprodurre il sistema.

Citazione:
bisogna superare l'idea di stato

Siamo sempre lì: come e soprattutto quando: prima o dopo la rivoluzione?

Citazione:
Sarà, ma tu stesso dici come eliminino da soli i propri errori occasionali (JFK ecc.) e che utilizzino burattini per lasciare aperti degli spiragli. Se il quadro non è nero, è quantomeno grigio (molto) scuro.

quello che conta è che tu non li veda come infallibili, perché poi mi spieghi come fai la rivoluzione contro tizi che non sbagliano mai

Citazione:
peccato che l'"azienda" da boicottare abbia il potere di farti "comprare" a forza i suoi prodotti e possa esercitare legalmente la forza fisica su di te. Non puoi scegliere di non "comprare" i suoi "prodotti" legalmente.

semplifichi.
Ci sono varie cose che puoi "non comprare". Tu stesso fai un elenco (condivisibile) di "bastoni fra le ruote".

Citazione:
Tutte queste cose assieme e anche di più. Lo stato non cesserà mai di esistere solamente con l'astensionismo, al massimo cambierà faccia.

Già. Ma loro sbagliano i calcoli talvolta. E puoi avere periodi di maggiore o minore consapevolezza diffusa che aiutano il tuo piano rivoluzionario.
Tu preconizzi il cambiamento violento come unica possibilità, io no.

Citazione:
nessuno ha mai detto che la libertà è gratis.

Ma tu vuoi regalarla alle masse inconsapevoli e forse immeritevoli

Citazione:
A chi invece pensa che, visto il prezzo da pagare per uccidere il leviatano, tutto sommato si può vivere in maniera relativamente accettabile così come stiamo,

No, il problema è un altro, casomai: che nell'elenco di "bastoni fra le ruote" da mettere allo stato io ci vedo cose che a te fanno accapponare la pelle (comunità "esemplari", rifiuto del consumismo e del marketing, organizzazioni mutualistiche dei deboli per non dipendere dai potenti, tanta-tanta politica, educazioneeducazioneeducazione).
Quindi la mia e la tua lotta non collaboreranno mai.
Già siamo quattro gatti, facciamo pure due gatti + due gatti?

Citazione:
(prego astenersi domande "astute" del tipo: e tu lo sei?)

Mah, io cerco di dare il beneficio del dubbio al mio interlocutore. Anche se dico "questa è una cazzata" non vuol dire "sei un cazzone in malafede".
Inviato il: 30/3/2010 11:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: critica (?) all' astensionismo
#170
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:
Aumenta la contraddizione, così: opportunisticamente, se l'astensionismo è utile tanto astensionismo è PIU' utile.
Essendo impossibile sapere chi si è astenuto per attivismo e chi per menefreghismo, l'astensionismo disinformato è dannoso solo se anche quello informato lo è.

Non c'é contraddizione. l'astensionismo disinformato è inutile non perché astensionismo, ma perché disinformato. L'astensionista disinformato è tale perché sfiduciato e/o perché non gliene frega niente. è su di lui che farà effetto la comparsa dell'uomo nuovo, mentre ci sono maggiori possibilità che un astensionista informato lo riconosca per quello che è: lo stesso tizio di prima con una faccia diversa. E comunque sottolinei una cosa che io provo a dire da tempo nonostante le accuse di tanto-non-cambia-nientismo: non si può sapere perché la gente non vota. Puoi sapere in quanti non hanno votato, ma non puoi sapere perché. Se chi non vota lo fa solo per inerzia e per disinteresse, onestamente sul lungo (ma anche sul breve) periodo quali effetti ci si può aspettare da questa "forza"? Non è un gruppo di cittadini intenzionati (sia pure con metodi diversi ma pur sempre intenzionati) a cambiare le cose, è un'informe ameba che scivola placida per le pareti del cesso in attesa di essere spazzata via dall'ennesimo colpo di sciacquone.

Citazione:
Io te ne posso trovare diverse in cui il popolo ha recepito positivamente il cambiamento, pur non partecipando direttamente all'abbattimento del sistema pre-esistente.
E *questo* era il punto: fai la tua rivoluzione e la doni a chi? A gente che non è preparata a ricevere questo dono e, invece di ringraziarti, vorrà riprodurre il sistema.

Molta gente in realtà lo condividerebbe, ma semplicemente lo ritiene "impossibile". Se messi davanti alla concreta possibilità di liberarsi da quell'ente che ti minaccia per le tasse, ti sbatte in galera e decide cosa tu puoi fare e cosa no credo che reagirebbero positivamente più di quanti si immagini.

Citazione:
Già. Ma loro sbagliano i calcoli talvolta. E puoi avere periodi di maggiore o minore consapevolezza diffusa che aiutano il tuo piano rivoluzionario.
Tu preconizzi il cambiamento violento come unica possibilità, io no.

E chi l'ha detto? Ma credi che a me "piaccia" l'idea di un cambiamento violento così ho la scusa per sparare a qualcuno o per menare le mani? La considerazione (necessità a un certo punto di usare anche la violenza) sta ne fatto che il sistema non accetterà di essere messo da parte pacificamente, come ogni organismo lotterà per sopravvivere, ricorrendo a qualunque mezzo, violento e non, per reprimere chi lo minaccia.
L'inghilterra non se ne è andata dall'India a causa di Gandhi. Le Marce del Sale hanno fatto brodo, ma non sono state determinanti. Questo per dire che il mito di un radicale cambiamento completamente non-violento è, purtroppo, un'utopia.

Citazione:
Ma tu vuoi regalarla alle masse inconsapevoli e forse immeritevoli

Io non voglio regalare la libertà a nessuno. Mi piacerebbe ottenere la mia, di libertà, tanto per cominciare (sono anch'io, come tutti, uno schiavo del sistema). Starà alle persone, una volta liberate dallo stato e messe in condizione di scegliere il loro sistema di vita, decidere se rivogliono il leviatano che gli succhiava il sangue o se vogliono provare ad autodeterminarsi. Poi facciano quello che vogliono, basta che non tornino a bussare alla mia porta chiedendomi di partecipare al loro teatrino.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 30/3/2010 11:42
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Makk
      Makk
Re: critica (?) all' astensionismo
#171
Mi sento vacillare
Iscritto il: 9/12/2009
Da
Messaggi: 933
Offline
Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Non hai risposto alla mia domanda.

Si, invece. mi sono sforzato di rispondere al mio meglio.
Solo che la risposta non l'hai letta o non l'hai capita (magari per colpa mia) o non ti piace.

La domanda era:
da che livello di ricchezza un ricco diventa "cattivo"

La risposta è "era una semplificazione, non va presa alla lettera", seguono argomentazioni, segue:
Non è una questione di etichettare come cattivo il singolo individuo, è che "business is business"

Se non ti va di sforzarti di capire la mia prosa riassumo (ma poi è ancora più semplificatorio):

il singolo imprenditore è in probabile conflitto di interessi fra regole di libero mercato e accumulo personale di ricchezza. Di massima fa fatica a resistere a questo conflitto e cercherà di pervertire il libero mercato a qualcosa di meno libero e concorrenziale ossia di più confortevole per lui.
E lui (l'imprenditore) è il protagonista principale del libero mercato, coluiche ha denaro e potere. Il mattone fondante del sistema anarchico non vuole sostenere il sistema.
Questo lo vedo come un problema.
Inviato il: 30/3/2010 11:43
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#172
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Eppure la mia domanda mi pareva molto semplice, di quelle che richiedono al massimo due righe di risposta...

Inviato il: 30/3/2010 11:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#173
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
Messaggi: 1463
Offline
Citazione:
Il dubbio è come fa a sopravvivere alle strutture gregarie più grandi, posto che non si dà storicamente una grossa [popolazione organizzata come ti pare] che non aggredisca quella più piccola/debole per avere risorse gratis invece di sudarsele.


E' davvero difficile cercare di vivere secondo un basilare principio di non aggressione? Credo sia una semplice regola (non imposta, ma riconosciuta) che porterebbe a diffidare di chiunque voglia estorcere consensi negando la stessa.

Citazione:
Chi ha denaro ha potere.


E se crollasse l'imposizione di riconoscere l'euro come unica forma di pagamento?
Inviato il: 30/3/2010 12:23
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#174
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
Offline
Citazione:
Dovresti dimostrare:
a] che gli altri (per es. gli astensionisti) sono idealistici
b] che il voto tattico sia non-idealistico
c] spiegare che idealistico è male, o solo individuale, ecc

Beh... l'ho spunto l'ho preso da cio' che si e' ampiamente reiterata come motivazione fondamentale pro-astensionismo che penso si possa sintetizzare in:
"not in my name"... il che' e' una presa di distanza teorica che e' basata, oltre che su tutto il ragionamento critico (in buona parte condiviso anche da me, ovviamente) riguardo l'Istituzione, su una spinta individualistica, del tutto legittima, di stare in pace con la propria coscienza.... a vari livelli.

Forse mi sbaglio nel cercare la motivazione fondamentale li, ma se cosi' non fosse, direi che questo potrebbe soddisfare il primo e il terzo punto.

Il secondo punto (b) si dimostra in qualche modo piu' pratico e alla ricerca di una (o piu') soluzioni parziali, non definitive e, proprio per questo essenzialmente utopistiche e sicuramente mai immediate.
Piccole "vittorie" tattiche che smuovono (a proprio vantaggio, anche se minimo) una situazione che rimarrebbe invariata ed in balia degli eventi (tutti attuati da altri individui) con l'astensione (e' stato a piu' riprese replicato che, fondamentalmente, con il non voto si sta meglio con se stessi e basta (che non e' poco, ma... ).

Infine, devo puntualizzare, cio' che chiedi nel punto (c) di spiegare:
che mi pare fosse gia' esplicato nella premessa del post precedente, e cioe' che mi ero piuttosto concentrato su quello che avrebbe potuto migliorare "concretamente" la condizione di vita in societa'.
Quindi, "idealistico" non e' male, e' insufficiente se rimane un esercizio astratto.

******************
Citazione:
Ma pensare, anche solo per cambiare, a delle azioni che abbiano valore pratico immediato e che esulino dal paradigma statalista, non si può?

L'unico modo che rienco ad intravedere possibile capace di soddisfare questa definizione e' imbracciare le armi.
-Basta un numero relativamente esiguo di persone;
-e' al di fuori dell'Istituzione;
-potrebbe ottenere dei risultati;

... Intendi qualcosa del genere?
Beh, nel caso non te ne fossi accorto... questa e' una soluzione che, molti, comunque, io in particolare non ha interesse a perseguire perche' troppo rischiosa, in molti sensi.
Dall'interno dell'Itstituzione sara' pure una perdita di tempo... ma e' di gran lunga la migliore che vedo di azione da intraprendere.

Se non e' di azioni violente che si parla, starebbe ad una idea completamente rivoluzionaria ed efficace l'onere di ottenere il numero necessario di consensi (attivi!) e sinceramente il "non-voto" fa ridere in questo senso.

Citazione:
Proviamo a pensare come se l'apparato statale non ci fosse, cosa faremmo, come potremmo mettere a frutto le nostre capacità, soddisfare i nostri bisogni, collaborare, etc.

Se sul campo di casa statale non si puo' vincere, credi si possa provandoci al di fuori di esso?
Cioe' e' logico che tutto cio' che e' contro lo Stato sia visto come il "nemico", e quindi sia contrastabile con ogni mezzo a propria disposizione, anche la violenza, fino a giustificare il crimine "a salvaguardia dello Stato" che come sai bene, quasi all'unanimita' delle popolazioni "siamo noi".
Il ragionamento e' :
se usano la violenza quando non sono "legittimati" dalla proprie leggi, cosa li fermerebbe qualora fossero legittimati pure (questo spiega perche' si affannino a trovare "collusioni improbabili" tra movimenti spontanei e gruppi terroristi-anarchici-sovversivi) ?

Questo spiega, anche, perche' in mancanza di idee veramente rivoluzionarie, forse, il tentativo di "giocare" al loro tavolo e' una delle migliori soluzioni attive e a portata di mano (in alternative all'essere del tutto passivi).

Detto cio' : sicuramente dire (da parte mia) che l'una esclude l'altra modalita' di azione sarebbe stupido e del tutto inappropriato. Naturalmente, vale anche al contrario...

*******************
Citazione:
Questa così, ad orecchio, mi suona proprio da coglionata.

Spesso i coglioni vedono coglionate in giro, perche' capiscono solo quelle. Gli altri, quelli che davvero le riconoscono come tali dimostrano argomentando che lo sono.

Scusate, dovevo pisciare... Ho visto un tappetino e l'ho fatta...


********************

.....


********************
EDIT:

... Ho letto l'evoluzione del discorso ... sono rimasto un po' indietro ...
...
Siamo quasi allineati? (anche con Pax???) ... merda ... questa si che e' una sorpresa ...

mc
Inviato il: 30/3/2010 15:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#175
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
L'unico modo che rienco ad intravedere possibile capace di soddisfare questa definizione e' imbracciare le armi.

No, dicevo a parte quello.
Inviato il: 30/3/2010 15:16
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#176
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
Offline
Citazione:
Makk, spiegami una cosa: quando parli di ricchi che non possono essere buoni, a che livello di ricchezza costoro diventano cattivi? O, in altre parole, da che punto in poi si viene considerati ricchi – e, di conseguenza, cattivi per default?

Ma se non ci fosse una soglia che descriva un default?
Se fosse piu' una questione di potere e non di ricchezza?
E non e' il potere che determina le azioni dei governanti (di default cattivi...)?
E chi e' ricco non sfrutta il potere che deriva dalla sua ricchezza ... come il governante che sfrutta quello che arriva dalla sua delega?

Non e' una questione di ricchezza ma del come viene usata.
Stessa cosa il potere... governativo di un amministratore... immagino (che tra l'altro, viene comprato, piu' spesso che frequentemente, dal denaro... cioe' da chi usa la propria ricchezza per comprarsi il potere di chi e' meno ricco ma ha la delega ... ).

*********

Citazione:
Chi baratta la libertà con la sicurezza non merita né l'una né l'altra.

Non significa un cazzo... soprattutto se lo dice uno che ha un esercito a sua difesa personale... ... giusto?

Io merito la mia liberta' perche' cerco di non limitare quella altrui, non perche' l'ho scambiata con la sicurezza.

E poi, senza la vita non e' che possa godermi appieno la liberta' dopotutto, no?
Quindi, facciamo i distinguo sul concetto "sicurezza" ... (da non confondere con il concetto di "sacrificio inutile", per esempio).

Ma, su tutto, quello che non mi torna e' la dicitura "Non merita ne l'una ne l'altra" ... e' una imposizione illibertaria basata sulla propria concezione di societa' che implica un giudizio nel momento in cui si ragiona di Baratto e un'azione illibertaria nella negazione di Merito (dell'una e dell'altra...) ...

Discorso inaccettabile, non trovi?

*********
Si ... Pax, ho letto che non intendevi quello. Da li' la sorpresa .

mc
Inviato il: 30/3/2010 15:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pyter
      Pyter
Re: critica (?) all' astensionismo
#177
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 15/9/2006
Da Sidonia Novordo
Messaggi: 6250
Offline
Paxtibi:
Eppure la mia domanda mi pareva molto semplice, di quelle che richiedono al massimo due righe di risposta...

Riassumo io quello che ha detto makk, in due righe:

------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------
_________________
"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 30/3/2010 16:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  captcha
      captcha
Re: critica (?) all' astensionismo
#178
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/3/2010
Da
Messaggi: 832
Offline
MC
Citazione:
Spesso i coglioni vedono coglionate in giro, perche' capiscono solo quelle. Gli altri, quelli che davvero le riconoscono come tali dimostrano argomentando che lo sono.

Spessissimo i coglioni non hanno speranza di giungere alla coscienza dei propri meriti neanche dopo dimostrazione scientifica.

Ma comunque niente vieta di essere comunque ottimisti, nonostante tutto.

La “lobby del popolo”, o mio Evaristo, teoricamente esiste già: si chiama “Parlamento”.

Poi, o mio Ernesto, oggi dire semplicemente “popolo” non significa niente di niente, non definisce nessun insieme. Mentre le lobbies funzionano - ma va? - proprio in quanto emanazione di gruppi strutturati, organizzati e coesi che hanno chiarezza sia di obiettivi sia di mezzi.

Per questo la locuzione “lobby del popolo” buttata lì così è, tanto intuitivamente quanto analiticamente, una semplice coglionata.

Cosa che, vista la fonte, non è che sorprende poi troppo.
Inviato il: 30/3/2010 16:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: critica (?) all' astensionismo
#179
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:
Non significa un cazzo... soprattutto se lo dice uno che ha un esercito a sua difesa personale... ... giusto?

Sbagliato. Una frase ha il suo significato (se è di senso compiuto) a prescindere da chi la dice.

Citazione:
Io merito la mia liberta' perche' cerco di non limitare quella altrui, non perche' l'ho scambiata con la sicurezza.

Sbagliato di nuovo. Quella (non limitare gli altri) è una cortesia, non un merito.

Il senso della frase sta nel fatto che scambiare l'autodeterminazione personale in cambio di qualche apparente e relativa sicurezza è da cazzoni e chi lo fa non si merita le due cose.

Venne detta per riferirsi a governi autoritari, ma credo che si possa a ragion veduta adattare all'intero concetto di Stato.

Citazione:
Ma, su tutto, quello che non mi torna e' la dicitura "Non merita ne l'una ne l'altra" ... e' una imposizione illibertaria [...]

No, è un'opinione. L'imposizione scatta solo quando tu devi essere forzosamente d'accordo con me, pena una scarica di mazzate.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 30/3/2010 16:45
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: critica (?) all' astensionismo
#180
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
Offline
Citazione:
Mentre le lobbies funzionano - ma va? - proprio in quanto emanazione di gruppi strutturati, organizzati e coesi che hanno chiarezza sia di obiettivi sia di mezzi.

Vedi, mio inutile tappetino da minzioni sporadiche, e' proprio questa osservazione che svela l'intento di quella "proposta":
cioe' creare una organizzazione tale da creare obiettivi chiari e impiego di mezzi in maniera coesa e soprattutto poco dispersiva (caratteristica di una "massa" disorganizzata).
Una Lobby controlla e movimenta voti e con i voti si delegano persone.
Non esiste una organizzazione del genere...
Anzi probabilmente esistono, ma :
-non si cercano e si aiutano o sostengono (tanto tutto e' inutile!)
-non si organizzano territorialmente di nuove per far crescere tale pratica come mezzo
-non vi si crede per pregiudizio nel sistema...

E comunque, il tuo post come vedi non ha dimostrato che cio' che scrivevo era una coglionata... per cui, evita di sparare sentenze che non puoi sostenere con argomentazioni (basterebbero appena decenti) se non con il tuo odio represso...
Citazione:
Cosa che, vista la fonte, non è che sorprende poi troppo.
gia'...

Citazione:
Per questo la locuzione “lobby del popolo” buttata lì così è, tanto intuitivamente quanto analiticamente, una semplice coglionata.

Meno male che ci sei tu, per dirlo...
E comunque, grazie a questa tua "possibilita' di pisciatina" ho potuto specificare che sarebbe da perseguire una tale organizzazione "chiara e coesa" tra le popolazioni ... visto che forse il termine giusto era "vaga" non "coglionata"... capisco che non hai dimestichezza con l'italiano.

p.s.: la vescica e' svuotata del tutto...

mc
Inviato il: 30/3/2010 16:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...34567>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA